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Questo il comunicato del PD amanteano: Il Partito Democratico non è al governo della Città

 “ La replica della lista civica “Rosa Arcobaleno” (datata 8 ottobre) ci offre la possibilità di chiarire – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che il Partito Democratico non è al governo di Amantea.

Un intervento, il loro, che non offre risposte agli interrogativi posti, né tantomeno coglie gli inviti e i suggerimenti provenienti dal PD e dai GD.

Condividiamo che «la politica prevede che i problemi vengano discussi nelle sedi opportune» ed, infatti, la richiesta del nostro Partito riguardava (e riguarda) la convocazione di un Consiglio Comunale sullo stato delle finanze dell’Ente.

Quale sede più opportuna – ci domandiamo – per discutere i problemi della Città?

Una proposta in linea a quanto precisato dal Sindaco della Città: «daremo le risposte non al Partito Democratico, ma alla società civile».

Oggi, perciò, invocare «in primis un confronto in seno alla sezione» appare falso e provocatorio. Non ci si può ritenere del PD a correnti alternate e a seconda della convenienza.

Non ci si può sentire del PD se contestualmente si afferma di non dover dare risposte al (proprio) Partito.

In questi mesi, abbiamo caratterizzato l’azione politica del Partito interfacciandoci con le istituzioni ai vari livelli, con il solo intento di apportare benefici ai nostri cittadini.

Una linea che ci ha dato delle soddisfazioni, come l’inserimento nell’Atto Aziendale della Casa della Salute di Amantea avvenuto grazie alla sensibilità della politica regionale e del Presidente Oliverio.

Una prospettiva di potenziamento del sistema sanitario territoriale concretizzatasi nonostante alcuni (in)spiegabili e maldestri tentativi di “sabotaggio” (che fine hanno fatto – si chiede la Città - i due milioni e mezzo di euro annunciati alla vigilia di un importante “tavolo tecnico” in seguito ad un incontro riservato con il precedente Commissario, al quale erano presenti, tra gli altri, Sindaco e Vice Sindaco?)

A fronte di ciò, mai abbiamo percepito la medesima sensibilità da parte dell’Esecutivo della lista civica “Rosa Arcobaleno”, perché non una delle proposte fatte dal Partito è stata nei fatti presa in considerazione.

Una disattenzione, per usare un eufemismo, incomprensibile e recidiva.

Tant’è che questa maggioranza che governa Amantea non si è neppure accorta che prima dell’estate sono stati attivati i comitati a sostegno del SI al referendum, che il 24 luglio si è tenuta un’iniziativa pubblica a carattere regionale e che il tema dominante della “Festa provinciale de l’Unità” è stato proprio il referendum costituzionale.

D’altronde, la loro, è stata una presenza col contagocce!

Ma è la distrazione verso i problemi della Città, ovviamente, che ci allarma.

Per questo, troviamo i toni usati nella risposta a Giacco e a Spina ancor più incomprensibili!

Perché tanto risentimento?

Forse si preferirebbe un Partito silente, distratto, ossequioso, magari che ridimensiona le criticità?

«Facciamo finta che tutto va ben» cantava Ombretta Colli.

Ma ad Amantea le cose non vanno bene per niente, ed il Partito Democratico non ha intenzione alcuna di mettere la testa sotto la sabbia.

Amantea vuole sapere in che acque naviga, e l’Assessore al bilancio Sergio Tempo ha espresso nel Consiglio Comunale dello scorso 30 settembre - e nelle ultime ore a mezzo stampa - il desiderio di indicare in che punto della rotta ci si trova.

Per tale ragione ribadiamo la richiesta di convocazione urgente di un Consiglio Comunale ad hoc per affrontare il tema delle finanze dell’Ente.

Al Sindaco e ai componenti della lista civica “Rosa Arcobaleno” continuiamo a chiedere di occuparsi della Città, di assecondare l’interesse collettivo, di informare i cittadini.

Se non ne sono capaci, ne traggano le opportune conseguenze.

Amantea, 10 ottobre 2016     La Segreteria del Circolo PD Amantea

Pubblicato in Cronaca

Come noto, il gran pavese è tecnicamente un Gran Galà di Bandiere, cioè una serie di bandiere che le navi innalzano in caso di particolari solennità. (vedi Eustacchi Pasino).

 

Si espone da prua a poppa passando per i punti più alti dell’imbarcazione.

Le occasioni per alzare il Gran Pavese sono normalmente il varo della barca o nave, poco importa, ma anche le feste, nazionali o locali.

 

Nel porto di Campora San Giovanni abbiamo visto la Nave Amantea.

Se volete vederla anche voi basta arrivare in località Principessa (dove c’è il micidiale autovelox da ben 30 kmh) e potete vedere (o se siete venuti da nord avete già visto) Amantea.

 

Da diverso tempo intorno alla Nave Amantea si agitano alcune persone, quasi soltanto amministratori, che fanno cambiare le bandiere che il tempo, il sole ed il vento hanno consumato o scolorito.

Non dico ogni giorno , ma molto spesso si assiste a questa cerimonia correlata al gran pavese.

Talora con la fascia da sindaco, altre volte con la banda musicale e comunque sempre con ridondanza di formalità.

Nei giorni scorsi siamo andati al porto a vedere la nave Amantea, il gran pavese ed eventuale cerimonia in svolgimento.

Ahimè, non c’era nessuno.

La nave Amantea era nel porto ed il gran pavese era esposto.

Tante bandiere colorate che sventolavano mosse dalla brezza.

Qualcuno ci si è avvicinato forse per vedere se scattavamo foto proibite.

 

Ma visto che non avevamo né una macchina fotografica, né un cellulare si sono tranquillizzati e dopo aver fatto una telefonata si sono allontanati.

Ad un certo punto gli occhi anziché al gran pavese ci sono andati alla nave. Non altro che per vedere chi vi fosse alla guida , e magari la divisa di capitano. Solo qualche mozzo addetto alla pulizia.

Ci siamo così accinti d andare via un po’ sconsolati per non aver avuto la opportunità di incontrare gli amministratori e di porre loro le opportune, e se volete provocatorie, domande.

Abbiamo salutato gli addetti al porto e ci siamo approssimati all’auto. Ci eravamo appena seduti quando d’ improvviso, qualcosa ci ha detto di tornare indietro e di riosservare a scena. Ci siamo avvicinati alla banchina ed abbiamo capito cosa aveva inconsciamente attratto la nostra attenzione. La Nave Amantea era stranamente bassa.

Cioè la altezza del ponte principale sul pelo dell’acqua era molto ridotta.

Le murate, infatti, erano bassissime.

Un nave strana?

NO!

Non galleggiava!!. La nave era affondata e la chiglia poggiava sul fondo!!.

Una nave ferma!!.

La nave era come la città , immobile, affondata.

Ma allora il gran pavese?

Per ingannare gli astanti, per far capire che tutto andava bene, per illudere, per dare l’’impressione della cura del paese, per un fatto meramente estetico , se volete per una presa in giro.

Una delle tante cose che la giunta fa per distrarre l’attenzione di chi avesse intenzione, e ci riuscisse, di guardare oltre .

Hai visto mai che qualcuno intuisca la verità!, si saranno detti e così insieme alle cerimonie varie ed alle celebrazioni formali. ecco anche il Gran Pavese.

La falle erano tutte sott’acqua.

Nascoste , inavvertibili.

E se non fosse stato per la maggiore attenzione data alla scena non avremmo (come tanti e come successo anche a noi prima di intuire) capito che la nave Amantea era affondata e solo grazie al basso fondale non era completamente scomparsa sott’acqua.

Solo la nave?

Speriamo di si, ma temiamo di no!

 

Sempre lui: Andrea Ianni Palarchio. Ecco cosa scrive:

 

Leggendo sui giornali le notizie a riguardo la conferenza stampa tenuta ieri dal sindaco di Amantea e da una parte della giunta comunale riguardo al pasticcio Tari 2015 sembrerebbe che il ruolo e le responsabilità dell'assessore al bilancio e tributi nella vicenda TARI sia stato marginale se non nullo.

 

Assolutamente nulla invece la responsabilità del responsabile tributi il quale nemmeno viene informato dei fatti e non viene nemmeno invitato alla conferenza stampa.

Insomma per il sindaco al comune di Amantea l'Orrore Tari 2015 non è stato compiuto nè dall'assessore con delega ai tributi nè dal funzionario responsabile dell'ufficio tributi.

 

La responsabile del groviglio amministrativo che ha causato l'annullamento da parte del TAR Calabria della delibera consiliare di approvazione delle tariffe Tari 2015 a quanto pare sembra essere stata la segretaria comunale (assente alla conferenza stampa).

 

Sembrerebbe che sia stata lei a suggerire/consigliare i tempi di presentazione delle delibere e sempre lei a suggerisce al sindaco di non tener conto dell'impugnazione davanti al TAR da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze (forse in previsione di una facile vittoria senza nemmeno costituirsi).

Sembrerebbe essere stata sempre la segretaria comunale a produrre il memoriale difensivo inviato al TAR , considerato dal TAR il quale dopo averlo esaminato ha accolto la proposta di annullamento della delibera proposto dal MEF. (Forse la segretaria ed il sindaco si sbagliavano a ritenere una facile vittoria).

 

Ma se ha fatto tutto la segretaria quali responsabilità di chi ha la delega ai tributi in un comune ??? Sbagliare in 2 anni 2 delibere TARI non è sufficiente ??? Devono essere sempre i collaboratori a sbagliare è sempre i cittadini a pagare ??? (Nel 2015 come nel 2014)

Quali sono le responsabilità di un sindaco che decide di inviare attraverso per raccomandata (costo €2,50) ai propri concittadini la richiesta di pagamento della TARI sapendo che la stessa era stata impugnata davanti al TAR e che con ogni probabilità sarebbe stata annullata?

Ha forse immaginato che in molti hanno dovuto affrontare sacrifici e privazioni per il pagamento ravvicinato di TARI , TASI ed IMU !!!

 

Che considerazione si ha dei contribuenti?

Qualcuno sostiene (spero che non sia ancora la segretaria), che i tempi di approvazione della delibera sono stati rispettati in quanto la delibera di giunta è stata approvata nei termini indicati dalla legge dimenticando però che il TAR (nella sentenza) ha espressamente segnalato attraverso la citazione dell’art. 1, comma 683 l. 27 dicembre 2013, n. 147, che "il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l'approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale o da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia, e le aliquote della TASI, in conformità con i servizi e i costi individuati ai sensi della lettera b), numero 2), del comma 682 e possono essere differenziate in ragione del settore di attività nonché della tipologia e della destinazione degli immobili" attribuendo quindi espressamente la competenza al Consiglio comunale.

 

Quindi sembra evidente che la delibera da tenere in considerazione è chiaramente quella fatta dal Consiglio Comunale e poi annullata dal TAR.

Ma in tutto questo cosa c'entra l'assessore al bilancio ed ai tributi ???

Aspettarsi le dimissioni ? Era e sarà da illusi !!! Povera città !!!

Pubblicato in Primo Piano

Il trasformismo politico non è solo italiano. Anche Churchill cambiò casacca al meno un paio di volte!

 

Qualcuno suggerisce la regola secondo cui non si può cambiare partito nel corso della legislatura ( leggi anche consiliatura) senza rinunciare contemporaneamente al seggio.

E, questo, indipendentemente dal seggio parlamentare, regionale, provinciale, comunale.

 

Una regola, una norma, difficile da imporre se non imponendo il rispetto della volontà dell’elettore che ha espresso il proprio voto al politico sulla base del suo programma dell’ eletto.

Era il1882, ai tempi di Agostino Depretis dal 1876 al 1887, quando questo fenomeno ebbe inizio.

Allora come oggi si tratta di passaggi politici pagati o compromissori.

Oggi, sotto il governo Renzi, il fenomeno ha raggiunto quota 236 onorevoli, tra deputati e senatori.

Nei comuni, invece, sono migliaia.

Amantea non resta certamente esclusa da fenomeno.

 

Difficile per la minoranza, che è apparentemente senza poteri, restare tale senza avere , cioè, il potere di indicare chi assumere, di essere atteso, sotto casa o davanti al bar del paese, per sentirsi ossequiato e richiesto di un favore.

Ed allora viene accarezzata , se non studiata e calcolata, nei tempi, forme e modi, la possibilità od opportunità di trasformismi.

Parliamo, ovviamente, di minoranza che si trasferisce dall’altro lato del consesso ,proprio per avere quella attenzione, se non quegli incarichi o ,comunque, quel potere, tipico della maggioranza.

Parliamo di “voltagabbana”, di saltatori di steccati, di quaglie saltatrici, o più elegantemente di “Scouting”.

Due transfughi Razzi e Scilipoti, eletti con Di Pietro, nel dicembre 2010 lasciarono l'Idv per trasferirsi, armi e bagagli, nel variopinto gruppo dei "Responsabili", che sostenevano l'esecutivo guidato da Berlusconi.

 

Un importante passaggio di casacca fu quello dei sette parlamentari di Scelta Civica (Monti) passati al Pd.

Nel 2013 i montiani da 69, rimasero 25.

E poi Sel ha perso 10 deputati alla Camera.

E gli stessi grillini hanno perso 32 unità.

Ed infine Forza Italia ha perso decine e decine di deputati e senatori.

Ora si parla di consiglieri di minoranza disponibili, se non pronti, a passare con la maggioranza di Monica Sabatino.

Ma conviene in queste condizioni di fragilità?

E fino a quando il popolo bue sarà disponibile a dimenticare coloro ai quali ha dato il voto se questi poi lo tradiscono?

Scrive Sergio Ruggiero del “La nuova Prima vera”

Nel Consiglio del l’agosto 2015, lamentammo il ritardo con cui l’amministrazione di Amantea portava in Consiglio il Bilancio di previsione e le tariffe comunali tra cui la Tari.

 

Il ritardo ha di fatto determinato l’annullamento della Delibera n. 37 da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, e conseguentemente di quanto in essa contenuto e discendente.

 

Come dire, un gran pasticcio nato da un grandissimo pasticcio, figlio dall’approssimazione nella politica tributaria dell’Amministrazione comunale.

In quella circostanza, infatti, avevamo segnalato l’inadeguatezza della struttura contabile ed amministrativa del Comune di Amantea e avevamo chiesto le dimissioni dell’Assessore Tempo, al quale avevamo attribuito la colpa politica, a nostro parere, di non disporsi a porvi rimedio (o a non potersi disporre) con la dovuta determinazione.

L’annullamento della Delibera n. 37 da parte del TAR, adesso, condurrebbe alla non validità delle bollette TARI determinate sulla base della medesima delibera.

 

Possibile, ci chiediamo, che al momento dell’approvazione nessuno si sia accorto che si stava approvando un atto illegittimo?

Non se n’era accorto l’ufficio che ha firmato per garantirne la regolarità tecnica?

Non se n’era accorta la Segretaria allora anche ragioniere che ha firmato per la regolarità contabile e ne ha garantito la legittimità?

Non se n’era accorto l’assessore Tempo che ha proposto e relazionato l’atto in Consiglio?

Non se n’era accorto l’intero corpo della Maggioranza che l’ha approvato nonostante le Nostre argomentazioni?

Ed ora come se ne esce?

Saranno restituite le somme versate ai cittadini?

Non saranno restituite?

Sarà lasciato tutto così in vista di un conguaglio di regolarizzazione?

E chi pagherà per le raccomandate di invio delle bollette ed ora per le eventuali comunicazioni di annullamento?

E le circa ventimila Euro spese per l’elaborazione dei ruoli adesso nulli?

E per le complicazioni a carico del pur valente Ufficio dei Tributi?

 

Eppure il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2015 aveva impugnato la delibera con ricorso n. 1839 aprendo di fatto il procedimento di fronte al Tar Calabria.

Nonostante questo l’Amministrazione, alla quale il ricorso era stato regolarmente notificato, ha fatto elaborare il ruolo e nel 2016 ha inviato le bollette ai cittadini, ovviamente con lettera raccomandata.

Nella illusoria speranza che si trovi una soluzione che non danneggi ancora una volta solo e soltanto i cittadini, direttamente o indirettamente, ci sentiamo di invitare ulteriormente la Maggioranza a riflettere sulla propria adeguatezza a governare la città e il territorio, cosa difficile, certo, ma riteniamo impossibile a quanti credono politicamente di poter gestire tutto ergendo steccati a protezione di orticelli e conventicole.

 

Amantea 21.06.2015 Sergio Ruggiero Consigliere comunale gruppo “La nuova Primavera”

Quello che è certo è che quanto prima ci sarà un rimpasto nella giunta aman teana.

 

Si parla della scelta, ormai definitiva, del rimpasto di metà legislatura.

 

Un impegno assunto direttamente dal sindaco Monica Sabatino per ragioni ancora non esposte per quanto presumibili.

Si dice che l’impegno sia semplicemente una scelta politica di attenzione e rispetto del valore dei singoli consiglieri comunali che hanno determinato il positivo risultato complessivo della lista.

 

Qualcuno, al contrario, sussurra che si tratti di un impegno finalizzato a stemperare le reazioni dei consiglieri attualmente estranei alla giunta e senza poteri.

Reazioni che emergono in particolare nei momenti difficili di gestione dell’ente quale quello della approvazione del bilancio preventivo.

Quello che, invece, non è per niente certo è chi uscirà e chi entrerà.

 

Al momento la giunta è costituita da Giovanni Battista Morelli, Sergio Tempo, Antonio Rubino ed Emma Pati, del capoluogo, e da Gianluca Cannata per Campora SG.

In attesa del rimpasto sono, in teoria, per il capoluogo, Caterina Ciccia e Giusi Osso e, per Campora San Giovanni, Elena Arone e Adelmo Mannarino.

Una menzione particolare merita la consigliera Ermelinda Morelli, al momento presidente del Consiglio, ma che potrebbe non disdegnare, sicuramente, di transitare nella giunta lasciando ad un subentrante il ruolo di presidente del Consiglio.

 

Sembra, comunque, che il rimpasto interesserà almeno 2 consiglieri, di cui 1 per il capoluogo ed uno per la frazione Campora SG.

Qualcuno , infine, sussurra di possibili ribaltoni con la minoranza, nel senso che uno di loro sarebbe pronto ad entrare in Giunta con la maggioranza.

A questa ipotesi noi non crediamo, a meno che il neo assessore non si trovi a rappresentare un gruppo tale da dare stabilità alla attuale maggioranza contribuendo a stemperare possibili frizioni e frazioni.

Ricordiamo che la minoranza al momento è costituita Concetta Veltri, Miriam Bruno , Menichino Francesca, Sante Mazzei e Sergio Ruggiero . Nella minoranza c’è anche Alessandro Salvatore anche se eletto con la maggioranza.

 

Concludiamo , infine, smentendo decisamente la voce uscita ieri di un altro allontanamento dalla maggioranza dopo quello di Alessandro Salvatore.

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo :

"Si è svolto in data 31 maggio 2016 nella sede del Circolo del Partito Democratico di Amantea l’incontro tra la Segreteria del Partito e gli Amministratori iscritti al PD.

Base della discussione è stato il documento, a firma del Segretario Enzo Giacco, inviato al Sindaco della città Monica Sabatino in data 16 maggio 2016, elaborato in continuità rispetto a quanto discusso nell’Assemblea degli iscritti del 12 aprile 2016.

Quattro priorità per la città riguardanti alcuni interventi a Campora San Giovanni, l’informazione e la partecipazione pubblica, il Centro Storico e il lungomare.

Rispetto al primo punto, il Sindaco della città si è impegnata ad attivarsi per una riqualificazione dell’area mercato già iniziata con la tinteggiatura delle pareti (con possibilità di rimettere a nuovo l’intera area in caso di esito positivo del finanziamento per le aree degradate). Inoltre, ai fini di un maggiore decentramento dei servizi si cercherà di attivare il servizio protocollo, per agevolare la presentazione delle pratiche e delle richieste; sarà, ancora, attivato uno studio per l’ulteriore potenziamento dell’ufficio anagrafe e l’avviamento di uno sportello dell’ufficio tributi. Con riferimento alla garanzia di una maggiore sicurezza per accedere alle spiagge, è stata condivisa la proposta del Partito di intervenire nell’area di via Torrione.

Per ciò che concerne l’informazione e la partecipazione pubblica, il Partito ha formalizzato la richiesta di attivazione della diretta streaming dei consigli comunali, al fine di consentire a quanti più cittadini di accedere ai dibattiti consiliari. Il Sindaco della città ha preso l’impegno di portare in Commissione una proposta di regolamento del servizio, emendandone il testo con alcuni accorgimenti tecnici proposti dal Partito. Ciò al fine di dotare la città di questa opportunità il prima possibile.

In relazione a quanto proposto per il Centro storico è stato assunto l’impegno di dotare il borgo antico della necessaria segnaletica atta ad individuare i tanti percorsi storici, nonché di predisporre un’opera di riqualificazione e di migliore identificazione delle vie d’accesso. A tal fine, il Coordinatore del gruppo Centro storico, Giuseppe Sconzatesta, provvederà ad offrire suggerimenti frutto delle sue competenze e conoscenze e ad interagire con gli amministratori. Il Sindaco ha, inoltre, comunicato che sono già stati predisposti un piano per garantire una maggiore cura degli spazi come anche la programmazione di attività culturali e ludico ricreative per riportare il giusto interesse nella parte antica della città.

Relativamente, infine, al progetto del nuovo lungomare, nel caso di esito negativo del ricorso presentato dinnanzi al niet della Cassa Depositi e Prestiti, il Sindaco ha assunto l’impegno che saranno innanzitutto congelate le risorse già disponibili in capo all’ente (che in alternativa sarebbero utilizzate per opere già programmate).

Di tale discussione si vuole rendere partecipe la città.

Il PD vuole rendere conto a tutti di quelle che sono le dinamiche e le discussioni che si affrontano nel Partito, perché crede che la trasparenza abbia un valore e perché ritiene che giudizi e valutazioni non possano che essere conseguenze di ciò che un’amministrazione è stata capace di fare in favore delle cittadine, dei cittadini e della città.

Per tali ragioni, di questo confronto si vuole rendere partecipe la città tutta".

Pubblicato in Cronaca

esplosioneE’ sempre tempo di riflessioni, in Amantea, soprattutto perchè Amantea è molto spesso una città silente.

 

Una città troppo silente, anche quando dovrebbe dire la sua, quella , cioè, di una comunità che ha una storia millenaria e che intende aprirsi ad altri futuri millenni di storia

Invece la città è inerte e sembra piegata su se stessa, passiva, spaventata.

Non parla l’amministrazione.

Non parlano le 100 associazioni dalle mille sfumature di grigio.

Non parlano i partiti.

Non parlano quei pseudo politici , che in altri momenti sembrano chiocce che starnazzano come quando fanno l’uovo e, che riempiono con i loro faccioni sorridenti le pagine dei quotidiani.

Ognuno aspetta che siano altri a parlare e ad assumersi la responsabilità di protestare, di gridare, di dire basta.

Tutti aspettano che la tempesta passi , stando al chiuso nella loro tana, senza aprire porte o finestre, senza nemmeno affacciarsi per tentare di capire cosa sta succedendo.

Non vogliono essere colpiti dai fulmini ed hanno perfino paura dei tuoni.

Vogliono dimenticare e far finta di non aver saputo.

Al più alzano gli occhi verso i loro idoli di carne per capire cosa faranno e ripeterne i comportamenti.

E questo antico e perdurante silenzio permette di ascoltare totalmente il crepitio delle fiamme che distruggono una pizzeria e che lasciano sul lastrico un imprenditore e la sua famiglia, il violento rumore di una bomba e perfino il frusciare lungo e continuo delle serpi che riempiono le nostre strade, e molte case amanteane, e lo sfrigolio della pizza nel forno.

“Che se la vedano loro”, sembrano dire agli investigatori.

“Noi abbiamo già i nostri problemi. Non abbiamo lavoro, non abbiamo soldi, non abbiamo speranza. Sarebbe folle crearsi ulteriori problemi. Che parlino chi deve difendere la propria posizione, la propria carica, il proprio lavoro, la propria attività commerciale” ,poi aggiungono.

 

Intanto la città sembra morire e nessuno sembra accorgersene.

Amantea continua a vivere di poco, quasi di niente, riempiendosi di debiti che lasciamo alle future generazioni, senza sospettare che domani i nostri figli ed i nostri nipoti andranno via da questo luogo senza coraggio, senza onestà, senza futuro, dove la gioia e la felicità sono finte e senza colore.

Pubblicato in Primo Piano

La Presidente del Consiglio Linda Morelli ha firmato l’avviso di convocazione del prossimo Consiglio Comunale.

 

All’ordine del giorno i seguenti punti.

 

Approvazione verbali sedute precedenti;

 

Rimodulazione dei prestiti concessi dalla Cassa DDPP a carico di Enti Locali. Circolare n 1285 del 4.11.2015.

Richiesta alla Cassa DD PP anticipazione ai sensi dell’art 8 del D.L. 19 giugno 2015 n 78.

 

Individuazione cassa DDPP quale istituto mutuante e richiesta formale impegno finanziamento OOPP.

Ratifica delibera di giunta n 217 dell’8.10.2015 all’oggetto “Bilancio di esercizio 2015 - variazione e storno fondi".

 

Corre voce che il consiglio servirà per creare le necessarie nuove disponibilità finanziarie atte a garantire il pagamento di debiti arretrati nonché gli stipendi del personale dipendente.

Pubblicato in Cronaca

Un consiglio comunale aperto.

Un consiglio al quale sono stati presenti la deputata Enza Bruno Bossio ed il consigliere regionale Guccione oltre a vari sindaci dell’ex distretto di Amantea , tra cui quello di Serra D’Aiello, di Aiello calabro, di San Pietro in Amantea, di Fiumefreddo Bruzio, di Lago.

Numerosi gli interventi molti dei quali “ a braccio”.

In attesa di sbobinarli tutti cominciamo con il presentarvi quello della consigliere di minoranza Concetta Veltri che ha ricevuto il plauso del consigliere regionale Guccione:

Concittadini, sindaco, presidente, colleghi di maggioranza e di minoranza, 

credo che poche riunioni consiliari abbiano avuto l’ importanza che ha quella attuale.

Oggi parliamo, infatti, di sanità ed in particolare di strutture sanitarie e di servizi sanitari.

E non parliamo solo di Amantea, ma dell’intero comprensorio, cioè non di 15 mila, ma di 30 mila abitanti.

Se fossimo una unica città saremmo la decima città calabrese, subito dopo Vibo Valentia.

Siamo, cioè, una realtà socialmente e politicamente importante ed indiscutibile.

Ed è in questa ottica che oggi dobbiamo vedere la proposta all’ordine nel giorno, ed in relazione i nostri interventi, le nostre scelte. 

Parliamo cioè di una entità sociale che aspetta di essere capita e tutelata unitariamente sotto il profilo sanitario , così da impedire a chiunque di continuare a spogliare i nostri servizi sanitari, di continuare a trattarci come una cenerentola, se non come la “cenerentola” della Calabria.

Ma ho, ancora, davanti agli occhi l’auditorium della Mameli stracolmo di gente.

Una marea di persone scesa in campo per segnalare con forza i bisogni sanitari e la voglia di partecipare alla tutela dei propri diritti.

Un vero e proprio prodromo di rivoluzione sociale, figlio di una innegabile  voglia di autodifesa, una rivoluzione sociale nata dal contributo di cittadini e soprattutto delle loro associazioni ,insieme a partiti e sindacati.

Tutto ciò fa capire la valenza della rete come strumento di democrazia e partecipazione della città e di tutto il comprensorio.

Un prodromo che sembra denunciare la percepita assenza della politica, prima ancora che delle amministrazioni, sia nelle loro individualità che nel loro insieme.

Un monito, quindi, a politici distratti , abulici, se non assenti, che suona così“ Quello che non fate voi, lo faremo noi da soli” , per poi continuare “ Lo faremo per noi , per i nostri anziani e per i nostri figli. Lo faremo per il nostro territorio, per le nostre comunità”.

Mi sembra di essere sulla porta di un cambiamento radicale , se non epocale, che parte dalla raggiunta consapevolezza della necessità della partecipazione diretta della società civile alle scelte politiche.

Un cambiamento che è insieme un superamento del vecchio ruolo della politica che ascolta la comunità e che sceglie in relazione alle sue esigenze.

Se la politica viene avvertita come assente e lontana sembra doveroso che il popolo si autodifenda o muova forti sollecitazioni come ha fatto.

Basta allora al saccheggio del poliambulatorio di Amantea.

Non abbiamo un ospedale, una casa di cura, un pronto soccorso, capaci di curarci e salvare le nostre vite ed invece di potenziare il Poliambulatorio vogliono addirittura toglierci il laboratorio di analisi cliniche.

Il passo successivo sarà quello di revocare le convenzioni anche ai laboratori privati?

Siamo alla follia.

E tutto in nome della spending rewiew, tutta indimostrata e ritengo indimostrabile.

E’ sempre la stessa storia.

Negli anni settanta, appena nata la regione, veniva copiato il bilancio della Lombardia così che potevi leggere nei capitolo del bilancio calabrese la posta “ Interventi sulla riva sinistra del Po’”

Oggi, invece, si vuole riproporre un modello di laboratorio centralizzato dell’Emilia Romagna come se le due regioni avessero le stesse condizioni orogeografiche, gli stessi servizi sanitari, dimenticando che  nella sola provincia di Parma ( 445 mila abitanti nella intera provincia) ci saranno 26 case della salute entro il 2015.

In Calabria ancora il percorso non è stato avviato anche se sono stati previsti circa 67 milioni di euro di finanziamento .

I primi tre modelli previsti sono stati quelli diChiaravalle (finanziati con circa 8,1 milioni di euro), Siderno ( 9.7 milioni di euro) e San Marco Argentano ( 8,1 milioni di euro)

Il precedente governatore così si esprimeva «Utilizzeremo le strutture ospedaliere che sono state riconvertite in grado di dare risposte immediate ai pazienti sul territorio di riferimento con posti letto per lungodegenze e residenzialità. Si tratta di un servizio che avrà un costo molto più contenuto rispetto ai posti letto ospedalieri». 

Ecco, noi chiediamo la riconversione  del poliambulatorio in casa della salute e per questo la conservazione e l’ampliamento del laboratorio di analisi cliniche ed il completamento della struttura del poliambulatorio finalizzato all’ampliamento dei servizi sanitari . 

Il nostro comprensorio deve essere capace di offrire ai propri ammalati gli stessi diritti degli altri medio-grandi comuni calabresi.

È chiaro quindi che non solo ritengo che questa proposta vada approvata, mi auguro all'unanimità, a prescindere dai colori politici, ma vada seguita fino al raggiungimento dello scopo prefisso per il bene comune.

Pubblicato in Cronaca
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