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Il Parlamento italiano alcuni mesi fa dopo appena l’insediamento del Governo giallo rosso Conte bis ha tagliato il numero dei parlamentari.

Il Movimento 5 Stelle ha esultato anche perché questa volta il Pd ha votato a favore della proposta di legge.

Ora, però, a distanza di due mesi lo stesso Governo in carica invece di ridurre pure il numero dei Ministri e Sottosegretari li aumenta.

 

Si è dimesso il Ministro Fioromonti e il Premier Conte cosa fa?

Lo sostituisce.

Ma nella conferenza stampa di fine anno annuncia che il Ministero che fu di Fioromonti sarà sdoppiato e così aumenta le ambite e remunerative poltrone per non scontentare i due maggiori partiti che lo sostengono.

Infatti sia il M5S che il Pd plaudono e giudicano l’iniziativa del Premier molto efficace.

Al sottosegretario Azzolina del M5Stelle è andato il Ministero della Scuola               e quello della ricerca scientifica e Università al Rettore dell’Università di Napoli Federico II vicino al Pd.

Un Ministro va via, due Ministri subito lo sostituiscono.

Il Ministero della Pubblica Istruzione si raddoppia, si moltiplica.

Conte come Gesù, la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Questo spacchettamento della Pubblica Istruzione ha lasciato basito qualcuno.

Il M5Stelle ci ha rotto le scatole raccontandoci un sacco di chiacchiere e di bugie.

Ci ha raccontato che questa legislatura sarebbe stata la legislatura del cambiamento, della fine degli sprechi e della casta e anche della pacchia per qualcuno e che avrebbero aperto il Parlamento come una scatola di sardine, in modo che tutto sarebbe stato trasparente.

Ci avrebbero dovuto far vedere tutti gli inciuci, gli inciucetti, dove vanno i soldi degli italiani, gli appalti.

Ci avrebbero dovuto far vedere di tutto. Invece i fatti non confermano niente di tutto questo.

Infatti il primo inciucio lo hanno fatto dopo le elezioni del marzo 2018 formando un Governo Conte con la Lega di Salvini che nelle elezioni era nello schieramento di centro destra, suo avversario politico.

E poi nell’agosto 2019 un altro Governo sempre col Premier Conte questa volta col Partito Democratico di Zingaretti e Leu di Grasso e della Boldrini che nelle elezioni erano nello schieramento di centro sinistra.

Aver governato prima con la Lega e poi con il Pd non ha certo giovato e non giova alla credibilità del Movimento 5 Stelle.

Pubblicato in Italia

Il Governo giallo verde, Movimento 5 Stelle- Lega, nato dopo le elezioni del marzo dello scorso anno è morto, ma non è stato ancora seppellito.

Mancano ancora alcune pratiche burocratiche, tanto è vero che finanche la data delle esequie è stata stabilita. Ieri sera, però, due celebranti si sono messi d’accordo ed hanno stabilito che il 20 agosto p.v. potrebbe essere la volta buona per celebrare la funzione religiosa e dare sepoltura e l’estremo saluto al caro estinto.

Sulle prime pagine dei giornali, nei talk show giornalieri da diversi giorni tiene banco la crisi di Governo aperta da Matteo Salvini e la mozione di sfiducia presentata dalla Lega nei confronti del Premier Giuseppe Conte. Ieri, il Senato della Repubblica, ha approvato la calendarizzazione della crisi.

Conte si presenterà al Senato il 20 agosto.

A innescare la crisi di Governo è stato Matteo Salvini quando quasi tutti i parlamentari erano in ferie al mare o in montagna.

Crisi che dovrebbe portare alle dimissioni del Governo Conte, e quanto si è visto ieri sera, ad una nuova maggioranza governativa tra M5S e Pd. Il Pd, fino ad ieri l’acerrimo nemico del M5S, è pronto.

Si è risvegliato Renzi dal lungo letargo e si dice pronto a formare un nuovo governo istituzionale per impedire l’immediato scioglimento delle Camere e nuove elezioni che darebbero un successo alla Lega e formare una nuova maggioranza.

Da notare che fino a qualche giorno fa Renzi diceva che Di Maio e soci costituivano una banda di squilibrati. Anche il Segretario del Pd, Zingaretti, che, dopo aver predicato giorni e giorni a favore delle consultazioni anticipate, ora da buon voltagabbana, si è accodato a Renzi.

E si è accodato pure Franceschini che è in crisi di poltronite e ha rilanciato un patto di legislatura col M5S anche se sarà un percorso difficile e pieno di insidie, ma bisogna provarci.

Si è fatto sentire anche D’Alema il quale ha suggerito a Zingaretti finanche il nome del prossimo Presidente del Consiglio, l’attuale Presidente della Camera Roberto Fico.

Stiano attenti, ha spiegato Minniti, ex Ministro degli Interni.- L’unità tra due sconfitti non porta mai alla vittoria. C’è il rischio che passi la vulgata nazionale populista che quelli stanno là perché difendono le proprie poltrone-.

E’ proprio così. Non vogliono andare a votare perché dicono che vogliono salvare l’Italia dalla deriva fascista di Salvini. . Vogliono salvare se stessi. Povero Salvini.

Ti sei cacciato in un brutto guaio. Ti sei messo contro tutti e tutti si sono coalizzati contro di te.

Sei stato troppo ingenuo e in Parlamento, in questo Parlamento nato dopo il 4 marzo dello scorso anno, conti come il due di picche perché hai pochi Deputati e Senatori.

Caro Salvini, volevi le immediate dimissioni di Giuseppe Conte e le dimissioni non ci sono state. Il Premier ha voluto parlamentarizzare la crisi di Governo e si presenterà al Senato solo il 20 agosto, fra una settimana, per non cedere senza lottare alle tue richieste. La crisi da te innescata ha compattato il Pd e i vari cespugli e già si parla di un grosso e inaspettato inciucio per non fare votare gli italiani.

Dicevi tutti a casa. Ti avevo creduto. Non ha alcun senso tirare a campare tra siluri, compromessi, litigi, colpi bassi, pedate nel culo, ditate negli occhi, dicendo sempre no, non no, rinviando ogni decisione. Anche io speravo che andassimo al voto al più presto, così avremmo ricordato l’estate del 2019 non solo la più calda dal punto di vista meteorologico, ma anche dal punto di vista politico interessante e appassionata.

Con la campagna elettorale in bikini e sotto gli ombrelloni e i politici a fare comizi elettorali sulle spiagge assolate. E tu, Salvini, questa volta avresti fatto senz’altro col tuo beach tour tappa nella nostra città di Amantea.

Pubblicato in Italia
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