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SUL LUNGOMARE DI AMANTEA

Sono venuto a conoscenza con FB che l’amministrazione comunale di Amantea ha rinunciato alla realizzazione del progetto lungomare per destinare i fondi verso alcuni non precisati interventi di riqualificazione su cui tornerò successivamente.
Non mi esprimo mai sulle scelte di intervento nel territorio da parte dell’ amministrazione comunale.
È un errore. E’ un errore perché sono un professionista di questa materia. Non ho compromessi con nessuno ed ho l’obbligo di far conoscere la vicenda a coloro che ne sono all’oscuro.
E naturalmente far conoscere il mio punto di vista.
L’obbligo e il diritto di opinare su questo argomento, mi viene dal fatto che ho lavorato su questo progetto come capogruppo insieme ad altri colleghi, da più anni.
Gli amministratori non conoscono il progetto né le problematiche. E parlano. Decidono. Si auto approvano. (Intendiamoci sia maggioranza che opposizione).
Dunque ho deciso di spiegarvi cosa era il progetto del lungomare di Amantea.

L’idea era del compianto Franco Tonnara che aveva fatto di questa realizzazione un sogno . Avevamo parlato di rendere questo spazio a misura d’uomo. Di rinverdirlo, di trovare spazi per grandi eventi dal momento che non abbiamo una vera piazza. Di creare una grande isola pedonale dove gli anziani ed i bimbi possono passare pomeriggi tranquilli( parole sue). In altri termini di fare del lungomare di Amantea qualcosa di speciale.
Da li siamo partiti.
Mi piace ricordare che nell’elaborazione del progetto abbiamo coinvolto alcuni giovani, entusiasti e bravi laureati.
Mi piace esporre la prima versione del progetto. Ne abbiamo avute molte altre successivamente, ma dal punto di vista urbanistico come sempre la prima è sempre la più pura ed è la migliore. Le versioni successive sono filtrate (da parte dei politici) da quello che non possiamo toccare, dall’altro che è parente del funzionario, da una serie di veti incrociati che forse servono a questa politica rachitica ma non servono allo sviluppo della città.
La ristrutturazione del lungomare si basava su poche ed essenziali idee.

1- Creazione di una grande isola pedonale con la rigida separazione del traffico pedonale da quello carrabile.
Per ottenere questo si era pensato a sviluppare la viabilità carrabile a ridosso della scarpata della ferrovia, creando in più punti aree di parcheggio per un totale di 415 posti macchina tutti rigorosamente distanti dalla zona pedonale e collegati ad essa con percorsi fino all’arenile adatti anche ai portatori di handicap.
I parcheggi naturalmente sarebbero stati gestiti da cooperative o società ad hoc.

2 – Realizzazione area verde dal Lido Azzurro fino al ponte di Via Garibaldi, con percorsi pedonali, area gioco bimbi, panchine (lo spostamento della viabilità carrabile a ridosso della ferrovia prevedeva lo spostamento del monumento religioso e quello marinaro in questa zona). L’area era caratterizzata da un’alberatura fitta, specchio d’acqua, camminamenti in mezzo al verde. Ci eravamo riuniti con specialisti botanici per la selezione delle essenze adatte all’ambiente marino. Era prevista la realizzazione di una decina di micro chioschi per la vendita di prodotti locali e gadget turistici. Parte di questa area poteva essere coperta con struttura trasparente per un utilizzo invernale. Questa doveva essere la zona tranquilla, di sosta e di socializzazione.

3 – Percorso dal Lido Azzurro al parcheggio “Il Gabbiano”.
Sarebbe diventato un percorso pedonale alberato, attrezzato con soluzioni tecnologiche (illuminazione e supporti a scomparsa) per esposizioni temporanee.

4 – Area parcheggio “Il Gabbiano” e arenile di fronte.
Uno dei grandi problemi di Amantea (centro) è quello di non avere uno spazio di aggregazione adeguato alla dimensione della città. Non abbiamo una vera e propria piazza per eventi adeguati alla nostra dimensione.
Il progetto del lungomare forniva anche questa opportunità. Sfruttando infatti il parcheggio esistente ed ampliandolo nell’arenile si sarebbe creato una piazza con lo sfondo sul mare con la capacità di circa 700 posti a sedere e 2000 in piedi. Con tutto l’occorrente per manifestazioni di grande prestigio.
Circa 30 anni fa progettai un anfiteatro a Castiglione Cosentino. È una struttura di circa 2500 posti. Ogni anno questo piccolo paese presilano ospita artisti e manifestazioni prestigiose semplicemente perché ha la struttura adeguatamente dimensionata. Le manifestazioni più grosse ad Amantea si fanno a piazza Cappuccini. Ma vi rendete conto?
E torniamo al lungomare.
Dunque l’ultima parte, il lato sud sarebbe diventata una passeggiata pedonale con una pista ciclabile (che attraversa tutto il lungomare) separata opportunamente dal traffico pedonale. Tutta questa grande area sarebbe stata fruibile con degli assi di penetrazione perpendicolari. Alcuni esistenti, altri da creare. (uno particolarmente interessante era quello che avrebbe collegato piazza stazione con il lungomare).
Senza entrare in noiosi ma importanti dettagli tecnologici (tipo di illumitazione, videoproiezione, web, ecc) diciamo che questo era un progetto, un idea strutturata.

I problemi della sua realizzazione erano legati alla pluriennale inadempienza dell’amministrazione comunale di pagamento della concessione demaniale. Non è vero quello che ho letto si Fb che non si può realizzare niente in quell’area demaniale Io stesso sono stato all’ufficio del demanio e il funzionario è stato chiaro. Si può realizzare tutto a condizione che il comune si metta al giorno con i pagamenti con il demanio. Del resto se il demanio lascia passare il piano spiaggia che invade l’arenile non si capisce perché non dovrebbe approvare un progetto di valorizzazione di un km di spiaggia.

Per terminare la riflessione sulla riqualificazione della marina, a titolo personale e professionale suggerirei che anziché invadere in modo pesante e antiestetico il litorale (almeno al centro del paese) con lidi di dubbia qualità, l’amministrazione comunale dovrebbe prodigarsi per consentire di sfruttare i terreni siti sul lungomare, consentendo un servizio tipo lido e sgombrare l’arenile da queste brutture. Pensateci. Non riescono a far utilizzare i terreni privati ma si a mettere impiastri nell’arenile.
Il problema è che in queste bisogna programmare. Gli Amministratori di Amantea devono prendere coscienza che non siamo un paesello di 2000 abitanti. Siamo una cittadina importante e dobbiamo pensare a progettare il futuro.
Tutto quello che ho letto sull’articolo sui progetti alternativi è aria fritta. Come si fa il collegamento a Campora con la spiaggia? Un cavalcavia? Da dove? Quanto costa?
Per realizzare il ponte sul Colongi, opera sulla quale sono assolutamente favorevole non bastano 400 mila euro di sola progettazione. Quando leggo che ascoltiamo le richieste della collettività mi viene la depressione. Un amministratore che si rispetti deve programmare lo sviluppo del territorio, non accontentare i bisogni dei compari.
La verità è che questi soldi si spenderanno a cambiare qualche lampadina, asfaltare qualche stradetta e tutto il resto rimarrà come prima.
Per finire vorrei dire una cosa. È una questione di stile. Come dicevo in questo progetto abbiamo lavorato molto tempo. In silenzio. Garbati e sempre disponibili al dialogo. Forse avremmo avuto il diritto di essere informati.


Filippo Vita

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