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Spatara (Azione Identitaria): "Ha fatto bene la sindaca di Amantea a svegliarsi"

 

"Le nostre preoccupazioni , che hanno sempre dato seguito a polemiche sterili pregnanti di uno stucchevole buonismo di facciata da parte di politici ed associazioni in generale sul fenomeno immigrazione nelle nostre città, in queste ore investono anche amministratori che fino a poco tempo fa ritenevano gli stessi immigrati una risorsa per il territorio.

Questo è il caso del sindaco della città di Amantea, in provincia di Cosenza, la quale stretta nella morsa della rabbia dei suoi cittadini dovuta ad una situazione del fenomeno ormai ingestibile nella sua comunità, scrive al Prefetto della città Bruzia chiedendo il blocco del flusso immigratorio attraverso la chiusura dei centri d'accoglienza.

 

Quando il vaso è ormai colmo anche una piccola goccia può farlo traboccare, alla sindaca Monica Sabatino potrei ironicamente dire, benvenuta sul pianeta Terra, ma al di la di banali slogan e di battute fuori luogo, la problematica va affrontata con molta serietà e con una visione più generale che dia una regolamentazione a tutto il fenomeno immigratorio.

 

Qualche giorno fa il mio movimento ha inviato un libro al sindaco di Riace, che parla e descrive, già oltre quaranta anni fa, il fenomeno immigrazione con tanto di episodi analoghi a quanto oggi stiamo vivendo ed assistendo.

 

Con la reazione della Sabatino, potremmo invitare il sindaco Domenico Lucano, non solo alla lettura del libro in questione, ma anche ad ascoltare la sua collega di Amantea, la quale è diretta testimone della vera faccia dell'accoglienza che si è radicata nelle nostre comunità e che è ben lontana da quella descritta ipocritamente da chi, da questo fenomeno ormai incontrollabile, ne trae benefici economici.

Ha fatto bene la sindaca di Amantea a svegliarsi e prendere coscienza della drammatica situazione ed è quello che noi di Azione Identitaria chiediamo agli altri sindaci ed a tutte quelle amministrazioni che impegnano addirittura importanti risorse economiche per progetti di accoglienza, tralasciando invece quelle che sono le priorità dei vari territori e dei cittadini autoctoni. L'immigrazione, cosi come è stata concepita dalle strutture politiche e burocratiche sovranazionali, porterà al disordine più totale nelle nostre città ed al contempo ad uno svuotamento del continente africano e di quegli Stati dove non vi sono assolutamente guerre come falsamente riportato da mass-media e da politici come il ministro Alfano, e questo solo per giustificare le invasioni di massa con imbarcazioni di morte e tragedie.

 

Prendendo atto delle parole della sindaca Sabatino, che esprimono disagio e manifestano la completa incompatibilità dei cittadini di Amantea con gli ospiti immigrati, chiedo al Prefetto di Cosenza di dare seguito alle richieste del primo cittadino ed in più di procedere nel più breve tempo possibile nel fare un censimento di quanti immigrati, regolari e non, siano ospiti nei centri di accoglienza della provincia cosentina, di accertarne la nazionalità, dal momento che allo sbarco quasi tutti mentono su questo, di verificare le condizioni delle stesse strutture e di come vengono gestite, limitando il piu' possibile le libere uscite degli ospiti onde evitare spiacevoli fenomeni di accattonaggio ed altro, come da tempo si verificano in altre città".

 

Lo afferma una nota di Bruno Spatara, reggente regionale di Azione Identitaria Calabria.

Pubblicato in Cronaca

Ecco la riflessione del Segretario del PD Amantea Enzo Giacco in merito alla lettera inviata dalla Sindaca di Amantea Monica Sabatino al Prefetto con cui si chiede “di evitare l'apertura di nuovi centri di accoglienza destinati ai migranti” :

“In seguito al Decreto 10 agosto 2016 del Ministro dell’Interno mi sarei aspettato da parte della Sindaca di Amantea la presentazione della domanda per l’accesso al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (c.d. Sprar).

Ciò anche in considerazione della strategia definita dall’ANCI che vuole proprio i Sindaci veri protagonisti del nuovo sistema di accoglienza diffusa sul territorio e che punta all’integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo nelle comunità locali, accompagnandoli nell’inserimento.

Invece, la dott.ssa Monica Sabatino scrive al Prefetto una lettera per chiedere “di evitare l'apertura di nuovi centri di accoglienza destinati ai migranti” che condizionerebbero la sicurezza, l’ordine e la tranquillità della città.

Personalmente ritengo che il tema oggi sia l’evoluzione della politica di accoglienza, e non una sua regressione verso la chiusura.

E’ compito di un Primo cittadino dare risposte al bisogno di tranquillità della gente; ma è ingiusto attribuire il senso di insicurezza alla presenza dei migranti.

Non si è spesa una parola sui gravi fatti intimidatori avvenuti nell’ultimo anno.

Mi sorprende che si ritenga di affrontare il problema “microcriminalità” sbarrando le porte dell’accoglienza.

Stupisce anche l’uso di certe argomentazioni, lontane dalla nostra sensibilità comunitaria che ha sempre fatto dell’accoglienza un valore.

Penso che affermazioni di questo tipo rischino di condizionare, in maniera sbagliata, l’atteggiamento della gente nei confronti di chi fugge da situazioni di profonda difficoltà.

Mi auguro che la Sindaca riveda la propria posizione in merito.

Amantea, 15 novembre 2016                        Enzo Giacco”

Nessun’altra riflessione della politica amanteana che resta silenziosa se non assente. E non è strano!

Pubblicato in Primo Piano

Dobbiamo ringraziare Webiamo ( IL VECCHIO CANCRO DEL WEB) per aver subito subito pubblicato il comunicato sindacale diffuso nientemeno che dall’ufficio stampa del comune di Amantea.

 

Un ufficio stampa , se tale, pagato evidentemente con i soldi della comunità ma quantomeno parziale o comunque distratto e mono diretto, palese dimostrazione di un comportamento generalmente familistico e non certamente democratico!

 

Sicuramente non è stata la sindaca a non inviarci il comunicato ed a LEI affidiamo comunque il compito di capire chi lo ha partecipato e perché non è stato inviato a Tirrenonews.It!

Ecco, comunque, il duro comunicato stampa del sindaco Monica Sabatino sulle dimissioni dell’assessore al bilancio Sergio Tempo:

«Ho saputo nella tarda serata di sabato che Sergio Tempo mi riconsegnava le deleghe assessorili assegnategli dopo che aveva digerito con difficoltà il risultato elettorale che non lo vedeva il primo della classe.

 

Il mio rapporto con lui non è stato mai idilliaco.

Nel corso di questi mesi, complessi e difficili, mi ha sempre rimproverato di essere troppo autonoma e indipendente, di non coinvolgerlo nelle decisioni e nelle scelte.

Probabilmente quando Sergio Tempo ha deciso di candidarsi nella mia lista ha pensato che avrebbe avuto la possibilità di condizionare l'operato di un sindaco donna e inesperto, ma ancora una volta ha fatto male i suoi conti.

Le accuse lanciate da Tempo, soprattutto sulla gestione “familiare” dell’ente municipale, sembrano parte integrante di un copione smentito dai fatti.

Su questo particolare aspetto non accetto lezioni da nessuno, soprattutto da Sergio Tempo.

Invito l’ex assessore ad indicare un solo atto che possa aver dato vantaggio alla mia persona o a quella di mio padre.

 

Se così fosse, come dovrebbe fare un cittadino responsabile ed ancor di più un amministratore, Sergio Tempo dovrebbe indirizzare il suo dire alla magistratura e agli organi d’indagine competenti.

La gestione familiare, se con essa si vuole indicare il ricercare vantaggio a discapito della città, non è cosa che mi appartiene.

Lo ha confermato già in passato una sentenza del giudice e lo stesso, sono sicura, avverrà in futuro. Evidentemente l’assessore Tempo è avvezzo ad un sistema che conosce bene.

Intanto mostreremo in un incontro pubblico, e siamo convinti che i cittadini avvertiranno le stesse sensazioni che abbiamo provato sulla nostra pelle, ciò che è venuto fuori da semplici controlli nell’ultimo mese, in assenza della stessa persona che per 10 anni ha gestito l'ufficio tributi.

La polemica innescata dall’oramai ex assessore al bilancio, avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è sintomo di un grave atteggiamento non perché Tempo avrebbe detto una verità che non doveva dire, ma per il modo in cui l'ha fatto.

Come sua abitudine, per non assumersi la responsabilità delle sue azioni, Sergio Tempo ha preferito tradire la fiducia del sindaco e di tutta la maggioranza.

 

Del resto gli eletti della lista Rosa arcobaleno che sostengono l’azione di governo, nel corso di una riunione che ha avuto luogo la scorsa settimana, mi hanno consegnato un documento dove ne chiedevano la sfiducia.

Sia chiaro: nessuno vuole nascondere i problemi ma, come un buon padre di famiglia dovrebbe fare e come la responsabilità del potere impone, bisognerebbe ricercare la soluzione al problema prima di scaricarsi dalle colpe.

Questo è ciò che denota un atteggiamento maturo e responsabile.

Ma così non è stato. Sergio Tempo ha preferito individuare un capro espiatorio, cancellando il suo operato e allontanandosi da ogni responsabilità e soprattutto, ed è questa la cosa più grave per una persona che dovrebbe prendere decisioni, non si è per nulla attivato nella ricerca di una soluzione per la problematica che si è presentata.

Soluzione che, naturalmente, abbiamo trovato noi, confrontandoci ed informandoci, e che presto attueremo dandone conto alla collettività».

Ufficio Stampa comunale

Amantea 24-10-2016

La situazione politica amanteana diventa sempre più ingarbugliata, così da diventare di difficile lettura.

E la vicenda amanteana , oggi scarsamente compresa e scarsamente comprensibile, può orientarsi nella direzione, da qualcuno voluta, invocata e sorretta, dello scioglimento virtuale o fattuale della amministrazione, o verso un momento di stasi che non aiuta certamente la città nel suo sviluppo.

E la riprova la si trova anche nei comportamenti individuali dei singoli amministratori.

C’è che si alza in punta di piedi per apparire nelle immagini fotografiche.

E c’è chi si stringe al Partito, in particolare ora che l’ amministrazione ha dichiarato di essere nata da una lista civica e non da una lista di partito.

Una scelta, questa, dal grande significato.

Ed è forse questa la chiave di lettura della posizione di fatto espressa da Sergio Tempo e tradotta nella affermazione sostanziale di essere da sempre un coerente amministratore del PD.

Non una posizione strumentale, ma una condizione fortemente vera.

Una condizione che, quando capita od almeno letta da un politico sereno, non può non essere intesa nella sua valenza politica.

Ed è forse per questa possibile lettura che ancora non è stato sciolto il dilemma delle dimissioni autonome da assessore di Sergio Tempo o della sua revoca da parte del sindaco Sabatino

Si , stando a voci molto attendibili la maggioranza avrebbe votato per il suo allontanamento dalla carica e quindi per la accettazione della proposta di GB Morelli che ne ha chiesto la testa.

Ma se anche questa notizia fosse vera appare difficile sapere le ragioni della revoca.

Il sindaco ha dimostrato di essere politico accorto e quindi sa che non può parlare della proposta avanzata dal Morelli perché farebbe intuire al popolo di essere succube del suo vice.

Né può riportare a giustificazione della revoca il pronunciamento della gran parte della maggioranza ; anche in questo caso lascerebbe capire che una siffatta strada potrebbe valere per tutti gli altri della sua giunta.

Come abbiamo detto, occorrono ragioni specifiche e di interesse reale della comunità amanteana.

Peraltro non è facile sostituire Tempo nelle sue gravose e delicate funzioni.

Qualcuno teme di ricevere parte delle sue competenze.

Da qui la logicità della veridicità del suo mantenimento in giunta.

Ancor più oggi che Tempo ha con la sua partecipazione agli incontri di partito ad ogni livello ha dato atto, se mai ve ne fosse stata la necessità, della sua posizione partitica.

Ed il PD , l’unico partito vitale ad Amantea, non può andare verso i suoi impegni futuri, referendum compreso, spaccato nelle sue componenti e nei suoi rapporti interpersonali.

Anche noi, come dice il sindaco Sabatino, possiamo sbagliare, ma sospettiamo che la fragilità della situazione amanteana imponga moderatezza e cautela nelle scelte politiche.

E se è così Sergio Tempo resterà in Giunta anche se sarà invitato a prendere atto del sostanziale rispetto che in tal modo gli verrebbe dimostrato.

Come dire anche in questa vicenda “Tiri la prima pietra solo chi è senza peccato”.

E poi Tempo fuori dalla Giunta sarebbe talmente mortificato da poter e dover allontanarsi dalla lista civica che ha portato al successo.

E Tempo potrà anche essere un amico dal carattere difficile ma certamente non è logico averlo come nemico , informato come è!

Pubblicato in Politica

La notizia era stata anticipata da un noto quotidiano locale evidentemente informato da voci interne alla amministrazione comunale.

 

E sembra che la notizia ci sia. Ci sia tutta. Anzi una notizia multipla.

La prima è che il sindaco avrebbe tagliato la testa di Sergio Tempo.

Le ragioni saranno esposte nel decreto sindacale di sfiducia anche se la formula tipica generalmente usata è quella della perdita del rapporto fiduciario.

Normalmente il diritto del sindaco alla revoca sembra perfetto discendendo da quanto disposto dall’art 46 del Dlgs 267/2000 , comma 4 là dove si legge che” Il Sindaco può revocare uno o più Assessori, dandone motivata comunicazione al Consiglio”.

Ma secondo i pronunciamenti della giurisprudenza se in verità il potere di nomina e revoca dell’Assessore da parte del Sindaco non è messo in discussione, è oggetto di discussione l’uso che del potere di revoca si fa perché esso non può discostarsi dall’interesse della collettività amministrata.

La domanda da porsi , allora, è questa : che cosa succede se l’Assessore prende le distanze dell’operato del Sindaco per motivi che riguardano il buon andamento e l’imparzialità della P.A. di cui all’art. 97 della Costituzione?

Interessante è la sentenza n. 1073/08 del T.A.R. Puglia-Lecce, Sez. I, sentenza con la quale ha sospeso il provvedimento di revoca “con il quale il Sindaco ha revocato l’incarico nei confronti di un Assessore, motivato dal fatto che quest’ultimo avrebbe tenuto un comportamento incompatibile con l’indirizzo politico della Giunta per il fatto che lo stesso, in una seduta del Consiglio Comunale”.

 

Se allora la notizia è vera occorre sapere se Tempo intenderà accettare di essere l’agnello sacrificale della politica amanteana.

La seconda notizia, è che nel posto di tempo subentrerà Caterina Ciccia, come avevamo anticipato.

La terza notizia è che ci sarà una distribuzione delle cariche di Tempo.

Il Bilancio sarà assegnato all’assessore Cannata.

Le partecipate saranno assegnate a Rubino.

I lavori pubblici saranno assegnati a Caterina Ciccia.

Sembra che ci saranno poi anche alcune rotazioni delle cariche assessorili.

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Questo il comunicato stampa emanato dai parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra, Federica Dieni e Laura Ferrara (Ue), in relazione all’inchiesta della Procura di Paola che vede coinvolta Monica Sabatino e suo padre Giuseppe, già ragioniere e vicesegretario del Comune di Amantea.

«La magistratura chiarisca al più presto se Monica Sabatino, sindaca di Amantea (Cs), è responsabile o meno di voto di scambio».

Poi aggiungono i parlamentari 5 stelle «Per il Pd si tratta di una tegola pesante, perché l’inchiesta tocca un esponente di spicco del partito e il genitore, il quale, nonostante in pensione, peraltro, continua a operare in municipio con un’incomprensibile formula di volontariato successiva a una consulenza attivatagli dopo il pensionamento».

E proseguono «È molto grave il reato contestato al sindaco, che per l’accusa avrebbe promesso, per le comunali del 2014 e in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nella polizia locale, vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili».

Inoltre sottolineano i parlamentari 5 stelle «Uno dei più grossi mali contro la democrazia in Calabria è il condizionamento del voto, raramente libero.

Il Pd sospenda subito Monica Sabatino dal partito.

Il genitore della sindaca, invece, esca dalla vita amministrativa del Comune, perché è evidente che non può rimanerci ancora».

Questa, infine la conclusione deiparlamentari 5 stelle «Ci auguriamo che i media nazionali riprendano questa notizia di cronaca e che guardino con attenzione alla gestione della cosa pubblica nel Comune di Amantea».

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Non abbiamo avuto alcun piacere per la notizia che Monica Sabatino ed il padre Giuseppe Sabatino hanno ricevuto nella giornata di venerdì un avviso di chiusura delle indagini per il concorso di stabilizzazione dei sette vigili urbani.

 

Così come non abbiamo avuto alcun piacere nel vedere sei vigilesse ed un vigile precari, dopo anni ed anni di lavoro per il comune di Amantea, restare a casa disoccupati.

Ed ancora non abbiamo nemmeno piacere a verificare il silenzio tombale sulla vicenda da parte dei mass media locali, dei politici locali, ad iniziare da quelli di minoranza.

 

Il tutto anche quando con assoluta tempestività il sindaco Monica Sabatino ha emanato una nota stampa con la quale ha innanzitutto avvertito la comunità amanteana di quanto successole.

Si sa bene che salvo rare occasioni( forse come oggi) la cittadina resta disinformata di quanto succede, perché, al più, legge le locandine dei quotidiani ma non li compra ed è un momento di alto esercizio di democrazia che sia proprio l’ incolpato a parlare di quanto successo e cioè del fatto che il sindaco Monica Sabatino ed il padre Giuseppe Sabatino abbiano ricevuto nella giornata di venerdì un avviso di chiusura delle indagini per il concorso di stabilizzazione dei sette vigili urbani.

 

Non è tanto il fatto che il sindaco dichiari infondate le accuse e riversi le stesse sugli avversari politici, che sorprende, né il fatto che si prepari ad affrontare il percorso giudiziale accedendo agli atti per sapere da chi e da dove partono le accuse e così da chiarire la sua posizione personale, quanto il principio di trasparenza che in essa nota si coglie .

Sulla vicenda però si deve alla penna di Francesco Maria Storino la conoscenza più approfondita dei fatti, come, per esempio, quando evidenzia che le indagini “furono condotte dai carabinieri della stazione di Amantea guidati dal comandante Tommaso Cerza e coordinati dal capitano Antonio Villano, ma anche dagli agenti della Polizia che è stata interessata dalla procura alla vicenda”

Od ancora che le indagini sono durate 4 mesi.

Sempre Storino richiama la direttiva europea che stabiliva il diritto alla stabilizzazione dopo 36 mesi di lavoro

Ma questa è una storia ancora da scrivere.

 

Si deve invece a Stefania Sapienza la informazione che il legale di 5 vigili ( evidentemente due non si sono difesi) abbia presentato alla Procura della repubblica una denuncia dalla quale ha preso avvio la indagine.

Certo che la città ha parlato e sta parlando della vicenda ma in modo molto discreto, quasi che ne abbia paura.

Non solo ma si è divisa tra innocentisti e colpevolisti.

Certo che la ipotesi di concorso “per ottenere voti in occasione della campagna elettorale del 2014” pone mille interrogativi.

Il reato di voto di scambio è un reato grave mai acclarato per nessun politico amanteano.

La città però resta in attesa che la magistratura proceda la sua strada e faccia giustizia.

Una giustizia cercata da chi è rimasto senza lavoro e senza speranza di lavoro, salvo che il giudice civile che sarà invocato a breve non provveda a sanare una delle tante situazioni infelici di questa città.

Questo il comunicato del sindaco Monica Sabatino emanato stamattina subito dopo l’avviso di garanzia emesso dalla procura della Repubblica di Paola ,ora all’esame del GIP, e conseguente alla vicenda dei vigili non stabilizzati:

“Quando ho deciso di candidarmi a sindaco  sapevo che sarebbe stato un compito difficile,  che avrei avuto tante preoccupazioni e mille problemi da risolvere tutti giorni.

Ho utilizzato sin da subito la mia determinazione e ho allenato costantemente la mia pazienza, basando il mio operato sull'onestà,  un principio fondamentale con il quale sono stata educata.

L'estrema consapevolezza di aver agito guidata da questo  valore mi da la serenità di  attendere fiduciosa che la giustizia faccia il suo corso.  

Dal poco che ho letto posso  dire che le accuse sono completamente  infondate e sono probabilmente dettate da  un  antagonismo politico.  

Affronto questa ennesima prova con tranquillità e spero di poter essere ascoltata al più presto in modo da poter chiarire la mia posizione e per poter capire da dove e  da chi partono le accuse mosseci. 

Pubblicato in Cronaca

Questo il duro documento che il Segretario PD Amantea Enzo Giacco ed il Segretario GD Amantea Stefano Spina hanno inviato al Sindaco della Città di Amantea, dott.ssa Monica Sabatino, in data 6 ottobre 2016.

 

Il documento apre con alcune puntualizzazioni relative alla risposta del Sindaco alla lettera aperta (sempre a firma dei Segretari PD e GD Amantea) inviata il 28 settembre 2016 e continua ponendo alcuni interrogativi sulla bontà delle finanze dell'Ente, con particolare riferimento a quanto emerso nell'ultima Assise del 30 settembre.

Il documento chiude con la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale ad hoc sul tema del bilancio. Eccovelo:

“Al Sindaco della Città di Amantea dott.ssa Monica Sabatino

Gentile Sindaco, il fatto che la dialettica politica ed il dovere di un Partito di «interrogarsi ed interrogare nell’interesse della Città» vengano confusi con mere accuse, rappresenta bene il momento di difficoltà che vive l’amministrazione comunale e la nostra cittadina.

Davvero si pensa di poter liquidare le questioni poste dicendo che quella attuale è «l’amministrazione del fare» e con una dose di provocatoria retorica?

Riteniamo che, in mancanza di un ordinato disegno di sviluppo, il rischio in cui ci si può imbattere sia quello di seminare interventi qua e là senza una prospettiva armonica in grado di invertire la non tranquilla rotta che ha preso Amantea, e magari sprecando pubbliche risorse.

Le battaglie intraprese dal Partito per la Casa della Salute, per il potenziamento socio-sanitario e socio-assistenziale del territorio, a difesa del Poliambulatorio – giusto per fare qualche esempio - vanno nella direzione di un disegno legato ad un’idea di Amantea.

Perché la questione di fondo è proprio l’idea di paese per cui ci si vuole adoperare.

Amantea ha una naturale vocazione turistico-commerciale. Ed allora gli investimenti da fare dovrebbero riguardare la missione di sviluppo della Città, che nella visione del PD si traducono in: Lungomare, Centro storico, sviluppo di Campora.

Purtroppo abbiamo appreso – non di certo senza un pizzico di irritazione - che sulle questioni poste la lista civica Rosa Arcobaleno non intende dare risposte al Partito Democratico («ma direttamente alla società civile»). Sono scelte!

Oggi, però, è il più complessivo tema degli investimenti ad attirare l’attenzione.

Ci preoccupa non poco, infatti, quanto emerso nell’ultima riunione del Consiglio comunale relativamente all’indebitamento dell’Ente.

Anche perché quello del bilancio è un altro argomento su cui il Partito è più volte intervenuto ed a più riprese ha chiesto lumi. Citiamo gli atti:

-          un anno addietro, il 10 novembre 2015, palesavamo una forte preoccupazione per via di «un’importante anticipazione di cassa di cui si è già beneficiato e del deliberato utilizzo di fondi vincolati per coprire le spese correnti»; tant’è che nel confronto tra Partito e amministrazione comunale del 23 novembre 2015 venivano chiesti chiarimenti proprio sullo stato finanziario dell’Ente;

-          il 10 dicembre 2015, in un documento del Partito, venivano avanzate idee e proposte per avviare una necessaria politica di risanamento;

-          il 12 aprile 2016 dei nove capitoli del documento assembleare, ampiamente discusso dagli iscritti, uno – denominato «una città senza cassa» – veniva interamente dedicato alla situazione finanziaria dell’Ente. Nel testo, tra l’altro, si auspicava la necessità di «invertire il senso di marcia, passando dal sistematico ricorso all’indebitamento ad una politica di risanamento»;

-          nel documento del 16 maggio 2016 veniva sottolineata una «preoccupazione relativa alla capacità di indebitamento» e si invocava maggiore attenzione nei confronti di una «tematica che rappresenta il termometro della salute economica (e non solo) della città». Non a caso si suggeriva una «riflessione rispetto all’opportunità di un bilancio partecipato»;

-          nell’intervista, del 3 luglio 2016, rilasciata alla stampa locale si ribadiva «una preoccupazione riguardo alla complessiva capacità dell’ente di indebitarsi, e dunque di fare investimenti»;

-          nel documento del 28 settembre 2016, infine, venivano «sollevati dubbi su diversi aspetti che incidono sulle prospettive della città» (tra cui, appunto, le potenzialità di bilancio).

C’è da dire che, nonostante le tante sollecitazioni su evidenziate, le risposte sono state sempre atte a minimizzare le difficoltà ed a rassicurare.

Ma alle continue preoccupazioni del Partito Democratico oggi si aggiunge quanto dichiarato dall’Assessore al Bilancio durante l’ultima Assise, nella quale è stato pubblicamente ammesso l’esistenza di un debito – di cui pare nessuno sapesse niente! - superiore ai tre milioni di euro vantato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (che ha già trattenuto l’intera quota IMU riscossa lo scorso mese di giugno).

Ovvi sono i conseguenti interrogativi:

a) Com’è possibile che un debito datato e di tale portata emerga solo oggi “casualmente” durante una discussione in Consiglio?

b) Questo debito emerso nei confronti del Mef è presente nei bilanci approvati?

c) Qual è la reale situazione debitoria dell’Ente?

d) Quali implicazioni ci sono rispetto alla liquidità del Comune?

e) Ci sono pericoli di default per l’Ente?

Ti chiediamo, a tal riguardo, di convocare con urgenza un Consiglio comunale ad hoc, in modo che l’Assessore al Bilancio possa finalmente comunicare alla Città la reale situazione finanziaria dell’Ente e se quanto emerso durante l’ultima Assise ponga concreti pericoli di default.

Cordialmente

Amantea, 6 ottobre 2016

Enzo Giacco – Segretario PD Amantea

Stefano Spina - Segretario GD Amantea

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Sono le 18,45 quando arrivo a casa   e sento il telefonino squillare.

Automaticamente rispondo ed un amico mi chiede. “Ma è vera la notizia che GB Morelli ha chiesto la testa di Sergio Tempo?” .

“Ero qui davanti al PC meditabondo sul titolo dell’articolo”, rispondo. Grazie per il suggerimento.

 

E così che comincio a richiamare la vicenda occorsa oggi in consiglio comunale e che ha visto la querelle tra GB Morelli e Sergio Tempo.

Tutto è nato dalla domanda rivolta all’assessore Tempo su quanto il comune abbia incassato di IMU a giugno 2016.

Una domanda, probabilmente, senza secondi fini, ma che ha messo in imbarazzo l’assessore al bilancio il quale ha dovuto dire una verità finora tenuta nascosta e cioè che il MEF ha trattenuto tutte le somme versate dai contribuenti amanteani per pagarsi le quote delle anticipazioni erogate al tempo dei commissari straordinari antimafia e che finora non erano state interamente trattenute.

 

Da qui le gravi difficoltà di cassa e di bilancio.

Immediate le osservazioni del vicesindaco che ha contestato a Sergio Tempo di non aver avuto la giusta attenzione sul problema di tale debito.

Istantanea la difesa dell’assessore il quale ha ricordato di aver chiesto decine di volte al ragioniere se il debito delle anticipazioni fosse stato assolto e di avere sempre ricevuto ampie assicurazioni.

 

Anche il consigliere Mazzei è intervenuto ricordando che nemmeno a lui che pur li aveva ripetutamente sollecitati sono stati offerti i dati reali sul debito residuo.

Il vicesindaco ha continuato a contestare la inidoneità dell’assessore Tempo giungendo ad affermare : “Ora capisco perché Mazzei non ti ha voluto nella sua lista!”, una affermazione grave e lesiva.

Il sindaco Monica Sabatino con molta intelligenza politica ha cercato di smorzare la querelle sostenendo che “La colpa è del ministero che non ha mai comunicato il piano di rientro delle anticipazioni. Troveremo comunque una soluzione, al limite anche chiedendo al MEF la diluizione delle rate di rientro”.

Ricordiamo che le anticipazioni vennero erogate dalla Cassa DDPP su richiesta e per conto del Ministero dell’Interno.

Certo che è ben strano il fatto che negli due ultimi bilanci il Mef non abbia trattenuto le somme come fatto adesso.

Ed è altrettanto strano che tali debiti non siano stati riportati nei bilanci

Invece di far tesoro di questa buona via di uscita due sono andati avanti sostenendo le rispettive posizioni.

Al punto che il vicesindaco ha dichiarato di sentirsi minacciato .

 

Tempo, invece, ha affermato la sua volontà di chiarezza e verità: “Abbiamo l’obbligo di essere trasparenti…” ed ha contestato la inopportunità degli interventi di Morelli.

GB per ultimo ha ricordato che Tempo è assessore al bilancio da circa 10 anni e non può , quindi, accusare alcuno a sua discolpa ed alla fine ha dichiarato che chiederà la sfiducia dell’assessore.

Ora due sono le possibilità.

La prima è che GB ottenga la sfiducia , nel qual caso il comune avrà necessità di un altro assessore.

La seconda è che se GB non chiede o non ottiene la sfiducia sarà lui a dover trarre le ovvie conclusioni.

Non c’era quasi nessuno in consiglio comunale e purtuttavia la notizia della querelle si è sparsa per la città alla velocità della luce.

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Politica
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