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porta a portaLa stampa ed i mass media sono spesso “accusati”, quantomeno, di parzialità, se non di faziosità, verso le amministrazioni pubbliche ed i loro rappresentanti politici e non solo.

 

E questo solo perché la stampa libera, cioè non asservita e non di parte, è usa semplicemente richiamare l’attenzione su problemi, od aspetti degli stessi, di forte valenza sociale.
Come fare allora a non segnalare, come ci accingiamo a fare, il problema del “miracolo” del servizio di raccolta Porta a Porta del comune di Amantea?
In cosa consiste il miracolo? Semplice.
Come noto il comune o meglio il territorio di Amantea è costituito da due centri abitati, il capoluogo, a nord, con poco meno dei due terzi della popolazione complessiva, e le frazioni Coreca-Oliva e Campora, a sud , con poco più di un terzo della popolazione totale della cittadina.
In ragione di ciò, la precedente amministrazione comunale, quella proveniente dalla Giunta Tonnara, negli ultimi tempi gestita dal vice sindaco Michele Vadacchino, e della presenza della isola ecologica costituita dalla vecchia sede dell’Appennino Paolano, scelse di sperimentare il servizio di Raccolta Porta a Porta dei rifiuti proprio dal centro abitato minore.
Molti i dubbi iniziali. Grandi i risultati finali.

I Camporesi, come si sperava, forse perché più orgogliosi della loro identità , forse perché più pronti a muovere verso un futuro positivo, si sono comportati “alla grande” ed hanno ottenuto percentuali altissime di differenziata.
Una percentuale abbondantemente superiore al 50%, pur con un servizio non totale per scelte politico-amministrative, il che fa ben sperare in altri traguardi.
Un dato, questo, che costituisce, comunque, un vanto non solo per i camporesi ma in generale per tutti gli Amanteani.
Un dato che, inoltre, costituisce un vanto per ambedue le amministrazioni, sia per quella Tonnara-Vadacchino, che per quella Sabatino, della quale è assessore all’ambiente Antonio Rubino, che la ha garantita e continua a garantirla.
Un dato di cui occorre ringraziare la di Lamezia Terme che sotto il governo della triade Cesare Pelaia (Presidente) , Giuseppe De Sensi e Maria Esposito (Consiglieri) costituisce forse l’unico vanto di azienda pubblica della intera Calabria, esente da scandali ed infiltrazioni politiche e mafiose.

Quella Multiservizi che grazie ai commissari straordinari conseguenti allo scioglimento del consiglio comunale di Amantea ed all’interessamento dell’ingegnere Pileggi ha assunto il servizio RSU di Amantea che ne è socio dopo il fallimento dell’Appennino Paolano conseguente alla gestione successiva a quella dell’ex consigliere regionale Franco La Rupa.
Un dato che certamente ha influenzato la recente decisione di estendere il servizio anche al capoluogo.
Una decisione che pur tardiva si imponeva e si impone per mille ed una ragione.
Nessun turismo è realisticamente possibile con “grispelle e canzoni” se il territorio è invaso di cassonetti maleodoranti di rifiuti e di quanto ne consegue, topi e mosche comprese.
Nessuno potrà pretendere che il mare sia pulito se poi lo stesso percolato finisce nel mare stesso senza alcun trattamento

La città ne trarrebbe un vantaggio incredibile in termine di immagine.
I risparmi in termini di riduzione dei costi di sversamento sarebbero altissimi e potrebbero tradursi in riduzione delle tariffe da un lato ed in efficienza del servizio stesso a condizione, ovviamente, che si continui come adesso e si eviti di ritornare alla deleteria ultima gestione tipo Appennino Paolano.

Calabria Maran 10 Years ago
La Calabria è invasa dai nostri rifiuti ed urge trovare le soluzioni

Sei d'accordo che la soluzione è incrementare la raccolta differenziata porta a porta eliminando i cassonetti nella città?


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Maran - 10 Years ago

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviataci dal sindaco Vadacchino in merito alla vicenda dei rifiuti 

“La città da oltre due settimane è coperta da cumuli incredibili di spazzatura, ma la Regione continua a rimanere sorda ai nostri appelli disperati.

Quella di stamattina è la terza segnalazione che nel giro di dieci giorni inoltriamo all’Assessore Regionale all’Ambiente e ai Prefetti di Cosenza e Catanzaro, ma senza ricevere alcuna risposta.

Anzi una risposta, seppur indiretta, l’abbiamo ricevuta dal Dipartimento Politiche dell’Ambiente che inspiegabilmente ci esclude dall’elenco dei comuni autorizzati a conferire nei giorni 25 e 26 presso l’impianto di Lamezia.

E ciò avviene senza tener conto del fatto che il nostro Comune ne ha diritto in quanto, relativamente ai servizi tecnologici (acqua potabile pozzi di Nocera Terinese, consorzio bonifica tirreno catanzarese - Lamezia Terme, depurazione Nocera Terinese, spazzatura) era aggregato all’ex ATO 2 di Catanzaro; per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, infatti, è socio della Società Lamezia Multiservizi - con sede a Lamezia Terme e di cui fanno parte altri diciannove comuni - e la stessa è abilitata ad oggi allo sversamento presso la società Daneco di San Pietro Lametino.

Nonostante si stia attuando il sistema “porta a porta”, con fondi propri, per il 40% del territorio comunale, la situazione resta molto grave e al limite del collasso e le vie cittadine risultano occupate da circa 400 tonnellate di rifiuti. (Nella foto i rifiuti lungo la SS18)

E questo avviene a ridosso del noto Carnevale “Città di Amantea” (dal 02 al 9marzo) che registra almeno 50 mila presenze annue anche da fuori regione. Chiediamo perciò l’immediata inclusione del nostro Comune tra quelli che da domani potranno conferire presso l’impianto di Lamezia Terme.

Se ciò non dovesse avvenire saremo costretti a porre in essere misure anche drastiche (chiusura delle scuole, degli uffici, ecc) a tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Non si esclude, inoltre, l’eventualità che i cittadini possano ricorrere a forme di protesta eclatanti”.

 

Una sola domanda: a chi altri se non ai Pianopolesi possiamo mandare i nostri rifiuti?

 

Pubblicato in Cronaca

Abbiamo detto che il comune ha vinto presso il Tar la causa contro la regione che aveva revocato il finanziamento per il servizio porta a porta, ricordando chi ne aveva fatto un cavallo di battaglia politica, ma senza avvertire, poi, la opportunità di rimediare, riconoscendo il risultato del ricorso amministrativo, così confermando la pochezza dei politici amanteani .

Ora diamo notizia che il comune ha deciso di avviare il servizio di raccolta porta a porta chiamando al compito promozionale del nuovo servizio gli operatori che erano usciti vincitori dalla apposita selezione.

A giorni, quindi, sciameranno nelle case degli amanteani gli informatori ambientali che daranno le informazioni utili ad una collaborazione indispensabile per il funzionamento del’innovativo servizio.

Se davvero il servizio di raccolta porta a porta sarà realizzato come necessario la città acquisirà una immagine notevolmente migliore.

La sola eliminazione dei cassonetti costituirà un notevole passo avanti per la città, non solo per l’igiene e la pulizia, ma anche per l’immagine turistica e la ordinaria attrattività commerciale.

Certo sarà un impegno gravoso che imporrà preliminarmente la attivazione di almeno due isole ecologiche di cui una nel capoluogo ed una nella frazione.

Sarà poi assolutamente indispensabile che il comando della Polizia municipale attivi una task force specifica per irrogare sanzioni specifiche ai tantissimi ineducati che usano il territorio con dispregio e violenza.

Si tratta della principale scommessa che farà l’amministrazione comunale che giocherà la propria immagine politica quasi esclusivamente su questa straordinaria novità, vincendo o perdendo. Noi staremo a vedere la evoluzione e vi riferiremo.

Pubblicato in Politica

La querelle tra maggioranza e minoranza sulla perdita del finanziamento regionale di 349.200,00 euro per l’avvio della raccolta porta a porta , e che ha visto anche un consiglio comunale intenso e partecipato, ha trovato risposta definitiva.

Amantea ha perso il contributo ma non è il solo.

Amantea risulta tra i progetti mai avviati insieme ad Acquappesa, alla Comunità montana Alto Ionio, alla Comunità montana Alto Mesima-Mopnte Poro, al consorzio Locride ambiente enti locali, a Fertoleto Antico, ad isola capo Rizzuto, a Longobardi, a Mottafollone, a Motta san Giovanni, a Petilia Policastro, a Varapodio, ad 8 Unioni dei comuni, comprendenti ben 32 comuni, tra i quali Rossano e Corigliano calabro.

Non solo.

Ma sono stati anche revocati i cofinanziamenti di altri 30 comuni tra cui Crotone e Reggio Calabria che devono restituire ognuno 300.000,00 euro che erano stati anticipati della regione.

Insomma un grande flop.

Un flop iniziato forse con lo stesso bando che chiedeva risultati irraggiungibili.

O forse si tratta di querelle tra assessori regionali. Dice infatti Pugliano che il prof Greco( precedente assessore all’ambiente che ha denunciato incompetenze varie) “sia come quel guidatore che va contro mano e chiama la Polizia per denunciare tutti gli altri che vanno contro senso”

La triste verità è che i fondi europei potevano costituire un impulso per raggiungere risultati di raccolta più europei togliendo la Calabria( ed ovviamente i suoi comuni) dal ruolo di Cenerentola della Raccolta differenziata con percentuali di poco più del 10 %.

Ora per quanto riguarda Amantea la parola passerà sicuramente al TAR, come assicurato dal sindaco Tonnara nella riunione consiliare del 25 giugno, atteso che secondo i legali del nostro comune sussisterebbero evidenti ragioni a favore del nostro ente.

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