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Questo il Governo di Gentiloni

Economia - Pier Carlo Padoan, 66 anni. Il professore ed economista viene riconfermato a capo del dicastero di via XX settembre.

È stato vice segretario generale (dal 2007) e capo economista (dal 2009) dell'Ocse, direttore esecutivo per l'Italia al Fmi (tra il 2001 e il 2005). Ha avuto anche incarichi di consulente alla Banca Mondiale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea.

Esteri - Angelino Alfano (Ncd), 46 anni, di Agrigento. Il segretario del Nuovo Centrodestra si sposta alla Farnesina al posto di Paolo Gentiloni dopo essere stato ministro dell’Interno nei governi Letta e Renzi.

Interno - Marco Minniti. Il posto di Alfano al Viminale viene preso da Marco Minniti, 60 anni, di Reggio Calabria. Già sottosegretario di Stato in diversi esecutivi, poi vice Ministro dell’Interno con Prodi, ha avuto la delega ai servizi con Letta e Renzi.

Giustizia - Andrea Orlando (Pd). 47 anni, di La Spezia. Conferma dell’incarico alla guida del dicastero di via Arenula. È stato ministro dell’Ambiente nell'esecutivo Letta, responsabile del settore giustizia per il Pd per tre anni e componente della Commissione Giustizia della Camera. Tra i fondatori del Pd, nel 2007 ne diventa il primo responsabile dell’Organizzazione.

Difesa - Roberta Pinotti (Pd), 55 anni, genovese, sposata, due figlie, senatrice del Pd. Confermata nel suo incarico, è stata con Renzi il primo ministro della Difesa donna dell'Italia repubblicana. Nel governo Letta era sottosegretario a Palazzo Baracchini. Nel 2006 ha ricoperto la carica di presidente della Commissione Difesa della Camera.

Rapporti con il Parlamento - Anna Finocchiaro. Ministro senza portafoglio, prende il posto di Maria Elena Boschi. Magistrato, è stata Ministro per le pari opportunità durante il primo Governo Prodi e poi capogruppo al Senato della Repubblica del Partito Democratico. 

Maria Elena Boschi diventa Sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L’ormai ex ministro delle Riforme e rapporti col Parlamento ha 36 anni, avvocato, nata a Montevarchi. A Montecitorio è entrata in commissione Affari Costituzionali e, con Renzi alla guida del Pd, è diventata responsabile Riforme del partito. 

Istruzione - Valeria Fedeli. Sindacalista e politica italiana, senatrice del Partito Democratico e vicepresidente del Senato. Ha 67 anni e prende il posto di Stefania Giannini, autrice della discussa riforma della “Buona Scuola”.

Sport con deleghe su editoria e Cipe - Luca Lotti. Ministero senza portafoglio per il 34enne empolese, molto vicino a Renzi. Dal 2014 è stato sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria. 

Salute - Beatrice Lorenzin (Ncd). Classe 1971, nata a Roma, diploma di liceo classico. Riconfermata al dicastero che le era stato assegnato da Letta e poi da Renzi. Eletta con Forza Italia e passata con Alfano in Ncd, prima di entrare al Parlamento era libera professionista.

Coesione Territoriale e Mezzogiorno - Claudio De Vincenti, 68 anni, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dopo incarico al Ministero delle Sviluppo economico con Monti e poi con Letta. Di quel dicastero è stato anche viceministro.

Infrastrutture e trasporti - Graziano Delrio, confermato al suo dicastero dopo essere stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nella prima fase del governo Renzi. Classe 1960, è stato nove anni primo cittadino di Reggio Emilia. 

Beni e attività culturali - Dario Franceschini (Pd), 58 anni. Conferma anche per lui dopo essere stato deputato in tre legislature e tra i fondatori della Margherita. Nel governo Letta era ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Ambiente - Gianluca Galletti (Udc), 52 anni. Altra conferma rispetto al governo Renzi per l’ex sottosegretario all'Istruzione nel governo Letta. Laureato in scienze economiche e commerciali, sposato, ha 4 figli. È stato nell'Alta commissione ministeriale di studio per la riforma della finanza pubblica (2003-2005). Nel 2012 è diventato capogruppo dell'Udc alla Camera.

Semplificazione e P.a. - Marianna Madia (Pd). Nata nel 1980, viene riconfermata alla guida di uno dei ministeri senza portafoglio. È entrata in Parlamento a 28 anni, nel 2008, sotto l'ala di Walter Veltroni. Ha dato il nome alla discussa riforma della pubblica amministrazione. 

Lavoro e politiche sociali - Giuliano Poletti. Conferma per il padre della riforma del lavoro, il Jobs Act. 65 anni, imolese, due figli. È stato presidente nazionale di Legacoop.

Politiche agricole - Maurizio Martina (Pd). Un altro ministro confermato. Nato nel 1978 a Calcinate, nel bergamasco, è sposato e ha due figli. Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013. Il 3 maggio 2013 ha giurato come Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Letta, incarico che ha tenuto anche nel governo Renzi. 

Sviluppo economico - Carlo Calenda. Nato a Roma, ha 43 anni. Nella sua carriera politica è stato vice ministro dello Sviluppo economico, poi ministro con Renzi. In passato anche un incarico come Rappresentante permanente dell'Italia presso l’Ue.

Affari Regionali - Enrico Costa, conferma per l’esponente di Ncd, già ministro nel governo Renzi. Ha 47 anni ed è di Cuneo

Queste le new entry

Valeria Fedeli ministra dell'Istruzione.

De Vincenti ministro per il Sud.

Anna Finocchiaro ministro ai Rapporti con il Parlamento.

Luca Lotti ministro senza portafoglio con delega allo Sport con deleghe su editoria e Cipe .

Cambiano

Angelino Alfano lascia il ministero dell’Interno e passa agli Esteri.

Marco Minniti, finora sottosegretario a Palazzo Chigi con delega ai Servizi segreti sarà il nuovo ministro dell'Interno.

Elena Boschi lascia il ministero per le Riforme e diventa sottosegretario alla presidenza.

Pubblicato in Italia

pdSi è svolto in data 10 dicembre 2016 – nella sede del PD Amantea – un incontro per analizzare l’esito del voto al Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.

 

L’iniziativa – organizzata dal Circolo cittadino del Partito Democratico – è nata con l’obiettivo di meglio comprendere il comportamento degli elettori, di esaminare i flussi elettorali ed analizzare le tendenze per fasce d’età nell’ultima consultazione referendaria, che ha visto prevalere i No.

 

I lavori sono stati introdotti dal Segretario Enzo Giacco che si è soffermato sul valore della straordinaria partecipazione al voto e sul ruolo che il web e i social network hanno giocato nella campagna referendaria.

È seguita la relazione del Prof. Roberto De Luca – Ricercatore di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria e membro dell’Osservatorio Politico-Istituzionale – che ha approfondito le diverse dinamiche che hanno caratterizzato il voto al Referendum, offrendo anche una analisi in merito alle ricadute che lo stesso ha determinato.

 

Il dibattito ha visto la partecipazione di Segretari e dirigenti PD, ma anche di tanti cittadini desiderosi di approfondire l’esito del Referendum.

A conclusione dei lavori, il Prof. De Luca – cogliendo l’attualità della tematica - ha anche offerto un suo contributo con riferimento ai sistemi elettorali.

“Anche in considerazione della rilevanza del tema oggetto del Referendum e che tanto ha appassionato gli italiani – ha dichiarato il Segretario Giacco – il Partito Democratico di Amantea, nel prossimo mese di gennaio, organizzerà un momento di riflessione sulla Carta costituzionale, al fine di approfondire le questioni dibattute negli ultimi mesi, ma anche per diffonderne la conoscenza ed il valore dei principi e dei diritti in essa enunciati”.

Pubblicato in Politica

vafTe c’hanno mai mannato a quel paese? Sapessi quanta gente che ce sta…. E va e va non puoi sape’ er piacere che me fa.

 

 

Canterei questa bellissima e spiritosa canzone del grande Alberto Sordi a tutti quelli che non mi garbano, ma soprattutto mi prenderei la soddisfazione di mandare a quel paese quei personaggi che si credono insostituibili e a ogni elezione politica dicono che lasciano l’Italia, che se ne vanno a vivere altrove perché quel determinato uomo politico gli fa schifo.

 

Cammilleri non ama Berlusconi, lo odia a tal punto che disse prima delle ultime elezioni politiche che se dovesse vincere ancora una volta il Signor Berlusconi lascerebbe l’Italia.

Così scrisse al suo amico Manolo:- Sono venuto due o tre volte a Barcellona e ogni volta mi è piaciuta sempre di più. Potresti trovarmi un quartino? Una casuccia, di due stanze bagno e cucina?

Per cinque anni, la durata di una legislatura, con la possibilità di rescindere il contratto prima -. Una casuccia per soli cinque anni, quanto avrebbe dovuto durare la legislatura in Italia e Berlusconi Primo Ministro, con la possibilità anche di rescindere il contratto in anticipo se Berlusconi dovesse essere fatto fuori con un colpo di stato come nelle legislature precedenti.

 

Ma era davvero questo il suo pensiero? Scappare? Non posso crederci. Non voglio crederci. Fabrizio Corona disse che si vergognava di essere italiano.- Non ho fiducia nella legge Viviamo in un paese di merda.

Lascio l’Italia. Me ne vado perché in questo paese non ci voglio più vivere.

Corona non lasciò l’Italia. Andò a finire in carcere. Ce lo dobbiamo tenere a malincuore ancora per diversi anni tra di noi e lo Stato Italiano, cioè noi, a garantirgli vitto e alloggio.

E Bottura, il grande chef, proprietario di un ristorante disse prima dell’ultimo referendum costituzionale del 4 dicembre scorso:

- Se vince il No, vado all’estero.

Ma Bottura è ancora in Italia, anche ora che ha vinto il No.

Lo chef non pare intenzionato a mantenere la parola. Prima delle elezioni aveva minacciato non solo di lasciare l’Italia ma addirittura di chiudere il suo ristorante. Disse.- Mi viene voglia di mollare tutto e andare all’estero, lontano da un paese in cui molti giovani si arrendono prima di combattere-. Lo chef, come gli altri, non ha mantenuto la parola. E’ rimasto in Italia e l’altro giorno si è recato a Modena per selezionare i vincitori degli Istituti Alberghieri in gara al “Concorso nazionale cotechini e zampone”.

Umberto Eco, pace all’anima sua, fu molto chiaro: - Diventerò francese-.

E pure Nanni Moretti, Franco Bottiato hanno avuto in passato tanta voglia di scappare dall’Italia, però nessuno di loro abbandonò l’Italia e si tolsero dai piedi. Eco scrisse altri bellissimi libri, Nanni Moretti produsse bellissimi film e Battiato tante bellissime canzoni.

 

Porca miseria, anche Milva, la cantante, aveva minacciato che se ne sarebbe andata a vivere all’estero. Se lo avesse fatto davvero le cose in Italia avrebbero incominciato ad assumere contorni e dimensioni molto inquietanti.

Nessuno di loro ha lasciato l’Italia. Nessuno di loro ha cercato di fare fortuna all’estero. Se i loro desideri fossero stati davvero sinceri avremmo potuto, noi poveri cittadini italiani che abbiamo votato No al referendum o votato Silvio Berlusconi, che ci vantiamo di essere onesti e veri italiani, contribuire all’acquisto dei biglietti aerei, di sola andata però.

 

Pubblicato in Italia

Può essere utile evidenziare i voti sulla costa tirrenica.

 

Ad ogni nostro lettore sarà facile porre in relazione il comune con il politico od i politici di riferimento.

 

Cominciamo da sud

Ad Aiello calabro , il SI ottiene il 52,21 % ed il NO ottiene il 47,79 %

A Cleto , il SI ottiene il 41,04 % ed il NO ottiene il 58,96 %

A Serra d’Aiello il SI ottiene il 33.94 % ed il NO ottiene il 66,06 %

A San Pietro in Amantea il SI ottiene il 34,10 % ed il NO ottiene il 65,90 %

Ad Amantea il SI ottiene il 33.54 % ed il NO ottiene il 66,46 %

A Lago il SI ottiene il 25,32% ed il NO ottiene il 64,68 %

A Belmonte calabro il SI ottiene il 34,57 % ed il NO ottiene il 65,43%

A Longobardi il SI ottiene il 27,99 % ed il NO ottiene il 72,01 %

A Fiumefreddo bruzio il SI ottiene il 26,40 % ed il NO ottiene il 73,60 %

A Falconara Albanese il SI ottiene il 35,18 % ed il NO ottiene il 64,82 %

A san Lucido il SI ottiene il 32,13 % ed il NO ottiene il 67.87 %

A Paola il SI ottiene il 25,72 % ed il NO ottiene il 74,28 %

A Fuscaldo il SI ottiene il 24,04% ed il NO ottiene il 75,96 %

A Guardia Piemontese il SI ottiene il 28,45 % ed il NO ottiene il 71,55 %

Ad Acquappesa il SI ottiene il 37,78 % ed il NO ottiene il 72,22 %

A Cetraro il SI ottiene il 27,83 % ed il NO ottiene il 72,17 %

A Bonifati il SI ottiene il 33,47 % ed il NO ottiene il 66,53 %

A Belvedere Marittimo il SI ottiene il 30,95 % ed il NO ottiene il 69,05%

A Diamante il SI ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %

A Grisolia il SI ottiene il 24,44% ed il NO ottiene il 75,56%

A Santa Maria del cedro il SI ottiene il 20,23 % ed il NO ottiene il 79,77%

A Sant’Agata d’Esaro il SI ottiene il 47,35 % ed il NO ottiene il 52,65%

A Scalea il SI ottiene il 26,36 % ed il NO ottiene il 73,64 %

A San Nicola Arcella il SI ottiene il 27,59 % ed il NO ottiene il 72,41%

A Praia a mare il SI ottiene il 30,90 % ed il NO ottiene il 69,10 %

A Tortora il SI ottiene il 30,33 % ed il NO ottiene il 69,67 %

Ad Aieta il SI ottiene il 54,50 % ed il NO ottiene il 45.50%

Solo due i comuni nei quali vice il SI.

 

Si tratta del paese di Franco Iacucci , cioè Aiello calabro, e del paese di Gennaro Marsiglia, cioè Aieta

Debacle di Magorno nel cui paese , cioè Diamante, il si ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %.

 

Ma lui in sintesi ha dichiarato:

  1. a)La responsabilità della sconfitta è di Renzi( solo sua?);
  2. b)Registriamo lo stato di malessere del SUD( e finora non lo avevate compreso?)
  3. c)Insistiamo per il rinnovamento( ci spieghi cosa intende, per favore);
  4. d)Porteremo avanti i processi di rinnovamento che ci vengono chiesti di cittadini( questa si che è una novità!)

“ Non è il risultato per il quale ci siamo spesi ma prendiamo atto della netta volontà popolare e da questa ripartiamo nella nostra azione politica, con rinnovato impegno e immutata passione.

In questa direzione, d’altro canto, va il discorso di Matteo Renzi, che con serietà, si è assunto a un’ora dal responso delle urne la responsabilità della sconfitta, rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio.

La prevalenza dei no porta in primo piano una immediata riflessione sulla necessità e l’urgenza, all’interno del Pd e dei governi e delle istituzioni del Paese, di modificare gli assetti precostituiti, abbandonando personalismi e rispondendo alla domanda di cambiamento che con forza ci viene consegnata dagli elettori.

 

Il voto del Sud fotografa uno stato di malessere che non può passare in secondo piano.

Rimaniamo fermamente convinti che la strada del rinnovamento non vada abbandonata, al contrario perseguita con forza e determinazione.

Si apre una fase di difficile decodificazione sul piano strettamente politico ma il Pd tutto, a partire da quello calabrese, mantiene salda la barra del riformismo e della volontà di incidere positivamente nella vita del nostro Paese e della nostra regione, portando avanti e fino in fondo quei processi di rinnovamento che in maniera chiara ci vengono chiesti dai cittadini. Ernesto.”

Pubblicato in Basso Tirreno

I numeri del referendum sono impietosi per Renzi e la sua combriccola.

Un po’ dappertutto.

 

Eccoli regione per regioni: 

Aosta il SI ottiene il 43,25 %, il NO ottiene il 56,75 %

Piemonte il SI ottiene il 43,53 %, il NO ottiene il 56,47 %

Liguria il SI ottiene il 39,92 %, il NO ottiene il 60,08 %

Lombardia il SI ottiene il 44,51 %, il NO ottiene il 55,59 %

Trentino AA il SI ottiene il 53,87 %, il NO ottiene il 46,13%

Veneto il SI ottiene il 38,06 %, il NO ottiene il 61,94 %

Friuli il SI ottiene il 39,03 %, il NO ottiene il 60,97 %

Emilia Romagna il SI ottiene il 50,39 %, il NO ottiene il 49,61 %

Toscana il SI ottiene il 52,51 %, il NO ottiene il 47,49 %

Marche il SI ottiene il 44,95 %, il NO ottiene il 55,05 %

Umbria il SI ottiene il 48,83 %, il NO ottiene il 51,17%

Lazio il SI ottiene il 36.68 %, il NO ottiene il 63,32 %

Abruzzo il SI ottiene il 35,61 %, il NO ottiene il 64,39 %

Molise il SI ottiene il 39,22 %, il NO ottiene il 60,78 %

Campania il SI ottiene il 31,48 %, il NO ottiene il 68,52%

Puglia il SI ottiene il 32,84 %, il NO ottiene il 67,16 %

Basilicata il SI ottiene il 34,11 %, il NO ottiene il 65,89 %

Calabria il SI ottiene il 32,98 %, il NO ottiene il 67,02 %

Sicilia il SI ottiene il 28,42 %, il NO ottiene il 71,58 %

Sardegna il SI ottiene il 27,78 %, il NO ottiene il 72,22 %.

 

In sintesi il SI vince in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana.

In tutte le altre regioni il SI perde.

 

La maggiore percentuale di SI Renzi la ottiene nel Trentino Alto Adige con il 53,87 % , di seguito la sua Toscana con il 52,51% ed infine l’Emilia Romagna con il 50,39%

Da notare che in Trentino il voto è diversificato.

In provincia di Trento vince il NO con 54,30% mentre in provincia di Bolzano vince il SI con il 63,69 %

Anche in Toscana il voto è diversificato. Votano per il SI Pisa, Siena, Arezzo, Firenze,Prato, Pistoia

 

Mentre votano per il NO Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara.

Stessa cosa per l’Emilia Romagna dove votano per il SI Reggio Emilia, Modena, Bologna,Ravenna e Forlì Cesena.

 

Mentre votano per il NO Piacenza, Parma,Rimini, Ferrara.

 

Di particolare valore il 64,69% di NO nella provincia di De Luca (Salerno).

Né può essere dimenticato il 66,55 della provincia di Mario Oliverio (Cosenza).

Tutte da comprendere le ragioni.

Pubblicato in Italia

Elettori  - 4.052.341

 

Votanti - 1.245.929 pari al 30,74%.

Voti per il SI 722.672 pari al 64,70%.

Voti per il NO 394.253 pari al 35,30%.

 

Schede Bianche 9.297 pari al 0,74%.

Schede Nulle 119.174 pari al 9,56%.

 

Non assegnate 533 pari al 0,04%.

Dato aggiornato al 05/12/2016 - 07:26

 

Il SI stravince.

Tutte da comprendere le ragioni.

Dati per circoscrizione:

Europa                                               Il SI ottiene il 62,42%            il NO ottiene il 37,58%

 

America Settentrionale e centrale         Il SI ottiene il 62,24%            il NO ottiene il 37,76%

 

America meridionale                           Il SI ottiene il 71,94%            il NO ottiene il 28,07%

 

Africa ed Oceania                               Il SI ottiene il 59,68%            il NO ottiene il 40,32%

 

Note sul voto per stati

Il SI vice dappertutto tranne che in

Bulgaria dove il NO ottiene il 54,30%.

Danimarca dove il NO ottiene il 50,21%.

Estonia dove il NO ottiene il 58,53%.

Federazione Russa dove il NO ottiene il 56,17%.

Finlandia dove il NO ottiene il 59,29%.

Irlanda dove il NO ottiene il 58,04.

Islanda dove il NO ottiene il 74,68.

Lettonia dove il NO ottiene il 54,00%.

Lituania dove il NO ottiene il 52,54%.

Malta dove il NO ottiene il 63,00%.

Norvegia dove il NO ottiene il 51,59%.

Polonia dove il NO ottiene il 53,07%.

Repubblica Ceca dove il NO ottiene il 57,30%.

San marino dove il NO ottiene il 51,77%.

Slovacchia dove il NO ottiene il 61,62%.

Ungheria dove il NO ottiene il 55,34%.

 

Nelle Americhe solo il Costarica il NO ottiene il 51,39%.

 

Nel resto del mondo votano per il NO solo il Kazakhstan,la Nigeria, il Kenya, l’Oman, l’Armenia, l’Uzbekistan, il Pakistan, l’India, la repubblica di Corea, il Giappone, il Vietnam, il Laos, la Malaysia.

Pubblicato in Mondo

E’ esploso il caso delle matite non copiative

Anche a Rende diversi elettori, così come nel resto d’Italia, hanno denunciato anomalie.

 

 

Ed hanno ottenuto la sostituzione delle matite stesse.

Facciamo attenzione.

 

Ecco la denuncia della signora Giusi Barci.

“ Al seggio 7 di rende mi hanno dato una matita che non era del ministero, infatti si cancellava con la gomma.

Ho fatto scoppiare un casino: chiamato i carabinieri, avvisato la RAI e fatto mettere a verbale dal presidente quanto accaduto con la firma dei testimoni

 

Dopo momenti di concitazione in cui ciascuna delle autorità presenti al seggio manifestava la sua ignoranza ed arroganza ,MIRACOLOSAMENTE, uscivano le matite copiative regolamentari( del tutto uguali alle prime e tenute insieme da un elastico nelle stesso modo) col timbro del ministero.

Non so cosa altro aggiungere”

Pubblicato in Cosenza

Proteste degli elettori in diversi seggi della citta' di Vibo Valentia.

 

 

Le matite fornite dal Ministero dell'interno per il voto non sarebbero copiative (cosi' come invece prevede la legge) ed alcuni elettori hanno chiamato la Digos che e' intervenuta in particolare nel seggio numero 6 posto nella zona alta della citta'.

Ma analoghi problemi con le matite si stanno presentando in diversi seggi della citta' di Vibo e sono stati segnalati pure da alcuni presidenti di seggio.

 

Diversi elettori per tali motivi si sono rifiutati di votare, mentre altri - dopo aver provato la matita su un foglio bianco e visto che si cancella facilmente - hanno fatto mettere a verbale tale circostanza. Matite non copiative anche nel seggio speciale del carcere di Vibo Valentia.

 

Le matite "copiative" vengono utilizzate in Italia per votare perche' il loro tratto non e' cancellabile e dovrebbe cosi' evitare brogli alterando le schede gia' votate. (AGI)

Ma anche a Catania, Vibo Valentia, Firenze scoppia il caso delle matite copiative (che sarebbero cancellabili).

Viene da chiedersi se il sistema elettorale sia andato in tilt.

E’ la Prefettura che ha inviato al comune le matite normali od è cambiato il responsabile dell’ufficio elettorale comunale ed il nuovo ignorava il “potere” delle matite copiative?.

Mentre ci poniamo la domanda arriva la precisazione del Viminale. «Le matite cosiddette «copiative» sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale».

Pubblicato in Vibo Valentia
  1. dire noLa miseria dei contenuti e del linguaggio della proposta del SI alla modifica della Costituzione. Basta leggere il testo al quale è stato affidato il compito gravoso di riscrivere ben 43 articoli della Costituzione, per rendersi conto che questi signori scribi sono degli analfabeti che pensavano di semplificare le dinamiche costituzionali in particolare il procedimento legislativo. Per annullare il deprecato bicameralismo paritario sono giunti a un bicameralismo bordellato.

  2. Un Governo, non la governabilità, in democrazia, presuppone idee e progetti politici capaci di suscitare consenso, partecipazione, sostegno. In assenza, la democrazia degenera in linguaggio demagogico, rassicurazioni vuote, altra faccia della rassegnazione, e dell’abulia: materia passiva, irresponsabile e facile alla manipolazione. Questa è la governabilità.

  3. Con la legge elettorale Italicum e la Riforma della Costituzione sinora delineata da Renzi e dalla maggioranza governativa,  si continuerà  ad avere un Parlamento prevalentemente di nominati e  non di eletti e un sistema assurdo che vale per la maggioranza e, paradossalmente, risulta ancor più rigoroso per l’opposizione, in netto contrasto con le indicazioni date dalla Corte costituzionale, che si pronuncerà sulla legge elettorale “Italicum”, “Udite! Udite!,    dopo il Referendum costituzionale di domenica 4  dicembre.

  4. Neppure gli studiosi più esperti sono riusciti a dare una lettura univoca del numero delle nuove e diverse procedure di approvazione delle leggi.

  5. Il Senato non sarà abolito, ma trasformato in un ramo del parlamento non eletto dai cittadini, né realmente rappresentativo dei territori, pur mantenendo notevoli funzioni legislative (tra cui nuove possibili riforme costituzionali) e partecipando all’elezione dei più importanti organi dello Stato, presidente della Repubblica, giudici della Corte Costituzionale e membri del Consiglio Superiore della Magistratura.

  6. Un’informazione corretta, non falsificata, era la premessa indispensabile per il voto consapevole dei cittadini, e chi aveva le conoscenze necessarie doveva metterle a disposizione di tutti i cittadini.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

Troviamo sul sito di Iacchitè l’elenco dei medici ai quali ci si potrà rivolgere per assicurare il diritto di voto agli elettori fisicamente impediti.

 

Per ogni migliore conoscenza si può accedere direttamente al sito.

 

Nella edizione odierna. Questo è il sito :http://www.iacchite.com

Riteniamo di dover diffondere l’informazione al nostro pubblico perché nella eventualità del bisogno acceda presso le sedi degli ambulatori di medicina legale per chiedere la verifica dello stato di impedimento fisico al diritto al voto ed il rilascio del relativo certificato.

 

 

 

L’Ambulatorio di Amantea è sito in Via Santa Maria.

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