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La situazione dei comuni è disperata e nessuno interviene per far riprendere la rotta nella direzione della correttezza contabile ed amministrativa.

 

E’ mai possibile che le amministrazioni comunali ed in primis gli uffici di ragioneria paghino con discrezionalità le fatture che loro stessi scelgono?

Noi riteniamo di no!

Noi pensiamo che le fatture debbano essere pagate in relazione alle prestazioni eseguite.

Ed ancora, è mai possibile che le amministrazioni comunali utilizzino le entrate dei propri tributi per spese di ordine generale senza pagare i servizi da cui derivano i tributi stessi.

Noi riteniamo di no!

E’ il caso del servizio acquedotto

E’ il caso dei servizi RSU

Ma quello che è osceno e vergognoso è che si contestano i debiti.

Anzi si minaccia la Sorical di portarla in Tribunale perché di fronte ai mancati pagamento ridice la fornitura di acqua.

Ma esiste un modo alternativo per procurarsi dai debitori i fondi per pagare il personale e le spese generali?

Portare i comuni in tribunale ed attendere 5-10 anni per avere una risposta giudiziaria, magari da un terzo sindaco perché nel frattempo il primo si è dimesso, il secondo ha finito il mandato ed il terzo ha trovato le casse del comune vuote?

Non solo.

Nel caso dei rifiuti si chiedono prestazioni migliori , nuove assunzioni, nuovi automezzi, la città pulita.

Cose impossibili da garantire quando i comuni non pagano ed il personale avanza mesi e mesi di stipendi, non si riesce a comprare il carburante, l’olio, non si riesce a manutenzionare i mezzi e così via.

E non basta.

Talvolta si scatenano le istituzioni amiche per fare rete contro.

Dove succede?

Dovunque le amministrazioni sono gestite da persone che ha perso la testa o forse non l’ ha mai avuta!

Dovunque le amministrazioni hanno dimenticato il passato , anche quello recente.

Dovunque si sono presi impegni allineati a quanto.

Nel porto , tra gli occupanti degli ormeggi si è sparsa la voce di un prossimo aumento delle tariffe.

Un aumento ritenuto inaccettabile.

Tanto più in presenza di continue situazioni di mancata fruibilità del porto medesimo.

 

Per capire meglio basta leggere la ordinanza n 17/2017 della capitaneria di Porto di Vibo Valentia e datata 11 maggio 2017 nella parte nella quale è scritto “ gli effetti della ordinanza n 2 del 5. Gennaio 2017 devono intendersi revocati” per capire che il porto è stato chiuso per più di quattro mesi , cioè un terzo dell’anno!

E non è nemmeno dello che non si richiuda !

La possibilità discende dal fatto che la bocca del porto in condizione di bassa marea permette l’accesso sicuro solo ad imbarcazioni di pescaggio non superiore a 2 metri

E le imbarcazioni dovranno utilizzare il canale di ingresso/uscita solo una alla volta con precedenza a chi esce.

Per questo i possessori di posto barca dicono di essere fortemente arrabbiati

Per molti di loro è illogico che il comune non pensi a ridurre le tariffe del 2017 vista la inutilizzabilità del porto stesso per i primi 4 mesi.

Tanto illogico che molti pensano di intimare l’ente ad contenere le esigenze tariffarie

E non si esclude il ricorso ad azioni legali

E poi pensare invece ad un aumento dei canoni appare fortemente ingiustificato.

 

Tanto più alla luce della recente sentenza del Tar Calabria che ha visto le assurde pretese erariali verso il comune totalmente soccombenti.

La difesa degli utilizzatori del porto sembra intenda riconoscere il difetto originario della struttura portuale ma ritengono inaccettabile che lente attenda più di 4 mesi per riaprire la bocca del porto!

Pubblicato in Campora San Giovanni

Venerdì 6 febbraio si terrà un consiglio comunale.
Il primo refuso è sull’orario che nell’Oggetto è indicato alle 15.30 e nell’avviso è indicato alle 11.30.

 

Ricordiamo che Amantea è il paese dei refusi tra cui quello balzato agli onori dei mass media del bando per gli spalatori di neve e che probabilmente non si vuole perdere questo primato.

 

Questi i punti all’ordine del giorno:

Encomio solenne agli appuntati dei carabinieri Stefano Vommaro e Berardino Francesco Miraglia della Stazione carabinieri di Amantea per aver soccorso Antonio Marano un pensionato di 81 anni originario di Lago, ma abitante ad Amantea, che era caduto nel torrente Torbido e restando chiuso nella sua Fiat Punto capovolta nel letto del torrente stesso (il secondo refuso nel nome che è Bernardino e non berardino. Speriamo che nell’encomio venga scritto in modo giusto!)

GAC Gruppo Azione Costiera “La Perla del Tirreno”. Sostituzione del delegato Pasquale Ruggiero in rappresentanza del comune di Amantea. Nomina (di) un nuovo delegato. Non possiamo omettere di segnalare che il consigliere Ruggiero venne nominato al consiglio comunale con delibera n 72 del 21.11.2011 ma che al tempo il GAC si chiamava “La Perla del Tirreno Cosentino” e chiederci e sia lo stesso o se nel frattempo sia cambiato (terzo refuso).

 

Regolamento della consulta per la legalità e sicurezza. 

Regolamento della consulta per le pari opportunità fra donna ed uomo.

Regolamento per la disciplina dei compiti, del funzionamento e della durata del consiglio di frazione.

Regolamento gestione Campus “ Francesco Tonnara”.

Regolamento nucleo di valutazione.

 

La minoranza anticipa forti osservazioni se non contestazioni a cominciare dal fatto che l’amministrazione non convoca le commissioni consiliari, indice di trasparenza e democrazia partecipativa che era fortemente presente nell’amministrazione precedente e non rende disponibili gli atti in tempo per la loro piena valutazione.

 

Già il 5 febbraio infatti i consiglieri Veltri e Mazzei hanno contestato che gli atti non erano firmati alla segretaria.

comune amantea

 

Pubblicato in Politica

Domani 20 febbraio 2013 si celebrano i 70 anni dal bombardamento anericano di Amantea.

La Fidapa appone una targa (vedi foto) , fa celebrare una messa e ricorda l'evento. Ma c'è qualcuno che contesta. E' la signora Santa Gallo che ha appostouna lettera sul tazebao dell'edicola di Campaiola. Eccola:

"Perché la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?

La vicenda ha del grottesco.

Due istituti superiori( ITC Mortati e Liceo Scientifico) e la Fidapa hanno organizzato per il 20 febbraio2013 le celebrazioni del settantennale del bombardamento di Amantea

Trentacinque morti (circa). “Tredici bambini, tre giovani, sei madri( di cui due incinte), dieci uomini, le vittime innocenti di una perversa logica di guerra, rimaste sotto le Case sciullate”.

Non solo questo si legge sul verso dell’invito, ma perfino che ad Amantea “ Così chiamiamo quell’ammasso di macerie- mai rimosse- sotto cui potrebbero ancora giacere dei poveri resti umani, forse”

Una dichiarazione incontestata ed incontestabile quale è quella che da 70 anni quei ruderi sono abbandonati a se stessi, alle intemperie, vissuti da serpi e ratti.

Ruderi che da tempo cadono a pezzi, al punto che la stessa strada denominata via Duomo è chiusa per via dei crolli dei resti dei vecchi muri. Senza che nessuno e ne curi.

E dice bene la vice presidente della Fidapa quando scrive che “ Il bombardamento su Amantea, 20 febbraio 1943, è un pezzo della nostra storia che solo pochi ricordano e che molti, soprattutto giovani, ancora ignorano”

Aggiungo io “Ad iniziare dall’amministrazione comunale di Amantea che, giustamente, emana una ordinanza per tutelare la rocca di Coreca e la incolumità di improbabili accedenti, ma dimentica che via Duomo è chiusa al traffico pedonale , ormai da mesi”

Leggo che interverrà alla cerimonia addirittura il Sindaco di Amantea, oltre al presidente della Fidapa ed alle dirigente degli istituti scolastici, e che sarà apposta una corona e scoperta una seconda lapide a ricordo della giornata e delle vittime

Mi chiedo, allora. Ma come è possibile che la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?

Mi chiedo, come è possibile che dopo settant’anni ( 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10………….fine del secondo millennio …..68,69,70) nessun, insisto –nessun-, amanteano abbia tenuto in considerazioni il fatto che le case “non bombardate” possano avere crolli, figurarsi quelle bombardate?!.

Mi chiedo, come possa essere invitato a questa cerimonia il sindaco di una città( vale per tutti quelli che hanno preceduto quello attuale) che non ha imposto la eliminazione di un pericolo che dura da 70 anni ed accetti passivamente che tale pericolo continui ad esistere, ed al massimo faccia chiudere una strada pubblica sulla quale la gente ha il diritto di transitare?

Amantea 15febbraio 2013                                                    Santa Gallo.

Pubblicato in Politica
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