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I camper sono una delle scelte più felici per fare turismo a basso prezzo e grande libertà.

Ti fermi dove vuoi e quando vuoi; magari davanti al mare ed a pochi metri dallo stesso, con la possibilità di farti un bagno a qualunque ora.

 

 

 

 

 

 

 

 

Se poi nel posto da te scelto ci sono altri camperisti hai anche la possibilità di scambiare informazioni, di creare relazioni.

Sappiamo che “nel nord-Italia, così come in paesi quali Francia o Germania, il turismo in camper è ben più diffuso e accettato”.

“In Francia, ad esempio- ma è molto lontana dalla Calabria e da Amantea- è presente una rete molto estesa di aree attrezzate municipali, in cui i servizi di base sono offerti a costi molto bassi”.

Sono aree municipali integrative e non concorrenziali delle aree private attrezzate a camper.

E sono comunque aree dotate di acqua potabile e soprattutto di scarichi delle acque dei serbatoi.

Il problema della carenza di queste aree pubbliche attrezzate e di questi servizi pubblici è molto sentito “soprattutto in alcune zone d'Italia, come il centro-sud”.

La mancanza di camper service( presenti anche sulle autostrade) riduce ovviamente la entità del camperismo.

Ma quello che è grave è che la mancanza di camper service determina rischi notevoli di inquinamento ambientale.

Dove scaricano, infatti, i camper che sostano nella nostra cittadina?.

Sul lungomare e nella zona di Coreca se ne vedono a decine. E sono tutte zone dove non esistono gli indispensabili servizi.

Le operazioni di scarico sono semplici; basta aprire il rubinetto dell’apposito tubo ed al più far scorrere un po’ di acqua di lavaggio.

Operazioni che possono essere fatte di mattino presto, allontanandosi poi dall’area di sosta dove si lascia il di più!.

Chi li controlla? Qualcuno ferma i camper per chiedere le bolle di scarico delle acque? Figurarsi! .

Siamo all’anno zero! In ospitalità, organizzazione, controlli e … scusateci … turismo.

E non esiste nemmeno una ordinanza, né un piano di accoglienza dei camper che non sia di ostacolo al sistema privato, un sistema che collasserà ove ognuno può parcheggiare dove vuole, con gli ovvi negativi risultati.

Una città, la nostra, da rifondare .

crollocs2Poche righe per ribadire quello che tutti i cittadini, e i malcapitati che passano da Amantea, patiscono ogni giorno e in ogni angolo della città.

 

Strade dissestate, molte delle quali impercorribili, piene di buche, alcune delle vere e proprie voragini, molte prive di illuminazione.

Il pericolo per le persone, automobilisti e pedoni, è all’ordine del giorno, oltre i danni ai mezzi. A Catocastro come al Centro Storico, a Campora come ad Acquicella, nelle contrade tutte, la situazione è la medesima: abbandono, degrado, incuria, ad iniziare proprio dalla viabilità oltre che dalla carenza di servizi primari per i cittadini.

 

A questo bisogna aggiungere il fatto, non meno rilevante, che il traffico è sempre in tilt, in particolare su Via Stromboli (SS 18) dominata ormai dai TIR che la preferiscono all’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Eppure le soluzioni ci sarebbero eccome. Ma l’Amministrazione Sabatino, oltre ai proclami, a distanza di oltre un anno non ha provveduto neppure a redigere un Piano Traffico per risolvere la situazione della viabilità. Quindi non solo non si provvede alla manutenzione delle strade, con disagi e malcontento ormai diffuso nella popolazione, ma neppure si pensa a fare di Amantea una città degna di questo nome. Ovunque regnano degrado, abbandono ed emarginazione sociale. Una “strada” se così si può chiamare, che esprime pienamente questa triste situazione è stata asfaltata l’unica volta nel 1982. Da allora è stata dimenticata da tutti gli Dei e da questa inscusabile Amministrazione. E’ un luogo che giace nell'incuria e che si presenta scarsamente accogliente e percorribile per i suoi abitanti, i loro familiari e gli stessi spericolati cittadini che si avventurano nel percorrerla. Si tratta di una stradina comunale che collega, la strada che conduce a Serra di Ajello, alla contrada Marano. Il degrado e le oltre 500 buche, è ben visibile. Dalla sporcizia, dalla vegetazione non curata, dal dissesto e dall’assenza totale di manutenzione. Si rende dunque necessario un intervento urgente per ridare ai cittadini, che vivono in questo chilometro disastrato, il sacrosanto diritto di fare due passi, senza rompersi le gambe, su quella che una volta era chiamata strada e per rendere fruibile e dignitoso questo straordinario luogo fatto di campi coltivati, di vigneti e uliveti. Il degrado in città è sotto gli occhi di tutti e sotto il naso di tutti. In aggiunta, basta recarsi sul lungomare e dare una sbirciatina a ciò che galleggia indisturbata sul mare di Ulisse. Solo un breve accenno ai “cerotti” che coprono il corpo del paese. Dalle ex carceri, al palazzo Florio in pieno centro, ecc. E’ una storia infinita di ostacoli, incuria ma anche di scelte che hanno portato il Comune a privilegiare altri interventi e a lasciare indietro la parte alta del centro storico i cumuli di immondizia, ratti e pericolosi ciuciuli rossi. L’area del cosiddetto Centro storico costituisce, per la rilevante presenza di elementi storico-architettonici, il fulcro dell’identità cittadina e al tempo stesso rappresenta una delle zone con maggiore capacità di condizionare la trasformazione della città. Senza considerare che: la città storica evidenzia da tempo dei trend allarmanti: riduzione di nascite e invecchiamento di quella popolazione che rimane, abbandono di una parte del patrimonio edilizio, terziarizzazione e successivo decadimento delle attività commerciali. Altre problematiche incidono fortemente su questa grave situazione: la mancanza di segnali stradali e la loro vetustà o ad esempio il verde urbano non curato dall’amministrazione che in occasione di eventi meteorologici provoca spessissimo danni a cose e persone. Non solo il centro storico: le realtà periferiche ed ancor più quelle delle frazioni lamentano lo stato di totale abbandono in cui sono state lasciate dall’amministrazione. Marciapiedi inesistenti o totalmente inagibili, verde pubblico lasciato a se stesso. Politiche, quelle di questa inverosimile Giunta comunale, che hanno impedito un’equa distribuzione su tutto il territorio delle risorse e quindi degli interventi, provocando danni, che i numeri sopra elencati dimostrano senza alcun alibi per il governo cittadino.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

grotta 02AMANTEA (Cs) – Domenica 3 aprile alle ore 11.30 il Parco della Grotta riaprirà ufficialmente al pubblico e nella stessa occasione verrà posizionata la nuova toponomastica realizzata dagli organizzatori della Grotta dei desideri e offerta simbolicamente alla città.

 

Si tratta di un momento quanto mai atteso. La villa comunale, infatti, era chiusa dallo scorso mese di settembre a causa del distacco di una piastra posta alla base delle infiltrazioni di cemento armato realizzate oltre venti anni addietro per garantire la stabilità strutturale di una delle aree più suggestive non solo della città, ma dell’intera regione.

Uno spaccato unico che non finisce mai di emozionare.

«In tempi ragionevolmente brevi – ha evidenziato il sindaco Monica Sabatino – siamo riusciti ad effettuare gli interventi necessari per rendere fruibile il parco alle famiglie e soprattutto ai bambini.

Abbiamo dato una risposta chiara e determinata anche a coloro che, in quello che l’ex primo cittadino Franco Tonnara aveva definito “il salotto buono della città”, programmano iniziative di valore che supportano la crescita culturale e turistica dell’intero comprensorio. I più piccoli hanno di nuovo uno spazio per incontrarsi e giocare insieme, scoprendo e rafforzando il piacere di stare all’aria aperta, confrontandosi con persone di età diverse».

«Non possiamo – ha rimarcato il direttore artistico della Grotta dei desideri, Ernesto Pastore – che esprimere la nostra più viva soddisfazione per la riapertura di ciò che abbiamo etichettato come la “casa” di tutti gli amanteani.

In questo luogo mito e storia si intrecciano tra loro, creando una dimensione unica che permette di lasciarsi alle spalle il senso di pesantezza della vita quotidiana e riscoprire la vera essenza insita in ognuno di noi.

Ringraziamo l’amministrazione comunale per aver accolto la nostra richiesta: il posizionamento della nuova tabella posizionata all’ingresso del Parco della Grotta vuole essere un piccolo ma significativo gesto di impegno: facciamo in modo che la positività emerga sempre su quelli che sono gli aspetti negativi, mettendo in evidenza il sorriso. È quello che cerchiamo di fare organizzando da dodici anni la Grotta dei desideri».

 

La nuova tabella, realizzata dalla studentessa nepetina Laura Viola attualmente iscritta preso il corso di grafica e illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, intende rievocare ciò che la memoria d’uomo non può ricordare: il fragrare del mare, perché anticamente erano le onde ad infrangersi sulle rocce che sorreggevano il centro storico.

«Il Parco della Grotta – ha poi concluso il sindaco – riprende così il proprio percorso, offrendo l’immagine di una comunità tesa a valorizzare le proprie risorse naturali ed il proprio passato. Un compito certo non facile che portiamo avanti nel puro spirito di servizio alla collettività che caratterizza da sempre il nostro agire politico».

Direzione artistica Grotta dei Desideri – Ufficio stampa

dott. Ernesto Pastore

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Info: 3893425668

C’era un tempo in cui potevamo avere i dati degli arrivi e delle presenze turistiche comune per comune, Amantea compresa.

 

In tal modo si poteva valutare se arrivi e presenze erano in crescita od in decrescita ed ovviamente esprimere giudizi non qualunquistici su quanto fatto per aiutare lo sviluppo turistico e quindi economico della nostra città.

 

I dati venivano pubblicati dall’APT ( azienda provinciale per il turismo).

Poi subentrò l’ente provincia ed inspiegabilmente i dati non vennero più diffusi .

Anche la regione pubblicava annualmente il rapporto annuale sul Turismo; ma anche questo scomparve tra le brume di una burocrazia ed una politica che era autoreferenziale e non voleva essere giudicata per il loro fallimento.

Un comportamento che continua ad essere sempre presente.

Per esempio nel PSA ( piano strutturale associato di Amantea ed altri) leggiamo un dato di circa 31,652 arrivi e di 110,620 presenze turistiche( pagina 24 della relazione).

 

La relazione è dell’aprile 2011 così che si può desumere che si tratti di dati relativi all’anno precedente( 2010?).

Qualche dubbio viene dl fatto che per Amantea viene riportata una popolazione di 13,268 abitanti ( pagina 22 della relazione) che l’Istat assume per il 2001!.

Ora per fare una valutazione corretta basterebbe sapere e degli ultimi anni.

Se ne è parlato incidentalmente nella stanza del sindaco Monica Sabatino nei giorni scorsi quando si sono presentati gli albergatori locali molto preoccupati dell’andamento turistico.

 

Sembra che per il 2014 le presenze siano state circa 75 mila.

Se vero questo dato significa che Amantea ha perso quasi un terzo dei propri turisti e quasi un terzo dei redditi turistici.

Cioè, non solo non è cresciuto il turismo amanteano ma è drammaticamente diminuito.

 

Quali le cause?.

Nessuna analisi sembra sia stata condotta e quindi nessuna ipotesi può essere fatta.

 

Dipende dal mare ? Dai prezzi del nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal comune? Dalla mancanza di attrattività della nostra città?.

Se vero il dato, è necessario che si cominci a fare qualche riflessione, qualche valutazione. Anche perché tutto sommato non sembra che la Calabria abbia avuto una flessione di arrivi/presenze di tale entità.

Il problema non sparisce stando silenziosi ed inani.

Amantea non può continuare a morire .

Ecco questa è l’occasione per cominciare a parlarne , anche con i nostri lettori se sono capaci di proporre attenzioni o progetti o programmi capaci di aiutare la nostra città a migliorare.

Su! Coraggio! Cominciate a parlarne scrivendo al nostro sito..

Pubblicato in Primo Piano

Ruderi-della-Chiesa-di-S.-Francesco-dAssisi

Il centro storico è un agglomerato urbano che riveste carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale. L’ambito oggettivo è dunque chiaramente costituito dagli agglomerati urbani, ma la specificazione legislativa sembrerebbe poi evocare, in modo indistinto, la disciplina relativa ai beni culturali o paesaggistici, nonostante l’imprinting principalmente urbanistico della normativa.

 

Sembra corretto dire, anche se si tratta di questione tutt’altro che pacifica, che l’epicentro della tutela consista proprio nella conservazione della materialità degli “agglomerati urbani” (principalmente, come si desume dalle analisi delle varie leggi regionali, nella prospettiva del recupero e della riqualificazione), ma occorre poi tenere conto, anche delle variabili dimensioni di un centro storico.

I centri storici, dunque, pur non rientrando tra le aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del d.lgs. n. 42 del 2004, vengono inclusi tra quelle categorie di beni suscettibili di tutela paesaggistica mediante dichiarazione di notevole interesse pubblico, di competenza regionale, ed, in via sostitutiva, anche ministeriale. Nello specifico, chi dovrebbe tutelare il Centro Storico di Amantea? Che ruolo ha, in Municipio, la ”0pposizione”? Tutto il centro storico di questa cittadina “martire”, ormai da anni, sembra essere piagato dalla presenza di “sventratori” opportunisti senza scrupoli e di ragazzi annoiati che armati di bombolette, scrivono e deturpano i suoi muri.

 

 

Sempre più frequenti sono le segnalazioni di privati cittadini che, nei vicoli più stretti, si vedono costretti a pulire laddove i giovani si incontrano per bere, mangiare e fumare. Sporcizia, abbandono e violazioni edilizie di quello che dovrebbe essere la cartolina di un qualsiasi antico paese. Quello che dovrebbe essere il punto di forza di una città, storia e modernità che convivono negli stessi vicoli, si sta lentamente trasformando in una parte di Amantea che perde la sua peculiare diversità, sotto gli occhi di chi la ama.

Questo cittadino vorrebbe sapere se l’Amministrazione si è fatta un’idea su questo aspetto, se ha un programma di interventi perché ad oggi non si sa nulla, ma mi piacerebbe condividere i punti di vista e aiutare la nostra antica città a crescere. Se la situazione dovesse rimanere così com’è, vorrà dire che un bene di tutti rischia di diventare terra di pochi notabili speculatori.

C’è chi chiede di tappezzare il centro storico di videocamere di sorveglianza, ma forse basterebbe semplicemente imparare a conoscere ed apprezzare ciò che ci circonda, oltre ad un pizzico di conoscenza. La salvaguardia di monumenti, degli ambienti, dei paesaggi urbani, dei territori e dei centri storici, è un portato specifico della cultura moderna, non di quella che si spaccia “restauratrice”. Nessun esponente di una avanguardia estetica, nessun architetto autenticamente tale si sognerebbe di deturpare un monumento, un ambiente, un paesaggio o un centro storico.

 

I locali sventratori, vandali, e massacratori, non sono mai appartenuti ad una sensibile avanguardia culturale, anzi l’hanno combattuta con ferocia, in nome di presunte antiche glorie, di cui non capiscono un bel niente.

La vista migliore del nostro centro storico è da località “Lumera” o dall'alto dell'acquedotto. Sfortunatamente da lì non passano turisti. Le migliaia di persone che invece attraversano il paese percorrendo la ex statale subiscono un impatto piuttosto deludente: gli antichi palazzi e la parte dell'abitato di Corso Umberto I che si affaccia su la moderna città in basso, non colpiscono positivamente l'occhio e non rendono giustizia alla Nimpha Quasi per Arenam Currens: Amantea. Questo è un vero delitto perché negli ultimi tempi non si è fatto nulla per migliorare l’antico Borgo.

Al contrario, si sta facendo di tutto per cancellarlo. Una canna fumaria posticcia sale da una finestrella fino al tetto e alcune persiane, in alluminio, sono di colore diverso dalle altre. Si tratta evidentemente di interventi che non potevano essere effettuati.

E’ evidente che nel centro storico perdurano prescrizioni fortemente abusive a tutela delle “facciate”; mentre di quello che doveva essere fatto, non c'è traccia. Conosciamo le problematiche di queste situazioni, quando le proprietà sono frammentate è difficile mettere d'accordo tutti, in special modo se c'è da spendere dei soldi. Comprendiamo meno il mancato intervento, da parte dell’Amministrazione, nei confronti delle risoluzioni irregolari che, oltre a deturpare dei beni comuni (perché di questo si tratta), creano pericolosi precedenti per chi intendesse realizzare opere analoghe in altre case del centro storico. Un'altra situazione che dimostra la scarsa sensibilità nei confronti della bellezza del nostro passato sono le scelte dei materiali e dei colori che nulla hanno a che vedere con il ripristino dell’originale.

Se “modernizzare” vuol dire stravolgere il senso di quanto ci è stato tramandato e che noi dovremmo tramandare a nostra volta, significa che c’è una perdita di valori e di conoscenza profondissima.

 

Al di là di qualsiasi considerazione, il centro storico viene quotidianamente stuprato nella più assoluta indifferenza, mancanza di valori sociali e del senso del bene comune.

Il centro storico ha allora due problemi fondamentali, che se non risolti rischiano di rovinarlo per sempre: da un lato le tante abitazioni da troppo tempo abbandonate, le quali costituiscono anche un problema all’incolumità degli stessi abitanti, dall’altro delle iniziative private non sottoposte ad alcuni vincolo, creano vistosi problemi di impatto visivo al paesaggio.

 

Il nostro genuino desiderio è che queste constatazioni possano essere utili per una presa di coscienza collettiva, se non da parte degli amministratori comunali, ma di tutta la comunità amanteana, sul valore, estetico, economico e sociale, delle testimonianze storiche di questo nostro umiliato paese. Le ingiustizie, gli abusi, gli interessi famelici di pochi e le diseguaglianze perseguite dalle società liberal democratiche sono sotto gli occhi di tutti. Essere sdegnati oggi è una questione etica e di sensibilità.

 

Un’etica che dovrebbe arricchirsi continuamente dinanzi alle sfide che la storia e la vita ci propongono continuamente. Mentre gli scienziati e gli intellettuali si chiedono oggi come salvare la bellezza del nostro ambiente, ad Amantea si verificano fenomeni socio-culturali che la offendono e imbruttiscono.

Perché questo scenografico centro storico segnato da straordinarie incidenze architettoniche e artistiche, non è sentito come tale, ma viene degradato a mero oggetto di consumo in modo incivile e la sua bellezza viene insultata? Forse perché i nostri sensi, sopraffatti da quelli della barbarie, sono continuamente bombardati da mille stimolazioni, incessanti, assordanti, in cui ci sperdiamo. Per questo occorre far chiarezza e comprendere quali siano le priorità e che c’è un ordine di valori da pensare o ripensare alla nostra indifferenza e capacità di reagire a tutto questo.

Allora una delle risposte ad una auspicata ma mancata rivolta potrebbe essere quella della scarsa formazione e capacità di lettura del reale, dovuta anche alla volontà da parte dei potentati di mantenere le masse nell’ignoranza, e lo vediamo dalle scelte di riforme “democratiche” che ci vengono propinate quotidianamente. E per questo, i crimini di cui un popolo si vergogna costituiscono la sua vera storia.

Questa parte della nostra storia passata, dovrebbe essere tutelata attraverso precisi strumenti urbanistici, ovvero alla stregua di bene paesaggistico vincolato con provvedimento amministrativo. “ Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea:

e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti, governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!

 

…..”Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.” P.P.Pasolini

 

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Cominciamo il nuovo anno 2016 nel solito dilem ma:che fare?

Stare in silen zio come fanno tanti concittadini, chi per viltà accomodante , chi per indolenza spi rituale, chi per ignavia( come colui che liberò Barabba e condannò Cristo pur sapendolo innocente o come Esaù, che rifiutò la sua primogenitura barattandola con un piatto di lenticchie) , facendo finta di non vedere, di non sentire, di non capire e lasciando tutto come è, senza osare far nulla, quasi che le strade su cui cammina non siano le sue, il paese in cui vive non sia il suo?

O continuare ad osservare quanto lo circonda e, con l’occhio al domani, al futuro pieno di speranza( magari quello dei suoi figli, dei suoi nipoti), continuare a segnalare piccole, medie e grandi cose che non vanno o che comunque potrebbero andare meglio. Cose da rivedere, da correggere, migliorare, non per sèma per tutti?

La scelta è rilevante, molto rilevante.

Chi sta zitto e si fa i (c……) fatti suoi, (per Dante "che mai non fur vivi") passa per essere sereno, buono, destinato al paradiso, rispettato dai potenti e dai suoi simili.

Chi al contrario si permette di essere critico rischia moltissimo, nientemeno che il giudizio degli ignavi.

Si! Il mondo è cambiato ; un tempo erano giudicati gli ignavi ( Dante: vedi sotto), oggi quasi passano per eroi!

Noi osserviamo sommessamente che esiste anche una critica osservativa, una mera constatazione finalizzata ad attenzionare le cose che non sono opportune per la positiva immagine città , di una città che non può vivere di grispelle e monacelle ma che vuole crescere conservando il ruolo che la storia le ha assegnato o che ella ha saputo farsi assegnare

In questa ottica positiva ( ma senza lodi ad ogni costo) e non dissacrativa qualche elemento fotografico positivo ( come quelle che seguono) e negativo ( come quello in prima pagina).

Le foto sono di questi giorni.( Dante dopo le fotyo)

Dante Alighieri, durante la narrazione fantastica del suo viaggio nel regno dell'oltretomba all'interno della Divina Commedia, li colloca nell'Antinferno.

Li descrive aspramente come coloro che durante la loro vita non hanno mai agito né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte.

Dante li inserisce qui perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male. Sono costretti a girare nudi per l'eternità inseguendo una insegna – che corre velocissima e gira su se stessa – punti e feriti da vespe e mosconi. Il loro sangue, mescolato alle loro lacrime, viene succhiato da fastidiosi vermi.

Il disprezzo del poeta verso questa categoria di peccatori è massimo e completo. Tanto accanimento si spiega, dal punto di vista teologico, perché la scelta fra Bene e Male, deve obbligatoriamente essere fatta. Dal punto di vista sociale, inoltre, nel Medioevo lo schieramento politico e la vita attiva all'interno del Comune erano quasi sempre considerate tappe fondamentali ed inevitabili nella vita di un cittadino. Se l'uomo è un essere sociale, chi si sottrae ai suoi doveri verso la società non è degno, secondo la riflessione dantesca, di alcuna considerazione.

Pubblicato in Politica

Caterina Ciccia 2La comunità amanteana si prepara con gioia alla consueta Fiera di ottobre: un particolare appuntamento espositivo, figlio della storia, che si svolge nel periodo compreso tra il 30 ottobre ed il 2 novembre.

Ricco e variegato il programma degli eventi stilato dalla delegata del sindaco Caterina Ciccia. Si comincia  sabato 17 ottobre alle ore 18.00 con la sfilata delle majorettes di Amantea che non si era potuta svolgere domenica scorsa causa mal tempo, e domenica 18 ottobre alle ore 15.30 con lo straordinario corteo intitolato “Ferari armamuni e partimu”a cura e con la partecipazione gratuita dell’associazione NNS E NNC, il calendario prosegue con l’appuntamento di sabato 24 ottobre: presso la sala consiliare di corso Umberto I, il Rotary Club, a partire dalle ore 17, terrà un convegno sul tema “Due Fiere imperiali a confronto: storia, cultura ed attualità degli antichi eventi fieristici di ognissanti di Amantea e di San Giuseppe a Cosenza”.

«Domenica 25 ottobre alle ore 16 – evidenzia la stessa Ciccia – è prevista l’inaugurazione ufficiale della kermesse con l’investitura del Mastrogiurato, colui che nella tradizione sovrintendeva al corretto svolgimento delle trattative con la partecipazione di Klampete rievocazioni storiche,degli sbandieratori di Cava dei Tirreni (SA) e del gruppo folkloristico di Amaroni (CZ). Il 2 novembre avrà luogo la cerimonia di chiusura. Si tratta di momenti ed eventi da vivere tutti insieme, rinnovando lo spirito di aggregazione che è insito nella stessa Fiera. Grandi e bambini, giovani e anziani avranno l’occasione ed il piacere di trascorrere del tempo in compagnia».

L’ente municipale ha predisposto anche il piano di programmazione generale, per raggruppare le diverse categorie merceologiche in specifiche zone della città. Queste le vie interessate totalmente o parzialmente dalla presenza degli espositori: piazza Commercio, via Margherita, via Dogana, corso Vittorio Emanuele, piazza Cappuccini, via Della Libertà, via Nuova, via Trieste, via Verona, piazza Mercato Vecchio, piazza Mercato Nuovo, via Lepanto, Genova, via Nazionale e Lungomare.

Gli spazi saranno organizzati in moduli di massimo quattro metri di lunghezza. Ad intervalli di otto metri dovrà essere lasciato uno spazio libero per consentire l’accesso ai negozi ed alle attività a posto fisso. L’osservanza delle disposizioni è affidata alla polizia municipale, che vigilerà unitamente con le altre forze dell’ordine sull’intera manifestazione.

fiera

camporaFelicità per come si sono svolte le celebrazioni in onore di San Francesco di Paola, ma anche tempo di bilanci per un’estate che ha visto in prima linea le associazioni e i comitati cittadini.

L’assessore Gianluca Cannata mostra la propria soddisfazione non solo per l’affluenza di gente che ha caratterizzato la tre giorni di festa dedicata al Santo Patrono della Calabria, ma anche l’intera stagione che tra luglio e agosto non ha lesinato di certo emozioni.

«La comunità di Campora San Giovanni – spiega Cannata – ha mostrato nuovamente compattezza e spirito di aggregazione. Le associazioni ed i comitati hanno lavorato fianco a fianco programmando un calendario di eventi complementare a quello del capoluogo che ha completato l’offerta ludica della città. Il plauso più grande va ai volontari dell’Aquilone, della Pro loco di Campora San Giovanni, dell’Aics no limits e di Vivo alternativo. Ognuno di loro non ha soltanto rinunciato ad una parte rilevante del proprio tempo libero, ma ha fatto in modo che le nostre risorse turistiche, gastronomiche e commerciali venissero veicolate al meglio tra la gente e con la gente. L’Aics ha riscosso successo e consenso con lo spettacolo di cabaret degli Arteteca e le performance di Mimmo Cavallaro e Nello Iorio; la Pro loco ha organizzato al meglio il Festival della cipolla rossa, collaborando al meglio con il consorzio che ne tutela la qualità; l’Aquilone ha saputo coinvolgere i collezionisti ed i curiosi con il mercatino settimanale delle pulci; Vivo alternativo, infine, ha proposto la propria edizione della Notte bianca. Ha svolto al meglio la propria funzione sociale la nuova piazza, dedicata proprio a San Francesco, che è stata inaugurata di recente e che ha accolto tutti in un immenso abbraccio. Un ringraziamento particolare va rivolto anche al comitato organizzatore delle celebrazioni religiose di inizio settembre che ha saputo coinvolgere al meglio l’amministrazione comunale, gli esercenti e soprattutto i fedeli».

«La riuscita dell’estate camporese – aggiungono all’unisono i consiglieri Linda Morelli, Elena Arone e Adelmo Mannarino – testimonia quanto sia importante parlarsi e soprattutto ascoltarsi. La buona politica nasce dal confronto. Tutte le associazioni ci hanno prospettato le proprie aspettative ed esigenze e ci siamo adoperati per favorire il più possibile il loro lavoro. Certamente le cose da migliorare non mancano e faremo tesoro dell’esperienza accumulata quest’anno. Ma è importante comprendere il fatto che l’intero esecutivo ed il sindaco Monica Sabatino, è a completa disposizione di tutte le componenti della città

Comunicato comune di Amantea.

Pubblicato in Campora San Giovanni

centroObiettivo raggiunto. I consiglieri di maggioranza Giusi Osso ed Elena Arone guardano con soddisfazione a quella che è stata la due giorni di eventi che ha avuto luogo nel centro storico e che ha consentito non solo ai turisti ed ai vacanzieri, ma anche ai residenti, di conoscere le peculiarità artistiche e architettoniche del borgo antico.

 

Particolarmente apprezzate le visite guidate che da corso Umberto I hanno abbracciato le vie più nascoste della città vecchia, quelle che dai ruderi del castello scendono verso valle, mostrando il mare più vicino di quello che realmente è. In questo scenario d’incanto non potevano mancare le tipicità enogastronomiche che si sono perfettamente alternate alle mostre d’arte, alla musica e all’osservazione delle stelle.

 

«L’auspicio – spiegano le due esponenti della maggioranza guidata dal sindaco Monica Sabatino – è fare in modo che il quartiere alto di Amantea possa essere vissuto tutto l’anno. Abbiamo iniziato un cammino certamente non facile ripristinando la lapide che ricorda che le vittime del bombardamento alleato del 1943, partecipando al programma televisivo “Mezzogiorno in famiglia” in onda su Rai 2 nello scorso mese di marzo e aderendo al progetto “Invasioni digitali”. Così facendo abbiamo permesso a tanti giovani di visitare il centro storico, consentendo loro di apprezzarne i vari giacimenti culturali che offre. Entro breve tempo sarà possibile visitare la chiesa di San Francesco d’Assisi che consentirà di conoscere quelle che sono state le frequentazioni della zona. Compatibilmente con le esigenze di bilancio faremo di tutto per supportare la crescita del centro storico, che resta il nostro orgoglio».

«Partendo da questo presupposto – concludono la Arone e la Osso – ci sentiamo di ringraziare chi ha consentito la realizzazione di questi due giorni di eventi: il pub “One drop” di Pino Guido, l’osteria “Dintru u strittu” di Serena Maura Aiello e Pietro Fruscio, la “Bottega dei ricordi” di Franco e Rocco Suriano, il “Bar Sicoli” di Annunziato Lindia. Fondamentale è stato il lavoro di coloro che hanno popolato gli stand: il servizio di ristorazione “Magna Graecia” di Francesca Stella, Pino Dolce ed i suoi collaboratori, l’azienda agricola “Dolce Rossa” di Domenico Forte e Fiore Gagliardi. Ed ancora: il pittore Nicolay Stoyanov con la sua mostra “Porte aperte sul paesaggio 2015” che ha avuto luogo presso la “Galleria Amantea” situata all’interno di Palazzo De Martino, la musica folkloristica di Antonio Marano e Dario Aloe, l’artigianato di Fiorenzo Cuglietta e le preziose creazioni di Lidia Lampante. Particolare e suggestiva l’osservazione astronomica curata da Francesco Veltri al pari delle escursioni guidate egregiamente programmate da Giuseppe Sconzatesta. L’appuntamento è per il prossimo anno, con la consapevolezza di fare meglio».

Comunicato comune di Amantea.

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longobardiRiceviamo e pubblichiamo.

l'associazione Longotherapy di Longobardi (Cs) è lieta di presentare la seconda edizione della LONGOTHERAPY ART FEST 2015.

Il 17 Agosto Longobardi diventa il paese delle meraviglie per un giorno: i capitoli del libro di Lewis Carroll “Alice In Wonderland” prenderanno vita nei vicoli di Longobardi (CS).

L'evento è organizzato dall'associazione culturale Longotherapy ed avrà luogo nel centro storico del paese.

L'iniziativa nasce con l'intento di rivalorizzare le stradine più antiche e periferiche ormai disabitate e abbandonate del borgo, che ne costituiscono ancora oggi la parte più suggestiva anche se dimenticata. Un percorso scelto porterà i visitatori nel cuore del centro storico, trasformato, per l'occasione, nel Paese delle Meraviglie, con scenografie e costumi spettacolari.

 

Lungo il percorso, gli antichi palazzi saranno riaperti e gli spazi esterni, nella loro particolare ed antica conformazione architettonica, saranno luogo di mostre, proiezioni, spettacoli teatrali, readings, dj set e concerti; opiteranno musicisti, artisti di strada, clownerie, writers e iniziative cui protagonista sarà l'arte in ogni sua forma.

All'interno del festival saranno dislocati diversi punti food & beverage, che creeranno un percorso enogastronomico parallelo a quello principale, in cui si potranno gustare piatti prelibati con prodotti a kilometro 0. Le opere di bonifica dei percorsi, concessi dal comune di Longobardi, saranno a cura dell'associazione stessa e degli abitanti del paese: la collaborazione per riscoprire insieme valori come la cooperazione e la solidarietà, entrambi pilastri etici di una società sana e desiderosa di riscatto.

 

Alcuni degli artiti che saliranno sui palchi all'Art Festival 2015:

-Stuart O'Connor: musicista, cantautore dallo stile unico, arriva direttamente da Londra e farà tappa al Longotherapy Art Fest per la sua prima volta in Calabria. http://youtu.be/lKAMXZD-Q_Y

 

- Pasquale Sculco: voce e leader dei Carboidrati http://youtu.be/2GJYU9E656U

 

- Costantino Rizzuti: un musicista capace di creare una atmosfera magica con il suo tocco delicato e i suoi particolari strumenti sonori: http://youtu.be/I4c90XkVCxY

 

- The Menti: Una promettente e giovane jazz band del cosentino, chi ci segue li ha già conosciuti nella prima edizione del Longotherapy Art Fest e non può non ricordarli. http://youtu.be/hvib8nEk8BE

Pubblicato in Longobardi
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