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Dal blog di Grillo leggiamo la seguente nota: “S.O.S. CORECA M5S.

 

Amantea CERCA professionisti specializzati in progetti a difesa delle coste, disposti a fornire un'idea progettuale per la salvaguardia dello "scoglio di Coreca"

“Segnalo il caso di Amantea in provincia di Cosenza.

In questa località è presente uno degli angoli più belli della Calabria, "lo scoglio di Coreca".

Questo paesaggio unico rischia di essere rovinato da un progetto assurdo, al fine di frenare la forza dei marosi sono stati progettati dei lavori, probabilmente efficaci ma incompatibili dal punto di vista ambientale.

Un muro di cemento armato, posizionato in mare, lungo 100 metri e che fuoriesce dalla superficie del mare per 3 metri, parallelamente alla linea di costa.

La soluzione sicuramente più semplice, ma che principalmente garantisce maggiori guadagni.

Peraltro la sabbia per la costruzione dovrebbe essere prelevata dal fiume "Oliva", i terreni di questo fiume sono altamente inquinati e oggetto d'indagine da parte della magistratura.

Quindi questi lavori non solo rovinerebbero uno scorcio di paesaggio unico ma costituirebbero fonte d'inquinamento del mare.

Come M5S insieme a diverse associazioni ci siamo opposti a questo progetto, chiedendo una sospensione dell'iter, dobbiamo però al più presto proporre una soluzione alternativa.

Per questo cerchiamo progettisti esperti, amanti della natura, disposti a redigere un progetto alternativo, uno studio di fattibilità rispetto a soluzioni diverse ed ecocompatibili ((barriere sommerse, geotubi, ecc.) in tempi brevi, da sottoporre al Comune e alla Regione.

Per quest'opera c'è un finanziamento regionale di 900.000 euro.

Il M5S continuerà ad opporsi allo spreco di fondi pubblici tesi a proteggere i privati, danneggiando le bellezze del territorio.

Gli interessi privatistici e clientelari non possono avere la meglio sul fine pubblico.

Per contatti Rosario Cupelli attivista: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Francesca Menichino consigliere comunale di minoranza Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

scoglio di coreca

NdR. Siamo intervenuti sul problema di Coreca con un nostro articolo molto letto e contestato solo da pochissimi - QUI IL LINK DELL'ARTICOLO

, nel quale senza tema di smentite abbiamo ricordato che :

Il progettista ha suggerito di prelevare il misto del fiume Oliva

Si è alzato un grido fortissimo :NO!!!! L’Oliva è inquinato!

Sempre lo stesso progettista ha ricordato che il fiume Oliva naturalmente porta a mare il misto. Non poco, almeno20 mila mc all’anno.

Ma se l’Oliva è inquinato allora tutto il misto che giunge a mare è inquinato ed inquina anche il mare. Ed allora come è possibile far mangiare i pesci di Campora GS e far fare i bagni a Campora SG?

E se è vero che l’Oliva è inquinato , allora nemmeno si può usare, come hanno suggerito gli ambientalisti, il misto che si deposita a nord del porto : quel misto viene proprio dall’Oliva!.

Secondo questa logica , altro che prelevare il misto dall’Oliva, qui occorrerebbe impedire che il misto giunga al mare!.

Secondo questa logica , bisognerà fare una grande diga che trattenga il misto. Poi ci vorranno tanti camion che prelevino il misto inquinato e lo portino in discarica, magari sui carri ferroviari che lo portino in Germania od in Olanda. Altro che a Coreca! Ed è una cosa semplicissima! Bastano 160 carri merci per trasportare 20 mila mc di misto.

Per l’acqua , se inquinata, esiste invece una soluzione semplicissima

Basterà impermeabilizzare il letto del fiume garantendo alle acque un percorso non inquinante.

In giallino la zona a ripascimento artificiale.

 

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo dall’avvocato Antonio Iaconetti la seguente nota stampa su Coreca

 

Si è tenuta nell’aula consiliare del Comune di Amantea la riunione promossa dal Sindaco Monica Sabatino per incontrare i referenti della Regione Calabria – Uff. Lavori Pubblici e le Associazioni civiche ed ambientaliste che, ormai da tempo, sono contrari al Progetto finanziato dalla Regione Calabria di Difesa del litorale in Località Coreca.

Dall’incontro era presente FareAmbiente, che afferma <<l’attuale progetto più volte bocciato e rimandato al mittente prevede una difesa altamente impattante dello scoglio di Coreca, è prevista una barriera lunga 100 metri lineari, posta su fondali con profondità di 3,50 metri, il tutto di oltre due metri e mezzo sopra il pelo dell’acqua, prevede inoltre un pennello lungo circa 150 mt posto in maniera perpedicolare al moto ondoso.

Per gli ambientalisti, per la maggior parte dei cittadini residenti a Coreca e per l’intera Amministrazione Comunale (Maggioranza ed Opposizione). Anche il  Responsabile Unico del Procedimento Ing. Giuseppe Iritano ha ammesso l’evidente l’impatto ambientale che tale progetto andrebbe ad arrecare, il progetto ricordiamo al momento congelato dalla delibera Comunale del 18 settembre 2014>>.

<<Secondo FareAmbiente,  è necessario valutare proposte alternative meno impattanti e come lo stesso sindaco Sabatino chiede.>>

Anche lo stesso progettista ing. Alberto Borsani che ovviamente ha difeso il suo progetto, ma allo stesso tempo lo ha definito “non bello a vedersi”. Lo stesso Borsani, ha ricordato che già qualche anno fa la giunta del compianto Sindaco Franco Tonnara aveva bocciato l’opera.

Testimonianza toccante è stato l’intervento di un trentenne di Coreca che ha puntato il dito  prevista dal progetto di utilizzare per il ripascimento 43.000 metri cubi di sabbia prelevata nell’alveo del fiume Oliva, notoriamente inquinato da metalli pesanti come certificato dall’ISPRA, il giovane guardando negli occhi i tecnici ha urlato “io sono già stato operato di tumore, a Coreca non porterete proprio nulla! prima di progettare e conseguentemente realizzare altre opere a mare specie se strutturali e invasive occorre risalire alle cause dei mancati apporti solidi provenienti dall’interno dall’entroterra per effetto dell’azione costante e continua di fiumi, torrenti e “corsi d’acqua minori” che veicolano la materia solida. Secondo FareAmbiente è infatti ampiamente dimostrato che i risultati e gli effetti prodotti dalle opere di sistemazione del litorale costiero fino ad oggi purtroppo hanno spesso e volentieri disatteso gli sperati benefici.

Gli studi meteo-marini per tale tipologia di opere sono necessari e di fondamentale importanza, ma evidentemente non bastano da soli al giusto e corretto indirizzamento degli interventi.

E' necessario che i progetti abbiano un capitolo dedicato totalmente ad un’azione partecipata sul territorio da cui ricavare le informazioni del recente passato soprattutto attraverso testimonianze locali, valutandone ovviamente la veridicità, e su queste imperniare lo studio della valutazione ambientale per quelle porzioni di territorio di pregio storico-paesaggistico quale Coreca.

Garritano del Comitato di quartiere di Campora ha più volte ribadito il “no” dei corachesi a quest’opera.

Da quello che oggi ci viene proposto, ha detto Falsetti (WWF) penso di poter dire che questi tecnici non hanno brillato per parsimonia nello spendere il territorio, alzare una muraglia cinese d’avanti allo scoglio avrà protetto il sito dai marosi, ma Coreca come immagine simbolo di questo territorio non ci sarà più e questo per l’intera cittadinanza di Amantea non può essere accettabile. 

Credo giusto invece un intervento avente impatto visivo contenuto, riconoscendo le potenzialità di una Coreca tutelata in maniera consona e rispettosa delle attitudini turistiche del territorio amanteano, territorio che non può prescindere dalle molteplici dimensioni che ruotano intorno alla tutela del paesaggio, imbrattare Coreca equivale a compromettere l’identità di Amantea.

A chiedere la revisione del progetto oggi c’è un’intera città, il mondo associativo che noi rappresentiamo e l’Amministrazione comunale, tutti insieme chiediamo quindi una soluzione meno impattante che nel resto del paese è la normalità, perdere Coreca è, per tutti noi, un prezzo che non possiamo pagare.

Troppe volte ci siamo assoggettati a scelte calate dall’alto, scelte delle quali ogni giorno paghiamo il prezzo sotto forma di territorio che scompare o comunque compromesso.

Un tempo gli scogli di Coreca erano totalmente immersi in quel mare che giungeva fino alla costa rocciosa di Oliva. Nelle stampe e mappe più vecchie e rare si vede il mare giungere fino alla “grutta du pecuraru” ed ai salti nella roccia e nel terreno che ancora oggi esistono alle spalle della piana di Oliva.

Non è difficile immaginare cosa fosse Coreca in quel tempo; un posto splendido, forse unico, nel quale il verde della roccia si miscelava con l’azzurro del mare ed il bianco delle sua spuma.

Poi le grandi piogge e lo “sfasciume pendulo” cominciò ad inviare misto, sabbia e fango verso il mare e man mano si formarono le brevi piane della nostra costa: quella del capoluogo, quella di Oliva e quella di Campora San Domenico.

Questi terreni restarono tali per molto tempo; secoli e secoli e divennero terreni agricoli altamente produttivi grazie all’acqua del fiume Oliva

Poi a fine 19° secolo venne realizzata la Ferrovia, molto prossima al mare, forse sperando che continuasse il fenomeno di accrescimento della spiaggia. Per realizzarla vennero rubati milioni di mc di misto dai fiumi, così che questo materiale non giunse più a mare e le mareggiate cominciarono a mangiarsi le spiagge, riducendole notevolmente

Poi le piogge continuarono ed i fiumi si riempirono al punto da esondare e creare malefiche lagune dove le anofele allignavano spargendo la malaria in ogni dove. Vennero così creati i grandi muri del Catocastro, del Santa Maria, del Calcato, del Colongi che spinsero più facilmente il materiale litoide verso i maree le spiagge si ricostituirono e la ferrovia non ebbe problemi

Ma poii venne realizzata la statale 18 e contestualmente il raddoppio delle ferrovie e tutto a danno ancora una volta dei fiumi.

Troppe asportazioni e così per anni , molti anni il materiale litoide non giunse alle spiagge ed il mare fece quello che sapeva fare : continuò a mangiare le spiagge.

Proprio Coreca va ricordata come emblema delle scelte più sbagliate .

Coreca è uno di quei pochi posti della costa tirrenica dove la statale 18 viaggia ad ovest del rilevato ferroviario. L’altro è la principessa e sappiamo come sta finendo

Pochi ricordano che a fine 19° secolo ed inizi del ventesimo, prima della costruzione della statale 18, quando imperversavano le mareggiate non era possibile andare da sud a nord dello scoglio di Coreca e viceversa se non passando da Stritturi

Anche per questo venne realizzato il grande muro che fa salire la statale per passare lo scoglio di Coreca, di cui resta ben poco dopo il dissacrante uso degli anni venti-trenta per asportare lo splendido marmo verde.

Un muro che oggi è a rischio di crollo.

Poi improvvisa, irriguardosa, speculativa, irrazionale, ambientalmente e naturalmente lesiva di un contesto bellissimo irrompe la urbanizzazione. Ed ancora una volta si rubò ai fiumi. Ed il mare fece quello che aveva sempre fatto: mangiò le ultime spiagge.

Non solo prime case anche per figli , nipoti e pronipoti, approfittando della mancanza di programmazioni e di controlli urbanistici, ma anche seconde case , case per il turismo

E violenza delle violenze si costruì vicino al mare, troppo vicino al mare, quel mare che era destinati ad avanzare: case ed alberghi.

Quelle case e quegli alberghi che oggi bisogna salvaguardare impedendo al mare di farle crollare e dando loro le spiagge che non ci sono più. Non solo lì, in verità.

Case ed alberghi che hanno spezzato l’incanto e la unicità ambientale e naturalistica di un luogo quale Coreca che oggi si ha la pretesa di assumer ad emblema della bellezza, mentre, al più, dovrebbe essere l’esempio emblematico della più becera dissacrazione. Ambientale e naturalistica

Oggi la pretesa di salvare il salvabile ma con la arroganza di salvare un unicum irripetibile ed in parte anche da parte di chi ha sfruttato questi luoghi macchiandoli irreversibilmente

E sembra inoltre che qualcuno stia tentando di lavarsi la coscienza.

Oggi , cioè, si parla di salvare lo scoglio di Coreca.

Da chi? Dalle mareggiate? Affatto. Le mareggiate anche le più potenti nulla possono contro gli scogli di Isca e contro gli scogli di Coreca.

Perché mentire? Perché nascondere che stiamo tentando di salvare i fabbricati che più o meno regolarmente, ma sicuramente in oltraggio alla bellezza ed unicità dei luoghi, sono stati realizzati per godere in modo privilegiato di un posto che solo a parole è di tutti.

Dove sono, infatti, i parcheggi , magari a pagamento, per godere di Coreca?

Ed allora la domanda se sia eticamente, moralmente, ambientalmente giusto far finta di tutelare gli scogli mentre in realtà si tutelano beni ed interessi privati

Se lo è non stiamo parlando di Coreca e delle sue bellezze, ma di beni ed interessi privati.

Pur rispettabili, ma soltanto privati . E lo dobbiamo fare pure con soldi pubblici?.

Fuori dai denti e zitti, in particolare quelli che nulla hanno fatto per Coreca

Il problema, quindi, non è se fare una barriera emergente od una barriera soffolta ma sapere che cosa intendiamo salvare e perché

Il problema vero è chiedersi se vale la pena intervenire su Coreca se se ne distrugge l’ immagine ambientale e naturalistica.

O se, piuttosto, è accettabile, al contrario, lasciare fare alla natura, convinti che solo essa esprime la giustezza in un mondo “sporcato” dalle scelte umane.

Dico questo perché ho sentito le cose più assurde.

Per esempio relativamente al ripascimento artificiale della spiaggia di Coreca.

Il progettista ha suggerito di prelevare il misto del fiume Oliva

Si è alzato un grido fortissimo :NO!!!! L’Oliva è inquinato!

Sempre lo stesso progettista ha ricordato che il fiume Oliva naturalmente porta a mare il misto. Non poco, almeno20 mila mc all’anno.

Ma se l’Oliva è inquinato allora tutto il misto che giunge a mare è inquinato ed inquina anche il mare. Ed allora come è possibile far mangiare i pesci di Campora GS e far fare i bagni a Campora SG?

E se è vero che l’Oliva è inquinato , allora nemmeno si può usare, come hanno suggerito gli ambientalisti, il misto che si deposita a nord del porto : quel misto viene proprio dall’Oliva!.

Secondo questa logica , altro che prelevare il misto dall’Oliva, qui occorrerebbe impedire che il misto giunga al mare!.

Secondo questa logica , bisognerà fare una grande diga che trattenga il misto. Poi ci vorranno tanti camion che prelevino il misto inquinato e lo portino in discarica, magari sui carri ferroviari che lo portino in Germania od in Olanda. Altro che a Coreca! Ed è una cosa semplicissima! Bastano 160 carri merci per trasportare 20 mila mc di misto.

Per l’acqua , se inquinata, esiste invece una soluzione semplicissima

Basterà impermeabilizzare il letto del fiume garantendo alle acque un percorso non inquinante.

Con totale e profonda onestà- che certamente darà fastidio agli ipocriti che alzeranno la voce che è l’unica cosa che resta loro - chiediamoci cosa stiamo facendo e perché; chiediamoci se non basta tutelare la statale 18 addossando al grande muro le pietre che già sono sul posto ed al più realizzando una piccola barriera soffolta antistante la zona in pericolo per spezzare la forza dei potenti marosi.

E poi fare una approfondita e continua riflessione sul futuro di TUTTA la nostra costa, sulla evoluzione della nostra costa , sugli errori fatti da ognuno di noi pretendendo di costruire quasi sul mare e poi lamentandoci se il mare fa quello che ha sempre fatto senza rispetto dei nostri beni individuali, se l’errore- come da sempre sostengo- sia stato di spogliare i fiumi, pur consapevoli ( se non ieri almeno da tempo) che se i fiumi non portano come fanno da millenni il materiale litoide a mare le spiagge finiranno ed il mare –barriere o non barriere- avanzerà irreversibilmente.

Giuseppe Marchese

Ecco la nota stampa del comune di Amantea che pubblicizza l’ultimo incontro (il prossimo) per lo scoglio di Coreca, quello finale (o tombale), un incontro di “ascolto” conseguente al quale la politica, sentite le parti, adotterà “le decisioni più giuste per l’intera collettività“, “cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile”.

 

Non efficacia della proposta progettuale, allora, non reale e duraturo ripascimento della spiaggia a nord ed a sud dello scoglio, senza lesione delle zone a sud dello scoglio stesso, non tutela della Statale che permette (ancora) di giungere a Coreca(nelle foto il grande muro messo a nudo) , ma condivisione, così che se poi il progetto non dovesse avere effetti positivi comunque sarebbe stata un responsabilità non ascrivibile ad una sola delle parti ( tecnici, politici, associazioni).

La vittoria della apparenza della democrazia non della assunzione di responsabilità

Lo strano è che la nota stampa anticipa la volontà dell’ente evidenziando che “ la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri, (è) “Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico”. Ecco

Si terra oggi venerdì 12 dicembre alle ore 10, presso la casa comunale di corso Umberto I, l’atteso incontro tra l’amministrazione presieduta dal sindaco Monica Sabatino ed i referenti delle associazioni che, nei mesi scorsi, si sono pronunciati in maniera contraria alla realizzazione di una barriera frangiflutti emersa in prossimità dello Scoglio Grande di Coreca.

Come si ricorderà il progetto realizzato dall’ingegnere Alberto Borsani, presentato dalla Regione Calabria e finalizzato al ripascimento costiero del litorale, prevede la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri. Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico, ma di forte impatto visivo. Gli ambientalisti, in primis il Wwf, sostengono che la protezione della costa, così come accaduto nella vicina Tropea, potrebbe essere garantita tramite il posizionamento di una barriera soffolta che preserverebbe l’immagine complessiva del sito. A supporto di tale tesi, nel corso della riunione, verranno presentate alcune relazioni che attestano l’efficacia di questo genere di soluzione. Secondo i progettisti nominati da Palazzo Campanella( ???????) , l’idea della barriera soffolta non sarebbe realizzabile a causa delle “particolari correnti presenti a Coreca”.

L’assemblea, fortemente voluta dal sindaco Monica Sabatino e dall’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo, vuole essere non soltanto un momento di confronto tra due diverse idee progettuali, ma anche un modo per trovare la giusta sintesi e consentire alla Scogliera di Coreca di tornare agli antichi e gloriosi fasti, reinterpretando il ruolo di regina del turismo balneare nepetino.

È bene ricordare che le valutazioni sui due modelli progettuali, da un lato la barriera emersa e dall’altro quella soffolta, sono state oggetto di un vertice che si è tenuto nei giorni scorsi a Catanzaro, presso gli uffici competenti della Regione Calabria, al quale ha partecipato non soltanto il primo cittadino, ma anche l’ingegnere Franco Lorello, dirigente dell’ufficio tecnico di corso Umberto I e lo stesso assessore Tempo.

«L’obiettivo dell’amministrazione comunale nella sua interezza – ha spiegato il sindaco – è restituire il futuro a Coreca. Per fare ciò abbiamo bisogno di conoscere il parere degli esperti che in questo caso devono essere di supporto alla politica. Faremo tesoro di quanto verrà detto nel corso dell’incontro e adotteremo poi le decisioni più giuste per l’intera collettività, cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile».

Siamo sulla SS18 in località Coreca. Un’auto proveniente da sud fa una manovra irregolare.

 

Intende svoltare a sinistra dove esiste un divieto di accesso installato proprio per evitare similari incidenti stradali

Per svoltare deve rallentare per dare precedenza ad un auto che viene dal senso opposto.

Si ferma così in mezzo alla strada statale e peraltro in curva.
Un camion che seguiva l’auto è costretto anche lui a rallentare quasi fino a fermarsi.
La Fiat Punto che arriva sempre da sud riesce a rallentare ed a fermarsi.
Non così riesce alla seconda auto una Fiat Multipla che fa una forte frenata ma insufficiente ad evitare il tamponamento della Punto.
Le auto restano in mezzo alla strada e bloccano il transito sulla statale 18. Intanto l’ auto che ha indotto l’ incidente ed il camion vanno via : hai visto mai!
Per fortuna che passa un carabiniere di Amantea che pur senza essere stato chiamato per l’incidente e pur essendo solo nell’ auto di servizio si presta alla bisogna.
Si assicura che i conducenti non abbiano subito danni fisici da necessitare del 118. Registra la volontà di addivenire alla conciliazione.
Fotografa il tutto, documenti compresi, fa spostare le auto nella piazzola privata prossima al luogo dell’impatto garantendo così il ripristino della viabilità sull’importante arteria stradale. 
Poi il conducente della Punto raggiunge il vicino nosocomio di Paola per gli opportuni controlli.
Inviamo il presente articolo sulla stampa perché il conducente della prima auto abbia la possibilità di sapere che cosa ha indotto con la sua manovra irregolare.
E perché insieme lo sappiano tutti coloro cha abitano a Coreca e siano portati a fare le stesse infelici scelte..
Al Carabiniere i complimenti per la pragmatica efficienza

Pubblicato in Cronaca

Il 21 novembre 2014 il consigliere di minoranza architetto Sergio Ruggiero ha assunto al n 18590 di protocollo la sua nota relativa alla difesa del litorale di Coreca.

 

Il consigliere Ruggiero ha incontrato il sindaco Monica Sabatino e la ha resa edotta della sua nota.

Il sindaco ha assicurato il consigliere di minoranza della sua volontà preesistente alla stessa sollecitazione di interessarsi personalmente della questione sollecitata, di seguire insieme agli assessori competenti tutte le fasi evolutive della pratica, ad iniziare dalla Conferenza dei servizi di oggi lunedì 24 novembre 2014.

La conferenza di oggi ha trattato il problema del ripascimento artificiale con addizione di inerti provenienti da fiumi locali

Ecco la nota del consigliere di minoranza

Al sig Sindaco

All’assessore ai lavori Pubblici

All’assessore all’ambiente

Oggetto: Lavori di difesa del litorale in località Coreca

Premesso che

-in data 18 settembre 2014 si è tenuto un Consiglio comunale aperto alla città, nel corso del quale si è dibattuto sul gravissimo problema dell’erosione costiera in loc. Coreca di Amantea;

-nello stesso Civico Consesso è stato approvato un documento da inoltrare alla Regione Calabria contenente osservazioni relative all’opera nonché la richiesta di una sospensione che tuttavia non vanificasse il finanziamento, così come riportato nel verbale di consiglio di che trattasi.

-come le SS.LL. sanno, numerosi soggetti interessati (operatori turistici e privati cittadini) hanno manifestato legittime, fondate e condivisibili preoccupazioni circa la possibilità che le finanziate opere di salvaguardia possano subire ritardi di esecuzione a fronte della gravità accertata;

-siano indispensabili le opere salvaguardia a tutela della sicurezza del litorale e delle strutture antropiche pubbliche e private (strade, installazioni impiantistiche di rete, fabbricati ad uso turistico e ad uso abitativo con relative pertinenze), gravemente minacciate dalle condizioni in cui trovasi il litorale, privo di arenile e con le opere di contenimento rese pericolanti dallo scalzamento delle strutture fondali per effetto dei trascorsi eventi meteomarini;

Tanto premesso, a distanza di due mesi dal Consiglio, appare doveroso allo scrivente consigliere richiedere, e pertanto richiede, con cortese sollecitudine, informazioni sullo stato di svolgimento della pratica, ed in particolare:

  • Quali iniziative siano state intraprese da parte degli Uffici e dagli Assessorati comunali competenti;
  • Quali autorità siano state contattate;
  • Quali organi tecnici e scientifici siano stati interpellati, e quali pareri siano stati espressi.

Lo scrivente, dunque, ribadisce la propria preoccupazione circa la possibile perdita del finanziamento e la non esecuzione delle necessarie ed urgenti opere atte a tutelare quel tratto di costa seriamente minacciato, invitando gli Organi in indirizzo a rendersi parte attiva circa la positiva soluzione del problema. Cordialmente Sergio Ruggiero”

Giuseppe Marchese

Coreca è sicuramente l’angolo paesaggisticamente più pregevole della costa del Basso Tirreno Cosentino.

 

Un angolo violentato negli anni 20 dall’enorme muro della statale 18 che ha rubato al mare quanto necessario per garantire il passaggio stradale tra il nord ed il sud della Calabria.

Ma quelli erano tempi nei quali il paesaggio non trovava difesa e difensori.

Oggi è diverso. Oggi che quello che resta del grande scoglio verde, oltraggiato per abbellire la stazione termini di Roma, è anche offeso dalle forti mareggiate che lo scuotono nel profondo e lo frantumano.

L’importante finanziamento disposto dalla regione Calabria con i fondi europei e dal comune di Amantea con fondi propri resta in bilico dopo il consiglio comunale straordinario del 18 settembre scorso ha approvato una delibera con la quale in buona sostanza chiede alla regione di sospendere l’appalto della scogliera e la sua esecuzione, nelle more di determinare una modalità esecutiva che non incida negativamente sull’ambiente e sul paesaggio della zona

Ora, decorsi due mesi senza alcuna notizia, e peraltro in coincidenza con le consultazioni regionali che hanno sempre un effetto sospensivo, quantomeno per la carenza di impulso da parte della politica, cresce fortissimo il dubbio che possa perdersi il finanziamento stesso considerato che si tratta di fondi relativi al settennio 2007-2013 che devono essere documentati perfino nella spesa entro il 31 dicembre 2015.

Una data ormai prossima considerato che si tratta comunque di un’opera di circa 1 milione di euro

Proprio questa preoccupazione ha indotto cittadini di Coreca a muovere intimazione-diffida per evitare che possa perdersi il finanziamento e quindi non eseguirsi l‘ indispensabile opera .

Le ragioni non sono certamente né politiche, né ambientalistiche.

Si teme invece che la mancata esecuzione dei lavori possa determinare danni gravi all’area che vede a nord il grande muro della SS18 ed a sud due strutture alberghiere ed alcune case protette in parte da un muro e da alcuni massi.

Si tratta di un pericolo reale. Da qui la sollecitazione a fare, ovviamente sciogliendo le riserve emerse durante il consiglio comunale aperto.

 

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Calabria Maran 9 Years ago
Elezione Calabria 2014: Andrai a votare? Se SI per chi?

Nella nostra regione si va al voto per le Elezioni Regionali.
Una buona occasione per fare una riflessione e votare per la tua terra.
Tra i politici, partiti e movimenti chi ti rappresenta di più in questo momento.
(Risultati OnLine solo a sfoglio aperto)

1
17

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Cono Cantelmi - MoVimento 5 Stelle

9 Years ago

2
11

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Mario Oliverio - Partito Democratico

9 Years ago

3
8

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NON ANDRO' A VOTARE

9 Years ago

4
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Wanda Ferro - Forza Italia

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Domenico Gattuso - L’Altra Calabria

9 Years ago

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Pubblicato in Cronaca

Amantea Video HDCon oltre 3 ore di riprese realizzate dal drone, il giovane Camporese ha realizzato un video in High Definition di 4 minuti per raccontare i più bei posti di Amantea.

 

Le riprese del Castello, delle Piazze, del Centro Storico, del Porto Turistico, di Coreca e di tanti punti della città visibili online e raccolti in oltre 3 ore di riprese ed altri 10 di montaggio video.
E' questo l'omaggio che il giovane Francesco Coccimiglio, che nella vita di tutti i giorni fa l'impiegato pubblico ed è appassionato di tecnologia ed informatica, ha voluto fare alla sua città natia.
"Il video in questione - racconta Francesco - è stato effettuato tramite un quadricottero, piu' comunemente chiamato "DRONE" equipaggiato con attrezzatura per effettuare riprese video e foto, con uno speciale stabilizzatore d'immagine "Gimbal Zenmuse h3-3d" che è fondamentale per questo tipo di riprese, mentre la fotocamera è una Gopro 3+ Black.

Inoltre -  continua Francesco - sia sul drone che sul telecomando sono state apportate delle modifiche tecniche, per potenziarne la distanza di trasmissione video, in modo da guidarlo al meglio (anche non avendo il contatto visivo) visualizzando su un monitor le immagini e altre info come sul vento e sulla velocità.
Le riprese del video sono state effettuate tutte al alta risoluzione video Full HD nei mesi di settembre e ottobre, e per il montaggio del video finale (durata di 4 minuti circa), ho utilizzato circa 3 ore di filmati, estrapolandone solo le parti più belle ed impiegando circa 10 ore di lavoro".
Un lavoro davvero impegnativo, interessante che ci permette di intuire che dietro questo progetto c'è una forte motivazione ed una passione come confermato anche da Francesco, "Ciò che mi ha spinto a fare tutto ciò, la preparazione del drone, le riprese, il video editing è l'amore che provo per questa terra, ed il video conclusivo in HD è il mio modo di regalare al mondo la tà di vedere la mia città come mai prima d'ora, come solo questa innovativa tecnologia sa mostrarci, un pezzo della nostra terra, della Calabria in tutta la sua splendida bellezza". PREMI PLAY E GUARDA IL VIDEO

Amantea (CS) from Smilo on Vimeo.

Pubblicato in Primo Piano

Parliamo di Coreca, ovviamente . Anzi della scogliera che “qualcuno” – non si sa bene chi- voleva realizzare per tutelare lo scoglio di Coreca e far rinascere la spiaggia limitrofa.

Un progetto che non piaceva e non piace a nessuno .

Un progetto che nessuno difende perché, forse, era ed è indifendibile.

Uno dei tanti progetti figli di una disponibilità finanziaria e di una scelta progettuale valutata acriticamente, all’insegna gattopardesca che “In Calabria non è mai importante fare bene o male !”

Tanto ( azzardiamo) i fondi della scogliera saranno dirottati a tutelare la SS18 subito dopo il porto atteso che la attuale disponibilità sembra insufficiente, in tal modo tutelando ( sul serio) la naturalezza dello scoglio e del contesto ambientale (ex ss18 a parte!).

Ma ecco il comunicato inviatoci:

“Oggi ( 18 settembre), al Consiglio Comunale di Amantea, maggioranza ed opposizioni, hanno votato insieme all’unanimità la sospensione del progetto regionale “Lavori di difesa del litorale in località Coreca”. Con un accordo bipartisan l’Amministrazione guidata dal Sindaco Monica Sabatino insieme ai rappresentanti delle liste capeggiate da Sante Mazzei, Francesca Menichino e Sergio Ruggiero ci fanno confidare che un cambiamento vero è possibile. Da sempre auspichiamo un nuovo prototipo di politica che non guardi all’interesse dei singoli, ma al bene della collettività nella sua interezza. Una politica trasparente che restituisca fiducia, speranza e spazi di partecipazione attiva e responsabile alla società civile.

Riappropriarsi del senso di responsabilità individuale e collettiva, in un processo che coinvolga tutta la comunità, costituisce premessa indispensabile per un cambiamento democratico, inteso come nuovo modo di pensare al bene comune, nei termini dell’entusiasmo, dell’impegno civile e dell’imprescindibile competenza e volontà del prendersi cura della città.

Recuperare e partecipare emozioni di affettuosità verso il territorio e verso le bellezze del paesaggio, prendere le difese dello Scoglio di Coreca, che ci appare minacciato da una progettazione che privilegia esclusivamente l’aspetto tecnico, farlo con il cuore e con l’affetto che questa “bella cartolina” merita, produce in noi la sensazione che stiamo tutelando un gioiello di famiglia – qualcosa che sentiamo nostro da sempre – che ci appartiene.

Nel primo incontro il Sindaco Sabatino ha parlato della volontà di attuare una democrazia partecipata, ebbene, è quello che ogni cittadino ragionevole vuole, tutti devono poter esternare il proprio senso di appartenenza, appartenenza che negli ultimi decenni, ad Amantea, si era affievolita e che – secondo noi – è l’elemento cardine di una politica credibile. Dal documento concordato in Consiglio Comunale emerge che Coreca va tutelata con rispetto, che il finanziamento stanziato va sicuramente speso, ma deve essere un intervento risolutivo, nessuno accetterebbe un intervento precario, incerto negli effetti e invasivo, ancor meno se frutto di un lavoro privo delle necessarie prove di simulazione in vasca. L’Associazione FareAmbiente lunedì scorso ha inviato una missiva agli ordini professionali (Architetti, Ingegneri, Geologi, CNR-IRPI) per acquisire ulteriori pareri tecnici da professionisti ed esperti.

Fin dalle prime riunioni il sindaco, dott.ssa Monica Sabatino, e tutti gli Assessori e Consiglieri che la supportano, hanno mostrato con fermezza la volontà di approfondire le eventuali soluzioni tecniche alternative al progetto della Regione Calabria, sostenendo il necessario coinvolgimento degli Enti di ricerca come sollecitato dal cartello di Associazioni costituitosi.
Dai banchi delle rappresentanze di opposizione il Consigliere Menichino ha chiesto di far emergere nel documento che l’ISPRA -su incarico del Ministero dell’Ambiente - ha redatto sia la caratterizzazione che la valutazione dei costi previsti per la bonifica del fiume Oliva, dove è ormai accertato un inquinamento considerevole che ne rende inutilizzabili gli inerti finalizzati a ripascimento se non prima bonificati(ndr ?).

Il consigliere di minoranza Ruggiero, pur riconoscendo l’importanza del problema erosione che rende necessario un intervento almeno di consolidamento della vecchia SS.18 in località Coreca, si è detto sicuro che una alternativa ci può essere, e bisogna cercarla e valutarla con obiettività.

L’ex assessore Mazzei, attualmente capogruppo di minoranza, in carica nelle precedenti amministrazioni, pone in risalto la tipologia del finanziamento e l’iter di acquisizione sollecitando le iniziative idonee alla realizzazione dei lavori di protezione e alla ineludibile salvaguardia paesaggistica. Ha inoltre sottolineato le disposizioni delle norme in materia di ripascimento circa gli obblighi di verifica della compatibilità degli inerti.  Insomma abbiamo partecipato ad un Consiglio Comunale svoltosi all’insegna della serenità, con una presa di coscienza generale concretizzata con la richiesta della sospensiva che è la scelta giusta nell’interesse di un territorio che in passato ha pagato scelte fatte con superficialità da politici solo vogliosi di realizzare opere spesso poco utili e dannose, a volte deleterie.

A Consiglio chiuso, Falsetti (WWF) a nome di tutte le associazioni ha ringraziato per la disponibilità all’ascolto da parte dei politici e, nell’esortare al dialogo, ha sottolineato

“QUESTA E’ L’AMANTEA CHE CI PIACE………… QUESTA E’ LA POLITICA CHE VOGLIAMO!”

FIRMATO:

AMMINISTRAZIONE COMUNALE AMANTEA (Sindaco Monica Sabatino), Presidente del Consiglio Ermelinda Morelli, l’Assessore all’Ambiente Antonio Rubino, l’Assessore al Bilancio Sergio Tempo, l’Assessore all’Urbanistica Gianluca Cannata, l’assessore a Scuola/Sanità Emma Pati, ed i Consiglieri Giusy Osso, Caterina Ciccia, Elena Arone, Alessandro Salvatore, Franco Chilelli;
Gruppo consiliare Insieme per la Città   (Sante Mazzei, Miriam Bruno), -                                                   Gruppo consiliare M5S (Francesca Menichino);                                                                                              Gruppo consiliare Nuova Primavera – Spirito Libero (Sergio Ruggiero);                                                    WWF (Francesco Saverio Falsetti e Michele Parise), C.G.I.L. (Massimiliano Ianni), BORGO CHIANURA (Antonio Cima), L’AQUILONE (Alessandro Garritano e Bonavita Felice), CONSIGLIO DI FRAZIONE Campora S.G. (Enzo Garritano), ALTERNATIVA (Ottaviano Di Puglia), LEGA NAVALE (Arch. Saverio Magnone), VIVO ALTERNATIVO (Francesco  Reale e Vincenzo Bruno), CITTADINANZA PRO-ATTIVA (Guglielmo Garritano), PRO-LOCO Campora (Vittorio Mendicino), A.I.C.S. Gianluca Vltri, L’AQUILONE Luciano Guido, ASSOCIAZIONE ARTIGIANI (Fioravante Spina), SCUBA ADVENTURE CLUB (Francesco Gaudio), THE CONVENT CENTRE (Diana Bruni), FARE AMBIENTE (Aurelio Longo), SPI/CGIL (Salvatore Amendola), CONDOMINIO LE MANDRELLE (Stefano di Benedetti), ISCA HOTEL (Salvatore Malito), HOTEL LA SCOGLIERA (Pasquale Suriano). 
Amantea 19-09-2014

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

“L’attenzione dei diportisti e dei fruitori del mare verso l’ecosistema marino e costiero è in costante crescita. Risale, infatti, a ieri mattina, la segnalazione tramite il numero blu “Emergenza in Mare” alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina da parte di alcuni cittadini, che nel vedere nelle acque antistanti il litorale della località Coreca del Comune di Amantea un motopeschereccio vicino alla costa, che, a parere dei segnalanti, stava utilizzando una rete non regolamentare in piena Zona di Tutela Biologica.

       Immediata la risposta del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, che disponeva l’intervento in zona di una pattuglia della locale Delegazione di Spiaggia di Amantea, già in vigilanza sul territorio di giurisdizione, la quale giunta sulla spiaggia di Coreca, accertava la presenza di una motobarca e di una rete sospetta.

Al fine di poter, quindi, completare l’attività di accertamento, la Capitaneria di Porto di Vibo, impiegava il battello pneumatico GC 353, di stanza nel Porto di Amantea, che dopo pochi minuti raggiungeva la Motobarca segnalata il cui equipaggio, resosi conto della presenza sulla spiaggia della Pattuglia, stava recuperando in tutta fretta la rete risultata poi essere la cosidetta “bardasciuni o suriciara”, non regolamentare.

       I militari, dopo aver effettuato il controllo dei documenti della barca da pesca iscritta presso l’Ufficio Locale Marittimo di Paola, hanno provveduto a scortarla fino al porto di Amantea, ove gli uomini al Comando del Maresciallo DE CARIA, provvedevano al sequestro dell’attrezzo da pesca utilizzato, composto da una rete di tipo derivante con maglie di 35mm, non consentita e ad elevare a carico del Conduttore della Motobarca da pesca due sanzioni amministrative di cui una di €.4.000,00, per utilizzo di attrezzo non consentito e una di €.308,00 per imbarco di una persona non segnata a Ruolino Equipaggio.

       Un’operazione ben condotta e con ottimi risultati in termini di tutela dell’ecosistema marino nell’ambito delle attività di repressione della pesca esercitata da pescatori professionali con attrezzi non consentiti – si legge nella nota stampa della Capitaneria di Porto di Vibo. L’attenzione della Guardia Costiera sarà sempre al massimo livello in tutto il Compartimento Marittimo, il cui Comando è stato da lunedì scorso assunto dal Capitano di Fregata (CP) Antonio LO GIUDICE, con particolare attenzione alla Zona di Tutela Biologica che si estende dalla foce del fiume Oliva al confine tra i Comuni di Belmonte e Longobardi.

       Tale zona è regolamentata dall’Ordinanza n.11/2009 del 22.04.2009 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. 22.1.2009 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In particolare nella predetta zona che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca del novellame, lo strascico e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari. Per i contravventori all’Ordinanza multe fino a 1.032,00 euro e sequestro degli attrezzi da pesca e del pescato, con pendenze penali qualora vengano ravvisate ipotesi di reato più gravi.

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