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Pista atterraggioIl Giudice di Pace di Parma, con una sentenza del 13 dicembre 2021, ha condannato Ryanair al pagamento di 250 euro nei confronti di un passeggero.

Il vettore aereo riteneva di voler pagare il passeggero ma lo stesso, secondo un ragionamento paradossale, avrebbe negato la propria disponibilità. Una tesi portata avanti da ItaliaRimborso, che ha assistito un cittadino di Parma per il ritardo del volo Bologna Crotone di oltre tre ore dello scorso 4 luglio.

Una condotta che di recente Ryanair assumerebbe a danno dei passeggeri quella di chiamare il passeggero o contattarlo via email, saltando ogni passaggio previsto in caso di compensazione pecuniaria. Nel caso giudicato dal Giudice di Parma, la società di trasporto aereo aveva ritenuto che il passeggero avrebbe dovuto compilare obbligatoriamente un modello online. Il Giudice di Pace, sul punto, non si è neppure espresso nella sentenza. Tuttavia, ha statuito non solo che il pagamento ha avuto luogo solo dopo l'intervento del legale, ma che eventualmente il vettore avrebbe potuto offrire la somma già alla prima udienza, non rinviando l'esito. Con ogni probabilità, si può presumere, che il pagamento non abbia avuto luogo in caso contrario.

«Compilare un form, secondo regolamento interno di un vettore aereo, resta una condotta che il passeggero non può neppure immaginare. Si pensi quanto è paradossale, senza voler fare Legge – dichiara il Ceo di ItaliaRimborso Felice D’Angelo – se un consumatore leggesse decine di righe prima di staccare il biglietto, magari di poche decine di euro. Siamo ben contenti che il Giudice di Pace di Parma non abbia preso in considerazione quanto inopportunamente proposto dalla compagnia aerea».

Per contattare ItaliaRimborso e ricevere assistenza gratuita è possibile farlo attraverso il sito web www.italiarimborso.it

Pubblicato in Italia

furto-ladro-3C'è da ridere in questa vicenda che stiamo per raccontare. Intanto il fatto. Nei locali dell'ex giudice di pace all'esterno stati allocati i mezzi del comune e dentro anche attrezzature minori. Il tutto senza protezione, telecamere ed allarmi, almeno sembra. E così stanotte i ladri si sono introdotti ed hanno asportato due taglia erba. Poi hanno anche cercato di rubare altro, ma senza riuscirci. Sembra infatti che uno dei ladri sia caduto dentro un pozzetto il cui coperchio era mal messo facendosi anche male. La prima giusta punizione terrena?   Gli investigatori sembra sarebbero prossimi alla soluzione del caso o quantomeno su una pista produttiva. Ignote le ragioni

Nessun timore in verità ma le canne prossime all’ufficio del Giudice di Pace in questo momento stanno bruciando.

Nessuna certezza ma è molto probabile che si tratti di un incendio doloso.

Incomprensibile la ragione di questa stupida volontà umana.

 

Sul posto insieme al nostro onnipresente amico Luca Guzzo che ci ha inviato le foto, anche i Vigili Urbani di Amantea.

Chi altri se no?.

La mitica protezione civile, che una volta era sempre presente in ogni dove della città per casi simili e con la nostra autobotte, è scomparsa da tempo.

Ed allora la cittadinanza ormai chiama sempre i Vigili Urbani.

E loro pur pochi sono sempre presenti a controllare il territorio ed a garantire la nostra sicurezza.

Stamattina al freddo nella gelida sala consiliare.

Stasera al “calduccio” di un incendio.

Porgere a tutti loro i nostri complimenti è il meno che possiamo fare.

Come anche al nostro prezioso amico Luca Guzzo.

Per fortuna l’incendio è lontano dall’area nella quale sono allocati gli automezzi comunali.

Ma non possiamo omettere di suggerire( se ci è permesso) all’amministrazione comunale di dare la giusta attenzione alla attuazione di una corretta difesa antincendio.

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo:

“Egr. Direttore, lo scrivente spera vivamente che la nota allegata, riguardante un mancato pagamento assegnato da una sentenza del Giudice di Pace di Paola, nei confronti del sottoscritto, da parte del comune di S. Pietro in Amantea, possa trovare spazio nel suo giornale.

 

La richiesta di rendere pubblica la nota nasce dal fatto che ciò, inutilmente, fu chiesto agli amministratori mentre essa è stata soddisfatta il 4.9.2018 con mandato di pagamento n. 551 reso pubblico in albo on-line il 6.9.2018 sotto il n. 295/2018.

Anticipo i ringraziamenti per l'ospitalità e porgo distinti saluti”.

Questa la nota allegata:

“Al sig. sindaco Comune di S. Pietro in Amantea (Cs) (Rif. nota n. 2989 del 19.12.2017)

Al responsabile Settore AA. GG./Amm. Dr Fedele VENA Comune di S. Pietro in Amantea (Cs) (Rif. nota n.1706 del 10.7.2018)

Oggetto: Richiesta liquidazione spesa derivante da sentenza n. 660/2016 del Giudice di Paola (Paola Canino). Procedimento n. 939/2016.

Lo scrivente, in data 17 dicembre 2017, al responsabile del settore AA. GG./Amministrativi, per la quinta volta chiedeva la liquidazione della sentenza n. 660/2016 emessa dal Giudice di Pace di Paola conseguente a una presunta infrazione al codice della strada.

Il giorno seguente il sindaco, passando dalla sua alla scrivania del responsabile del settore e, servendosi della penna di questi, a mezzo della nota citata a riferimento, così rispondeva:

(…) Le comunico che la somma liquidata a suo nome nella sentenza in oggetto è stata liquidata con determina n. 13 del 29.3.2016 ed è stato emesso mandato di pagamento n. 503 del 28.8.2016. Il mandato risulta essere quietanzato da parte della tesoreria comunale a mezzo di emissione di assegno circolare inviato al suo domicilio (come allegati). (…).

Il 18 giugno 2018, allo stesso funzionario responsabile del settore veniva inoltrata nuova istanza-diffida, il quale, allineandosi allo scritto del sindaco, aggiunse:

(.) La somma di cui chiede il pagamento è stata liquidata alla S.V. con tempistica e modalità viste. Ad ogni buon conto si allegano i documenti del tesoriere a conferma dell’avvenuto pagamento. (.).

Nulla da eccepire sulla determina n. 13 del 29 marzo 2016.

Sul pagamento che detta determina scaturiva, invece, c’è da dire che la somma non fu correttamente liquidata. Fortuna-tamente, si provvide a coletta tra i dipendenti per sanare l’errore.

In merito alla “tempistica” segnalata dal responsabile del settore, pur sapendo dei super poteri riservati da madre natura alle SS. LL. ILL., domanda come fanno i suddetti provvedimenti (determina n. 13 del 29.3.2016 e pagamento n. 503 del 28.8.2016) a sanare una sentenza emessa mesi dopo, ossia il 18 novembre 2016, quando, con la determinazione n. 13/2016, il funzionario responsabile al punto 1)dichiarò: (…) di prendere atto della Sentenza del Giudice di Paola n. 6/2016 con la quale viene accolto il ricorso del sig. Policicchio Ferruccio avverso un verbale di infrazione al codice della strada.

Ma ci siete e ci fate?

Viene spontaneo considerare che: o lo scrivente è un cretino truffaldino; oppure le SS. LL. ILL, essendo insanabilmente miopi da radicata arroganza, non riescono a discernere la realtà. (È una forma elegante per non dire esser C ….ni al quadrato).

Per capirlo, ma soprattutto per evitare ulteriori aggravi a codesto Ente, al solo responsabile del settore, allega copia della sentenza originale pronta per essere presentata al Giudice dell’esecuzione.

Alle SS. LL. ILL. la scelta! Ma in un tempo assai ristretto!

Non è superfluo ricordare che, a scanso di evitare ridicole e misere collette fra i dipendenti, l’agio dovuto alla banca sull’importo riconosciuto dal Giudice non è a carico dello scrivente.

Non rivestendo il presente carteggio carattere interpersonale/privato domanda altresì che la presente nota venga pubblicata nell’albo on-line di codesto Ente.

Grazie.

San Pietro in Amantea 30 agosto 2018. (Ferruccio Policicchio)

Pubblicato in Belmonte Calabro

Il ministero della Giustizia, su istanza del Comune, ha ripristinato l’Ufficio del Giudice di Pace che era stato soppresso e accorpato ad un altro a seguito della revisione della geografia giudiziaria in Calabria.

 

Immediata la reazione positiva del sindaco il quale ha dichiarato : “Sono estremamente soddisfatto per il risultato ottenuto, pur tra notevoli difficoltà di ogni ordine, soprattutto con riferimento al nostro personale comunale, notevolmente sottodimensionato.

 

Ma mantenere il Presidio ha costituito, per noi, una priorità.

Il Presidio del Giudice di Pace credo allevierà tale situazione e costituirà valido punto di riferimento per i cittadini, avvocati, tecnici e professionisti, i quali non dovranno più recarsi fuori zona per questioni di Giustizia attinenti la competenza del Giudice di Pace.

E’ doveroso, pertanto, ringraziare non solo il vice sindaco per avere seguito personalmente e direttamente tutto l’iter procedurale in uno con il referente comunale e il responsabile del settore Affari generali , ma anche e soprattutto i dipendenti comunali che si sono offerti, ciascuno con le rispettive qualifiche richieste dal ministero, a ricoprire i posti e le mansioni previste, partecipando con profitto al prescritto corso di formazione, garantendo, così, il conseguimento dell’ambito risultato che si unisce a quello dello Sportello di Giustizia”.

Il mantenimento delle strutture come è noto è da tempo a carico dei Comuni.

 

In prima battuta il Comune a causa del mancato reperimento di personale disponibile ad essere distaccato, non aveva partecipato alla manifestazione di interesse.

L'intervento si è avuto in seconda battuta con la riapertura dei termini.

Si attende, ora, di conoscere i nominativi dei tre Giudici che saranno designati dal Consiglio superiore della magistratura e che prenderanno possesso della sede.

In quella occasione, l’Amministrazione comunale inaugurerà ufficialmente il nuovo Presidio di Giustizia.

Nessuna paura , non è successo ad Amantea , ma a Corigliano.

Leggiamo che una dipendente del comune di Belmonte Calabro, la dottoressa Bruno Ida, con delibera di giunta n 90 del 28 dicembre 2015, è stata confermata in comando presso l’ufficio del giudice di pace di Paola.

 

Nella delibera si legge che il presidente del tribunale di Paola con nota n 1849 del 27.11.2015 ha chiesto di prorogare l’impiego della nominata presso l’ufficio del giudice di Paola.

E così la giunta di Belmonte Calabro ha prorogato il comando della sunnominata.

Si legge, poi, nella delibera che l’onere per la utilizzazione del personale in comando grava per intero sull’amministrazione utilizzatrice e nella fattispecie il ministero di giustizia

 

Non solo ma la delibera dispone che l’amministrazione di destinazione dovrà assumere formale atto di assunzione degli oneri economici dandone formale comunicazione al comune di Belmonte Calabro.

In sostanza l’immobile era di proprietà dello stato e quindi non costava nulla ai comuni

Il personale era in parte dipendente del ministero di Giustizia e quindi non costava nulla ai comuni Il personale a comando come la dottoressa Bruno grava sul ministero di Giustizia

 

Ma allora ai comuni (a tutti i comuni) sarebbe gravato solo l’onere della pulizia e di un po’ di energia elettrica?

E per questi oneri Amantea ha perso l’ultimo ufficio pubblico? Ci sembra inverosimile, per non dire di più!

Pubblicato in Cronaca

Il 27 novembre 2013 notiziavamo che “Amantea perde l’ultimo ufficio statale” E ci chiedevamo chi dovessimo ringraziare.

 

Ricordavamo ancora che restavano 34 sedi di Giudici di Pace tra cui comuni anche piccolissimi come Campana 1916 abitanti, San Sosti 2169 abitanti, Borgia 7521 abitanti, Bianco con 4212 abitanti, Caulonia con 7060 abitanti, Stilo con 2654 abitanti, Cinquefrondi con 6453 abitanti, eccetera, e che erano pochissime le vecchie sedi che avrebbero chiuso solo perché i comuni non avevano fatto domanda. Tra questi Amantea che pure ha una sede specifica.

 

Ovviamente ci chiedevamo :”Chi dobbiamo ringraziare se Amantea perde questo ultimo ufficio statale? “ E perché nemmeno gli avvocati protestassero.

Ora il quadro è cambiato. Sul tirreno c’erano le sedi di Scalea, Belvedere Marittimo, Cetraro, Paola ed Amantea.

Poi il decreto del 10 novembre 2014 ha lasciato aperto soltanto l'ufficio del giudice di pace di Paola sopprimendo tutti gli altri.

A Scalea ,però, grazie all'intervento dei sindaci dei Comuni interessati è stato man tenuto aperto l’ufficio. I dieci i comuni di: Aieta, Grisolia, Orsomarso, Praia a Mare, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, San Nicola Arcella, Tortora, Verbicaro e Scalea garantiranno la sede , la pulizia ed i tre dipendenti ( due per 36 ore settimanali e uno per 18)

Ed il 3 luglio i comuni di Belvedere Marittimo, Buonvicino, Bonifati, Maierà, Diamante e Sangineto tenteranno di riaprire l’Ufficio del giudice di pace.

La legge milleproroghe ha previsto, infatti, per i Comuni l' opportunità di chiedere, entro il 31 luglio, la riapertura degli Uffici del giudice di pace soppressi.

Perché non salvare l’ultimo ufficio statale di Amantea chiamando a concorrere alle spese i comuni di Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi e Fiumefreddo Bruzio ed approfittando che non ci sono nemmeno costi di fitto visto che la sede è statale e va solo manutenzionata ?

Lo chiediamo ai politici di maggioranza e di minoranza, sospettando che non avremo risposta.

Forse perché……

E poi, perché non provare? Vi immaginate che bel “Film movie” ci verrebbe alla inaugurazione?

Il Milleproroghe è una ottima , ultima ed inattesa opportunità per riportare nel nostro comprensorio gli uffici del Giudice di pace.

Con la soppressione del Giudice di Pace Amantea ha perso l’ultimo ufficio statale ancora esistente sul suo territorio

E con la sua chiusura è stata totalmente mortificata la giustizia di prossimità.

Ora il ministero della Giustizia quale conseguenza del decreto Milleproroghe, ha riaperto i termini affinché le Unioni di Comuni si esprimano per ospitare, nell’ambito del loro territorio, gli uffici del Giudice di pace, accorpati nell’aprile del 2013 agli uffici giudiziari del capoluogo.

Amantea cioè può riavere il suo ufficio di Giudice di pace perso dopo circa 148 anni.

La nuova disposizione normativa recepisce le tante proteste che gli organi professionali e i cittadini hanno manifestato a seguito della soppressione degli uffici del Giudice di pace che erano molto meglio distribuiti sul territorio e sempre più rispondenti all’esigenza dell’amministrazione della giustizia civile e penale essendo più diretta nel rapporto col territorio e con l’utenza nei limiti di tale competenza giurisdizionale.

Già è stato un errore non difenderete l’ufficio come hanno fatto tanti piccoli comuni in Italia ed in Calabria, come Campana, Cariati, San Sosti, Spezzano Albanese, Trebisacce, Acri, Montalto Uffugo, Rogliano, San Marco Argentano, Spezzano della Sila, Cirò , Petilia Policastro ,Scalea, Cinquefrondi, Laureana di Borrello, Oppido Mamertina, Sinopoli

Ma ancora più grave sarebbe non cogliere l’occasione per riprendere un servizio che permetterebbe un disbrigo più rapido degli affari di giustizia ed un carico dimensionato alle realtà locali.

Chiediamo quindi al comune di Amantea di concordare con i comuni del comprensorio ( Aiello Calabro, a, Belmonte Calabro, Cleto, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Lago, Longobardi, , San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello ) la apposita istanza per riportare nel nostro comprensorio gli uffici del Giudice di pace.

 Giuseppe Marchese

Pubblicato in Basso Tirreno

Se qualcuno dovesse dire che Amantea non ha verde pubblico direbbe una grande , universale fesseria.

Le prove del contrario sono dappertutto.

Le foto che vi mostriamo sono esattamente indicative che il verde invade ogni cosa.

Anche i segnali stradali.

E sia chiaro che quello che vedete nella foto non è certamente l’unico.

Ma questa foto inviataci da un nostro lettore ci sembra indicativa che il verde invade ogni angolo del nostro paese .

Se , però. volete cogliere a piene mani il significato della nostra affermazione andate un attimo nell’area dello stabile che ospita( sarebbe bene dire ospitava) l’ufficio del Giudice di pace e vedrete un verde mònotono , ma comunque verde.

Per non parlare, poi, della lottizzazione Colongi

L’unico problema al momento è il punteruolo rosso che distrugge le nostre belle palme.

Ma ci restano sempre le canne.

Inattaccabili dal punteruolo.

Almeno così ci resta un po’ di verde.

Pubblicato in Cronaca

Chi lo avrebbe mai pensato?

La “giurisprudenza” amanteana fa scuola.

La storia è identica.

Amantea piazza i photored per determinare supposte ragioni di sicurezza.

(Molti invece pensano che si tratta di un espediente per far soldi).

Guarda caso anche Scalea piazza i photored

Il giudice di pace di Amantea si pronuncia a favore degli automobilisti

Guarda caso anche il Giudice di pace di Scalea si pronuncia a favore degli automobilisti

Il comune di Amantea ricorre in Tribunale che commina sanzioni che la gente non può pagare.

Guarda caso anche il comune di Scalea ha ora deciso di appellare le sentenze del Giudice di Pace relative ai verbali di violazione delle norme del Codice della strada.

Il Comune di Scalea, infatti, ha tenuto conto dell'orientamento del Tribunale di Paola su analogo contenzioso relativo al Comune di Amantea.

Insomma tutto eguale

L’unica differenza è che a Scalea i photored sono stati staccati

Ad Amantea NO!

Ah. L’altra differenza è che ad Amantea non vive l’avvocato Campilongo , quello che a Scalea ha condotto una battaglia politica contro i photored e tempo fa ha affermato: «Si potrebbe discutere sulla necessità o meno. Ma, anche da quanto riferitomi dalla comandante della Polstrada di Scalea, so che nei periodi di maggior presenza a Scalea il semaforo attivato rappresenta un pericolo. Il photored, invece, è stato installato in quel punto per far cassa e non per la sicurezza stradale che eventualmente potrebbe essere “gestita” dallo stesso semaforo o in casi eccezionali da personale destinato a tale servizio».

Anche ad Amantea non solo i photored ma anche i semafori talvolta vengono disattivati.

Che strano in certi casi la sicurezza se ne va a “strafottere”

Nella foto il verbale dell’Anas ai semafori di Scalea

Pubblicato in Alto Tirreno
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