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Ci scrive l’ architetto Filippo Vita con il quale abbiamo avuto accesso agli atti della scuola media traendone la speranza che non si debba demolire un bene così prezioso, ed unico, per il futuro della nostra città, quale è il plesso della scuola media, un plesso che, ne siamo convinti, possa e debba essere rifunzionalizzato per essere destinato ad incubatore socio culturale( prossimo articolo-proposta). Ecco cosa dice:

Ho letto oggi con piacere un articolo su tirrenonews dell’ing. Giulia Fresca in merito alla vicenda del Liceo “Enrico Fermi” di Cosenza, che presenta non poche similitudini con la vicenda della scuola Mameli della nostra città.

A dire il vero il Liceo, a prendere per buone la relazione del tecnico incaricato, presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio. (dunque nemmeno verificata dal punto di vista statico)

Invito a leggere l’articolo e le argomentazioni dell’ingegnere che è anche mamma di una ragazza che frequenta l’istituto.

L’atteggiamento dei genitori del Liceo Fermi è però ben diverso da quelli di Amantea.

Loro vogliono capire.

Come è stata gestita la vicenda, perché improvvisamente questa scuola è divenuta inagibile e se per caso la decisione non è condizionata da altri fattori.

Intanto i ragazzi con l’appoggio dei genitori hanno occupato la scuola.

I genitori di Amantea sono presi dal panico sismico.

Ma è una paura curiosa, focalizzata sulla sola scuola Mameli.

Tutto il resto va bene. Perché? Perché così hanno loro detto.

Ripercorriamo allora la vicenda cercando di chiarire perché, se questo è il timore, bisogna quantomeno estenderlo a molte altre situazioni.

Facciamo prima con un linguaggio accessibile un breve riassunto sulle modifiche alle norme tecniche di costruzione negli ultimi anni.

Nel 2003 venne emessa l’ordinanza PCM 3274 che oltre a riclassificare le zone sismiche, prevedeva la verifica sismica per gli edifici strategici (quelli che hanno un'importanza fondamentale in caso di terremoti, tipo caserme, ospedali, sedi protezione civile ecc.) e quelli che possono assumere rilevanza in caso di collasso (edifici pubblici in genere, tra cui le scuole). imponeva che entro 5 anni venissero effettuate le verifiche.

Tale indirizzo veniva confermato dalle NTC (norme tecniche per le costruzioni) del 2008 che introducevano i precisi criteri per le verifiche e innovazioni fondamentali per il calcolo strutturale che sono diventate sempre più restrittive e impongono precise indicazioni su dimensionamento degli elementi strutturali, collegamenti, geometria ecc.

Gli edifici vengono quindi analizzati in base alle NTC e dai risultati ottenuti, si valuta l'azione da intraprendere.

Il procedimento consiste nell'estrarre un adeguato numero di campioni di materiale e sottoporlo a prove di laboratorio.

Con questi elementi noti e con la costruzione di un modello geometrico della struttura si procede al calcolo, prima statico (senza azione sismica), successivamente considerando le azioni sismiche.

Bene. Chiusa questa noiosa, ma necessaria, parentesi vediamo cosa succede con la scuola Mameli.

Per l'edificio sono state effettuate le prove sui materiali giudicate non soddisfacenti.

Dal calcolo effettuato il fabbricato risulta staticamente idoneo.

Mentre dal punto di vista sismico non risulta verificata.

A questo punto hanno frettolosamente deciso per la demolizione e la ricostruzione dell'opera.

Sulla base della relazione del tecnico che dice genericamente che a suo parere è più economico la demolizione che non l'adeguamento.

Allora poniamoci qualche domanda.

1- Come mai dal termine che doveva essere il 2008 le verifiche sono state eseguite solo ora?

2- Come mai senza effettuare verifiche circa un anno e mezzo fà sono stati spesi oltre 300.000,00 euro alla scuola?

3- Perchè non è stato consultato un revisore esperto non intervenuto nella valutazione?

4- Perchè non si è pensato alla redazione di un progetto di adeguamento in modo serio per valutarne i costi?

5- Perchè per le altre scuole non si è provveduto alla verifica sismica?

E facciamo qualche considerazione.

a- La scuola media Mameli ha un valore di circa 4 milioni di euro (la parte da demolire) :Bisogna veramente essere o molto sicuri o molto ma molto irresponsabili per assumersi la responsabilità della demolizione di un opera di tale valore. Tanto più che la legge in caso estremo prevede anche la riclassificazione per essere utilizzata ad altre funzioni. Non dimentichiamo che la struttura è idonea staticamente.

b- Le altre scuole che non sono state adeguate si trovano tutte nella medesima situazione. Quindi preoccupatevi pure per quelle e per le altre 40.000 scuole italiane che sono nelle medesime condizioni. Perché è impossibile, indipendentemente dei materiali, che una struttura progettata 40 anni fa risponda ai criteri delle norme attuali. E' come prendere una macchina degli anni 70, una 127 e sottoporla al test Euro 6.

- Io sono convinto che chiudere la scuola sia stata un'operazione avventata. Questa struttura ha subito tutte le scosse avvertite nel nostro territorio da oltre 40 anni e non presenta la minima lesione. E soprattutto è addirittura è adeguabile alle NTC. Facilmente, data la stessa geometria dell'edificio, con una spesa quasi uguale a quella della demolizione e smaltimento degli inerti.

d- Allora perchè succede questo? non sarà come dice l'ing. Fresca " per giustificare incarichi ed un appalto milionario da gestire"? intanto provocando un enorme danno sociale.

e - Non dimenticate i tempi. Forse qualcuno ci crede che per l'anno prossimo avrà la nuova scuola..

Invito pertanto tutti gli interessati a pretendere chiarimenti. In realtà tutti i cittadini dovremmo esserlo dato che è un bene che appartiene a tutta la collettività.

Architetto Filippo Vita.

Pubblicato in Primo Piano
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