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La Polizia ha arrestato l’uomo con l’accusa di tentata rapina ed estorsione.

Egidio Carnevale di 51 anni si era recato all’Ufficio Postale di Paola, con un bottiglia di acido muriatico con la quale avrebbe minacciato il personale e i presenti.

 

Nei giorni precedenti, l’uomo, avendo smarrito il proprio libretto postale e non potendo, di conseguenza riscuotere la pensione, si era recato più volte in nell’ufficio esigendone il pagamento.

 

Nonostante le rassicurazioni del direttore che si sarebbe impegnato a risolvere il problema nel più breve tempo possibile, Carnevale si è recato nell’ufficio postale brandendo la bottiglia di acido muriatico aperta e minacciando di morte i presenti.

 

La Polizia intervenuta sul posto è riuscita ad immobilizzarlo e levargli dalle mani la bottiglia di acido muriatico.

Per questo motivo un 51enne, Egidio Carnevale, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia per tentata rapina e estorsione. (ANSA)

Pubblicato in Paola

Il personale del Commissariato di P.S. di Paola, ieri 5 ottobre ha tratto in arresto Francesco Bennardo, nato a Cosenza di anni 33, per il reato di furto aggravato.

 

Lo stesso è stato sorpreso dai dipendenti di un supermercato di Paola mentre rubava della merce ma è scappato, è stato inseguito dal personale del supermarket che ha allertato la Polizia.

Il Bennardo, con numerosi precedenti,  in due diverse azioni asportava bottiglie di liquore e scatolame da un banco del  supermercato.

 

Richiestone dal personale del supermercato il personale del Commissariato di P.S. di Paola, interveniva con una pattuglia che intercettava il reo nei pressi della Stazione ferroviaria, con la merce precedentemente rubata.

Condotto  negli  uffici di Polizia, lo stesso veniva riconosciuto dal  responsabile del supermercato quale autore del furto.

Tratto in arresto il Bennardo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria  competente, veniva posto  presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari.

Pubblicato in Paola

autoveloXIl comando di Polizia Municipale, guidato da Emilio Caruso, ha ufficializzato il calendario degli orari in cui sul comprensorio amanteano sarà attivo l’autovelox.

A partire dal prossimo 23 settembre, infatti, i vigili urbani presidieranno la Ss 18 all’altezza di località Aquicella, montando le apparecchiature idonee al rilevamento della velocità dei veicoli in transito. Una misura in qualche modo attesa ed anche auspicata, considerando le alte velocità che spesso si verificano in quel tratto, teatro in passato di incidenti e sinistri purtroppo gravi.

«Avviando questa operazione – spiega lo stesso Caruso – rispondiamo alle numerose istanze che sono giunte dai residenti della località situata all’ingresso del lato Nord di Amantea. Acquicella è una contrada molto rilevante dal punto di vista demografico e non presenta, purtroppo, itinerari alternativi alla Ss 18. Chi ha esigenza di spostarsi verso il centro della città non può fare altro che utilizzare la Statale e in alcuni casi la visibilità per l’immissione dei mezzi è davvero ridotta. È bene ricordare, inoltre, che la litorale tirrenica in quel tratto corre in rettilineo: una circostanza che di certo non incita gli automobilisti a rallentare, nonostante sia vigente il limite di velocità derivante dall’attraversamento di un centro urbano. Per risolvere questa situazione, di concerto con l’autorità amministrativa, abbiamo varato un programma che prevede la presenza dell’autovelox a partire dal prossimo 23 settembre. Mercoledì la pattuglia della Municipale sarà operativa dalle 14 alle 18; sabato dalle 10 alle 18 e il lunedì successivo dalle 14 alle 18».

Comunicando gli orari in cui l’autovelox sarà attivo il comando di Polizia Municipale ha ottemperato anche a quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dalla circolare del Ministero dell’interno numero 10307 del 14 agosto 2009 che regola il funzionamento di questo tipo di impianto. Gli aggiornamenti relative alle modifiche del calendario verranno tempestivamente comunicate, utilizzando anche gli spazi ufficiali online a disposizione dell’ente.

«L’obiettivo principale – conclude Caruso – è di educare chi guida al rispetto della segnaletica, evitando il transito dei mezzi a velocità troppo sostenuta. Siamo altresì convinti che l’adozione di questa misura permetta di risolvere, almeno in parte, le problematiche viarie di località Acquicella, facilitando quanto meno l’immissione dei veicoli sulla Statale tirrenica. Il comando dei Vigili Urbani, chiaramente, è a disposizione degli utenti per ogni genere di informazione specifica sull’argomento».

Comunicato comune di Amantea

Pubblicato in Primo Piano

sanpietro feyenoord-620x310Con un ribasso a base d’asta del 44 percento ed un importo di spesa complessivo pari a 87mila euro il comune di Amantea ha concluso l’iter procedurale per l’affidamento ad una ditta esterna dell’appalto relativo al rifacimento ed alla sistemazione della segnaletica orizzontale su Amantea e Campora San Giovanni.

Si tratta di un provvedimento quanto mai atteso che restituisce il giusto decoro alla città e che aumenta in maniera considerevole il grado di sicurezza di coloro che guidano autovetture e ciclomotori.

Nello specifico il contratto in questione prevede un rapporto di collaborazione di tre anni. In questo frangente di tempo la ditta è tenuta non solo all’implementazione delle indicazioni necessarie al corretto defluire del traffico, ma anche alla manutenzione della stessa.

Gli interventi in questione sono stati già avviati. Sul lungomare sono stati ripristinati gli spazi dedicati alle strisce bianche che consentono di parcheggiare le automobili gratuitamente. Nelle prossime settimane, come da cronoprogramma realizzato di concerto con gli uffici comunali preposti, verranno cambiati i segnali danneggiati dal tempo, ma soprattutto si effettueranno delle modifiche anche in prossimità della rotatoria situata davanti al poliambulatorio. L’area in questione è particolarmente sensibile, considerato che presso la sede del distretto sanitario è collocata anche una postazione del 118

Comunicato comune di Amantea

Pubblicato in Politica

L’interesse della DDA per le vicende occorse nel comune di Amantea non si spegne, anzi.

Corre voce, infatti, che dopo il primo step di interrogatori, ne inizierà un secondo e poi di seguito altri. Ed addirittura potrebbero essere sentiti anche politici di minoranza e non politici.

Forse addirittura già da oggi pomeriggio.

La città è equamente divisa tra quelli che pensano che tutto finirà in una bolla di sapone, un po’ come la Nepetia ( almeno per i politici), e quelli che pensano che la magistratura porrà fine a tutte le forme di collusione e cointeresse che certa politica ha espresso ed è certo esprimerà anche in futuro.

Una politica divisa come la comunità.

Una politica silente come la comunità.

Una comunità che , impaurita, si chiede perché la minoranza non parli , non prenda posizione e non scriva di questa vicenda.

Eppure la minoranza ad Amantea parla di tante cose, quasi di tutto, ma stranamente non di questa delicata indagine. Come se non esistesse.

Eppure la quasi totalità della minoranza , se non tutta, è sicuramente estranea alla gran parte delle vicende che rappresentano il filo conduttore della tela posta in essere dagli investigatori.

Una tela che nasce tra i rami di più giunte ed amministrazioni e che, man mano, è diventata sempre più ampia, seppur, forse, più rarefatta, ma nella quale si trovano bozzoli di prede ormai senza vita , prede che ancora si agitano incomposte, e nella quale altri rischiano di finire, magari pur lontani e solo perché, vogliosi di sapere, si accingono a ritornar sui propri passi.

Intanto Amantea continua la sua vita grama , piena di disoccupati, piena di tasse, senza servizi, che fa finta di lottare per una cultura che è sempre più mestamente virtuale , con una economia sempre più ridotta, quasi sfilacciata, illudendosi di viaggiare verso un futuro positivo.

La cosa strana è che tutti si impongono di apparire tranquilli, anche se poi qualcuno non riesce a nascondere del tutto la propria preoccupazione.

E tutti in tasca hanno la trottolina e sono pronti a farla girare ognuno sperando che esca il risultato sperato l’1 o l’X od il 2 perchè Amantea possa fare 13.

Pubblicato in Politica

Le ville di lusso presenti ad Amantea ed in mano alle cosche locali sono state sgomberate quest'oggi dalle forze dell'ordine

L'operazione è stata eseguita congiuntamente da carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

Quattro  ville lussuose appartenenti a presunti esponenti delle cosche Gentile ed Africano di Amantea sono state sgomberate stamani dopo che nei mesi scorsi è stata disposta  la loro confisca.

All'operazione hanno preso parte carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

Lo sgombero è avvenuto senza particolari problemi. Solo in una delle ville gli occupanti si sono rifiutati di aprire la porta alle forze dell'ordine, che sono state costrette a forzarla.

Dopo un dialogo con gli occupanti, l'allontanamento  è proseguito con calma.

La confisca  dei beni fa seguito  all'operazione Nepetia-Enigma condotta alcuni anni fa contro  le cosche egemoni sul territorio di Amantea.

Allo sgombero ha assistito anche un delegato dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla quale le ville sono state affidate in attesa della loro destinazione per usi sociali.

Le ville, su tre livelli, con taverna e ampi terrazzi, sono lussuosamente arredate.

In una c'è anche una piscina. (ANSA)

Amantea 2

 

Pubblicato in Primo Piano

Un altro brillante “colpo”degli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Paola coordinata dal vice questore aggiunto Raffaella Pugliese.

Sono finiti in manette: Ermenegildo Gatto, 55 anni, Lorenzo Agostino, 43 anni, Giuseppe Mazzei, 32 anni, quest’ultimo già noto alle forze dell’ordine.

Secondo il Commissariato di Paola i tre hanno aggredito e minacciato di morte una persona nei confronti della quale sostenevano di vantare un credito rivelatosi inesistente.

I poliziotti si sono presentati nel momento della consegna del denaro ed hanno arrestato i tre in flagrante.

L’accusa è di estorsione aggravata

La vittima dell'estorsione stanca dei soprusi e forse anche oggetto di minacce ha provveduto a denunciare alla Polizia quanto stava accadendo.

In sostanza i tre vantavano un credito presunto di 300 euro risalente al 2007.

Ora chiedevano circa mille euro.

Ma gli agenti della squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Paola si sono appostati nei pressi del locale pubblico dove è avvenuto l'incontro fra i tre e la vittima e nel momento opportuno sono intervenuti arrestando i tre estortori

Contestato il reato di estorsione in concorso aggravata dall'uso delle armi.

Stamattina si è svolta l'udienza di convalida.

Pubblicato in Paola

Deve essere terribile il senso di solitudine di un padre che vede il proprio figliolo perdersi nei meandri bui della droga, che lo vede avviluppato sempre di più nelle spire di questo male che toglie dignità ed onestà, che lo vede ogni giorno più lontano da se e dalla famiglia.

Il dramma di una solitudine che sembra spezzarti il cuore, annullarti la mente, privarti delle coscienza.

Poi l’amore quello totale, universale, infinito ti indica la strada, quella che appare unica, in una società che è presa da mille falsi problemi, da una politica che privilegia e dimentica, da una chiesa lontana da questi problemi delle famiglie, una strada piena di rovi, di sassi, fortemente in salita e che forse non conduce da nessuna parte, ma che è l’unica che riesci a vedere.

Ed allora questo padre dopo un ennesimo e violento litigio con il figlio forse drogato e pusher alza il telefono e chiama la Polizia.

Una telefonata che evidenzia tutto il dramma di questa famiglia nella quale l’amore non è più una soluzione, nella quale il silenzio non produce effetti positivi, nella quale la speranza ha posto il posto della disperazione.

E dall’altro lato la sensibilità di un rappresentante dello stato magari avvezzo a problemi similari, ai drammi della droga.

E la pattuglia della squadra volante, arriva a casa, calma genitore e figlio, procede ad una perquisizione, trova sotto il letto del ragazzo sedicenne 12 grammi di marijuana (pari a circa sedici dosi) suddivisi in diversi involucri e un bilancino di precisione.

Un salto in Questura ,la scoperta che il ragazzo ha anche sottratto oro dalla sua abitazione probabilmente allo scopo di recuperare un po’ di denaro per finanziare il suo “vizietto”.

Poi il ritorno a casa. Il giovane sedicenne affidato al padre. Sicuramente con negli occhi più intenso un possibile futuro di privazione della libertà, forse di abiezione totale, se non di morte. Certamente con la consapevolezza che solo la famiglia ,oggi e domani, può essere lo scoglio al quale attaccarsi per evitare di essere portati via dal male, dalla droga.

 

Pubblicato in Cosenza

La ‘ndrangheta, come una neve nera, avvolge ogni cosa ormai in Italia. E forse in Europa. Da sud a nord, da est ad ovest. Senza che nessun territorio ne resti escluso. Oggi tocca a Roma.

Nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio viene ucciso un calabrese di 67 anni, Vincenzo Femia

Siamo in via della Castelluccia di San Paolo, tra Castel di Leva e l'ardeatino.

Femia, è nato a Reggio Calabria, ma da tempo ormai risiedeva a Roma a Monte Spaccato.

sono le 23 circa quando un passante segnala al 113 quella che sembra una scena di un delitto

Una Matiz grigia con il quadro ancora acceso come se fosse appena arrivata ad un appuntamento( o volesse ripartire da un appuntamento)

Dentro un uomo con il capo riverso sul volante.

I vetri sono in frantumi e la carrozzeria è crivellata da tre colpi di arma da fuoco, probabilmente di fucile.

Arriva la Polizia ma non resta che appurare il decesso.

Secondo gli inquirenti si tratta di "un personaggio di primo piano" nella malavita della Capitale, che ha diversi precedenti tra cui associazione mafiosa e apparteneva alla cosca di San Luca, conosciuta per la strage di Duisburg in Germania nel 2007.

La polizia indaga a 360 gradi per scoprire la dinamica dell'omicidio e chi poteva voler vedere morta la vittima.

Pubblicato in Italia

Pietrangelo Meduri, 35 anni, (vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, ndr) passeggiava con la fidanzata, quando due "demoni" in sella ad una moto, l'hanno affiancato e hanno iniziato a sparare, centrandolo alle gambe. Due proiettili di pistola calibro 7,65, lo hanno attinto.

Ed in via Popilia, a Cosenza, la paura è comparsa e la folla ha iniziato a fuggire.

Il giovane si è accasciato a terra gridando per il dolore. La fidanzata ha chiesto aiuto.

Il ferito è stato portato da alcuni conoscenti in ospedale dove è stato soccorso e non è in pericolo di vita.

Sul luogo della sparatoria sono intervenuti gli agenti della squadra Volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, nonché i detective della squadra Mobile, coordinati dal commissario capo Antonio Miglietta.

I due sono stati ascoltati a lungo ma hanno riferito perfino di non aver visto i due sparatori e tantomeno di avere sospetti.

Ma gli inquirenti, nel corso di una minuziosa perquisizione domiciliare, hanno trovato nell'abitazione del 35enne dell'eroina.

Il ferimento, infatti, potrebbe essere legato a fatti di spaccio. Nei mesi scorsi, tre fratelli di Meduri erano stati arrestati in due operazioni antidroga, una in provincia di Reggio Calabria, l'altra a Cosenza. Proprio in quest'ultimo blitz, gli agenti della squadra mobile bruzia hanno collegato l'approvvigionamento degli stupefacenti ai canali reggini dei Meduri. Uno dei fratelli finiti in manette, infatti, avrebbe avuto contatti con la una famiglia di Africo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno dei trafficanti arrivava dalla jonica reggina a via Popilia per smerciare la roba

È proprio alla luce di questi precedenti che le indagini sul ferimento di oggi pomeriggio si rivolgono principalmente all'ambiente dello spaccio di stupefacenti.

Pubblicato in Cosenza
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