Ognuno di noi è stato o sarà contravvenzionato per il Codice della Strada.
Vuoi per un divieto di sosta, vuoi per l’autovelox, vuoi per i photored, se non per le strisce blu.
Purtroppo, sappiamo che l’auto è la “minna” per i comuni, le regioni, lo Stato.
E dietro ogni contravvezione c’è l’uomo
Che sia un vigile urbano, un agente della stradale, un carabiniere poco importa.
Innegabile, allora, il piacere quando uno di loro viene contravvenzionato!
A che cosa servirà, poi, questo piacere, non si sa. Ma almeno che anche loro patiscano gli stessi affanni di tutti gli altri, finendo magari nelle grinfie di Equitalia.
E’ il sentimento che è venuto fuori quando un Comandante della Polizia urbana del Tirreno cosentino è stato contravvenzionato di carabinieri
Testimoni, si legge, almeno “una decina di persone”
Increduli i testimoni, increduli forse anche i carabinieri.
La macchina del comandante dei vigili era sprovvista di assicurazione e addirittura di revisione.
Avrà provato vergogna il comandante ?
Avranno provato piacere i testimoni, che, magari, erano stati contravvenzionati proprio dal comandante vedendo, in fondo, questa piccola giustizia?
Mah!
Dobbiamo dire che ci sarebbe piaciuto che i carabinieri contravvenzionassero anche gli amministratori che per far cassa impongono le tasse indirette quali sono autovelox e photored
Non è dato sapere, al momento, chi sia questo comandante, ma sappiamo che ognuno vorrebbe fosse quello del proprio comune ( se riusciremo a saperlo ve lo diremo, comunque).
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Alto Tirreno
Melito Porto Salvo 16 ottobre.
Tre rumeni sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo dopo essere stati sorpresi a manomettere due sportelli bancomat a Bova Marina e a Condofuri.
I tre, Claudio Viorel Costantin, di 20 anni, Adrian Punica (27) e Vladut Constantin Guinie (20), sono sospettati di essere gli autori di altri colpi analoghi.
I militari già dal 2 ottobre scorso erano sulle tracce di Costatin, quando l'uomo, con le stesse modalità, aveva manomesso il bancomat delle Poste di Bova Marina riuscendo a impossessarsi di 200 euro.
Nell'occasione, con due complici che facevano da "palo", aveva utilizzato il proprio bancomat per prelevare pochi euro.
Prima che lo sportello dell'erogazione del denaro si chiudesse, l'uomo aveva inserito un arnese bloccandolo.
Quando l'utente successivo andava a prelevare, le banconote rimanevano bloccate e, pensando fosse terminato il contante, se ne andava.
A quel punto Costantin, dopo aver estratto l'arnese, si impossessava delle banconote(Ansa).
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Reggio Calabria
Il comune di Cinquefrondi (Rc), ha attuato un progetto “S.P.R.A.R” (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
Nel corso di una riunione pubblica tenutasi presso la Medioteca comunale “Pasquale Creazzo” tra rappresentanti dell’Amministrazione comunale, tra i quali il Sindaco Michele Conia, e delegati della Cooperativa Sankara – che si occupa per conto della Municipalità del progetto– per discutere la programmazione del servizio di accoglienza per i rifugiati, Monday Omorogbe, 37 anni, noto alle forze dell’ordine, regolarmente presente sul territorio nazionale, ha dato in escandescenze proferendo dapprima frasi ingiuriose all’indirizzo dei relatori e, successivamente, minacciando di morte e spintonando il primo cittadino, intervenuto per tranquillizzare il soggetto esagitato.
I Carabinieri, accorsi immediatamente sul posto a seguito di richiesta telefonica, cercavano, invano, di calmarlo e nel tentativo di identificarlo, venivano fatti anche loro oggetto di una violenta reazione con frasi ingiuriose e minacciose.
L’uomo, invitato a seguire gli operanti in Caserma per l’identificazione, allo scopo di garantirsi l’impunità e la fuga, afferrava con violenza la figlia neonata, in quel momento in braccio alla moglie, stringendola con forza al petto e iniziando a usarla come scudo, sferrando nel contempo calci contro i militari per guadagnare l’uscita.
A quel punto, i Carabinieri, nel riscontrare che la bimba, a causa della forte stretta esercitata dal padre, stava avendo difficoltà respiratorie, nel fare la massima attenzione a garantire l’incolumità della neonata, riuscivano a liberarla dalla presa, scongiurando più gravi conseguenze per la piccola.
Monday Omorogbe, nel frattempo, continuava la sua violenta resistenza attraverso calci e pugni all’indirizzo dei Militari – due dei quali riportavano lesioni refertate – che, con difficoltà, riuscivano finalmente a bloccarlo e a trarlo in arresto.
A seguito degli eventi, la neonata, visitata sul posto da sanitari appositamente chiamati dai Carabinieri, non veniva riscontrata affetta da lesioni e pertanto, dopo consulto con i servizi sociali, veniva affidata alla madre, mentre l’arrestato veniva trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Taurianova per “resistenza e violenza a pubblico ufficiale”, in attesa del rito direttissimo, su disposizione della Procura della Repubblica di Palmi.
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Reggio Calabria
E’ difficile non percepire che è iniziato un nuovo corso di attenzione dell’Arma dei carabinieri su Amantea.
Invero, potremmo, anche, dire che continua, con una forte accelerazione, quella attenzione che abbiamo avuto durante l’estate con la presenza di pattuglie speciali che hanno elevato tante contravvenzioni .
Per esempio quelle relative all’uso di caschi non omologati.
Da giorni , infatti, sono ripreso i posti di blocco dei Carabinieri che fermano tantissime auto.
E stando alle voci che abbiamo raccolto raramente i conducenti riescono ad andare via senza una contravvenzione.
Nuove attenzioni si stanno verificando.
E’ il caso, per esempio, della mancata revisione del mezzo.
Quello della revisione, in particolare dei ciclomotori, è un problema serio
Infatti “nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso alla circolazione in attesa della revisione si applica una sanzione che va da 2004 a 8017 euro.
Una bella botta!
Non solo, ma in caso di violazione scatta la sanzione accessoria del fermo amministrativo per 90 giorni ed in caso di reiterazione si applica la confisca amministrativa del veicolo.
Speriamo che entrino in città e che comincino ad avere attenzione ai ciclisti che camminano contro senso.
Un vezzo che non si riesce a far cessare!
Una brutta abitudine che può creare problemi anche seri.
È un po’ come l’uso del casco.
Dopo le tante contravvenzioni elevate dai CC ora ad Amantea tutti (quasi) portano il casco.
Potrebbe essere la stessa cosa per le biciclette .
Guardate un po’ come si possono ridurre!
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Cronaca
Il cadavere di Yuriy Zinchenko era stato trovato domenica scorsa nel bagagliaio di un’auto ferma a Cariati (CS).
I fermati sono due donne ucraine, Iana Koshova e Liudmyla Popova, e un uomo lituano, Mihails Dimitriks.
Un altro uomo è al momento irreperibile.
Il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, oggi ha partecipato alla conferenza stampa che si e’ tenuta nella sede del Comando provinciale dei carabinieri, a Cosenza ed ha dicharato.
“L’uomo è stato accoltellato e poi attinto da colpi di pistola, e l’omicidio è stato consumato da 4 persone, con ruoli diversi”.
“Tre persone sono state fermate, un uomo si è reso però irreperibile e pensiamo che il movente sia complesso e che attenga all’attività che svolgeva la vittima di introdurre nel nostro territorio persone di nazionalità straniera, percependo del denaro, che poi lui collocava come operai o badanti”.
Insomma ha concluso Facciolla “Siamo nel discorso delle truffe di falsi braccianti e del caporalato, di cui il territorio è purtroppo ricco, ed è facile fare soldi con questo sistema, grazie ad un sistema normativo che agevola questo tipo di truffe”.
Le indagini proseguono per accertare altre eventuali responsabilità.
“E’ stato un ottimo lavoro di squadra – ha detto Facciolla – dall'ufficio di Procura con il sostituto Luigi Spina a tutta l'Arma dei carabinieri.
Il risultato è stato possibile anche grazie al supporto tecnologico.
La vittima è stata accoltellata e poi sparata.
È stata usata una pistola sulla quale ci sono indagini”.
“Temevamo che anche gli altri potessero scappare – ha detto il sostituto Spina – ecco perché abbiamo emesso un provvedimento di fermo.
Abbiamo ricostruito la vita della vittima.
Il movente sarebbe legato alla sua attività: si sarebbe interessato di connazionali o altri stranieri come badanti o come braccianti agricoli.
Decisivo pure il contributo informativo di persone che sono state sentite.
È stato difficile rintracciare i fermati, come la Popova ritenuta l'anello più debole ma più significativo: ha deciso di collaborare perché non si fidava più di quelle persone.
Era diventata un testimone scomodo e temeva ritorsioni.
La Popova aveva avuto un rapporto con la vittima. Ci sono elementi che vanno approfonditi”.
Le indagini proseguono per accertare altre eventuali responsabilità.
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Cosenza
«Rivolgo al capitano Antonio Villano – rimarca il primo cittadino – i migliori auguri di buon lavoro, nella consapevolezza che nell’adempimento del proprio operato porterà con sé tutto l’amore per la sua professione e tutta la serietà mostrata in questi tre anni. Il suo è un modello encomiabile di competenza e prestigiosa professionalità».
«Il nostro – aggiunge Pizzino – è un territorio fiorente commercialmente e turisticamente. È una terra dinamica e impegnativa, caratterizzata da una molteplicità di aspetti su cui è fondamentale tenere alta l’attenzione e soprattutto mettere in campo un’indispensabile collaborazione fra tutte le forze che si adoperano per la sua tutela. Ad Amantea, fortunatamente, tutto ciò è avvenuto anche grazie all’egregia opera, vigile e costante, del capitano Antonio Villano. Lo ringraziamo per l'esemplare e lodevole senso del dovere con cui ha guidato la Compagnia. Egli ha lavorato in favore di tutto il territorio, mettendo a servizio della comunità dedizione e capacità, con risultati lusinghieri, sia sul piano della tutela dell’ordine pubblico, sia su quello relativo alla lotta al malaffare. Nel solco del suo operato attendiamo l’apertura della nuova caserma di Amantea, ormai prossima alla consegna definitiva, con la speranza che essa possa fungere da spinta propulsiva per l'aumento delle risorse umane a disposizione della Benemerita. A lui i migliori auguri per il futuro».
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Politica
I Carabinieri della Stazione di Orsomarso nell’ambito di un servizio finalizzato alla repressione dello spaccio di stupefacenti, in occasione degli ultimi giorni di agosto, hanno arrestato la notte scorsa, nei pressi della stazione ferroviaria di Scalea un uomo per possesso ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina.
I militari dell’Arma hanno notato l’uomo scendere da un treno diretto a Paola che si affrettava a lasciare la stazione.
Insospettiti dal suo atteggiamento hanno fermato il soggetto, di 40 anni, sottoponendolo a perquisizione personale.
L’attività ha permesso di rinvenire alcune dosi di eroina, per un peso complessivo di 11 grammi, occultate nei pantaloni.
L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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Alto Tirreno
Sellia Marina. Alle ore 19 circa del 24 agosto, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sellia Marina, nel corso dei controlli preventivi svolti in ambito provinciale fermano un’auto.
I Carabinieri si sono insospettiti per il forte odore di sostanza stupefacente proveniente dal bagagliaio della sua auto.
E così è stato sottoposto a perquisizione.
Sono stati così trovati 22 sacchetti di cellophane contenenti complessivi 12 kg di marijuana.
Per il settantenne è inevitabilmente scattato l’arresto per detenzione ai fini dispaccio di sostanza stupefacente.
Per questo motivo, B.G., 70enne nato a Crotone ma residente a Petronà, è stato arrestato e condotto presso il carcere di Siano.
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Catanzaro
Maledetti piromani.
Saranno anche ammalati ma quanto danno riescono a fare queste persone!
Oggi per esempio uno strano incendio verso mezzogiorno ha attinto i canneti siti alle spalle dell’ex ufficio del Giudice di Pace risalendo, poi, verso la collina e mettendo a rischio alcuni fabbricati nei pressi.
Sono immediatamente intervenuti i carabinieri della locale caserma guidati dal maresciallo Tommaso Cerza insieme al vicecomandante Mandato Fabio e ad altri uomini tra cui l’appuntato Gualtieri Antonio ed il Carabinieri Malaspina Francesco
Hanno chiesto la urgente presenza dei Vigili del Fuoco ma questi erano impegnati in altri incendi.
Presenti anche i Vigili Urbani Mendicino Rosario e Vita carino Ersilia, Giacomino Bazzarelli e Rizzo ed anche il comandante Emilio Caruso.
Ed allora hanno chiesto l’intervento dell’autobotte comunale guidata da Giuliano Rizzo.
Ed è con questa modesta autobotte ed il loro coraggio che i carabinieri sono riusciti a domare le fiamme ed a mettere in sicurezza la zona ed il palazzo in pericolo.
Ci segnalano anche la presenza del vicesindaco Andrea Ianni Palarchio.
Ad ognuno di loro gli abitanti del posto, anche nostro tramite, rivolgono apprezzamenti e ringraziamenti.
Quando dopo 3 ore di impegnativa presenza si è riusciti a domare le fiamme ecco che improvviso si apre un'altra linea di fuoco, questa volta alle spalle dello stesso fabbricato.
Questa volta se possibile la cosa diventa è anche più grave vista la presenza del bombolone del gas.
Per fortuna che arrivano i Vigili del Fuoco liberatisi dell’altro impegno che riescono a spegnere anche questo secondo focolaio.
Ora a quanto sembra si sta dando la caccia al piromane.
Speriamo che sia la volta buona!
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Primo Piano
Si pianta in ogni dove.
Poi basta un po’ d’acqua e la Cannabis Indica cresce rapidamente .
Infine basta raccoglierla e trattarla.
Lo spaccio non è un problema.
Il guadagno è più che certo .
Si pensi che a Monsoreto di Dinami in provincia di Vibo valentia nei giorni scorsi sono state distrutte 2500 piante .
Da esse si sarebbero ottenuto quasi 3000 kg di Marijuana.
Una quantità che venduta sul mercato avrebbe permesso di ricavare guadagni per 13 milioni di euro.
Questa volta, ad intervenire direttamente sono stati i militari della Stazione Carabinieri di Dinami – guidati da Gianluca Perrotta – che, ieri pomeriggio, nella frazione Monsoreto, hanno dato esecuzione ad un particolare servizio di contrasto alla coltivazione di sostanze stupefacenti.
I carabinieri, infatti, durante il minuzioso rastrellamento in località “Volpara”, hanno rinvenuto oltre 2.500 piante di “Cannabis indica” (della varietà “olandese nana”), in perfetto stato vegetativo, coltivate su un’area demaniale, da soggetti tutt’ora in corso di identificazione.
Le piante erano ben nascoste tra la fitta vegetazione ma la zona era, già da qualche tempo, attentamente monitorata dai militari dell’Arma.
I fenomeno è in crescente aumento.
Si pensi che i carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, dal solo febbraio scorso, hanno sequestrato oltre 3.100 piante sequestrate, arrestate 18 persone e denunciate in stato di libertà altre 2 persone.
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Vibo Valentia