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E’ la domanda che ci è stata rivolta da diversi amanteani.

Perchè a noi? Semplice! E a chi, se no?

 

Diversi cittadini si sono recati appositamente presso il comune per vedere di persona se i componenti della OSL ci fossero o per sapere quando trovarli.

Viaggi inutili se non per aggravare la situazione del traffico in Corso Umberto Primo.

Al massimo vengono postate sul sito comunale le sue delibere, come quella ultima del 23 ottobre di cui parleremo a breve

E ci hanno, poi, chiesto se sia possibile o meno parlare con la commissione per sottoporre alla medesima in anteprima alcuni problemi che non hanno trovato soluzione con il commissario prefettizio e quello straordinario ed ancora meno con l’amministrazione Sabatino

Ci sembra che si veda da lontano che quella del comune di Amantea sia una situazione grave non tanto, e solo, sotto il profilo economico finanziario, ma anche, se non soprattutto, sotto quello tributario e per taluni versi amministrativo

Proprio per tale ragione sembrerebbe ben logico che l’ OSL valuti la opportunità di “umanizzare” i propri comportamenti pratici stabilendo un calendario di incontri con la comunità.

Magari limitatamente ai legali che si accingono a presentare istanze per i propri clienti.

Ahimè, l’alternativa sarà solo il sistema epistolare attualmente praticato e che per la gente sembra significare una mancanza di dialogo con la stessa amministrazione comunale alla quale vengono chieste relazioni scritte sui principali problemi cittadini

Intanto una domanda la rivolgiamo anche noi alla OSL, domanda che, in attesa di una email, non abbiamo altra alternativa che postare tutto sul nostro sito web( chissà che lo leggano!)

 

La Unione Consumatori Calabria parla di una “Truffa Tari da parte dei Comuni”.

Questo il testo tratto dal web:

“Il Ministero delle Finanze ha chiarito che la TARSU e quindi anche la TARI succedutasi nel tempo è stata gonfiata a dismisura dai Comuni, che l’hanno utilizzata in maniera illegittima e del tutto arbitraria, applicando più volte la quota variabile che andava viceversa conteggiata una sola volta, su tutta la superficie dell'utenza, quindi sia la parte abitativa che le pertinenze che sono situate nello stesso Comune.

Tutto ciò costituisce una colossale truffa a discapito delle famiglie, sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, perché secondo un recente calcolo effettuato dal Sole 24 Ora, l’applicazione illegittima della TARI arriva a costare ad una famiglia di quattro persone, oltre 280 euro in più all’anno.

Come è risaputo, il calcolo della Tari deriva da due quote: una quota fissa che è connessa ai metri quadrati dell'immobile e una quota variabile, mutevole a seconda del numero dei componenti della famiglia.

Come è emerso dalle indicazioni fornite dal Ministero delle Finanze, il calcolo corretto doveva essere eseguito sommando i metri quadrati dell’abitazione e delle pertinenze costituite da cantine, garage, solai, ecc. ed applicando una sola volta le tariffe.

I Comuni, invece hanno diviso l’abitazione dalle pertinenze ed hanno applicato la quota variabile più volte e cioè sia all’abitazione che alle pertinenze con conseguente moltiplicazione dell'importo complessivo della tassa, come se la presenza di garage e cantina moltiplicasse la capacità degli abitanti di produrre rifiuti, incidendo negli anni in maniera significativa sulle tasche dei contribuenti.

La fantasia dei Comuni negli anni non ha avuto limiti nell’applicazione della TARI, alcuni hanno tassato il garage come l’appartamento, ma non i solai e le cantine, altri hanno considerato le pertinenze come occupate da una sola persona, altri ancora come locali di depositi (e quindi applicando la tariffa per le utenze «non domestiche», addebitando sia la quota fissa sia una quota variabile diversa da quella per l’appartamento) e così via, ma tutte in maniera illegittima.

Il cittadino oppresso da una fiscalità nazionale e locale ormai senza limiti e diventata insopportabile, (ricordiamo che l’Italia è al secondo posto in Europa per l’aumento della pressione fiscale rispetto al PIL dal 2005 al 2015), viene letteralmente truffato dall’applicazione della TARI, tanto più perché essa costituisce una vera patrimoniale sui metri quadri della propria casa a prescindere dalla produzione di rifiuti e dal servizio di raccolta e smaltimento spesso inefficiente o del tutto assente da parte dei Comuni.

Anche la Cassazione ha di recente riconosciuto con propria sentenza (settembre 2017), che i cittadini hanno dei diritti e non sono bancomat da spremere a piacimento da Comuni incapaci di gestire l’emergenza rifiuti, condannando un Comune a riconoscere ad un contribuente la riduzione della Tassa rifiuti (Tarsu) del 40% a causa dell’assenza del servizio di raccolta e spaiamento avvenuta durante una delle tante crisi del servizio.

Per tali motivi l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, diffida i Comuni ad applicare in maniera corretta la TARI secondo le indicazioni fornite dal Ministero delle Finanze e nel contempo chiederà il rimborso di quanto pagato illecitamente negli ultimi 5 anni a causa della moltiplicazione arbitraria della quota variabile e nel caso di esito negativo avvierà azioni collettive dinanzi le Commissioni Tributarie per la disapplicazione delle delibere illegittime adottate dai Comuni.

Il Presidente Regionale                      Avv. Saverio Cuoco( nella foto)”

La domanda: Quale è , in merito, la posizione del comune di Amantea?

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Pubblicato in Cronaca

Una conclusione amara, direte voi.

Si, ne siamo consapevoli, ma come cambiarla rispetto alla infelicissima posizione del governatore Mario Oliverio sulla tariffa dei rifiuti.

Non bastavano i soli comuni?

Ricordiamo che dalla relazione della Corte dei Conti per il 2015 mentre l’aumento medio nazionale è stato del +9,29%, in Calabria è stato del +18,29%.

Ma dobbiamo anche ricordare che ci sono regioni e regioni. Per esempio nel 2015 l’Umbria ha aumentato le tariffe del 45% ed il Trentino le ha ridotte del 40%!!

Dovunque resta in piedi il principio “Chi inquina paga” , quel principio che ha portato ad avere anche noi forme di raccolta differenziata finalizzata proprio alla riduzione della spazzatura ed alla sua qualificazione

Ora in Calabria questo principio viene compromesso proprio dalla giunta regionale.

La giunta , assente- guarda caso - l'Assessore alle Politiche dell'Ambiente Antonella Rizzo,con delibera n. 344 del 25 luglio scorso, ha disposto un radicale cambiamento che penalizza i comuni virtuosi e favorisce i comuni che non raggiungono risultati ottimali.

Una delibera che ci ha fatto chiedere, intanto, se Oliverio si legga le carte che firma e di capire quali siano i suoi obiettivi.

Vuole annullare i migliori comuni migliori, le migliori aziende, i migliori amministratori localied i cittadini più civili?

Ma è questo il modo di fare turismo?

Vuole forse una Calabria ancora più sporca?

E così dopo la levata di scudi di tanti sindaci e della stessa ANCI ecco il solito passo indietro di Oliverio.

La Giunta sospende la rimodulazione tariffa rifiuti.

Una sospensione a tempo. Valida cioè fino al 30 novembre"nelle more di valutare, previo interpello delle amministrazioni comunali, termini e modalità per una sua eventuale modifica"..

Come al solito alla regione la confusione regna imperterrita

Il Presidente Oliverio ha proposto l'istituzione di una commissione mista, composta da Anci e tecnici del Dipartimento Ambiente, i cui lavori dovranno concludersi entro il prossimo 10 novembre per trovare una soluzione condivisa in ordine alla problematica della nuova tariffa, tenendo nella dovuta considerazione la virtuosità raggiunta dai Comuni che fanno registrare elevati livelli di raccolta differenziata

Tra questi Amantea.

Continuiamo però a non capire chi la regione intenda favorire .

Sappiamo solo che vuole penalizzare i migliori comuni migliori, le migliori aziende, i migliori amministratori locali ed i cittadini più civili.

Ed è una vergogna!

Ndr . Ma una domanda la vogliamo fare ad Oliverio ed alla Rizzo: Come faranno i comuni a definire le tariffe per il 1018 in questa vergognosa incertezza?

Ed una anche a questa misteriosa Europa( che la brexit sia una opportunità anche per noi?):Perché non difende il principio WChi inquina paga”?

La foto è della serie#unvammazzatitantuvinciusempriu#

Ed ora cosa succederà? Se ne parlerà in consiglio comunale domani 30 novembre?

Come sito ne abbiamo già trattato nell’articolo del 19 giugno 2015 http://www.trn-news.it/portale/index.php/politica/item/6393-tari-2015-nuova-tegola-per-l-amministrazione-sabatino

Ne ha anche parlato Francesca Menichino nell’articolo http://www.trn-news.it/portale/index.php/politica/item/6396-un-altro-disastro-sulla-tari-tutte-le-bollette-2015-sono-nulle

Ne ha parlato Sergio Ruggiero nell’articolo http://www.trn-news.it/portale/index.php/economia/item/6403-annullamento-delle-bollette-tari-da-parte-del-tar

Ed infine ne ha parlato Concetta Veltri nell’articolo http://www.trn-news.it/portale/index.php/primopiano/item/6409-la-consigliera-veltri-e-le100-tostissime-domande-sulla-vicenda-tari

In sostanza il TAR Calabria ha dichiarato la nullità della delibera n 37 del 12 agosto 2015 con la quale il consiglio comunale di Amantea ha determinato le tariffe Tari per l'anno 2015.

L’art 1 comma 169 della legge 147/2013, infatti, ha statuito che il termine fissato nel 30 luglio per le deliberazioni delle modificazioni di tariffe e tributi ha carattere perentorio.

E derivato da quanto sopra che la tariffa TARI applicabile per il 2015 è quella del 2014.

In sostanza gli atti della TARI del 2015 notificati dal comune sono nulli e nel caso i cittadini abbiano pagato la tariffa hanno diritto alla restituzione delle somme corrisposte.

Ma come abbiamo scritto nel nostro articolo http://www.trn-news.it/portale/index.php/cronaca/item/6638-il-comune-per-la-tari-del-2105-ricorre-al-consiglio-di-stato il comune non ha accettato la decisione del TAR (dove non si à nemmeno costituito) ed ha fatto ricorso al Consiglio di Stato servendosi nientemeno che degli avvocati dagli avv.ti Luigi Manzi e Andrea Reggio d’Aci , cioè di quelli che hanno vinto la causa con la quale è stata riconosciuta la sostanziale indennità agli amministratori comunale di Amantea.

Ed il Consiglio di Stato ha sentenziato, il 6 ottobre 2016, che “l’appello non appare assistito da adeguato fumus “, potendo osservarsi, anche alla luce della pregressa giurisprudenza in materia:

a) che la legittimazione straordinaria attribuita al Ministero odierno appellato dall’art. 52, comma 4, del d.lgs. 15 dicembre 1997, nr. 446, prescinde dalla prova di uno specifico e attuale pregiudizio all’interesse pubblico, trattandosi di legittimazione ex lege (cfr. Cons. Stato, sez. V, 28 agosto 2014, nr. 4409; id., 17 luglio 2014, nr. 3817);

b) che, contrariamente a quanto sostenuto da parte appellante, l’art. 1, comma 683, della legge 27 dicembre 2013, nr. 147, attribuisce espressamente al Consiglio Comunale l’approvazione delle “tariffe della TARI” (oltre che delle “aliquote della TASI”), in chiara deroga alla generale competenza giuntale ex art. 42, comma 2, lettera f), del d.lgs. nr. 267/2000;

c) che, in ragione della suindicata disposizione, la non operatività delle tariffe tardivamente approvate e la proroga di quella antevigenti si configurano come effetto automatico del mancato rispetto del termine di legge, elidendo ogni valutazione sul merito delle determinazioni comunali;

d) che, in ogni caso, la delibera consiliare impugnata in prime cure non poteva considerarsi meramente confermativa di precedente delibera della Giunta, occorrendo ai fini di tale qualificazione che il nuovo atto sia posto in essere dal medesimo organo autore dell’atto precedente (cfr. Cons. Stato, sez. V, 1 aprile 1993, nr. 461);

Ovviamente dal comune nessuna notizia.

Sicuramente domani 30 novembre, volenti o nolenti, nel Consiglio comunale si dovrà parlare di questa situazione.

Sicuramente lo chiederanno Francesca Menichino, Concetta Veltri e Sergio Ruggiero

Ecco la sentenza dal CdS

“Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso in appello nr. 6724 del 2016, proposto dal Comune di Amantea, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Luigi Manzi e Andrea Reggio d’Aci, con domicilio eletto presso l’avv. Luigi Manzi in Roma, via F. Confalonieri, 5,

contro

il MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso ope legis dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliato presso la stessa in Roma, via dei Portoghesi, 12,

per la riforma

della sentenza del T.A.R. della Calabria nr. 1285 del 17 giugno 2016, non notificata, con la quale è stato accolto il ricorso del Ministero dell’Economia e delle Finanze e, per l’effetto, annullata la delibera del Consiglio Comunale di Amantea nr. 37 del 12 agosto 2015 recante l’approvazione delle tariffe TARI per l’anno 2015 e del relativo piano finanziario 2015.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’art. 98 cod. proc. amm.;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Ministero dell’Economia e delle Finanze;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di accoglimento del ricorso di primo grado, presentata in via incidentale dalla parte appellante;

Relatore, alla camera di consiglio del giorno 6 ottobre 2016, il Consigliere Raffaele Greco;

Uditi l’avv. Reggio d’Aci per il Comune appellante e l’Avv. dello Stato Pio Marrone per l’Amministrazione resistente;

Ritenuto, nei limiti della sommaria delibazione propria della fase cautelare, che l’appello non appare assistito da adeguato fumus, potendo osservarsi, anche alla luce della pregressa giurisprudenza in materia:

a) che la legittimazione straordinaria attribuita al Ministero odierno appellato dall’art. 52, comma 4, del d.lgs. 15 dicembre 1997, nr. 446, prescinde dalla prova di uno specifico e attuale pregiudizio all’interesse pubblico, trattandosi di legittimazione ex lege (cfr. Cons. Stato, sez. V, 28 agosto 2014, nr. 4409; id., 17 luglio 2014, nr. 3817);

b) che, contrariamente a quanto sostenuto da parte appellante, l’art. 1, comma 683, della legge 27 dicembre 2013, nr. 147, attribuisce espressamente al Consiglio Comunale l’approvazione delle “tariffe della TARI” (oltre che delle “aliquote della TASI”), in chiara deroga alla generale competenza giuntale ex art. 42, comma 2, lettera f), del d.lgs. nr. 267/2000;

c) che, in ragione della suindicata disposizione, la non operatività delle tariffe tardivamente approvate e la proroga di quella antevigenti si configurano come effetto automatico del mancato rispetto del termine di legge, elidendo ogni valutazione sul merito delle determinazioni comunali;

d) che, in ogni caso, la delibera consiliare impugnata in prime cure non poteva considerarsi meramente confermativa di precedente delibera della Giunta, occorrendo ai fini di tale qualificazione che il nuovo atto sia posto in essere dal medesimo organo autore dell’atto precedente (cfr. Cons. Stato, sez. V, 1 aprile 1993, nr. 461);

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) respinge l’istanza cautelare (Ricorso numero: 6724/2016).

Tenuto conto della complessità delle questioni evocate, compensa tra le parti le spese della presente fase del giudizio d’appello.

La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 6 ottobre 2016 con l’intervento dei magistrati:

Filippo Patroni Griffi, Presidente

Raffaele Greco, Consigliere, Estensore

Andrea Migliozzi, Consigliere

Carlo Schilardi, Consigliere

Giuseppe Castiglia, Consigliere

Pubblicato in Cronaca

foto listaUn intervento chiaro. La lista Rosa Arcobaleno fa quadrato: non solo difende il sindaco Monica Sabatino, ma polemizza con coloro che indossano la divisa da alleati per svolgere poi il ruolo di oppositore.

 

 

«Ci rivolgiamo – rimarcano gli eletti della maggioranza – ai segretari del Partito democratico e della componente giovanile del movimento Enzo Giacco e Stefano Spina. La politica prevede che i problemi vengano discussi nelle sedi opportune.

Leggiamo la richiesta di convocare un consiglio comunale per affrontare la questione dei debiti, ma non possiamo non evidenziare che un segretario dovrebbe essere presente allo svolgimento delle pubbliche assemblee.

Lo esige il ruolo svolto, ma lo pretende anche il rispetto per la Politica. Eppure non ci sembra di aver visto i volti di Giacco e Spina durante lo svolgimento dell’ultimo consiglio.

Né a quest’ultimo né a tanti altri in passato. Da quello che leggiamo, invece, notiamo una preoccupante vicinanza con alcuni esponenti dell’attuale minoranza, con i quali non sono mancati corrispondenze significative proprie in occasione delle ultime consultazioni elettorali.

Come segretario di partito, nel quale si riconosce un’ampia parte di questa maggioranza, Giacco avrebbe potuto dare seguito in primis ad un confronto in seno alla sezione. Ha preferito invece percorrere altre strade. Ne trarremo le dovute conseguenze, cercando di capire quale sia il movimento politico che dirige, tanto che non è stato dato ancora avvio alla campagna referendaria e non stata espressa alcuna posizione in merito. Illustreremo quanto prima nelle sedi opportune le soluzioni individuate al problema che l’assessore al bilancio Sergio Tempo non sapeva nemmeno che esistesse.

 

E su questo atteggiamento sapremo come intervenire.

Siamo coscienti che si deve governare in squadra e che il protagonismo dei singoli è da evitare in maniera più assoluta. Troppe volte l’assessore Tempo ha scaricato le proprie responsabilità sugli altri, come se il referente di un determinato organismo non sia responsabile di ciò che accade al suo interno. È successo in passato con la Tari prima, con la vicenda dei mutui poi, si è ripresentato adesso con il Ministero dell’economia e finanza. Non dovrà più accadere in futuro. Siamo coscienti di quanto sia complicato governare.

 

Quotidianamente ci assumiamo le nostre responsabilità senza tirarci indietro e rispondendo alla comunità nella sua interezza. Tutta la maggioranza è solidale con il sindaco Monica Sabatino per questa ennesima vicenda giudiziaria che la vede incolpevole protagonista.

Già nel recente passato le aule di tribunale ci hanno dato ragione. Attendiamo il normale decorso della giustizia nella consapevolezza che Monica Sabatino, oggi più che mai, è il nostro sindaco, ma è soprattutto un esempio di lealtà e di correttezza amministrativa. Siamo al suo fianco senza alcuna esitazione».

Lista Rosa Arcobaleno

Pubblicato in Politica

Hanno mentito, forse pensando di non essere sco

perti.

Ed invece eccoli lì tutti sbugiardati, sindaco, assessori, consiglieri e segre taria comunale:

 

 

il Ministero dell’Economia e delle Finanze prima di ricorrere al TAR per l’annullamento della Delibera della TARI aveva inviato una comunicazione molto chiara rivolta al Comune di Amantea con la quale si “invitava il Comune a procedere all’annullamento in autotutela della delibera invalida.”

Ma “l’invito non sortiva alcun effetto e pertanto al Ministero non restava che l’impugnazione dinanzi al TAR”.

La comunicazione era del 5 di ottobre e bastava ottemperare a quanto richiesto perché non accadesse tutto quello che è accaduto, il tragicomico in cui è precipitato il nostro Comune guidato in modo superficiale ed irresponsabile.

Ma l’assessore al Bilancio, Sergio Tempo, che ha illustrato i vari passaggi durante la conferenza stampa del 23 giugno si era ben guardato dal raccontare la verità.

E così aveva parlato del ricorso notificato alla fine di ottobre ma non della comunicazione con l’invito all’annullamento in autotutela della delibera di un mese prima.

Ma il M5s studiando la prassi amministrativa di altri comuni italiani e facendo un accesso agli atti ha scoperto la verità che era stata nascosta e adesso la rivela ai cittadini pubblicando gli atti trovati.

Se l’amministrazione Sabatino, ancora una volta voleva prenderci in giro non c’è riuscita.

Un’amministrazione che non ha nessun rispetto per i cittadini né per le regole, che non conosce la trasparenza né tantomeno i principi del buon governo della città.

Un’amministrazione alla quale chiediamo di:

-annullare il ruolo emesso sulla base di una delibera nulla;

-restituire ai cittadini i soldi trattenuti indebitamente;

- individuare le responsabilità dell’accaduto e imputarne i costi (circa 22.000euro) che non devono essere sostenuti in alcun modo dai cittadini di Amantea.

Se così facesse l’amministrazione potrebbe recuperare un po' di credibilità, ma dubitiamo che lo faccia perché i soldi che ha incassato in modo illegittimo, che ammontano a circa un milione trecentomila euro pare siano stati già spesi, non si sa come.

Tutto questo scempio potrà terminare solo quando andrà a casa l’amministrazione Sabatino, che vergognosamente, e nell’inerzia assoluta della Prefettura di Cosenza, ancora non riesce a trovare un responsabile della Ragioneria, dopo avere bocciato tutti i concorrenti di un primo concorso, mentre siamo ancora in attesa del secondo concorso, e si avvale ancora di un pensionato che casualmente è anche il padre del Sindaco.

E tutto questo se non fosse vero sembrerebbe una barzelletta.

Ma purtroppo è la verità, la tragica verità di un Comune allo sbando.

 

Il Ministero del l’Economia e del le Finanze ha proposto ricorso avverso la deli bera n 18 del 16.10.2015 adottata dal con siglio comunale di Mariano del Friuli e recante l’approvazione delle tariffe del la tassa sui ri fiuti ( TARI) per l’anno 2015.

 

Ha sostenuto il ministero la violazione dell’art. 1, comma 169, della legge 296 del 2006 e dell’art.1, comma 683, della legge 147 del 2013, che la delibera sarebbe stata adottata oltre il termine fissato per l’anno 2015 per la deliberazione del bilancio di previsione.

Il comune di Mariano del Friuli ha eccepito che la carenza di interesse al ricorso in quanto le modifiche sono tutte favorevoli al contribuente, introducendo esenzioni e diminuzioni del carico fiscale rispetto all’anno precedente.

L’unico interesse del ministero è un generico ripristino della legalità violata e quindi si tratterebbe di un ricorso inammissibile.

Rileva il Tribunale friulano che il ministero non avrebbe sufficientemente esplicitato l’interesse al ricorso se non richiamando il potere di coordinamento in materia di finanza pubblica ed in particolare l’art 52 comma 4 del dlgs 446 del 1997 che si seguito richiamiamo:

4. Il Ministero delle finanze può impugnare i regolamenti sulle entrate tributarie per vizi di legittimità avanti gli organi di giustizia amministrativa.

E poi conclude il tribunale: “Non si vede quale utilità potrebbe ottenere il Ministero ricorrente dall’annullamento delle citate delibere, se non un mero ripristino della legalità, questione questa che non può di per sé fondare l’interesse al ricorso amministrativo sulla base dei principi del codice”

Ed ancora “ L’esame delle censure di merito conforta tale tesi, perché in esse si contesta il mancato rispetto del termine per l’approvazione delle delibere nonchè la violazione dello statuto del contribuente, tutte questioni che non incidono sulle prerogative del Ministero né sugli interessi istituzionali di cui risulta portatore”

Per quanto nel merito il Tribunale amministrativo regionale per il Friuli Venezia Giulia ( sezione prima) ( vedi foto) dichiara inammissibile il ricorso presentato dal MEF e condanna lo stesso al pagamento a favore del comune delle spese e degli onorari.

Ed allora la domanda.

Se il comune si fosse difeso come ha fatto quello di Mariano del Friuli forse il TAR di Catanzaro avrebbe pronunciato una diversa sentenza.

Ed ancora.

È possibile adire il Consiglio di Stato in presenza di un siffatto orientamento del tribunale amministrativo friulano?

Ed ora cosa farà il comune di Amantea?

Pubblicato in Primo Piano

Sempre lui: Andrea Ianni Palarchio. Ecco cosa scrive:

 

Leggendo sui giornali le notizie a riguardo la conferenza stampa tenuta ieri dal sindaco di Amantea e da una parte della giunta comunale riguardo al pasticcio Tari 2015 sembrerebbe che il ruolo e le responsabilità dell'assessore al bilancio e tributi nella vicenda TARI sia stato marginale se non nullo.

 

Assolutamente nulla invece la responsabilità del responsabile tributi il quale nemmeno viene informato dei fatti e non viene nemmeno invitato alla conferenza stampa.

Insomma per il sindaco al comune di Amantea l'Orrore Tari 2015 non è stato compiuto nè dall'assessore con delega ai tributi nè dal funzionario responsabile dell'ufficio tributi.

 

La responsabile del groviglio amministrativo che ha causato l'annullamento da parte del TAR Calabria della delibera consiliare di approvazione delle tariffe Tari 2015 a quanto pare sembra essere stata la segretaria comunale (assente alla conferenza stampa).

 

Sembrerebbe che sia stata lei a suggerire/consigliare i tempi di presentazione delle delibere e sempre lei a suggerisce al sindaco di non tener conto dell'impugnazione davanti al TAR da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze (forse in previsione di una facile vittoria senza nemmeno costituirsi).

Sembrerebbe essere stata sempre la segretaria comunale a produrre il memoriale difensivo inviato al TAR , considerato dal TAR il quale dopo averlo esaminato ha accolto la proposta di annullamento della delibera proposto dal MEF. (Forse la segretaria ed il sindaco si sbagliavano a ritenere una facile vittoria).

 

Ma se ha fatto tutto la segretaria quali responsabilità di chi ha la delega ai tributi in un comune ??? Sbagliare in 2 anni 2 delibere TARI non è sufficiente ??? Devono essere sempre i collaboratori a sbagliare è sempre i cittadini a pagare ??? (Nel 2015 come nel 2014)

Quali sono le responsabilità di un sindaco che decide di inviare attraverso per raccomandata (costo €2,50) ai propri concittadini la richiesta di pagamento della TARI sapendo che la stessa era stata impugnata davanti al TAR e che con ogni probabilità sarebbe stata annullata?

Ha forse immaginato che in molti hanno dovuto affrontare sacrifici e privazioni per il pagamento ravvicinato di TARI , TASI ed IMU !!!

 

Che considerazione si ha dei contribuenti?

Qualcuno sostiene (spero che non sia ancora la segretaria), che i tempi di approvazione della delibera sono stati rispettati in quanto la delibera di giunta è stata approvata nei termini indicati dalla legge dimenticando però che il TAR (nella sentenza) ha espressamente segnalato attraverso la citazione dell’art. 1, comma 683 l. 27 dicembre 2013, n. 147, che "il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l'approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale o da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia, e le aliquote della TASI, in conformità con i servizi e i costi individuati ai sensi della lettera b), numero 2), del comma 682 e possono essere differenziate in ragione del settore di attività nonché della tipologia e della destinazione degli immobili" attribuendo quindi espressamente la competenza al Consiglio comunale.

 

Quindi sembra evidente che la delibera da tenere in considerazione è chiaramente quella fatta dal Consiglio Comunale e poi annullata dal TAR.

Ma in tutto questo cosa c'entra l'assessore al bilancio ed ai tributi ???

Aspettarsi le dimissioni ? Era e sarà da illusi !!! Povera città !!!

Pubblicato in Primo Piano

Scrive Francesca Menichino:

E’ vergognoso quanto successo alla conferenza stampa di stasera, presenti Monica Sabatino, G.B.Morelli, Emma Pati, Cannata,Sergio Tempo , Antonio  Rubino ed Adelmo Mannarino.

 

 

 

 

Ed ecco le ragioni:

La colpa sarebbe stata data alla Segretaria Maria Luisa Mercuri per aver sostenuto che il comune avrebbe vinto la causa davanti al TAR. E la consigliera di minoranza si chiede se la segretaria sia in possesso della palla di vetro con la quale prevedere il futuro.

Ci viene anche comunicato( ah, a proposito,noi non eravamo stati invitati!) che la segretaria però era assente e che pertanto non ha potuto difendersi da una accusa che la mortifica professionalmente e che potrebbe dar luogo all’inizio di una indagine interna con successiva possibile adozione di provvedimenti disciplinari.

Rileva, infatti, la Menichino che ”pur addossandole le responsabilità le chiedono di prestare  un giorno di servizio in più alla settimana, anziché licenziarla!”

Rileviamo che se in tal casi i provvedimenti da adottare fossero i licenziamenti, al comune sarebbero rimasti in pochissimi!.

Sicuramente era una battuta!,

La consigliera di M5s segnala anche la assenza del responsabile dell’ufficio tributi che per aver firmato le bollette sarà chiamato a risponderne, quantomeno dalla Corte dei Conti.

Ma sembra che Giancarlo Socievole non abbia saputo nemmeno del ricorso del MEF.

In pochi sanno le vicende interne all’ente , forse nemmeno i consiglieri di maggioranza.

Non solo ma Sergio Tempo ha tolto la parola ad una cittadina , che mortificata è poi andata via, perchè voleva esprimere le sue considerazioni.

Secondo la consigliera Menichino la giunta sarebbe arrabbiata e ce l’avrebbe con il PD( Sergio Tempo) e con lo Stato( Monica Sabatino) che li sta tartassando da quando si sono insediati, colpendoli dal porto in poi con “continue Mannaie”.

Tutta Aman tea parla della vicen da TARI e di chi l’ ha po sta in esse re. La politi ca amantea na, invece, con la sola eccezione di Andrea Ian ni Palarchio, Francesca Menichino e Sergio Ruggiero,

 

sono in rigido silenzio, quasi che non parlando del fatto esso sparisca.

A questo gioco al silenzio non intende partecipare la consigliera Concetta Veltri che ha presentato oggi 22 giugno una “intensissima” interrogazione “multipla” alla quale , riteniamo, sia ben difficile rispondere. Eccola.( nella foto la spazzatura sulla strada per Lago)

Signor Sindaco

Signor assessore ai Tributi

Signora Segretaria

Signor ragioniere

Signor responsabile dei Tributi

Signor revisore dei Conti

Alla Corte dei Conti di Catanzaro

Al MEF di Roma

Interrogazione a risposta scritta

La vicenda della tari 2015 è incredibile.

Ma ancora più incredibile è il comportamento tenuto dalla amministrazione comunale.

Perché i consiglieri comunali di minoranza non sono stati informati del fatto che il Ministero delle Finanze in data 10 novembre 2015 si è costituito contro il comune di Amantea presso il TAR di Catanzaro?

Figurarsi i cittadini?

E perché il comune non ha informato nemmeno i consiglieri di minoranza del fatto che in data 17.12.2015 si è svolta presso il Tar di Catanzaro la udienza per il giudizio cautelare con rinvio al merito?.

Ed ancora, perché il comune non ha informato nemmeno i consiglieri comunali del fatto che in data 31.05.2016 si era svolta presso il Tar di Catanzaro la udienza di merito che ha accolto il ricorso del MEF?.

Se non fosse stata per la attenzione avuta dal mancato consigliere comunale Andrea Ianni Palarchio che ha reso pubblica la notizia quando l’amministrazione comunale avrebbe reso pubblica la sentenza ?

Chi ha tenuto riservata la notizia?

E la notizia era stata comunque partecipata ai consiglieri di maggioranza o nemmeno a loro?

E se i consiglieri di maggioranza non hanno avuto questa notizia, che ci stanno a fare nel consiglio?

O forse sapevano ed anche loro sono complici di questo vergognoso comportamento?

La notizie era stata partecipata al revisore dei Conti?

E’ forse questa la trasparenza, la democrazia partecipata?

E’ questo il rispetto che la Giunta Sabatino porta ai suoi stessi elettori?

Con quale faccia la intera giunta nasconde la verità sui fatti del comune stesso che interessano la città?

Quali altri fatti ci nasconde?

Ma andiamo avanti.

Perché la Giunta non ha difeso l’ente contro il ricorso presentato dal MEF costituendosi al TAR?

Sapeva che avrebbe perso comunque?

E chi ha preso la decisione di non costituirsi?

Con quale parere tecnico e di legittimità?

Ed ancora.

Chi pur sapendo che era pendente il ricorso al TAR, che esso sarebbe stato perso, che la delibera consiliare n 37 del 123 agosto 2015 sarebbe stata dichiarata illegittima, ha comunque fatto stampare le bollette , le ha fatte inviare ed ha chiesto un pagamento illegittimo e non dovuto?

Si tratta di un tentativo di incassare somme non dovute?

Che cosa ha fatto il revisore dei conti di fronte al tentativo riuscito di nascondere la illegittimità della esazione di un tributo non dovuto?

Ha informato la Corte dei Conti?

Ha informato il Ministro delle Finanze?

Ed ora?

Ora come intende comportarsi la Giunta Sabatino?

In uno scatto di dignità l’intera giunta si dimetterà?

O faranno dimettere solo l’assessore Tempo che diventerà il capro espiatorio della intera vicenda?

La segreteria ha iniziato un procedimento disciplinare per i danni derivati all’ente dalla applicazione di una delibera che ben si sapeva sarebbe stata dichiarata illegittima?

Il responsabile dell’Ufficio tributi ed il ragioniere hanno restituito al sindaco il proprio incarico?

Ed infine.

La Giunta ha dato disposizioni di restituire immediatamente ai contribuenti le somme della TARI 2015 non dovute?

Quale TARI ora richiederà ai cittadini?

Applicando quali tariffe?

Quelle del 2014 anche esse illegittime?

Amantea 21 giugno 2016.                             La Consigliera Comunale Concetta Veltri

Pubblicato in Primo Piano

Scrive Sergio Ruggiero del “La nuova Prima vera”

Nel Consiglio del l’agosto 2015, lamentammo il ritardo con cui l’amministrazione di Amantea portava in Consiglio il Bilancio di previsione e le tariffe comunali tra cui la Tari.

 

Il ritardo ha di fatto determinato l’annullamento della Delibera n. 37 da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, e conseguentemente di quanto in essa contenuto e discendente.

 

Come dire, un gran pasticcio nato da un grandissimo pasticcio, figlio dall’approssimazione nella politica tributaria dell’Amministrazione comunale.

In quella circostanza, infatti, avevamo segnalato l’inadeguatezza della struttura contabile ed amministrativa del Comune di Amantea e avevamo chiesto le dimissioni dell’Assessore Tempo, al quale avevamo attribuito la colpa politica, a nostro parere, di non disporsi a porvi rimedio (o a non potersi disporre) con la dovuta determinazione.

L’annullamento della Delibera n. 37 da parte del TAR, adesso, condurrebbe alla non validità delle bollette TARI determinate sulla base della medesima delibera.

 

Possibile, ci chiediamo, che al momento dell’approvazione nessuno si sia accorto che si stava approvando un atto illegittimo?

Non se n’era accorto l’ufficio che ha firmato per garantirne la regolarità tecnica?

Non se n’era accorta la Segretaria allora anche ragioniere che ha firmato per la regolarità contabile e ne ha garantito la legittimità?

Non se n’era accorto l’assessore Tempo che ha proposto e relazionato l’atto in Consiglio?

Non se n’era accorto l’intero corpo della Maggioranza che l’ha approvato nonostante le Nostre argomentazioni?

Ed ora come se ne esce?

Saranno restituite le somme versate ai cittadini?

Non saranno restituite?

Sarà lasciato tutto così in vista di un conguaglio di regolarizzazione?

E chi pagherà per le raccomandate di invio delle bollette ed ora per le eventuali comunicazioni di annullamento?

E le circa ventimila Euro spese per l’elaborazione dei ruoli adesso nulli?

E per le complicazioni a carico del pur valente Ufficio dei Tributi?

 

Eppure il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2015 aveva impugnato la delibera con ricorso n. 1839 aprendo di fatto il procedimento di fronte al Tar Calabria.

Nonostante questo l’Amministrazione, alla quale il ricorso era stato regolarmente notificato, ha fatto elaborare il ruolo e nel 2016 ha inviato le bollette ai cittadini, ovviamente con lettera raccomandata.

Nella illusoria speranza che si trovi una soluzione che non danneggi ancora una volta solo e soltanto i cittadini, direttamente o indirettamente, ci sentiamo di invitare ulteriormente la Maggioranza a riflettere sulla propria adeguatezza a governare la città e il territorio, cosa difficile, certo, ma riteniamo impossibile a quanti credono politicamente di poter gestire tutto ergendo steccati a protezione di orticelli e conventicole.

 

Amantea 21.06.2015 Sergio Ruggiero Consigliere comunale gruppo “La nuova Primavera”

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