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giulioLa comunità amanteana ha ricordato due sere fa la figura di Don Giulio Spada, prete ed educatore bergamasco che nel 1963 arrivò ad Amantea per guidare ed evangelizzare la comunità cattolica dei fedeli della parrocchia S. Maria La Pinta ai Cappuccini.

Nella stessa parrocchia Don Gino ha celebrato una messa in onore di Don Giulio Spada, cui è seguita l’iniziativa di ricordo della sua figura e delle sue opere. Un abbraccio corale alla sua figura si palesa, oltre che nella presenza di tanti cittadini, e della musica offerta dai musicisti di due bande locali, anche nella nascita e sviluppo dell’idea di ricordarlo. Un artista locale, Filippo Vita, dà il via all’idea regalando un quadro sulla figura di Don Giulio, due amici, Franco e Giuliano, colgono l’occasione per lasciare in piazza Cappuccini un ricordo del Don, e poi il muratore che decide di prestare la sua opera in modo gratuito, ed i moltissimi cittadini che hanno contribuito a raccogliere fondi arrivati anche da Canada e Stati Uniti. Ed ancora due fratelli che permettono l’affissione del ricordo sulla parte della loro casa, un negozio locale che ha donato il faretto, altri volontari che si sono occupati di tutto il resto. Ed, infine, chi ha realizzato un video con la voce registrata di Don Giulio.

Tutto ciò a dimostrazione della voglia di ricordare la figura e l’opera di Don Giulio Spada. Soprattutto quel senso di comunità che era stato creato nei decenni successivi agli anni sessanta e che ora sembra essersi fragorosamente infranto contro l’individualismo della società contemporanea.

Don Giulio SPADA entrò nella parrocchia S. Maria La Pinta in piazza Cappuccini ad Amantea nel 1963. Incentrò gran parte del suo lavoro, già da subito, sulla creazione del catechismo per i giovani, gli scouts, le guide A.G.E.S.C.I., la CARITAS, le ACLI, iniziative sindacali a difesa dei lavoratori.

Un estratto della serata è visibile a questo link

https://www.facebook.com/zippa29/videos/1300568070363203/?extid=WA-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C

Pubblicato in Primo Piano

Don Giulio Spada resta indimenticabile nella società amanteana, forse come pochi altri parroci.

Nacque a Clusone, in provincia di Bergamo, il 4 gennaio 1912 da una famiglia povera e rimasto orfano del padre, morto nella grande guerra del 15-18, e successivamente della madre, fu cresciuto da uno zio paterno.

Fu accolto dalla Comunità del Beato Luigi ORIONE entrando in seminario a Villa Moffa di Bra in provincia di Cuneo e fu proprio il beato Luigi ORIONE che lo accolse e lo incoraggiò al sacerdozio

Seguì gli studi magistrali e per qualche anno fu maestro elementare

Fu ordinatotra gli Orionini il 12 luglio 1942 nel Santuario di Caravaggio.

Fu missionario in Albania e dopo l’avvento del regime comunista, essendo riuscito a sfuggire miracolosamente alle persecuzioni, tornò in Italia per prestare la sua opera come segretario di Monsignor Felice Cribellati, Vescovo di Tropea.

Per oltre un decennio, fu parroco di Drapìa (CZ).

Poi giunse ad Amantea alla guida della Parrocchia di Santa Maria La Pinta (Cappuccini)

Don Giulio convinto ammiratore di Don Bosco sosteneva che una parrocchia senza oratorio era priva di futuro

Per questo tenne aperta ogni giorno la parrocchia che divenne il più importante luogo di incontro e socializzazione della città.

Gli piaceva molto stare con i giovani, li aiutava a fare i compiti e compiva parecchie uscite e pellegrinaggi.

Continuando la sua esperienza pastorale don Giulio favorì la nascita degli scouts e delle guide dell’A.G.E.S.C.I.

Quello di don Giulio ( Tropea 1952) fu uno dei primi gruppi dello scoutismo giovanile sorto in Calabria.

Fu anche l’artefice della schola cantorum “S. Domenico Savio” sotto la guida del Maestro Angelo De Santo.

Sotto di lui l’apertura della scuola materna parrocchiale di Via lava Gaenza affidata alla cura delle suore e l’istituzione di un laboratorio artigianale di ricamo, taglio e cucito diretto dalla indimenticata Sig.na Gilda Viola, meglio conosciuta come "a delegata".

Al suo apostolato si devono lo sviluppo della Azione Cattolica dalla quale derivò l nascita del gruppo Caritas, che diede sollievo e conforto ai poveri di ogni ceto sociale.

All’eta di 71 anni il male che in breve tempo lo portò alla morte che giunse in Serra d'Ajello venti anni fa l’8 ottobre 1985

Le sue spoglie terrene riposano nella nuda terra del Cimitero di Amantea e sono ancora oggi meta di pellegrinaggio e di preghiera.

Uomo buono e giusto prima e più che sacerdote lasciò in ricordo indelebile nella cittadina tirrenica ecco un tratto del suo testamento

“Ora sento vicina la morte, il momento della mia liberazione e, seppure con tanto rimpianto per il bene non fatto, sento il dovere di ringraziare il Signore per tutto quello che mi ha concesso in questa vita e per l’approssimarsi a Lui nella cui infinita bontà e misericordia confido.

Lascio questo mondo temporaneo per iniziare la mia via nel mondo eterno.

Grazie Signore!”

Pubblicato in Primo Piano
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