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Questo il comunicato stampa emanato dai parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra, Federica Dieni e Laura Ferrara (Ue), in relazione all’inchiesta della Procura di Paola che vede coinvolta Monica Sabatino e suo padre Giuseppe, già ragioniere e vicesegretario del Comune di Amantea.

«La magistratura chiarisca al più presto se Monica Sabatino, sindaca di Amantea (Cs), è responsabile o meno di voto di scambio».

Poi aggiungono i parlamentari 5 stelle «Per il Pd si tratta di una tegola pesante, perché l’inchiesta tocca un esponente di spicco del partito e il genitore, il quale, nonostante in pensione, peraltro, continua a operare in municipio con un’incomprensibile formula di volontariato successiva a una consulenza attivatagli dopo il pensionamento».

E proseguono «È molto grave il reato contestato al sindaco, che per l’accusa avrebbe promesso, per le comunali del 2014 e in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nella polizia locale, vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili».

Inoltre sottolineano i parlamentari 5 stelle «Uno dei più grossi mali contro la democrazia in Calabria è il condizionamento del voto, raramente libero.

Il Pd sospenda subito Monica Sabatino dal partito.

Il genitore della sindaca, invece, esca dalla vita amministrativa del Comune, perché è evidente che non può rimanerci ancora».

Questa, infine la conclusione deiparlamentari 5 stelle «Ci auguriamo che i media nazionali riprendano questa notizia di cronaca e che guardino con attenzione alla gestione della cosa pubblica nel Comune di Amantea».

Pubblicato in Politica

Non abbiamo avuto alcun piacere per la notizia che Monica Sabatino ed il padre Giuseppe Sabatino hanno ricevuto nella giornata di venerdì un avviso di chiusura delle indagini per il concorso di stabilizzazione dei sette vigili urbani.

 

Così come non abbiamo avuto alcun piacere nel vedere sei vigilesse ed un vigile precari, dopo anni ed anni di lavoro per il comune di Amantea, restare a casa disoccupati.

Ed ancora non abbiamo nemmeno piacere a verificare il silenzio tombale sulla vicenda da parte dei mass media locali, dei politici locali, ad iniziare da quelli di minoranza.

 

Il tutto anche quando con assoluta tempestività il sindaco Monica Sabatino ha emanato una nota stampa con la quale ha innanzitutto avvertito la comunità amanteana di quanto successole.

Si sa bene che salvo rare occasioni( forse come oggi) la cittadina resta disinformata di quanto succede, perché, al più, legge le locandine dei quotidiani ma non li compra ed è un momento di alto esercizio di democrazia che sia proprio l’ incolpato a parlare di quanto successo e cioè del fatto che il sindaco Monica Sabatino ed il padre Giuseppe Sabatino abbiano ricevuto nella giornata di venerdì un avviso di chiusura delle indagini per il concorso di stabilizzazione dei sette vigili urbani.

 

Non è tanto il fatto che il sindaco dichiari infondate le accuse e riversi le stesse sugli avversari politici, che sorprende, né il fatto che si prepari ad affrontare il percorso giudiziale accedendo agli atti per sapere da chi e da dove partono le accuse e così da chiarire la sua posizione personale, quanto il principio di trasparenza che in essa nota si coglie .

Sulla vicenda però si deve alla penna di Francesco Maria Storino la conoscenza più approfondita dei fatti, come, per esempio, quando evidenzia che le indagini “furono condotte dai carabinieri della stazione di Amantea guidati dal comandante Tommaso Cerza e coordinati dal capitano Antonio Villano, ma anche dagli agenti della Polizia che è stata interessata dalla procura alla vicenda”

Od ancora che le indagini sono durate 4 mesi.

Sempre Storino richiama la direttiva europea che stabiliva il diritto alla stabilizzazione dopo 36 mesi di lavoro

Ma questa è una storia ancora da scrivere.

 

Si deve invece a Stefania Sapienza la informazione che il legale di 5 vigili ( evidentemente due non si sono difesi) abbia presentato alla Procura della repubblica una denuncia dalla quale ha preso avvio la indagine.

Certo che la città ha parlato e sta parlando della vicenda ma in modo molto discreto, quasi che ne abbia paura.

Non solo ma si è divisa tra innocentisti e colpevolisti.

Certo che la ipotesi di concorso “per ottenere voti in occasione della campagna elettorale del 2014” pone mille interrogativi.

Il reato di voto di scambio è un reato grave mai acclarato per nessun politico amanteano.

La città però resta in attesa che la magistratura proceda la sua strada e faccia giustizia.

Una giustizia cercata da chi è rimasto senza lavoro e senza speranza di lavoro, salvo che il giudice civile che sarà invocato a breve non provveda a sanare una delle tante situazioni infelici di questa città.

BucodibilancioIl buco di bilancio c’è ma la responsabilità non è di nessuno.

Sembra questa la amena conclusione di una vicenda che ha fatto passare una brutta nottata a molti della giunta Sabatino .

 

In verità in piazza ci dicono che qualcuno può anche aver sorriso al pensiero di fare l’assessore.

Noi abbiamo premesso, ed ora lo confermiamo, che la questione ci sembra una storiella che finirà, come tante le storielle amanteane, in un sorriso, anzi in un sorriso doppio, e forse a “taralluzzi e vino”.

 

Peraltro, e lo abbiamo anche scritto, il sindaco Sabatino, nel tentativo di difendere la buona fede del padre per l’errore emerso, ha apertamente rivolto ai consiglieri la famosa domanda “ Chi di voi non ha sbagliato?” , quasi a dire “ Chi è senza peccato scagli la prima pietra” .

 

Una domanda che sarebbe dovuta servire, nelle intenzioni di chi l’ha proferita , a ridurre, anzi a far sparire, la querelle nata in consiglio tra il vicesindaco GB Morelli e l’assessore Sergio Tempo.

E ci sembra in questo modo che il sindaco abbia anticipato il suo orientamento anche in caso GB chieda sul serio, come ha detto, la testa dell’assessore al bilancio.

Il sindaco, in buona sostanza, ammette il buco ( difficile, peraltro, sostenere il contrario) ma lo ascrive ad un mero errore, uno dei tanti che possono essere fatti.

Peraltro, è bene ricordare, che sempre il sindaco ha apertamente sostenuto in consiglio che se c’è un errore è del Ministero che non ha comunicato il piano di rientro della anticipazione.

Anche Peppe Sabatino, giusta stampa locale, accusato dall’assessore Tempo di non avergli detto del residuo debito, si sarebbe difeso confermando che, del debito, “ Tempo sapeva tutto” .

Ed è inutile chiedersi chi dei due abbia o meno ragione.

 

La verità è che il debito doveva essere iscritto a bilancio, come tutti i debiti e questo compito spettava proprio al ragioniere comunale.

Ma perché l’assessore non si è rivolto al ragioniere Gaetano Vigliatore ?

Ed ancora meglio, perché l’assessore non si è rivolto alla segretaria comunale che ha svolto per molto tempo le funzioni di ragioniera?

Od infine perché l’assessore non si è rivolto al revisore dei conti?

Possibile che nessuno sapesse di un debito così importante?

Quale credibilità, allora, ha il bilancio comunale?

In verità è proprio dall’assessore Sergio Tempo che ci viene, con la massima correttezza che lo contraddistingue , non solo la nuova situazione debitoria dell'ente, ma anche la notizia che proprio Peppe Sabatino gli abbia chiesto recentemente di sentire il MEF per capire come mai non fossero stati accreditati i fondi IMU del primo semestre 2016 .

Una ulteriore conferma, se ve ne fosse necessità, della buona fede di tutti .

Un errore, proprio come dice il sindaco Sabatino, ma sempre in buona fede.

Insomma, tutto sommato, una vicenda nata da un momento di confusione generale del quale non ha tenuto conto proprio il vicesindaco che ha attaccato l’assessore Tempo chiedendone la testa.

Non sì è reso conto Morelli che in questa situazione avrebbe dovuto chiedere anche altre teste e semmai, solo per ultimo, dell’assessore Tempo, ma non da solo?

Ci si aspetta ora, dopo quelle in consiglio, una dichiarazione pubblica del sindaco Sabatino che chiarisca direttamente tutta la vicenda , senza lasciare ai mass media le interpretazioni, confermando tutto quanto detto nell’aula e rasserenando la città e la politica locale , a cominciare dalla maggioranza.

Sapremo così, come dice l’antico adagio, se sono rose o spine.

E dal sangue rimasto sapremo anche se qualcuno e chi si sia punto.

Come dire “la cosa sembra non finire qui!”.

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Questa la amara constatazione della consigliera del M5s sul Consiglio comunale di oggi 30 settembre:

 

“Quando stamattina vi informavo del Consiglio e dei vari punti non potevo immaginare quello che poteva accadere e che sarebbe accaduto.

Dopo un violento scontro politico il vicesindaco ha annunciato che chiederà la sfiducia dell' assessore Tempo.

 

Colpevole secondo Morelli di aver detto la verità.

L'assessore al Bilancio infatti ha oggi denunciato un buco nel bilancio, un buco che il ragioniere Sabatino gli aveva detto che era sanato.

 

Ed invece sono tutti là nei nostri conti 3.500.000 di euro (tre milioni e mezzo) da restituire allo Stato che li ha anticipati ai tempi dello scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose.

Il sindaco pubblicamente ha detto a Mazzei "intanto ci abbiamo fatto una bella campagna elettorale con quei soldi nel 2011".

 

Io ho chiesto conto alla segretaria che ha risposto solo "mi riservo di rispondere ", lei che è ritornata a fare anche il ragioniere.

E che ha firmato e continua a firmare gli atti contabili.

Davvero oggi erano necessarie le riprese che loro proprio non vogliono.

Vedremo cosa accadrà.

Quello che posso dirvi è che non è stato uno spettacolo piacevole, perché è emerso tutto lo sfacelo

che c'è nei conti di questo comune.

 

Ed in tutta la gestione.

Un comune che sta andando inesorabilmente alla deriva.

Chiunque verrà dopo dovrà fare i miracoli davvero, a parte ogni ironia sul santo di Paola.

Ma qualcuno dovrà pur rispondere di tutto questo inaccettabile disastro.

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Si è svolta, oggi 23 febbraio, presso il Tribunale di Paola, la prima udienza del processo che vede contrapposti il dottor Giuseppe Sabatino ex ragioniere ed ex vicesegretario del Comune di Amantea, ed oggi padre del sindaco Monica Sabatino, e la dottoressa Francesca Menichino consigliera comunale di opposizione del M5s.

 

Si tratta di un procedimento civile con il quale l'ex ragioniere del comune di Amantea e padre del sindaco chiede alla consigliera comunale M5s Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro.

 

“I fatti si riferiscono a quanto accaduto il 7 agosto del 2014, quando alla Menichino recatasi in Comune per ritirare gli atti del Consiglio Comunale previsto per l’indomani venne opposto un violento rifiuto da parte del Sabatino, vero padrone dell’ Ente”

 

Questo afferma il senatore M5s Luigi Gaetti, vicepresidente dell’ Antimafia, e firmatario con il senatore Morra di un’interrogazione parlamentare tesa a far luce sulla quotidiana presenza del ragioniere Sabatino negli uffici comunali dopo la pensione, prima per formare la segretaria ed ora in modo palesemente illegittimo come volontario civico, mentre a giugno 2015 sono stati tutti bocciati i candidati al concorso per la ragioneria dell’Ente.

 

Occorre anche informare che tramite una pec del suo legale il Sabatino aveva fatto sapere alla Menichino che avrebbe rinunciato ai soldi purchè lei avesse dichiarato, insieme a tutti i parlamentari M5s, di avere dichiarato il falso, porgendo relative scuse e purchè non facesse più riferimento diretto o indiretto “al suo lavoro gratuito” al Comune di Amantea.

“ Un’ulteriore violenza” -afferma Dalila Nesci- che sul tentato bavaglio alla Menichino fece un duro intervento in Aula il 13 ottobre scorso”.

“Ho rifiutato qualsiasi condizione propostami e sono pronta ad affrontare questa vicenda processuale, nella quale non potrò fare altro che ribadire la verità dei fatti accaduti il 7 agosto del 2014, sui quali il primo cittadino avrebbe dovuto separare la condizione di figlia da quella di sindaco, e con un atto di consapevolezza ammettere la verità che ben conosce e garantire trasparenza alle opposizioni e ai cittadini amanteani”- afferma la consigliera Menichino e conclude “ continuerò fino in fondo il mio dovere di opposizione politica, lontana da qualsiasi condizionamento personale, perché occorre invertire la concezione personalistica della politica amanteana, e perché qui non si tratta della contesa tra due persone ma di una reazione quasi inevitabile del sistema di potere familistico e clientelare presente ad Amantea ed in Calabria alla severa, coerente e prima d’ora ignota opposizione del M5s.”

 

Due posizioni inconciliabili, dunque.

Un processo nel quale si confronteranno due persone, due posizioni, due verità.

Per accertare quella giudiziaria saranno ascoltati vari testimoni.

Stamani dopo le solite scaramucce verbali il giudice ha rinviato il processo a gennaio 2017.

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Comunicato stam pa congiunto a firma dei parla mentari calabresi del M5s Morra, Parentela, Dieni, Nesci, Ferrara e del  Vicepresi dente della Commis sione Antimafia Luigi Gaetti, e del consi gliere comunale di Amantea Francesca Menichino, relativo al procedimento civile che inizierà il prossimo 23 febbraio con il quale l'ex ragioniere del comune di Amantea e padre del sindaco chiede alla consigliera comunale M5s Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro.

““Il potere predilige il silenzio e l’omertà, e invece è giusto che i cittadini di Amantea sappiano: martedì prossimo, 23 febbraio, presso il Tribunale di Paola avrà inizio il procedimento civile con il quale il dott. Sabatino, padre dell’attuale sindaco di Amantea chiede al nostro consigliere comunale Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro affermando di avere subito un grave danno d’immagine, la lesione del decoro nonché sofferenza e pregiudizio fisici.” – lo affermano in una nota tutti i parlamentari calabresi del M5s Nesci, Morra, Parentela, Dieni e l’europarlamentare Ferrara.

Sabatino, nella qualità di ragioniere, ha gestito la cassa del Comune per più di quarant’anni in venti dei quali è stato anche di fatto segretario dell’Ente.

“I fatti si riferiscono a quanto accaduto il 7 agosto del 2014, quando alla Menichino recatasi in Comune per ritirare gli atti del Consiglio Comunale previsto per l’indomani venne opposto un violento rifiuto da parte del Sabatino, vero padrone dell’ Ente”- afferma il senatore M5s Luigi Gaetti, vicepresidente dell’ Antimafia, e firmatario con il senatore Morra di un’interrogazione parlamentare tesa a far luce sulla quotidiana presenza del ragioniere Sabatino negli uffici comunali dopo la pensione, prima per formare la segretaria ed ora in modo palesemente illegittimo come volontario civico, mentre a giugno 2015 sono stati tutti bocciati i candidati al concorso per la ragioneria dell’Ente.

Occorre anche informare che tramite una pec del suo legale il Sabatino aveva fatto sapere alla Menichino che avrebbe rinunciato ai soldi purchè lei avesse dichiarato, insieme a tutti i parlamentari M5s, di avere dichiarato il falso, porgendo relative scuse e purchè non facesse più riferimento diretto o indiretto “al suo lavoro gratuito” al Comune di Amantea.

“ Un’ulteriore violenza” -afferma Dalila Nesci- che sul tentato bavaglio alla Menichino fece un duro intervento in Aula il 13 ottobre scorso”.

“Ho rifiutato qualsiasi condizione propostami e sono pronta ad affrontare questa vicenda processuale, nella quale non potrò fare altro che ribadire la verità dei fatti accaduti il 7 agosto del 2014, sui quali il primo cittadino avrebbe dovuto separare la condizione di figlia da quella di sindaco, e con un atto di consapevolezza ammettere la verità che ben conosce e garantire trasparenza alle opposizioni e ai cittadini amanteani”- afferma la consigliera Menichino e conclude “ continuerò fino in fondo il mio dovere di opposizione politica, lontana da qualsiasi condizionamento personale, perché occorre invertire la concezione personalistica della politica amanteana, e perché qui non si tratta della contesa tra due persone ma di una reazione quasi inevitabile del sistema di potere familistico e clientelare presente ad Amantea ed in Calabria alla severa, coerente e prima d’ora ignota opposizione del M5s.”

Si ringrazia per l'attenzione e si porgono distinti saluti.

Nicola Morra

Luigi Gaetti

Dalila Nesci

Paolo Parentela

Federica Dieni

Laura Ferrara

Francesca Menichino

Si allega anche video dell'intervento della deputata Dalila Nesci.

 https://www.youtube.com/watch?v=n1osCEzvSCk

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Ecco il comunicato stampa di Dalila Nesci

«L'avvocato cosentino Nicola Carratelli ha cercato di piegare la libertà di azione politica del consigliere comunale 5 stelle di Amantea, Francesca Menichino».

 

Lo ha dichiarato la deputata M5s Dalila Nesci, intervenendo alla Camera.

«Per una mediazione rispetto alla richiesta di 70 mila euro, via mail Carratelli le ha chiesto – ha detto la parlamentare nell'aula di Montecitorio – il riconoscimento pubblico, anche tramite comunicato stampa, di non essere mai stata aggredita dal signor Giuseppe Sabatino, e di aver quindi inventato l'episodio contestato.

Carratelli le ha inoltre chiesto analogo riconoscimento da noi deputati 5 stelle, che in proposito interrogammo il ministro dell'Interno».

«La vicenda – ha aggiunto la deputata – riguarda una violenta opposizione al rilascio di dati pubblici da parte del Sabatino, allora responsabile dell'ufficio di Ragioneria.

Inoltre, per chiudere la partita, il Carratelli ha chiesto al nostro consigliere comunale l'impegno ad astenersi dall'intervenire su Sabatino e sul suo lavoro gratuito in municipio».

«Giuseppe Sabatino – ha riassunto la parlamentare 5 stelle, sollecitando risposta alla citata interrogazione – è un pensionato che nel Comune di Amantea dirigeva la Ragioneria e faceva pure il vicesegretario.

Sua figlia Monica è il sindaco.

Arrivato alla pensione, per la gestione della Ragioneria Sabatino padre è stato incaricato dalla figlia di fare da tutor al segretario comunale; in attesa di essere sostituito da altro dipendente, da reclutare con concorso pubblico.

Nella sua funzione di consigliere, Menichino chiese al municipio documenti della Ragioneria, vedendosi contro un'inusuale e ferma opposizione di Sabatino padre.

Menichino sporse querela insieme a un testimone e Sabatino la querelò a sua volta».

«A distanza di un anno dal pensionamento – ha concluso Nesci – Sabatino padre mantiene un ruolo improprio all'interno del Comune di Amantea, perché il suo posto è ancora vacante e lui fa il tutore di un sostituto che non c'è, come ha dimostrato un'ispezione dei senatori 5 stelle Morra e Gaetti».

 

Pubblicato in Cronaca

Stamattina i senatori del M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti sono entrati nelle stanze della ragioneria “dove da alcuni mesi presta gratuitamente la propria opera il padre del sindaco Giuseppe, collocato in pensione dallo scorso mese di novembre dopo avere prestato servizio per oltre 40 anni” e successivamente sono stati ricevuti dal sindaco Monica Sabatino.

 

Insieme a loro (si legge nella nota stampa del Comune di Amantea) negli uffici comunali sono entrati“un gruppo di pentastellati, con apparecchiature idonee alle riprese televisive senza alcuna autorizzazione”.

 

Si legge ancora che “I due soggetti” - riferendosi ai due Senatori della Repubblica - erano “coadiuvati per l’occasione da servi, vassalli e da esponenti locali dello stesso movimento” ed “ hanno criticato la presenza dell’ex dirigente, immobilizzando l’attività degli uffici, (e) sostenendo di effettuare mandato di sindacato ispettivo”.

 

Ed ora la nota congiunta dei senatori M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti, che oggi hanno fatto una visita al municipio di Amantea (CS), insieme a Francesca Menichino, il consigliere comunale del Movimento cinque stelle e ad un gruppo di cittadini e attivisti.

”Se il sindaco di Amantea, Monica Sabatino, ritiene di avere le carte in regola circa la gestione della Ragioneria, non serve che rilasci dichiarazioni stampa chilometriche quanto fumose per nascondere che suo padre, pur in pensione, gestisce ancora le pratiche di quell'ufficio”.

E poi continua la nota «Ogni comune – precisano i due senatori M5S – deve essere una casa di vetro, trasparente alla vista di tutti. Pertanto, non comprendiamo l'ansia e il nervosismo che ha spinto il sindaco di Amantea a urlare per la nostra visita. Evidentemente la nostra presenza ha dato fastidio, non era gradita».

«Vale la pena – concludono Morra e Gaetti – ricordare al sindaco Sabatino che il municipio non è casa sua o del padre, ex responsabile della Ragioneria comunale, sicché deve accettare il controllo democratico dei cittadini, dei consiglieri comunali e dei parlamentari, che sarà sempre più stretto”.

I senatori, ovviamente, hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri che sono prontamente giunti sul posto verbalizzando l’accaduto.

 

IL VIDEO DI NICOLA MORRA

 

Ovviamente è una ipotesi. Una ipotesi giornalistica per quanto promanante dalla bella penna di Orofino il giornalista intuitivo ma anche informato.

E comunque la notizia sembra verosimile e sicuramente connessa a fatti che hanno inciso sulla attuale giunta e sulla precedente.

Per esempio la incredibile,  e per taluni versi incresciosa, vicenda dei vigili urbani da stabilizzare

E che (ri)esca ancora oggi dopo che il sindaco Sabatino è stata sentita per quasi due ore dalla Polizia di Paola alla presenza del Procuratore Bruno Giordano, non solo la rende praticamente vera , cioè molto più che verosimile, ma credibile nella misura in cui il sindaco attuale abbia correlato le vicende attuali con quelle precedenti.

Di quali amministratori stiamo parlando  ? E’ di tutta evidenza; di quelli che durante la giunta a guida Vadacchino hanno adottato le delibere di modifica della dotazione organica con le quali si è dato vita al procedimento per la assunzione.

Parliamo della delibera n 236  del 20 dicembre 2013 alla quale parteciparono Vadacchino , Mazzei, Cappelli e Tempo ( responsabile tecnico Aloe, segretario Sabatino) ma alla quale fu assente Gianfranco Suriano

E parliamo della delibera di giunta n 246 del 30 12 2013  con la quale venne modificato il fabbisogno triennale 2013/2016, si dispose lo scorrimento della stabilizzazione e decise l’avvio della procedura di stabilizzazione. A tale delibera parteciparono Vadacchino, Mazzei, Tempo, Suriano ma fu assente Cappelli(  responsabile tecnico Aloe, segretario Sabatino)

E non sarebbe inverosimile nemmeno che siano sentiti il dr Aloe ed il dr Sabatino.

La ipotesi emergente è che gli adempimenti della attuale giunta siano una semplice attuazione delle decisioni della giunta precedente ed allora appare ben ovvio che debbano essere sentiti anche loro, pur quali semplici informati sui fatti.

Ed allora occorre guardare in ogni dove per capire bene questa intricata vicenda.

Poi le conclusioni e le eventuali sorprese.

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Perviene e ne diamo pubblicazione il seguente comunicato stampa:

“Limita gravemente la democrazia la presenza ingiustificabile, nella ragioneria comunale di Amantea, del padre dell’attuale sindaco, Monica Sabatino”.

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che nel pomeriggio di oggi ha in proposito incontrato il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, denunciando, assieme alla consigliera comunale Cinque stelle Francesca Menichino, il fatto che il padre del sindaco di Amantea non sta affiancando nessuno nella ragioneria, come invece vuole la normativa per i funzionari collocati in pensione ma titolari di incarico gratuito.

La parlamentare e la consigliera Cinque stelle accusano: “Non è consentito che Sabatino padre si comporti come se fosse ancora un funzionario municipale in attività, partecipando di fatto ad attività amministrative”.

Altro capitolo affrontato dalle due esponenti del Movimento 5 stelle nell'incontro odierno col prefetto di Cosenza è stato il comportamento del segretario comunale di Amantea, Maria Luisa Mercuri, per verificare il quale Nesci annuncia iniziative alla Camera.

La parlamentare presenterà anche un esposto alla procura, per accertare eventuali responsabilità nell'adozione di atti municipali.

Nesci e Menichino concludono: “Ci auguriamo che sia anzitutto la Prefettura di Cosenza a segnalare alla magistratura la situazione che oggi abbiamo illustrato al prefetto Tomao, perché vi sia un pieno controllo di legalità.

Il contesto di Amantea merita attenzione, anche perché lì sono in corso delicati accertamenti della Dda di Catanzaro, legati alla stabilizzazione di vigili urbani precari”.

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