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Lorenzo Fioramonti ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte.

Il ministro dell’Istruzione nelle ultime settimane aveva più volte lamentato la mancanza di fondi per la scuola e l’università in manovra.

 

 

 

 

 

Secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe lasciare M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma ‘filogovernativo’, come embrione di un nuovo soggetto politico. ansa

Pubblicato in Italia

Charles Drennan, importante vescovo della Nuova Zelanda, si è dimesso oggi per avere avuto un comportamento «inappropriato» con una donna.

L’episodio è venuto fuori dopo che la donna coinvolta, di cui non si conosce l’identità, aveva contattato la Chiesa cattolica neozelandese, che aveva affidato il caso a un investigatore indipendente.

 

 

Non è chiaro se l’inchiesta sia stata portata a termine, ma Drennan ha dato le sue dimissioni al Papa prima che il contenuto dell’indagine venisse diffuso.

Papa Francesco ha poi accettato la richiesta di Drennan. 

La Chiesa cattolica neozelandese ha fatto sapere che non rivelerà ulteriori dettagli della vicenda su richiesta della donna coinvolta.

Drennan, 59 anni, era vescovo dal 2012 della diocesi di Palmerston North, una delle sei entità in cui sono raggruppate le parrocchie cattoliche del paese.

Era stato nominato un anno prima da Papa Benedetto XVI, che Drennan definiva «un grande maestro», e con cui aveva collaborato all’interno della segreteria di Stato vaticana (l’equivalente della presidenza del Consiglio italiana).

L’età in cui un vescovo va in pensione è fissata a 75 anni.

Non è chiaro se Drennan rimarrà all’interno della Chiesa cattolica oppure farà richiesta di lasciare i sacramenti, cioè di lasciare lo status di membro del clero.

Pubblicato in Mondo

“Questo è stato il mio ultimo consiglio comunale”.

Sono state queste le parole con le quali si è chiuso il consiglio comunale di oggi 22 novembre.

Nessuna ragione è stata addotta per giustificare questa importante decisione.

Un mistero che è continuato anche quando la consigliera Menichino ha chiesto pubblicamente di conoscere le precise ragioni dell’abbandono della importante carica politica.

Un mistero che è continuato anche quando, sempre, la consigliera Menichino ha chiesto pubblicamente di conoscere il sostituto della consigliera Ciccia.

Ovviamente nella sala, invero, semideserta tra sorrisetti di varia entità e natura sono state avanzate le possibili ragioni.

Il sostituto della consigliera Ciccia potrebbe essere Enzo Giacco.

Le ragioni delle dimissioni invece potrebbero essere legate ad altri incarichi ai quali Caterina Ciccia ambirebbe ove si verifichi il programmato piano di ridefinizione della giunta.

Tutto, ovviamente, sempre che venga approvato il bilancio e questa giunta veda un futuro duraturo e non precario.

Nessuno crede alla affermazione oliveriana che l’assemblea di Feroleto Antico sia stata convocata dai sindaci.

Se fosse vero lo avrebbe fatto l’Anci

No. E’ stato il sistema oliveriano che ha convocato i sindaci e non il contrario.

 

Tutta una farsa, allora?. Certamente.

Una farsa indirizzata a tutti i calabresi che sanno che Olivero non sarà mai eletto.

Ma quello dei sindaci era un debito che doveva essere pagato.

E lo è stato.

Ma tutti sappiamo che Oliverio non sarà eletto.

Ed allora è d’obbligo chiedersi: “Se Oliverio non sarà eletto i sindaci suoi sostenitori di cui abbiamo l’elenco che pubblicheremo prima delle elezioni regionali, si dimetteranno subito dopo le consultazioni elettorali, come dovuto?”

Già! La mancata elezione di Oliverio infatti significherà che i sindaci hanno fatto finta di avere i voti per la sua rielezione e lo hanno preso in giro!

E se è così le loro dimissioni sarebbero un passo onorevole.

Se è così tanti comuni hanno la viva speranza di cambiare le proprie amministrazioni.

Ma ci pensate?

Se Oliverio perde la giunta Pizzino si dimetterà ed andremo a nuove elezioni!.

Con un colpo solo salveremmo la Calabria ed Amantea.

Pubblicato in Politica

Ecco cosa si legge su il corrieredella calabria:

«La politica di Amantea ha “boicottato” la Guarimba»

La parola magica dell’estate calabrese ormai da diversi anni è: festival.

 

 

Ce ne sono di tutti i tipi: finanziati dagli enti pubblici, autofinanziati; intellettualmente impegnati, accalappia-turisti.

Nord e sud della regione, Jonio o Tirreno; non c’è città, borgo o angolo che rinunci alla nuova “industria culturale”.

E finita l’estate arriva poi il momento di fare i conti con il pallottoliere.

Ma, tirate le somme, gli “obiettivi” (raggiunti o meno) di fine stagione arrivano puntuali.

Ad Amantea, Giulio Vita, ideatore de La Guarimba film festival non le manda a dire agli amministratori della sua città. «Abbiamo reperito fondi per realizzare un festival internazionale a ingresso libero con una proposta per adulti e per bambini, abbiamo portato turismo da tutta l’Italia e da fuori.

E l’amministrazione intanto ci ha solo messo bastoni tra le ruote, insultandoci, invitandoci ad andarcene a Belmonte, “perdendo” le nostre richieste, mettendo in discussione l’impatto culturale ed economico del festival, non facendo manutenzione in uno dei parchi più belli del mondo.

Non solo non sono venuti manco un giorno ma neanche ci hanno fatto i complimenti per essere riusciti a fare il pienone ogni sera con una proposta di cinema indipendente».

«Fino al 29 luglio non sapevamo se avevamo o meno il permesso di poter realizzare l’evento – dice Giulio Vita –. Il protocollo che avevamo firmato per fare in modo che tutta la parte burocratica fosse completa risultava essere smarrito.

Ho chiamato il sindaco per chiedergli come fosse possibile una cosa del genere e mi ha invitato a “trasferire” il mio festival a Belmonte».

La Guarimba Film Festival, propone agli spettatori dei cortometraggi scelti nel corso dell’anno, ma non solo: nei giorni della manifestazione si svolgono anche incontri e workshop apprezzati soprattutto dagli stranieri che raggiungono la città tirrenica.

Con il passare del tempo il festival del cinema è entrato nella rete degli eventi patrocinati dal ministero dei Beni culturali e proprio il bollino del ministero è stato utile per fare in modo che tutto venisse realizzato secondo programma.

«Il sindaco – continua Vita – si è rimangiato quello che mi aveva detto solo quando è stato contattato da Roma.

Noi nel frattempo abbiamo pulito il “parco della Grotta” (dove avvengono le proiezioni, ndr) con i nostri volontari e anche per questo siamo stati “contestati”.

Siamo andati aventi autonomamente riuscendo a fare lo stesso il festival».

Concetta Veltri, assessore al turismo di Amantea, sul trattamento riservato agli organizzatori de La Guarimba replica senza troppi giri di parole.

«Tutti gli organizzatori sono stati trattati allo stesso modo.

Avevamo come amministrazione un obiettivo: risparmiare, e su questa linea abbiamo lavorato affinché si riuscisse a svolgere un cartellone estivo andando incontro alle esigenze di tutti».

E l’ideatore de La Guarimba scocca una frecciatina anche sul consistente numero di eventi svolti a Campora San Giovanni con le relative spese per il palco e le sedie.

«Se ci accusano che tutte le attività culturali si sono spostate nella zona di Campora San Giovanni posso dire tranquillamente – continua l’assessore – che non è vero.

Il calendario degli eventi lo testimonia, come Comune abbiamo fornito il supporto logistico e se c’è stata una sorta di ridimensionamento degli eventi siamo cresciuti in qualità».

In principio fu Albertino, poi Malgioglio, infine nessuno dei due.

Alla notte bianca di Amantea, (evento storico della città) Dj Albertino e Cristiano Malgioglio dovevano fare da animatori, ma non si sono presentati.

A dire il vero il primo ad essere contattato è stato il disc jokey che però dopo aver letto del suo ingaggio il giorno di Ferragosto scrive sul suo profilo: «È una notizia falsa, starò a casa mia».

L’assessore alla cultura spiega l’accaduto come ci sia stato un disguido tra i manager.

«Non organizziamo la Notte bianca con soldi dell’ente ma attraverso i fondi regionali della legge 13 e del bando cultura.

Del secondo bando –continua l’assessore Veltri – non abbiamo ancora notizia.

Si tratta comunque di accordi che prendono i manager e ci siamo ritrovati a pochi giorni dall’evento a dover rinunciare a Dj Albertino per delle incomprensioni».

Ma a saltare è stato anche il “rincalzo” Cristiano Malgioglio; a frenare l’arrivo del “ciuffo bianco” più in voga del momento è stato un mal di gola.

Nessuno dei due arriva ad Amantea e i cittadini mugugnano.

Un malessere che Giulio Vita riassume in poche battute. «Quando si dà colpa ai cittadini invece di ammettere le proprie colpe, mi sale una risata amara perché questa terra sì che può cambiare ma per farlo voi ve ne dovete andare e chiedere scusa di questa estate oscena.

Noi guarimberos siamo qui per lavorare seriamente. Speriamo non avere gli stessi problemi l’anno prossimo»

Michele Presta

 Troppo stress e il sindaco eletto solo due mesi fa si dimette.

La notizia ha dell’incredibile.

A Nocera Terinese, infatti, nel giro di sette mesi si sono dimessi due sindaci.

Dopo Fernanda Gigliotti, caduta a gennaio 2018

 

(dopo essere stata sindaca per soli 19 mesi) per essere stata sfiduciata dalla maggioranza dei consiglieri, si è dimesso anche Massimo Pandolfo, eletto sindaco soltanto due mesi fa a capo della lista Unione Popolare Nocerese.

Pandolfo aveva avuto la meglio sugli altri due competitor: l’ex sindaca Fernanda Gigliotti e Rino Rocca, vice sindaco della Gigliotti e già sindaco.

Le ragioni delle clamorose dimissioni del sindaco, Pandolfo le ha spiegate in una lettera:

“Lasciare, a pochi mesi dalle elezioni, l’incarico di Sindaco potrebbe sembrare un “tradimento” nei confronti di chi votando mi ha investito del compito di amministrare il Comune.

Ma le dimissioni che oggi ho depositato presso l’Ufficio di protocollo non sono da intendersi come un “tradimento” nei confronti degli elettori e del gruppo politico che mi hanno sostenuto bensì come un gesto di rispetto e di gratitudine nei confronti di quanti hanno creduto in me.

A due mesi dal mio insediamento devo ammettere di aver avuto difficoltà a far ripartire “il motore” di questa complessa macchina amministrativa.

Sono state tante le criticità incontrate, ho provato in tutti i modi a dare un nuovo slancio a questo nostro Comune ma non tutti hanno inteso la mia linea politica: collaborare nel rispetto e nell’assunzione di responsabilità legate alle diverse professionalità presenti.

La delusione vissuta ed il gravoso peso di responsabilità che tale ruolo impone di assumere hanno determinato in me un forte malessere psicologico con effetti sulla sfera fisica e sulla vita privata. Come marito, padre e docente mi sento in obbligo di ridare senso alla mia vita, cercando di riacquistare quella serenità che da sempre mi ha contraddistinto.

Chiedo a voi tutti di comprendere la mia scelta: maturata nel tempo e con coscienza. Quale persona onesta, sincera, leale, non potevo fare a meno di prendere questa decisione anche se molto sofferta ma giuro fatta per il bene esclusivo di tutta COMUNITA’.

Grazie a tutti”.

Ora Pandolfo che avrà 20 giorni di tempo per ripensarci.

Pubblicato in Basso Tirreno

Lappano .Sei consiglieri del comune si sono dimessi sfiduciando e mandando a casa il sindaco Maurizio Biasi (Pd).

Il primo cittadino Maurizio Biasi rieletto era in carica dal 6 giugno 2016.

 

Ora dopo non poche tensioni e polemiche la crisi dell’amministrazione comunale del piccolo borgo cosentino.

A provocare il terremoto politico è stata la totale assenza di trasparenza e la totale assenza di democrazia all’interno del consiglio comunale, oltre che alle continue mancanze di rispetto nei confronti dei tre consiglieri di minoranza, componenti del gruppo Movimento Liberal Democratico e dei tre consiglieri della maggioranza, che nei mesi passati hanno costituito un gruppo autonomo in consiglio comunale di fatto staccandosi dalla maggioranza.

La presa di posizione dei sei consiglieri Iolando Iusi, Ottavio Scarpelli e Loredana Aiello (Mld) e Pasquale Principe, Giuseppe Iannuzzi ed Elvira Fabbricatore (Gruppo Trasparenza e Partecipazione) è avvenuta in consiglio comunale a seguito della votazione del revisore dei conti oltre i termini previsti dalla legge.

Infatti il Consiglio è stato convocato dal sindaco solo dopo la missiva ricevuta da parte del prefetto circa la nomina del revisore dei conti ed esponendo i consiglieri comunali a possibili responsabilità penali per comportamento omissivo.

Successivamente, è stato esaminato il punto all’ordine del giorno proposto dalla minoranza riguardante le dimissioni del consulente di staff del sindaco, il quale avrebbe operato non solo con poca trasparenza ma con pagamenti reiterati a suo favore, dei quali il sindaco non ha saputo dare chiarimenti.

Pubblicato in Cosenza

Ma è emerso tutto?

Abbiamo ricordato la parola dialettale amanteana “ rivuotu” l’11 agosto 2017 nell’articolo “Amantea. Arriva il maltempo. I pescatori temono la completa chiusura del porto” chiedendoci “se il mare si sporcherà, come capita sempre quando il mare è agitato e solleva il “rivuoto” dal fondo”.

Lo riproponiamo evidenziando quanto scrivevamo e cioè che “Il “rivuoto” è ciò che si deposita nel resto dell’anno e che proviene dai fiumi o è portato dal mare: fango, terra, polvere, fosfati, nitrati ed altro”.

Due giorni fa il maltempo ha sollevato dal recente passato il “rivuoto” della precedente amministrazione comunale.

Sono emerse, sia pure parzialmente, forse, vicende che hanno interessato politici, funzionari e personale del comune e diversi cittadini.

Le acque amanteane si sono così sporcate.

Di cosa ancora non si sa bene. Né può essere chiamata l’Arpacal che non ci ha ancora detto di che cosa si era sporcato il Catocastro. E sono passati mesi!

Ed ancora può anche darsi che come quelle del mare, se non ci sarà altro maltempo, le acque si schiariranno e quanto è salito a galla si reimmergerà e scenderà sul fondo, pronto a riemergere, magari, alla prossima mareggiata .

Così come, può darsi, che lo sporco si sposterà verso altri lidi.

Il tempo, poi, è sempre taumaturgico.

Se poi si sia davvero sollevato tutto non è dato sapere.

Mutuando Confucio basta dire : "Raccogli le tue cose, vai sulla riva del mare , siediti e aspetta. Un giorno vedrai se tutto lo sporco è emerso!”.

Insomma basta aspettare la prossima mareggiata.

Ma il reale problema è la scarsa visibilità che si determina in questi casi.

Una visibilità ridotta che impone una navigazione difficile.

Che succederà , ora, alla giunta Pizzino per quanto sia uscita quasi indenne da questa vicenda?

Ci saranno dimissioni?

Le pressioni per entrare nella giunta diventeranno fortissime ed ossessive?

E se non accolte creeranno fibrillazioni nella tenuta nella attuale giunta?

Anche in questo caso basta aspettare.

Pubblicato in Primo Piano

Scrive Signorelli:

Carissimi Concittadini, Ancora una volta, Nell'ultimo consiglio Comunale, il Sindaco Pizzino e la sua maggioranza eccetto Robert Aloisio, hanno operato nella massima scorrettezza ma, soprattutto, in maniera illegale.

Infatti, il mio gruppo unitamente a quello del Movimento Cinque Stelle, avevamo chiesto la sospensione dei lavori del Consiglio perché al Consigliere Aloisio non era pervenuta notifica dello stesso.

Abbiamo votato per la sospensione solo le opposizioni mentre la maggioranza di governo ha ritenuto opportuno continuare pur sapendo di agire contro legge.

Ma il Sindaco non è un funzionario della PREFETTURA?

Può agire senza rispettare le leggi?

E i suoi Assessori e Consiglieri Comunali cosa fanno? Sono lì solo per alzare la mano senza rendersi conto di ciò che votano? E il Presidente del Consiglio non è tenuto a verificare se la seduta può essere svolta o va rinviata per difetti di notifiche? E infine, il Vice Segretario Comunale, cioè il Comandante dei Vigili Urbani non doveva bloccare la seduta? Qui sembra tutta un'insalata riccia....ancora non hanno capito che sono al Governo della Città di Amantea e soprattutto, non hanno capito che politicamente è amministrativamente sono degli INCOPETENTI. Dopo 7 mesi di Amministrazione i risultati sono sotto gli occhi di tutti:

1) Perdita 40 posti di lavoro degli operai delle Cooperative per loro negligenza. Sapevano che il 31/12 scadevano i contratti con le Coop e non hanno provveduto in tempi utili a espletare regolare gara di appalto.

2) I 6 Vigili Precari sono stati illusi da tutta la Maggioranza di governo che aveva promesso una loro stabilizzazione. A tal proposito è stata tirata in ballo l'Asssociazione Commercianti nella persona del Presidente Davide Marano senza che ce ne fosse bisogno. L'Amministrazione di Maggioranza se avesse voluto poteva provvedere a far lavorare queste unità nei momenti che realmente al Comune servivano e non INVENTARSI STRATAGEMMI RIDICOLI.

3) Il Porto Turistico è chiuso dal mese di Settembre. Anche in questo hanno battuto il record grazie pure alla grande competenza del Vice Sindaco Ianni Palarchio, PERSONA MOLTO TEORICA MA POCO PRATICA.

4) Area PIP abbandonata a se stessa. Sempre grazie al grande Vice Sindaco Ianni Palarchio che se ne sta interessando l'area oltre ad essere degradata è amministrata con tanto di ILLEGALITÀ. Ci sono persone del luogo che hanno intenzione di investire e l'Amministrazione Pizzino sta bloccando il tutto perché come al solito non si assume responsabilità. Non si rendono conto che stanno bloccando ulteriormente l'economia in un momento tragico come questo.

5) Il rifacimento del lungomare di Amantea ancora è solo sulla carta nonostante ci sono 1.400.000 euro pronti per essere spesi;

6) Il manto stradale della nostra città di fatto non esiste più. Sembra che la maggioranza di governo non vive in questo paese;

7) Le zone interpoderali sono abbandonate a se stesse. Sono conosciute e praticate da questi pseudo politici solo nelle varie campagne elettorali;

8)Palazzetto dello Sport ancora da completare. Manca solo una piccola somma per completare l'esterno ma nonostante il Sindaco Pizzino, si è vantato in campagna elettorale delle sue amicizie con Oliverio e con Renzi ancora il palazzetto dorme;

9) Le scuole medie di Amantea sono solo un miraggio. A parole sono state costruite già da 2 mesi, nei fatti passeranno almeno 20 anni con Pizzino e Compagni.

10) L'estate 2018 sarà la peggiore di tutti i tempi non solo per quanto riguarda il programma estivo ma, soprattutto, per la carenza idrica che avremo e nessuno di loro si sta occupando di questo gravissimo problema.

Mi fermo a 10 punti, ma posso continuare ancora fino all'infinito. L'Amministraxione Pizzino utilizza come alibi il DISSESTO perché non hanno altro da dire. PERCHÉ NON ELENCANO TUTTI I FINANZIAMENTI CHE STANNO PERDENDO PER LORO NEGLIGENZA? Se non erro, in campagna elettorale, il Sindaco Pizzino ha detto che lui avrebbe formato una squadra con tanta figure esperte. DOVE SONO QUESTE FIGURE? CHI SONO QUESTI LUMINARI POLITICI-AMMINISTRATIVI? Nulla ho da dire sulle persone ma politicamente chi sono POLICICCHIO - PATI - VELTRI - FERRARO - IANNI PALARCHIO?

Ma questa può essere la GIUNTA del COMUNE DI AMANTEA?

L'assessore al BILANCIO CHI È? Purtroppo siamo di fronte alla peggiore Amministrazione della storia del nostro comune. Ci troviamo di fronte persone incapaci, irresponsabili (vedi perdita posti di lavoro), ma soprattutto che amministrano senza nessuna regola. Per non parlare del disastro che hanno combinato con il personale del Comune rallentando di fatto la macchina burocratica.

L'unico Consigliere Comunale che ha constatato tutto ciò è stato ROBERT ALOISIO. Devo dare atto a Robert che nel momento in cui ha capito che la sua Maggioranza è distante anni luce dai problemi della Città non ha esitato un attimo a riconsegnare le deleghe in mano al Sindaco che ha preferito costruire una Giunta con 2 soli Assessori di Amantea e 3 di Campora.

Il Sindaco Pizzino farebbe bene a rimpastare tutto e a nominare 5 figure esterne qualificate se vuole riprendere le sorti della città.

Viceversa gli resta un solo passaggio doveroso nei confronti di Amantea: quello delle DIMISSIONI.

FINITELA DI PRENDERE IN GIRO GLI AMANTEANI. ABBIATE UN PO' DI COSCIENZA E AMMETTETE IL VOSTRO FALLIMENTO

Pubblicato in Cronaca

La Chiesa pretende obbedienza ! Forse da qui la evoluzione verso la liquidazione della fondazione di Natuzza, un fenomeno di religiosità sociale “ auto organizzata” verso la quale è stata posta la attenzione della istituzione ed oggi le frizioni di cui al presente articolo:

“Dopo il presidente Colloca lasciano altri cinque membri.

La commissione conciliatrice, nel frattempo, rinnova il suo sostegno al vescovo Luigi Renzo

Non fanno presagire nulla di buono le recenti dimissioni interne al Consiglio d’amministrazione della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati.

Nel giro di pochi giorni, a lasciare sono stati il presidente Marcello Colloca, Domenico Antonio Crupi e Mario Cortese, ma anche i tre componenti del collegio dei revisori.

In particolare, il passo indietro dei tre membri del direttivo fa chiaramente intendere che all’interno dell’Ente, nato su input di Natuzza Evolo per la realizzazione della “Villa della Gioia”, continuano a prevalere i “falchi”, coloro che sin dall’inizio, in sintonia con lo zoccolo duro (laico e non), hanno posto ostacoli alle riforme dello statuto richieste dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo in vista della consacrazione della “Grande chiesa”.

Sia Colloca (subentrato alla presidenza a don Pasquale Barone, costretto insieme al tesoriere padre Michele Cordiano a dimettersi dal vescovo all’indomani del voto contrario dell’assemblea dei soci fondatori), sia Crupi e Cortese, infatti, si erano spesi sin dall’inizio per cercare di dirimere la questione e di salvare il salvabile.

Il prossimo 20 gennaio l’assemblea dei soci fondatori sarà chiamata a cercare di ricomporre i cocci di quel che è rimasto in seno al direttivo dall’inizio dello scontro tra Diocesi e Fondazione a oggi. Nello specifico, ad eleggere ben 7 membri su 10, visto che oltre alle dimissioni dei 5 già menzionati bisogna aggiungere quelle precedenti dello stesso monsignor Renzo e dell’ex parroco di Paravati don Francesco Sicari.

Nelle ultime ore, nel frattempo, la commissione nominata dalla Conferenza episcopale calabra per aiutare a ricomporre ecclesiasticamente il cammino dell’Ente, composta dai vescovi Salvatore Nunnari, Francesco Oliva e Leonardo Bonanno, ha rinnovato pieno sostegno al titolare della Cattedra miletese.

La Chiesa, dunque, rimane ferma sulla richiesta di riforma dello Statuto, pur nella convinzione che bisogna cercare di evitare soluzioni estreme.

Se sino a pochi giorni fa si poteva parlare di fase di stallo, dopo gli ultimi avvenimenti non si sbaglia a dire che la situazione sta precipitando. Sullo sfondo rimane il popolo dei devoti della mistica sparso per il mondo, i figli naturali, pronti a trasferire la salma di “Mamma Natuzza” dalla cappella della Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca” al locale cimitero qualora non si arrivasse a una soluzione celere della vicenda, la possibilità che monsignor Renzo decida di procedere definitivamente alla revoca del decreto di religione e di culto alla Fondazione e, viste le scadenze economiche per la costruzione della “Villa della Gioia” a cui ottemperare, lo spauracchio della messa in liquidazione dello stesso Ente morale.

Il Vibonese Giuseppe Curra'  30 Dicembre 2017 22:16

Pubblicato in Vibo Valentia
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