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cina magazzinoCome sta avvenendo in tutto il territorio comunale anche la comunità cinese cittadina ha deciso di

dare il proprio contributo alla lotta contro il contagio al Covid-19. Questa mattina infatti un noto

commerciante originario della Cina ha donato al Comune di Amantea un importante quantitativo di

mascherine chirurgiche che consentiranno a tutti coloro, dipendenti, polizia municipale e volontari,

che stanno operando sotto il coordinamento del centro operativo comunale, nella gestione

dell'emergenza.

L'Amministrazione Comunale ringrazia l'operatore economico per l'apprezzabile gesto che consente

all'ente di superare le grosse difficoltà presenti sul mercato nel reperimento dei dispositivi necessari

per la salvaguardia della sicurezza degli operatori impegnati.

E' il secondo intervento di supporto ricevuto dall'Amministrazione Comunale che nei giorni scorsi

ha anche ricevuto una scorta di prodotto igienizzante per le mani, messa a disposizione dai

Dipartimenti di Chimica e di Farmacia dell'Unical.

L'impegno sul campo è massimo ma sarà in grado di produrre frutti solo se tutta la popolazione

continuerà, come sta facendo, a restare a casa, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal Governo e

dalla Regione.

#RESTATEACASA

Pubblicato in Primo Piano

gizzeria“Si tratta di un uomo che, dopo aver manifestato i primi sintomi, si sarebbe recato all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Eseguiti i primi controlli nella tenda pre-triage posta proprio nei pressi del nosocomio lametino, l’uomo è stato poi trasferito subito al Pugliese-Ciaccio”

Fonte ed articolo completo qui: Corriere della Calabria

Pubblicato in Lamezia Terme

cinaRiceviamo e pubblichiamo

La società K2 store s.r.l., esercente l’attività di vendita di prodotti di vario genere in Paola, in relazione all’avvenuta divulgazione su Facebook e tramite whatsapp di notizie false ed infamanti riguardanti un virus che avrebbe colpito un dipendente dell’azienda, comunica di aver conferito mandato all’Avv. Giuseppe Carratelli del Foro di Cosenza, per la presentazione di apposita denuncia-querela all’Autorità  Giudiziaria, chiedendo l’identificazione dei responsabili e degli eventuali mandanti, trattandosi di fake news.

Ed infatti tutti i dipendenti della predetta società godono di ottima salute e non si sono recati in Cina negli ultimi mesi, sicché si sta diffondendo un inutile ed infondato allarmismo, probabilmente creato ad hoc da alcune aziende concorrenti per danneggiare la scrivente società.

Pertanto, al fine di tutelare i diritti di un’azienda che crea opportunità di lavoro e che fornisce un’indubbia utilità al territorio, verranno poste in essere tutte le azioni giudiziarie del caso, sia nei confronti di coloro che hanno inventato la notizia che nei confronti di chi sta provvedendo alla divulgazione della stessa tramite facebook e whatsapp.

K2 store s.r.l.

Pubblicato in Paola

Migliaia di manifestanti sono scesi per le strade di Hong Kong sfidando la polizia con una marcia non autorizzata.

Vestiti di nero e molti mascherati nonostante il divieto, i manifestanti hanno invaso Causeway Bay, popolare quartiere dello shopping.

La manifestazione segue l'avvertimento della Cina che venerdì ha detto che non avrebbe tollerato alcuna sfida al sistema di governo di Hong Kong.

 

La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la protesta.

Molti manifestanti hanno intonato gli inni nazionali britannici e statunitensi, sventolando bandiere straniere con alcuni che hanno chiesto l'indipendenza.

Pubblicato in Mondo

Nocera Terinese - L'ex convento dei Frati Cappuccini di Nocera Terinese, il 24 ottobre alle 20, ospiterà la conferenza bilaterale Italia-Cina.

L'evento, "Incontrare il futuro" è organizzato dall'amministrazione comunale di Nocera Terinese per interscambi culturali, commerciali e turistici, tra la Calabria e la Comunità Cinese

 

 

L'incontro in questione è stato organizzato dall'Amministrazione Comunale di Nocera Terinese per interscambi culturali, commerciali e turistici, tra la Calabria e la Comunità Cinese.

Il rapporto fra i due paesi, già consolidato nel partenariato strategico globale bilaterale siglato 15 anni fa, è stato ulteriormente rafforzato con il memorandum d'intesa siglato nel mese di marzo 2019 sulla collaborazione nell'ambito della Via Della Seta, attraverso il quale Italia e Cina si impegnano ad operarsi insieme nell'ambito dell'iniziativa Belt and Road per tradurre i rispettivi complementari punti di forza in reciproci vantaggi per una collaborazione concreta ed una crescita sostegno.

A tale incontro sarà presente :

-il Presidente dell'Associazione di Promozione Sociale Culturale ed economica fra il popolo Cinese e quello Italiano,  WU ZHENGBIN,

-Il Consigliere dell'associazione CHEN FENGLEI,

-la Senatrice Silvia VONO,

-Il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Dott. Daniele ROSSI,

-Il Presidente Confesercenti Area centrale della Calabria Francesco VIAPIANA,

-il Presidente Promo Catanzaro Francesco CHIRILLO,

-il Sindaco di Nocera Terinese in. ALBI Antonio e

-il Vice sindaco di Nocera Terinese CARDAMONE Francesco.

A tali iniziativa saranno presenti vari imprenditori regionali e locali, nonché vari Sindaci e\o amministratori.  

Pubblicato in Basso Tirreno

La Cina ha messo in guardia contro un «risveglio» di «organizzazioni terroristiche», incluso lo Stato islamico (Isis), in Siria, Paese arabo devastato da otto anni di guerra e ha invitato la comunità internazionale a non trascurare i «segnali di avvertimento».

Lo ha riferito la France Presse.

 

 

 

 

 

 

Xie Xiaoyan, inviato speciale di Pechino per la Siria ha parlato con i giornalisti a Ginevra dopo un incontro con l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir O. Pedersen.

«Oggi esiste il rischio che organizzazioni terroristiche come l'Isis si stiano svegliando», ha affermato.

L'Isis ha conquistato gran parte dei territori di Siria e Iraq nel 2014, dove ha proclamato un «califfato», prima di essere sconfitto da una coalizione internazionale.

La visita del diplomatico cinese a Ginevra arriva mentre il presidente siriano Bashar al-Assad si prepara a lanciare, con l'aiuto del suo alleato russo, un'importante offensiva contro Idlib, l'ultima roccaforte jihadista nel Nord-ovest della Siria.

La lotta al terrorismo non è ancora finita

Alla domanda sulla posizione di Pechino su una possibile offensiva da parte del regime di Damasco, Xie Xiaoyan ha ammesso che si tratta di una questione «molto complicata.

Sappiamo tutti che questa è l'ultima roccaforte di alcune organizzazioni terroristiche (...) e quindi è una questione da risolvere», ha aggiunto.

«La lotta al terrorismo non è ancora finita».

Pubblicato in Mondo

Le autorità cinesi accusano la seconda azienda nazionale produttrice di vaccini di aver falsificato i certificati di 256mila dosi.

15 gli arresti fino ad ora ma lo scandalo potrebbe scuotere anche la politica cinese

 

 

 

Nel 2008 in Cina lo scandalo del latte alla melanina provocò la morte di sei bambini e ne mandò in ospedale almeno 300mila. All'epoca la vicenda venne coperta dalle aziende responsabili e scoppiò solo quando il governo capì che la situazione stava sfuggendo di mano.

Arrivarono condanne a morte e nessuno dimenticò. Dal 2010 a oggi almeno altri tre scandali riguardo i vaccini hanno intaccato non poco la fiducia cinese nella sanità, su cui ha inciso anche il modo in cui in passato è stata gestita l'emergenza Sars.

E adesso una nuova vicenda rischia di fare tremare polsi a manager, dirigenti e, forse, anche a qualche funzionario di rilievo.

I fatti sono i seguenti: la società Changchun Changsheng bio-tech - Chansheng significa "lunga vita" e l'azienda è la seconda produttrice nazionale di vaccini - con sede a Jilin avrebbe venduto 256mila vaccini difettosi al Centro di prevenzione e controllo dello Shandong. Le indagini avrebbero dimostrato che l'azienda avrebbe falsificato i dati di produzione e di controllo del farmaco. Non sarebbe la prima volta, purtroppo, e potrebbe non essere una procedura solo della società in questione.

Il premier Li Keqiang ha subito chiesto una indagine rigorosa, perché i responsabili hanno messo a repentaglio la vita delle persone. I media cinesi hanno bollato il caso come un rischio per la sanità statale cinese, mentre il presidente Xi Jinping ha definito la vicenda «esecrabile»

Non si sa ancora quanti bambini siano stati vaccinati con i prodotti difettosi, né quali potrebbero essere le conseguenze. Al momento si parla di una multa di 500mila dollari circa, mentre il boss dell'azienda, Gao Junfang, e altri quattro dirigenti sono già stati fermati per interrogatori. Gli arrestati in totale sarebbero quindici. Per loro non si profila un futuro roseo: sia il leader Xi Jinping, sia il premier Li Keqiang hanno già chiesto pene esemplari.

La società incriminata, per altro, aveva già avuto problemi in passato ed era stata condannata nel 2017 a pagare una multa di 282 mila dollari e alla confisca i 859 mila yuan di beni, risultato delle vendite di un vaccino per difterite, pertosse e tetano che è stato definito "scadente e non in grado di soddisfare lo standard di immunità".

Secondo le nuove accuse la società avrebbe messo in vendita vaccini antirabbia senza alcuna procedura di sicurezza per la salute. Il premier cinese Li Keqiang ha invitato le autorità competenti «ad indagare per scoprire la verità il prima possibile e a punire chiunque sia coinvolto», mentre il governo ha revocato il certificato di produzione e vendita alla Changsheng, le cui azioni sono crollate in borsa. L'azienda farà una brutta fine.

La novità di questo ennesimo scandalo è che sia stato reso noto proprio dalle autorità al termine di indagini sugli standard richiesti alle aziende che producono vaccini. Come in altre occasioni, lo sdegno popolare è stato clamoroso ed espresso, ormai e soprattutto, via internet ma le autorità cinesi sembrano aver denunciato fin da subito i problemi, colpendo immediatamente l'azienda responsabile.

Lo scandalo, però, rischia di avere conseguenze politiche. Innanzitutto è un duro colpo per chi controlla a livello nazionale la qualità dei farmaci. Il regolatore – dal canto suo - ha comunicato tramite una nota che controlli a carico di Changsheng Biotechnology Co. hanno riscontrato la falsificazione dei registri di produzione e di quelli di ispezione e controllo dei vaccini, oltre alla modifica arbitraria dei processi e della strumentazione per la produzione del farmaco: tutte violazioni definite "gravi" dal regolatore.

In un documento presentato nei giorni scorsi alla Borsa di Shanghai, l’azienda ha avvertito che sospendere la produzione del farmaco avrebbe un impatto significativo sulle proprie finanze e che alcune agenzie regionali cinesi per il controllo delle malattie hanno già interrotto la produzione di altri suoi vaccini.

Già nella giornata di venerdì, il titolo di Changsheng Biotechnology Co. aveva ceduto oltre il 10%. Un editoriale pubblicato dal quotidiano China Daily ha avvertito inoltre dei rischi che il caso può assumere, se non verrà gestito in maniera ragionevole e trasparente. "Il governo deve agire prima possibile e riferire al pubblico di aver gestito la questione e punito senza pietà tutti i responsabili", ha scritto il quotidiano. "Chi osa violare la linea di fondo (etica) producendo vaccini scadenti, o addirittura finti vaccini, deve ricevere le più gravi sanzioni previste dalla legge".

Nella serata di sabato, anche l’agenzia di stampa Xinhua ha pubblicato un editoriale di denuncia pubblica del caso, a dimostrazione della gravità dello scandalo percepita dall’opinione pubblica, mentre sul web l'hashtag #Changsheng, prima bloccato, è stato infine liberato, permettendo ai cinesi di sfogare tutta la propria frustrazione contro l'azienda. Oggi però la parola "vaccini" sembra essere di nuovo censurata sui social.

Pubblicato in Mondo

Il Ministero italiano della salute ha disposto il ritiro dal commercio di un particolare tipo di Slime, venduto come gioco per bambini, pericoloso per la salute e ritenuto tossico.

Lo rende noto in un comunicato il dicastero, con la segnalazione del 13 giugno pubblicata sul sito.

Il provvedimento è legato alla tossicità della gelatina, del prodotto denominato “BARREL-O-SLIME EVERY NOISE PUTTY” a marca Every S.r.l. nella quale è stata riscontrata presenza di Boro e Cromo VI superiore ai limiti previsti.

Nella relazione peritale si osserva che il prodotto è a ”Rischio chimico/cancerogeno".

Denunciati gli importatori di questa marca di 'SLIME', che e' fabbricato in Cina e i responsabili della commercializzazione e della distribuzione sul territorio italiano.

Le spese per il ritiro e la distruzione della gelatina puzzolente saranno a carico delle ditte interessate.

Per i barattoli già acquistati, il ministero della Salute ha previsto che "si provveda al richiamo avvisando inoltre i consumatori sul grave rischio connesso all’uso mediante cartellonistica o altri metodi ritenuti efficaci".

Direttiva :

In applicazione dell’articolo 12 della Direttiva 2001/95/CE

INFORMAZIONI GENERALI Paese notificante ITALIA

Data di compilazione 11/06/2018

PRODOTTO

Categoria Giocattolitipologia “slime”

Denominazione Prodotto BARREL-O-SLIME EVERYNOISE PUTTY

MarcaEvery S.r.l.

Paese d’origineCINA

Descrizione del prodotto e del suo confezionamento Barattoli di varia forma e colore.

COSTRUTTORE

Nome, indirizzo e dati di contatto del produttore o del sconosciuto suo rappresentante

Nome, indirizzo e dati dell’esportatore

OT-YIWU DAMING TOY CO- Ltd.

Nome, indirizzo e dati dell’Importatore/distributore

Importatore:Every S.r.l.

Via Campania 2/A Osteria Grande, Bologna

Non ammesso all’importazione

PERICOLO

Natura del pericolo/rischio. Rischio chimico/cancerogeno

Sintesi dei risultati delle prove/analisi e conclusioni

Test report effettuato presso laboratorio certificato MTC INTERCERT, su richiesta dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli-Ufficio delle Dogane Milano 3.

Riscontrata presenza di Boro e Cromo VI superiore ai limiti previsti dalla UNI EN 71-3 Cat. II

Migrazione di alcuni elementi.

Pubblicato in Italia

"Gran parte dei rifiuti di imballaggio della plastica vanno a finire nei mercati al di fuori dell'Europa, in Cina, ha spiegato il Commissario Ue al Bilancio Guenther Ottinger , "la plastica vecchia, i sacchetti di plastica, il materiale di imballaggio vanno in Cina e diventano giocattoli per i nostri bambini.

Ma dal primo gennaio la Cina non prende più rifiuti plastici".

La marcia indietro di Pechino si ripercuoterà inevitabilmente sul nostro ambiente. 

"Noi produciamo e utilizziamo troppa plastica", ha insistito il Commissario, "nonostante il riciclaggio questa plastica finisce nei rifiuti, nell'interesse dei mari, degli animali, dei pesci e dei mammiferi, nell'interesse dei nostri paesaggi dobbiamo ridurre la quantità di plastica utilizzata. Ecco perchè ci sarà una tassa sulla plastica".

Dopo la tassa sui sacchetti di plastica ecco una nuova tassa europea in arrivo.

Una "tassa sulla plastica" per difendere "mari, animali, pesci, mammiferi e paesaggi" dall'inquinamento.

Il Commissario europeo al Bilancio, il tedesco Guenther Ottinger, ha promesso per la settimana prossima il lancio di una proposta volta a "creare stimoli alla riduzione di quantità di plastica attraverso unalegislazione fiscale più incisiva".

Ancora non è chiaro se a pagare saranno i produttori o i consumatori.

Il Commissario non ha voluto però chiarire questa tassa colpirà i produttori oppure i consumatori. "Dobbiamo vedere come ridurre la quantità generale di plastica, se partiamo dalla fabbricazione o alla fine della catena di consumo", ha affermato.

Ma noi abbiamo il forte sospetto che a pagare saremo sempre noi!

Noi abbiamo 3 soluzioni

La prima Bottiglioni riutilizzabili da 8 litri per l’acqua minerale al posto delle bottiglie da ½ litro, 1 litro ed 1 ½ litro

La seconda Bottiglie di vetro riutilizzabili per tutte le altre bevande

La terza Sacchetti di carta in luogo delle buste di plastica inquinanti

Pubblicato in Mondo

Giappone, Corea, Cina.

 

Il primo allarme è di aprile scorso e viene proprio dal Giappone.

E' allarme in Giappone dallo scorso aprile.

Tra il 2013 e il 2014 il virus H5N8 è stato identificato quale causa di infezione in uccelli domestici e selvatici in alcuni Paesi dell'Asia Orientale, quali Corea del Sud, Cina e Giappone, ma fino al novembre scorso non era mai stato identificato al di fuori di questa area.
Due settimane fa, il governo giapponese ha ordinato l'abbattimento di 4 mila volatili in un pollaio, a 100 chilometri di distanza, nella stessa prefettura di Miyazaki.

Le autorità locali hanno chiuso le fattorie circostanti e hanno bonificato l'area.
In questi giorni le autorità giapponesi hanno ordinato l'abbattimento di altri 42mila polli, dopo la conferma del secondo focolaio di influenza aviaria in meno di un mese.

I test del dna hanno confermato che si tratta di un ceppo H5 del virus, lo stesso rilevato nella fattoria di Miyazaki, nel sudovest del Paese, dove sono morti numerosi polli.

Germania
Due settimane fa, il virus dell'influenza aviaria H5N8 è stato nuovamente rilevato anche in Germania, nel Land della Bassa Sassonia, dopo i casi in Meclemburgo-Pomerania occidentale e nei Paesi Bassi dello scorso novembre.

I 19mila volatili allevati nell'azienda coinvolta sono stati uccisi, insieme a altri 12mila di un allevatore vicino. 

Italia.
Lo scorso 16 dicembre è stato accertato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità anche in un allevamento di tacchini da carne del comune di Porto Viro (Rovigo).

La Sezione veterinaria e sicurezza alimentare della Regione ha provveduto ad adottare tutte le misure di contenimento del caso, compresa la definizione delle relative zone di restrizione, l'abbattimento e distruzione delle carcasse, lettiere, mangime e letame dei capi presenti nell'azienda, il divieto su tutto il territorio regionale di svolgere fiere, mostre e mercati con avicoli.

Il ministero della Salute, ha quindi varato misure per evitare il propagarsi della malattia nel Nord Italia, ossia dal Veneto al Piemonte, passando per Lombardia ed Emilia Romagna: le regioni dove è concentrata la maggioranza dei polli italiani

Libia.

Quattro persone sono morte nei giorni scorsi in Libia dopo aver contratto il virus dell'influenza aviaria. Lo ha confermato il ministero della Salute del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, aggiungendo che una quinta persona e' ricoverata in ospedale a Tobruk, nell'est, con sintomi riconducibili a quelli del virus.

Tre delle quattro vittime sono morte a Tripoli e la quarta a Tobruk.

Il ministero non ha precisato di quale dei due ceppi conosciuti si tratti.

Una delegazione inviata dall'Organizzazione mondiale della sanità è arrivata oggi in Libia.

L'influenza aviaria (H5N1) ha causato, dal 2003, più di 400 morti, principalmente nel sud-est asiatico.

Un altro ceppo della stessa influenza l'H7N9, scoperto nel 2013, ha ucciso invece più di 170 persone.

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