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Polizia di Stato personale della Polizia Ferroviaria di Paola (CS) ha tratto in arresto un cittadino nigeriano trovato in possesso di 200 gr. di marijuana

Personale della Polizia di Stato, in servizio la Posto Fisso di Polizia Ferroviaria della stazione ferroviaria di Paola ha tratto in arresto un cittadino extracomunitario che occultava circa 200 gr. di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

 

Gli operatori della Polizia Ferroviaria, impegnati giornalmente nei servizi di vigilanza dell’importante snodo ferroviario di Paola, venivano insospettiti dall’atteggiamento insofferente e nervoso dell’arrestato che era appena sceso da un treno interregionale in transito.

Invitato a fornire i documenti di identificazione veniva accompagnato presso i locali uffici della Polizia di Stato, dove sottoposto a perquisizione personale veniva trovato in possesso dei 200 gr. di marijuana.

L’arrestato veniva messo a disposizione dell’A.G. competente.

Pubblicato in Paola

L’Ufficio immigrazione della Questura di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di espulsione nei confronti di un nigeriano di 30 anni irregolare sul territorio nazionale.

Il provvedimento è stato notificato una volta che l’uomo ha espiato la propria pena in carcere per essersi reso responsabile, a Monasterace, nell’aprile del 2018, insieme ad altri connazionali dei reati di violenza privata aggravata, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato.

Nell’occasione, l’uomo, insieme a dei complici, aveva sfondato a calci la porta in vetro dell’abitazione di un connazionale ed armati di bottiglie di vetro, mazze in legno e uno sgabello, lo avevano aggredito procurandogli varie contusioni e lesioni alla testa.

Oggi l’uomo è stato accompagnato nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Bari Palese in attesa del nulla osta dell’autorità giudiziaria per l’espulsione e il conseguente rimpatrio in Nigeria.

Pubblicato in Reggio Calabria

Sono il nostro modello come dice qualche politico italiano.

Un esempio per la nostra società.

Il nostro futuro.

Ecco la riprova.

Un mediatore linguistico è stato aggredito a Brognaturo nei locali gestiti dalla cooperativa “Stella del Sud”.

La Squadra Volante del Commissariato di polizia di Serra San Bruno è intervenuta, in seguito a una richiesta alla centrale operativa, nei locali della cooperativa “Stella del Sud” di Brognaturo.

Sul posto, gli agenti hanno appreso che, poco prima, all’interno della struttura, vi era stata una lite durante la quale era stato aggredito un mediatore linguistico.

La vittima dell’aggressione, che presentava sanguinamento dal capo e dal viso, ha immediatamente indicato, insieme ad altri presenti, l’autore del gesto che, però, non era sul posto.

Sono dunque iniziate le ricerche che, poco dopo, è stato rintracciato all’interno di una stanza della struttura.

L’aggressore è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio.

Si tratta di un cittadino nigeriano di 33 anni, domiciliato nel Centro di accoglienza che, su disposizione della magistratura di Vibo Valentia, è stato tradotto in carcere.

Aveva ingerito un chilo di eroina, divisa in 116 ovuli: la squadra mobile di Grosseto lo ha rintracciato e arrestato.

Si tratta di un 36enne nigeriano domiciliato a Padova e gravato da precedenti per reati che riguardavano la detenzione e lo spaccio.

L'uomo è stato controllato alla stazione ferroviaria.

 

Era nervoso e, a fronte di specifica richiesta, ha detto di aver ingerito ovuli contenenti eroina e che si stava sentendo male per i forti dolori addominali.

Gli agenti hanno scoperto e sequestrato, oltreché due telefoni cellulari, anche 255 euro e 80 sterline inglesi.

Dati i dolori lamentati, l'uomo è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Grosseto e sottoposto alle cure mediche che hanno permesso e agevolato l'espulsione degli ovuli di droga.

Ne sono stati complessivamente evacuati 116 di cui 114 di eroina e due di cocaina: come peso risultano 23 grammi di cocaina e addirittura 1 chilo e 318 grammi di eroina.

Nella casa dell'arrestato, in provincia di Padova, gli agenti della squadra mobile padovana hanno effettuato una perquisizione domiciliare sequestrando altri 14 ovuli con eroina per un peso complessivo di 158 grammi, 11 mila euro in contanti e due involucri con sostanza positiva al narcotest dell'eroina per un peso di circa 400 grammi.

L'uomo adesso è in carcere in attesa dell'udienza di convalida. La sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato oltre 300.000 euro.

Le indagini devono appurare i motivi della presenza a Grosseto dell'uomo

Pubblicato in Italia

Violentata per mesi dal suo aguzzino, il suo spacciatore che l'ha segregata in casa e costretta in uno stato di schiavitù dal quale è stata libera l'altro giorno dalla polizia durante un blitz nell'appartamento di Ancona, un tugurio in cui la giovane era costretta a vivere come un animale in gabbia.

La vittima è una ragazza italiana di 22 anni.

A finire in galera con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti un nigeriano di 37 anni.

Nei giorni scorsi, durante una perquisizione in un appartamento del capoluogo marchigiano, occupato da alcuni suoi connazionali, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno trovato all'interno la ragazza in compagnia del fermato.

La giovane ha raccontato che per procurarsi lo stupefacente aveva subito da mesi violenze sessuali, almeno 10-15 volte, da parte dell'uomo.

Le analisi tossicologiche svolte sulla vittima dall'Unità di crisi dell'Ospedale Salesi di Ancona hanno dato esito positivo alla presenza di droghe nel corpo della vittima.

Il 37 enne è stato quindi fermato e la misura è stata convalidata dal Gip.

In un primo momento il nigeriano era stato arrestato solo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni (un poliziotto è stato morso a una mano dal pitbull e poi medicato in ospedale) e detenzione di stupefacenti.

Poi, dopo le rivelazioni choc della 22enne e i riscontri, è stato fermato anche per gli altri reati ai danni della ragazza.

Pubblicato in Italia

Sono stati due senegalesi e un nigeriano. E ce ne sono altri! Maledetti. Loro. Chi li ha fatto entrare. Chi non li espelle. Chi li tollera. Chi li assiste. Chi non li arresta. Chi non li mette in carcere e butta la chiave!

 

 

 

Ecco il Messaggero cosa scrive stasera: “È stata lasciata morire in 12 ore di agonia.

Ai tre fermati per lo stupro e l’omicidio di Desirée sono contestate aggravanti pesantissime: quella della crudeltà, quella di avere abusato della minorenne in gruppo, di averle somministrato un cocktail di sostanze letali e di aver agito per motivi abietti.

Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e per il pm Stefano Pizza i tre fermati (due senegalesi e un nigeriano) sapevano che quelle droghe avrebbero potuto uccidere la sedicenne.

La avrebbero stordita e poi stuprata a turno.

Accorgendosi che la ragazzina stava morendo, non solo non l’avrebbero soccorsa, ma avrebbero continuato ad abusare di lei.

Poi, la avrebbero abbandonata, lasciandola morire.

Un incubo durato un’intera giornata. Iniziato nel primo pomeriggio di giovedì, quando Desirée è andata nello stabile abbandonato a San Lorenzo per comprare droga, e finito 12 ore dopo, in tarda notte, con il decesso della ragazzina.

Non è ancora chiaro quanti siano i componenti del branco.

Di sicuro, a violentare la minorenne c’erano quattro persone, ma potrebbero essere di più.

Gli investigatori della Squadra Mobile stanno cercando gli altri componenti del branco.

Fondamentali per identificare gli aggressori, le dichiarazioni dei testimoni ascoltati ieri fino a tarda notte dagli inquirenti.

Il primo fermo è scattato alle 23 di ieri, il secondo dopo l’una di notte.

Il terzo aggressore è finito in manette questa mattina.

Per loro, i pm hanno già chiesto la convalida del fermo.

Ora, si attende l’interrogatorio di fronte al gip.

Uno era stato espulso.

Pubblicato in Italia

Maledetta solitudine!

Milano (LaPresse) – Scoperto dalla polizia di Catanzaro e denunciato l’autore di una truffa compiuta con whatsapp.

La vittima è una donna catanzarese di 64 anni che si è rivolta al Commissariato Sezionale di PS di Catanzaro Lido per sporgere denuncia sull’ingente danno economico subito.

Subito è stata avviata l’attività d’indagine che, nell’arco temporale di circa due mesi, ha consentito di risalire all’identità dell’autore del reato.

La donna era stata dapprima attratta da una relazione sentimentale tramite messaggi su whatsapp da un soggetto connotatosi come “colonnello Melvin”.

Una volta conquistata la fiducia della malcapitata, l’interlocutore ha iniziato ad attuare il suo perverso piano.

Inviandole una foto di una valigetta che dichiarava contenere banconote per il valore di 2.400.000 dollari.

Perché la potesse consegnare alla donna per custodirla nel periodo in cui il colonnello sarebbe stato in missione Siria.

Era riuscito ad attrarre talmente tanto la signora che si era fatto destinare diverse somme

Nella fantasiosa narrazione la valigetta era in Bulgaria. Per sbloccarla alla dogana e farla recapitare, il “colonnello Melvin” ha richiesto grosse somme di denaro che la donna circuita si è lasciata convincere a versare a più riprese. Con bonifici, 2 su un conto corrente italiano e 2 su conti esteri, per una somma complessiva di 15.750,00 euro.

Nel corso dell’indagine il personale del Commissariato ha verificato l’identità dell’intestatario del conto corrente italiano, collegato ad una carta postepay.

Dai movimenti oltre ai versamenti effettuati dalla donna, risultano operazioni in entrata e in uscita di valori cospicui.

Gli accertamenti hanno condotto ad individuare quale autore della truffa un cittadino di nazionalità nigeriana I.O. 24enne residente a Torino.

E’ stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria.

Mentre proseguono le indagini per individuare gli intestatari dei conti correnti esteri.

Pubblicato in Catanzaro

Beh. Definirla strana forse non è sufficiente.

Ma serve per iniziare a raccontarla.

La vicenda è quella relativa ad un’ auto con un nigeriano attaccato sul cofano anteriore e che non mollava la presa.

 

 

Nemmeno se e quando l’auto girava,nel parcheggio della Lidl, tentando, presumibilmente, di farlo scivolare, scendere, cadere.

E dietro un altro migrante nigeriano con una bici, e proveniente dalla stazione ferroviaria, che inseguiva l’auto.

Insomma una vicenda che ha dell’incredibile e che forse per mera fortuna è andata a finire senza danni per le persone.

Si tratta di due ospiti della Ninfa marina.

Due “bravi” ragazzi, ci dicono.

Poi la vicenda è finita quando il secondo migrante ha fermato l’auto buttando la sua bicicletta davanti all’auto costringendola, così, a fermarsi.

Nel mentre sono arrivati i carabinieri di Amantea che hanno proceduto a definire la vicenda.

Nessun comunicato ufficiale da parte dell’Arma.

Sembra, però, che alla base della intera vicenda ci sia la vendita di un telefonino che però non funzionava.

O comunque l’oggetto ceduto non corrispondeva a quello promesso.

Da qui la reazione del giovane nigeriano che in questo modo ha inteso recuperare a somma pagata al venditore.

Sembra 100 euro.

Pubblicato in Cronaca

“Lamezia Terme – Gli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme hanno denunciato un 28enne originario della Nigeria per minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

 

 

In particolare, la squadra volante del Commissariato è intervenuta in seguito ad una chiamata alla Centrale con la quale era stato segnalato una persona che infastidiva i clienti in ingresso ed in uscita di un supermercato di Lamezia.

Gli agenti intervenuti all'ingresso del supermercato, hanno tentato di identificare il O.B., che si sarebbe rifiutato di fornire le proprie generalità e li avrebbe minacciati.

Il 28enne nigeriano, O.B., è stato accompagnato in ufficio, identificato e denunciato alla locale Procura della Repubblica di Lamezia”.

Poveri migranti!.

Ora nemmeno l’elemosina possono chiedere?

Ed allora che cosa devono fare?

Ma siamo certi che il giovane nigeriano non incontrerà nessun problema.

Siccome si tratta del suo unico lavoro forse i giudici lo assolveranno.

Lo hanno fatto con uno spacciatore figurarsi per minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità!.

Pubblicato in Lamezia Terme

Un nigeriano di 36 anni è stato arrestato dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale ed è stato denunciato per procurato allarme e false dichiarazioni sulla propria identità, dopo aver minacciato con un coltello alcuni passanti a Milano, in via Candia.

E’ avvenuto questa mattina.

La notizia è stata resa nota dal Sap (Sindacato autonomo di polizia) attraverso la pubblicazione sulla pagina Facebook del video dell'arresto registrato con uno smartphone.

Nel filmato si vede l'extracomunitario, in stato confusionale, che brandisce l'arma e una bottiglia di vetro.

Gli agenti della volante Bonola lo hanno rintracciato al terminal dei bus di Lampugano e, dopo aver messo in sicurezza i presenti tenendo a distanza l'esagitato puntandogli contro la pistola d'ordinanza, sono riusciti a disarmarlo con uno sgambetto e a bloccarlo senza ferirlo.

Dalla Questura hanno poi spiegato che Mamadou Yacoub ha un regolare permesso di soggiorno e un precedente per procurato allarme.

«Queste sono le situazioni nelle quali si trovano ad operare le forze dell'ordine ogni giorno - ha commentato il Sap accanto al video -.

Ogni istante impiegato per decidere come fermare questi soggetti può essere fatale.

Forza con questi taser!”

Pubblicato in Italia
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