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sindacoRileviamo per l’ennesima volta la stravaganza del Consigliere Aloisio che continua ad esprimersi con toni da cantina ed offensivi verso suoi stessi colleghi Consiglieri.

Un componente dell’Assise comunale ha la responsabilità non soltanto di fare opposizione ovvero di governare, ma di contribuire a costruire un clima in cui la dialettica politica risponda quantomeno a principi consoni ad un paese civile.

Invece, il consigliere Aloisio, che non abbiamo mai sentito intervenire nel merito delle questioni in Consiglio (quelle pochissime volte che è stato presente) sveste gli abiti del Consigliere, indossa quelli del Don Chisciotte, sfodera la spada e, dalle pagine del giornale - sempre lo stesso - improvvisa duelli. 

Questa volta, addirittura, invoca la censura nei confronti della Consigliera Mastroianni. Si, avete capito bene! Ieri con un documento lamentava mancanza di democrazia (senza spiegare il perché naturalmente), oggi in maniera squadrista ordina il silenzio ad una Capogruppo di Maggioranza rea di aver espresso un’opinione che, tra le altre cose, nulla ha che vedere con il Consigliere Aloisio.

Consigliere Aloisio, ma come si permette? Le rivolgiamo l’invito ad avere la decenza di utilizzare toni e argomenti consoni al ruolo che ricopre e che evidentemente non sente suo!

 

Pubblicato in Politica

otticoUna mattina vorrei svegliarmi e leggere sul quotidiano:
“ Un duro colpo alla corruzione ed al malaffare tra esponenti della Pubblica Amministrazione locale e dell’imprenditoria è stato inferto congiuntamente dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia e dai Carabinieri. Scoperto un collaudato sistema corruttivo: imprenditori “amici”, grazie all’aiuto di dirigenti e tecnici comunali riuscivano ad avere ‘canali privilegiati’, bypassando le norme che regolano gli appalti pubblici ed eludendo i controlli.”


Amantea, una storia moderna. Anzi, modernissima ed antica allo stesso tempo. Antica, perché questa Terra ha già subito il dominio visigoto.

Moderna, perché completamente figlia di quest’epoca disgraziata ed annichilita. Questo scritto era nascosto da qualche parte, e oggi è venuto fuori quasi di getto, senza una specifica ragione, perché la mia pazienza nei confronti di tutti coloro a cui è rivolta la lettera è finita. Scrivo a Voi, Cittadini di Amantea e della Calabria tutta.

 

Il pensiero soggettivo del benpensante è un pensiero inutile finché resta un pensiero soggettivamente pensato, nutrito e, nel giro degli amici e dei conoscenti, limitatamente espresso e condiviso.

E’ solamente melassa, è un livore, un borbottio, un’ebollizione di cattivi umori che contribuisce a rendere l’aria che si respira ancora più pesante e cattiva, perché ragionandoci sopra, chi più sa e più vede, se poi non muove un dito per cambiare le cose, offre agli altri solo l’occasione di accorgersi di mucchi di merda che non aveva ancora notato.

 

Ciò che oggi mi preme è di mettere in mostra la condotta di una intera città. Sono cosciente, come mi è stato più volte ricordato, che le parole che scrivo e indirizzo a Voi tutti, Cittadini di Amantea e della Calabria, servono a molto poco.

Ciononostante , vi incito ad avere Coraggio, nel liberarvi dalla cappa dei soliti noti, che un tempo vi promettevano pane e lavoro al costo della perdita della vostra libertà. Liberatevi da persone che non hanno mai lavorato nella loro vita. L’unico lavoro che hanno fatto e che si tramandano da padre in figlio è fare il “politico” con la “p” molto minuscola.

Sì, sono riusciti a creare una loro professione. Sono riusciti a creare una generazione di governanti ereditieri.

 

I violini e i loro consociati orchestrali, succhiano alla mammella pubblica già da oltre mezzo secolo e non intendono mollarla.

Perché lavorare, quanto si può, non facendo niente, guadagnare un bel malloppo? Il governante-faccendiere ha saputo creare parchi urbani di cemento, eventi estivi e salvaguardato il centro storico. Ha fatto ingabbiare opere inutili e incomplete. Ha lottizzato terreni a favore della congrega. Ha elargito beni demaniali con lo scopo di accaparrarsi voti e favori del beneficiario.

 

Ha fatto costruire un cavalcavia che non è un cavalcavia.

Vuol costruire ponti che portano verso il nulla. Denigra una parte dei suoi quartieri relegandoli al degrado ambientale e sociale. Ha creato parcheggi a pagamento relegando quelli “gratis” al confine della Terra. Fa di tutto per compiacere gli imprenditori amici, l’impresa o chicchessia, senza che ve ne sia un vantaggio collettivo. Ma voi, cittadini di questo paese, che tacitamente i governanti li avete scelti, illudendovi di liberarvi dalle responsabilità, avete più colpe di quanto pensiate. Anche se questi miei scritti servono a distrarvi un po’, voglio che sappiate che io Amo questo paese.

 

Lo amo a tal punto da non rinunciare al più importante scopo che è quello di far risvegliare le coscienze dei giovani.

Ricordare loro che il futuro è nelle loro mani. L’incertezza del loro futuro inficia la crescita del paese nella sua totalità. Scrivo ciò perché non credo che ad Amantea come in tutta la Calabria ci siano giovani che vogliono essere succubi di una democrazia sociale degradata dalla logica dell’ereditarietà.

Dalla logica della sudditanza. Dalla logica dell’affarismo.

Dalla logica del malaffare.

Vi sono catene che bisogna spezzare: le maglie della sudditanza; la maglia del potere dei colletti bianchi: quella classe burocratica che guadagna tanto quanto pesa, nascosta nella complicità tra burocrazia e politica, calpestando persino gli obblighi legali di trasparenza; la catena del bisogno; dell’ignoranza; del mal governo; del clientelismo; degli sprechi; delle caste partitocratiche; del potere e dell’arroganza; della paura che incutono nei cittadini gli atteggiamenti di questa classe di prepotenti , costringendo i Cittadini ad allontanarsi dalla vita politica della Città.

 

Cittadini che hanno creduto e continuano a crederlo che questi signori volessero ridare diritti certi e non favori spacciati come regalie che si devono onorare con il voto vita natural durante.

Ingenuamente hanno creduto che sarebbe stato possibile iniziare un cammino di democratizzazione della politica Amanteana.

Oggi, alcuni di Voi, però, hanno cominciato a rendersi conto che le persone che riempivano le piazze con le loro menzogne sulla forza della legalità, della trasparenza, della libertà, della solidarietà, della partecipazione popolare, della Liberal- Democrazia, sono in realtà le guardie dell’affarismo, del potere fine a stesso, dell’egoismo con il quale calpestano diritti e Valori di convivenza sociale . No, non si può volere essere come loro. I Vostri principi, i Vostri valori, cari Amanteani, devono essere altri e alti.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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