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Riceviamo e pubblichiamo

E quando pensi di averne viste tante e sentite anche troppe ecco che arriva la ciliegina che ti fa capire che la realtà supera la fantasia, anche la più fervida.

Abbiamo da poco rotto il silenzio e osserviamo con attenzione l’operato dell’amministrazione Pizzino soprattutto per monitorare l’andamento di ciò che la nostra amministrazione aveva lasciato in sospeso suo malgrado.

Abbiamo letto ciò che hanno fatto nei primi cento giorni ma abbiamo trovato un’incongruenza di fondo: il titolo della nota al passato e il corpo del testo al futuro, con un uso preponderante del termine “probabilità”.

Capiamo che ci sia la necessità di comunicare alla città ma è inutile vendere fumo, è un’offesa all’intelligenza dei cittadini.

Di tutte le opere che erano pronte a partire non ne è partita nessuna a cominciare da Via Nuova, dal completamento di Piazza San Francesco e dalla costruzione dei nuovi lotti di loculi al cimitero di Campora San Giovanni, il campo di calcetto a Campora, il Lungomare con l’iter procedurale arrivato alla gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, che se venisse fatta immediatamente (siamo già in ritardo) potremmo sperare di avere un lungomare adeguato per la prossima estate.

Tutte queste opere, e tante altre, sono frutto del nostro impegno e del nostro lavoro e il non aver avuto il tempo di portarle a termine è il nostro rammarico più grande.

Ma c’è un opera più importante, meno appariscente ma fondamentale per la sopravvivenza dell’Ente che abbiamo perseguito, per la quale abbiamo lottato e che eravamo riusciti a completare: la riorganizzazione dell’Ufficio Tributi.

Anche le nostre opposizioni ci avevano dato atto dello sforzo compiuto e dei risultati raggiunti. Con l’amministrazione Sabatino erano partiti una serie di capillari controlli sull’evasione tributaria che avevano portato evasori totali a versare all’Ente il dovuto, anche con piani di rientro e rateizzazioni per poter dare ossigeno alle casse comunali.

Perché, è bene sottolinearlo e ribadirlo, il dissesto è stato causato dall’incapacità dell’Ente di riscuotere i tributi e i circa 24 milioni di euro stralciati non sono altro che le tasse che i cittadini non hanno versato al comune pur avendo ricevuto i servizi.

E dopo neanche tre mesi di Governo, il primo vero atto politico che compie questa amministrazione è distruggere completamente tutto ciò che avevamo creato.

La domanda che sorge spontanea è perché?

Abbiamo per caso toccato interessi particolari?

Uno delle prime figure che sono state tolte da questa amministrazione è stato l’idraulico addetto ai controlli che aveva scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce la triste realtà nella quale viviamo. (nella foto)

Cosa ha in mente il Sindaco Pizzino (perché voci di palazzo sussurrano che lui decida in completa autonomia)?

Un’amministrazione che deve rientrare dal dissesto finanziario dovrebbe concentrare la maggior parte dei propri sforzi all’efficientamento del settore maggiormente strategico dal punto di vista non solo economico ma anche sociale.

Anche perché per uno strano paradosso tutto italiano da qui a breve ciò che gli enti non riusciranno a riscuotere dai cittadini verrà rispalmato su chi invece paga puntualmente.

Non è che il Sindaco (o chi per lui) ha in mente di esternalizzare il settore tributi affidando il servizio a qualche società che possa assumere amici, parenti, compari o conoscenti?

La storia non ha insegnato nulla a chi come lui ha “esperienza” amministrativa?

Chiediamo all’amministrazione di rivedere questa rivisitazione dei settori e di potenziare(e non depauperare) l’ufficio tributi perché un’esternalizzazione decreterebbe il definitivo collasso dell’Ente senza alcuna possibilità di ripresa.

Non si utilizzi il comune come mezzo per fare i propri interessi , non ce lo possiamo permettere!

Inoltre chiediamo all’esecutivo di risparmiare alla città l’ennesima mortificazione con il settore del disservizio.

Un’amministrazione attenta e lungimirante dovrebbe potenziare i settori più importanti per fare in modo che i disservizi siano una eccezionalità, prevedere uno specifico settore con tanto di dirigente con rispettiva indennità per il disservizio comunica al mondo intero che il disservizio ad Amantea è talmente normale che necessità di uno specifico settore.

È una mortificazione per i cittadini e per chi ha lavorato tutti i giorni con impegno in questo comune, sacrificando affetti e salute, ritrovarsi a dirigere tale settore ricevendo un trattamento simile ad una ghettizzazione.

Ci riserviamo di tornare sulla nuova pianta organica dopo le nomine ufficiali dei responsabili, sarà sicuramente utile un ulteriore approfondimento.

Pubblicato in Politica

Scrive Francesca Menichino :

“Dopo 40 giorni di silenzio interviene per difendersi la ex sindaca che abbiamo mandato a casa il 13 gennaio. E interviene solo dopo, guarda caso, il cambio di commissario al Comune di Amantea.

 

Leggetelo questo comunicato con attenzione, cercando di capirlo.

Non sarà facile ma c'è una linea interpretativa che può aiutare: è carnevale e questo è uno scherzo!

 

E a Carnevale ogni scherzo vale, anche se questo non fa esattamente ridere, visto che si è consumato alle spalle dei cittadini, ed è costato e costerà lacrime e sangue.

Ma c'è un'immagine che fa davvero ridere ed è l'assessore Cannata che in soli due mesi, dopo le dimissioni Tempo, risolve tutti i problemi finanziari del nostro comune.

 

In Consiglio a dire il vero era in grande difficoltà, ma oggi facciamoci una risata perchè dopo TempoKid abbiamo trovato SuperCannata.

Godetevi il carnevale per oggi.”

 

Questa la dichiarazione di Monica Sabatino tratta da Cosenzainforma:

Amantea: L’ex sindaco interviene per difendere l’operato della sua Amministrazione”

“Prima di parlare di futuro, bisogna chiarire alcuni punti del passato”. L’ex sindaco di Amantea, Monica Sabatino, la cui consiliatura, si è conclusa anticipatamente lo scorso 13 gennaio, a seguito alle dimissioni di nove consiglieri comunali sui diciassette eletti, ha affidato a una significativa nota (condivisa dai compagni di viaggio che, da sempre, le sono stati vicini) un suo intervento, finalizzato a difendere l’operato della sua Amministrazione. “La situazione finanziaria che abbiamo trovato in Comune era difficilissima - ha, infatti, messo subito in evidenza Monica Sabatino - e c’era un Ufficio Tributi, unico vero motore di sopravvivenza dell’Ente, in balia di sè stesso.

Siamo, pertanto, intervenuti con una riorganizzazione logistica e strutturale e, dopo varie difficoltà affrontate (tra cui la prematura perdita del compianto Franco Bosso), siamo riusciti a riorganizzare un servizio efficace ed efficiente”.

Secondo l’ex sindaco di Amantea e i suoi sostenitori, in particolare, “Lo spartiacque decisivo tra il passato e il nuovo approccio del Settore Tributi è stato il cambio di assessore. Infatti, con Gianluca Cannata ai Tributi siamo riusciti a instaurare un circolo virtuoso, che ha visto pagare cittadini amanteani che non avevano mai versato un euro nelle casse comunali, pur potendoselo permettere”.

A tal proposito, subito dopo, nella nota si ribadisce: “Perché è vero che i cittadini devono sapere! Ma devono sapere, innanzitutto, che se vogliono servizi efficienti dal Comune devono contribuire ognuno per la propria parte. Chi vi prometterà qualcosa di diverso o è bugiardo o non ha la minima cognizione di cosa significhi amministrare oggi”.

Ricordando poi, nel merito, le principali finalità alla base della sua esperienza amministrativa, l’ex sindaco di Amantea ha sottolineato che “Il nostro obiettivo era risanare l’Ente e fare giustizia sociale facendo pagare tutti. Probabilmente, il nostro operato ha ato fastidio, perché lontano dal consenso elettorale, che era, invece, l’unico obiettivo di qualcuno, e perché ha toccato troppi interessi.

Ma sono sicura che i frutti del nostro lavoro arriveranno e consentiranno, in un futuro prossimo, una minore pressione tributaria per le famiglie e le imprese amanteane. Il dissesto che alcuni invocano come soluzione, e che quasi auspicano, non può esserci per la situazione che abbiamo lasciato e lo stesso sarebbe una ingiustizia per i cittadini di Amantea che pagano le tasse puntualmente”.

 

Domenica 26 Febbraio 2017 - 9:10               Clelia Rovale

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del PD di Amantea.

 

È emblematico come l’entusiasmo per l’avvio dell’ esperienza della “lista Rosa Arcobaleno” - con una giovane donna alla guida della città e tanti volti nuovi presenti in Consiglio - in due anni e mezzo si sia tramutato in foga per l’epilogo!

 

Questo comune umore popolare riteniamo sia il risultato di due ordini di errori.

Da una parte, un eccesso di presunzione: la passata è stata un’amministrazione convinta di “possedere i requisiti” e colpevolmente sorda rispetto alle istanze e ai suggerimenti provenienti dalla città.

Un’autosufficienza ostentata tradottasi in plateale mediocrità dei risultati raggiunti ed in uno scollamento senza precedenti con la città e i cittadini.

Sarebbe stata necessaria maggiore umiltà: un sentimento che la nostra comunità ha bisogno di riscoprire. Dall’altra, l’eterogeneità presente all’interno di quella coalizione (un elenco di persone, con poco in comune, unite dal solo desiderio della vittoria), che oggi suggerisce con forza una riflessione sul reale beneficio che alcune aggregazioni possono portare alla città ed ai cittadini.

 

A ciò si aggiunga un certo grado di inadeguatezza mista ad ingenuità.

Fatto che dovrebbe portare ad affrontare il tema delle competenze in politica.

Sono i motivi per cui come PD abbiamo disconosciuto la passata esperienza amministrativa come riconducibile al Partito, ponendoci nei fatti all’opposizione.

Questa storia, come tutte le storie, deve insegnare qualcosa.

Alle forze politiche, ai cittadini, alla città. Le considerazioni di oggi, infatti, devono trovare la loro utilità per il futuro, soprattutto per quello prossimo.

Devono aiutare a capire che le “sommatorie fine a se stesse” portano le coalizioni all’inevitabile implosione, sottraendo energie alla città perché tutte impegnate in giochi d’equilibrio (o meglio “di potere”) atti ad assecondare le mire individuali ed individualiste, unico collante dell’aggregazione.

Non si ha memoria di un’esperienza consiliare terminata per la mancata realizzazione di un progetto in favore di Amantea; tutte le amministrazioni sfiduciate - anche questa - sono cadute per via di un assessorato, una delega, o per qualcosa non dato.

 

Non è più accettabile.

Perché è una logica che riguarda esclusivamente le aspirazioni e le prospettive del singolo e non l’interesse della città.

Riteniamo che Amantea abbia bisogno di idee rientranti in una più vasta e complessiva visione, capace di muoversi sul doppio binario della crescita economica e dello sviluppo civile, che vuol dire anche adoperarsi per affrontare le fragilità presenti nel nostro tessuto comunitario.

La città ha bisogno di individuare le sue vere priorità e di creare indotto.

Necessita di ritrovare la sua antica strada, fatta di legalità, di culture, di tradizioni, di sentimenti comunitari. Deve riscoprire se stessa.

Amantea ha bisogno di donne ed uomini, delle loro storie che devono esprimere una prospettiva di coesione.

Perché la valorizzazione dei luoghi della città e l’emersione delle potenzialità della stessa, il passato ci insegna, passano da essa.

 

 

Amantea, 18.01.2017                                                                        Per la Segreteria del Circolo

                                                                                                                      Il Segretario

                                                                                                                      Enzo Giacco

Pubblicato in Cronaca

Ecco il nuovo commissario prefettizio nominato dal Prefetto Tomao per il comune di Amantea.

 

Sempre una donna, come le altre due volte , nelle quali erano state nominate una volta la dottoressa Pezone ed un’altra la dottoressa Tarsia.

Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha sospeso il Consiglio comunale di Amantea.

 

«Il provvedimento si è reso necessario in quanto nove consiglieri su diciassette hanno rassegnato contestualmente le dimissioni».

 

«Il prefetto Tomao sussistendo motivi di grave ed urgente necessità connessi all’esigenza di garantire la regolarità e l’efficienza dell’azione amministrativa, ha incaricato della provvisoria gestione del Comune la dottoressa Emanuela Greco, Viceprefetto Vicario, conferendo alla stessa i poteri spettanti al Consiglio, al Sindaco ed alla Giunta».

 

Il Commissario prefettizio si insedierà nella giornata di domani, 18 gennaio.

Pubblicato in Politica

Questo il comunicato: «Da pochi giorni si è conclusa la mia esperienza amministrativa, so di essere stata leale e corretta nell’adempiere al mio ruolo di assessore con delega all’istruzione. 
In questi due anni e mezzo siamo riusciti ad aprire la scuola dell’infanzia di Campora San Giovanni, dando risposte ad una comunità che chiedeva un intervento in tal senso.

 

Quella scuola è oggi un nido sicuro dotato, tra le altre cose, anche di un defibrillatore.

Dopo non so quanti anni abbiamo riaperto la palestra del plesso Giovanni Pascoli in via Baldacchini: una pagina di storia recente di questa città.

La palestra è adesso perfettamente attrezzata e consentirà a tanti giovani di rafforzare i propri valori.

 

Una menzione a parte spetta al nido comunale.

Quando gli arredi sono arrivati ho finalmente capito che avremmo portato a termine un’opera che avrebbe aiutato le famiglie di Amantea.

E così è stato.

Parlare con le mamme ed i papà che indicano le positiva di questa struttura è una delle gioie più grandi che mi porterò nel cuore.

È questa la politica che genera interesse e considerazione.

Null’altro.

 

Non meno importanti i lavori di adeguamento che sono stati terminati presso la scuola elementare di Santa Maria: quella cupola che generava un effetto serra insopportabile ora non farà altra che offrire luce e speranza.

In quella stessa scuola abbiamo adeguato anche dei locali per uso sportivo.

Infine, grazie al lavoro dei tecnici comunali, abbiamo ottenuto un finanziamento che ha dato seguito alla sistemazione dei solai di diversi istituti cittadini, rendendoli più sicuri per accogliere studenti ed alunni».

«Rivolgo un sentito ringraziamento a Monica Sabatino per avermi supportato e dato fiducia in questo percorso, ai miei colleghi di maggioranza, ai dirigenti, ai docenti, al personale delle scuole e ai dipendenti del comune .

Grazie soprattutto alla mia famiglia che ha saputo comprendermi e sostenere.

Infine vorrei ringraziare tutti i cittadini che hanno creduto in me e permesso di servire la mia città»

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Passata è la tempesta, Odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.

 

Ogni cor si rallegra, in ogni lato, Risorge il romorio, Torna il lavoro usato.

La situazione attuale di Amantea ci sembra richiami prepotentemente la poesia di Leopardi.

 

In particolare per quanto relativo alla tempesta ormai passata ( ma sarà vero?) ed alla quiete che oggi sembra imporsi e essere il tratto dominante in un città che invero era già silente, quasi dormiente, e che oggi appare calma, ferma, quasi abulica, come se aspettasse altri eventi.

E noi, ognuno di noi, diventiamo uno dei tanti che , nella sala cinematografica, assiste ad un film del quale rimane solo spettatore, ma non protagonista; un film che si svolge oggi e nella nostra città ma del quale non conosciamo il copione, del quale nemmeno ci interessiamo, tanto ognuno di noi siamo comparse; un film che è come un sogno, lontano ed irreale.

 

Ieri come oggi si vede tra la gente la speranza di uscire dalla paura, la gioia di cessare di soffrire.

Un altro film quello che invece si avverte appena fuori dal cinema; basta alzare gli occhi e si vedono gli uccellini che fanno festa, ignari, dimentichi degli altri uccelli che piangono perché hanno perso il nido e che ora non sanno a chi aprire il becco per cibarsi.

O basta abbassare la testa e guardare le galline in mezzo alla via( nelle strade , nei negozi, davanti ai bar).

 

C’è chi continua a beccare in cerca di vermi, chi fa l’uovo e lancia felice il suo coccodè, chi semplicemente, essendo improduttiva, guarda i galli rosseggianti e dalla grande cresta rossa, mentre la maggior parte sono pronte ad offrirsi al suo potente becco, così da soddisfare le sue voglie e produrre, così, un altro sindaco ed una nuova amministrazione.

Galline che non perdono le speranze e che vedono perfino chiaro il fiume nella valle; che sia chiaro da lontano non si vede, ma si spera.

Anche perché sembra un giorno diverso, sereno, solare.

Ma per capire se davvero il nostro futuro è chiaro bisogna avvicinarsi ad esso, giorno dopo giorno, non guardare il fiume da lontano.

Però qualcosa si muove. La gran parte degli amanteani è contenta anche se non sembra mostrarlo.

E’ contenta ma non parla, segno di quella democrazia storicamente compromessa dalla paura.

Si avverte solo un certo romorio, di parole, non d’opre , direbbe il poeta.

E segno dell’angolo appena svoltato è il lavorio , per chi ce l’ha, ovviamente; perché chi non ce l’ha o l’ha perso vede le cose restare come prima.

Brutte, per lo più!

 

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Scrive la ex consigliera Giusi Osso che oscilla tra la posizione di traditrice o quella di eroina:

 

“Mi sorprendo ancora una volta del modus operandi di questa ormai ex amministrazione nel volersi nascondere dietro un dito.

Voglio ribadire a chiare lettere che nell’ultimo anno, durante le riunioni di maggioranza più volte ho esternato il mio malessere per le molteplici tegolate che piombavano e che si ritorcevano quindi negativamente sul nostro operato, principalmente con Monica Sabatino e poi con tutti i miei colleghi e della considerazione che i nostri concittadini avevano nei nostri confronti.

 

L’ex assessore Rubino invece di riportare sciocchi pettegolezzi sulla stampa( solo di questo si può parlare) che tra l’altro neanche mi appartengono, perché non dice la verità delle cose?.

 

Perché non conferma le reali volontà dell’ ex sindaco per il conferimento della delega al servizio manutentivo alla sottoscritta?

E pure lui era presente e abbastanza compiaciuto quando lo stesso sindaco mi comunicava la scelta meditata.

 

Non ho alcun ripensamento per la decisione che ho preso e vorrei sottolineare che è figlia di molti ragionamenti e riflessioni sulle conseguenze che scelte di governo avevano sulla mia città

Mi assumerò ogni sorta di responsabilità perché il sol pensiero di essere stata leale ed onesta intellettualmente verso i miei concittadini mi da serenità e forza di guardare avanti e a testa alta

Giusi Osso.

NdR. Giusi Osso conferma le vere ragioni della firma delle dimissioni contestuali alla minoranza che hanno dato luogo allo scioglimento del consiglio comunale di Amantea, individuate nella mancata assegnazione della delega al servizio manutentivo.

In sostanza smentisce il suo interesse per la carica di assessore e per quanto ad essa carica connesso( parliamo della indennità assessorile) e conferma la necessità per lei di arrivare alle prossime elezioni con una immagine forte di amministratore efficiente e positivo.

In questa ultima dichiarazione la Osso si riferisce evidentemente alla dichiarazione di Antonio Rubino, apparsa oggi su un quotidiano locale, nella quale dichiara “ E che dire di Giusi Osso? Il suo comportamento è stato incomprensibile. Solo alcuni giorni fa aveva attaccato duramente la Arone, definendola………”

E poi concludeva:”Non riesco proprio a trovare una spiegazione logica a questo cambiamento repentino. Nulla di più facile che si sia lasciata trascinare da qualche venditore di fumo.”

Chi sia questo venditore di fumo non è dato sapere.

Certo che la affermazione può avere offeso la consigliera Osso e da qui la reazione.

Ora aspettiamo anche la reazione di Elena Arone.

Pubblicato in Cronaca

lRiceviamo e comunichiamo: Inutile nasconderlo, la caduta della Giunta Sabatino, per opera, dobbiamo dirlo, di persone che sono tornate a ragionare, hanno fatto valere il proprio senso civico e la propria autonomia di pensiero, è un evento che squarcia e nubi nere e fitte che stavano minando il futuro di questa città da oltre due anni.

 

Amantea respira e noi con lei ritroviamo la speranza e la voglia di farle risalire la china; noi che, sin dalla prima ora e per l’intero periodo di potere “Sabatino”, non ci siamo mai stancati di denunciare, porre in discussione, mostrare concretamente le deficienze e le incompetenze di Sindaco e cortigiani di varia natura ed estrazione.

 

E lo abbiamo fatto sciorinando numeri, ordinanze sindacali, progetti incompiuti, beghe affaristico/familiari, esempi di cattiva gestione degli spazi urbani, di cattiva gestione delle entrate, di cattiva ed insensata gestione dei servizi.

 

Abbiamo seguito passo dopo passo, giorno dopo giorno, le vicende della Città ed abbiamo tenuta alta la tensione, per dovere civico e morale nei confronti di questa nostra comunità che meritava e merita, per Storia e Civiltà, un futuro migliore.

 

Ora, finalmente, il dado è tratto e adesso, con l’aiuto delle forze migliori di questa città, abbiamo davanti il compito, più difficile, di disegnare un processo di cambiamento politico in grado di capitalizzare le grandi energie mentali e pratiche di tanti concittadini e metterle al servizio di un programma di crescita serio e sostenibile.

Adesso che, nonostante lo scempio amministrativo degli ultimi due anni, ancora il nome di Amantea resiste e viene additato come un luogo da “visitare” e da “conoscere” da un quotidiano nazionale, proprio adesso, Amantea grida a tutti i venti che la sua storia è forte e che dobbiamo metterci al lavoro per scrivere nero su bianco la nostra idea di città in termini di sviluppo economico sostenibile, di turismo, di sostegno e solidarietà sociale, di sviluppo culturale.

Abbiamo contribuito non poco alla fine di questa esperienza oscurantista, nata sul potere della clientela politica e della gestione personalistica della cosa pubblica, sugli interessi intrecciati di funzioni pubbliche e politicanti.

Contribuiremo ancora di più, alla creazione di un futuro migliore per la nostra città, CON LA NOSTRA FORZA, LE NOSTRE IDEE, LA NOSTRA ABNEGAZIONE, LA VOGLIA DI­ FARE….. la Nottata è passata, Amantea è libera!! ­

Amantea 14.1.2017 Vincenzo Lazzaroli

Pubblicato in Primo Piano

disinteressatamente , cosi come è iniziata, l’avventura, perché di “avventura” si è trattata quella di Monica Sabatino, Sindaca inadeguata per una Città come Amantea.

 

Non sapremo mai, se di un capriccio si è trattato, o di un calcolo meccanico di un “ mago Zurlì “alias “ volontario civico “, fuori dal tempo, nel mentre regnano : internet, face book, twitter, affinchè questa figliol prodiga potesse assurgere agli onori della politica.

Tutto iniziò con l’aumento al massimo possibile dell’indennità di carica di Sindaco ed assessori, primo atto politico rilevante dell’ amministrazione Sabatino & C. , nel mentre nella nostra Città centinaia di famiglie arrancavano per arrivare alla fine del mese e centinaia di giovani laureati e diplomati vagavano in cerca di un lavoro; per proseguire poi con la devoluzione del mutuo contratto dall’amministrazione “ Tonnara “ per l’ammodernamento del lungomare cittadino, verso opere minori, irrilevanti rispetto al “ Lungomare “, infischiandosene di una raccolta di migliaia di firme popolari a sostegno di questa opera strategica per lo sviluppo di una cittadina turistica qual è Amantea.

Per passare poi attraverso errori ed orrori, che hanno fatto di Amantea una cenerentola regionale e nazionale.

E’ finita con il documento di dimissioni di nove consiglieri comunali, la maggioranza in seno al consiglio e la stragrande maggioranza della Città, stanca ormai di una guida dimostratasi sin da subito alla prova dei fatti, non all’altezza del ruolo da ricoprire : superficiale, approssimativa, impreparata.

Dei nove consiglieri sottoscrittori delle dimissioni, ben quattro provenivano dai banchi della maggioranza due donne e due uomini che hanno trovato il coraggio civile di staccare la spina ad una amministrazione oramai alla deriva, “ ammesso che una bussola l’abbiano mai avuta “, evidentemente come abbiamo avuto modo di scrivere sette giorni fa, non si è trattato di rami secchi mai di petali stanchi di restare attaccati ad uno stelo arrogante ed egoista-

Il prezzo più alto sarà come sempre pagato dai cittadini : due anni e mezzo persi, in cui il tempo è fattore determinante per la crescita e lo sviluppo, in un periodo di cosi grande crisi, occorrevano ben altri cervelli e ben altre esperienze.

Occorrerà rimboccarsi le maniche, per tirare fuori Amantea dalla palude, in cui si è cacciata in questo periodo, occorrerà ridare fiducia ai cittadini nelle istituzioni, occorrerà scegliere con oculatezza quando nella prossima primavera saremo chiamati a dare ad Amantea un nuovo governo.

Un giuoco di squadra sarà necessario, consapevoli delle grandi difficoltà in cui dovrà partire la prossima amministrazione comunale.

E’ dalla nostra storia che dovremo tirare fuori la forza le energie necessarie ed indispensabili per risalire la china in cui ci troviamo.                                                                                            

Questi due anni e mezzo non hanno lasciato traccia, non un qualcosa da lasciare ai posteri, solo una rosa appassita velocemente ed un arcobaleno che ha perso i suoi originari colori.

 

Nulla da lasciare alla Storia,                                                  Insieme per la Città

                                                                                              Il Gruppo Consiliare

Riceviamo e comunichiamo:

“Dopo due anni e sette mesi di partecipazione attiva alla esperienza politico – amministrativa della giunta Sabatino ho deciso di porre fine a questo mio percorso al quale avevo dato tutta me stessa, con dedizione entusiasmo e positività.

 

Non è stata una decisione presa a cuor leggero ma molto sofferta.

 

Ho conosciuto Monica Sabatino qualche mese prima della presentazione della lista,si è presentata come una persona sensibile, affabile ed affettuosa, cogliendo le mie fragilità emotive ed i miei punti deboli, per via del mio passato.

 

Col passare del tempo, il nostro rapporto, grazie alla mia disponibilità e massima vicinanza si è consolidato tanto da essere considerata non un semplice consigliere comunale bensì una persona di fiducia.

 

La sua considerazione nei miei confronti era solo a parole, nei fatti, quotidianamente registravo che nulla si concretizzava.

Tutto inizia con le deleghe conferitemi in fase di composizione della giunta municipale e deleghe ai consiglieri, per me ( Pari opportunità – Educazione alla Legalità – Comunicazioni esterne ) che io ho accettato ed espletato con il massimo impegno, naturalmente negli spazi che queste deleghe consentivano.

Successivamente, dopo aver dimostrato a lei ed ai colleghi di maggioranza la mia serietà, fedeltà incondizionata, a differenza di altri consiglieri che pubblicamente dichiaravano gli accordi preelettorali di rotazione delle deleghe assessorili pena l’abbandono della maggioranza, chiedevo di poter avere maggiori possibilità di esprimere la mia voglia di contribuire alla crescita della nostra amministrazione e conseguentemente della mia Città.

Reiteratamente, ho evidenziato il disagio che si avvertiva nella cittadina in seno alla giunta ed alla maggioranza, ma nessuno è stato cosi sensibile da porre in essere iniziative, ed accorgimenti da attenuare il distacco che si creava fra noi ed i nostri concittadini.

Nulla di tutto questo, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’originaria volontà del Sindaco di conferirmi la delega al servizio manutentivo nel capoluogo, mai perfezionata, per capricci di qualche poppante assessore dedita ai piagnistei.

 

Infine, per ultimo la tragicomica vicenda relativa della delega alla Cooperazione Sociale, spacciata quale posto di rilievo per la gestione delle cooperative.

Non appena mi sono messa all’opera per capire questo settore importantissimo della vita dell’ente municipale e far finalmente chiarezza nella gestione del personale, immediatamente sono stata ostacolata della serie “falla parlare, tanto alla fine comando io “.

A questo punto ho preso consapevolezza della mancanza di volontà politica a cambiare rotta e modi di governare e nel contempo ho compreso che nei miei confronti non c’era alcuna stima e considerazione per la voglia che avevo di contribuire alla crescita della mia Città.

Mia cara Monica, hai ragione quando dici che ti ho impartito una lezione di vita, dimettendomi e contribuendo in maniera determinante allo scioglimento del Consiglio Comunale, nella vita non bisogna approfittare della bontà e della disponibilità di chi te le ha sempre dimostrate, nel mentre tu le scambiavi per sciocco servilismo, e pensavi che tutti possono essere un numero attraverso il quale mantenere in piedi una amministrazione che oramai era giunta al capolinea e non più in grado di dare nulla ai cittadini.

Assecondare le tue scelte politiche significava per me mancare di rispetto ai miei elettori ed alla Città intera.    

 

Giusi Osso

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