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CS SMarcoACentro

L’Associazione socio-culturale “Aletheia” col patrocinio del Comune di San Marco Argentano, organizza giorno 10 Settembre alle ore 18:00 presso la Sala Consiliare della nostra splendida cittadina, una conferenza dal titolo “Cristoforo Colombo e San Francesco di Paola Obiettivo comune: una crociata contro i turchi” a cura dello Storico di fama Internazionale Prof. Giuseppe Pisano che, porterà l’attenzione su argomenti finora non trattati da altri studiosi come il legame tra il religiosissimo Cristoforo Colombo (Defensor Fidei) e il suo contemporaneo San Francesco di Paola che portò ad una comune crociata contro i turchi.

 

Il Presidente dell’Associazione Tricanico Emilio, ringrazia il Sindaco di San Marco Argentano Virginia Mariotti e l’Assessore al turismo Angela Petrasso per aver inserito questa iniziativa nella 35°edizione dell’Agosto Sammarchese e, un grazie al Prof. Pisano illustre docente di Storia e autore di molteplici libri tra i quali voglio ricordare “Ombre Templari a Umbriatico” che con il suo impegno ma soprattutto la passione che mette nel suo lavoro, sta portando alla luce fonti storiche a noi finora sconosciute.

A coordinare i lavori ci sarà la Dott.ssa Esperia Piluso Sociologa, Blogger e Direttore artistico della ns. Associazione che annovera tra i suoi soci personalità di tutta la Calabria.

Pubblicato in Comunicati

Che cosa avrà pensato San Francesco di Paola al momento della investitura a Sindaco di Amantea è difficile ipotizzarlo, molto difficile.

Lui certamente pensa in modo diverso da noi mortali peccatori.

 

 

 

 

Ma San Francesco di Paola, dice la sua storia, non era uomo di mezze parole.

Cioè non le mandava a dire. Non aveva timore di nulla e di nessuno, nè rifiutava il confronto con i potenti ai quali non lesinava critiche e reprimende. Affatto!.

Allora deve essere rimasto molto sorpreso.

A ben vedere, salvo Campora San Giovanni che del santo ha fatto il proprio santo, per quanto riguarda il capoluogo, se non erro, se non fosse stato per Aldo Andreani e la sua associazione culturale gli amanteani si sarebbero dimenticati di lui al punto che non gli è stata mai intestata nemmeno una strada.

Non solo ma non si sa nemmeno dove fosse ubicata la chiesa scomparsa di San Francesco di Paola, salvo il dato molto parziale che era ubicata all’ingresso della antica città.

Non solo ma la sua immagine è stata conservata talmente bene che non è stata mai portata in giro per il paese negli ultimi70 anni.

Ma certamente la maggiore sorpresa del Santo deriva dal fatto che Paola, la SUA Paola non gli ha mai fatto dono della fascia di sindaco.

Evidentemente ci sarà una ragione.

La notazione ci è stata fatta da un paolano che vive ad Amantea.

Sicuramente apprezzato dagli amanteani, invece, il gesto , meramente simbolico, del sindaco Monica Sabatino che si è spogliata dal simbolo del potere locale per farne dono al santo paolano.

Non una abdicazione, come taluni hanno voluto intenderlo il gesto, ma al più una dichiarazione di pochezza di un sindaco umano rispetto ad un sindaco santo.

Molti si sono chiesti, infatti, se Amantea possa essere governata da un uomo o se invece ci sia bisogno di un santo.

Altri, ancora, in questo gesto hanno voluto vedere una indicazione per le prossime elezioni.

Non solo e tanto per la candidatura a sindaco del Santo, ma per la presentazione di liste taumaturgiche.

Ma in tutta la vicenda e mentre gli amanteani elevavano il loro pensiero al santo paolano il suo viso restava serio, impassibile, estraneo alle vicende di una Amantea che lo riscopre per l’occasione, quasi una dichiarazione del forte bisogno che ha di un intervento del taumaturgo.

Pubblicato in Politica

Si svolgerà sabato 23 luglio (ore 20.00) al Castello della Valle la presentazione dei lavori di restauro delle pitture murali di una sala del maniero diventata “La stanza dei desideri”, le cui pareti interne furono dipinte da Salvatore Fiume nell’estate del 1996.

Un capolavoro del Maestro che, a partire dalla metà degli anni settanta, con il suo estro impreziosì il borgo di Fiumefreddo con affreschi e sculture trasformandolo nella cassaforte di un bagaglio artistico inestimabile.

Gli affreschi, che iniziavano a risentire del passare del tempo, sono stati soggetti ad un lungo restauro curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e “La stanza dei desideri”, nella quale verranno collocate due sculture dell’artista, sarà finalmente riaperta al pubblico.

All’evento - moderato dal giornalista Antonio Chiappetta - intervengono: il sindaco Vincenzo Gaudio Calderazzo, che porgerà i ringraziamenti per il restauro delle pitture murali da parte dei figli di Salvatore Fiume Laura e Luciano; Mario Pagano (direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone); Faustino Nigrelli (funzionario di zona per i Beni Culturali); il restauratore Giuseppe Mantella

In contemporanea con la riapertura della sala affrescata da Salvatore Fiume verrà inaugurata la mostra di dipinti e installazioni "San Francesco di Paola nel seicentenario della nascita” a cura di Roberto Bilotti e Riccardo Magarò, che dopo l’esposizione nel Palazzo della Provincia di Cosenza sarà possibile ammirare (dal 23 luglio al 04 agosto) nelle sale del Castello della Valle.

La mostra – concessa dall’amministrazione provinciale di Cosenza – è composta da oltre 50 opere contemporanee e si prefigge di riscoprire la figura e il significato della missione del santo calabrese, la sua azione sociale e religiosa.

Impossibile non cogliere la opportunità.

Pubblicato in Basso Tirreno

Racconta una vecchia leggenda messa in piedi chissà da chi, e certamente contraria alla immagine di Amantea e della sua gente, che in una data imprecisata , e comunque prima del suo allontanamento per la Francia, Padre Francesco da Paola, uscendo da Amantea, sul ponte sul Catocastro , si sarebbe tolto i calzari e li abbia scossi per togliersi la terra e la polvere di Amantea , quasi che volesse evitare qualsiasi anche impalpabile rapporto con una città ed un popolo.

 

Siamo in grado di smentire le vecchie dicerie di contrasti tra san Francesco di Paola ed Amantea, così contribuendo a scrivere la vera storia che ben oltre le leggende o le dicerie popolari.

Lui, uomo di carità ed amore !

Dal dibattito svoltosi ieri l’altro è emerso, invece, il grande amore di Amantea per san Francesco di Paola

Un dibattito partecipatissimo, svoltosi ieri 10 gennaio nella sala del convento di San Bernardino, promosso dall’associazione Prospettive, presenti il Presidente dell’Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, Padre Francesco Celestino , custode dei Minori Conventuali di Amantea, e padre Rocco Benvenuto, già Correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, è stata confermata , per voce di padre Rocco Benvenuto, la esistenza in Amantea di un convento intitolato a san Francesco di Paola.

Possibile che possa esserci stato un rapporto così negativo tra il santo e la città e poi i frati minimi siano venuti a prendere possesso di un convento intitolato al loro santo?

Il documento è stato fornito in copia proprio da padre Rocco Benvenuto e da oggi appartiene a tutta la città e chiunque può trarne copia .

Il documento è stato affidato al prof Roberto Musì per la sua attenta traduzione ed a breve appena fornitaci ne daremo totale conoscenza.

Intanto il documento conferma quanto da noi già conosciuto e cioè che il convento venne fondato il 19 maggio 1617- due anni prima della sua canonizzazione- in quel di Catocastro , vescovo in Tropea monsignor Fabrizio Caracciolo, grazie alla munificenza di Rutilio Cavallo, gentiluomo di Amantea .

Il convento aveva anche un dormitorio che poteva ospitare 4 o 5 frati.

Ma non basta.

Dal dibattito è emersa anche la lettera che la città di Amantea ha invito al Papa “perche si degni di aggregare Padre Francesco di Paola nel numero dei santi”

La lettera porta la data del 25 novembre 1516 e venne inviata da L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Ecco il testo:

Al Papa.

Beatissimo Padre , dell’Universale Chiesa Pastore.

Dopo aver umilmente baciati i suoi santi piedi, e la divota e la continua raccomandazione, ne conviene far certa la santità sua alquanto delle virtù, e la vita del Beato padre Francesco di Paola.

Saprà dunque questo S.Padre, per Religione, Santimonia ed infiniti miracoli, esser stato celebre, innomerabili infermi da vari morbi oppressi, e tormentati, in virtù di Dio Onnipotente, aver sanati, e liberati, esser anco entrato in un’ardente fornace, e uscitone libero, ed illeso, oltre infiniti, ed innumerevoli fatti impossibili a farsi, de’ quali tutti si rende vero testimonio, oltre la pubblica voce, e fama nelle parti nostre, e per tanto veridicamente esclamante.

Di modo che senza rossore di faccia colle ginocchie chine siamo costretti a supplicare, siccome divotamente, ed umilmente supplichiamo la santità Vostra, che per onor a così sovrano Uomo, sua religione ed ordine, e per aumento della divozione né i Cristiani, esso padre nel numero de’ Santi canonicamente, ed onorevolmente si degni aggregare.

Che di nuovo, e sempre baciando i suoi piedi, apparecchiati di continuo servire la Santità sua, facciamo fine umilmente la sua santa benedizione invocando

Della Città dell’Amantea 25 Novembre 1516

Della medesima santità Vostra

Ubbidienti e divoti

L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Può esserci mai stato un rapporto negativo tra Amantea e l’allora Beato Francesco di Paola se la città e tutta la sua gente implora il papa di santificarlo? Certamente no!

Pubblicato in Primo Piano

Al via la fiera di Amantea edizione 2014 nel migliore dei modi, tanta gente e tanto divertimento aspettando il WeekEnd

 

Una fiera strana questa edizione del 2014, almeno climaticamente. Normalmente questo evento unico per la città o meglio per il comprensorio è accompagnato da un clima ben più che primaverile, con amanteani ed ospiti che stanno in maniche di camicia. Non è così, od almeno sembra, quest’anno. Ma ancora non è detto.

 

Per il resto invece alla grande. L’evento di apertura è andata ben al di là delle affermazioni degli amministratori e sembra aver colto nel segno di un grande evento.

Nella foto piccola un drone. È la prima volta che registra la fiera ed i suoi momenti. Il segno dei tempi che cambiano mentre si cerca quasi disperatamente di conservare memorie che non conservate ognuno legge od interpreta secondo una propria visione, più o meno veridica in quello che la storia ci ha mal conservato o forse noi abbiamo mal conservato.

Il senso più profondo di questo evento infatti lo ha colto il sindaco Monica Sabatino affermando che. «Lavorando con passione e coinvolgendo le forze sane della città abbiamo mostrato il nostro lato migliore: quello dell’accoglienza. L’auspicio è proseguire su questa strada con l’obiettivo di essere sempre più fieri del luogo in cui abbiamo scelto di vivere e crescere».

Certamente come dice Caterina Ciccia , il Mastrogiurato, occorre ringraziare quanti hanno dato vita a questo evento che ben la di la del folclore ha la veste della rievocazione arricchita.

E che sia stata ricca lo si è visto non dai costumi ,alcuni splendidi , antichi e veri, come quelli di falconara Albanese, ma soprattutto dalla intensa partecipazione dei comuni viciniori.

C’era Paola con un San Francesco molto paziente che ha atteso lungamente il corteo che è giunto con un po’ di ritardo rispetto ai tempi annunciati.

E poi c’erano San Lucido, San Pietro in Amantea, Cleto, Belmonte Calabro, Falconara Albanese, Mendicino, Malito, Longobardi, quasi tutti con i gonfaloni e le fasce dei sindaci.

Ed erano stati curati anche i particolari. In cielo era stata messa anche una falce di luna che osservava come sempre gli eventi a cui gli uomini sogliono dare essenza; una falce di luna destinata a crescere nei prossimi giorni e pronta a fare bella figura per quanto sappia che la gente avrà gli occhi bassi per osservare la merce che i “ferari” esporranno sulle loro bancarelle.

Grandi e piccoli a curiosare .

Gente che ha posto la propria attenzione soprattutto sugli sbandieratori e sulle simpatiche e vive tamburine di Bisignano e sui costumi tra cui brillavano quelli di Falconara Albanese e di Belmonte Calabro ricchi della loro bellezza e della originalità.

All’Auser ed alla sua “Pasta con la mollica” un grande, solito elogio.

All’associazione teatrale “Il Coviello , alla Pro Loco, alla Klampete, altrettanti elogi per l’impegno profuso nelle rappresentazioni con le quali tentano di creare emozioni tra i presenti.

Lo ha ricordato la consigliera comunale Caterina Ciccia che è necessario sia ricordata come il primo Mastrogiurato donna in cinquecento anni di vita della Fiera di Ottobre.

GALLERIA FOTOGRAFICA - Realizzata da TirrenoNews.it

Pubblicato in Primo Piano

Cosenza. Due statue sacre avrebbero pianto negli ultimi giorni in provincia di Cosenza.

La scorsa settimana il fenomeno si sarebbe verificato a Piane Crati, comune di 1.500 abitanti dove qualche mese fa un giovane è guarito dalla Sla dopo un viaggio a Medjugorie, a piangere lacrime sarebbe stata la statua della Madonnina posta nella villa comunale.

Il secondo episodio è stato segnalato poche ore fa a Cosenza, in via degli Stadi, dove le lacrime righerebbero il viso della statua di San Francesco di Paola installata in una piazzetta. La curia non ha ancora preso una posizione ufficiale sui due fenomeni.

In centinaia a pregare.

Cosenza, lacrime su statua di San Francesco

Centinaia di fedeli sono già accorsi sul posto per pregare.

E fa bene la diocesi a dichiarare: “Siamo al corrente del caso delle presunte, e sottolineo presunte, lacrime della statua di di San Francesco a Cosenza e seguiamo l'evolversi della situazione. In questi è d'obbligo la massima prudenza ma è una notizia che di per sè, a parer mio, non fa del male".

Ma è troppo semplice

Troppo semplice

Perché mai infatti non una ma DUE STATUE piangono, quasi contemporaneamente e quasi nello stesso posto?

Dipende dalle particolari condizioni metereologi che impazzano in questa stagione?

Non dimentichiamo, infatti, che ambedue le statue sono esposte in due piazzette agli agenti atmosferici.

O piuttosto è un segnale?

Non è che la Madonna e san Francesco vogliano anticipare che i calabresi( forse i Cosentini, in particolare) stanno per avere un periodo di lacrime?

E’ in arriva un terribile terremoto?

O piuttosto sta per arrivare un ulteriore e tombale cataclisma politico capace di distruggere anche quel poco di buono che c’è ( se c’è) in Calabria?

O quel poco di buono che c’è ( se c’è) in Cosenza?

Ne sa qualcosa la Chiesa che invita -in buona sostanza- a pregare, ricordando che non fa male ma volendo dire che fa bene?

Ci riferiamo al fatto che le statue non sono in chiesa ma in mezzo alla strada, tra il popolo, come se fosse un messaggio diretto proprio a lui popolo e non soltanto ai fedeli praticanti le chiese.

Pubblicato in Cosenza

Carissimo San Francesco.

Certamente avrai saputo che vogliono intestare a Tuo nome l’Aeroporto di Lamezia Terme.

Se ne è fatto gran vanto sin dal marzo 2012 Fausto Orsomarso il vice capogruppo Pdl alla Regione il quale ebbe a dichiarare:"Esprimo grande soddisfazione e profondo compiacimento per l'approvazione, da parte del Consiglio regionale, della proposta che ho presentato insieme al collega Mario Magno, grazie alla quale l'aeroporto di Lamezia Terme sarà intitolato a San Francesco da Paola, protettore delle genti di mare e portatore di un messaggio universale, in virtù di quella che è stata la sua vita, caratterizzata dalla vicinanza ai più deboli, dalla salvaguardia dei valori della tradizione e dell'amore per la terra. L'intitolazione dell'aeroporto di Lamezia Terme a San Francesco da Paola è un segnale molto importante per tutti i cittadini, proprio in occasione del 50/mo anniversario del suo Patronato sulla Calabria, una regione che può riconoscersi verso il mondo intero attraverso il suo cittadino che del bene, della carità, della solidarietà, ha fatto il proprio percorso di vita, da calabrese"

Non si chiama Francesco ma può anche ritenersi che sia un Tuo “fan” e che abbia voluto in tal modo procurarsi la Tua benevolenza ( che di questi tempi non è poca cosa).

Stando, poi, alla stampa locale sembra che sia stata emanata il 12 febbraio una nota da parte dell’Ufficio stampa della Giunta Regionale la quale informa che “a breve sarà intitolato a San Francesco di Paola l’aeroporto di Lamezia Terme, in esecuzione di una delibera del consiglio regionale” ed a seguito della firma di un protocollo d’intesa tra Regione Calabria, Sovrintendenza Regionale dei Beni Culturali, Santuario di San Francesco di Paola e Comune di Paola”.

Ma ecco una fortissima reazione dei lametini i quali sostengono che “eliminando dal logo dell’aeroporto il nome di Lamezia, causerebbe un notevole il danno alla nostra Città, derivante dal conseguente annullamento di quel potente fattore di marketing territoriale sotto il profilo identitario, culturale ed economico, che è rappresentato dalla circolazione nel mondo del nome di Lamezia Terme. Inoltre il richiamo alla città di Paola (distante una cinquantina di chilometri da Lamezia) potrebbe facilmente indurre l’opinione pubblica nazionale ed internazionale meno informata a ritenere che l’aeroporto sia in territorio di Paola e non di Lamezia, finendo per l’attribuire al comune di Paola il valore aggiunto del marketing territoriale”.

Sai che i firmatari di questa protesta(Sebastiano Sofi, Nicolino Panedigrano, Giuseppe Gigliotti, Antonio Butera, Carlo Cristiano, Riccardo Viola, Felice Lentidoro, Vincenzo Gaetano, Antonello Cristiano, Giuseppe Perri, Vincenzo Villella) sono addirittura pronti ad azioni giudiziarie contro intitolazione a S. Francesco di Paola.

Tu che sai leggere i cuori delle persone e che puoi comprenderne la mente ci puoi far sapere se si tratta di una reazione partitica( centrosinistra contro centrodestra) o se si tratta di una reazione campanilistica ( Lamezia terme contro Paola)?

Non vorrebbe giungere a credere che i lametini continuerebbero ad onorarti solo se ti chiamassi San Francesco invece che San Francesco di Paola. E già che ci sei ci spieghi dove andrà la Calabria in queste condizioni?

Pubblicato in Paola
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