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BUON VOTO

 

Oggi che siamo chiamati alle urne dobbiamo essere consapevoli di questo: è il primo voto della nostra epoca con una pandemia in corso.

 

Un primato assoluto.

La famigerata influenza Spagnola del 1920 si consumò in un tempo in cui il suffragio universale era ben di là da venire: nell’ottobre di quell’anno, in Italia, si votò per le amministrative.

 

Ma al seggio potevano andare solo i maschi maggiori di trent’anni d’età.

 

È dunque, quella di oggi, la prima prova democratica segnata da un virus collettivo e globale: invita perciò, tutti noi, a una responsabilità maggiorata, a una riflessione più profonda sull’importanza di ciò che siamo chiamati a fare. 

 

Il nostro appello a tutti i cittadini è quello di esercitare quel diritto di voto.

Non lasciamo che gli astenuti siano la maggioranza.

 

Cerchiamo tutti di rispettare le regole per un voto in sicurezza.

In un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo sono comprensibili i timori, specialmente per le persone più fragili, nel recarsi alle urne, ma si potrà votare in assoluta sicurezza.

 

Gli accessi alle varie sezioni elettorali saranno separati, saranno separate le entrate e le uscite.

 

Poche ma semplici regole: non si può accedere al seggio senza mascherina,  si deve mantenere il distanziamento, fuori e dentro la sezione elettorale, si devono evitare assembramenti, all'interno ed all'esterno del seggio. 

 

L'elettore dovrà utilizzare il gel prima e dopo il voto, dovrà seguire la segnaletica e le indicazioni degli addetti al seggio; serviranno inevitabilmente tempi più lunghi dovuti alle varie operazioni previste dal protocollo Covid, nel corso della giornata saranno sospese le operazioni di voto per alcuni minuti per permettere la sanificazione dei locali

 

BUON VOTO A TUTTI

 

 

Pubblicato in Calabria

Prima, in sintesi, risultati del referendum consultivo di Veneto e Lombardia.

Sono stati quattro milioni i veneti al voto per il referendum sull’autonomia regionale.

L’affluenza è arrivata al 57.9%. I sì sono stati 98%, i no 2 per cento.

In Lombardia l’affluenza è stata del 40% circa, al di sopra della soglia del 34% fissata come “tetto” dal governatore Roberto Maroni, con il Sì che ha ottenuto il 95,6%.

Bergamo la città dove si è votato di più, Milano quella dove meno cittadini sono andati al voto. Maroni ha ringraziato i “3 milioni di lombardi che sono andati a votare” e ha annunciato un fronte comune con l’Emilia Romagna per ottenere maggiore autonomia dallo Stato centrale.

Ora passiamo a Zaia

Zaia dichiara: “Vincono i veneti, il senso civico dei veneti del “paroni a casa nostra”.

Nell’alveo della Costituzione si possono fare le riforme.

Il Veneto c’è, i veneti hanno risposto all’appello.

Vince la voglia di dire che siamo padroni a casa nostra”.

E poi conclude: “Vogliamo i 9/10 delle tasse”.

Infine il governo.

Il sottosegretario agli affari regionali Gian Claudio Bressa annuncia di essere “pronto ad aprire una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia”.

In attesa di capire il timing delle due regioni, la vittoria del sì ha un evidente significato politico che viene capitalizzato da Matteo Salvini: “5 milioni di persone chiedono il cambiamento alla faccia di Renzi che invitava a stare a casa”, esulta.

Il leader della Lega, partito che ha fatto dell’autonomia uno dei suoi cavalli di battaglia non a caso parla dunque di “occasione unica”.

Per ultimi noi calabresi.

Sappiamo che si tratta di Venexit.

E’ palese, ma non è serio. Affatto.

Tutto sommato ci sono ragioni da valutare e condizioni per accettare la proposta.

Il Veneto vuole staccarsi dall’Italia? Bene che lo facciano ma come dice Zaia nell’alveo della costituzione” ed aggiungiamo noi, nell’alveo della logicità e della giustizia

Che vadano via o che ottengano il 90% delle tasse.

L’importante è che si paghino da soli il Mose( e quant’altro) e si portino anche il 90% del debito pubblico nazionale.

In fondo anche noi calabresi è giusto che, cadendo ancora più giù, in uno scatto di reni cominciamo ad eleggere politici veri e capaci!

Pubblicato in Italia

pdSi è svolto in data 10 dicembre 2016 – nella sede del PD Amantea – un incontro per analizzare l’esito del voto al Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.

 

L’iniziativa – organizzata dal Circolo cittadino del Partito Democratico – è nata con l’obiettivo di meglio comprendere il comportamento degli elettori, di esaminare i flussi elettorali ed analizzare le tendenze per fasce d’età nell’ultima consultazione referendaria, che ha visto prevalere i No.

 

I lavori sono stati introdotti dal Segretario Enzo Giacco che si è soffermato sul valore della straordinaria partecipazione al voto e sul ruolo che il web e i social network hanno giocato nella campagna referendaria.

È seguita la relazione del Prof. Roberto De Luca – Ricercatore di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria e membro dell’Osservatorio Politico-Istituzionale – che ha approfondito le diverse dinamiche che hanno caratterizzato il voto al Referendum, offrendo anche una analisi in merito alle ricadute che lo stesso ha determinato.

 

Il dibattito ha visto la partecipazione di Segretari e dirigenti PD, ma anche di tanti cittadini desiderosi di approfondire l’esito del Referendum.

A conclusione dei lavori, il Prof. De Luca – cogliendo l’attualità della tematica - ha anche offerto un suo contributo con riferimento ai sistemi elettorali.

“Anche in considerazione della rilevanza del tema oggetto del Referendum e che tanto ha appassionato gli italiani – ha dichiarato il Segretario Giacco – il Partito Democratico di Amantea, nel prossimo mese di gennaio, organizzerà un momento di riflessione sulla Carta costituzionale, al fine di approfondire le questioni dibattute negli ultimi mesi, ma anche per diffonderne la conoscenza ed il valore dei principi e dei diritti in essa enunciati”.

Pubblicato in Politica

riflessione-700x400Il quattro dicembre gli italiani hanno mandato un segnale inequivocabile al PD renziano e a tutti i sostenitori del SI (confindustria-finanza-grandi giornali-TV). I numeri dell’affluenza alle urne e i numeri del NO sono lì a dimostrare che gli italiani hanno una diffusa e consapevole cultura democratica ed assegnano alla Costituzione del 1948 un grande importanza, la considerano un baluardo di democrazia e di difesa di ogni tentativo di voler ridurre gli spazi di rappresentatività del popolo.

Il popolo italiano votando in grande maggioranza NO, dimostra di riconoscersi nella Costituzione del 1948, certo non perché la ritiene inviolabile e immodificabile, (lo hanno detto in tutte le lingue tutti i sostenitori piccoli e grandi del NO!).

Ha detto NO perché ha ritenuto profondamente sbagliato il metodo (la nuova Costituzione è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo) e il merito ( il popolo non è disponibile a rinunciare al suo diritto di voto per nessuna ragione al mondo!)

Questo risultato speriamo che sia monito a qualsiasi uomo politico o partito che nel futuro voglia mettere mano a modifiche o riscritture unilaterali della Carta Costituzionale.

La Costituzione è, e deve restare, quel patto che lega tutti i cittadini, nella quale tutti si devono riconoscere e farli sentire una comunità.

Altra cosa importante che questa campagna elettorale e questo voto a messo in evidenza è che dopo il quattro dicembre chiunque si azzardi a parlare a sproposito del M5S con riferimento esplicito al “populismo” caricandolo di significato negativo, debba pensarci due volte.

Questo movimento che chiede più legalità, si batte contro la corruzione, difende l’ambiente ,si batte contro la finanza pirata, si batte per ridurre le diseguaglianze, si è battuto con determinazione e con convinzione per difendere la Costituzione.

Ma non dovrebbero essere questi temi propri dei partiti di sinistra?

Il risultato del referendum anche nel mio piccolo paese,Cleto, è stato sorprendente.

Alle ultime elezioni amministrative (maggio 2016),a Cleto, si sono confrontate due liste civiche che sostanzialmente sono state due liste di un PD diviso per ragioni prettamente personali.

I risultati delle elezioni 2016 hanno assegnato 473 voti a “Insieme per Cleto” e 424 a “A testa Alta” e circa 80 sono stati i cittadini che non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla e bianca.

Al referendum del quadro dicembre sia la minoranza (PD), sia la maggioranza (PD) hanno seguito le indicazioni della casa madre, il PD di maggioranza, e hanno fatto propaganda e dato indicazioni per il SI.

Per il NO in modo aperto e pubblico ci siamo espressi pochissimi cittadini. Per questo a Cleto il SI avrebbe dovuto stravincere con risultai bulgari!

Ma i cittadini di Cleto, 612 votanti, hanno votato 351 NO e 252 SI.

Nel dopo voto tra maggioranza e minoranza ci sono state sotterranee accuse reciproche di tradimenti, la maggioranza pensa che abbia tradito la minoranza e viceversa. Forse avranno qualche difficolta a spiegare questi risultati ai loro referenti politici regionali e provinciali!

C’è da osservare che sia la maggioranza che la minoranza non hanno fatto quella massiccia “sacrosanta propaganda scientifica” (per dirla alla DE Luca!) e si sono attenuti a una propaganda soft che non ha visto smuovere clientele e parentele.

Questo è una prova che quando nel confronto politico non entrano pesantemente le clientele e le parentele il voto, dappertutto, è molto più libero e democratico e rivela sorprese interessanti!

Il risultato eclatante del referendum a Cleto dimostrata in modo inequivocabile, che, tra amministratori (maggioranza e opposizione insieme) e cittadini , non c’è sintonia politica!

Non è proprio il massimo per la democrazia!

                                                                                                                         Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Amantea. Questo è il comunicato stampa del PD.

 

 

Il Partito Democratico di Amantea organizza un incontro per analizzare il voto al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016

 

Comprendere il comportamento degli elettori, esaminare i flussi elettorali, analizzare le tendenze per fasce d’età – anche in considerazione della tematica di grande rilevanza oggetto del referendum confermativo – pensiamo possa essere di particolare importanza al fine di acquisire una maggiore consapevolezza sull’esito del referendum.

 

A tal riguardo – e lo ringraziamo per aver accettato il nostro invito – abbiamo chiesto al Prof. Roberto De Luca, Ricercatore di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria e membro dell’Osservatorio Politico-Istituzionale, di tenere un Seminario rivolto agli iscritti al Partito, ma anche a tutte le cittadine ed i cittadini interessati alla tematica.

 

 

L’incontro si terrà sabato 10 dicembre alle ore 18.00 nella sede del Circolo del Partito Democratico di Amantea, in via Nuova n° 28.

ok milly eLa ex Porno Diva Milly D'Abbraccio, icona del cinema hard degli anni '90, attraverso una serie di post pubblicati sui suoi profili social di Facebook ed Instagram, si è schierata apertamente a favore del 'Sì' nelle votazioni per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Minacce ed accuse sono state rivolte all'artista per la posizioni assunta, e alle quali la Diva ha risposta con estrema durezza e decisione.

''Ho fatto questo lavoro perché capite solo quello voi italiani!'', è stato uno dei tanti sfoghi postati dalla ex porno attrice come reazione alla valanga di offese ricevute. I commenti che sono seguiti, successivamente, hanno definitivamente convinto Milly D'Abbraccio nel rilasciare un' intervista che le permettesse di chiarire una volt per tutte la sua posizione per 'Sì' ed il suo sostegno a Renzi.

Dichiarazioni che non si limitano alle solo critiche ricevute, ma che scavano più a fondo nelle ragioni che hanno portato gli italiani a preferire il ''No'' e che sorprendono per l'inaspettato desiderio di voler intraprendere una carriera politica a fianco di Renzi, nei cui confronti e nei cui ideali si rispecchia, e di cui loda l'autorevolezza e il decisionismo.

Un passato da femminista, da radicale, da socialista ed un approdo al ''modello Renzi'', che stando alle sue parole, con un netto e singolo 40%, è stato preferito alla frammentaria alternativa dell'opposizione, composta da un diviso 68% ,e di cui dubita fortemente la coesione nell'avallo di un nuovo governo. Un pensiero articolato ma lineare quello di Milly D'Abbraccio, che viene espresso con affermazioni dure, che non lasciano spazio a fraintendimenti, e che segnano il pensiero di un personaggio pubblico che ha deciso di esprimersi senza veli e senza censure agli occhi del suo pubblico.

- Qual è stata la sua reazione alle accuse?

Questa accuse fatte sui miei profili social mi hanno dato l'impressione che esista un'Italia che non ami l'Italia.

Quando ho letto queste accuse ho capito che il problema non sono i politici, il parlamento o il referendum: il problema sono gli italiani.

Gli italiani oramai sono ignoranti in politica. 

L'elettore medio che va a votare non ha nessuna cognizione di quella che è la politica, non sa nulla, non ha ideali politici, è una pecora. Il 68% dei 'No' che si è espresso alle urne è un insieme composto prevalentemente dal voto dei giovani. Noi anziani abbiamo votato paradossalmente per il 'Sì', per il cambiamento. Questo è drammatico. Negli anni '60, nel '68, erano i giovani a fare la rivoluzione. Erano i giovani a buttare le bombe molotov nelle scuole, nei licei, nelle piazze. Ed io c'ero, li vedevo.

Erano i giovani che ribaltavano le istituzioni degli anziani. Oggi invece è il contrario. I giovani hanno detto di 'No'',mentre le persone mature hanno scelto il ''Sì''.

Questo fa riflettere, e fa capire che non ci sono più ideali politici. Di conseguenze non essendoci più ideali politici, quando si vota le persone non hanno più nessuna cognizione di voto, e tutto questo è una tristezza, un vuoto che l'Italia ha per il proprio paese. 

- Alcuni l'hanno ''accusata'' di essere di sinistra.

Sono commenti senza senso. Non consideriamo poi che sono una libera professionista. Non esercitando la politica per mestiere, sono libera di scrivere ciò che voglio.

Riconoscendo un valore importante, in quanto personaggio pubblico, alle mie dichiarazioni, mi hanno fatto intendere di essere importante quasi come fossi una parlamentare.

Io non ci sono in parlamento, ma ci vorrei essere, poiché a modo mio ho ho fatto la mia politica attraverso i social.

Io ho provocato, ho detto che ho fatto la porno diva perché gli italiani capiscono sono ''quella''.

Io sono di sinistra adesso perché ho un leader che mi rappresenta, ma in passato sono stata socialista. Addirittura, quando ero ragazzina mi associavo alle femministe, poi sono stata radicale e poi ho abbracciato i socialisti. Ora sono renziana, ma di sicuro non di destra. Non mi ci rispecchio.

- Come interpreta la vittoria del ''No''?

Il ''No'' è una delusione, è una chiusura dell'Italia.

Ho sentito politici che parlavano di un ritorno alla Prima Repubblica.

Stiamo tornando indietro, non stiamo facendo un passo avanti.

In realtà Renzi non ha perso, ma ha dimostrato di aver conquistato da solo il 40% per cento. Ciò dimostra che il modello Renzi ha vinto e che l'italia vuole questo modello. Se si presentasse domani alle elezioni, sono sicura che avrebbe tanti di quei voti che nessuno mai potrebbe immaginare. Il 68% risultante dal n, è composto una coalizione di partiti in cui nessuna componente è d'accordo. Stando così le cose, che succederà per il prossimo Governo?

Quando Renzi era al governo, lui decideva. ''E' un dittatore'' dicevano, ma è quello che vi vuole per l'Italia. Da noi, se fai parlare tutti non combini niente. Io non amo Mussolini, né il fascismo, tanto meno il nazismo, ma devo dire che l'Italia ha funzionato solo quando ''c'era lui''. Questo vuol dire che, siccome gli italiani sono dei caproni, c'è bisogno di uno che prenda le decisioni fa per tutti. Quindi Renzi va benissimo.

Gli italiani sono un popolo di pecore, e lo dimostra il fatto che stanno sempre a lamentarsi. Per loro, sono tutti papponi, tutti puttanieri, tutti inciucisti, ma quando negli effetti hanno l'opportunità di cambiare, di una svolta, ecco che tornano indietro non prendendo nessuna posizione. Il marcio non è in parlamento, ma nella società, nella popolazione. Nell'impiegato che fa timbrare il cartellino e che non va al lavoro. Il parlamento è lo specchio di quello che è la popolazione, cioè il nulla. Quindi, di che ci lamentiamo?

Chris Barlati.

Pubblicato in Italia

Può essere utile evidenziare i voti sulla costa tirrenica.

 

Ad ogni nostro lettore sarà facile porre in relazione il comune con il politico od i politici di riferimento.

 

Cominciamo da sud

Ad Aiello calabro , il SI ottiene il 52,21 % ed il NO ottiene il 47,79 %

A Cleto , il SI ottiene il 41,04 % ed il NO ottiene il 58,96 %

A Serra d’Aiello il SI ottiene il 33.94 % ed il NO ottiene il 66,06 %

A San Pietro in Amantea il SI ottiene il 34,10 % ed il NO ottiene il 65,90 %

Ad Amantea il SI ottiene il 33.54 % ed il NO ottiene il 66,46 %

A Lago il SI ottiene il 25,32% ed il NO ottiene il 64,68 %

A Belmonte calabro il SI ottiene il 34,57 % ed il NO ottiene il 65,43%

A Longobardi il SI ottiene il 27,99 % ed il NO ottiene il 72,01 %

A Fiumefreddo bruzio il SI ottiene il 26,40 % ed il NO ottiene il 73,60 %

A Falconara Albanese il SI ottiene il 35,18 % ed il NO ottiene il 64,82 %

A san Lucido il SI ottiene il 32,13 % ed il NO ottiene il 67.87 %

A Paola il SI ottiene il 25,72 % ed il NO ottiene il 74,28 %

A Fuscaldo il SI ottiene il 24,04% ed il NO ottiene il 75,96 %

A Guardia Piemontese il SI ottiene il 28,45 % ed il NO ottiene il 71,55 %

Ad Acquappesa il SI ottiene il 37,78 % ed il NO ottiene il 72,22 %

A Cetraro il SI ottiene il 27,83 % ed il NO ottiene il 72,17 %

A Bonifati il SI ottiene il 33,47 % ed il NO ottiene il 66,53 %

A Belvedere Marittimo il SI ottiene il 30,95 % ed il NO ottiene il 69,05%

A Diamante il SI ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %

A Grisolia il SI ottiene il 24,44% ed il NO ottiene il 75,56%

A Santa Maria del cedro il SI ottiene il 20,23 % ed il NO ottiene il 79,77%

A Sant’Agata d’Esaro il SI ottiene il 47,35 % ed il NO ottiene il 52,65%

A Scalea il SI ottiene il 26,36 % ed il NO ottiene il 73,64 %

A San Nicola Arcella il SI ottiene il 27,59 % ed il NO ottiene il 72,41%

A Praia a mare il SI ottiene il 30,90 % ed il NO ottiene il 69,10 %

A Tortora il SI ottiene il 30,33 % ed il NO ottiene il 69,67 %

Ad Aieta il SI ottiene il 54,50 % ed il NO ottiene il 45.50%

Solo due i comuni nei quali vice il SI.

 

Si tratta del paese di Franco Iacucci , cioè Aiello calabro, e del paese di Gennaro Marsiglia, cioè Aieta

Debacle di Magorno nel cui paese , cioè Diamante, il si ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %.

 

Ma lui in sintesi ha dichiarato:

  1. a)La responsabilità della sconfitta è di Renzi( solo sua?);
  2. b)Registriamo lo stato di malessere del SUD( e finora non lo avevate compreso?)
  3. c)Insistiamo per il rinnovamento( ci spieghi cosa intende, per favore);
  4. d)Porteremo avanti i processi di rinnovamento che ci vengono chiesti di cittadini( questa si che è una novità!)

“ Non è il risultato per il quale ci siamo spesi ma prendiamo atto della netta volontà popolare e da questa ripartiamo nella nostra azione politica, con rinnovato impegno e immutata passione.

In questa direzione, d’altro canto, va il discorso di Matteo Renzi, che con serietà, si è assunto a un’ora dal responso delle urne la responsabilità della sconfitta, rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio.

La prevalenza dei no porta in primo piano una immediata riflessione sulla necessità e l’urgenza, all’interno del Pd e dei governi e delle istituzioni del Paese, di modificare gli assetti precostituiti, abbandonando personalismi e rispondendo alla domanda di cambiamento che con forza ci viene consegnata dagli elettori.

 

Il voto del Sud fotografa uno stato di malessere che non può passare in secondo piano.

Rimaniamo fermamente convinti che la strada del rinnovamento non vada abbandonata, al contrario perseguita con forza e determinazione.

Si apre una fase di difficile decodificazione sul piano strettamente politico ma il Pd tutto, a partire da quello calabrese, mantiene salda la barra del riformismo e della volontà di incidere positivamente nella vita del nostro Paese e della nostra regione, portando avanti e fino in fondo quei processi di rinnovamento che in maniera chiara ci vengono chiesti dai cittadini. Ernesto.”

Pubblicato in Basso Tirreno

La Calabria conferma la debacle di Mario Oliverio e del suo entourage politico affaristico.

 

La Calabria ha dato il 67,02% al NO e solo il 32,98 % al sì: una disfatta.

 

I votanti sono stati 845.775 su 1.553.741, pari al 54,43 %.

Praticamente gli elettori sono stati 573.558 in provincia di Cosenza, su 873 seggi.

Segue Reggio con 430.335 elettori, su 699 seggi.

Catanzaro con 288.862 aventi diritto e 422 seggi.

Crotone con 288.862 aventi diritto e 422 seggi

Vibo con 127.853 elettori e 211 seggi.

I calabresi all’estero erano 325.729 unità di cui 168.886 donne contro 156.843 uomini.

 

La maggiore presenza è in Europa con 155.254 unità.

Segue la circoscrizione America meridionale dove sono presenti 105.229 calabresi e l'America centrale (40.897 elettori).

 

Ultima per consistenza numerica di calabresi residenti all'estero la circoscrizione che comprende Africa, Asia, Oceania e Antartide: qui vivono 24.349 calabresi.

Nel dettaglio la provincia che ha registrato la maggiore affluenza è Catanzaro con il 56,41%.

Segue Cosenza con il 56,12 % e Vibo con il 53, 78% .

In coda le provincie di Reggio e Crotone rispettivamente con il 53,14% e il 47, 82%.

 

Questi i dati del SI e del NO provincia per provincia

Reggio Calabria: NO 69,55% – SI 30,45%

Crotone NO 67,80% – SI 33,20%

Cosenza: NO 66,55% contro SI 33,45%.

Catanzaro: NO 66,20% – SI 33,80%

Vibo valentia: NO 64.07% – SI 35,93%

Il dato è praticamente omogeneo in tutte le province.

Questi i dati nei capoluoghi di provincia

Reggio Calabria: NO 68,95% – SI 31,05%

Crotone: NO 71,84% – SI 28,16%

Cosenza: NO 68,66% -  SI 31,34%.

Catanzaro: NO 69,75% – SI 30,25%

Vibo valentia: NO 68,25% – SI 31,75%

 

Anche in questo caso un voto tutto da capire.

Pubblicato in Calabria

Elettori  - 4.052.341

 

Votanti - 1.245.929 pari al 30,74%.

Voti per il SI 722.672 pari al 64,70%.

Voti per il NO 394.253 pari al 35,30%.

 

Schede Bianche 9.297 pari al 0,74%.

Schede Nulle 119.174 pari al 9,56%.

 

Non assegnate 533 pari al 0,04%.

Dato aggiornato al 05/12/2016 - 07:26

 

Il SI stravince.

Tutte da comprendere le ragioni.

Dati per circoscrizione:

Europa                                               Il SI ottiene il 62,42%            il NO ottiene il 37,58%

 

America Settentrionale e centrale         Il SI ottiene il 62,24%            il NO ottiene il 37,76%

 

America meridionale                           Il SI ottiene il 71,94%            il NO ottiene il 28,07%

 

Africa ed Oceania                               Il SI ottiene il 59,68%            il NO ottiene il 40,32%

 

Note sul voto per stati

Il SI vice dappertutto tranne che in

Bulgaria dove il NO ottiene il 54,30%.

Danimarca dove il NO ottiene il 50,21%.

Estonia dove il NO ottiene il 58,53%.

Federazione Russa dove il NO ottiene il 56,17%.

Finlandia dove il NO ottiene il 59,29%.

Irlanda dove il NO ottiene il 58,04.

Islanda dove il NO ottiene il 74,68.

Lettonia dove il NO ottiene il 54,00%.

Lituania dove il NO ottiene il 52,54%.

Malta dove il NO ottiene il 63,00%.

Norvegia dove il NO ottiene il 51,59%.

Polonia dove il NO ottiene il 53,07%.

Repubblica Ceca dove il NO ottiene il 57,30%.

San marino dove il NO ottiene il 51,77%.

Slovacchia dove il NO ottiene il 61,62%.

Ungheria dove il NO ottiene il 55,34%.

 

Nelle Americhe solo il Costarica il NO ottiene il 51,39%.

 

Nel resto del mondo votano per il NO solo il Kazakhstan,la Nigeria, il Kenya, l’Oman, l’Armenia, l’Uzbekistan, il Pakistan, l’India, la repubblica di Corea, il Giappone, il Vietnam, il Laos, la Malaysia.

Pubblicato in Mondo

E’ esploso il caso delle matite non copiative

Anche a Rende diversi elettori, così come nel resto d’Italia, hanno denunciato anomalie.

 

 

Ed hanno ottenuto la sostituzione delle matite stesse.

Facciamo attenzione.

 

Ecco la denuncia della signora Giusi Barci.

“ Al seggio 7 di rende mi hanno dato una matita che non era del ministero, infatti si cancellava con la gomma.

Ho fatto scoppiare un casino: chiamato i carabinieri, avvisato la RAI e fatto mettere a verbale dal presidente quanto accaduto con la firma dei testimoni

 

Dopo momenti di concitazione in cui ciascuna delle autorità presenti al seggio manifestava la sua ignoranza ed arroganza ,MIRACOLOSAMENTE, uscivano le matite copiative regolamentari( del tutto uguali alle prime e tenute insieme da un elastico nelle stesso modo) col timbro del ministero.

Non so cosa altro aggiungere”

Pubblicato in Cosenza
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