BANNER-ALTO2
A+ A A-

catocastro
Tre punti di inquinamento sono stati rilevati dall’Arpacal sul basso Tirreno cosentino.

Non ci facciamo mancare nulla, Amantea di nuovo con un piccolo/grande problema sul torrente Catocastro, ricordiamo ancore le immaggini di alcuni anni fa, con il fiume completamente nero, ma ancora di quel problema nessuno ha dato risposte.

A distanza di pochi anni ci risiamo, in maniera diversa, ma ci risiamo, speriamo che qualcuno controlli sto diamine di fiume, ma non alla foce, ma lungo tutto il suo percorso.

Il Servizio tematico acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha trasmesso  al Comune di Amantea, l’esito dei prelievi di campioni di acqua di balneazione prelevati in data 16 luglio.

Non conformi i valori relativi alla stazione di campionamento denominata “200 mt sx Torrente Catocastro” con sforamento del parametro Enterococchi intestinali pari a 320 UFC/100 ml. (valore limite 200).

L’Arpacal, nel comunicare la non conformità, ha chiesto anche al Comune di indicare all’Agenzia le misure di gestione intraprese, come l’individuazione delle cause di inquinamento, i programmi d’intervento, la rimozione delle cause, nonché le relative ordinanze sindacali di divieto alla balneazione per il tratto indicato.

Si precisa che la denominazione dei punti della campagna di balneazione, a volte individuati con nome di località o stabilimenti balneari/alberghieri, non è frutto di una scelta discrezionale Arpacal ma la codificazione dei punti per come stabiliti da Regione e Ministero della Salute.

Due esiti di non conformità per i controlli delle acque di balneazione svolte il 15 luglio scorso hanno raggiunto anche i Comuni di San Lucido ed al Comune di Fuscaldo.

L’esito non conforme per Fuscaldo si riferisce al punto denominato “150 m sx torrente Maddalena” con valori di Enterococchi Intestinali pari a 280 UFC/100 ml. (valore limite 200).

La non conformità di San Lucido, invece, si riferisce al punto denominato “Stazione FF.SS.” con valori di Enterococchi Intestinali pari a 430 UFC/100 ml. (valore limite 200).

I Comuni, avvisa l’Arpacal, dovranno comunicare all’Agenzia le misure di gestione intraprese, come l’individuazione delle cause di inquinamento, i programmi d’intervento, la rimozione delle cause, nonché le relative ordinanze sindacali di divieto alla balneazione per i tratti indicati.

Si precisa che la denominazione dei punti della campagna di balneazione, a volte individuati con nome di località o stabilimenti balneari/alberghieri, non è frutto di una scelta discrezionale Arpacal ma la codificazione dei punti per come stabiliti da Regione e Ministero della Salute.

 

fonte : https://calabria7.it/balneazione-arpacal-rileva-tre-punti-inquinati-sul-tirreno-cosentino/

 

 

Denunciati nove imprenditori perché scaricavano i reflui industriali nel Crati,

Gli scarti dell’attività industriale direttamente nel Crati o nelle fognature senza alcun tipo di depurazione.

Il NIPAAF dei Carabinieri Forestali di Cosenza,

 

su delega della Procura della Repubblica di Cosenza, ha eseguito accertamenti su numerose attività industriali nell’hinterland cittadino che hanno portato all’esecuzione di 10 sequestri e alla denuncia di nove imprenditori.

Nell’operazione, che ha interessato i comuni di Rende, Zumpano, Marano Principato e San Pietro in Guarano, sono stati impiegati 30 militari e ha riguardato lavanderie industriali, attività di produzione materie plastiche, vetrerie, autolavaggi industriali, e marmerie, ed ha visto impegnati gli uomini del Nipaaf con il supporto della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Cosenza Aliquota Carabinieri, le Stazioni Carabinieri Forestali di Acri, Aprigliano, Cosenza, Montalto, Paola, San Pietro in Guarano e Spezzano Sila.

Per molte delle attività è stato accertato lo scarico di reflui industriali, in pubblica fognatura o direttamente nel fiume Crati, senza alcuna autorizzazione o con autorizzazione scaduta nonché la gestione illecita di rifiuti industriali.

L’operazione “Refluo Nero” si inquadra in una più ampia attività di controllo, mirata ad imporre il rispetto della normativa ambientale, voluta dalla Procura della Repubblica cittadina.

Tutti i sequestri sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria: quattro sono stati eseguiti a Rende, uno a San Pietro in Guarano, quattro a Zumpano e uno a Marano Principato.

Siamo affascinati dal titolo della vicenda “Operazione refluo nero”

E questo perché ci ricorda il “nero” che scorgemmo e fotografammo( anche altri fotografarono meglio di noi) nel Catocastro

Un nero di cui si seppe ben poco.

Una vicenda di cui si seppe ben poco.

Ora si compie una operazione il cui titolo è per noi emblematico

Forse sarebbe ora che “qualcuno” ci dicesse “qualcosa”

Magari togliendo le riserve che fino ad ora hanno sospeso il diritto dei cittadini a sapere TUTTA la verità!.

La pulizia delle spiagge programmata per stamattina 18 maggio causa maltempo è stata rinviata a lunedì 21 maggio.

Le spiagge erano bagnate

Solo quella di Catocastro è stata parzialmente pulita

 

 

In due , uno dei quali Pasquale Veltri, hanno raccolto un po’ di quello che c’era.

Qualche copertone.

Qualche vecchia sdraio.

Qualche pezzo di ferro.

Tante cassette di polistirolo , alcune intatte, la gran parte frantumate ed i cui pezzi erano sparpagliati tra i massi a difesa del rilevato ferroviario.

E poi tantissime bottiglie di plastica, di vetro, lattine, eccetera.

Poi sono finiti i bustoni.

Ma non è finito qui.

A sud della bellissima e rinata spiaggia di Catocastro, verso l’inizio del lungomare, c’è un vero e proprio immondezzaio.

Lì non basta la buona volontà!.

Lì ci vogliono automezzi e personale a volontà.

Nella foto una parte della raccolta di stamattina.

Pubblicato in Cronaca

Sono nato a Catocastro dove ho vissuto per 18 anni quando sono emigrato per il nord Italia , prima, partendone, poi, per fare il militare presso la scuola allievi ufficiali di Foligno, ed il capostazione presso Paola e Belvedere Marittimo, infine, prima di diventare comandante della Polizia Municipale di Amantea .

Per questo i pochi catocastresi mi chiamano ancora oggi per parlarmi dei problemi dell’antico quartiere.

Lo hanno fatto quando mi hanno chiesto di evitare ai pochissimi abitanti ( come ho detto) di dover fare un lunghissimo giro, per taluni versi impossibile, per ritornate a casa.

Ogni giorno, più volte al giorno.

I commissari straordinari dott. Giorgio Criscuolo, dott. Francesco Sperti e dott. Pietro Tescione, suggeriti non si sa da chi , avevano adottato una ordinanza che rendeva via Indipendenza senso unico a scendere.

Dovetti proporre ricorso al Presidente della Repubblica, al tempo ancora possibile, prima che Berlusconi sterilizzasse questa storica e democratica possibilità.

Il ricorso costò solo 3 marche da bollo.

Ed il dr Criscuolo revocò l’ordinanza.

E fu così che da quasi10 anni salendo dal Ponte di Catocastro si trova un divieto di accesso con l’aggiunta del cartello “ Eccetto residenti autorizzati” .

Un segnale ancora esistente .

Vicino alla chiesa madre, invece, c’è un segnale doppio.

Una freccia obbligatoria

Prima c’era un segnale che faceva comprendere a chi imboccava quel pezzo di Via Indipendenza che avrebbe potuto incontrare un traffico limitato ai residenti.

Quel segnale non c’è più.

E’ stato rimosso? Da chi?.

E perché non è stato riproposto?.

Di questa mancanza si lamentano gli abitanti di Catocastro che si vedono piombare addosso automezzi a “folle” velocità come capita a chi pensa di essere in una strada a senso unico.

A chi può interessare questa rimozione abusiva di segnaletica?.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Amantea Futura

Ci perdonerà San Francesco di Paola.

Non ce ne voglia se segnaliamo una cosa che potrebbe interessarlo.

In verità l’articolo è diretto all’ amministrazione comunale che ha il “diritto” di essere informata di quanto accade nella città.

E noi lo facciamo.

Ieri con l’articolo di Chico, una delle cose belle di questa città che ha tante persone per bene insieme alle altre.

Persone che hanno il coraggio di osare e non soltanto di “omeliare”

Oggi con i massi caduti sotto la chiesa di San Francesco d’Assisi.

E, sempre oggi, con il presente articolo.

Non sappiamo chi abbia fatto il cartello del ponte sul Catocastro, quello che reca la dicitura “ Ponte San Francesco di Paola”.

Né sappiamo se sia stato davvero il vento a far cadere la “a”.

O se la “a” sia stata attaccata con molta approssimazione e sia caduta da sola.

Né, infine, sappiamo se, magari, hanno fortemente agitato il cartello e la “a” si sia staccata.

Sappiamo soltanto che due giorni dopo la inaugurazione della cerimonia di intitolazione del ponte , peraltro non avvenuta per la pioggia che, proprio quella sera, ha impedito la fantasmagorica fiaccolata che era stata programmata, è venuto meno un pezzo della scritta.

Non appiamo nemmeno se qualcuno ha trovato questa benedetta "a"

Troppo poco per non sospettare che qualcosa è stato improvvisato.

Eppure parliamo di una amministrazione attiva e fattiva, quella che ha corretto l’errore di italiano sulla targa commemorativa del bombardamento della casa Del Giudice e che ha fatto sorridere se non ridere tanti.

Non è possibile che Amantea debba attendere 3 anni anche questa volta

Ed allora aspetteremo qualche giorno e poi correggeremo questa cosa.

Pubblicato in Cronaca

Ieri e stanotte pioggia insistente, tuoni e fulmini hanno “ colorato “ ed “abbellito” Amantea.

Una pioggia non da poco se qualche frana si è avuta, qui e là.

Una pioggia non fantozziana, nel senso che ha imperversato su tutto il bacino di Catocastro.

Una pioggia non da poco se il Catocastro è invaso da una piena che mancava da anni.

Una bella piena che sta portando sabbia e ciottoli di vari dimensioni verso il mare.

Sabbia e ciottoli che servono per rimpolpare le scarne spiagge amanteane.

Purtroppo insieme al materiale litoide a mare arrivano anche canne marine, tronchi e quant’altro viene purtroppo abbandonato sul suo letto.

Insomma come tutto e sempre in natura.

Certo quando piove le acque si sporcano ed il mare altrettanto .

Poi il fango si deposita sul fondo e basta calpestarlo per farlo risalire e vedere le schiuma sporcarsi.

E nessuno capisce.

Pubblicato in Amantea Futura

Stamattina il Busento era bianco, bianco di schiuma.

Bianco e puzzolente .

“Molti cittadini hanno inviato segnalazioni e foto per capire cosa stia succedendo.

C’è chi la descrive come un bagnoschiuma e chi avverte un odore strano, quasi nauseabondo.

Lo strano liquame, da destare poi l’attenzione dei cittadini è diventato più evidente intorno a mezzogiorno.

Ma il fatto non è rimasto estraneo alle forze dell’ordine.

Sono all’opera i carabinieri della Forestale, la polizia provinciale e l’Arpacal per dare risposte e trovare la causa.

Di certo, sembra quasi impossibile che possa riferirsi alla normale schiuma che può formarsi in superficie soprattutto nel periodo primaverile, in corrispondenza di eventi meteorici: perché non è primavera, e non abbiamo la neve che tende a sciogliersi.

E’ pur vero che ieri il territorio è stato colpito dal mal tempo, ma oggi nel fiume la schiuma, ossia i residui trasportati dall’acqua, sarebbero dovuti essere rigorosamente di colore marrone.

In conclusione si potrebbe trattare di un possibile e probabile inquinamento generato dai tensioattivi, i classici componenti da sapone domestico o industriali e, nell’ultimo caso, considerati molto aggressivi.

Per le cause dobbiamo attendere che le forze dell’ordine preposte in queste ore ai controlli, riescano a capirne la causa, risalire all’origine e soprattutto all’autore. Tanti potrebbero essere i fattori che hanno determinato un simile avvenimento: immissione di liquami, immissione di acque reflue, immissione di detergenti, scarico di depurato e di conseguenza  potrebbe trattarsi di un frantoio in cui hanno proceduto al lavaggio delle vasche, piccole attività industriali, una fogna saltata.

Per il momento la certezza è che nonostante ci sia un problema a monte, le forze dell’ordine sono già all’opera (testo Quicosenza, foto Iacchitè)

Ndr Chissà se anche la Procura di Cosenza renderà non fruibili i risultati dell’Arpacal, come è successo ad Amantea con i dati del Catocastro?

Pubblicato in Campora San Giovanni

LE ANALISI DEL CATOCASTRO: IL COMANDANTE DEI VIGILI CI NEGA L’ACCESSO

Vogliamo condividere con tutti i cittadini di Amantea la risposta che ci ha dato il comandante della Polizia Municipale alla richiesta di accesso alle analisi Arpacal relative ai prelievi fatti nel Catocastro il 7 ottobre scorso.

Ebbene la risposta è negativa, almeno per il momento, perché le analisi- dice Caruso- non ce le può fornire perché sono “coperte da segreto almeno fino alla chiusura delle indagini preliminari”.

Le stesse analisi che sono state già oggetto di un comunicato stampa ufficiale dell’amministrazione Pizzino?.

Ma allora la cosa non è chiara.

Il segreto vale per noi, ma non per la maggioranza?

Alla nostra domanda se tale segreto valesse anche per il sindaco e la maggioranza il comandante Emilio Caruso ha risposto di si, e ha detto che le analisi non le ha consegnate a nessuno, né a noi, né al sindaco o al suo portavoce Giacco.

Quindi il comunicato stampa del sindaco e del portavoce che vuole tranquillizzare la cittadinanza è stato scritto senza avere in mano le analisi?

Oppure violando il segreto istruttorio?

Oppure, in ipotesi, qualcuno non dice la verità.

In qualunque dei due casi non stiamo messi bene.

Perché o il sindaco ed il suo portavoce Giacco hanno tranquillizzato la cittadinanza senza avere disponibilità dei documenti forniti dall’Arpacal, oppure ce l’hanno e il comandante non vuole fornirle a noi del M5s, motivando con un segreto istruttorio che sembrerebbe già violato.

Di fronte alla difficoltà di reperire il documento ci siamo rivolti anche all’Arpacal che, seppure senza fornirci la documentazione, ci ha chiarito diversi aspetti partendo da una premessa: la polizia municipale non avrebbe campionato correttamente le acque del fiume e dunque le analisi riguardano solo il sedimento, i cui valori non sono normati dalla legge.

Dunque queste analisi non hanno il valore indicativo e probatorio che avrebbero avuto le analisi delle acque, se fossero state campionate e consegnate nei termini previsti dalle norme.

Ovviamente non può finire qui.

Perché non ci interessa essere “tranquillizzati” dai sindaci di turno, che prima e dopo le analisi risolvono tutto con la “fuliggine”, ma vorremmo la verità e soprattutto la soluzione dei problemi, e qualche problema nel Catocastro temiamo proprio che ci sia, anche prima di quanto accaduto il 7 ottobre scorso.

Nei prossimi giorni ci metteremo in contatto direttamente con il responsabile Arpacal e la Procura per avere ulteriori informazioni che forniremo alla cittadinanza.

Pubblicato in Politica

Cominciamo dal nome. E’ uno stesso fiume che ha due nomi: Licetto alla sorgente, Catocastro alla foce.

Poi andiamo alla domanda più importante che ci poniamo da decenni.

Perché Amantea, invece, di rifornirsi di acqua potabile dal Catocastro attinge alle sorgenti del Fiume di Mare di Fiumefreddo?

Forse per le stesse ragioni per le quali Campora San Giovanni attinge al Savuto invece dell’Oliva?

E quali sono?

Forse quelle che le acque dei due fiumi non sono idonee per gli le esigenze umane?

E se è così che cosa c’è che le rende non idonee?

Ma veniamo ad oggi.

La foto mostra un “oggetto” che ci sembra costituto di catrame e sassi.

La foto è stata scattata quasi alla foce del Catocastro, poco a monte del ponte della Ferrovia.

Da dove è arrivato?

Chi lo ha prodotto?

Ma andiamo avanti.

Tiziano Grillo ha postato delle foto di estremo interesse.

Che sostanza è quella che si vede nella foto ?

Sembra catrame liquido.

Ed andiamo ancora più avanti.

Il 7 ottobre abbiamo postato l’Articolo “Il Catocastro “ nero” il mare “nero”

E contemporaneamente Luca De Luca ha postato le foto di un largo tratto di mare nero davanti ad Amantea

E poi il sindaco di Nocera Terinese ha scritto che potrebbe trattarsi di sversamento di idrocarburi.

Poi, tutti, con infinita pazienza abbiamo atteso i risultati delle analisi dell’Arpacal.

Quando li abbiamo sollecitato ci hanno risposto “Signor Marchese buongiorno, purtroppo come abbiamo avuto modo di precisare ad altri utenti e giornalisti, la Procura ha acquisito i nostri dati a seguito di apertura indagine; attendiamo la liberatoria per poterli divulgare. Distinti Saluti”

Ma non è stato così!

I risultati prima secretati dalla Procura, poi, sono stati secretati anche dal Comune di Amantea, dando luogo solo ad un comunicato in cui si legge:

“Dalle analisi effettuate è risultata una bassa concentrazione di metalli pesanti comunque al di sotto dei limiti previsti per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale.

Gli altri inquinanti ricercati sono risultati assenti ad eccezione del fenantrene e del naftalene che si possono formare in occasione di processi di combustione.

Anche questi, tuttavia, risultano inferiori ai limiti di concentrazione per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale proposti dall’Istituto Superiore di Sanità nella “Banca Dati Bonifiche”.

Per quanto riportato nel verbale di campionamento e per quanto visibile dalla documentazione fotografica acquisita in loco, infine, Arpacal rende noto l’evidenza di come il sedimento campionato fosse composto da fanghiglia di sedimentazione con aggiunta di materiali di colore scuro trascinati dalle acque del fiume, e che aveva conferito una colorazione scura al sedimento accumulatosi nel letto e sulle rive.

L’esito delle analisi effettuate dall’Arpacal appare, dunque, compatibile con l’ipotesi avanzata in prima battuta ovvero che si trattasse di un dilavamento di materiali combusti provenienti da una collina interessata da incendi nel corso della scorsa estate”

Tutto a posto, allora?

Nessun timore, nessuna paura, niente di niente!.

Ma perché mai, allora, la Procura avrebbe dovuto aprire una indagine?

E perché mai l’Arpacal non ha pubblicato i risultati sul suo sito?

Se li ha mandato al comune che ne ha tratto un comunicato questo vuole dire che è tutto a posto.

Ed insistiamo.

Perché il Comune non li ha pubblicato?

Cosa ci nascondono?

Su un post abbiamo letto di inquinanti che si trovano nelle vernici industriali.

Non sappiamo se sia vero.

Una sola cosa sappiamo ed è quella che ormai sul Catocastro circolano poche verità!

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comune di Amantea sulle acque nere che hanno riempito il mare amanteano.

Ecco il testo integrale

“Comunicato l'esito delle analisi effettuate dall'Arpacal sui campioni prelevati presso il fiume Licetto

 

Carissime cittadine e carissimi cittadini, sono pervenute, in data odierna, le analisi effettuate dall'Arpacal sui campioni prelevati presso il fiume Licetto in data 7 ottobre 2017.

Dalle analisi effettuate è risultata una bassa concentrazione di metalli pesanti comunque al di sotto dei limiti previsti per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale.

Gli altri inquinanti ricercati sono risultati assenti ad eccezione del fenantrene e del naftalene che si possono formare in occasione di processi di combustione.

Anche questi, tuttavia, risultano inferiori ai limiti di concentrazione per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale proposti dall’Istituto Superiore di Sanità nella “Banca Dati Bonifiche”.

Per quanto riportato nel verbale di campionamento e per quanto visibile dalla documentazione fotografica acquisita in loco, infine, Arpacal rende noto l’evidenza di come il sedimento campionato fosse composto da fanghiglia di sedimentazione con aggiunta di materiali di colore scuro trascinati dalle acque del fiume, e che aveva conferito una colorazione scura al sedimento accumulatosi nel letto e sulle rive.

L’esito delle analisi effettuate dall’Arpacal appare, dunque, compatibile con l’ipotesi avanzata in prima battuta ovvero che si trattasse di un dilavamento di materiali combusti provenienti da una collina interessata da incendi nel corso della scorsa estate.

Le istituzioni sono sentinelle dell’ambiente ed hanno il dovere di operare in sinergia con le altre istituzioni e con le forze dell’ordine.

La responsabilità istituzionale ci imponeva di attendere l’esito delle analisi per informare.

Sulla vicenda, purtroppo, abbiamo dovuto registrare illazioni avventate che hanno prodotto solo un danno alla città.

La nota dell’Arpacal fa chiarezza e mette a nudo quelle improvvisazioni da impatto mediatico che hanno ottenuto quale unico risultato quello di offendere Amantea.

I nostri ringraziamenti vanno alle forze dell’ordine prontamente intervenute, al dott. Caruso Comandante dei Vigili Urbani, al Luogotenente Avolio dell’Arma dei Carabinieri Forestali, al Maresciallo Cianci della Capitaneria di Porto.

Con i più cari saluti.

Il Sindaco Mario Pizzino                             Il Portavoce dell’Amministrazione Enzo Giacco

Pubblicato in Politica
Pagina 1 di 4
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy