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sabIl passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno è tradizionalmente il momento, dal punto di vista amministrativo, di bilanciare ciò che è stato fatto e di rilanciare l’azione di governo. È una regola non scritta al quale il sindaco di Amantea, Monica Sabatino, non ha inteso sottrarsi, commentando con l’onestà intellettuale che ha contraddistinto il suo operato, la situazione gestionale e politica che l’ente comunale di Amantea, così come la società civile, avverte in questo delicato momento storico.

-Una delle problematiche che ha dovuto affrontare fin dall’insediamento è la riorganizzazione dell’apparato comunale. Qual è la situazione attuale?

Il comune di Amantea necessitava di una forte riorganizzazione nel bilanciamento tra entrate ed uscite. Per molti, troppi anni, si è preferito “campare”, tirando la coperta ove fosse necessario. I tempi sono cambiati e questo modo di operare, alla luce dei tagli governativi che penalizzano fortemente gli organi locali, non è più attuabile. Oggi una città in salute dal punto di vista finanziario è chiamata a gestire ciò che ha nelle proprie disponibilità. Sulla base di questo presupposto abbiamo cercato, di concerto con la giunta, di mettere mano all’ufficio tributi, intercettando una situazione al limite del paradosso, con un numero di iscrizioni a ruolo decisamente inferiore rispetto alla realtà demografica ed urbana della città. Sono ben consapevole che determinare e colpire gli evasori totali o parziali è una scelta impopolare che chi mi ha preceduto ha preferito non compiere, ma è l’unica strada possibile per garantire ad Amantea un futuro più sereno. La giustizia sociale impone che i tributi debbano essere pagati in maniera congrua ed equa. Ed è su questo che siamo tutti impegnati. Mi scuso con quella parte di popolazione che ha ricevuto cartelle esattoriali già pagate e che ha dovuto recarsi in comune per far valere i propri diritti, ma era l’unica cosa da fare per riorganizzare il sistema e generare una banca dati innovativa e veritiera. I frutti di questo lavoro lo vedremo nei prossimi mesi quando pagheremo meno a fronte di una base contributiva più ampia rispetto a quella attuale.

-Come giudica il momento politico vissuto dalla maggioranza che la sostiene con convinzione?

Premetto che ognuno è libero di agire come meglio crede e che nella formazione delle liste civiche, scevre dai legami di partito, esiste una percentuale di volatilità che si manifesta quasi sempre nel corso del mandato. Ciò nonostante voglio ribadire che le mie conclusioni, così come quelle degli attuali componenti della giunta, sono sempre state nel merito delle cose. Non mi sono mai fatta condizionare da valutazioni di natura personale. Il concetto di base è sempre lo stesso: si lavora, si raccolgono i frutti di tale impegno, si giudicano i risultati e si decide il da farsi. Purtroppo non tutti agiscono allo stesso modo e in questi passaggi tra maggioranza e minoranza non si possono non cogliere gli attacchi personali ed incivili, dal punto di vista democratico, di chi ha condiviso un’idea ed un progetto. Non mi farò coinvolgere in questo modo di fare politica. L’entità personale è un valore inviolabile che cercherò di preservare fino alla fine del mio percorso amministrativo. Se altri non la pensano così mi spiace per loro. Ringrazio dunque Sergio Tempo ed Elena Arone per quello che hanno fatto. Non sono certamente io la persona che deve giudicare l’apporto da loro fornito alla gestione della cosa pubblica. La squadra di governo è adesso coesa e lavoreremo duramente per rendere Amantea migliore di quello che è, ma soprattutto per fare in modo che gli amanteani possano sentirsi fieri della propria città.

-Qual è il suo più grande desiderio per il nuovo anno?

Tralasciando ogni forma di polemica ed evitando commenti su chi prima c’era e adesso non c’è più un dato è inequivocabile: le casse comunali non godono certo di ottima salute, tanto che è diventato complesso assicurare anche le retribuzioni a dipendenti e collaboratori. Una circostanza che mi toglie il sonno e che parte da quella che era un’inefficienza conclamata dell’ufficio tributi. Se potessi accelererei il decorso delle cose per fare in modo che il bilanciamento tra entrate e uscite sia un fatto acquisito, creando così i presupposti per il pagamento dei salari alle giuste scadenze. Fortunatamente questo obiettivo, se tutti remiamo nella giusta direzione, non è lontano.

-Si sente parte integrante del Partito democratico?

Qui è opportuno fare un distinguo. A livello locale le cose non vanno certamente bene. Con meraviglia, ma anche amarezza, noto che gli attacchi politici all’azione amministrativa della giunta provengono in maggior misura dal Partito democratico e dal segretario Enzo Giacco. È chiaro che la responsabilità di tale situazione non è imputabile all’uno o all’altro, ma ad entrambi. Probabilmente non riusciamo a comunicare per come sarebbe necessario, ma capisco che tutti e due abbiamo a cuore il bene della città. Mi auguro che questa contrapposizione possa sfociare in qualcosa di costruttivo per la comunità amanteana. Ho scelto di aderire al Partito democratico e grazie anche alla disponibilità dei vertici regionali e nazionali considero il Pd il mio ideale punto di riferimento.

-Come si snoderà l’azione amministrativa da qui ai prossimi mesi?

Le cose da fare sono tante, ma anche quelle portate a compimento non sono di certo poche. È stato prorogato il progetto “Home care premium”. Sempre sul fronte dell’assistenza alle famiglie proseguiremo con il servizio di asilo nido, pronti a raccogliere nuove opportunità se dovessero prospettarsi di fronte ai nostri occhi. Dallo scorso mese di novembre abbiamo cominciato a lavorare, di concerto con il comitato “Giuseppe Brusco” all’organizzazione della kermesse carnascialesca. I gruppi di giovani sono al lavoro, le coreografie e i costumi sono in fase di realizzazione e la partecipazione sarà certamente all’altezza delle edizioni più belle. La rinnovata disponibilità dello stesso comitato ad ascoltare il territorio produrrà certamente i frutti sperati. A breve partiremo con una serie di interventi di riqualificazione del lungomare, rendendolo certamente più gradevole e funzionale in vista dell’estate. Il fatto che alcune prestigiose riviste internazionali hanno inserito la Calabria nelle mete da visitare nel 2017 ci rende orgogliosi e allo stesso tempo ci sprona tutti ad impegnarci di più. Su questo particolare aspetto sono convinta che il dialogo con gli albergatori ed il potenziamento dell’ufficio turistico situato lungo via Margherita serviranno ad incrementare il numero delle presenze. Con i settori competenti, inoltre, abbiamo già programmato una serie di interventi in materia di manutenzione e miglioramento dell’aspetto urbano di Amantea e Campora San Giovanni che andranno ad integrarsi con la raccolta differenziata. Qui siamo chiamati a migliorare: il sistema porta a porta, soprattutto nelle periferie, necessita di un potenziamento e di una migliore organizzazione. Le proposte ed i progetti su questo particolare aspetto non mancano. Ma anche la popolazione, come ho avuto modo di ribadire in precedenti occasioni, deve metterci del suo, evitando l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Su questo fronte non faremo sconti a nessuno. L’azione di repressione volta a individuare coloro che gettano il pattume in maniera illecita sarà ancora più dura. Amare la propria città significa in alcuni casi anche proteggerla.

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La consigliera Concetta Veltri prende una decisa posizione a tutela dei lavoratori dell’ArcaServizi srl ed ora scrive su quanto fatto.

 

Non possiamo non evidenziare quanto da Lei affermato.

-circa la sincerità e la sensibilità personale del sindaco Monica Sabatino ed il suo fermo orientamento nobile e disinteressato per la tutela del personale perdente posto;

 

Né possiamo omettere di cogliere la fragilità della posizione del sindaco che ha visto non percepito questo suo indirizzo politico.

Una fragilità determinata da diversi e distinti “ altri orientamenti e forse interessi”.

“Altri orientamenti e forse interessi” che sono tutti da scoprire e da valutare e che probabilmente saranno valutati non dalla politica.

 

Ecco però il forte comunicato:

“E’ noto che il comune ha sciolto il contratto con l’Arcaservizi che era concessionario della Tosap, della tassa di Affissioni e Pubblicità.

La conseguenza pratica è stata la sospensione dei servizi resi dal personale dell’Arcaservizi e cioè di Daniele Perricone, di Francesco Mangione e di Franco De Carlo.

Non sono i primi e forse non saranno gli ultimi a perdere il lavoro e così a trovarsi nei guai insieme alle loro famiglie, guai che qui in Calabria assumono la connotazione della assoluta gravità.

 

Era già successo molti anni fa con la Foderaro che gestiva alcuni servizi per conto del comune.

Anche in quel caso il personale si trovò a perdere il lavoro. Parliamo di Carmelo Zucco, di Anna Bonanno, di Maria Posa e di Francesco cd “il letturista”.

Ma l’amministrazione del tempo non volle perdere le conoscenze acquisite dal personale licenziato dalla Foderaro e lo riassunse per intero.

Questo personale costituì l’ufficio tributi del tempo.

Ci pare di ricordare anche che, più recentemente, c’è stato un tempo in cui l’amministrazione comunale ebbe ad affidare la gestione della pulizia e dei servizi del porto alla Lamezia Multiservizi.

Poi la stessa amministrazione comunale decise di affidare i medesimi servizi ad una diversa società , nel caso ad una cooperativa sociale di tipo B denominata “Gente di mare”.

Bene. In quella occasione il comune dispose che il soggetto subentrante nel servizio assumesse le unità che avevano prestato attività con la precedente azienda.

Una scelta politica non contestabile, di alto profilo e lignaggio, di fatto un riconoscimento della responsabilità del comune verso chi era stato impegnato in precedenza in un servizio dell’ente ed anche la dichiarazione della volontà di utilizzare le professionalità acquisite dai dipendenti della Multiservizi.

Mi sono impegnata, anche in seguito all'attenzione che il Partito Democratico ha riservato alla vicenda, per sensibilizzare personalmente il sindaco Monica Sabatino a confermare tale orientamento ricevendone un impegno personale nobile e disinteressato.

Purtroppo dobbiamo rilevare che l’orientamento del sindaco, almeno in questa fase, non è riuscito a prevalere su altri orientamenti e forse interessi.

Ed infatti la segretaria comunale nella qualità di responsabile dell’ufficio tributi ha adottato una determina con la quale affida alla cooperativa Quadrifoglio una serie di compiti già dell’Arcaservizi srl

Difficile non ricordare che Carmelo Zucco nella qualità di responsabile dell’ufficio tributi adottò una delibera con la quale nelle more affidò l’ incarico di affissore dei manifesti a Franco De Carlo.

Del tipo paese che vai usanza che trovi, amministrazione imperante soluzione che trovi.

Il comune, è ben noto, è il più importante datore di lavoro di Amantea. E questo è un bene.

Ma è necessario che i suoi comportamenti siano improntati al rispetto del lavoratore.

Ci sembra di ricordare che però non sempre questa indicazione sia stata rispettata come l’etica e la legge morale impongono.

A fronte dei casi della Foderaro e della Lamezia Multiservizi ben altri sono stati i comportamenti in altri casi come quello che interessò i vigilini per i quali non vennero usate, purtroppo, la stessa attenzione e la stessa sensibilità.

Il comune ha creato un balletto di persone che vengono assunte, licenziate, di nuovo assunte, di nuovo definitivamente licenziate.

Se tutto questo avviene perché il lavoratore si inginocchi dinanzi al potere è vergognoso.

Se tutto questi avviene per dare un lavoro ad uno nuovo, togliendolo a chi lo ha già fatto è vergognoso.

Non ci appare giusto e tantomeno onesto, creare un disoccupato per assumere una persona verso la quale si ha un interesse personale o politico.

Non vorrei che anche questa vicenda finisca nelle aule dei tribunali.

Amantea non ne ha bisogno.

Ad Amantea impera il silenzio delle festività, come se politici e partiti fossero troppo impegnati a scambiarsi gli auguri per poter valutare il crollo verticale della città e della sua economia e come se fosse impossibile fermare questa mannaia che quotidianamente si alza e si abbassa spesso solo sui nemici ma, in questa folle corsa verticale, talvolta anche sugli amici. Come se fosse un destino obbligato dalla storia e non, come è, dagli uomini e dai oro comportamenti,anche omissivi.

 

Ma ecco che si alza una voce, pur composta e delicata, ma ferma, quella di Gianfranco Suriano.

 

Ecco cosa scrive:

“Un altro anno è appena trascorso anche per la nostra Amantea e purtroppo sembra lasciarsi dietro gravi problematiche irrisolte e crisi economica, istituzionale e della politica cittadina, anzi.  

In questo periodo di feste, le parole di conforto che l’Amministrazione comunale in carica avrebbe dovuto rivolgere ai concittadini hanno ceduto il passo alle invettive e alle polemiche tutte interne a questa maggioranza che ci governa oramai da oltre due anni e mezzo.

Eppure, in questo momento di grave difficoltà una parola per quella parte (non piccola) di Città che soffre andava spesa almeno per darle un segnale di speranza e di fiducia per il futuro.

Niente di niente, l’Amministrazione comunale ha preferito, invece, il regolamento dei conti all’interno della lista Rosa Arcobaleno con accapigliamenti degni del migliore far west, stilettate e accuse pesantissime che danno l’idea di Amministratori con il coltello tra i denti disposti a difendere sino all’ultimo la poltrona che occupano.

 

E poi ci domandiamo perché il cittadino non ha più fiducia nelle Istituzioni, ci domandiamo perché i giovani si allontanano dalla politica, ci domandiamo del perché alcune spinte populiste e “forcaiole” avanzano.

Recuperiamo allora, o almeno tentiamo di farlo, un filo logico che possa descrivere il quadro politico-istituzionale nella nostra Città.

Con il recente passaggio, dai banchi della maggioranza a quelli della minoranza, dell’Assessore Sergio Tempo e della Consigliera Elena Arone, e con l’analoga decisione presa a suo tempo dall’altro Consigliere Alessandro Salvatore, di fatto chi oggi ci amministra rappresenta in Consiglio comunale un’esigua fetta di elettorato (2.318 voti) non paragonabile minimamente a quella rappresentata nel complesso dai gruppi d’opposizione presenti nello stesso Consiglio (6.231 voti). Per carità, per tale motivo nessuna legge impone l’interruzione del mandato elettorale in capo al Sindaco Sabatino ma un grande problema politico e di rappresentanza si pone.

Dovrebbero sapere i componenti della lista Rosa Arcobaleno, rimasti tra le file della maggioranza, che ogni loro atto deliberativo oggi è preso in rappresentanza del 27% circa dei cittadini che si sono recati alle urna nel mese di maggio del 2014.

Se poi il dato si focalizza solo su Campora San Giovanni, il divario diventa enorme e forse anche per queste ragioni l’importante centro abitativo di Campora è adesso relegato al ruolo marginale di contrada.

Questo stato di cose dovrebbe indurre tutti i componenti dell’attuale maggioranza a un’analisi seria e attenta che presuppone però un minimo di capacità politica per trarre le dovute conseguenze. Questa capacità politica dovrebbe intanto far giungere questa maggioranza a una rinnovata e ulteriore assunzione di responsabilità che come minimo dovrebbe tramutarsi in un atteggiamento più dialogante con le opposizioni, evitando di sputare fango su chi ha legittimante deciso di non condividere più gli obiettivi e la gestione amministrativa del Sindaco Sabatino.

A tal proposito, per onestà intellettuale, devo riconoscere che l’ex Assessore al Bilancio e ai Tributi Sergio Tempo ha sempre fatto presente in più occasioni la criticità relativa alla rete idrica della nostra Città a tal punto da proporre l’installazione di un sistema di telelettura su tutta la rete cittadina.

Inoltre, tale anomalo quadro sulla rappresentatività in Consiglio comunale, dovrebbe consigliare alla risicatissima maggioranza in carica di attivare reali ed effettive forme di partecipazione democratica dei cittadini alle scelte amministrative, magari rivedendo fin da subito la decisione presa (in spregio alle 1.609 firme raccolte dal comitato cittadino presieduto da Antonio Perricone) di non procedere più alla ristrutturazione del lungomare di Amantea.

Se l’attuale maggioranza non intenderà porre rimedio a tale enorme problema di rappresentanza sarà allora chiaro l’intento con cui tali persone si sono candidate alle ultime elezioni comunali e che nulla ha a che vedere con il bene della collettività da loro tanto sbandierato sui palchi nel mese di maggio 2014.     

Lì, 2 gennaio 2017                                                   Gianfranco Suriano

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Convocato per il 30 dicembre ore 11.00.

 

Questi i punti all’ordine del giorno: Presentazione DUP 2017/2018. Approvato con delibera di giunta n 159 del 28.7.2016. Determinazioni

 

 Ratifica variazioni bilancio adottata dalla giunta municipale n 246 del 29.11.2016.

 

Nomina revisore dei conti per il triennio 2017/2019.

 

Gal Savuto Elezione delegati.

 

Flag Perti elezione delegati.

 

Ovviamente l’amministrazione comunale coglierà l’occasione per porgere alla città gli auguri di un buon 2017.

 

Amici politici ci suggeriscono che il delegato al Gal Savuto dovrebbe essere l’assessore Cannata , mentre il delegato per il Flag Perti dovrebbe essere l’Assessore Rubino.

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In tanti pensano, o meglio sperano, che la giunta di Monica Sabatino cada, come è successo a Renzi.

 

Ma come sappiamo bene Monica Sabatino e Renzi non sono nella stessa situazione.

Renzi ha osato ed ha perso.

Il sindaco di Amantea non osa e quindi non perderà.

Il sindaco ben sa che rappresenta una percentuale minoritaria degli elettori, una percentuale che scema sempre di più.

E quindi la tecnica usata è quella del galleggiamento, del tirare a campare.

 

Si, certo la lista Rosa Arcobaleno ha perso due componenti, tra cui un potente ed importante assessore.

Si, certo nella maggioranza ora sono in 10 e nella minoranza sette.

E quand’anche la consigliera Elena Arone dovesse passare nella minoranza in consiglio ci sarebbero 9 componenti nella maggioranza ed 8 nella minoranza.

Ed una sola unità farà la differenza.

Certo qualcuno pensa, spera ed addirittura sostiene , che si possano trovare non una ma due unità pronte a transitare nella minoranza così che si andrebbe direttamente alle elezioni.

Ma possibile che nessuno comprenda che nello stesso modo in cui può esserci un travaso dalla maggioranza alla minoranza potrebbe verificarsi anche il contrario?

E poi, siamo davvero sicuri che la minoranza regga?

Ed infatti, siamo davvero sicuri che la minoranza contesti i comportamenti e gli atti della maggioranza?

Che denunci gli abusi della maggioranza?

 

Sotto gli occhi di tutti ci sono ben poche contestazioni e molte meno denunce.

Basta leggere le dichiarazioni ed i comunicati della minoranza: sono in gran parte e con poche eccezioni, scarni ed insufficienti.

Ed anche in consiglio gli interventi sono limitati , quasi come se alla minoranza non interessasse far cadere la maggioranza. Come se la minoranza recitasse un ruolo sul palcoscenico, ma senza essere protagonista.

Amantea avrà anche essa un Cicerone che denuncerà Catilina?

Ed infine, vale la pena di ricordare che la colla che conserva la maggioranza è il potere.

Ed il potere logora chi non ce l’ha!.

Ed allora?

 

Allora appare difficile, per non dire impossibile che la giunta Sabatino cada.

Tantomeno sotto la azione della minoranza.

Se la giunta di Monica Sabatino finirà anticipatamente, infatti, non dipenderà certamente dal ruolo della minoranza.

Al più come a Cesare per una congiura se non per gli errori della stessa maggioranza.

Errori che possono essere semplicemente amministrativi e quindi ininfluenti .

E quelli aventi valenza penale, se ci sono, chi andrà a denunciarli?

La minoranza ?

Non scherziamo?

I fatti li sappiamo in pochi! Altri nemmeno guardano e se guardano non vedono!

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

“Nell’ultimo consiglio comunale sono successe tante cose, troppe per essere riunite in un unico comunicato.

 

Si è parlato della situazione degli immigrati, dell’ordine pubblico e delle forze dell’ordine.

E’ stata finalmente discussa e approvata la nostra proposta sulle riprese delle sedute consiliari seppure con grosse limitazioni poste vigliaccamente dalla maggioranza.

 

Si è parlato della mensa scolastica e la maggioranza ha bocciato la nostra proposta di investire di più e coprire tutti i cinque giorni di mensa e non lasciare i bambini per due giorni(per tutto l’anno) con un panino: e qui il sindaco ha raggiunto il massimo livello istituzionale parlando delle sue polpettine e delle due frittatine.

 

Si è affrontato poi l’enorme tema del buco di bilancio e questa maggioranza scellerata è andata a modificare le scritture contabili del 2014 senza un parere amministrativo, ma con l’unica “illuminazione” della segretaria-ragioniera che ha ammesso candidamente : “Io lo so che sono incompatibile in questo doppio ruolo, anche per l’anticorruzione ma lo faccio per spirito di servizio.”

 

Vorremmo capire a chi lo fa questo servizio, non certo ai cittadini di Amantea.

E poi la chicca finale del sindaco: l’indennità “maggiorata” del Presidente del Consiglio, che dovrebbe svolgere una funzione “super partes” di equilibrio ed equidistanza tra maggioranza e minoranza e che invece viene “retribuita” dalla maggioranza.

Affronteremo ogni tema, per adesso pubblichiamo la nota letta in Consiglio quando hanno comunicato e “festeggiato” le nuove deleghe.

 

Ecco la nota:

“Questo di oggi è il primo consiglio comunale dopo due fatti gravissimi:

le indagini della Procura di Paola che riguardano il sindaco e suo padre Giuseppe Sabatino per voto di scambio e corruzione elettorale;

un buco di bilancio di 3 MILIONI e 300 MILA EURO che sono spariti, come vedremo tra poco, da un bilancio all’altro, in questo caso dal 2013 al 2014, apparentemente senza un perché.

E voi vi comportate come se nulla fosse.

Oggi si ridistribuiscono le deleghe perché, come ha detto il sindaco, un assessore si è dimesso, e non un assessore qualunque ma l’assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici.

Quindi non un’ordinaria gestione, ma in sostanza una crisi gravissima di maggioranza.

L’assessore se ne è andato definendo questa amministrazione “Impresa familiare”.

Noi lo sosteniamo da sempre, siamo l’unico comune in Italia dove in due anni di tempo non si è riusciti a trovare un Ragioniere, e quello che è in pensione (che guarda caso è il padre del sindaco), rimane a fare il “volontario civico”.

Siamo l’unico comune in Italia dove si è fatto un concorso per la Ragioneria e tutti i concorrenti sono stati bocciati.

Sembra tutto incredibile.

Quello che emerge è lo squallore di questo contesto e di questa amministrazione che sembrerebbe una barzelletta.

E potremmo anche ridere se non ci fosse di mezzo un contesto sociale che piange, persone senza lavoro o con lavoro e senza stipendio, si potrebbe ridere se non ci fossero difficoltà economiche enormi di cui l’amministrazione comunale non tiene affatto conto, e una situazione disastrosa per quanto riguarda la manutenzione, le strade, la depurazione, i servizi, e i costi dei servizi che continuano ad aumentare (sono di recente arrivate le bollette TaRi elevatissime nonostante siamo al 70 % di differenziata).

Abbiamo gli operai delle cooperative che non vengono pagati da mesi, i lavoratori del PAC anziani che attendono quasi tutti i pagamenti, quelli dell’Home Care Premium che sono stati pagati da poco dopo mesi di ritardo.

Il quadro che è emerso è terribile!

Avete festeggiato le nuove deleghe ma io penso, che non vi sia nulla da festeggiare.

E se ci sono degli auguri da fare li faccio non a voi amministratori ma ai cittadini di Amantea perché si liberino al più presto di voi e ritornino a credere che un’amministrazione seria ci può essere per il futuro di Amantea.”            

Francesca Menichino

Prima di iniziare la discussione dei punti all’ordine del giorno la consigliera comunale Concetta Veltri chiede di fare una dichiarazione e di allegare la stessa agli atti del Consiglio comunale.

Eccola : La “lettera aperta” al sindaco della città a firma del segretario del Partito Democratico Enzo Giacco e di Stefano Spina, coordinatore dei Giovani Democratici - ripresa nei giorni scorsi dai quotidiani e diffusa dai siti web locali e dai social – è un grido di allarme forte e responsabile.

Un grido di allarme che non può e non deve essere sottovalutato, non fosse altro perché proviene dall’interno dello stesso partito – appunto il Partito Democratico - al quale il sindaco è iscritto insieme alla giunta nella sua interezza.

La compagine che governa la nostra città ormai da due anni e mezzo non ha capacità di coinvolgimento e confronto, si intesta maldestramente lavori ed opere progettate e finanziate nella scorsa consiliatura, assume impegni che puntualmente disattende, non ha progetti capaci di incidere sulla qualità della vita della collettività né visione a lungo raggio.

Sulle troppe “cose che non vanno” avrei potuto fare interventi plateali e conferenze stampa almeno bimestrali, ma fin dall’inizio ho preferito un approccio responsabile e sempre costruttivo: vigilando sull’operato amministrativo, denunciando l’inerzia su alcune questioni cruciali e anche (ma invano) suggerendo e indirizzando.

Condivido pienamente e sottoscrivo l’appello lanciato dal PD: è arrivato il momento di uscire da questo intollerabile e - aggiungo - colpevole immobilismo, invertendo la rotta e tentando di recuperare il necessario rapporto con la città e i cittadini.

In altri termini, serve una svolta, altrimenti la città muore”.

Sul punto prende la parola il consigliere Sante Mazzei il quale precisa che questa giunta inaugura soltanto i lavori dell’amministrazione precedente e ne elenca diversi tra cui la Chiesa di San Francesco e la pista ciclabile.

Questa la amara constatazione della consigliera del M5s sul Consiglio comunale di oggi 30 settembre:

 

“Quando stamattina vi informavo del Consiglio e dei vari punti non potevo immaginare quello che poteva accadere e che sarebbe accaduto.

Dopo un violento scontro politico il vicesindaco ha annunciato che chiederà la sfiducia dell' assessore Tempo.

 

Colpevole secondo Morelli di aver detto la verità.

L'assessore al Bilancio infatti ha oggi denunciato un buco nel bilancio, un buco che il ragioniere Sabatino gli aveva detto che era sanato.

 

Ed invece sono tutti là nei nostri conti 3.500.000 di euro (tre milioni e mezzo) da restituire allo Stato che li ha anticipati ai tempi dello scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose.

Il sindaco pubblicamente ha detto a Mazzei "intanto ci abbiamo fatto una bella campagna elettorale con quei soldi nel 2011".

 

Io ho chiesto conto alla segretaria che ha risposto solo "mi riservo di rispondere ", lei che è ritornata a fare anche il ragioniere.

E che ha firmato e continua a firmare gli atti contabili.

Davvero oggi erano necessarie le riprese che loro proprio non vogliono.

Vedremo cosa accadrà.

Quello che posso dirvi è che non è stato uno spettacolo piacevole, perché è emerso tutto lo sfacelo

che c'è nei conti di questo comune.

 

Ed in tutta la gestione.

Un comune che sta andando inesorabilmente alla deriva.

Chiunque verrà dopo dovrà fare i miracoli davvero, a parte ogni ironia sul santo di Paola.

Ma qualcuno dovrà pur rispondere di tutto questo inaccettabile disastro.

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Sono le 18,45 quando arrivo a casa   e sento il telefonino squillare.

Automaticamente rispondo ed un amico mi chiede. “Ma è vera la notizia che GB Morelli ha chiesto la testa di Sergio Tempo?” .

“Ero qui davanti al PC meditabondo sul titolo dell’articolo”, rispondo. Grazie per il suggerimento.

 

E così che comincio a richiamare la vicenda occorsa oggi in consiglio comunale e che ha visto la querelle tra GB Morelli e Sergio Tempo.

Tutto è nato dalla domanda rivolta all’assessore Tempo su quanto il comune abbia incassato di IMU a giugno 2016.

Una domanda, probabilmente, senza secondi fini, ma che ha messo in imbarazzo l’assessore al bilancio il quale ha dovuto dire una verità finora tenuta nascosta e cioè che il MEF ha trattenuto tutte le somme versate dai contribuenti amanteani per pagarsi le quote delle anticipazioni erogate al tempo dei commissari straordinari antimafia e che finora non erano state interamente trattenute.

 

Da qui le gravi difficoltà di cassa e di bilancio.

Immediate le osservazioni del vicesindaco che ha contestato a Sergio Tempo di non aver avuto la giusta attenzione sul problema di tale debito.

Istantanea la difesa dell’assessore il quale ha ricordato di aver chiesto decine di volte al ragioniere se il debito delle anticipazioni fosse stato assolto e di avere sempre ricevuto ampie assicurazioni.

 

Anche il consigliere Mazzei è intervenuto ricordando che nemmeno a lui che pur li aveva ripetutamente sollecitati sono stati offerti i dati reali sul debito residuo.

Il vicesindaco ha continuato a contestare la inidoneità dell’assessore Tempo giungendo ad affermare : “Ora capisco perché Mazzei non ti ha voluto nella sua lista!”, una affermazione grave e lesiva.

Il sindaco Monica Sabatino con molta intelligenza politica ha cercato di smorzare la querelle sostenendo che “La colpa è del ministero che non ha mai comunicato il piano di rientro delle anticipazioni. Troveremo comunque una soluzione, al limite anche chiedendo al MEF la diluizione delle rate di rientro”.

Ricordiamo che le anticipazioni vennero erogate dalla Cassa DDPP su richiesta e per conto del Ministero dell’Interno.

Certo che è ben strano il fatto che negli due ultimi bilanci il Mef non abbia trattenuto le somme come fatto adesso.

Ed è altrettanto strano che tali debiti non siano stati riportati nei bilanci

Invece di far tesoro di questa buona via di uscita due sono andati avanti sostenendo le rispettive posizioni.

Al punto che il vicesindaco ha dichiarato di sentirsi minacciato .

 

Tempo, invece, ha affermato la sua volontà di chiarezza e verità: “Abbiamo l’obbligo di essere trasparenti…” ed ha contestato la inopportunità degli interventi di Morelli.

GB per ultimo ha ricordato che Tempo è assessore al bilancio da circa 10 anni e non può , quindi, accusare alcuno a sua discolpa ed alla fine ha dichiarato che chiederà la sfiducia dell’assessore.

Ora due sono le possibilità.

La prima è che GB ottenga la sfiducia , nel qual caso il comune avrà necessità di un altro assessore.

La seconda è che se GB non chiede o non ottiene la sfiducia sarà lui a dover trarre le ovvie conclusioni.

Non c’era quasi nessuno in consiglio comunale e purtuttavia la notizia della querelle si è sparsa per la città alla velocità della luce.

Vi faremo sapere.

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Può essere questa in estrema sintesi il senso della risposta della amministrazione comunale alla sveglia che il PD ha suggerito alla giunta Sabatino.

 

Toni, comunque, sempre formalmente ineccepibili, ma distanze mantenute, anzi ampliate.

Giacco viene, infatti, contestato per “il modo superficiale” con il quale analizza la situazione amanteana.

Sempre a Giacco viene contestato di non essere concreto ma di poggiare la “sua” politica non già su “confronti ed iniziative” , quanto su “lettere aperte e post”.

Per questo la Giunta “ribalta al mittente l’accusa di immobilismo”.

E di seguito l’elenco di quanto fatto.

Certo, afferma il sindaco, “Siamo concordi nel dire che si può fare meglio e di più”, ma non dimentica di ricordare “le grosse difficoltà di liquidità del comune”.

Comunque sia, conclude l’amministrazione comunale, “ha fatto tesoro dei suggerimenti di Giacco” , e” lo ringraziamo per aver suonato la sveglia”.

Ma ed è qui che scatta la reazione della Giunta “ daremo le risposte non al Partito democratico, ma alla società civile”.

In sostanza il PD nulla c’entra con la Giunta.

Poi il temibile suggerimento “all’amico Enzo” ,una specie di “sfida all’OK corral”, “pensi ad affrontare la campagna referendaria per iniziare a cambiare questo paese offrendo il nostro contributo attraverso iniziative che diano la possibilità di confrontarsi guardandosi negli occhi”.

 

Ed ecco la nota sindacale:

“Amantea, la risposta del sindaco Monica Sabatino alle accuse del segretario del Pd Enzo Giacco.

«Non si può confondere – evidenzia il sindaco Monica Sabatino – l’analisi per una valutazione coerente e corretta della situazione con l’immobilismo paventato in modo piuttosto superficiale dal segretario del Partito democratico Enzo Giacco.

Con molta onestà non solo io, ma anche i componenti della giunta abbiamo serie difficoltà nel capire l’azione politica di Giacco che non passa da atti concreti, da confronti o da iniziative, ma si basa sul “lancio” di lettere aperte alla comunità e di post sulle reti sociali.

Se c’è un’accusa che rispediamo al mittente è propria quella dell’immobilismo.

 

Siamo l’amministrazione che, almeno negli ultimi anni, ha valorizzato i servizi sociali in favore della cittadinanza.

Abbiamo avviato la ricomposizione degli uffici comunali, in primis quello dei tributi.

Ciò ha consentito di individuare e colpire evasori totali e parziali che fino ad ora hanno campato sulle spalle del comune.

Abbiamo investito sulla scuola, inaugurando nuovi asili, ma soprattutto intervenendo sugli aspetti strutturali ove necessario.

Abbiamo aperto la pista ciclabile e avviato l’allargamento di via Neto.

L’apertura dell’antica chiesa di San Francesco e l’intervento di urgenza al parco della Grotta sono segni tangibili del nostro impegno verso il patrimonio culturale ed artistico del territorio.

Come dimenticare poi la conclusione dei lavori in piazza San Francesco a Campora San Giovanni e gli interventi di manutenzione su tutto il territorio.

Abbiamo creato sinergie con i privati per la gestione degli impianti sportivi e attendiamo dalla Provincia di Cosenza l’uso del palazzetto dello sport.

Siamo concordi nel dire che si può fare meglio e di più.

 

Stiamo lavorando per la ristrutturazione del lungomare per il quale abbiamo acquisito il parere della sovrintendenza e dove siamo intervenuti ricaricando le barriere a mare a protezione delle opere che andremo a realizzare.

Tutto questo senza dimenticare le grosse difficoltà di liquidità del comune e sottolineando quello che è un dato nazionale che vede gli enti ingessati dal nuovo codice degli appalti che ha rivoluzionato l'approccio e le regole determinando uno smarrimento dei funzionari che sono rallentati dall'incertezza dell'affrontare nuove regole.

Abbiamo fatto tesoro dei suggerimenti di Giacco, lo ringraziamo per aver suonato la sveglia e daremo le risposte non al Partito democratico, ma alla società civile alla quale rivolgiamo quotidianamente la nostra attenzione.

All'amico Enzo dico di rivolgere l’attenzione più alla sostanza che all'apparenza, di pensare ad affrontare la campagna referendaria per iniziare a cambiare questo paese offrendo il nostro contributo attraverso iniziative che diano la possibilità di confrontarsi guardandosi negli occhi».

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