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sibari

Fra le tante mete turistiche che il nostro paese offre va da annoverarsi senza alcun dubbio Sibari, piccola frazione del comune di Cassano all’Ionio, in provincia di Cosenza. Affacciandosi sulla costa ionica della Calabria, Sibari offre non solo splendide spiagge e località di balneazione, ma anche lussureggianti parchi naturali, musei e parchi archeologici; tutte attrazioni adatte a gite scolastiche e vacanze con la famiglia.

Sibari fra storia e mito

L’area di Sibari fu sicuramente abitata sin dalla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti nelle Grotte di Sant’Angelo. Nondimeno la località acquistò importanza con la fondazione della città di Sybaris, una polis della Magna Grecia, alla fine dell'VIII secolo a.C. ad opera di un gruppo di Achei provenienti dal Peloponneso e posta tra i fiumi Crati e Sybaris (oggi Coscile). Distrutta durante un assedio da parte degli abitanti di Crotone nel 510 a.C. fu poi rifondata con nome di Turi ben nota agli storici perché coinvolta nelle guerre tarantine durante la prima fase dell’espansione romana in Italia, guerre che videro opporsi Roma da una parte e Taranto e il condottiero Pirro dall’altra; in seguito a tali avvenimento e la vittoria di Roma, Turi fu mutata in colonia romana e ribattezzata Copiae. Tuttavia, col decadimento dell’impero e lo svuotamento delle città, Sybaris fu abbandonata e la zona tornò ad essere una palude.

Secondo Strabone (Geografia, VI, 1, 13) ed altri storiografi antichi, Sibari era una delle città più fiorenti della Magna Grecia ma anche assai corrotta, dedita ad ogni specie di vizio. Si riferisce che d'estate le donne si riunivano nelle logge per imparare le tecniche di seduzione da un'istruttrice. I Sibariti erano quindi ritenuti modelli di crudeltà, un popolo senza nozione del bene e senza onore, e per la loro superbia furono in fine puniti sicché non ne rimasero neppure le macerie. Ad oggi il parco archeologico di Sibari conserva i resti

Tuttavia oggi gli storici e gli archeologi si mostrano abbastanza scettici nei confronti delle versioni tramandateci dal passato, data la scarsità di prove riguardo la vita della città, preferendo considerarle più miti e frutti di tradizioni orali che reali e certe testimonianze.

Cosa c’è da vedere?

Quale località ad economia prevalentemente turistica, Sibari offre moltissime opportunità di svago e divertimento adatte ad ogni gusto e persone di ogni età. Fra le spiagge ed i villaggi turistici ed i resort di Marina di Sibari, piste ciclabili, pinete incontaminate e luoghi attrezzati per il camping, i concerti e le manifestazioni culturali, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla riserva naturale del fiume

Crati, luogo di nidificazione della cicogna bianca, al complesso nautico dei Laghi di Sibari (il porto turistico più grande del Mediterraneo) ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma al di là di questi aspetti più goliardici e moderni o naturalistici, Sibari e tutto il comune di Cassano all’Ionio possiedono veri e propri tesori da non perdere assolutamente se ci si trova in zona, località a di poco suggestive che resteranno ben impresse nella memoria del turista.

Grotte di Sant’Angelo: un viaggio nelle viscere della terra.

Probabilmente l’attrazione più affascinante e suggestiva, un vero e proprio viaggio nel tempo e nelle viscere della terra tale che ci si sentirà protagonisti di un romanzo di Jules Verne.

L’imponente labirinto di formazioni carsiche si estende per qualche chilometro sotto terra, offrendo uno spettacolo mozzafiato fatto di colori e forme affascinanti, fra stalattiti e stalagmiti, opera della terra e dell’acqua in processi geologici lunghi migliaia di anni. Ma le grotte oltreché d’interesse geologico e scientifico attirano anche l’attenzione di storici ed archeologi poiché furono abitate già in età Neolitica (V e IV millennio a.C.) dall’uomo preistorico il quale lasciò come segno del suo passaggio la più antica forma di scrittura riconosciuta e documentata dagli esperti della Preistoria italiana. Di recente una spedizione di speleologi ha portato alla scoperta di una particolare e assai rara specie di pianta (se ne contano al momento solo quaranta esemplari) capace di vivere in assenza di luce: arbusti di non più di trenta centimetri, affondano le radici nelle stalattiti, nutrendosi dell’acqua e dei sali minerali in essa disciolti. Uno spettacolo da non perdere, quello delle Grotte di Sant’Angelo, che affascinerà, nel complesso, adulti e piccini.

Parco archeologico di Sybaris: il fascino della Magna Grecia e dell’Impero Romano.

La zona detta Sibaritide fu abitata dalla popolazione degli Enotri sin dall’Età del Ferro, prima che fosse spazzata via dal sopraggiungere dei Greci provenienti dall’Acaia nell’VIII secolo a.C. i quali fondarono la città di Sybaris oggi per lo più andata perduta: infatti, scoppiata la guerra fra Sibari e Crotone, quest’ultima città, dopo un assedio durato settanta giorni, ebbe ragione sui Sibariti e ne rase la polis al suolo deviando il corso del vicino fiume Crati perché ne coprisse le rovine. Sicché i livelli più antichi sono oggi difficilmente visibili e recuperabili. Quelli per lo più rivenuti risalgono alla seconda fondazione, ribattezzata Turi (Thurii) del 444 a.C. e alla colonia romana di Copia (Copiae) del 194 a.C. e da quel momento in poi tornò ad essere un florido centro abitato sino al suo completo abbandono ed impaludamento nel VI sec. d.C.

L’area archeologia di 50.000 metri quadri è divisa in quattro zone: Parco del Cavallo, Prolungamento Strada, Casabianca, Stombi; tutte visitabili ad eccezione di Stombi. Il percorso archeologico si snoda per le tre aree partendo dal Parco del Cavallo, la maggiore, permettendo una passeggiata lungo i sentieri basolati tracciati dai romani, presso cui sono ben visibili i resti dei fastosi monumenti che ornavano la polis, le antiche botteghe, le abitazioni dei cittadini, i templi e le porte d’accesso alla città, splendidi mosaici e i resti delle terme.

I resti sono suddivisi in tre strati indicanti le varie fasi storiche della città antica: dalla Copia romana alla Sibari acaica.

I reperti rinvenuti dalle varie campagne di scavo effettuate nel parco sono conservati presso il Museo Nazionale della Sibaritide facente parte del complesso archeologico del parco (ingresso 2 €, ridotto 1 €). Il Parco Archeologico di Sibari si raggiunge percorrendo la strada statale 106 ionica.

Da segnalare anche uno dei più bei Parchi Divertimento della Calabria il Sybari Explora dove è presenta la riscostruzione dell’antica Sibari e dove bambini e ragazzi possono diversirti con Laboratori Didattici, Parco Avventura e molto molto altro.

Borgo antico di Cassano all’Ionio e il Santuario della Madonna della Catena

Il borgo antico di Cassano non può certo mancare se si è in visita turistica alla città: un intreccio di vicoli arricchito da fontane, cortili, palazzi e dimore dagli stili baroccheggianti e dai colori caldi. Spicca la Cattedrale della Natività di Maria Vergine, di fondazione bizantina, ricca di affreschi e custode di una splendida collezione di presepi napoletani. V’è poi il Museo Diocesano adibito anche ad Archivio e Biblioteca, che ospita tesori d’arte sacra, codici, libri di pregevole fattura e grande antichità. Suggestiva inoltre la Torre dell’Orologio accanto all’antico muro di cinta e le terrazze naturali ed i panorami emozionanti del massiccio del Pollino e la Piana di Sibari.

Risalendo poi le colline del Cassano si giunge al Santuario della Madonna della Catena, risalente all’VIII-IX secolo d.C. di fondazione anch’essa bizantina e dedicato alla Madonna Teutochia, di cui se ne conserva l’antica icona. Ristrutturato ed ampliato nel corso del tempo, il monastero conserva anche altre opere d’arte di gran pregio effettuate da pittori illustri del napoletano e del meridione, come Nicola Malinconico.

Pubblicato in Calabria

liscottiDa diverso tempo non si sentiva parlare più della Festa dell’Unità” che oggi nel nostro comprensorio (Amantea – Campora S.G) ritorna alla ribalta.

 

Ho avuto modo di leggere vari articoli e visionare la brochure della citata manifestazione che si protrae per diversi giorni con svariati argomenti.

Preciso che queste poche righe non sono, e ribadisco non sono assolutamente di carattere Politico, ma una semplice e riflessione personale scaturita dagli ultimi fatti accaduti nel territorio Nazionale e precisamente all’evento naturale del Terremoto scatenatosi da 72 ore or sono, provocando circa 270 morti – 390 feriti e un’immensa popolazione di sfollati (anziani – giovani – bambini ecc..) per il quale, i nostri governanti hanno giustamente proclamato lo stato di “lutto Nazionale”.

 

Orbene, ben venga la “Festa dell’Unità” ad Amantea, per la quale non ho nulla in contrario, ma personalmente sento il dovere di esprimere un personale pensiero riflessivo di UNITÀ e vicinanza ai concittadini che si trovano nello stato di assoluto bisogno:

  1. è giusto continuare nei festeggiamenti (balli – suoni – gastronomia ecc..)? ---- NO
  2. è utile (visto che si è ancora in tempo) effettuare solo ed esclusivamente le conferenze programmate nel contesto organizzativo? ---- probabilmente SI.

 

Sono certo che gli organizzatori della manifestazione avranno personalmente contribuito in svariati modi a sostenere i citati concittadini, ma sarei come tanti rammaricato se quanto asserito al punto 1 della presente non fosse percepito e capito.

Amantea 26.08.2016                                                                     Cav. Giovanni LISCOTTI

Premesso che in Calabria è difficile poter avere dati statistici certi e reali.

Ad ogni livello, esportazioni comprese.

Anche in agricoltura.

 

 

 

Dal censimento del 2010 traiamo qualcuno di questi dati.

Per esempio la SAU ( Superficie Agricola Utilizzata) calabrese è investita per oltre un terzo a coltivazione di olivi destinati alla produzione di olio.

Seguono i pascoli con il 22.5%.

In terza posizione,tra i seminativi, il frumento con il 7,5% della SAU.

Seguono gli agrumi con il 6,4%.

E poi potremmo continuare a lungo.

In questo elenco mancherebbe sicuramente la marijuana con non viene censita, ma che è oltremodo presente in ogni dove.

Me è prova l’altissimo numero di piantagioni obbligatoriamente abusive che vengono trovate dalle Forze dell’ordine.

E sembra che si tratti, come del resto quasi tutto in Calabria, di marijuana di altissima qualità che ben potrebbe come altro ottenere il riconoscimento dell’IGP e di avere un mercato sovraregionale.

Scherziamo, ovviamente.

Resta, infatti, tutto da assodare, ma gioca a favore della nostra regione la esperienza acquisita su campo da centinaia di coltivatori diretti che dopo la liberalizzazione della produzione e del consumo potrebbero ritornare al lavoro.

Pubblicato in Calabria

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Amantea Si è concluso con una bellissima 24H di beach volley il Beach Summer Tour 2016 presso il Centro Federale Fipav Sport Village Amantea, nel quale si è realizzato un fitto programma di appuntamenti dedicati interamente agli amatori ed agli appassionati dello sport sotto il sole.

Un progetto che rientrava nelle attività di avvicinamento ad uno degli eventi sportivi più importanti dell’estate calabrese: le FINALI SCUDETTO DEL CAMPIONATO ITALIANO DI BEACH VOLLEY in programma dal 25 al 28 agosto proprio presso il Centro Federale Fipav Sport Village Amantea. Da inizio giugno infatti si sono svolti ben otto appuntamenti amatoriali, con circa 280 match disputati e 350 atleti partecipanti da tutta la regione. Ai quali si aggiungono i tornei giovanili a cui hanno partecipato i ragazzi della scuola di beach volley Sport Village Amantea categorie minivolley, under 12, under 15, under 19.

 

 

Inoltre i sei campi dello Sport Village e le attrezzature annesse sono state utilizzate gratuitamente da centinaia di cittadini e turisti come servizi offerti dall’ASD Beach&Volley Amantea per promuovere lo sport.

A vincere in questi mesi è stato sicuramente lo sport ed il sano divertimento tra match veramente entusiasmanti che hanno coinvolto un pubblico sempre più attento ed affezionato alla bellezza ed al fascino del beach volley. Adesso si entrerà nel clou della stagione 2016, con l’evento atteso per un anno intero. La manifestazione promossa dall’ASD Beach&Volley Amantea in collaborazione con la Federazione Italiana Pallavolo e con il patrocinio della Regione Calabria, del Consiglio Regionale, del Comune di Amantea, del Comitato Regionale Fipav Calabria, del Comitato Provinciale Fipav di Cosenza e del CONI, trasformerà Amantea nella capitale del beach volley per quattro giorni. Per le finali scudetto arriveranno nella città tirrenica i più forti beachers under 19 ed under 21 d’Italia per contendersi il titolo di campione d’Italia 2016 nell’arena che sarà appositamente allestita per le Finali.

La kermesse sarà seguita dai media nazionali e trasmessa in diretta web tv, radio e social. Inoltre l’importante manifestazione sarà accompagnata anche da eventi di avvicinamento, attività collaterali e di intrattenimento.

Un fitto programma che sarà presentato il 24 agosto alle ore 10,30 presso lo Sport Village in una conferenza stampa alla quale parteciperanno i vertici della Federazione Italiana pallavolo ed i rappresentanti Istituzionali.

eccLa creazione di un database globale ottenuto schedando l’intera popolazione mondiale, ovvero, il desiderio di controllare abitudini, spostamenti e di influenzare emotività e capacità di scelta degli individui, è l’obiettivo da sempre auspicato da chi ha fatto del potere la propria ossessione. Fin dal momento in cui è stato concepito il piano era ben chiaro, sia pure con la consapevolezza che si sarebbe realizzato lentamente e solo una volta giunti all’adeguato livello tecnologico. Le sperimentazioni si protraggono ormai da diversi anni e oggi i tempi sono finalmente maturi per compiere i passi decisivi. A rendere più reale e più a rischio ciò che resta del sistema liberal democratico in questo paese e nel resto dei paesi europei, che continuano a ripetere come un mantra la pretesa di essere i migliori portatori di valori democratici del mondo, ci sono, ancora una volta i quotidiani di regime, a volte in nome della governance, altre in nome della sicurezza. Ma alla fine il risultato è sempre lo stesso che i “liberali” hanno sistematicamente prodotto nella storia, inclusa quella italiana: un regime autoritario. I governanti devono controllare tutto per paura di non controllare nulla in breve tempo. Il loro principale dilemma è come gestire le aspirazioni politiche che sorgono in risposta alla veloce crescita. Non molto tempo fa, le crescenti aspirazioni di libertà di espressione potevano essere schiacciate con la forza. Sotto il nuovo autoritarismo, deve essere concesso un certo grado di libertà privata, condizione prima del progresso capitalista stesso. Nella storia millenaria dell'uomo ci sono stati un susseguirsi di cambiamenti che hanno portato ad evoluzioni tecnologiche, rivoluzionando di epoca in epoca la società. La maggior parte di queste hanno portato all'umanità una progressione, mentre altre hanno avuto delle ripercussioni negative. Poiché al giorno d'oggi siamo tutt'ora immersi in questa rivoluzione digitale, ci rimane complicato valutare i pro e i contro e solo col tempo riusciremo, forse, ad esprimere un giudizio più valido e più chiaro per quanto riguarda le ripercussioni sulla società odierna. Per ora possiamo solamente affidarci alle nostre sensazioni personali, alle nostre esperienze, ma anche consultare le opinioni degli esperti. Inoltre, con internet, oggi si ha sempre l'informazione a portata di mano, quindi si è illimitatamente connessi al mondo, grazie ai social network, alle pagine web dei quotidiani e ad altri siti in rete. Ormai abbiamo facilmente accesso a molte informazioni, ricette, video, musica, giochi ed altre funzioni, solamente con un clic grazie a google ed a siti come wikipedia e youtube. Questi aspetti positivi però vengono acquisiti, quasi solamente, dalle nuove generazioni, che sono nate nel corso di questa trasformazione e quindi sono più agevolate nell'uso, ma anche le generazioni più anziane , anche se sono più a loro agio usando un foglio di carta invece del computer, ultimamente stanno diventando più tecnologiche. Mentre i mondi fisici, digitali e biologici continuano a convergere, le nuove tecnologie e piattaforme sempre più dovrebbero permettere alle persone di interagire con le amministrazioni, dare voce alle loro opinioni, coordinare i loro sforzi, e anche sfuggire al controllo della pubblica autorità. Questo sviluppo ha anche degli aspetti preoccupanti che, se non si riesce a modificarli, potrebbero causare dei notevoli danni alla gran parte dell’umanità. L'aspetto negativo più preoccupante è rappresentato dal fatto che i governi occidentali e non solo, stanno acquisendo sempre più poteri per ampliare il loro controllo sulle popolazioni attraverso sistemi pervasivi di sorveglianza e l’abilità di controllo sulle infrastrutture digitali. “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza delle generazioni future”. Ai signori del mondo, queste parole del filosofo tedesco Hans Jonas, sembrano essere indirizzate solo ai loro discendenti! Agli “altri”, alla maggioranza del mondo, quando il sapere non consentirà loro nessuna risposta, dovranno trovarla nell’agire.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Giovanni Rossitto prende il posto di Santi Pellegrino

Si svolgerà il 15 luglio con inizio alle ore 10, nella Caserma “Pepe-Bettoja” di Catanzaro, sede del Comando Militare Esercito “Calabria”, la cerimonia del cambio del Comandante.

 

Al Colonnello Santi Pellegrino, cedente, subentrerà il Colonnello Giovanni Rossitoo Alla Cerimonia presenzierà il Comandante del Comando delle Forze di Difesa Interregionale Sud, Generale di Corpo d’Armata Luigi Francesco De Leverano.

All’ evento parteciperanno le massime Autorità Militari, civili, religiose della città e della Regione Calabria.

Il curriculum

Il Colonnello Giovanni Rossitto e' nato il 16 luglio 1963 a MILAZZO (ME).

Ha frequentato il 165° Corso “Fierezza” presso l'Accademia Militare di MODENA dal 1983 al 1985 e la Scuola di Applicazione di TORINO dal 1985 al 1988.

Ha svolto gli incarichi di:

•          Cte pl. e Cte di cp fucilieri presso il 21° Reggimento Fanteria Meccanizzata "Alfonsine" con sede ad ALESSANDRIA, dal 1988 al 1992;

•          Cte cp C/C "AOSTA" con sede a Messina e Cte cp A/S del 5° RGT Mec. AOSTA" con sede a MESSINA durante il 1992;

•          Ufficiale Addetto alla Sezione Relazioni Internazionali dell’Ufficio Generale Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa, dal 1996 al 2000;

•          Ufficiale tutor ai frequentatori del 4° corso ISSMI , presso il Centro Alti Studi della Difesa;

•          Ufficiale addetto alla sezione "NATO" dell' Ufficio "Politica delle Alleanze" presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, dal 2002 al 2005;

•          Cte del 6° Btg Bersaglieri "PALESTRO" del 6° Reggimento  Bersaglieri con sede a TRAPANI, nel periodo 2005-2006;

•          Staff Officer per la Trasformazione nella Divisione Plans and Policy all’interno dello Staff Militare Internazionale (IMS) del Quartier Generale della NATO di BRUXELLES (Belgio), dal 2006 al 2010;

•          Comandante del 1° Reggimento Corazzato nella sede di TEULADA (CA) nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2012;

•          Capo Ufficio della Divisione J5 scenari all’interno del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), con sede a ROMA, dal 2010 al 2011;

•          Capo Ufficio della divisione EU OHQ e successivamente del Centro Operativo UE ubicato all’interno del (COI), nel periodo 2012-2016.

•          Comandante Comando Militare Esercito “Calabria” dal 15 luglio 2016.

Ha frequentato durante l’anno accademico:

- 1995 – 1996, il 123° Corso di Stato Maggiore alla Scuola di Guerra di CIVITAVECCHIA;

- 2001-2012, il 3° Corso ISSMI presso il Centro Alti Studi Difesa con sede a ROMA.

Ha partecipato alle seguenti operazioni:

- Operazione Vespri Siciliani durante la quale a svolto funzioni di Comandante in alcuni settori assegnati all’interno delle aree operative della Sicilia Nord Orientale, Orientale e Occidentale (1992 -1995);

- Operazione NATO, non-art., 5 JOINT ENTERPRISE (Kosovo), nel corso della quale ha svolto l'incarico di Comandante del South West Battalion con sede a DECANE (2005-2006);

- Operazione dell’Unione Europea “EUNAVFORMED SOPHIA”, durante la quale dapprima ha attivato l’IT EU OHQ con personale nazionale e multinazionale e  successivamente ha partecipato alle fasi di pianificazione ed alla fase iniziale di condotta della stessa operazione (2015).

E’ in possesso dei seguenti titoli:

-          Laurea in Scienze Strategiche;

-          Master in Relazioni Internazionali;

-          Frequenza del 3° Corso dell'Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze.

Il Col. ROSSITTO parla e comprende correttamente la lingua inglese, ed ha una buona conoscenza della lingua  francese.

E’ sposato con la Signora Giosy Pierpaola ed ha una figlia, Carola.

Pubblicato in Calabria

amantea-3Oh, mia patria sì bella e perduta! Oh, membranza sì cara e fatal! Arpa d'or dei fatidici vati, perché muta dal salice pendi?

Con tutti i rigurgiti emotivi possibili verso il proprio paese, lo sciorinamento del proprio amore per lo stesso; il mio cuore ha la stessa origine genetica di quello di Egidio, di Franco, di Giugiù, di Manfredo e di Orfeo. I nostri cuori sono gemelli monozigoti, derivano da una stessa cellula. Tuttavia, questo paese è un pozzo di putridume e di sangue che sembra davvero senza fondo, e più si scava, più sono le atrocità intollerabili che vengono alla luce. Ciò che questo scritto, ancora una volta, vuole sottolineare è il ridicolo e il disprezzo che ci tiriamo addosso a livello nazionale. Queste righe non seguiranno l’onda anomala della retorica istituzionale sulla Calabria, evidenziando il vastissimo campionario di banalità cui ispirarci: dalla “Calabria più bella delle Hawaii”, alla “Calabria, Mediterraneo da scoprire” una delle tante stupide e fuorvianti campagne pubblicitarie dell’amministrazione regionale. Tentativo fallimentare , quello della Regione Calabria, di screditare “Calabria Mediterraneo da coprire”, corredata da una serie infinita di scempi ambientali. Una iniziativa che fece gridare all’orrore ed al tradimento da parte di quegli stessi politici le cui “opere” costituivano e continuano a costituire il più perfetto tradimento ed il più sfrontato scandalo che fossero mai stati perpetrati ai danni della Calabria. Tutti noi calabresi siamo al corrente che la nostra regione è una delle regioni più disastrate della vecchia Europa, paragonabile, per caos urbanistico, per disordine sociale, per la negazione della bellezza e per il gusto dell’orrido, solo a qualche paese del terzo mondo o quarto mondo; dove però c’è l’attenuante della mancanza di una qualsiasi forma di convivenza sociale e della povertà (quella vera, non quella, altrettanto retoricamente, sbandierata dai nostri politici buontemponi). Altrettanto, bisogna gridare ai sette venti e ad alta voce che il peggio lo fanno le stesse amministrazioni pubbliche locali, cui si accodano, per spirito di emulazione, i privati. Perché, mi chiedono, continuo ad ostinarmi nel denunciare tutte le malefatte, i soprusi, gli imbrogli di chi detiene il potere in Amantea? La mia risposta è semplice: “L’amore incondizionato per il luogo che mi ha dato i natali”. Trovo insopportabile la prepotenza degli smargiassi, dei boriosi e dei taglieggiatori di ogni specie, in particolare quando si sentono forti con i deboli con i disagiati e gli sprovveduti. Questi signori scaricano la loro bestialità addosso a qualcuno che cerca dimora, un lavoro dignitoso per non finire nelle maglie della delinquenza. Gli stessi prepotenti scatenano la loro nauseabonda arroganza addosso a persone che onestamente cercano di guadagnarsi da vivere; mentre non battono ciglia davanti agli amici che non pagano da 30 anni l’occupazione di suolo demaniale e addirittura ne rivendicano la proprietà. Altri amici dei potenti hanno deciso di proibire agli Amanteani di farsi un bagno sul suolo demaniale, perché qualcuno ha deciso di rivendicarne la gestione. Un gruppo di uomini “armati” che se la prendono con cittadini indifesi. “Uomini”, me ne rendo conto, è una parola grossa per dei vermi a due zampe. Questa violenza assurda, stupida e soprattutto vigliacca di chi sa di poter contare sull’impunità assicurata da un regime liberal democratico. Sono passati dalla deturpazione, dall’imbrattamento della nostra gloriosa storia passata, alla passerella con tanto di fascia tricolore davanti alle “autorità” nazionali. In anni di richieste di chiarimenti su di una montagna di interrogativi, l’amministrazione comunale non ha mai ritenuto doveroso dare una risposta ai cittadini. Il Siracusano Dionisio dopo avere assalito e spogliato il tempio di Proserpina a Locri, e mentre navigava attraverso il mare con il vento favorevole per tornare a Siracusa, non temeva l’ira degli dei, e ridendo diceva agli amici: “Vedete, non è forse concessa una buona navigazione dagli dei immortali ai sacrileghi?” Spesso, rubava piatti d’oro e d’argento nei santuari, e portava via anche vittorie d’oro, coppe e corone, le quali pendevano dalle braccia delle statue, dicendo: “Io le accetto non le rubo, poiché è sciocco non prendere da coloro dai quali chiediamo favori, quei doni che vengono offerti a noi affinché noi li otteniamo”. Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

«Dopo i ballottaggi nel partito entriamo con il lancia fiamme».

Così ha detto Renzi al quale non sono andate giù le critiche della sinistra interna che ha attribuito il mancato successo dei candidati dem alle elezioni amministrative ed anche alla “strana alleanza” con Denis Verdini.

 

«Non c’è nessuna alleanza tra Pd e Verdini in Italia» ha poi assicurato Renzi.

Poi ha attaccato. «Abbiano un problema di classe dirigente perché in altri paesi ci si confronta e non ci si fa la guerra nello stesso partito, mi colpisce che ci sia questa continua guerriglia interna invece di parlare di problemi veri».

 

Tra i territori da bonificare la Calabria: “Ferr’e fuoco”.

Nessuna paura, invece.

Al massimo, come dice il segretario regionale del Pd Calabria Magorno,«Il risultato elettorale, dopo il turno di ballottaggio di ieri, determina in maniera netta e urgente la necessità di una riflessione seria finalizzata al rilancio dell'azione politica del Partito democratico in Calabria».

Poi ringrazia «… tutti i candidati che si sono messi in gioco per attuare con impegno e passione un auspicato cambio di passo nell'interesse delle proprie comunità».

Infine evidenzia che « È il momento di riflettere e di lavorare per l'unità: nei momenti di difficoltà è importante restare uniti».

Allora niente lanciafiamme.

 

Già il PD perde voti e consenso, perdere bruciati anche tesserati non è auspicabile.

Allora la risposta sta nelle direzioni regionali , fissata per il 28 giugno, e nei convegni di cui uno che si terrà a Catanzaro il prossimo 29 giugno

Direzioni e convegni che non affronteranno i problemi del PD calabrese, dove tutto si perdonerà e tutti si perdoneranno.

E così vincerà l’antico motto che squadra che perde non si cambia.

 

Ed a nulla serve l’ultima metafora di Bersani che dichiara“Non vedono nemmeno una vacca in corridoio” a significare che il bovino passato inosservato sono le avvisaglie del non edificante risultato elettorale del Pd.

E così Oliverio pagherà il prezzo della costituzione dei comitati per il SI e continuerà in” totale autoreferenzialità dell'azione amministrativa della giunta regionale, e continueranno le nomine, le deleghe, gli investimenti, le iniziative, decise in tavoli clandestini e non istituzionali, senza alcun dibattito politico né in seno al partito e tantomeno in seno al consiglio regionale. Dame bianche e dame nere, ciambellani e avventurieri che ancora scorrazzano per gli uffici e nelle istituzioni a parodia pasoliniana del clima da fine regime che si registra, mentre cresce lo scollamento tra cittadini e partiti e tra questi ultimi e la democrazia”.

Intanto, almeno altrove, la gente prende consapevolezza e vota per il cambiamento.

 

Forse aveva ragione Renzi: per salvare la Calabria ci voleva il lanciafiamme!

E non è peregrino il dubbio che sia stato, in parte, il PD a fare paura a Renzi ed a fargli provare la paura di cadere!

Pubblicato in Calabria

L’art 15 della Legge 7 ago sto 1990, n. 241 (Nuove norme sul procedimento amministrativo) detta la possibilità per le amministrazioni pubbliche di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune.

 

E’ questo il senso del SASUS, il Servizio Associato per lo Sviluppo Urbano Sostenibile nato dall’ex PIT 8 delle Serre Cosentine, del 2004 e poi giunto alla convenzione firmata il 15 giugno 2015.

 

Dal SASUS nasce un ciclo di seminari gratuiti rivolti al personale delle pubbliche amministrazioni sulle Politiche di Sviluppo e sui Programmi Operativi Nazionali e Regionali.

In merito l’assessore alle politiche comunitarie del comune di Rende Vincenzo Pezzi, tra i promotori dell’iniziativa che ha aperto i lavori del primo seminario su Por Calabria FESR – FSE 2014/2020 ha affermato che “Questo ciclo di seminari vuole essere anche un momento di scambio di informazioni e di riflessione per l’individuazione e lo studio di progetti comuni per lo Sviluppo Sostenibile del territorio”

 

Stranamente e non sappiamo quanto legittimamente è stata evidenziata la possibilità di partecipazione alla convegnistica anche da parte di sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti e funzionari anche dei comuni non facenti parte dell’ASUS, come se si trattasse di una attività pubblica e non riservata al novero dei comuni costituiti in Associazione .

Va ricordato che il SASUS è stato benedetto dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, esattamente un anno fa ( vedi foto) e che di esso fanno parte i 16 Comuni che avevano costituito il PIT n. 8 “Serre Cosentine” (Rende –comune capofila-, Cosenza, San Pietro in Guarano, Mendicino, Marano Principato, Marano Marchesato, San Vincenzo La Costa, Castrolibero, San Fili, Lappano, Castiglione C., Zumpano, Dipignano, Cerisano, Carolei, Domanico) con l’obiettivo di creare una struttura molto agile,finalizzata a costruire in concreto l’Area Urbana cosentina soprattutto nei settori della mobilità sostenibile, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione sociale nonché della formazione del personale delle pubbliche amministrazioni aderenti al Servizio.

Pubblicato in Cosenza

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Nuovo intervento, ieri sera, degli uomini della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, comandata dal Capitano di Fregata (CP) Antonio LO GIUDICE.

Intorno alle ore ventuno è giunta segnalazione alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia di due persone in difficoltà rimaste intrappolate su degli scogli in località Baia di Riaci.

I soggetti in questione, un uomo ed una donna, intenzionati a raggiungere la spiaggia di Tropea attraverso la fascia di mare caratterizzata da scogli e passaggi angusti, non accorgendosi dell’imbrunire, non hanno avuto la possibilità di proseguire il proprio cammino, risultando, pertanto isolati al buio.

I malcapitati, dopo aver riferito di essere in buone condizioni di salute, hanno trasmesso, con l’ausilio dello smartphone in loro possesso, la propria posizione.
La Capitaneria ha pertanto disposto l’immediato invio in zona della motovedetta deputata agli interventi di soccorso, la CP 808; contestualmente sono stati allertati i vigili del fuoco, trasmettendo loro la posizione delle due persone da recuperare. La motovedetta, giunta sul punto, non ha avuto la possibilità di attuare il recupero, a causa della presenza di scogli affioranti. Anche i vigili del fuoco hanno riscontrato difficoltà a recuperare via terra le due persone, in quanto, una di loro, a causa di una caduta, ha riportato una ferita ad un ginocchio.

L’unico modo per attuare il recupero è risultato essere caratterizzato dall’impiego di un natante a remi, recuperato nel porto di Tropea, di proprietà del Sig. G. G., che, da lui stesso condotto, si è avvicinato alla battigia e, con l’aiuto di personale della Capitaneria, giunto via terra, nonché dei vigili del fuco ha trasbordato i due soggetti in difficoltà a bordo della motovedetta CP 808.

Successivamente la motovedetta stessa ha sbarcato i due malcapitati presso il porto di Tropea dove, ad attenderli, vi era personale sanitario del 118 al fine di prestare un primo soccorso al soggetto infortunato al quale è stato diagnosticato un lieve trauma contusivo al ginocchio destro.

Messe in sicurezza le due persone in difficoltà, l’equipaggio della CP 808 ha ripreso la navigazione verso il porto di Vibo Valentia Marina.

Pubblicato in Calabria
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