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Mi preme aggiungere come si tenti di ovviare alle negligenze con un tentativo maldestro che sa di arrampicamento sugli specchi. Cito testualmente dall'articolo:
"Nella delibera consiliare numero 28, che sancisce l’importo complessivo dell’imposta, al punto 3 della narrativa di deliberazione, a causa di un refuso generato dall'elaborazione elettronica del testo, invece della parola “immobili” compare il termine “abitazioni”.
Tale errore ha generato una lettura non corretta del deliberato, in merito soprattutto a possibili esenzioni che non sono previste."
La lettura della delibera è CORRETTISSIMA. Se compare la parola ABITAZIONE il senso è UNO SOLO. L'ABITAZIONE è "la casa, intesa come costruzione edilizia e bene immobile destinato al particolare uso di ospitare un nucleo familiare" (dizionario Treccani).
Infine sempre dall'articolo:
"Allo scopo di ridurre al minino gli inconvenienti derivanti da questo errore lo stesso ente municipale ha provveduto ad informare gli studi contabili che sono preposti al conteggio effettivo del tributo, affinché vengano determinate le aliquote corrette."
Le aliquote da determinare sono CHIARE ED EVIDENTI sulla delibera. 2 per mille Abitazione principale e 1,5 per mille per le ABITAZIONI diverse da quelle principali.
Per concludere l'unica cosa da fare per essere "in linea con le esigenze dei cittadini e dei contribuenti" era quella di NON FARE PAGARE LA TASI, come fatto da molti Comuni Calabresi.

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