BANNER-ALTO2
A+ A A-

Riceviamo e pubblichiamo:

Desidero poter dire la mia circa il titolo  dell'articolo "Comandano i terroni",  pubblicato,  in prima pagina ,  lo scorso  11 gennaio,   dal quotidiano " Libero",  diretto da Vittorio Feltri. 

Mi piacerebbe, innanzitutto ,  far presente a chi ha formulato  tale  titolo che  la parola "terrone" , nata con l'intento di essere offensiva , in realtà non realizza il suo scopo  di umiliare il popolo del Sud Italia. 

Difatti, se per "terrone" si intende chi coltiva la terra , chi si occupa di agricoltura , fonte di sostegno alimentare ,  tale appellativo  sortisce  addirittura un effetto elogiativo  per gli abitanti del meridione di  Italia che , nel corso  dei secoli , hanno  dimostrato di saper trarre dalla propria terra  la  fonte del loro  sostentamento economico , consapevoli che lo Stato aveva dimenticato  le loro terre,   in quanto ad esse non aveva dato  impulso economico.  

Ciò che colpisce, pertanto ,  non è tanto  la definizione del popolo meridionale come un popolo di "terroni", ma è  la menzogna storica che l'articolo divulga , in quanto il meridione d'Italia è stato sempre posto ai margini della vita socio - economica italiana ed ancora lo è . 

E' una verità storica , Caro Direttore, e,  pertanto, non  è confutabile . . 

 Il potere economico  e politico che ha guidato, nel corso dei secoli, il nostro  Paese,  già a partire dai tempi di Mazzini e Cavour, ha stabilito  che il Sud non dovesse progredire e dovesse , invece,  restare ai margini  della vita sociale. Pertanto,  il  Mezzogiorno  d'Italia , da sempre  abbandonato a se stesso,  a causa di tali  logiche di potere,  è sempre più  povero . 

La disoccupazione è aumentata perché  le piccole aziende , le poche nate nei territori meridionali dell’Italia, chiudono a causa dell'eccessiva pressione fiscale.  

Purtroppo, non si può negare che, nel  Sud Italia,  si è raggiunto un  livello di  povertà che fa pensare al terzo mondo.  

Nulla di nuovo, in quanto il Sud, come ho affermato,   per logiche antichissime di natura  politico - economica , deve rimanere povero per poter essere il  “materasso”  del Nord. 

Così industrie , lavoro e progresso hanno preso piede  solo nei grandi centri urbani del Nord e nel  Sud  dell’Italia è proliferata la disoccupazione e l’arretratezza dei suoi territori . Da qui la mafia,  che ha governato indiscussa , facendo dello stato di arretratezza delle terre del Sud  la leva del  suo potere.  

Si può affermare, inoltre,  che il Nord ha accolto il valore aggiunto offertogli dalla mafia del Sud,  che, sostituitasi allo Stato assente,  ha contribuito ad alimentare il potere economico e politico del Nord, inibendo la crescita del Sud italiano. 

Ad alcuni uomini del Sud,  culturalmente progrediti , è stato concesso dal potere politico di   ricoprire ruoli di prestigio  , ma il potere economico, che è il vero potere,  è sempre rimasto ai territori del  Nord Italia , come da secoli avviene. 

Sembrerebbe quasi che il   Sud italiano  debba  rimanere più povero di quanto non lo sia già,  perché se il Sud è povero il Nord potrà avere di più.  

Ma  occorre fare una considerazione vincente a favore del Sud Italia ed è che,  nell'epoca  attuale,  bisogna fare i conti con l'emancipazione e con la tecnologia.

Potrà verificarsi, in tal modo, che le logiche di potere esistenti siano sgominate  dai giovani meridionali che,con la loro energia,  saranno in grado di  cambiare le cose. 

Il Sud è ricco di cultura,tradizione e storia, che costituiscono un patrimonio davvero inestimabile su cui porre le basi della  rinascita delle sue  terre,  che sono state fonte di cultura e di affermazione , a livello internazionale , per la nostra Italia.   

Solo facendo leva sulla ricchezza culturale del Sud italiano potrà essere sovvertita la scelta di chi vuole lasciare nella depressione  il nostro mezzogiorno per trarne vantaggio e ricchezza per pochi.

Biagio Maimone

Pubblicato in Italia

L’11 gennaio u.s. il quotidiano “Libero” diretto da Vittorio Feltri è apparso in edicola e in prima pagina a caratteri cubitali con questa notizia: Ai meridionali 3 cariche istituzionali su 4.

Comandano i terroni. Bella scoperta! E non lo sapeva Feltri che in Italia comandano i meridionali?

 

E lo ignorava quella testa di c….. che noi meridionali siamo più intelligenti di quelli del Nord? Apriti cielo! Il polverone per il titolo del giornale ha sollevato un’ondata di polemiche.

Molti meridionali si sono sentiti offesi perché per loro la parola terrone è una parola dispregiativa che veniva usata negli anni 50 e 60 quando i meridionali avevano invaso il Nord in cerca di lavoro. Lavoro richiesto, bisogna precisare, dalle fabbriche del Nord perché i lavoratori del Sud, pur di lavorare, accettavano qualsiasi impiego.

Fecero rifiorire le grandi industrie e l’Italia ebbe quel boom economico che la fece divenire una delle più grandi nazioni del mondo.

E questo grazie al lavoro e al sudore di quella gente del sud a volte offesa, vilipesa, maltrattata e catalogata come rozza ed ignorante, terrone, appunto. Io non mi sono offeso per niente, perché mi sento terrone dalla testa ai piedi, come il Presidente della Repubblica, come il Presidente del Consiglio, come il Presidente della Camera dei Deputati.

Ma nel corso dei secoli abbiamo avuto tantissimi terroni che hanno dato lustro all’Italia. Grazie ai terroni abbiamo vinto la prima guerra mondiale, altrimenti i polentoni a quest’ora sarebbero sotto il dominio degli austriaci.

Era Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando.

L’Italia è diventata una delle più grandi potenze europee grazie al terrone Francesco Crispi.

E nel dopoguerra abbiamo avuto in Italia un grande partito democratico che ha governato per oltre 50 anni e che ci ha salvato dal comunismo, partito cattolico fondato dal terrone don Luigi Sturzo. Per non parlare di Presidenti del Consiglio, Presidenti della Repubblica ,Ministri e Deputati terroni come De Nicola, Leone, Napolitano, Segni, Cossiga, Andreotti, De Mita, Colombo,Mancini, Gullo, Misasi etc.

Se abbiamo avuto nel corso degli anni dei terroni che hanno ricoperto queste cariche istituzionali un motivo ci dovrà pur essere.

Sono stati più intelligenti, più preparati dei politici polentoni.

Quindi, continuo a ripetere, non mi sento per nulla offeso se qualcuno oggi mi chiama terrone. Forse ieri gli avrei spaccato il muso. Non mi sento offeso perché provengo da una famiglia di contadini che lavoravano la terra.

Confermo di essere orgogliosamente terrone perché non ho dimenticato la mia origine, non ho mai dimenticato anche quando lavoravo all’estero il profumo della mia terra, il profumo delle ginestre in fiore di contrada Cannavina, il canto degli uccelli, dei grilli e delle cicale, il suono delle campane della chiesa della Madonna delle Grazie, il profumo delle pietanze che la mamma preparava nei giorni di festa.

E’ vero, però, che la parola terrone alcuni decenni fa veniva usata in modo dispregiativo. Era sinonimo di ignorante, cafone, rozzo, analfabeta, puzzolente. Ora, però, gli ignoranti, i cafoni, i rozzi sono quelli che la usano e l’abusano a sproposito. Sono e saranno sempre dei poveri ignoranti. Dimenticano che quando noi calabresi mangiavamo con la forchetta loro mangiavano ancora con le mani.

Quando noi discutevamo di filosofia e di scienza loro vivevano ancora sulle palafitte e si vestivano con pelle di animali.

Ma poi, nel 1860, scesero giù al Sud e fecero stragi dei contadini, stuprarono le loro mogli, si impossessarono delle loro terre, dei soldi del Banco di Napoli per pagare l’esercito savoiardo, smantellarono le industrie floride del Sud e i macchinari se li portarono al Nord.

Giustino Fortunato, malgrado fosse un convinto sostenitore dello Stato Unitario, non mancò di evidenziare come l’Unità d’Italia fosse stata la rovina economica del Mezzogiorno.

L’Unità d’Italia è stata la rovina del Sud. Eravamo in quegli anni in floridissime condizioni.

Ah, se Garibaldi, l’eroe che tutti ancora celebriamo, fosse stato sconfitto.

Vabbè, ci è andata male. Ma ora voi, miei cari polentoni, zitti e mosca.

Tenetevi Mattarella, Conte e Fico perché in Italia comandano i terroni.

Pubblicato in Italia

Fino a pochi anni fa Pontida era per noi un Comune della Lombardia in provincia di Bergamo dove il 7 aprile del 1167 fu pronunciato il famoso Giuramento nel monastero benedettino dai delegati delle città di Ferrara, Brescia, Milano, Cremona, Bergamo e Mantova, i quali si impegnarono a difendere le libertà comunali contro Federico Barbarossa.

 

Poi venne Umberto Bossi, il Senatur, e Pontida divenne luogo simbolo della Lega Nord. I popoli della Padania si riuniscono sul sacro prato di Pontida per il raduno annuale per celebrare il famoso Giuramento.

 

Ieri, invece, sullo stesso prato, si sono riuniti per la prima volta “I terroni”.

 

Di questa manifestazione se ne sono occupati tutti i giornali nazionali. Il Manifesto così ha titolato: "Tutti i terroni sul prato di Pontida"; La Gazzetta del Sud: "Orgoglio meridionale a Pontida"; Il Secolo XIX: "I terroni espugnano Pontida"; Il Mattino: "Qui per combattere il razzismo".

 

In risposta al comizio napoletano del leader della Lega Matteo Salvini oltre 4000 persone, tutte originarie del mezzogiorno d’Italia, il 22 aprile si sono riunite a Pontida, in uno dei luoghi simboli e sacri della Lega Nord, per fare festa, con birra, musica e tanti panini alla ‘nduja.

La discesa a Napoli di Matteo Salvini aveva provocato tafferugli e feriti tra le Forze dell’Ordine e i manifestanti contrari a Salvini.

 

A Pontida, invece, tutto si è svolto pacificamente anche se la cittadina era blindata dalla Polizia e il Sindaco con una ordinanza aveva decretato la chiusura delle scuole, dei negozi e delle attività lavorative.

Chiusi perfino i cancelli del cimitero.

Molti proprietari di bar e ristoranti sono rimasti scontenti e delusi di non aver potuto aprire i loro locali.

Hanno perso una grande occasione.

Hanno persino criticato il loro Sindaco.

 

Per loro il Sindaco ha sbagliato a blindare tutta la città perché, essendo un operaio, non ha la cultura di capire questi eventi.

La folla, felice, contenta, entusiasta si è riunita intorno ad un palco su cui capeggiava la scritta :- Terroni di tutto il mondo unitevi-.

Le scritte inneggianti alla Lega erano state in precedenza cancellate.

Dal palco si sono esibiti fra gli altri Eugenio Bennato, i 99 Posse, Tonino Carotone, Ciccio Merolla, Valerio Jovine.

Il clou del concertino è stata la canzone “Gente d’ò Nord”.

 

Racconta la solidarietà e cosa significa essere migrante.

Sul palco, però, non solo musica ma anche politica.

Hanno portato le loro testimonianze giovani e meno giovani provenienti da tutte le parti d’Italia con il treno, coi pullman e con le proprie macchine.

Già pensano di tornare il prossimo anno.

Pubblicato in Italia
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy