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Scende in campo l’Associazione l’Incontro

Ce ne riferisce il presidente Luigi Rubino il quale dice: “Il quadro della politica amanteana è estremamente confuso.

 

Sicuramente molto dipende dalla condizione di dissesto finanziario che è ormai sicuramente alle porte.

Ci sembrava impossibile che coloro che sono responsabili di questa gravissima situazione potessero andare nelle case della gente a chiedere voti.

 

Eppure quasi tutti i candidati delle liste ricadono nel novero di chi è responsabile del dissesto.

Poco conta che si sia annoverabili tra coloro che lo hanno determinato direttamente o tra coloro che hanno visto avvicinarsi il dissesto senza far nulla”

“E poi- continua il presidente Rubino- quali garanzie di buon governo può dare al popolo un politico che ha fatto il male della città od ha visto fare il male e non ha reagito pur essendovi obbligato?”

“Basta minestre riscaldate , basta brodini di dadi e fidelini”

“Amantea può continuare ad essere una città importante , un luogo da visitare e da conoscere, un luogo da amare “

“Ma per avere un futuro occorre lasciare il passato alla spalle, occorre un salto di qualità che è possibile solo a chi non è compromesso”.

“Per questo ci vediamo costretti ad entrare in campo. Con una squadra di giovani che non portano alcuna responsabilità di quanto successo. Che non potranno essere accusati da nessuno, ai quali nessuno potrà contestare alcuna responsabilità”

“Tutto nuovo, solo nuovo”

“Non solo. Porteremo in campo una squadra che gestirà il potere in modo condiviso e senza nessun padre-padrone”.

Domani il primo incontro formativo della lista

Giorno 10 aprile ore 10.30 presso il teatro F.Tonnara l’ICS Mameli-Manzoni terrà un incontro sul tema “Come vivevano i nostri nonni nella società rurale”

Interverrà Emilio Osso autore del libro “ Il mondo di una volta”

Modera la docente Adriana Pellegrino.

All’incontro partecipano le prime e seconde classi della Scuola secondaria di I grado

“Nell’ambito della iniziativa riportata nella locandina, tra l’altro, verranno richiamate le problematiche relative alle tradizioni del mondo agricolo calabrese degli anni 70, gli avvenimenti (vere e proprie feste quali la trebbiatura, la raccolta dell’uva, delle olive, la produzione del pane, ecc.), i valori del mondo rurale calabrese quali la collaborazione fattiva e concreta, la condivisione, la partecipazione, la solidarietà, la genuinità e la semplicità, e poi le parole, i dialetti e i linguaggi di una volta, memoria di grandi civiltà che si sono insediate sul suolo calabrese nel corso dei secoli (dagli osci, ai brettii, ai greci, ai romani, ai normanni, agli arabi, ai longobardi, agli spagnoli, ai francesi …..)

Un Mondo rurale che sta progressivamente scomparendo con i suoi ambienti: gli alberi secolari e le piante autoctone, i percorsi ed i sentieri, le case rurali, i frantoi antichi, i mulini ad acqua, i palmenti, le strade millenarie, le sorgenti, i sistemi di recupero delle acque sotterranee e superficiali, ecc.

Il professore Renato De Bartolo, già docente di italiano al Liceo Scientifico Statale di Amantea, nella prefazione al libro di Emilio Osso “Il mondo di una volta” tra l’altro ha evidenziato come il mondo rurale sia stato “fonte di valori irragionevolmente sottovalutati ed abbandonati, per un malinteso concetto di progresso, e di cui al contrario proprio la civiltà attuale ha estremo bisogno”.”

La produzione del pane

La raccolta del fieno

Di seguito la locandina dell’iniziativa.

Pubblicato in Primo Piano

Il commissario tenta di rieducare la città alla democrazia ed alla partecipazione.

 

E lo fa con un incontro con i commercianti ed i titolari di esercizi pubblici fissato nella sala consiliare del comune per mercoledì 8 febbraio ore 15.00.

Non sono stati i commercianti a chiedere un incontro al commissario, bensì il contrario.

Certo se Amantea avesse avuto, come in passato, una “vera” associazione dei commercianti sarebbe stato più facile, ma l’ultima “vera” associazione è scomparsa da anni, come sono scomparsi i partiti quali strumenti di partecipazione e di democrazia.

Ed è questo che sembra intravvedersi in questa proposta di incontro.

 

Partecipazione e democrazia.

Ma sapranno i commercianti raccontare le proprie doglianze, esprimere i propri pensieri, formulare le proposte perché la città riprenda il suo antico ruolo di attrazione verso il territorio provinciale regionale?.

Sapranno i commercianti superare le visioni individuali ed unilaterali per proporre “ iniziative” che, come scrive il commissario “possano consolidare il ruolo centrale che ha sempre avuto Amantea nella realtà provinciale ed in genere in quella regionale”?

 

La speranza che le qualità da tempo dimostrate dal sistema commerciale amanteano e dai commercianti riescano a riemergere ed a determinare una visione positiva per il commercio di Amantea esiste, ma forse si è persa la voglia di fare sintesi.

Comunque vedremo.

E soprattutto ascolteremo .

Sicuramente ( speriamo) si parlerà dei negozi che chiudono uno dopo l’altro, degli esercizi pubblici che chiudono uno dopo l’altro

E speriamo si parli di come riattrarre ad Amantea i “forestieri”, quelli che hanno fatto la fortuna del sistema commerciale e non solo.

Qualcuno addosserà la responsabilità ai photored, qualcuno alla mancanza di parcheggi, qualcuno alle strisce blu ed alle sanzioni speedystiche, qualcuno alla mancanza di un piano viario che favorisca l’ ingresso nell’area commerciale.

 

Ma saranno tutte mezze verità.

Forse l’analisi deve tentare di capire non solo il crollo del commercio, ma, soprattutto, quello turistico e di immagine, quella immagine di cui nessuno si cura, verso cui non si ha più attenzione.

Ci auguriamo che qualcuno parli del mare indifeso, del centro storico cadente ed abbandonato, del castello inaccessibile, dei valori archeologici non sfruttati, della biblioteca chiusa da dieci anni, della mediateca chiusa da dieci anni, della totale carenza di attrazioni culturali, sei servizi carenti , eccetera.

Pubblicato in Politica

Gli ex vigili non stabilizzati Africano Ornella, Bossio Teresa, Guido Rizzo Antonella, Perna Francesca Mafalda e Valeriano Marilena stamattina sono state ricevute dal Commissario Emanuela Greco.

 

Appena uscite obbligatoria la foto, proprio davanti a quel comune che è stato il loro datore di lavoro.

Dal comune mancavano da molto tempo.

Eppure erano serene ed emozionate.

“Siamo venute a parlare con Lei che rappresenta lo Stato, quello in cui abbiamo sempre creduto e sempre crederemo”, questo l’esordio del gruppo dei vigili non stabilizzati che hanno dato luogo ad una prima vicenda giudiziaria che sta maturando i suoi effetti.

 

E non è detto che essa resti l’unica.

Sono donne decise e determinate ad ottenere giustizia e lavoro, quel lavoro perso dopo un decennio ed oltre di servizio da vigili a favore del comune di Amantea e senza aver mai avuto richiami, anzi che si sono trovate in mezzo ad una strada dopo aver avuti apprezzamenti ed elogi.

Le vigilesse hanno voluto rappresentare al commissario la loro storia e le carte che hanno raccolte.

Carte esplosive.

 

Alcune delle quali provengono dal processo in corso

“Abbiamo trovato una donna con la (D) maiuscola. Serena , sincera, forte. Una donna alla quale abbiamo potuto parlare da donne. E siamo certe che le verità che le abbiamo raccontato non resteranno senza esito. E poi ci sembrava doveroso, ora che l’amministrazione precedente è stata mandata via dai consiglieri di opposizione, ritornare a salire dignitosamente le scale del comune per raccontare al commissario quelle verità che è giusto che lei sappia. Non ci aspettiamo miracoli immediati , ma il rispetto avuto dal commissario ci ha emozionato e dato fiducia”

 

Questo il senso delle parole pronunciate appena uscite dal municipio.

Ancora emozionate per l’incontro, tutte le vigilesse hanno espresso un forte apprezzamento per il commissario prefettizio le cui qualità umane e professionali hanno dato la misura della qualità dei funzionari prefettizi e la certezza che queste qualità saranno spese per la città e con equilibrio e giustizia anche per i cittadini.

 

Per quanto possibile anche per loro.

E questa disponibilità all’ascolto già le ha tranquillizzate.

Poi come dice il motto” se son rose fioriranno”.

Qui, ad Amantea, od a Paola.

Pubblicato in Politica

coricaSi è tenuta nei giorni passati ad Amantea la riunione promossa dal Sindaco Monica Sabatino per incontrare i referenti della Regione Calabria – Uff. Lavori Pubblici e le Associazioni che, ormai da tempo, avversano il Progetto Regionale di Difesa del litorale in Località Coreca.

L’incontro ha avuto la finalità di offrire un momento di confronto sul progetto che prevede una difesa altamente impattante dello scoglio di Coreca, dove è prevista una barriera lunga oltre 100 metri lineari, posta su fondali con profondità di 3,50 metri, il tutto emerso oltre due metri sopra il pelo dell’acqua.

Per gli ambientalisti, per i cittadini residenti a Coreca (tranne qualcuno) e per l’intera Amministrazione Comunale (Maggioranza ed Opposizioni) – almeno fino a qualche giorno fà – la proposta è ritenuta davvero inaccettabile. Il Sindaco ha invitato ed accompagnato i Tecnici regionali a fare un sopralluogo in località Coreca prima di iniziare l’incontro.

La riunione, dopo i saluti del Sindaco Sabatino ha lasciato la parola al Responsabile del Procedimento Ing. Giuseppe Iritano che ha chiaramente detto di riconoscere tutto l’impatto ambientale che tale intervento andrebbe a determinare, ma che è difficile fare opere ad impatto zero, che il progetto è corredato da tutti i pareri e che potrebbe essere considerato cantierabile se il Comune decidesse di dare il via all’opera.

L’intervento al momento è fermato dalla delibera Comunale del 18 settembre 2014. In alternativa si possono valutare altre proposte che probabilmente saranno meno efficaci, ma verosimilmente meno impattanti come la stessa Sabatino chiede.

Il sindaco ha anche proposto di utilizzare parte di questo finanziamento per la messa in sicurezza delle strutture pubbliche e private (quindi SS18, Alberghi ed abitazioni) e di rinviare l’intervento a tutela dello scoglio che ad oggi non rischia nulla. E’ quindi intervenuto il progettista ing. Alberto Borsani che naturalmente ha difeso il suo progetto, da lui stesso definito “non bello a vedersi” ma – a suo dire – efficace; ha ricordato il dissenso di qualche anno fa il compianto Sindaco Franco Tonnara che aveva bocciato l’opera.

E’ seguito l’intervento dell’arch. Ruggiero (rappresentante di minoranza), intervento per lo più mirato a scusarsi “un calo di stile” precedente con un componente del Comitato di Quartiere di Campora San Giovanni,  dopodiché apprezzando le tesi del progettista Borsani ne ha riconosciuto la validità – tanto da farle proprie e di ritenere – oggi – l’opera valida; da lì a poco ha salutato ed è andato via.

A seguire anche l’Assessore Tempo è convenuto sull’opportunità di realizzare l’opera, ritenendola anche lui valida.

Un momento toccante è stato l’intervento di un trentenne di Coreca che ha puntato il dito sull’opportunità prevista dal progetto di utilizzare per il ripascimento 43.000 metri cubi di sabbia prelevata nell’alveo del fiume Oliva (notoriamente inquinato da metalli pesanti) e guardando negli occhi i tecnici ha urlato “io sono già stato operato di tumore, a Coreca non porterete proprio nulla, quella è casa mia!!!”. l’intervento del dott. Nicola Cantasano del CNR e Resp.le Scientifico del CEAM WWF ha sottolineato il danno che alla flora ed alla fauna presente nei fondali degli scogli di Coreca un intervento di questo tipo comporterebbe, ha poi proiettato l’intervento già realizzato sul litorale veneto, dove i risultati ci sono stati e l’impatto è stato mitigato, quindi interventi diversi si possono fare. Antonio Cima (Borgo Chianura) parafrasando la sua esperienza di esperto informatico ha spiegato che un progetto è sempre frutto di analisi, di problematiche, di possibili soluzioni – sempre più di una – valutazioni di quest’ultime, di analisi dei costi e quindi, solo in fine, della scelta più opportuna. Invece, ha continuato Cima rivolgendosi a Borsani, “appare palese che a lei ing. Borsani sia stato detto abbiamo 900.000 euro da spendere su Coreca per tutelarla dai marosi, ci faccia un progetto!”. Con imbarazzo ma con grande onestà Borsani ha risposto: è vero, ma visto che a mio avviso non erano sufficienti ho chiesti una integrazione di altri 200000 euro che sono stati aggiunti più tardi.

Secondo l’ing. Aurelio Longo (Fare Ambiente), prima di progettare e conseguentemente realizzare altre opere a mare, specie se strutturali e invasive, occorre risalire alle cause dei mancati apporti solidi provenienti dall’azione costante e continua di fiumi, torrenti e “corsi d’acqua minori” che veicolano la materia solida.

E' infatti ampiamente dimostrato che i risultati e gli effetti prodotti dalle opere di sistemazione del litorale costiero, fino ad oggi, purtroppo hanno spesso e volentieri disatteso gli sperati benefici.

Gli studi meteo-marini per tale tipologia di opere sono necessari e di fondamentale importanza, ma evidentemente non bastano da soli al giusto e corretto indirizzamento degli interventi.

E' necessario che i progetti abbiano un capitolo dedicato totalmente ad un’azione partecipata sul territorio da cui ricavare le informazioni del recente passato, soprattutto attraverso testimonianze locali, valutandone ovviamente la veridicità, e su queste imperniare lo studio della valutazione ambientale per quelle porzioni di territorio di pregio storico-paesaggistico quale Coreca.

Garritano del Comitato di quartiere di Campora ha più volte ribadito il “no” dei corachesi a quest’opera, ha più volte sottolineato che l’opera è mancante delle necessarie prove di simulazione in vasca, anche se il progettista ribatte che sarebbero superflue e che il modello matematico è più appropriato e meno costoso.

Da quello che oggi ci viene proposto, ha detto Falsetti (WWF), penso di poter dire che questi tecnici non hanno brillato per parsimonia nello spendere il territorio; alzare una muraglia cinese d’avanti allo scoglio avrà protetto il sito dai marosi, ma Coreca come immagine simbolo di questo territorio non ci sarà più………. e questo per l’intera cittadinanza di Amantea non può essere accettabile. 

Credo giusto invece un intervento avente impatto visivo contenuto, riconoscendo le potenzialità di una Coreca tutelata in maniera consona e rispettosa delle attitudini turistiche del territorio amanteano, territorio che non può prescindere dalle molteplici dimensioni che ruotano intorno alla tutela del paesaggio. Imbrattare Coreca equivale a compromettere l’identità di Amantea.

A chiedere la revisione del progetto oggi c’è un’intera città. Il mondo associativo che noi rappresentiamo, e l’Amministrazione comunale, in coro chiediamo una tutela meno impattante che nel resto del paese è la normalità. Perdere Coreca è, per tutti noi, un prezzo che non possiamo pagare! Troppe volte ci siamo assoggettati a scelte calate dall’alto, scelte delle quali ogni giorno paghiamo il prezzo sotto forma di territorio che scompare o comunque compromesso.

Ve ne dico una: il fenomeno erosivo quale risultato della dissennata politica delle barriere emerse frangiflutto, che hanno creato erosione a sud di ogni singola barriera, innescando un sistema dove a barriera si è intervenuti con altra barriera e cosi via.

Periodicamente si deve intervenire proponendo una serie di ricariche di queste barriere con costi esorbitanti; vorrei chiedervi quanto ci costa una ricarica di questo tipo? Quante montagne dobbiamo sacrificare per ricavare la quantità di massi necessaria?

Probabilmente con quanto si spenderà per ricaricare queste barriere si poteva fare uno studio serio dell’intera costa tirrenica che andasse ad analizzare le correnti e quindi a proporre eventuali rimedi meno impattanti per contrastare l’erosione.

Da due giorni si è insediato il Presidente Oliverio, vogliamo incontrarlo, riteniamo necessario conoscere la sua posizione, che auspichiamo in discontinuità con il recente passato, possiamo dire di avere la sua disponibilità nel giro di qualche settimana perché ci siamo già adoperati per fissare tale incontro e siamo sicuri che non ci negherà l’appuntamento.

Valorizzare pienamente le  risorse paesaggistiche può essere davvero la grande ricchezza di opportunità offerte ai calabresi, e nel caso di specie agli amanteani, e per far questo basta invertire registro, basta spendere il tempo di tutti noi nell’interesse della collettività e non dei singoli, pure se legittimamente portatori di interesse, ma interesse personale.

Integrare alle buone prassi il buon senso, relazionarsi con il territorio rispettandolo e non mortificarlo. Se questo venisse fatto –oggi- tutti noi che abbiamo contribuito ad arricchire quel valore aggiunto che è la crescita sociale di un territorio, avremmo tutelato la nostra costa – Coreca compresa –, il tutto nello stile del dialogo e della sobrietà, avremmo aperto la porta ad un modo nuovo di affrontare le problematiche caratterizzate da una coscienza etica che ispira comportamenti positivi e responsabili.

Da cittadino, prima che da ambientalista, continuo a chiedermi se davvero, TUTTI, ci siamo sforzati di valutare una soluzione alternativa al progetto di difesa di Coreca e dell’intero litorale. Già il fatto che si continuano a fare piccoli interventi senza una contestualizzazione in un piano integrato dell’intera costa tirrenica mi fa supporre che è mancato questo sforzo. Continuo ad essere sempre più convinto che si può fare di più, le risorse intellettuali ci sono – per quanto riguarda noi Associazioni continueremo a dire “NO” a questo intervento definito di tutela, tutela sicuramente teorica ma non certo effettiva.

Il nostro non sarà un assopito ruolo di cittadini passivi, convinti come siamo che la tutela ambientale non è un fine ma una opportunità quando si sa interpretare; opportunità  di salvaguardare la nostra spiaggia d’eccellenza e, magari, l’immagine simbolo della nostra città.

Diana Bruni (The Convent Centre) rivolgendosi al progettista ha detto: al di là di quello che lei ritiene, dove risiede l’evidenza scientifica che il ripascimento con barriere sia l’unica modalità di protezione del litorale? In Olanda dove sono specialisti, e non da oggi, nella conquista  di terra a discapito del mare - tiene, la sabbia rimane li. E rivolgendosi al Sindaco: l’essenza dell’essere amministratori, direi della nobiltà come arte della politica della mediazione sta nel coraggio di prendere delle decisioni, coraggio che pare proprio a lei non manchi.

Il progettista ha spiegato che le correnti olandesi sono completamente diverse da quelle del tirreno cosentino.

Franco Suriano (proprietario del MAREBLU’) a Coreca, ha spiegato con grande sicurezza e conoscenza, i venti e le correnti che interessano Coreca – io vivo da sempre il mare ha ribadito – quello che pensate di realizzare non mi porterà via solo l’albergo…… ma anche la casa – credo che non ci avete capito proprio niente!

Riguardo alla sabbia da prelevare nell’Oliva l’ing. Borsani ha spiegato che sarà caratterizzata prima e che, comunque, tale quantità di sabbia arriverebbe naturalmente a mare nel giro di due anni.

Falsetti ha ribadito che il sito del fiume Oliva è tutt’ora monitorato dagli Enti di controllo con piezometri fissi disseminati lungo l’asta fluviale e che la stessa Regione Calabria prima e l’ISPRA dopo hanno eseguito la caratterizzazione del sito e l’hanno definito altamente inquinato da metalli pesanti. L’ing. Pierluigi Mancuso dell’Ass.to Ambiente della Regione Calabria pur dando atto dell’impatto ambientale/visivo che l’intervento comporterebbe lo ritiene risolutivo e capace di ricreare spiaggia. Ha poi spiegato ai presenti le priorità del Master plan per la difesa della costa previsto dalla Regione Calabria. All’incontro era presente la dott.ssa Monica Albano della Regione Calabria. 

In conclusione, l’ing. Iritano ha preso l’impegno con il Sindaco Sabatino e con i rappresentanti delle Associazioni che a breve convocherà un tavolo tecnico presso l’Assessorato regionale con il fine di una ulteriore valutazione, magari di più ben articolate proposte alternative da parte dell’Amministrazione; a tale tavolo sarà invitata anche una rappresentanza delle Associazioni Ambientaliste che potranno avanzare una proposta di soluzione da loro ritenuta appropriata.

L’auspicio di tutti e che tra qualche anno di Coreca non si dovrà parlare anteponendo l’avverbio di luogo/tempo……….. “C’era una volta..!!!!!!!!”

Domani 18 agosto ore 19.00 si terrà un incontro su “L’antica Temesa tra Greci ed Indigeni”

L’evento è organizzato e promosso dal Gruppo Archeologico Alybas , dal comune di Serra d’Aiello, dalla Soprintendenza per i beni Archeologici della Calabria e dall’ Università degli Studi di Messina

Intervengono:

Giovanna Caruso- Sindaco di Serra d’Aiello

Margherita Perri- Gruppo Archeologico Alybas

Gregorio Aversa- Soprintendenza per i beni Archeologici della Calabria

Fabrizio Mollo Università degli Studi di Messina

Maurizio Cannatà- Università degli studi di Messina

L’Incontro si terrà in Piazza F.O. Palermo in Serra d’Aiello

Si tratta di una occasione probabilmente rara per fare il punto su di un territorio di straordinaria ricchezza storica ed archeologica, ed in particolare sugli sviluppi delle ricerche in corso ed in sviluppo.

L’area tra Campora San Giovanni e Serra D’Aiello deve ancora mostrare i tesori che ha conservato gelosamente per millenni, tesori che possono essere fonte di sviluppo anche economico.

Non perdiamo questa occasione

Pubblicato in Campora San Giovanni

Perviene e pubblichiamo la nota dell’associazione L’Incontro-Insieme per crescere:

“Associazione L’Incontro Insieme per crescere Amantea

                                                                                              Alla stampa locale Amantea

Invito a sottoscrivere i referendum sulla giustizia. Gazebo. Richiesta collaborazione.

Mancano pochi giorni al termine per la raccolta e la consegna delle firme per i referendum sulla giustizia proposti dai radicali italiani.

Gli uffici comunali sono aperti dal lunedì al venerdì per raccogliere le forme

Purtroppo durante l’estate nei pomeriggi gli uffici comunali sono stati chiusi e poco serve che vengano recuperate. In prosieguo, queste chiusure.

La realtà è che si sono persi forse i momenti più utili ( i pomeriggi) per sottoscrivere i referendum.

A fronte di quanto sopra Luigi Rubino Presidente dell’Associazione L’incontro Insieme per crescere ritiene opportuno segnalare ai propri associati ed a tutta la comunità amanteana la opportunità di firmare i referendum.

L’Associazione volendo contribuire, comunque, a facilitare la adesione ai referendum, propone la attivazione di un gazebo in Piazza Commercio per domenica prossima 8 settembre e non avendo propri rappresentanti nel civico consiglio chiede la collaborazione di un consigliere comunale di maggioranza o di minoranza.

Qualunque consigliere comunale ritenesse di aderire alla iniziativa è pregato di prendere contatto con il presidente Rubino o con il vice presidente ingegnere Vincenzo Pati.

Amantea li 31.agosto 2013.

                                                                                              Il Presidente Luigi Rubino”

 

Pubblicato in Cronaca
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