Meno male che c’è il laboratorio pubblico nel nostro Poliambulatorio.
Stamattina c’era una fila enorme nell’anticamera del laboratorio di analisi.
La ragione è nello sciopero dei laboratori privati.
Non contestiamo le ragioni dello sciopero.
Se davvero è per il mancato pagamento dei servizi resi , lo sciopero è corretto.
Lo Stato, ed ancora meno la regione Oliveriana, non può pretendere servizi dai privati e non pagarli!.
Mentre faccio la fila mi viene in mente quando volevano chiudere il laboratorio pubblico!.
Oggi cosa sarebbe successo alle centinaia di pazienti in fila?.
Sarebbero dovuti andare in Ospedale?.
Come? Con il treno e poi salire dalla stazione di Paola fino all’ospedale? Od ancora peggio salire dalla stazione di Cetraro fino all’ospedale? Od ancora peggio salire dalla stazione di Lamezia Terme fino all’ospedale? Per non parlare di Cosenza!
Riflettiamoci amici.
E soprattutto pensiamoci quando un altro “folle” dovesse riprendere la “solfa” del costo della sanità ed invece di ridurre la spese inutili ( e ce ne sono tantissime) ritenti di ridurre i servizi indispensabili.
Pensiamoci anche quando un altro “folle” dovesse riprendere la “solfa” del costo della sanità e continuare a rubare personale ad Amantea.
Comunque un grazie di cuore a tutto il personale del laboratorio pubblico che ha affrontato questa giornata difficile in silenzio, dignitosamente e con profondo rispetto per i pazienti.
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Cronaca
LE ANALISI DEL CATOCASTRO: IL COMANDANTE DEI VIGILI CI NEGA L’ACCESSO
Vogliamo condividere con tutti i cittadini di Amantea la risposta che ci ha dato il comandante della Polizia Municipale alla richiesta di accesso alle analisi Arpacal relative ai prelievi fatti nel Catocastro il 7 ottobre scorso.
Ebbene la risposta è negativa, almeno per il momento, perché le analisi- dice Caruso- non ce le può fornire perché sono “coperte da segreto almeno fino alla chiusura delle indagini preliminari”.
Le stesse analisi che sono state già oggetto di un comunicato stampa ufficiale dell’amministrazione Pizzino?.
Ma allora la cosa non è chiara.
Il segreto vale per noi, ma non per la maggioranza?
Alla nostra domanda se tale segreto valesse anche per il sindaco e la maggioranza il comandante Emilio Caruso ha risposto di si, e ha detto che le analisi non le ha consegnate a nessuno, né a noi, né al sindaco o al suo portavoce Giacco.
Quindi il comunicato stampa del sindaco e del portavoce che vuole tranquillizzare la cittadinanza è stato scritto senza avere in mano le analisi?
Oppure violando il segreto istruttorio?
Oppure, in ipotesi, qualcuno non dice la verità.
In qualunque dei due casi non stiamo messi bene.
Perché o il sindaco ed il suo portavoce Giacco hanno tranquillizzato la cittadinanza senza avere disponibilità dei documenti forniti dall’Arpacal, oppure ce l’hanno e il comandante non vuole fornirle a noi del M5s, motivando con un segreto istruttorio che sembrerebbe già violato.
Di fronte alla difficoltà di reperire il documento ci siamo rivolti anche all’Arpacal che, seppure senza fornirci la documentazione, ci ha chiarito diversi aspetti partendo da una premessa: la polizia municipale non avrebbe campionato correttamente le acque del fiume e dunque le analisi riguardano solo il sedimento, i cui valori non sono normati dalla legge.
Dunque queste analisi non hanno il valore indicativo e probatorio che avrebbero avuto le analisi delle acque, se fossero state campionate e consegnate nei termini previsti dalle norme.
Ovviamente non può finire qui.
Perché non ci interessa essere “tranquillizzati” dai sindaci di turno, che prima e dopo le analisi risolvono tutto con la “fuliggine”, ma vorremmo la verità e soprattutto la soluzione dei problemi, e qualche problema nel Catocastro temiamo proprio che ci sia, anche prima di quanto accaduto il 7 ottobre scorso.
Nei prossimi giorni ci metteremo in contatto direttamente con il responsabile Arpacal e la Procura per avere ulteriori informazioni che forniremo alla cittadinanza.
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