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I partiti litigano per l’inutile rimpasto di Giunta e la prima rata Tari arriva già scaduta

Rende – Mentre i partiti litigano, i cittadini pagano il prezzo più alto: il caos assoluto politico-amministrativo. Anche quest’anno la Tari è arrivata già scaduta nelle case dei rendesi. Solo oggi ai cittadini è stata recapitata la tassa rifiuti e, come sempre, fuori tempo massimo.

La prima rata o quella unificata, si dovevano pagare entro il 15 ottobre 2015. Un mese fa, per l’appunto. E tantissimi sono coloro che ci hanno contattati perché temono di dover versare anche la mora. Oltre al danno, la beffa…

Come Movimento 5 Stelle continuiamo a notare l’inefficienza di questo esecutivo, tutto concentrato in un inutile rimpasto di giunta atto a soddisfare le esigenze dei partiti politici (Pd, Ncd, Fi e chi più ne ha più ne metta). Senza riuscire, però, a risolvere un solo problema concreto dei cittadini rendesi.

L’intempestività di questa amministrazione non riguarda solo l’invio della tassa rifiuti, ma anche la non risoluzione di quelle che sono le inefficienze legate alla gestione dei rifiuti in città, che più volte abbiamo contestato e per le quali abbiamo presentato una proposta di delibera “Rifiuti zero” ora all’attenzione di tutti i gruppi consiliari rappresentati nella III Commissione permanente, Ambiente e Territorio.

Chiediamo il porta a porta spinto su tutto il territorio comunale, una tariffa puntuale (chi meglio differenzia, meno paga), una seria e credibile campagna di sensibilizzazione, la diffusione del compostaggio domestico anche nei condomini, metodologia che contrasterebbe anche il fenomeno del randagismo in città.

Soluzioni plausibili e possibili ad una gestione milionaria, il servizio costa 9 milioni e mezzo di euro. Ad una gestione fallimentare che grava unicamente sulle tasche dei cittadini. Da quando Manna si è insediato la tassa ha visto un aumento del 135%, mentre dal 2012 oggi, il costo di gestione è aumentato di tre milioni di euro.

Tutto ciò, a fronte di un servizio scadente, è chiaramente inaccettabile.

Domenico Miceli

Capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Rende

Pubblicato in Cosenza

Calabria: Report, (M5S) chiede le dimissioni di Roccisano, "colpevole ignoranza”

 

«La performance a Report dell'assessore regionale Federica Roccisano è un danno d'immagine per tutta la Calabria.

 

Davanti alle telecamere Roccisano ha mostrato una mediocrità politica assoluta, pertanto dovrebbe tornare a casa e nascondersi».

Lo affermano in una nota i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, con riferimento al servizio sul trasporto scolastico per i disabili calabresi andato in onda nella puntata di Report dello scorso 31 ottobre.

«Le risposte singhiozzate e imbarazzanti di Roccisano al giornalista di Report sono lo specchio di una Calabria che va al contrario, in cui l'ignoranza, l'arroganza e l'incoscienza politiche prevalgono a discapito dei più deboli».

«Il Movimento 5 stelle, che pure non ha propri consiglieri regionali, aveva denunciato – ricordano i due parlamentari – il gravissimo immobilismo dell'assessore Roccisano e della Regione Calabria in materia di trasporto scolastico per disabili, come al solito senza ricevere alcuna riposta.

A tutto c'è un limite; in qualsiasi altro posto il governatore regionale avrebbe fatto dimettere un assessore così dannoso e perfettamente inutile come Roccisano.

 

Oliverio, però, non può cacciarla, avendo debiti politici coi big del Pd reggino, cioè Sebi Romeo e Nino De Gaetano».

«Ringraziamo la trasmissione di Milena Gabanelli – concludono Nesci e Parentela – per aver raccontato in modo oggettivo l'inquietante incompetenza nella gestione della cosa pubblica in Calabria, di cui Roccisano è l'emblema.

La colpevole ignoranza di palazzo colta dalla Gabanelli è oggi la rovina dei calabresi, costretti a subire ingiustizie e disagi voluti, di cui il governatore Oliverio, che si vantava di essere la svolta, è il primo responsabile politico»

Valesini: «Questa è una competenza vostra. Assessora, questo dice la legge».

Roccisano: «Sì, questo dice la legge e sono d'accordo. Però, di fatto nella sostanza, come posso

dire...».

2)Report : Il colloquio

V: «Cioè la regione non è stato in grado di organizzarlo il servizio? Questo mi sta dicendo?».

R: «Il passaggio delle competenze dalla regione alle province ancora non si è

perfettamente chiarito. Tant'è vero che...».

V: «Ma su questo sì però: dal primo gennaio del 2016 in base alla legge di stabilità questo

tipo di competenza è passata dalla provincia alla regione».

R: «Sì».

V: «Quindi i fondi c'erano, ma il servizio non è partito».

R: «Sono d'accordo. Sono assolutamente d'accordo».

V: «Allora mi chiedo. È d'accordo. Mi chiedo: cosa è successo?».

R: «Mi chiami un attimo Pietro? Allora, le competenze ce le abbiamo ancora noi o ce le

hanno le province?».

Il dipendente conferma: «La competenza sul comma 947 è della regione Calabria».

V: «La responsabilità è la vostra?».

Dipendente: «È ineccepibile».

R: «Scusami, mi fai capire per quale motivo, perché non vorrei aver detto qualche

cazzata. Scusate».

V: «Prego. Si immagini».

R: «E per quale motivo non le abbiamo passate noi?».

Dipendente: «Perché non conoscevamo nulla. Della storia».

Insomma, la Regione non sapeva nulla pur in presenza di una competenza che le appartiene. La chiusa di Gabanelli è feroce: «Esiste anche l'ignoranza colpevole. Per dire: nel 2015 la regione Calabria ha dovuto restituire allo Stato i soldi destinati agli studenti con disabilità – e parliamo di una cifra che raggiunge i 550.000 euro – perché, scrive la Corte dei Conti, "la regione non è stata in grado di gestire le risorse". E intanto i ragazzini restano a casa. Ecco, pretendiamo che da domani questa vicenda sia risolta». Vedremo

3)La verità di Roccisano.

L'assessore Roccisano, però, questa mattina, è tornata sulla questione. In primis per «specificare come il servizio andato in onda sia stato frutto di una serie di tagli e montaggi che hanno dato, volutamente, un’immagine falsata della realtà, danneggiando l’immagine mia e della Regione Calabria» e poi per fornire ulteriori precisazioni sulla vicenda.

«La questione dell’inclusione degli studenti disabili, a differenza di come appare nel servizio, è un pilastro della mia azione di assessore e sulla quale ho iniziato a lavorare sin da subito - dice la Roccisano - e senza alcuna timidezza rivendico la prima delibera di giunta regionale a mia firma approvata il 4 agosto 2015 all’interno della quale, nel programmare le risorse per il diritto allo studio 2015/2016 , si riservava il 70% delle risorse per investimenti a favore dell’inclusione scolastica (trasporto, assistenza per disabili, acquisto di sussidi didattici).

E su questa scia sono state messe in campo diverse azioni mirate».

A dicembre arriva la legge di stabilità e il trasferimento delle competenze dalle province alla Regione «e in tal senso - aggiunge la Roccisano - a partire dal 7 gennaio le province garantivano i servizi, in continuità con l’attività di dicembre, e la Regione le avrebbe finanziate.

Salvo qualche caso sporadico, risolto in alcuni casi con l’intervento della Prefettura a carico delle province, tutto si è concluso in maniera positiva con giugno e la chiusura dell’anno scolastico».

«Come dichiarato anche al giornalista di Report, evidentemente nella parte tagliata dal servizio, prima della pausa estiva abbiamo fatto un incontro con le cinque province calabresi e con i comuni capoluogo per organizzare il servizio di trasporto ai disabili per le scuole superiori.

Abbiamo avuto problemi e disservizi solo sulla Provincia di Catanzaro per la quale, insieme agli uffici regionali, ci siamo subito attivati per individuare le soluzioni.

Ho chiamato il mio collaboratore, mentre mi era stato detto di non essere registrata, per affrontare e dimostrare al giornalista la serietà (non l’ignoranza) con la quale abbiamo deciso di affrontare il problema specifico e il mio interesse verso la questione.

Come previsto, a breve, convocherò il tavolo sulle disabilità per affrontare ogni possibile problematica e assumerci anche le responsabilità del caso, come giornalmente avviene per le diverse criticità».

«Ribadisco quanto scritto e detto anche durante uno dei tanti tagli dell’intervista: i fondi persi sull’inclusione dei disabili sono fondi che sarebbero dovuti essere impegnati entro il dicembre 2014. Pertanto, aggiungendomi allo sdegno per la gravità della vicenda, sottolineo l’estraneità del Governo Oliverio. Questo è quanto io ho cercato di spiegare in mezz’ora di intervista, della quale ho in mio possesso testimonianza audio.

Dal risultato finale, però, si evince che piuttosto che fornire un servizio utile all’utenza, si è cercato di screditare l’azione mia e del governo regionale che rivendico con forza perché finalizzata a dare, finalmente e come mai era stato fatto, il giusto spazio al welfare e ai servizi per i disabili, come quotidianamente chi opera nel settore può testimoniare».

Pubblicato in Calabria

Ne ha per tutti Francesca Menichino del M5s. Per tutti o quasi. Ma forse le omissioni non sono dimenticanze ma provvisori accantonamenti.

 

Ne ha perfino per Sergio Tempo al quale contesta il peccato originale dal quale ha avuto inizio tutta la vicenda, ma al quale riconosce il coraggio di aver osato svelare la verità, quella verità da tanti supposta, da tutti temuta, quella verità a tutti nascosta , perfino all’assessore Tempo stesso, quella verità che ora sappiamo ma alla quale abbiamo paura di credere. (Wolfgang Goethe.

 

 

Ma ecco il suo duro comunicato:” Rimane in consiglio( Sergio Tempo), ma lascia le deleghe, le deleghe più importanti per qualsiasi amministrazione: bilancio, società partecipate, lavori pubblici e affari legali.

Tante volte abbiamo chiesto le sue dimissioni: il refuso TASI, l’orrore Tari 1 e l’orrore Tari 2, il concorso- farsa del Ragioniere mai trovato.

L’ultima situazione, è senz’altro gravissima: tre milioni e mezzo di debiti non dichiarati nel Bilancio, un buco e dunque un possibile falso in Bilancio.

Penserete che il motivo delle dimissioni è questo.

Ma non è affatto così, non sarebbe accaduto nulla se il buco ed il possibile falso non fossero stati dichiarati pubblicamente nell’ultimo consiglio comunale del 30 settembre scorso.

 

In sostanza per i Sabatino, padre e figlia, e per il vicesindaco, non è il bilancio il problema ma – più probabilmente - il tradimento di Tempo che forse doveva tacere, nascondere, camuffare.

E invece ha parlato.

Ma il problema vero è ancora un altro.

Il problema è quello che noi denunciamo da due anni e mezzo e, ancor prima, dalla campagna elettorale.

Ma finalmente lo denuncia apertamente chi ha vissuto tutto dall’interno: Tempo con il suo fortissimo “J’accuse” lo ripete più volte quando parla del contrasto tra l’Ufficio di Ragioneria e l’Assessorato al Bilancio, quando parla del “volontario civico genitore del sindaco”, di colui che- da quello che emerge- ha continuato ininterrottamente a gestire i soldi dei cittadini, non eletto ma facendo eleggere la figlia.

Con estrema chiarezza Tempo parla di “impresa familiare” e di “competenze che dovevano essere trasmesse ed invece sono state trattenute” ed evidenzia che quello con cui ha avuto a che fare è l’unico vero “funzionario responsabile e non volontario civico”.

Al di là, quindi, della dichiarata farsa, prima del “collaboratore gratuito” e poi del “volontario civico”, sono evidenti il tipo di potere e le attività svolte in Comune dal “ragioniere a vita” che sono addirittura consistite- usiamo le parole di Tempo- in “continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni” da parte di chi, dice Tempo, conosce bene le “beghe amministrative e comunali”.

D’altronde lo sanno tutti ad Amantea, ed anche oltre, ma nessuno ha fatto nulla.

Ovviamente non ha fatto nulla il sindaco che di fatto ammette di non potere fare il sindaco senza suo padre, non hanno fatto nulla la segretaria Mercuri o il suo vice Mario Aloe, non ha fatto nulla il PD, né locale, né nazionale, né le autorità preposte al controllo a cui ci siamo rivolti.

E sarebbe continuato tutto “normalmente” se Tempo avesse taciuto, se tutto fosse rimasto nascosto.

 

Questa è la verità: da tre settimane si discute “ Tempo si e Tempo no” ma nulla si dice del fatto che mancano tre milioni e mezzo di soldi dei cittadini, e che da due anni in Comune non abbiamo un ragioniere, forse l’unico caso in Italia.

Ma Tempo ha parlato e non si è fermato al Consiglio dove aveva detto una verità, anche se forse solo una mezza verità.

Mezza sì, perché noi non possiamo escludere affatto che l’ammanco vada oltre i 3 milioni e mezzo, perché siamo convinti e l’abbiamo sempre sostenuto che il bilancio sia un enorme problema di questa amministrazione e di questa ragioneria, e che il buco sia in realtà una voragine, con la quale chiunque venga dopo dovrà fare i conti: si pensi ai vari debiti di cui non si conosce nemmeno l’ammontare come quello nei confronti del Comune di Nocera per la depurazione, o quelli legati ai vari contenziosi legali che stanno per esplodere, o ai 37 milioni di euro di residui attivi che probabilmente non si riscuoteranno mai, o mai per intero.

Ma di questo non si preoccupa il vicesindaco, che ha già vissuto fallimenti finanziari quali quello dell’Appenino Paolano, di cui era presidente, né il sindaco Sabatino, Monica Sabatino, impegnata a difendere il padre.

E non se ne preoccupano i vari assessori o neoassessori troppi interessati a mantenere le poltrone e le indennità, e che non si rendono conto nemmeno di fronte ad una situazione diventata ormai gravissima, dei probabili rischi giudiziari cui vanno incontro.

Assuefatti, forse, all'idea di una impunità che pare ormai finita.

In questa situazione tragica l’amministrazione Sabatino si dimostra ancora una volta per quello che è, non un progetto politico, ma “un’impresa familiare” in cui i cittadini sono solo scomodo intralcio alla gestione delle risorse pubbliche.

Bene ha fatto l’assessore Tempo ad abbandonare questa “barca” che ha contribuito a costruire sin dal peccato originale, la famosa proroga del 2013 al ragioniere che doveva andare in pensione sin d’allora.

Ma adesso è il momento di andare fino in fondo.

Noi come sempre faremo la nostra parte, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Amantea.

La Consigliera Francesca Menichino.

Pubblicato in Politica

MenichinoFerraraSono due mesi circa che l’isola ecologica è stata chiusa di pomeriggio, rimanendo aperta solo al mattino: decine di cittadini ignari sono stati costretti a riportarsi i rifiuti a casa.

E tutto questo senza dare adeguata informazione di quello che è un disservizio , soprattutto per chi ha bisogno di conferire rifiuti secchi con frequenza, pensiamo ai pannolini dei bambini o ad altre situazioni particolari.

 

Ma l’attenzione per il cittadino ad Amantea è davvero scarsa, anche quando si tratta di dare informazioni positive come la riapertura pomeridiana dell’isola dalle 14:30 alle 16:30, tutti i giorni eccetto il sabato a partire dal 12 ottobre. E si potranno conferire tutti i rifiuti, indipendentemente dal giorno della settimana.

Con questo video vi vogliamo informare non solo della riapertura pomeridiana, ma anche di una procedura di selezione pubblica che trovate cliccando QUI

 

Questo primo bando riguarderà delle assunzioni per la città di Lamezia, il prossimo invece, di cui vi daremo notizia, riguarderà la nostra città di Amantea.

Avevamo chiesto trasparenza per le tre assunzioni previste per il servizio di raccolta dei rifiuti ad Amantea e l’abbiamo ottenuta. Perché il lavoro non deve essere legato a criteri clientelari ma a requisiti oggettivi e trasparenti.

La politica ne stia fuori.

 

IL VIDEO

Pubblicato in Politica

Quando si dicono verità scomode per i potenti e i gerarchi di turno, la reazione è quella di screditarti, dicendo che stai mentendo o che rovini l’immagine della città, la stessa città che loro, i potenti stanno distruggendo.

 

E’ normale.

E’ la strada giusta.

Questa locandina è bene che la vedano tutti e che la tengano a mente i cittadini di Amantea, è uscita oggi, nel giorno della richiesta di rinvio a giudizio per un sindaco, quello di Paola, per l’inquinamento del mare.

 

Ma è necessario che sappiano che stamattina ci è stato consegnato un documento che ci informa, come già annunciato, che la Guardia Costiera di Amantea “a seguito delle risultanze analitiche dell’ A.R.P.A. Cal di Cosenza ha provveduto a redigere processo verbale di contestazione n° 27/2016 del 4/10/2016 a carico del Sig. PILEGGI Domenico, in qualità di responsabile del settore manutentivo del comune di Amantea ed al Sindaco Pro tempore in qualità di obbligato in solido.”

 

Si tratta dello sversamento avvenuto il 24 agosto scorso, quando su segnalazione di cittadini intervennero carabinieri e guardia costiera che fece dei prelievi.

Solo l’altro ieri il vicesindaco parlava a questo proposito di acque piovane, per poi modificare la versione ieri e dire che si può trattare di “acque marce” o “stagnanti”.

E invece viene smentito dalle autorità competenti che hanno già provveduto a sanzionare in solido l’ing. Pileggi e il sindaco Monica Sabatino.

Che il vicesindaco G.B. Morelli continui a negare la realtà, facendosi scudo della Lista Rosa Arcobaleno, questo sì davvero infanga il presente ma soprattutto il futuro di Amantea.

Il turismo ad Amantea non è “La grotta dei desideri” o qualche altra scenetta estiva, ma il sogno di una città accogliente, pulita decorosa, un paese normale, senza buche, senza topi e blatte, con la fornitura regolare di acqua potabile,e le cui fogne non scarichino a mare né da sole (lungomare lato nord) né in compagnia delle acque piovane (lungomare lato sud).

Se il sogno non diventa realtà non esisterà turismo ad Amantea!

E nessun cittadino può meritare amministratori che continuano a negare qualcosa che non solo è evidente, ma oggi è anche dimostrato da risultanze di analisi fatte questa volta davvero dall’A.R.P.A.Cal, e non da laboratori privati spacciati per A.R.P.A.Cal, come già è accaduto sull’altro sversamento di questa estate, quello gravissimo del 31 luglio.

In sostanza in Comune esistono documenti chiari e inequivocabili che attestano la presenza di reflui nello sversamento del 24 agosto.

Pileggi ce li ha negati, la segretaria ha preso tempo.

 

Si provveda a pubblicarli immediatamente per darne conto non solo al M5s ma a tutti i cittadini che hanno diritto di sapere quale sia la verità, chi mente e chi fa solo il proprio dovere mettendo in luce i problemi e cercando le soluzioni.

Questa lista attualmente al governo della città (ma saranno poi tutti?) potrà continuare a negarlo, potrà rendersi ridicola parlando di “acque marce” o “stagnanti”, potrà definire scellerato il M5s e quant’altro, ma non potrà fermare un processo di consapevolezza e di vigilanza dei cittadini che non sono stupidi come chi governa ritiene, e che anche oggi ci hanno segnalato nuovi sversamenti fetidi e maleodoranti, verificatisi sempre sul lungomare lato sud intorno alle 15 pur non avendo affatto piovuto, e vi mostriamo le foto che due cittadini ci hanno inviato.

Potrete buttarla in caciara o sul politico, potrete insultare il M5s quanto volete, ma noi andremo avanti con l’unico obiettivo di cercare di risolvere i problemi che sono stati creati e che vengono omertosamente nascosti da una politica che per decenni ha pensato e tuttora pensa solo a coltivare “orticelli” e interessi di parte, senza pensare al bene della città, e alla tutela della salute e dell’ambiente.

Sabato continueremo i nostri sopralluoghi, appuntamento alle 9 in Municipio.

E a breve interrogheremo il sindaco sui tanti soldi che comunque si spendono con i pessimi risultati di questa “indimenticabile” estate 2016: deve dirci il sindaco come sono stati spesi i 130.000 euro del finanziamento regionale che fanno parte degli 8 milioni di euro destinati dall’Europa ad efficientare la depurazione in Calabria, oltre a tutti i soldi della gestione ordinaria.

 

Attendiamo intanto le analisi, datecele subito o mostratele subito ai cittadini se non c’è nulla da nascondere!                M5s Francesca Menichino

Oggi ne abbiamo la certezza.

Dopo lo sversamento avvenuto il 24 agosto dallo scarico presente alla fine del lungomare lato sud conteneva reflui fognari. il Consigliere di minoranza Menichino chiede che il vicesindaco smetta di prendere in giro i cittadini

 

 

Lo hanno stabilito le analisi del liquido prelevato dalla guardia costiera che parlano di presenza di reflui e di sostanze quali “escherichia coli” compatibili con la presenza di materiale organico.

In sostanza in quei liquidi c’era fogna ed è stato già notificato un verbale amministrativo con relativa sanzione il 4 ottobre scorso al Sindaco e all’ingegnere Pileggi.

E’ inutile che il vicesindaco neghi la realtà e parli di acque piovane.

Il problema della commistione tra acque bianche e fogna ad Amantea è atavico, e forse non c’è un cittadino che non abbia sentito almeno una volta la puzza di fogna alla fine del lungomare provenire dal solito scarico, da dove anche negli ultimi giorni abbiamo assistito a ingenti e ripetuti sversamenti verso il mare.

Noi così come la persona maltrattata nei giorni scorsi in Comune.

Ieri sera sono intervenuti i vigili che hanno constatato la puzza e hanno fatto una relazione di servizio, oggi è intervenuta la guardia costiera che ha fatto anche i prelievi del caso.

Aspettiamo per verificare nuovamente le analisi, ma in ogni caso un problema c’è e va risolto.

Stamattina poi abbiamo anche effettuato insieme ai tecnici comunali un sopralluogo sulla vasca esistente sul lungomare all’altezza di Via Baldacchini dove c’è la raccolta delle acque piovane, ma dove a nostro avviso, visti i fatti e i dati, potrebbero confluire anche acque nere.

Abbiamo poi fatto richiesta di un sopralluogo generale sulle mappature e sulle condutture sia delle acque piovane che delle fogne, con un nostro tecnico in modo da potere predisporre proposte concrete al fine di separare acque bianche e acque nere ed escogitare i metodi per rintracciare gli scarichi abusivi, anche in collaborazione con la guardia costiera.

Tale sopralluogo è già fissato per sabato prossimo alle nove, invitiamo i cittadini che vogliano partecipare e forniamo un numero di telefono a cui potrete continuare fare in ogni momento le segnalazioni di sversamenti sospetti: 3662804182.

Diventare “sentinelle” del proprio territorio è fondamentale, tanti lo hanno capito ormai: non si tratta di mettersi contro qualcuno, ma di essere uniti per salvare l’ambiente, la salute ed il futuro.

Ne abbiamo tutti il dovere ma solo uniti ci riusciremo e dobbiamo farlo per tempo, senza aspettare un’altra estate, e senza lasciarci prendere in giro da chi pur avendo precise responsabilità amministrative nasconde la realtà ed evita di affrontare questo serissimo problema in presenza del quale non potrà esserci turismo ad Amantea.

 

Francesca Menichino Consigliera del M5s

 

Il VIDEO

IL BUCO DI BILANCIO: LA CRONACA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 settembre 2016.

 

E’ passata esattamente una settimana dal Consiglio comunale che ha reso noto un buco nel bilancio di circa 3 milioni e mezzo di euro.

Nel silenzio assoluto dell’amministrazione, mentre l’ufficio stampa del comune, come se nulla fosse, invia comunicati sull’allattamento e sulla fiera di ottobre, come se tutto potesse finire a tarallucci e vino, noi abbiamo provato a ricostruire minuziosamente i dialoghi e le affermazioni, alcune gravissime, di chi oggi ancora ci governa.

E’ giusto che i cittadini di Amantea sappiano cosa davvero è stato detto in quel consiglio che ci ha mostrato la verità (almeno una parte) di quello che hanno fatto, politici e funzionari che oggi dicono di non avere visto, di non avere capito, di non sapere ciò che erano tenuti a vedere, sapere e contabilizzare. Si autoaccusano di incapacità, forse per non incorrere in responsabilità ancora più gravi l’assessore Tempo e il dottore Sabatino a cui in ogni caso potranno essere chiamati. Vedremo.

Intanto noi , come gruppo consiliare M5s presente nel Comune di Amantea, assolviamo al nostro dovere istituzionale di documentare in modo fedele ciò che si è detto pubblicamente in Consiglio, cercando di colmare quel vuoto di trasparenza di cui è responsabile questa amministrazione e la segretaria dell’ente che non danno esecuzione a quanto deliberato già il 12 agosto del 2015: la mozione per le riprese del Consiglio che abbiamo presentato e che è stata approvata all’unanimità, con la sola astensione del vicesindaco Morelli, non particolarmente attento alla trasparenza come dimostra anche in questo Consiglio.

 

Ecco quanto è successo: leggete parola per parola e riflettete sul quadro che ne esce.

Su chi sono e cosa hanno fatto negli anni gli amministratori e i funzionari del nostro povero Comune di Amantea.

Ecco la cronaca

Il punto relativo alla variazione del bilancio viene introdotto dall’assessore Tempo che ad un certo punto dice, rispondendo ad una domanda di Mazzei “Per quanto riguarda l’imu la previsione di incasso per l’anno 2016 è 2.434.000 e penso ci sia qualche altra cosa in più, ma nelle casse dell’ente a giugno è entrato zero perché praticamente è successo che il Ministero ha trattenuto l’IMU, probabilmente Santino ricorderà che a suo tempo i commissari dopo lo scioglimento del consiglio comunale chiesero un’anticipazione e sono arrivati 8.800.000, al che -a dire la verità- il dottore Sabatino ha sempre detto a partire da due anni, un anno e mezzo ‘no abbiamo estinto il debito’, ma così in effetti non è stato e non si spiegava come mai….

Lo interrompe il vicesindaco Morelli G.B. e dice “ma non ho capito tu eri assessore?.....”

E Tempo: “Si si io ero assessore….. io questa cosa l’ho chiesta diverse diverse volte….., nel tempo ci sono stati una serie di battibecchi, comunque vabbe’ da un paio d’anni o un anno e mezzo mi ha sempre dichiarato che abbiamo estinto nei confronti della Cassa Depositi e Prestiti”.

Morelli lo interrompe di nuovo e gli dice “Scusa c’era un debito di 8 milioni e tu non sapevi se era stato estinto o non era stato estinto?????”

E l’assessore Tempo risponde “Non io, non lo sapeva il funzionario….”

Morelli insiste e così Tempo sbotta dicendo “Giovà, tu certe volte… ma!.... non mi fare parlare…..”

Segue un momento di concitazione tant’è che il nostro consigliere M5s chiede di fare finire l’assessore Tempo rendendosi conto che si tratta di un passaggio fondamentale.

A questo punto interviene Mazzei e dice testualmente:“A dire il vero pure io chiedevo quando si estingueva questo debito e “non lo so, non lo so, non lo so, mo vidimu, mo vidimu, mo vidimu” questa era la risposta’……”

Il vicesindaco si rivolge a questo punto a Mazzei e chiede conto anche a lui che era in maggioranza all’epoca sia con Tempo che con Sabatino e Mazzei spiega che anche lui allora, dopo che l’amministrazione era stata reintegrata, provava a chiedere a Sabatino in quanto tempo si doveva rimborsare questa anticipazione contratta dai commissari e dice “non si è mai capito, in quanti anni, se c’era un tasso da riconoscere al Ministero, non ho mai visto un contratto..un qualcosa…”

E il sindaco gli risponde “..Non l’hai mai visto tu ma esiste questo contratto.”

E Mazzei risponde “Non mi è stato fatto vedere forse.”

A questo punto Tempo chiede di concludere il discorso e qui spiega che ad un certo punto Sabatino gli aveva assicurato anche con un certo fastidio che era praticamente estinto il debito, tant’è vero che lui l’aveva annunciato in consiglio e in commissione e che non capiva né lui né Sabatino perché si trattenevano quei soldi e aggiunge (questo è il passaggio fondamentale) “al che ho preso la documentazione, ho iniziato a chiamare ( col Mef non è semplice) ho fatto un po' di telefonate , attraverso un collega di lavoro, mi ha dato dei riferimenti certi, e all’inizio di questo mese sono riuscito a capire, ha detto ‘si, si , guarda che si tratta di anticipazione ai sensi dell’art.145 bis’, in buona sostanza noi abbiamo ancora – non è che sono debiti nuovi per carità- ma abbiamo ancora 3.500.000 (tre milioni e mezzo) meno mi pare 800.000 euro che hanno trattenuto dell’incasso dell’IMU. Sta di fatto che ho appreso qualche giorno addietro questo grosso problema, ripeto non è un debito nuovo, è un debito vecchio, però obiettivamente……” e in questo discorso fa pure riferimento al comune di Taurianova che è stato anche sciolto per mafia e dove però era presente un documento con le date e le relative scadenze dell’anticipazione.

A questo punto Mazzei chiama in causa la segretaria chiedendole se come responsabile dei servizi finanziari fosse a conoscenza di questo fatto. La segretaria è in evidente imbarazzo e quando dopo sarà il consigliere M5s a richiamarla alle sue pesanti responsabilità chiedendole le risultanze di bilancio lei risponderà soltanto : “Mi riservo di rispondere”.

Ma chi insiste sulla mancanza di consapevolezza del debito è Tempo che pronuncia una frase con cui giustifica se stesso e Sabatino come se bastasse dire di non saperlo, e dice “Non lo sapeva nessuno, non lo sapeva nessuno, incluso il dottore Sabatino”.

E Morelli lo incalza: “E tu assessore al bilancio te ne sei accorto adesso?...

E Tempo dice: “Si si , è chiaro, se non se ne accorge il funzionario che ci lavora ogni giorno se ne può accorgere l’assessore?

E il sindaco dice, stranamente a voce bassa: “Non c’è nessun funzionario, il funzionario è in pensione da due anni”.

A questo punto seguono risa e concitazione e lo scontro acceso tra Tempo e Morelli.

E Tempo dice a Morelli: “Tu continui ad insistere, Giovà, io sto parlando abbastanza calmo, ci sono state delle discussioni accese in merito, se la finisci è bene…..

E aggiunge: “Ti ripeto, sto parlando abbastanza moderatamente, e insomma tu ogni volta giochi col telefonino in giunta, mò ti sei svegliato che è successo?

E Morelli a voce stranamente alta: “Intanto non ti permetto, già in consiglio comunale ti sei permesso di sminuire il lavoro che fa l’assessore al turismo ai servizi sociali, adesso addirittura ti permetti di minacciarmi in consiglio comunale, tu dici e ti vanti di saper fare politica, se tu ritieni di non far parte della maggioranza devi avere il coraggio di passare dall’altra parte, non puoi stare con due piedi in una scarpa, anche perché sei assessore al Bilancio dal 2006 e quindi in tutti questi anni hai continuato a fare l’assessore al Bilancio e quindi quello che aveva il dovere di sapere tutto quello che succedeva, non ti puoi scaricare solo con i dirigenti. Non solo, voglio ricordare che il regalo che avete fatto alla città di Amantea per lo scioglimento per mafia è stato grazie alla vostra amministrazione, alcuni di voi sono stati pure riabilitati, alcuni di voi ci si sono pure arricchiti, e adesso il comune di Amantea dovrebbe pagare per questo tuo sfogo, perchè questo è uno sfogo, e la spalla che ti ha dato il consigliere Mazzei, vuol dire che vi siete messi d’accordo…. “

A questo punto Mazzei si altera e dice “Assessore Morelli non ti consento queste illazioni, ti ricordo innanzitutto che il tuo sindaco faceva parte di quella amministrazione ingiustamente sciolta per mafia, assessore Morelli le beghe vostre interne ve le sistemate al vostro interno, noi stiamo prendendo atto che c’è una maggioranza sfracellata….

E Morelli gli risponde “Adesso capisco perché non volevi a Sergio Tempo nella tua lista……

E Mazzei replica “Tutte queste considerazioni sono tue, non sono mie, sei in grande contraddizione con te stesso perché hai fatto affermazioni contro il tuo sindaco, noi assistiamo esterrefatti spettatori di una città che è allo sfacelo e assiste a queste lotte interne di una maggioranza che non governa della quale se ne è accorto pure il partito di riferimento che non governa ed è immobile, adesso assistiamo ad un fatto nuovo, Segretà, nella sua funzione di responsabile dei servizi finanziari, oggi prendiamo atto che ci sono ulteriori 3 milioni da pagare ….

A questo punto c’è l’intervento del sindaco che in sostanza giustifica l’errore del padre, a dimostrazione dell’enorme conflitto di interesse che determina la contemporanea presenza di padre e figlia in Comune.

Il Sindaco che viene a più riprese interrotta in sostanza dice: “Non c’è mai stato un piano d’ammortamento, non c’è mai stato, allora l’anticipazione si sarebbe rimpinguata attraverso i trasferimenti erariali, cioè una volta quando amministravi negli anni precedenti, lo Stato mandava i trasferimenti, negli ultimi anni questi trasferimenti si sono sempre di più assottigliati quindi, cosa erano questi 8 milioni? Erano l’anticipazione dei trasferimenti che lo Stato avrebbe dovuto mandare, ora lo Stato ti dice “tu sei sciolto per mafia, io ti mando i soldi prima, quando sarà il momento di mandarteli non te li manderò più, quindi un comune con criterio e con senno avrebbe dovuto mettere in campo tutte le attività per recuperare i tributi…..

Ora non solo non siamo stati bravi a recuperare i tributi, ma abbiamo speso i soldi, perché le spese si fanno, e io lo ricordo, Santino, si è fatta una bella campagna elettorale con quei soldi per le elezioni del 2011, c’eravamo tutti, quindi non possiamo prenderci in giro.

Quindi non solo siamo stati bravi a spendere i soldi, non siamo stati bravi a rimpinguare le casse, e abbiamo avuto una ulteriore beffa che i trasferimenti erariali si sono assottigliati fino a diventare quasi zero, quindi il Ministero che è dell’Interno come recupera i soldi? Non attraverso i mancati trasferimenti, ma trattenendosi automaticamente quelle che sono le nostre entrate, in particolare l’IMU. Quindi questo piano dettagliato di rimpinguamento non ci è mai arrivato in questo comune, non si è mai detto questo anno devi dare tot o meglio mi trattengo tot, era tutto calibrato ai trasferimenti, venuti meno i trasferimenti si sono trattenuti l’IMU con lo stesso importo per diversi anni di fila, quando l’anno successivo, l’ultimo anno questo importo non se lo sono trattenuto, si sono fatti i conteggi, si è visto che la somma era 8 milioni, c’è stato sicuramente un errore di calcolo, ma un errore naturalmente, sicuramente non in cattiva fede. Tutti possiamo sbagliare, tutti possiamo commettere errori nella nostra vita lavorativamente parlando, quindi è probabile che ci sia stato un errore, ma la mancanza della volontà nell’errore è data dal fatto che quando ci siamo ritrovati questa somma trattenuta dell’IMU non riuscivamo a capire a che cosa fosse dovuta, tant’è vero che l’assessore è stato più volte sollecitato ad andare a verificare cosa fosse. Ora l’abbiamo capito e troveremo una soluzione: io ho imparato nella mia vita che alla morte non c’è riparo, troveremo una soluzione, e tra le soluzioni che troveremo vi posso garantire che c’è l’ufficio tributi che sta facendo un lavoro eccezionale, eccezionale a livello che stiamo avendo le file della gente che si viene a mettere a posto. Quindi noi ci auguriamo che questo dia il minore contraccolpo possibile a quella che è la situazione del comune. Sicuramente è una situazione delicata, è una situazione che vaglieremo, sicuramente intraprenderemo un’azione di concertazione con il Ministero per dirgli “abbiamo fatto questo errore, fateci respirare, vediamo come possiamo reinserire questo debito. Perché altrimenti se avessimo avuto la certezza e la consapevolezza che c’era questo debito l’avremmo spalmato come tutti gli altri debiti nei 30 anni.

Dopo l’intervento del sindaco questa parte del Consiglio termina con lo scontro tra Morelli e Tempo che dice “Molto inopportunamente Giovanni Morelli …..”

E Morelli: “Molto opportunamente chiederò di chiedere la tua sfiducia perché non è possibile, i tuoi problemi non li puoi risolvere facendo in questo modo contro questa maggioranza”.

E tempo risponde “Io ho solo detto il nuovo addebito, com’è la situazione, perché la trasparenza vuole che si deve portare a conoscenza, perchè non è che poi esce fuori tra qualche anno.

E Morelli “Ti ha risposto il Sindaco da un punto di vista tecnico.

E Tempo dice : “Ha risposto il Sindaco in base alle giustificazioni che gli ha dato suo padre, io non ho mai messo in dubbio la malafede o la buonafede, mi hai sentito mai parlare di buona o cattiva fede anche nelle riunioni più accese? Rispondimi Giovà, ho detto che è uscito fuori questo problema che è un problema serio, è chiaro che va informato il consiglio.

Il vicesindaco aggiunge “Va informato il consiglio e il sindaco ha risposto dal punto di vista tecnico, c’è un problema e si risolverà, c’è una maggioranza che può risolvere il problema, che ha la responsabilità del problema, mi meraviglio per la tua professionalità che dal 2006 sei assessore al Bilancio, è successo quello che è successo, sei venuto a conoscenza del problema solo qualche settimana fa, e invece di proporre il problema e vedere quale è la soluzione, spalmare il debito….., hai aspettato il momento opportuno……., del resto mi hai offeso, mi hai minacciato, chiedo una verifica di maggioranza, perchè del resto se abbiamo la maggioranza andiamo avanti altrimenti ce ne possiamo andare a casa.

Pubblicato in Politica

Questa la nota del M5s:

“Oggi come ogni domenica mattina si tiene il consueto mercato domenicale.

Sono mesi che ci stiamo occupando del mercato

e dei suoi diversi problemi segnalati dagli ambulanti, che sin dall’inizio di questa consiliatura chiedono servizi, controlli, regole.

E invece ottengono solo riunioni e promesse, come quelle della consigliera Ciccia che ancora potete leggere sul profilo del Comune di Amantea alla data del 7 marzo e che diceva:

“ In occasione delle diverse problematiche sollevate dai venditori ambulanti del mercato domenicale che regolarmente sono titolari di concessione, l' amministrazione comunale ha ritenuto opportuno incontrarli e scardinare i loro bisogni.

Occorre intervenire tempestivamente innanzitutto per dare loro la dignità di lavorare. 
Vogliamo invitare coloro i quali erano assenti a segnalarci le loro esigenze.
Il Consigliere delegato Caterina Ciccia”

Inizio modulo

Il 7 marzo infatti si è tenuta una riunione, l’ultima delle tante, e c’eravamo anche noi: tante promesse, prima fra tutte la cosa più semplice il rispetto delle regole attraverso la presenza efficace dei vigili e la lotta all’abusivismo.

Cose normali e dovute, come anche la costruzione dei servizi igienici, che si era detto Pileggi avrebbe realizzato entro giugno.

E invece niente bagni e niente di niente, e alla fine del mercato non è improbabile trovare anche bisogni umani tra i rifiuti.

Gli ambulanti hanno anche messo per iscritto con la data del 16 aprile le loro richieste informando anche le forze dell’ordine, ma nulla è cambiato.

E il mercato continua ad essere terra di nessuno, un po' come tutto il suolo amanteano dove indisturbati operano gli abusivi a danno di chi regolarmente paga e a danno delle casse comunali e della collettività.

E così aumentano inesorabilmente i “buchi di bilancio”, emersi in tutta la loro gravità nel consiglio comunale di venerdì scorso.

A tali problemi si aggiungono anche quelli con la società di riscossione della TOSAP ( tassa per l’occupazione del suolo pubblico) che quando il 18 settembre abbiamo registrato questo video erano già sette settimane che, per volontà dell’ufficio commercio, non va a riscuotere il tributo dagli spuntisti.

Perché? Pare che la volontà dell’amministrazione sia quella di risolvere anticipatamente il contratto?

E pare che non pochi siano anche là i debiti maturati.

Un’altra situazione grave che potrebbe comportare altri danni ed altri contenziosi legali, in cui l’ente si imbarca con una leggerezza impressionante.

Forse molti non sanno che il mercato domenicale di Amantea rappresenta una entrata cospicua per le casse perché ci sono circa 80 posti assegnati che vengono pagati regolarmente (forse non tutti) in modo anticipato.

E sono questi cittadini ed esercenti che aspettano risposte e le aspettano sinora inutilmente.

Inevitabile ad Amantea, di fronte ai tanti, tantissimi abusi consentiti da chi dovrebbe evitarli e reprimerli, pensare alla frase di Alvaro : “La disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”.

Pubblicato in Primo Piano

Come noto il giudice del Lavoro di Catanzaro, Laura Orlando, ha stabilito l'illegittimità della procedura con cui un dirigente regionale fu sostituito prima della scadenza del contratto.

 

A volerlo i politici regionali.

Ora la regione deve pagare i danni al dirigente licenziato.

Perché mai si chiedono i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela se l’errore è degli assessori regionali e del presidente Mario Oliverio.

 

Troppo comodo.

Per questo i due deputati del M5s annunciano “ un nostro esposto alla Corte dei conti perché gli oltre 600 mila euro che la Regione Calabria deve sborsare per i licenziamenti illegittimi di alcuni dirigenti siano pagati dagli assessori responsabili e dal presidente Mario Oliverio».

 

Va ricordato che la vicenda è analoga a quella, sempre recente, di un altro ex dirigente della Regione Calabria, già condannata a pagare.

Concludono Dalila Nesci e Paolo Parentela: «Si tratta dell'ennesima dimostrazione dell'incapacità di gestione del governatore Mario Oliverio, che, malgrado le tante poltrone occupate nella sua trentennale carriera politica, ora giunta al termine, ha commesso a riguardo un errore marchiano». Poi proseguono «La Corte dei conti dovrà procedere contro i responsabili dell'ennesima beffa a danno dei cittadini.

Nel frattempo Oliverio dovrà spiegare perché non ci sono più soldi nelle casse regionali: dalla “bollitura” di Calabria Verde ai misteri della Fondazione Terina, sempre a discapito dei lavoratori, sino al mancato recupero di quei milioni che alcuni imprenditori incassarono, negli anni d'oro, pur senza le assunzioni pattuite».

 

Infine i deputati concludono «La Calabria deve andare al voto al più presto. Oliverio paghi di tasca propria le nomine degli amici e non con i soldi dei calabresi.

Poi potrà dedicarsi a una lunga e religiosa meditazione, tra le montagne della Sila, sulle importanti occasioni che ha bruciato» .

Pubblicato in Calabria

Apprendo dalla stampa che la Procura della Repubblica di Catanzaro è arrivata a buon punto nelle indagini sulle gravissime irregolarità tuttora  presenti nell'ufficio stampa della giunta regionale , 

dove lavora un caporedattore che si è dimesso nel 1994 dalla  pubblica amministrazione e guadagna, si legge, seimila euro mensili, o comunque cifre che lasciano basiti.

Siamo certi che la stessa cosa stia accadendo alla Procura di Reggio Calabria,  cui oltre un anno fa abbiamo consegnato  il dossier  sui cinque giornalisti abusivi che percepiscono stipendi  d'oro senza avere mai superato  nemmeno  una selezione.
La cosa inverosimile è che  Viscomi aveva annunciato in pompa magna che entro metà dicembre 2015  avrebbe assunto delle determinazioni,  anche e soprattutto in virtù delle gravi contestazioni mosse dal Mef.

Dopo 9 mesi non c'è traccia di  quelle risposte. Come al solito.
I contribuenti continuano,  grazie alla giunta  e al Consiglio a guida Pd,  a pagare milioni di euro annui per sei persone abusive,  mentre il resto dei giornalisti calabresi,  nel silenzio di Ordine e sindacato,  vive nell'indigenza.

E tutti ricordiamo la tristissima vicenda di Alessandro Bozzo....

Pubblicato in Catanzaro
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