Il Cristo posto sulla colonna alla destra della Chiesa dei Cappuccini ci sembra rischio di crollo.
Lunghe e profonde fessure si notano sulla statua così da far temere un suo crollo se non si interviene ed, anche, con urgenza.
Non sappiamo a chi competa questo intervento ma segnaliamo la vicenda alla pubblica opinione perché se ne prenda atto.
Comunque sia, trattandosi di un luogo di uso pubblico ci sembra che si imponga un controllo da parte di un tecnico perché verifichi se la statua vada rimossa ed eventualmente riparata .
Ci hanno riferito che il problema possa essere dovuto al noto fenomeno del ferro che si arrugginisce e che spacca la pietra che lo contiene.
Verosimilmente quello che è successo anche alle colonne del portico della chiesa di San Bernardino.
Abbiamo così notato che la statua è stata forata dal davanti verso il retro e dal basso verso l’alto( o viceversa) e che in questo foro è stato calato un tubo che con il tempo si è arrugginito(vedi foto).
Inspiegabile diversamente la “aggiunta” mostrata nel particolare delle spalle del Cristo.
Ci riferiscono che la statua era quella apposta sulla colonna che ora fa bella mostra di sé, insieme alla sua “gemella” , poste a mò di ”colonne d’ercole” nel tratto finale di Via Vittorio Emanuele.
Ed ancora che sarebbe stata acquistata nel 1974 per l’occasione del Giubileo del 1975 per poi essere rimossa in occasione del rifacimento del selciato che porta alla chiesa dei Cappuccini.
Particolare davanti : il tubo di ferro
Particolare da dietro
La statua dal davanti
La statua da dietro
La chiesa e la statua a destra
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Cronaca
Un tempo quando Amantea era “antica”, senza la “notte bianca” e gli altri spettacoli estivi, l’estate amanteana apriva con la festa di sant’Antonio, aveva il suo clou nella festa di san Rocco, e chiudeva con la festa di San Francesco a Campora San Giovanni.
E la festa di San Rocco era quella che riusciva ad unire l’intera città, tutti i quartieri.
Ricordo che c’era l’abitudine , in particolare per i fedeli che avevano ricevuto una qualche grazia, di andare a guardare il Santo “ jamu a guardari Santu Ruoccu”.
Si passava nella chiesa dei Cappuccini la intera giornata e si mangiava anche, in particolare perché i fedeli venivano dalle campagne e non avevano certo la possibilità di andare e tornare dalle proprie abitazioni.
Ma questa abitudine non era soltanto religiosa ma anche sociale perché diventava un incontro che permetteva di parlare di tutto.
Poi la processione ed, infine, a sera la festa.
Poi la Festa di san Rocco venne vietata dalla Curia
Ragioni lontane, paesane.
Oggi solo il tentativo di non far dimenticare il Santo e la sua festa
E’ questo il senso della presenza stamattina della banda Mario Aloe in giro per Via Vittorio Emanuele.
E dietro pochi fedeli in bici e tantissimi in auto.
Pardon. E dietro una unga fila di auto bloccate dalla occupazione della carreggiata
Una occasione per ricordare tempi ormai lontani
Nostalgia?
Può darsi.
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