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Ma che strana questa Italia.

In primis perché il popolo italiano è ormai cotto e non reagisce più ad alcuna sollecitazione, imbottito, come è, di falsi problemi, di Belenismo, di veline, di cosce alte e lunghe, di programmi televisivi che lo distraggono , di paure indotte da chi governa i mass media.

 

Un popolo che legge quello che gli viene suggerito così da percorrere le strade edulcorate di una nazione che nemmeno si sforza di apparire tale, di iper garantiti e protetti politici, parolai e melliflui, che sfuggono i problemi sociali ma ai quali nessuno chiede di fare totalmente il loro dovere.

 

Leggiamo di politici locali che osano garantire servizi per i quali non hanno i soldi ma che garantiscono lavori ai loro “frichisi”, portando i propri comuni al dissesto, complice uno stato che ha distrutto l’economia nazionale, creato debiti per le prossime 10 generazioni ( se prima non fallisce), sta uccidendo il lavoro, se non i lavoratori, rimasti ormai con la piccola pezza dei sindacati ma senza leggi a tutelarli.

E quando i comuni vanno in default li abbandona a se stessi e grava di tali debiti i soli cittadini del luogo , indipendentemente dal fatto se abbiano o meno avuto utilità dai debiti dell’ente.

Non solo ma lo Stato non sembra in grado di evitare i default operando come dovrebbe rigidi preventivi controlli e tantomeno sanzionare chi ha creato il debito ai cittadini facendo loro mancare , come prima conseguenza, servizi e ledendo i pseudo diritti costituzionalmente garantiti!!??

Per contro quando falliscono le banche interviene lo Stato.

Calma, calma, mai preventivamente, ma solo tardivamente con fondi pubblici che non trova per i comuni.

Quasi che ieri altri, ma oggi PD sia non l’acronimo di Partito Democratico, cioè il partito al governo, ma l’anticipo de “Partito Delle Banche”, come disse Michele Emiliano parlando alla 'Gabbia'.

 

Non solo ma grazie ad alcuni uomini ( parliamo di Carlo Messina l'ad di Intesa Sanpaolo) (veniamo a scoprire vedi) che abbiamo perfino risparmiato.

 

Ecco cosa ha dichiarato: "Ma nel quadro di quello che sarebbe successo in caso di fallimento c'è anche un altro elemento che finora non ha sollevato nessuno. Visto che si fanno conti, anche fantasiosi, sui costi per lo Stato, se permette lo sollevo io. In questi ultimi mesi le due banche venete hanno avuto bisogno di interventi sostanziosi a sostegno della loro liquidità: si tratta di 10 miliardi di titoli emessi dalle banche, collocati presso investitori istituzionali e garantiti integralmente dallo Stato. Ecco, se oggi quelle banche fossero fallite i 10 miliardi di garanzie pubbliche sarebbero andati a coprire le perdite di chi aveva i titoli. E si sarebbe trattato di 10 miliardi di soldi pubblici in fumo. Un po' più di quei 5 miliardi che lo Stato versa adesso, con un conto approssimativo".

Ecco perché stanno sostituendo gli Italiani!

Pubblicato in Politica

Una folla nei due seggi delle Primarie del PD.

Ben 739 votanti; 731 i voti validi ed 8 le schede bianche e nulle.

Ed ecco la distribuzione territoriale

 

Seggio ad Amantea

Voti validi 397

3 le schede bianche o nulle

Seggio di Campora San Giovanni

Voti validi 334

5 le schede bianche o nulle

Questi i risultati totali:

Renzi voti 387 pari al 52,94 %

Orlando Voti 315 peri al 43,09%

Emiliano Voti 29 pari al 3,97%

Questi, invece, i risultati per sezione

Seggio Amantea

Renzi voti 220

Orlando voti 165

Emiliano voti 12

Seggio di Campora San Giovanni

Renzi voti 167

Orlando voti 150

Emiliano voti 17

Impossibile al momento una valutazione politica

Certo il risultato di Orlando è sconvolgente; in particolare a Campora San Giovanni dove si è quasi appaiato a Renzi.

Domani certamente sapremo chi ha votato e fatto votare e, soprattutto chi ha votato e fatto votare chi!

La mozione Renzi oltre l’84% in tutto il Comprensorio del Basso Tirreno.

 

Ecco il comunicato stampa del PD dei segretario sezionali del Basso Tirreno Cosentino

Si è conclusa anche nei Circoli PD del Basso Tirreno cosentino la fase congressuale relativa alla preselezione dei candidati alla Segreteria nazionale del Partito Democratico.

Ci sentiamo di esprimere grande soddisfazione per l’importante mobilitazione di questi giorni. In tutto il Comprensorio sono stati più di cinquecento, infatti, i militanti ed i simpatizzanti che hanno animato la discussione Congressuale, confrontandosi sulle mozioni e sui temi della politica nazionale.

 

Uno straordinario momento di democrazia e partecipazione, testimone della vivacità, della trasparenza e dell’apertura con cui il Partito Democratico vuole caratterizzare i processi democratici.

 

Gli esiti delle riunioni dei Circoli del Comprensorio sono stati i seguenti:

AIELLO CALABRO – Orlando (30), Emiliano (1), Renzi (146)

AMANTEA – Orlando (25), Emiliano (9), Renzi (146)

BELMONTE CALABRO – Orlando (1), Emiliano (0), Renzi (14)

CLETO – Orlando (0), Emiliano (0), Renzi (59)

LAGO – Orlando (6), Emiliano (0), Renzi (16)

SERRA D’AIELLO – Orlando (3), Emiliano (0), Renzi (14)

 

Grande soddisfazione esprimiamo anche per l’esito del voto sulle mozioni che ha visto prevalere in maniera schiacciante il Segretario uscente Matteo Renzi che ha totalizzato nel Comprensorio 395 voti, pari a oltre l’84%.

La mozione del Ministro Orlando ha ottenuto, invece, 65 voti (poco meno del 14%).

 

10 sono, infine, gli iscritti che si sono pronunciati in favore del governatore della Puglia Michele Emiliano (poco oltre il 2%).

 

Si tratta di un primo bilancio positivo per tutto il Partito in attesa delle primarie del 30 aprile prossimo.

Enzo Giacco – Segretario PD Amantea

Luca Lepore – Segretario PD Aiello Calabro

Armando Bossio – Segretario PD Cleto

Antonella Mazzotta – Segretaria PD Lago

Antonio Veltri – Segretario PD Belmonte Calabro

Antonio Cuglietta – Segretario PD Serra d’Aiello

Pubblicato in Basso Tirreno

pd-810x542Il Governatore della Puglia Emiliano dopo tante giravolte finalmente ha deciso: resterà nel Pd e sfiderà Matteo Renzi alle primarie del partito candidandosi a Segretario del Pd.

 

Alla Direzione del Pd ci dovevano essere delle grandi sorprese, invece eccoti Emiliano che fa marcia indietro, ci ripensa, meglio restare nel Pd e continuare a governare la regione Puglia.

Se avesse abbandonato il partito certamente nel Consiglio regionale pugliese ci sarebbero stati degli strascichi, molti non lo avrebbero seguito.

 

Meglio l’uovo oggi, che la gallina domani.

La sua giravolta, però, ha portato degli sconquassi nella compagine dei ribelli e brucia moltissimo agli ex compagni di strada, i quali vanno avanti alla ricerca di un nuovo soggetto politico di centro sinistra che per il momento non ha un nome.

I Ministri Franceschini, Orlando e Delrio tentano di scongiurare la scissione. Sarà una impresa difficile ed impossibile.

 

La strada resta tutta in salita.

Per evitare la scissione Matteo Renzi dovrebbe abbandonare tutte le sue velleità e dovrebbe essere rottamato. Ma Renzi, purtroppo, non vuole lasciare il partito e il potere che ha conquistato in questi anni. I contendenti si odiano, si detestano, si combattono a viso aperto, nei fuori onda se ne ascoltano di tutti i colori, per il dominio di un partito che a poco a poco perde consensi e che considerano di loro proprietà.

Dice bene Alberto Infelise su <La Stampa>: "Forse quando smetteranno di fare la pipì in giro per segnare il territorio torneranno a essere in qualche modo interessanti per gli elettori."

 

E mentre i Deputati e Senatori litigano su tutto il Premier Matteo Renzi vola negli Stati Uniti snobbando la Direzione del suo partito intento a scrivere le regole per il prossimo Congresso.

Dalla California fa sapere che va bene così. La scissione annunciata e strombazzata ora è ancora più debole. Renzi è arcicontento che Emiliano sia rimasto nel Pd, si avranno, così, delle vere primarie molto partecipate.

Gli ex compagni di strada e di merenda del Governatore, però, non hanno gradito la sua giravolta e sono molto arrabbiati e irritati per il cambio di rotta. Ha scombussolato e non di poco i loro piani.

Ma forse è un bene che Emiliano sia rimasto nel Pd e che se ne siano andati Rossi, D’Alema e Bersani e qualche Deputato di provincia.

Renzi li avrebbe rottamati lo stesso non presentandoli candidati alle prossime elezioni politiche. Lo hanno capito e allora per non fare una brutta figuraccia hanno inventato delle scuse puerili e si sono rottamati da soli. Dove andranno nessuno oggi lo sa.

Quanti voti porteranno al nuovo partitino nella prossima competizione elettorale? Pochi voti, direi, non sufficienti per farli ritornare in Parlamento ad occupare le comode poltrone che il vecchio e glorioso partito comunista aveva garantito fino ad oggi. Leggendo i loro nomi sono tutti provenienti da quel partito sconfitto dalla storia. Insufficienti a portare alla Camera e al Senato un numero sufficiente di Deputati e Senatori per essere determinanti per formare un nuovo governo di centro sinistra o di sinistra. E allora tanto valeva restare nella casa madre e combattere Renzi e il renzismo dall’interno.

Ma cosa c’è davvero dietro la scissione del Pd? C’è la lotta per la conquista e la conservazione del potere.

Nelle prossime elezioni elettorali in autunno o nel 2018 con la legge elettorale in vigore il Pd non raggiungerebbe il 40% dei voti, quindi non scatterebbe il premio di maggioranza e perderebbe quasi un terzo degli attuali Deputati. Solo i capilisti sono certi della elezione, gli altri dovranno conquistarsela attraverso una lotta fratricida delle preferenze.

 

Con Matteo Renzi, rieletto al Congresso e non ai gazebo segretario del partito, la minoranza di sinistra avrebbe poche possibilità di farsi ascoltare e ad essa resterebbero soltanto le briciole. Ecco perché, arrivati a questo punto, tanto vale rischiare la scissione.

Ma c’è una bella polpetta avvelenata pronta per gli scissionisti che potrebbe mettere in gravi difficoltà il nuovo soggetto politico appena nato e tutti i voltagabbana che militano nei partitini nati dalle scissioni del partito di Berlusconi: l’innalzamento della quota necessaria per entrare in Parlamento dal 3 al 5%. Sciuollu! Dove andranno Bersani, D’Alema, Alfano, Cicchitto, Bondi, Casini, Fitto e Company? A casa, a casa. Sarebbe davvero bello e l’alba di una nuova primavera.

Pubblicato in Italia

Amantea. Si sono messi in moto i Comitati per “Matteo Renzi Segretario” di Amantea e Campora San Giovanni in vista delle primarie dell’8 dicembre, quando non solo i tesserati ma tutti gli elettori e cittadini simpatizzanti parteciperanno al voto.

L’area renziana ha raccolto, nelle consultazioni interne per il congresso provinciale, il 30% dei voti degli iscritti: dato confermato qualche giorno addietro nelle consultazioni per le convenzioni provinciali, nonostante l’assenza di tanti studenti universitari notoriamente fuori sede nel corso della settimana.

Archiviata questa fase di esclusivo diritto al voto degli iscritti, il PD apre finalmente alla società per insieme realizzare un partito inclusivo, aperto e autenticamente democratico.

L’esatto contrario di come finora è stato, con tessere, apparato e politici “di riferimento”.

Un partito, quello che insieme si vuole realizzare, capace di scelte condivise e partecipate, che investa sulle competenze e la meritocrazia.

L’avvicinamento all’8 dicembre avrà una prima interessante tappa con il sindaco di Bari Michele Emiliano.

L’ex magistrato ora sindaco di Bari, da sempre al fianco di Matteo Renzi, sabato 23 novembre (ore 18.30) incontrerà la città e il comprensorio al Mediterraneo Palace Hotel di Amantea. Le adesioni ai comitati sono aperte a tutti, ed è possibile contattarci alla email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Ad oggi hanno aderito, tra Amantea e Campora, un centinaio di cittadini, tra i quali moltissimi giovani non iscritti ma che sposano l’idea programmatica e di rinnovamento del sindaco Renzi.

I comitati rappresentano i luoghi di discussione ed organizzazione aperti alla società civile, alle nuove generazioni ed a tutti coloro che credono che per l’Italia ci sia bisogno davvero di “cambiare verso”.

Comitati per Matteo Renzi Segretario di Amantea e Campora S.G. contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Primo Piano
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