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L’Autorità nazionale anticorruzione ha chiesto chiarimenti all’Asp sulla nomina dei direttori dei distretti sanitari .

Tutto grazie alle osservazioni ed ai rilievi del Collegio sindacale costituito da Sergio Tempo, Santo Calabretta e Sergio De Marco ed avanzati il 5 marzo 2018.

 

Il Collegio aveva osservato che «Da una mera lettura degli atti formali di conferimento degli incarichi dei direttori dei diversi distretti di appartenenza, questi atti sono tutti identici nei contenuti, cambia solo il nominativo.

Non solo ma i membri si chiedono «in base a quale criterio è stato scelto quel determinato nominativo o anche gli altri, visto che sono state rinvenute le stesse modalità, nella rosa dei candidati idonei per ricoprire l’incarico proprio in quel determinato distretto: al riguardo, si ritiene che andrebbe fatta la profilatura degli incarichi con l’evidenza delle specificità territoriali».

In ogni caso – ulteriore dubbio girato all’Anac – «l’Azienda, come prevede la normativa, prima della nomina avrebbe dovuto pubblicare sul sito internet il profilo professionale del dirigente da incaricare, i criteri di valutazione, i curricula dei candidati, la relazione della commissione nonché le motivazioni della scelta da parte del direttore generale».

Qualche passaggio, dunque, sarebbe “saltato”, a parere dell’organo interno di controllo dell’Asp, che, a marzo, ha girato le proprie valutazioni alla Regione, al commissario Scura, alle Procure di Cosenza e della Corte dei conti e all’Anac.

In sostanza il Collegio sindacale ricorda che «il sistema degli incarichi dirigenziali deve basarsi su principi di trasparenza, pubblicità, misurazione e valutazione».

Si parte dalla valutazione: «La Commissione esaminatrice –si legge nel verbale del 5 marzo – ha predisposto per ogni distretto sanitario un elenco alfabetico di persone ritenute idonee, da cui emerge che è accertato il possesso dei requisiti generali e specifici, ma non l’iter valutativo, né tantomeno i criteri adottati per la valutazione dei curriculum e delle capacità professionali, gestionali e organizzative del candidato».

Il deputato calabrese del M5S Alessandro Melicchio ha presentato un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione in merito alla selezione per l’assunzione di autisti di linea delle Ferrovie della Calabria

 

 

“Nel giorno dell'approvazione alla Camera del DDL anticorruzione ho inteso segnalare all’Anac il caso che in questi giorni è balzato all’attenzione nazionale, dopo la messa in onda, domenica, di un servizio della trasmissione Le Iene”.

Il parlamentare si sofferma sulle anomalie riscontrate dalla selezione per autisti di Ferrovie della Calabria.

“Il bando per la formazione di una graduatoria per l’assunzione di personale con qualifica di operatore d’esercizio parametro 140 (autisti di linea) pubblicato il 3 agosto non contiene le prescrizioni obbligatorie stabilite nel Regolamento che disciplina le assunzioni, gli avanzamenti di carriera ed i cambi di qualifica del personale di ruolo dipendente delle Ferrovie della Calabria.

Più specificatamente manca l’indicazione dei posti da coprire e manca il numero dei candidati ammessi ai corsi.

Ma sono diverse le altre anomalie, per come emerse anche nelle segnalazioni alla stampa on line, che ho voluto indicare agli uffici guidati dal Dott. Cantone.”

Il Deputato pentastellato esprime i suoi dubbi anche sull'operato del Presidente di Regione.

“I miei colleghi parlamentari del M5S calabrese hanno chiesto ad Oliverio di verificare le procedure, dopo le pesantissime informazioni circolate sugli organi di stampa a proposito della selezione dei candidati, ma il Governatore non ha ritenuto di agire conseguentemente.

Eppure Ferrovie della Calabria S.r.l., in attuazione dell’accordo di programma Stato-Regione del 20 dicembre 2012, è divenuta di esclusiva proprietà della Regione Calabria, socio unico subentrato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il grande male d’Italia oggi si chiama corruzione e non ci possiamo più permettere mezze misure – conclude Melicchio – soprattutto nella nostra regione. Come Movimento 5 Stelle continuiamo a sostenere, coerentemente con la nostra storia e i nostri principi, che chi non è assolutamente contro la corruzione, finisce con l’esserne complice.

Intanto sarà l’Anac a chiarire tutti i dubbi su questo concorso”.

Ndr Riuscirà Raffaele Cantone nella sua qualità di Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – A.N.AC. a fare pulizia di queste vergognose vicende? Mah!

Pubblicato in Calabria

La prevenzione della corruzione e il contrasto di ogni forma d’illegalità rientrano tra le priorità

istituzionali delle Pubbliche Amministrazioni.

 

 

 

 

 

 

La corruzione e le altre forme d’illegalità sono infatti considerate tra i più importanti ostacoli all’efficienza   e   all’efficacia   dell’agire   amministrativo   e,   in   ultima   istanza,   al   corretto funzionamento   delle   Istituzioni.    

Al   contempo,   anche   un   adeguato innalzamento   dei meccanismi di trasparenza nei processi organizzativi costituisce un obiettivo di pari rilevanza.

Una decisa prevenzione ed un deciso contrasto alla corruzione sono elementi che aiutano la politica e le garantiscono una buona immagine nella comunità.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), pur nella sua innegabile qualità di intervento è troppo lontana perché possa essere costantemente e tempestivamente interessata ad ogni vicenda che avviene nei comuni, nelle province, nelle regioni, nelle aziende sanitarie, negli ospedali.

La prima e più efficace risposta quindi deve venire dai Piani anticorruzione che sono obbligatori per ogni ente .

Proprio con questa consapevolezza il segretario generale del comune di Amantea ha incontrato il 16 maggio il personale dell’ente.

Obiettivo dell’incontro è stata la divulgazione dell’attività espletata per la redazione del Piano anticorruzione nonché dei suoi contenuti e le attività di attuazione e di monitoraggio .

Questa è la teoria.

La pratica è tutta un’altra cosa.

La pratica è in primis la educazione al rispetto della legge, la pratica è in primis la voglia intima di legalità, la pratica è la attenzione ad ogni comportamento attuato, la pratica è la attenzione ad ogni sollecitazione di attenzione agli atti dell’ente, la pratica è il rispetto dei cittadini.

Spesso le parole dette e quelle non dette sono l’anteprima del vento che può restare brezza lieve e fresca ma anche diventare tempesta.

Il problema reale è che sottovalutare questi soffi, questi segni potrebbe diventare magari una forma di collaborazione , forse anche , inconsapevole con chi gli errori li fa per errore o peggio perchè compromesso.

In sostanza il Piano Comunale anticorruzione deve essere affidato alla persona più lineare, forte, serena che opera nell’ente od a qualche esterno.

Diversamente la legge resta scritta sui codici e non scende mai in strada e nelle stanze del potere.

Auguri, allora, a chi avrà questo difficile compito !

Temo, infatti, che anche a breve ci saranno le prime indagini e si scopriranno i lmiti di un piano teorico.

Pubblicato in Primo Piano

In un comune calabrese un cittadino ha ricevuto la seguente lettera:

“Si ricorda che per trattare la pratica deve inviare ancora la certificazione dei tributi perché in mancanza di dette certificazioni non potrà essere rilasciata ricevuta e la scia non produce effetto”.

Intanto segnaliamo che prima si parla di “certificazione” ed immediatamente dopo si parla di “certificazioni”, così che, anche per tale ragione, resta incomprensibile se si tratti di un tributo o di tutti i tributi.

Poi evidenziamo che in tutto il documento non viene segnalata la norma che impone agli uffici tali comportamenti e, quindi, al cittadino tali obblighi.

Anche dopo una approfondita ricerca sul web delle parole “certificazione dei tributi” non siamo riusciti a trovare nessuna norma e nessun regolamento comunale che ne parli.

E questo ci lascia presumere che si tratti di un caso unico in Italia.

Ma, insieme, anche di un fatto ingiustificato e quindi illegittimo , cioè “contra legem”.

Non sappiamo se nel comune di riferimento sia stata emanata un norma in tale senso.

E questa mancata conoscenza impedisce ai cittadini di denunciare la vicenda al Prefetto, al Ministero dell’interno, all’Anac.

Il problema è che in questo paese sembra si pussa fare tutto senza che nessuno si auto corregga o pretenda giustizia.

Abbiamo così segnalato la cosa chiedendo lumi e chiedendo una legittima soluzione.

Dopo giorni di inutile attesa ci vediamo costretti a denunciare sul nostro sito questa vicenda invitando formalmente chi di dovere ed in primis l’amministrazione comunale a giustificare questo comportamento che a noi pare non solo illegittimo ma anche vessativo ed a porvi fine.

E tanto prima ancora che chi di dovere vi ponga attenzione e formalizzi apposita denuncia.

Aspettiamo impazienti.

Non basta il sistema interno anticorruttivo osservi formalmente i comportamenti del personale dipendente se poi non si correggono i comportamenti voluti o sorretti o tollerati dalla stessa politica.

Pubblicato in Amantea Futura

Il comune di Paola ha bandito un pubblico incanto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione e vigilanza delle aree destinate a soste tariffate e zone limitrofe me diante Parco metri ed ausiliari del traffico.

Siamo stati invitati a trattarne con particolare riferimento a quegli elementi di dubbia legittimità

Sono emersi diversi elementi che pongono dubbi sulla loro legittimità.

Uno di essi però ci è sembrato immediatamente il più rilevante

Parliamo del punteggio da assegnare per la modalità organizzativa di svolgimento del servizio e nel quale sul totale di 43 puntine vengono disposti 20 per il numero delle unità impiegate. Si legge chiaramente la seguente dizione :” N.B. dovranno essere impiegate almeno 4 unità residenti nel comune di Paola”

A tal punto dobbiamo richiamare il chiarimento fornito dall’Anac, nel parere del 6 giugno 2014 AG 30/14 secondo il quale la clausola del bando che imponga l’obbligo di assumere soggetti disoccupati o in cerca di prima occupazione che risiedano nel Comune è illegittima.

Dispone infatti l’articolo 69 del Codice dei contratti pubblici che“le stazioni appaltanti possono esigere condizioni particolari per l’esecuzione del contratto, purché queste siano compatibili con il diritto comunitario e, tra l’altro, con i principi di parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, e purché siano precisate nel bando di gara, o nell’invito in caso di procedure senza bando, o nel capitolato d’oneri”.

Con riguardo alla prioritaria assunzione di soggetti disoccupati, l’Autorità ha, in altre occasioni, affermato che l’obbligo di impiegare lavoratori svantaggiati, quale condizione di esecuzione dell’appalto, è conforme al disposto dell’articolo 69 del d.lgs. 163/2006.

Di contro, non risultano conformi al diritto comunitario quelle clausole che contengono al loro interno dei criteri irragionevolmente restrittivi della concorrenza, quali possono essere i criteri localistici (Parere sulla normativa, AG 44/13).

Pertanto, non è possibile imporre l’obbligo di attingere tra i disoccupati residenti nel territorio della stazione appaltante.

Siamo in attesa di verificare se il problema sia stato sollevato in sede di gara.

Pubblicato in Paola

Troppo per essere casuale.
Novembre inizia con la presenza negli uffici comunali di un ispettore del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

 

Vedi l’articolo “Comune di Amantea: Zero servizi ed un mare di debiti!” di Francesca Menichino nel quale viene richiamato che “Di recente il nostro Comune è stato anche “visitato” da un ispettore del Ministero delle Finanze, e l’illegittimità della presenza del sindaco padre continua a non essere sanzionata da nessuno nonostante le nostre segnalazioni”.

E non sorprende certo che stia per tenersi giorno 20 novembre la conferenza dibattito dall’emblematico titolo ”I topi roditori: la corruzione che distrugge l’Italia” nel quale parlerà il dott Quirino Lorelli , magistrato della Corte dei Conti : vedi articolo dal link.

 

Ed ovviamente in questo contesto non sorprende certo la presenza in Amantea dal 16 novembre 2015 di tre ispettori dell’Anac ( Autorità Nazionale Anticorruzione).

Né, infine, sorprende che il 16 novembre sia stata pubblicata la Determinazione n. 12 del 28/10/2015 contenente il Piano Nazionale Anticorruzione aggiornato al 2015, un piano nato dopo la osservazione di 1911 amministrazioni di cui sono stati valutati i Piani di prevenzione della corruzione (PTPC).

 

Il PNA intende dare risposte unitarie alle richieste   di chiarimenti pervenute dagli operatori del settore ed in particolare dai Responsabili della prevenzione della corruzione (RPC) che dovrebbero essere nominati dalle pubbliche amministrazioni.

 

Probabilmente sono venuti a constatare di persona che il comune di Amantea non ha redatto il Piano di prevenzione della corruzione (PTPC), né ha nominato il Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) .

In coerenza i controlli sono stati disposti anche dal Dipartimento dell’ Economia e delle Finanze.

 

ComuneAmante SP

Ovviamente inutile attendersi risposte immediate.

Da queste ispezioni emaneranno relazioni che saranno inviate agli organi che le hanno disposto e che saranno rese solo dopo molto tempo.

Stamattina il secondo giorno di presenza.

Qualche viso era rabbuiato ma siamo certi che si tratta soltanto di una nuvola passeggera a meno che gli ispettori non abbiano trovato anche quello che non cercavano.

Pubblicato in Politica
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