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Scrive il M5s di Amantea

“In apertura di Consi glio Comunale, il 30 aprile scorso, abbia mo chiesto al Sindaco di relazio narci sulla situazione dell’ordine pubblico.

 

Ad Amantea negli ultimi mesi si sono susseguiti diversi atti di violenza criminale, tra esplosioni di ordigni, auto incendiate e atti intimidatori.

E il Sindaco, che è responsabile dell’ordine pubblico, non ha avvertito la necessità di parlare alla cittadinanza, di comunicare le azioni eventualmente intraprese. In Consiglio, pur facendo riferimento ad un non chiaro discorso su passerelle politiche, ci ha risposto e ci ha detto che aveva scritto al Prefetto ricevendone rassicurazioni sulla presenza e l’incremento delle forze dell’ordine nella nostra città.

 

Ma se è così perché non dirlo?

Perché non comunicarlo ai cittadini che hanno giustamente bisogno di rassicurazioni, purchè siano vere e non di circostanza?

Non è dato sapere. Ma in questo momento ciò che ci preme è andare oltre le polemiche e fare fronte comune perché sia evitato ciò che evidentemente nemmeno il sindaco conosceva il giorno del Consiglio: proprio in quei giorni veniva formalizzata la decisione di chiudere la Tenenza della Guardia di Finanza ad Amantea, un’operazione di riduzione della spesa pubblica che – a quanto pare- in Calabria colpisce solo la nostra città di Amantea e comporterebbe un risparmio esiguo, relativo ai soli costi di gestione della Tenenza, mentre i militari verrebbero trasferiti ad altre sedi.

 

Ma perché questa scelta?

Perché proprio e solo ad Amantea, dove operano diverse organizzazioni criminali e dove anche tutti i diversi episodi criminali occorsi richiederebbero non una rinuncia ad un presidio di legalità, ma al contrario un innalzamento del livello di controllo e di sicurezza.

Ecco perché abbiamo scritto al Sindaco e all’ Agenzia nazionale dei beni confiscati, sede di Reggio, per verificare se uno degli immobili confiscati possa ospitare la Tenenza della Guardia di Finanza.

Abbiamo poi scritto anche a tutti i componenti del Consiglio comunale, perché di fronte a situazioni come queste, che comportano la diminuzione dei servizi e dei livelli di sicurezza, non ci sono parti politiche e distanze, ma occorre essere uniti, fare fronte comune e individuare insieme ogni soluzione possibile per un risultato che è utile alla città e che occorre reclamare con forza nelle sedi opportune, in Calabria e a Roma, anche attraverso delegazioni ufficiali del Consiglio Comunale di Amantea.

E anche mettendo mano a risorse di bilancio.

Dimostrando che nei momenti difficili e importanti Amantea sa essere unita e forte”.

Lettera alla politica amanteana.

 

E Francesca Menichino scrive oggi 13 maggio 2016” la seguente lettera :

“Al Sindaco del Comune di Amantea, Al Presidente del Consiglio Comunale, A tutti i Consiglieri Comunali

Oggetto: Lettera a tutti i componenti del Consiglio Comunale sulla sicurezza pubblica.

Facendo seguito alla nota inviata in data odierna al Sindaco e all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, e che quì allego, nell’intento di individuare una soluzione relativa alla paventata chiusura della Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea, voglio scrivere a tutti i componenti del Consiglio Comunale per evidenziare la necessità di parlare in modo condiviso e allargato del problema relativo alla G.d.F. di Amantea, e in generale ai livelli della sicurezza pubblica nella nostra città.

Non possiamo permettere, come Consiglio Comunale, che la sicurezza sia ridotta. Al contrario dobbiamo fare in modo che sia concretamente rafforzata, soprattutto dopo tutti gli atti criminali e tutte le intimidazioni che abbiamo dovuto purtroppo osservare ad Amantea.

Rinunciare alla presenza della Guardia di Finanza per un risparmio di sole 20.000 euro all’anno circa, unico caso in Calabria, è cosa che non dobbiamo consentire, e al contrario dobbiamo rintracciare tutte le soluzioni possibili per evitare che accada, anche ricorrendo a immobili nella disponibilità attuale o potenziale del Comune, o a risorse di bilancio.

Essere uniti in questa battaglia è fondamentale, e come Gruppo Consiliare M5s si offre tutta la disponibilità, anche nel senso della formazione decisa dal Consiglio di una delegazione consiliare che affronti con forza la questione nelle sedi opportune in Calabria e a Roma.

Rimango in attesa di riscontro e saluto tutti. Francesca Menichino.

Nei giorni scorsi Francesca Menichino, consigliera di minoranza del M5s nel consiglio comunale di Amantea, ricordava la mancanza del ragioniere comunale dal 1 novembre 2014.

 

Una situazione difficile alla quale ha dovuto dare una soluzione, pur precaria, la dottoressa Maria Luisa Mercuri che si è dovuta sobbarcare anche questo impegno oltre quello di Segretaria comunale.

Invero, si era tentato di nominare un nuovo ragioniere e venne bandito un concorso pubblico al quale parteciparono ben 68 persone.

Uno strano concorso la cui qualificata commissione costituta dalla dottoressa Lupo Tiziana e dai dottori Saragò Pasqualino, Tenuta Stefano e Meranda Giuseppe bocciò tutti i concorrenti , nessun dei quali potè concludere le fasi concorsuali.

 

Una commissione alla quale recentemente sono stati liquidati compensi fissi, variabili e spese di viaggio per un importo complessivo di euro 11.299,00

Ma l’amministrazione non è stata con le mani in mano, anzi.

Il 22 gennaio 2016 è stata bandita una selezione per l’incarico a tempo determinato del funzionario responsabile del IV settore -­ Servizi finanziari.

Il termine di scadenza delle domande di partecipazione è stato stabilito nel giorno 8 febbraio 2016 ed entro tale data sono pervenute le domanda solo di tre concorrenti.

I signori Vigliatore Gaetano, De Fazio Vincenzo e Suriano Luigi.

 

La data della prova orale è stata fissata per giorno 11 febbraio 2016, alle ore 12.00, presso l’ufficio di segreteria e si è svolta regolarmente.

Stando alle informazioni assunte in via breve alla selezione avrebbe partecipato soltanto un candidato , il signor Vigliatore Gaetano, che ha presentato un curriculum ricco di prestazioni lavorative presso il comune di Panettieri, di Paterno Calabro, ed altri.

 

Il dr Vigliatore avrebbe superato la prova prevista nella selezione.

Dopo circa 16 mesi ecco finalmente la luce in fondo al tunnel

Ora non resta che la sua nomina, di competenza del sindaco Monica Sabatino

Comunque sia , occorre ricordare che si tratta di un incarico “intuito personae” non derivando dalla selezione alcun obbligo per l’ente locale.

Peccato che il dr Vigliatore non abbia evidentemente partecipato al precedente concorso pubblico, diversamente Amantea avrebbe avuto un ragioniere già da maggio 2015!.

Pubblicato in Politica

Il 30 settembre del 2014 apprendiamo in Consiglio che l’amministra zione Sabatino rinunciava al Progetto di ristruttura zione del Lungomare, devolvendo i due milioni e mezzo per opere di respiro marginale e non prioritarie per la città.

 

Reagiamo e ci attrezziamo per dar vita ad una raccolta firme, facendo banchetti per informare i cittadini e incentivarne il pensiero critico e la partecipazione.

Qualche “cittadino illuminato” ci fa osservare che il dibattito sul lungomare doveva essere ampio, corale e trasversale perché i cittadini potessero ottenere ascolto. Comprendiamo che è così, e accettiamo di costituire senza bandiere il “Comitato Lungomare”. Quella per il lungomare diventa una battaglia per la città, per il suo futuro e una battaglia di democrazia, che rimarrà nella storia di Amantea: il 18 giugno infatti la petizione Lungomare firmata da 1609 cittadini diventa una proposta di delibera e arriva in Consiglio Comunale. In consiglio chiediamo che si dia la parola a quel “cittadino illuminato” per presentare la proposta, ma anche dopo il suo intervento appassionato e assolutamente disinteressato l’amministrazione dei “ponticelli” (tra i ponti e gli “orticelli”) dice NO, senza appello. Ovviamente era già tutto deciso e “calcolato”.

 

 

Dopo circa sei mesi l’amministrazione riporta in Consiglio il Lungomare, decidendo di contrarre un altro mutuo (ce ne sono in corso almeno 136 fino al 2044) di 1.400.000 euro per destinarli ad una semplice “rinfrescata”, lasciando intatta la struttura. Ma chi l’ha deciso? Con chi se n’è parlato? Certo non con le minoranze consiliari, non con il Comitato Lungomare, né ovviamente con i cittadini. Inevitabile per noi criticare duramente questa decisione autoritaria, solitaria, e terribilmente antidemocratica, evidenziando la mancanza di partecipazione tanto sbandierata in campagna elettorale.

Dopo il voto il sindaco chiede la parola e per difendersi dall’accusa relativa alla mancanza di partecipazione dice di avere avuto modo di discuterne col partito democratico, cui quasi tutta l’amministrazione appartiene, aggiungendo di dover approfondire il confronto sul progetto definitivo e di essere disponibile ad altri confronti. Le parole che riportiamo testualmente sono state: “Noi siamo un’amministrazione quasi tutta partito democratico ed abbiamo avuto modo di discuterne con il gruppo del partito democratico”, a dimostrazione dell'ennesimo atto di umiliazione del concetto di confronto plurale, trasparente ed aperto con i cittadini, considerando il sindaco sufficiente, con la sua maccheronica affermazione, il "cosiddetto" dialogo con un partito. Noi del MoVimento 5 Stelle riteniamo doverosa la chiarezza e obbligatoria la trasparenza nei riguardi di tutti, condannando la pratica dei processi decisionali oscuri operati in sciagurate camere di compensazione partitiche, espressione di una Politica che continua a puzzare di quel marcio autoreferenziale che non incrocia mai i desideri, le aspirazioni e la voglia di partecipazione plurale della cittadinanza intera.

 

Purtroppo questi valori non sono prioritari per un’amministrazione che non consente le riprese del Consiglio e ritarda la modifica regolamentare che doveva essere calendarizzata il 30 novembre scorso. E che gestisce la casa dei cittadini come fosse proprietà privata.

Se sia vero o meno quanto affermato dal sindaco, se ci siano altre “versioni” della realtà poco ci importa.

Ciò che più conta in questo momento è chiedere all’amministrazione di aprire il confronto con la cittadinanza, come detto in consiglio, su un’opera come il lungomare le cui sorti, che sono le sorti della città, non possono essere decise nelle segrete stanze né del Palazzo né eventualmente di un partito.

A quando dunque il confronto? Attendiamo risposta.

Francesca Menichino contesta al Sindaco, alla Presidente del Consiglio, al Responsabile dell’Ufficio Tecnico ed alla Segretaria Generale il mancato adempimento obblighi di pubblicità della Modifica al Programma Triennale delle Opere pubbliche.

 

Questo il testo della lettera datata 30 novembre ed allegata al verbale del consiglio comunale

“Come ogni amministratore dovrebbe sapere, la normativa prevede, in ossequio ai principi di trasparenza e partecipazione, precisi obblighi di pubblicità ed in particolare che gli schemi adottati dei programmi triennali ed i relativi elenchi siano affissi, prima dell’approvazione, per almeno sessanta giorni consecutivi nella sede dell'amministrazione procedente, che può adottare ulteriori forme di informazione nei confronti dei soggetti comunque interessati al programma; sono previste poi ulteriori pubblicazioni presso siti internet indicati dalla normativa legislativa e regolamentare che disciplina la materia.

 

La normativa, ovviamente, non può non riguardare anche le modifiche sostanziali del Piano, qualsiasi modifica che ovviamente andrà ad incidere sulla vita dei cittadini interessati all’opera programmata e in modo più ampio a tutti i cittadini amministrati.

Infatti la fase della pubblicità del piano triennale e dell’elenco annuale costituisce un momento importante in quanto consente di portare a conoscenza degli amministrati le scelte operate dall’Amministrazione e dà la possibilità a qualunque cittadino ed ai gruppi rappresentati in Consiglio di formulare osservazioni e proporre modifiche a tali documenti che costituiscono un fondamentale strumento di programmazione dell’attività dell’Ente e della vita della città.

 

Se questo è vero sempre ed attiene al rispetto delle regole e dei principi di democrazia, è tanto più vero in un caso come quello di un intervento previsto per il lungomare che tanto ha fatto discutere nella primavera scorsa e che è arrivato in Consiglio con una proposta di iniziativa popolare puntualmente bocciata dall’amministrazione.

Il 18 giugno l’amministrazione ha detto no alla proposta dei cittadini di mantenere il finanziamento di 2.500.000 euro perché si è preferito fare ponti e passerelle, e non perché ci fosse un effettivo problema relativo alla concessione demaniale come risulta oggi evidente, ed oggi si fa un nuovo mutuo di 1.400.000 euro per un intervento di cui non conosciamo le caratteristiche, non le conoscono i cittadini, non le conoscono le minoranze consiliari, non le conosce il Comitato Lungomare, non le conoscono gli stakheolders cioè gli operatori del settore turistico e di quello commerciale. Un intervento di cui apprendiamo in modo causale in una commissione consiliare che aveva altri punti all’o.d.g., un intervento di cui non si è per niente discusso. Ma che modo di operare è questo? Ma quando parlate di condivisione, di partecipazione e di democrazia ci prendete in giro? Ma sapete che stiamo parlando di lavori pubblici e non di lavori privati?

 

La proposta che oggi abbiamo il dovere di fare è quella di rinviare la trattazione di questo punto in quanto è necessario, nel rispetto della legge, procedere ad idonea pubblicazione secondo le modalità e per il tempo previsto dalle norme che disciplinano la materia, ed avviare un dialogo democratico con i cittadini, ed in particolare con il Comitato Lungomare appositamente costituitosi nell’aprile scorso, oltre che con gli operatori del settore turistico e commerciale della città.

Una decisione così importante non può essere presa in modo autoritario così come si sta facendo.

Si richiede particolare attenzione in tal senso al Responsabile del Programma triennale delle opere pubbliche e alla Segretaria generale, responsabile nell’ Ente della conformità degli atti amministrativi a leggi e regolamenti”.

IL GRUPPO CONSILIARE M5s               Il Consigliere Francesca Menichino

Pubblicato in Cronaca

Ecco il comunicato stampa di Francesca Menichino del M5s.

Nel pomeriggio del 13 novembre 2015 si è tenuta la Commissione consiliare Bilancio con i seguenti punti all’ordine del giorno:

-          Variazione di bilancio per 1.100.000 euro in aumento;

-          Rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioè circa 10 milioni di euro spalmati fino al 2040;

-          Richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti di un’altra anticipazione di 5 milioni di euro da restituire in 30 anni.

 

Gli stessi punti che saranno oggetto del Consiglio comunale il prossimo 18 novembre.

La notizia in sostanza è: altri debiti, lasciati pure in eredità alle prossime generazioni ed alle future amministrazioni.

 

Mai come adesso ho la netta la percezione che per i conti del nostro bilancio non ci sia più speranza: il dissesto è dietro la porta.

Ma come è possibile che il nostro comune già fortemente indebitato per un importo di circa 21 milioni di euro continui ad indebitarsi? Questo chiediamo all’Assessore competente e a tutta la giunta i cui atti sono collegiali. E quali saranno le rate di tutti questi mutui? Come vi si farà fronte?

 

Com’è possibile che non ci sia nessuno degli amministratori che capisca che l’unica necessità impellente è ridurre la spesa?

Ho chiesto quali siano stati, dall’inizio della consiliatura, i tagli alla spesa. Mi ha risposto il sindaco: “Abbiamo risparmiato con le assicurazioni” ma non mi ha saputo dire quanto (forse 1000 o 2000 euro di premi?) e mi ha parlato della nuova aggiudicazione del servizio delle “Strisce blu” la cui percentuale per il Comune è salita dal 12% al 50 %, senza rendersi conto che questa non è riduzione di costi ma aumento delle entrate. Quindi i tagli sono prossimi allo zero.

 

Per il resto si continua soltanto a spendere. Pensate solo ai 130 mila euro del programma estivo (circa il doppio dell’anno scorso) che gridano vendetta davanti a tutti i lavoratori che non vengono pagati regolarmente: operai delle cooperative, dipendenti della Multiservizi spremuti fino all’osso e diversi lavoratori che gravitano attorno al Comune.

Ma non c’è niente da fare. Chi non vuole ascoltare non ascolta e chi deve continuare a curare gli “orticelli” continua a fare solo questo. Di recente il nostro Comune è stato anche “visitato” da un ispettore del Ministero delle Finanze, e l’illegittimità della presenza del sindaco padre continua a non essere sanzionata da nessuno nonostante le nostre segnalazioni.

 

Il Consiglio comunale è paralizzato e tutto viene deciso nella Giunta e nella Ragioneria del Comune. Tutto ciò con la compiacenza di chi, il segretario comunale, dovrebbe garantire il rispetto della legge.

Siamo al collasso totale, abbiamo debiti e contenziosi con tutti i fornitori dei servizi fondamentali: acqua, luce, gestione dei rifiuti, depurazione.

Ricopro il mio incarico di consigliere comunale con profondo rispetto del ruolo e dei 1367 cittadini che hanno voluto il M5s nel Consiglio Comunale e di tutti i cittadini di Amantea.

 

Ieri ancora una volta ho provato vergogna al pensiero di poter essere anche solo minimamente associata a tali amministratori.
Continueremo a lottare giorno dopo giorno con il gruppo M5s di Amantea, certi che esiste un modo diverso ed onesto di gestire la cosa pubblica.
E ci auguriamo con tutto il cuore per il futuro di questa città, che tutto questo finisca al più presto!”.

 

NdR. Ora aspettiamo che il resto della opposizione contesti la Menichino di pressapochismo, se non di mancanza di lucidità, oppure che tutti loro si dimettano immediatamente lasciando ad altri il compito di fare una giusta e necessaria opposizione.

Pubblicato in Cronaca

Perviene la seguente nota di Francesca Menichino dl titolo Le posizioni in politica devono essere molto chiare”. Con la nota il chiarimento finale sulla querelle tra Sergio Ruggiero e Francesca Menichino. Finale sembra eufemistico perché sospettiamo che sia,al contrario, destinata a durare. Intanto la maggioranza ride.

“Qualche giorno fa il consigliere Ruggiero si doleva di una nostra dichiarazione successiva alla sua astensione in Consiglio sulle nostre mozioni, sua e di tutti i consiglieri di minoranza.

Abbiamo riflettuto nel gruppo e abbiamo deciso di intervenire non tanto per rispondere alle dichiarazioni del consigliere Ruggiero ma per affrontare questioni e analizzare temi che possano chiarire intenti e posizioni, lontanissimo da qualsiasi polemica per noi e, pensiamo anche per il consigliere Ruggiero, inesistente.

Entrare nel merito delle questioni e cercare di capire qual è la soluzione migliore per tutti i cittadini, questo è quello che cerchiamo di fare come gruppo consiliare M5S, questo è il nostro modo di intendere la politica: nel momento del voto si consuma la massima espressione del mandato elettorale ed è quindi fondamentale arrivarci adeguatamente preparati e votare non in base a dove si sta seduti o per partito preso o per una posizione concordata, ma in base a ciò che è meglio, a ciò che è più utile per i cittadini.

Va anche bene volere approfondire le questioni in Commissione ma allora bisogna dirlo, motivarlo e verificare (lo si può fare anche adesso) che in entrambe le mozioni era presente il riferimento all’approfondimento in commissione, anche se poi la sede naturale delle decisioni di indirizzo è il Consiglio, nel nostro caso, un Consiglio che non è abituato a discutere le mozioni o le interrogazioni della minoranza, cosa che si dovrebbe fare in modo scontato e abituale. Ovviamente rimane la libertà delle posizioni e il rispetto di esse, ma nel rispetto rimane ed è sacrosanto, anche il diritto di criticare non le persone ma le posizioni, e farlo in modo chiaro, senza offendere nessuno, ma senza nemmeno parlare il politichese che è una lingua che non conosciamo e non vogliamo apprendere. La critica poi, che deve servire a tutti a tendere verso il meglio, nell’esercizio dell’attività politica, è un dovere verso la verità e verso i cittadini che ci hanno eletti.Nei decenni ad Amantea e in Italia si è consolidato un sistema clientelare in cui la politica non è al servizio dei cittadini ma di di centri di potere e gruppi di interesse al fine di creare consenso elettorale e mantenere il poter,e e questo “sistema” vogliamo combattere e cerchiamo di farlo con l’onestà, il disinteresse, l’analisi dei temi e il senso di responsabilità. Ecco perché non siamo riusciti a comprendere l’astensione di tutti i consiglieri di minoranza. Sarebbe stato più comprensibile per noi un no a voler dire “non siamo d’accordo”, ma astenersi significa “non entro nel merito” e forse “non m’interessa” e questo, se siamo stati mandati dal popolo a stare in consiglio, non ce lo possiamo permettere, perché abbiamo, e la dobbiamo avvertire tutti, una grossa responsabilità. Per scendere poi nel merito della questione, se la mozione sulla viabilità del centro storico è più complessa e richiedeva ulteriore trattazione in commissione, quella sugli educatori è cristallina: ci sono 7 educatori pagati dall’Unione Europea attraverso la regione Calabria che dovrebbero essere utilizzati dal Comune di Amantea per 20 ore settimanali e adesso come ha detto il dirigente Mario Aloe, che ne è responsabile, “adesso di fatto non stanno facendo nulla” (erano queste le ragioni meritevoli di Aloe? Oppure la circostanza che gli educatori interpellati si sono rifiutati di farlo?), mentre i loro colleghi dell’ufficio tributi o della manutenzione o l’assistente sociale svolgono regolarmente il loro servizio. Chiedevamo solo che venissero utilizzati anche per venire incontro alle tante famiglie in difficoltà, attraverso piani individualizzati di accompagnamento o attraverso una piccola colonia estiva, cosa che in un comune che si rispetti doveva essere scontata e nemmeno richiesta. Ma il Comune lascia a casa i 7 educatori pagati e poi il 7 luglio con delibera n.142 impegna 2100 euro di soldi pubblici per pagare gli educatori di una cooperativa e fare due o tre piani (il vicesindaco e assessore della materia non sapeva se due o tre) individualizzati per due o tre minori che avevano fatto richiesta, con un comportamento chiaramente discriminatorio, perché non è stata fatta nessun avviso pubblico che mettesse tutti in condizione di sapere e avere le stesse possibilità. (Si allega documentazione relativa)

Detto questo ognuno si senta libero di seguire il proprio “metodo”, ognuno apporti i propri contenuti e ognuno continui in piena autonomia a combattere questa dura battaglia contro l’arroganza dell’amministrazione Sabatino, e noi rimarremo disponibili a convergere ogni volta che le diverse sensibilità si incontreranno e a votare nell’unica direzione del bene comune, da qualsiasi parte provenga il provvedimento sottoposto al voto.

Le posizioni in politica devono essere molto chiare e questa è la nostra, fuori da polemiche e personalismi.”

Ora aspettiamo la risposta già anticipata al di fuori dalle comunicazioni “aperte”

Stamattina i senatori del M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti sono entrati nelle stanze della ragioneria “dove da alcuni mesi presta gratuitamente la propria opera il padre del sindaco Giuseppe, collocato in pensione dallo scorso mese di novembre dopo avere prestato servizio per oltre 40 anni” e successivamente sono stati ricevuti dal sindaco Monica Sabatino.

 

Insieme a loro (si legge nella nota stampa del Comune di Amantea) negli uffici comunali sono entrati“un gruppo di pentastellati, con apparecchiature idonee alle riprese televisive senza alcuna autorizzazione”.

 

Si legge ancora che “I due soggetti” - riferendosi ai due Senatori della Repubblica - erano “coadiuvati per l’occasione da servi, vassalli e da esponenti locali dello stesso movimento” ed “ hanno criticato la presenza dell’ex dirigente, immobilizzando l’attività degli uffici, (e) sostenendo di effettuare mandato di sindacato ispettivo”.

 

Ed ora la nota congiunta dei senatori M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti, che oggi hanno fatto una visita al municipio di Amantea (CS), insieme a Francesca Menichino, il consigliere comunale del Movimento cinque stelle e ad un gruppo di cittadini e attivisti.

”Se il sindaco di Amantea, Monica Sabatino, ritiene di avere le carte in regola circa la gestione della Ragioneria, non serve che rilasci dichiarazioni stampa chilometriche quanto fumose per nascondere che suo padre, pur in pensione, gestisce ancora le pratiche di quell'ufficio”.

E poi continua la nota «Ogni comune – precisano i due senatori M5S – deve essere una casa di vetro, trasparente alla vista di tutti. Pertanto, non comprendiamo l'ansia e il nervosismo che ha spinto il sindaco di Amantea a urlare per la nostra visita. Evidentemente la nostra presenza ha dato fastidio, non era gradita».

«Vale la pena – concludono Morra e Gaetti – ricordare al sindaco Sabatino che il municipio non è casa sua o del padre, ex responsabile della Ragioneria comunale, sicché deve accettare il controllo democratico dei cittadini, dei consiglieri comunali e dei parlamentari, che sarà sempre più stretto”.

I senatori, ovviamente, hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri che sono prontamente giunti sul posto verbalizzando l’accaduto.

 

IL VIDEO DI NICOLA MORRA

 

Nicola Morra è nato a Genova il 1963 ma vive da tempo in Calabria dove lavora come professore di storia e filosofia prima per il Liceo Scientifico G.B Scorza e poi per il liceo Bernardino Telesio di Cosenza.

 

Oggi è senatore e fa parte della prima commissione permanente affari costituzionale nella quale ricopre la carca di vicepresidente.

È spessissimo ad Amantea.
E’ intervenuto diverse volte sui fatti della città e dell’amministrazione.

 

Anche stamattina dove ha proceduto ad effettuare due ispezioni.
La prima presso il comune di Amantea, la seconda presso la struttura che ospita i migranti di Amantea.
Ci risulta anche, salvo smentite, si sia recato presso la locale caserma dei carabinieri.

 

Aspettiamo la apposita nota stampa e nel frattempo segnaliamo solo l’amarezza del sindaco Monica Sabatino espressa sul suo personale profilo Facebook.

 

 

Pubblicato in Politica

Ne abbiamo parlato per primi , chiamandolo pastrocchio. Poi la vicenda è diventata più ampia e sono stati interessati anche i Carabinieri del maresciallo Massimiliano Diamanti.

 

A seguire le parole di Francesca Menichino, di Sergio Ruggiero, di Andrea Ianni Palarchio ed il silenzio di tutti gli altri Politici- di maggioranza e di pseudo minoranza-, ma, insieme, il forte interesse della comunità.

Ed oggi la nota del M5S:

“E' stata inviata nel pomeriggio di ieri 5 maggio-scrive Francesca Menichino- via pec al Comune, alla Prefettura, al Ministero dell'Interno, al Dipartimento della Funzione pubblica e alla Corte dei Conti, la seguente nota per chiedere l'annullamento, in autotutela, del concorso per il posto di funzionario del settore Ragioneria- Finanze - Tributi.

Il posto che è stato soppresso al Comune di Amantea era stato introdotto con la Delibera di Giunta n.81 del 2013 accorpando le funzioni svolte allora dai funzionari Sabatino e Zucco, cui contestualmente venivano accordate due diverse proroghe (20 mesi al primo e 12 mesi al secondo). E' stato soppresso con la Delibera di Giunta n. 86 del 2015, lo scorso 30 aprile che ha nuovamente creato i due settori: Servizi Finanziari e poi Tributi e programmi comunitari cui è stata già incaricata la dott.ssa Zagordo da poco stabilizzata in D1.

Ma il funzionario Mario Aloe, recentemente nominato vicesegretario, non si è accorto che conseguenza automatica dell'atto deliberativo era il venir meno dei presupposti del concorso pendente e la necessità di approvare un nuovo bando.????????????????????????

Così l'espletamento del concorso che era stato congelato per un anno circa va avanti, forse sollecitato dal prefetto, senza tener conto che il quadro della dotazione organica è stato modificato e nonostante noi chiedessimo di sospenderlo per l'altra motivazione relativa alla scarsissima affluenza di partecipanti: solo 12 alla prima prova e 9 il secondo giorno.

Ci domandiamo se questa amministrazione, ma in genere anche quelle precedenti, agiscano in base alle effettive esigenze dell'ente oppure in realtà curano interessi propri e limitrofi.

E così a seconda di questi interessi i posti si accorpano, poi si sdoppiano e si cambia con estrema facilità una dotazione organica senza accorgersi delle conseguenze amministrative e giuridiche degli atti deliberativi.

Così come accaduto in questo caso quasi surreale: il concorso per il posto che non c'è. In questo contesto l'interesse pubblico, quello vero e finalizzato a fare funzionare la macchina comunale è cosa assolutamente trascurabile e ogni giorno di questa incuria si constatano i drammatici effetti.

Questa, invece, la lettera inviata al Sindaco, alla Segretaria Generale, al Responsabile Settore Risorse Umane- del Comune di Amantea. E poi a S.E. Il Prefetto di Cosenza Dott. Gianfranco Tomao, alla Presidenza del Consiglio Dipartimento Funzione Pubblica, al Ministero dell' Interno, alla Corte dei Conti ed avente ad Oggetto: Segnalazione irregolarità procedura concorsuale "Concorso Pubblico per titoli ed esami per la copertura di n.l posto Funzionario del Servizio Economico Finanziario - Categoria Giuridica D3, a tempo pieno ed indeterminato". Richiesta annullamento del bando ed invalidazione prove già espletate.

La sottoscritta Francesca Menichino, nella qualità di consigliere eletto per il M5S, in seno al Consiglio Comunale di Amantea,

PREMESSO CHE

con Delibera di Giunta n. 81 de\26.06.2013 era stato soppresso il posto di "Responsabile Settore Tributi" prevedendo a tal proposito l'accorpamento delle funzioni contabili e tributarie in un unico settore, risultandone modificatala dotazione organica dell'Ente; con Delibera di Giunta n. 236 del 20.12.2013 con all'oggetto " Modifica Dotazione Organica" si era proceduto ad approvare la nuova tabella delle posizioni prendendo atto della precedente modifica intervenuta con la Delibera n.81/13;

con Delibera di Giunta n.246 del 30.12.2013 era stato determinato il fabbisogno triennale del personale 2014-2016 facendo riferimento esplicito alla Delibera di Giunta n.81 del 26.06.2013 e dunque all'accorpamento dei due settori; il concorso di cui in oggetto è stato bandito con Delibera di Giunta n.88 del 2.7.2014, che pone in premessa le tre delibere n. 81,236 e 246 del 2013 e riguarda, come risulta all'art.2 del bando, un rapporto di lavoro nel profilo "Funzionario Area Economico Finanziaria" e relativo al servizio "Ragioneria- Finanze- Tributi" da cui tutte le determinazioni relative ai requisiti, alle materie e alle prove d'esame e alle competenze della commissione esaminatrice;

Alla Delibera di Giunta n.246 del30.12.2013 nonche il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi vengono richiamati in premessa nel bando di Concorso pubblico di cui in oggetto e si intendono dunque parti integranti del bando medesimo;

successivamente all' approvazione del bando e al termine di presentazione delle domande scaduto il 28.08.2014, è stata approvata in data 30.04.2015 la Delibera di Giunta n.86 che ha nuovamente modificato la dotazione organica del comune e il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi in senso inverso a quello delle Delibere di Giunta. n.81/13, n.236113 e n.246113 e cioè sdoppiando nuovamente il settore contabile e quello tributario sulla base della considerazione che "l'idea di rendere unitario il settore contabile e tributario si scontra con il carico di responsabilità e di adempimenti nascenti dalla sempre continua ed articolata modifica del quadro normativo che disciplina la finanza locale e che quindi, anche se non ancora sperimentato, il modello organizzativo approvato con la delibera di G.M. n.236113 è da ritenersi non più esaurientemente funzionale alle necessità del nostro ente" (citazione testo della delibera); la Delibera di Giunta n.86 del30.04.2015 bando in conformità alla nuova dotazione

CHIEDE

L'invalidazione delle prove scritte effettuate nei giorni del 3 e del 4 giugno scorsi e la relativa comunicazione a tutti i singoli candidati;

L'annullamento in autotutela del bando di concorso, nonché, 7'approvazione di un nuovo bando in conformità alla nuova dotazione organica deliberata con D. G. n.86 de|30.04.2015;

L'addebito della responsabilità contabile dei danni erariali eventualmente causati dalla mancato annullamento del concorso e dalla mancata sospensione delle prove scritte per come richiesto con nostra nota (protocollo 9507 del0310612015 che si allega) al sindaco, al responsabile del settore Risorse Umane e alla commissione esaminatrice del concorso.

Si rimane in attesa di celere riscontro e si porgono distinti saluti.

Amantea 0510612015 Il Consigliere Comunale m5s Francesca Menichino

Allegati: F*-*

- Delibera di Giunta n. 81 del 26.06.2013 (Allegato n.1)

- Delibera di Giunta n.236 de|20.12.2013 (Allegato n.2)

- Delibera di Giunta n.246 de|30.12.2013 (Allegato n. 3)

- Delibera di Giunta n. 88 del 0210712014 (Allegato n. 4)

- Bando di Concorso Pubblico de\29.07.2014 (Allegato n. 5)

- Delibera di Giunta n.86 del 30.04.2015 (Allegato n.6)

- Nota a firma del consigliere Menichino con protocollo 9507 del0310612015 (Allegato n.7)

sabatino monica candidata sindaco“Ancora una volta il Movimento 5 Stelle ed il consigliere comunale Francesca Menichino mostrano una limitata conoscenza degli apparati comunali che se abbinato ad un giudizio quanto meno offuscato, generato dalla malafede, provoca l’emissione di notizie che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti”.

 

Il sindaco Monica Sabatino risponde per le rime all’esponente pentastellato difendendo l’operato e la trasparenza dei dipendenti comunali e soprattutto l’azione amministrativa posta in essere dal’esecutivo.

 

«Nei giorni scorsi – spiega il primo cittadino – il Movimento 5 stelle ha messo in dubbio il corretto agire dell’ente comunale in merito alla nomina del responsabile dei servizi manutentivi, ruolo attualmente ricoperto dall’ingegnere Domenico Pileggi. Lo scorso martedì 3 febbraio è stata la stessa Menichino a mettere in subbuglio gli uffici di corso Umberto I in quanto non aveva rinvenuto sul sito del comune l’avviso per lo svolgimento della prova selettiva di tale concorso.

 

Ma le cose non stanno così.

La Menichino ha richiesto a tale scopo l’intervento dei Carabinieri della locale stazione che, ricevuti dal dirigente responsabile degli affari generali, hanno potuto constatare che l’avviso in questione era correttamente pubblicato sul nuovo sito dell’ente comunale, non soltanto tramite la consultazione diretta, ma anche utilizzando il motore di ricerca interno del sito stesso. Ricordo a me stessa, infatti, che l’ente municipale si è dotato da qualche tempo di un nuovo portale che consente una maggiore indicizzazione degli argomenti, facilitando così la ricerca dei singoli documenti. In quell’occasione è stato possibile appurare che non vi era alcuna avviso relativo all’effettuazione di una prova selettiva, tanto che nessun candidato si era presentato, ma si indicavano soltanto i tempi relativi all’apertura delle buste.

 

La procedura in questione si è normalmente svolta per come previsto nel pomeriggio di martedì 3 febbraio.

Il giorno dopo, mercoledì 4 febbraio, sono stati pubblicati i nomi dei candidati e sono stati resi noti gli orari per l’effettuazione dei colloqui, fissati per il pomeriggio di venerdì 6 febbraio a partire dalle ore 15.30».

 

«Tutto si è svolto – prosegue il sindaco – nella massima trasparenza, in ottemperanza alle normative vigenti, garantendo ai candidati gli stessi diritti, rispettando in tal senso il mandato che ci è stato conferito dagli elettori.

 

Il consigliere comunale Francesca Menichino ha dimenticato nella sua nota di ricordare l’intervento dei militari dell’Arma che se avessero rintracciato dei comportamenti non leciti avrebbero certamente bloccato il prosieguo delle procedure.

Ma non è questo l’unico episodio che mostra la poca memoria del Movimento 5 stelle.

La Menichino, infatti, afferma che il comune di Amantea ha proceduto al pagamento delle spese legali sostenute dall’ingegnere Pileggi in alcuni procedimenti che lo vedono in giudizio per fatti avvenuti a causa dell’attività lavorativa prestata in favore dell’ente municipale. Anche ciò non corrisponde al vero: il comune di Amantea, così come previsto dalla legge, ha regolarizzato un impegno di spesa in favore di Pileggi, qualora quest’ultimo venga riconosciuto innocente. In caso di colpevolezza tale fondo non sarà chiaramente erogato ed il comune potrà pretendere un eventuale risarcimento.

 

A dimostrazione della pochezza degli argomenti politici che alimentano l’attività del consigliere Francesca Menichino e del movimento che ella rappresenta in seno al civico consesso, colgo l’occasione per rinnovare la questione relativa agli esborsi della causa sulla mia presunta ineleggibilità.

 

Causa, è bene ricordarlo, mossa dagli stessi grillini. Per questo procedimento il comune di Amantea non ha sborsato un centesimo. L’ente municipale ha dovuto costituirsi in giudizio in quanto chiamato direttamente in causa. Nel momento in cui la magistratura ha confermato il risultato delle urne dando torto al Movimento 5 stelle nessun pagamento è stato emesso in mio favore o verso il legale che mi ha difeso.

Lo ribadisco per l’ultima volta nella speranza di non dover più tornare sull’argomento: in quell’occasione sono stata io a retribuire il mio avvocato. Il resto è soltanto demagogia e populismo, entrambi figli del nulla dell’inesistente.

Fino a questo momento gli attacchi che la Menichino ha inteso sferrare nei confronti dell’esecutivo sono stati tutti rispediti al mittente o caduti nel dimenticatoio e nell’inutilità. E questo evidentemente non lo penso solo io, ma anche gli elettori nepetini dello stesso movimento che in poco meno di un anno si sono più che dimezzati.

Forse Francesca Menichino farebbe meno ad apprendere il corretto funzionamento delle norme e delle procedure, evitando sproloqui basati sulla poca conoscenza delle cose.

Continuerò a lavorare insieme alla mia squadra per il bene della città: i sorrisi di tanti amanteani che in questi ultimi giorni hanno salutato con gioia l’avvio della raccolta differenziata è un emozione senza confini

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