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San Ferdinando La polizia ha sgomberato a San Ferdinando, un capannone industriale dismesso da anni e che nel tempo è stato occupato da centinaia di migranti che stazionano nella Piana di Gioia Tauro per cercare un impiego nei campi per la raccolta degli agrumi.

In inverno ci vivevano anche in 500 persone.

Il dispositivo è scattato dopo che l’autorità giudiziaria ha disposto la restituzione del manufatto ai proprietari, una famiglia di Gioia Tauro coinvolta in passato in inchieste giudiziarie che avevano portato anche al sequestro del capannone industriale.

Dopo l’assoluzione dalle accuse a loro contestate, l’autorità giudiziaria ha disposto la restituzione del bene, che nel frattempo è diventata la dimora di centinaia di immigrati.

Un capannone che d’inverno, nei mesi della raccolta delle arance e dei mandarini, arrivava a ospitare anche fino a 500 migranti.

Allo sgombero del manufatto, nel quale vivevano circa duecento immigrati, si è arrivati dopo una serie di mediazioni avviate dal commissariato di polizia di Gioia Tauro per convincere i migranti a spostarsi in un’area attrezzata con tende nei pressi della nuova tendopoli di San Ferdinando.

Le operazioni, alle quali hanno partecipato anche reparti operativi della Polizia di Stato, si è svolta senza alcun incidente.

Il capannone è stato quindi chiuso e recintato per evitare che venga nuovamente occupato.

Poveri migranti!.

Adesso non possono nemmeno occupare un capannone per giunta inutilizzato?

Ma che Italia è questa?

Prima li fa venire, poi non gli da né un lavoro, nè una casa e se occupa un capannone li sfratta!

Chi li ha fatti venire ha grandi responsabilità!

Pubblicato in Calabria

Stiamo passando quasi ogni giorno davanti al capannone dove si realizzano i carri carnevalizi nella speranza di vedere la porta aperta ed i giovani cartonisti e loro assistenti all’opera

Inutilmente Il capannone è sempre chiuso

E mancano soltanto 52 giorni per carnevale.

Non molto per giovani che lavorano normalmente di sera sottraendo al sonno ed al riposo quante più ore è possibile per realizzare i carri ed i loro sogni.

Ed allora, gioco forza, abbiamo dovuto chiedere informazioni a chi deve realizzarlo questo evento al quale si è abituata Amantea, ed un tempo, anche mezza Calabria.

E siamo stati rassicurati da Caterina Ciccia : “ Nessuna paura il carnevale si farà, come ogni anno”.

Anzi alla osservazione del ridotto tempo rimasto ci ha detto che i ragazzi stanno già lavorando.

Ovviamente in altri posti che non sia il capannone.

E quindi il capannone è un falso scopo.

Ci hanno inoltre detto che si sta lavorando per affrontare e risolvere il problema del finanziamento del carnevale 2017 rimasto parziale.

Non solo. Ci dicono che si sta lavorando anche per adeguare il capannone e metterlo in sicurezza come si è tempestivamente fatto per il Campus ed al fine di garantire lo svolgimento delle varie manifestazioni.

Una cosa certa è che nei primi giorni della prossima settimana( sembra addirittura lunedì) il comitato provvederà a fare una pulizia radicale del capannone rimuovendo quanto di ostacolo ai prossimi lavori di realizzazione dei carri.

Intanto qualche cartonista che quest’anno sembra non voglia essere della partita ( peccato!) ci ha dichiarato di voler andare a Viareggio

Noi siamo sempre convinti che Amantea abbia ormai una vocazione per il carnevale, nata ormai decenni e decenni fa, dimostrata dagli splendidi carri realizzati nelle varie edizioni e che questa vocazione meriterebbe una diversa attenzione da parte di tutti.

La riprova di quanto diciamo la si ha ricordando che molti dei carri realizzati ad Amantea sono stati acquisiti da altri comuni ed hanno fatto anche lì bella figura

Siamo, cioè, convinti che sarebbe opportuno istituire una scuola almeno triennale per cartonisti richiedendo un finanziamento regionale ( fondi Por-Pon) e realizzando lavori che possano essere espressivi della qualità e fantasia degli artisti amanteani

Ma ci vuole il coraggio di osare.

Esattamente come per tante altre cose ad Amantea!

Pubblicato in Primo Piano

I carabinieri della stazione di Fuscaldo e della compagnia di Paola, nel corso di attività volte alla prevenzione e repressione di reati di natura ambientale, in località Sotto le Timpe Mazzei di Fuscaldo, hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area abbandonata.

 

Come comunicato dalle forze dell'ordine all'interno insisteva un capannone industriale in disuso, adibita a discarica abusiva a cielo aperto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, consistenti in materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Immediati accertamenti dei carabinieri della locale stazione hanno permesso di appurare che l'area interessata, della dimensione di circa 1800 mq (l'area del capannone è di circa 530 mq) risulta del demanio pubblico dello Stato.

Considerato che la vasta area era stata oggetto di un accumulo non occasionale e ripetuto di rifiuti, in considerazione dell'eterogeneità dei rifiuti ammassati, della definitività del loro abbandono, e del degrado dei luoghi ove i rifiuti sono stati scaricati, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell'intera area.

I militari hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, quali materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Si trattava di un accumulo non occasionale di rifiuti.

Il Comune è stato interessato anche per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi.

La intera zona demaniale sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, così come previsto dalla disciplina nazionale per la gestione dei rifiuti.

Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori dello sversamento abusivo

Peccato che non sia stato fatto nel corso dei ripetuti abbandono di rifiuti.

Pubblicato in Alto Tirreno
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