BANNER-ALTO2
A+ A A-

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

“Egr. Sig. Direttore, torno a Lei con la solita richiesta di ospitalità perché tra le attese deluse del sindaco di San Pietro in Amantea vi fu la richiesta di rispetto a chi chiede dei diritti, nello specifico il diritto a sapere e, non rendendosi conto del peso delle parole espresse, tentò di rispondere senza rispondere.

Ero partito dalla convinzione che, più che parlare forte e lanciare anatemi, fosse stato necessario parlare chiaro e perciò avevo posto a pilastro del mio atteggiamento la dignità della persona, indipendentemente dal suo orientamento politico. Poiché ciò è stato ritenuto minimale; della nota allegata, depositata il 17.9 2018 al n. 2281 del protocollo del comune di S. Pietro in Amantea, avrei preferito non parlarne né, tanto meno, renderla pubblica.

Un primo cittadino, anche se vince con il 71,2% dei voti non può negarsi, né comportarsi elargendo “edulcorate” valutazioni, come fece. Ciò potrà capirsi, credo, attraverso la lettura della nota allegata che spero avrà la bontà di pubblicare”.

         Ferruccio Policicchio         Vico Bellavista, 4 87030 S. Pietro in Amantea (Cs)

Al sig. sindaco Comune di S. Pietro in Amantea (Cs)

(Rif. nota n. 1572 del 22.08.2016)

Oggetto: Per saperne di più, ma anche per ridere un po’ in un giorno di mezza estate tra canti,  

             mangiate e ballate.

Con ritardo, e me ne scuso, riscontro alla nota citata a margine, a sua volta risposta alla lettera aperta dello scrivente, datata 15.8.2016, avente il medesimo oggetto.

Lei, in detta nota, asserendo “che il ridere fa bene alla salute”, senza soddisfare alcuna delle domande poste ha usato espressioni quali:

  1. 1)(…) legge con rassegnazione e poco gusto le cose che scrive, tant’è che, in merito alla nota ultima, non intende rispondere (…). Infatti, non ha dato alcuna risposta agli interrogativi.
  2. 2)(…) Avrebbe, però, argomenti e capacità per rispondere alle basse volgari insinuazioni che solo in una mente piena di perfidia e cattiveria possono albergare … Non ti curar di loro (…).

Devo riconoscere che ha chiuso, con una metafora ottima, anche se in modo incompleto.

Sulla porta – prima di entrare «ne la città dolente, tra la perduta gente» – il Sommo notò, non capendone il significato, la scritta: «Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate» e il Maestro così spiegò: «Qui si convien lasciare ogne sospetto;ogne viltà convien che qui sia morta» e solo più avanti dice: «non ragioniam di loro ma guarda e passa».

Infatti, pur avendo “argomenti” e “capacità” non ha dato alcuna risposta ai quesiti posti, né tantomeno ha intrapreso altre vie per difendersi dalle basse volgari insinuazioni che solo in una mente piena di perfidia e cattiveria possono albergare.

  1. 3)(…) Quanto al contenuto degli atti la Sua nota intelligenza è tale che ogni risposta è superflua (…).

Potrebbe spiegarsi meglio?

  1. 4)(…) Le do un consiglio (non richiesto): si legga bene gli atti troverà risposta alle sue domande che, verosimilmente La tengono sveglia la notte e si faccia quattro risate, anzi otto sedici … (…).

Dio, quanto è buono! Ho accolto il consiglio, questo il motivo del ritardo, ma lei non deve dare consigli non richiesti deve dare risposte alle istanze poste dai cittadini.

  1. 5)(…) Tanto rispondere a Lei è inutile, anche perché il Popolo, i Cittadini quelli che devono (dovevano) capire, cioè quelli che né Lei né qualche accolito, avete capito ne capirete mai, hanno capito e capito bene e la valanga di voti, confluiti sulla persona di che le scrive e dei suoi collaboratori, bastano e avanzano a capire tutte le risate che da qui all’eternità può farsi in beata solitudine.

Potrebbe essere più chiaro sulla dizione “qualche accolito”? Quanti e chi sarebbero?

In queste sue parole c’è il botto finale che a me danno il sapore di un puerile entusiasmo. Considerandosi un Unto dal Signore grazie alla valanga di voti ricevuti, di essi se ne fa scudo autorizzando sé stesso a non rispondere. Sono rabbrividito perché mi ha fatto tornare alla mente un altro politico miracolato, il quale, per la valanga di voti confluiti sulla sua persona, non intendeva rispondere alla Giustizia. E ciò, secondo il suo pensiero, l’ha autorizzata ad esimersi – anche se legge con rassegnazione e poco gusto le cose che scrivo – dal dare risposte ad un cittadino (che sa di non sapere) ritenendo lei che: rispondergli è inutile.

La sua elezione, avvenuta in modo bulgaro, non fu messa in dubbio, il suo operato si !

S’è scappato dalle domande significa che c’è qualcosa da cui scappare.

Insomma, si è sforzato ad esporre nulla di che andare fiero se non avrà dato risposta:

  1. Alla determinazione n. 1 del 12.01.2016, del segretario comunale di S. Pietro in Amantea, mal posta in albo on-line e da lei definita “pagliuzza”;
  2. Alla determinazione n. 31 del 22.07.2016, del segretario comunale di Falconara Albanese (Cs), dove viene trattato l’acquisto delle corone “rubate” alla scultura della Madonna delle Grazie del nostro paese;
  3. Alla sua denuncia circa i danni arrecati alla suddetta scultura della Madonna delle Grazie.

Resto in attesa di risposta agli interrogativi già posti e a quelli che qui si pongono.

Se vuole può esporre la presente nota in albo on-line del Comune; da parte mia verrà inviata al blog Tirreno news.

Per brevità e una più spedita e facile comprensione, allego copia della nota posta a riferimento.

San Pietro in Amantea 16.9.2018.                                        (Ferruccio Policicchio)

Pubblicato in Belmonte Calabro

Abbiamo appena postato l’ articolo “Contrordine! Padre Giuseppe non sarà trasferito in San Pietro in Amantea” .

Ed ecco che riceviamo la nota puntuale e tempestiva di Padre Rocco Predoti ( che ringraziamo) che ci comunica che la seguente “Errata corrige” con la quale ci informa che “ A p.giuseppe è stato chiesto di prestare servizio a Palmi in quanto la comunità di lì necessitava di un frate.

Cosa che ha accettato di buon cuore. Mistero risolto.”

Resta però l’altro mistero.

Perché Mons. Nolè ha nominato p.giuseppe parroco di San Pietro in Amantea appena due mesi fa ed invece p.giuseppe ora è stato trasferito a Palmi?.

Ed ovviamente resta il terzo mistero “Chi verrà a San Pietro in Amantea?”.

Pubblicato in Longobardi

Ennesima presa in giro dei parrocchiani di San Pietro in Amantea.

Il Padre cappuccino del Convento di San Bernardino, Padre Giuseppe Montesanto, nominato Parroco della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo non verrà più a San Pietro in Amantea perché è stato trasferito altrove.

 

 

 

Quindi il suo trasferimento in vigore dal 15 settembre è stato revocato.

In una lettera pastorale datata 26 luglio scorso Mons. Nolè, Arcivescovo della Diocesi di Cosenza – Bisignano, aveva invitato tutti i sacerdoti che erano stati trasferiti a voler curare con fedeltà e verità il passaggio delle consegne che avrebbe dovuto avvenire alla presenza di un Vicario o di un incaricato del Vescovo.

Nel comunicare le nuove nomine e i trasferimenti Mons. Nolè aveva invocato su tutti copiose benedizioni e l’assistenza materna di Maria nostra Madre e Regina.

Don Giovanni Paterno, l’attuale Parroco, è stato trasferito in Argentina, suo paese d’origine, per un’esperienza pastorale.

Però devo sottolineare con vivo rammarico che fino ad oggi non c’è stata alcuna consegna.

Il Parroco di San Pietro in Amantea è ancora Don Giovanni Paterno.

Tanto è vero che sabato prossimo celebrerà nella chiesa della Madonna delle Grazie un matrimonio e il 29 settembre celebrerà nella Contrada Gallo la Santa Messa in onore di San Michele Arcangelo.

Al suo posto sarebbe dovuto arrivare Padre Giuseppe Montesanto, OFM Conv. Amministratore. Nel borgo già fervevano i preparativi per dare un addio al caro e simpaticissimo Don Giovanni che aveva portato nella nostra chiesa una ventata di novità, tra le quali lunghe e appassionate prediche, e un caloroso benvenuto, come sempre i miei paesani hanno fatto, al nuovo Parroco Padre Giuseppe, che nuovo non era, perché varie volte si è recato nella chiesa della Madonna delle Grazie e ha celebrato le sacre funzioni quando era Parroco un altro frate cappuccino, lo scorso anno trasferito nella Parrocchia di Amantea Santa Maria La Pinta.

Tutti ora ci domandiamo:- Dove è stato trasferito Padre Giuseppe? Mistero.

Perché Mons. Nolè lo ha nominato parroco di San Pietro in Amantea appena due mesi fa e ora apprendiamo la notizia che il frate è stato trasferito altrove?

Chi verrà a San Pietro in Amantea?

Per il momento tutto tace.

A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca.

Vuoi vedere che Don Giovanni, che proprio oggi si è recato dal Vescovo, resterà ancora per un po’ in mezzo a noi e che il suo trasferimento in Argentina è stata una farsa?

Oggi 19 settembre si è recato a Cosenza e ha presentato formali dimissioni dalla Parrocchia facendo un dettagliato resoconto all’Arcivescovo dell’appena un anno trascorso in mezzo a noi.

Domenica scorsa, alla fine della Santa Messa, ha avvisato tutti i parrocchiani presenti che avrebbe celebrato la sua ultima Santa Messa il 30 settembre e ha invitato tutti, ma proprio tutti, anche quelli dei paesi confinanti che gli sono stati vicino in questo breve periodo ad essere presenti nell’ultimo commiato.

Molti parrocchiani hanno saputo apprezzare la sua umiltà, la sua devozione alla Madonna, la sua preparazione teologica, la sua responsabile e generosa collaborazione alla vita della Parrocchia e della Diocesi.

Se andrà via ci mancherà per davvero, come del resto ci sono mancati tutti quei santi sacerdoti che lo hanno preceduto.

Voglio ricordare Don Gianpiero Fiore, Padre Salvatore Sulla e perché no? Padre Pio Marotti.

Pubblicato in Belmonte Calabro

Riceviamo e pubblichiamo:

“Egr. Direttore, lo scrivente spera vivamente che la nota allegata, riguardante un mancato pagamento assegnato da una sentenza del Giudice di Pace di Paola, nei confronti del sottoscritto, da parte del comune di S. Pietro in Amantea, possa trovare spazio nel suo giornale.

 

La richiesta di rendere pubblica la nota nasce dal fatto che ciò, inutilmente, fu chiesto agli amministratori mentre essa è stata soddisfatta il 4.9.2018 con mandato di pagamento n. 551 reso pubblico in albo on-line il 6.9.2018 sotto il n. 295/2018.

Anticipo i ringraziamenti per l'ospitalità e porgo distinti saluti”.

Questa la nota allegata:

“Al sig. sindaco Comune di S. Pietro in Amantea (Cs) (Rif. nota n. 2989 del 19.12.2017)

Al responsabile Settore AA. GG./Amm. Dr Fedele VENA Comune di S. Pietro in Amantea (Cs) (Rif. nota n.1706 del 10.7.2018)

Oggetto: Richiesta liquidazione spesa derivante da sentenza n. 660/2016 del Giudice di Paola (Paola Canino). Procedimento n. 939/2016.

Lo scrivente, in data 17 dicembre 2017, al responsabile del settore AA. GG./Amministrativi, per la quinta volta chiedeva la liquidazione della sentenza n. 660/2016 emessa dal Giudice di Pace di Paola conseguente a una presunta infrazione al codice della strada.

Il giorno seguente il sindaco, passando dalla sua alla scrivania del responsabile del settore e, servendosi della penna di questi, a mezzo della nota citata a riferimento, così rispondeva:

(…) Le comunico che la somma liquidata a suo nome nella sentenza in oggetto è stata liquidata con determina n. 13 del 29.3.2016 ed è stato emesso mandato di pagamento n. 503 del 28.8.2016. Il mandato risulta essere quietanzato da parte della tesoreria comunale a mezzo di emissione di assegno circolare inviato al suo domicilio (come allegati). (…).

Il 18 giugno 2018, allo stesso funzionario responsabile del settore veniva inoltrata nuova istanza-diffida, il quale, allineandosi allo scritto del sindaco, aggiunse:

(.) La somma di cui chiede il pagamento è stata liquidata alla S.V. con tempistica e modalità viste. Ad ogni buon conto si allegano i documenti del tesoriere a conferma dell’avvenuto pagamento. (.).

Nulla da eccepire sulla determina n. 13 del 29 marzo 2016.

Sul pagamento che detta determina scaturiva, invece, c’è da dire che la somma non fu correttamente liquidata. Fortuna-tamente, si provvide a coletta tra i dipendenti per sanare l’errore.

In merito alla “tempistica” segnalata dal responsabile del settore, pur sapendo dei super poteri riservati da madre natura alle SS. LL. ILL., domanda come fanno i suddetti provvedimenti (determina n. 13 del 29.3.2016 e pagamento n. 503 del 28.8.2016) a sanare una sentenza emessa mesi dopo, ossia il 18 novembre 2016, quando, con la determinazione n. 13/2016, il funzionario responsabile al punto 1)dichiarò: (…) di prendere atto della Sentenza del Giudice di Paola n. 6/2016 con la quale viene accolto il ricorso del sig. Policicchio Ferruccio avverso un verbale di infrazione al codice della strada.

Ma ci siete e ci fate?

Viene spontaneo considerare che: o lo scrivente è un cretino truffaldino; oppure le SS. LL. ILL, essendo insanabilmente miopi da radicata arroganza, non riescono a discernere la realtà. (È una forma elegante per non dire esser C ….ni al quadrato).

Per capirlo, ma soprattutto per evitare ulteriori aggravi a codesto Ente, al solo responsabile del settore, allega copia della sentenza originale pronta per essere presentata al Giudice dell’esecuzione.

Alle SS. LL. ILL. la scelta! Ma in un tempo assai ristretto!

Non è superfluo ricordare che, a scanso di evitare ridicole e misere collette fra i dipendenti, l’agio dovuto alla banca sull’importo riconosciuto dal Giudice non è a carico dello scrivente.

Non rivestendo il presente carteggio carattere interpersonale/privato domanda altresì che la presente nota venga pubblicata nell’albo on-line di codesto Ente.

Grazie.

San Pietro in Amantea 30 agosto 2018. (Ferruccio Policicchio)

Pubblicato in Belmonte Calabro

Riceviamo e con vivo piacere pubblichiamo la relazione del prof Gagliardi letta in occasione del primo premio di Poesia intestato ad Ines Nervi in Carratelli orgaizzato dalla pro LoCo di San Pietro in Amantea.

 

Nata il 1904 e deceduta il 1987 in San Pietro in Amantea

San Pietro in Amantea elesse un Sindaco donna nel lontano marzo del 1946. La Sig.ra Ines fu una delle prime donne in Italia a ricoprire una carica istituzionale E così, due anni fa, la Presidenza del Consiglio ha deciso di onorare il ricordo delle prime donne italiane elette nelle elezioni amministrative del 1946 con una targa celebrativa. I rappresentanti dei Comuni sono stati invitati alla cerimonia e si sono ritrovati l’11 novembre del 2016 nella Sala Polifunzionale in Via Santa Maria a Roma. L’incontro è stato introdotto dall’allora Sottosegretario di Stato Luca Lotti. Era presente il Sen. Franco Marini, Presidente del comitato storico scientifico. Per ricordare il lungo e faticoso cammino delle donne nella conquista dei loro diritti sono intervenute la storica Patrizia Gabrieli e la direttrice di RAI cultura Silvia Calandrelli. Era stata dimenticata l’insegnante Ines Nervi in Carratelli di San Pietro in Amantea, la quale venne eletta Sindaco anche lei nel lontano 31 marzo 1946 appena dopo la fine della seconda guerra mondiale., quando votarono per la prima volta anche le donne. Ricoprì la carica di Sindaco fino alle elezioni amministrative del 1952. Non si ripresentò. Aveva capeggiato una lista della Democrazia Cristiana. Il 31 marzo rappresenta, dunque, negli annali della vita amministrativa del Comune di San Pietro in Amantea, una data storica, non solo perché a quella competizione elettorale, le prime dopo la caduta del regime fascista, parteciparono al voto per la prima volta nella storia anche le donne, ma anche perché venne eletta Sindaco una donna, sposata col Cav. Prof. Vincenzo Carratelli, madre di due figli in tenera età, maestra di ruolo nelle scuole elementari di San Pietro - Centro. Da quel giorno fatale le donne non furono più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma come ricorda la targa “ fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”. – Onorare e ricordare – ha detto l’On. Lotti –affinchè nel nostro Paese non si dimentichi cosa è stato. E cioè che quello del 1946 non fu solo il primo voto amministrativo ma che 10 donne furono subito elette. Oggi è normale che ci siano molto donne Sindaco, ma allora non era così. Per questo ricordiamo sperando che questo atto abbracci metaforicamente tutte le donne d’Italia.

Il 3 maggio 2017, però, dietro miei segnalazioni, finalmente a Montecitorio nella Sala delle donne è stato affisso un nuovo ritratto che si aggiunge a quelli delle Madri della Repubblica. Si è trattato dell’undicesima Sindaca Italiana eletta nel 1946, Ines Nervi in Carratelli, prima cittadina di un piccolo Comune della Provincia di Cosenza, San Pietro in Amantea. Il nostro amato Sindaco è stato ricordato nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini. Presente alla cerimonia anche il Sindaco del nostro Comune Gioacchino Lorelli con una delegazione municipale. La Signora Nervi è morta da diversi anni ed è seppellita nella tomba di famiglia nel cimitero di San Pietro in Amantea. Il 30 aprile dello scorso anno così scrissi in un articolo pubblicato su “Tirreno News”:- A tutt’oggi non le è stata intitolata nessuna strada. Io consiglierei, o meglio suggerirei in punta di piedi, al Sindaco e all’intero Consiglio Comunale, l’intitolazione in suo onore della Sala del Consiglio Comunale, per ricordare alle nuove generazioni il suo nome e l’azione politico amministrativa svolta-. Suggerimento accolto. Ora la Sala Consiliare è stata intitolata alla Signora Ines Nervi in Carratelli, uno dei primi Sindaci donna in Italia, maestra elementare. Così disse il Sindaco Lorelli nella seduta consiliare del 21 dicembre 2017 quando il Consiglio per alzata di mano ha deliberato di intitolare la Sala consiliare del Comune di San Pietro in Amantea a Nervi Ines caratelli:- L’Amministrazione non poteva ignorare la storia di questa donna esemplare, Sindaca di San Pietro in Amantea dal 1946 al 1952. Anni difficili davvero. Dove la volontà senza coraggio e polso fermo non sarebbe bastata. IntitolarLe l’aula consiliare, a seguito dei lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione del palazzo municipale, costituisce, per l’Amministrazione tutta, un onore e un dovere-.

Domenica 30 aprile ancora così scrissi su “Tirreno News”.- 1946 – 2017, settantuno anni di donne che votano e che vengono elette-. Ines Nervi in Carratelli fu votata nella seconda tornata elettorale amministrativa del 24 marzo 1946. Capeggiava una lista della D.C. in contrapposizione ad una lista civica “Stella”, capeggiata dall’Avv. Ottavio Policicchio. Era la prima volta che votavano anche le donne e che avevano la possibilità di essere elette. Il Decreto N.74, Articolo 7 del 10 marzo 1946, sotto il Governo di Alcide de Gasperi, aveva sancito l’eleggibilità delle donne. Ecco cosa scrive “Il Corriere d’Informazione” del 19 marzo 1946: Per la prima volta una scheda tra le mani. Ai seggi non manca una certa emozione, tra le donne, certo, consapevoli di vivere in prima persona un traguardo storico e di avere per la prima volta la responsabilità di cittadine, sentita in modo trasversale, senza differenza di età, ceto e istruzione, come racconta Egisto Corradi, testimone del voto di un gruppo di donne ai seggi di Lodi. “Stanno in fila, nel mattino grigio e piovigginoso tutto ben in fila e composte al portone della loro sezione elettorale, in mano il certificato, il rosario e il libro delle devozioni. Sono a malapena le sette e loro, che vengono dritte dritte dalla prima messa, sono lì pigiate ad attendere. Finalmente, a voto scodellato, comunicano le loro impressioni.- Ho fatto una croce grande, grande quanto tutto il foglio-.

Al voto del 1946 c’ero anch’io. Non ho votato perché ancora non avevo compiuto 21 anni di età, ero ancora un ragazzo, però quel giorno delle votazioni me lo ricordo ancora benissimo. E ricordo anche i giorni precedenti al voto, le adunate, i comizi elettorali del Cav. Gaetano Nesi, i volantini, i manifesti e poi lo spoglio delle schede, le ansie e le preoccupazioni dei candidati, i balli e le feste in casa del Sindaco eletto e il Cav. Carratelli, coniuge del Sindaco, al pianoforte. L’elezione di un Sindaco donna nel lontano 1946 ha rappresentato per la Calabria la punta più avanzata della rinascita dell’impegno femminile nella politica comunale. Il nuovo Sindaco eletto era una donna energica, religiosa, maestra elementare di ruolo, coniugata e madre di due figli ancora in tenera età: Carolina e Saverio. Nella lunga parentesi del fascismo le sue aspirazioni sociali e politiche sono assorbite tutte dall’impegno dell’insegnamento. Figura a volte nascosta, a volte oscurata, ma sempre presente e decisiva. Il cammino di donna Ines è stato irto di ostacoli e ricchissimo di pregiudizi, ma proprio per questo la sua lotta è stata ancora più ricca di grandi traguardi e importanti vittorie. Chi scrive è stato suo alunno in quinta elementare. Non c’era ancora nel nostro paesello un edificio scolastico, perciò le aule scolastiche di allora erano ubicate in magazzini a piano terra. La nostra aula si trovava nell’allora Via Michele Bianchi ora Via del Popolo nell’abitazione della famiglia De Grazia presso il Ponte del Vallone. La signora Ines sbaragliò gli uomini, suoi avversari politici e vinse le elezioni a grandissima maggioranza. Venne eletta alla carica di Sindaco nella prima seduta consiliare del 31 marzo 1946 con 14 voti, due in più della sua stessa maggioranza consiliare. C’è da precisare che allora il Sindaco veniva eletto dai consiglieri comunali. In quella prima tornata elettorale venne eletta anche un’altra donna, molto battagliera: Fu Lucarelli Vincenzina, la nonna paterna di Periglio, Ciccio e Sergio Grassullo. Il Sindaco Nervi restò in carica fino al 1952. Realizzò alcune opere importanti: la fognatura comunale e la pavimentazione della strada principale del paese da Piazza IV Novembre a Piazzetta Margherita, dando lavoro a decine e decine di operai di San Pietro. Da allora in poi San Pietro in Amantea ha avuto soltanto Sindaci maschi. Anche il mio paese natale ha scaricato le donne come del resto hanno fatto altri comuni calabresi. Queste donne coraggiose, intelligenti, esperte, sono rimaste “corpi estranei” in un mondo politico dominato dai maschi. Amantea ha dovuto aspettare oltre 68 anni per avere per la prima volta un Sindaco donna. Non le fecero neppure terminare la consiliatura. Venne disarcionata dalla carica di Sindaco dalla sua stessa maggioranza.

San Pietro in Amantea, 29 luglio 2018 Francesco Gagliardi

Pubblicato in Basso Tirreno

Nel centro storico di San Pietro in Amantea domenica 29 luglio ore 19.00 presso la Sala Polifunzionale Museo Arte Orafa si terrà la premiazione del primo premio letterario Ines Nervi Carratelli

 

L’evento è organizzato dalla pro Loco San Pietro di Amantea, con il patrocinio del comune di San Pietro in Amantea, la Fidapa sezione di Amantea, l’Unione nazionale delle pro Loco d’Italia

Il programma prevede i saluti :

-di Francesca Guido Presidente della pro loco San Pietro di Amantea

-di Gioacchino Lorelli sindaco di San Pietro in Amantea

-di Antonello Grosso La Valle consigliere nazionale UNPLI e presidente provinciale Cosenza

-Franca Santelli presidente Fidapa sezione di Amantea

Seguono gli interventi di:

-di Francesco Gagliardi Scrittore/storico

-di Franca Dora Mannarino. Fidapa distretto sud/ovest

Le conclusioni sono affidate a Giusy Porchia

Saranno presenti:

-Angela Napoli già onorevole della repubblica

-Silvana Ferrentino giudice del tribunale di Cosenza che premierà i vincitori del premio di poesia.

Si terranno , inoltre:

-Una mostra fotografica dal titolo “Donne di un tempo” a cura di Antonio Cima;

-La consegna di una targa di merito ad una donna del nostro tempo;

-Lo spettacolo di danza Kalavris del gruppo Al Mantiah Ballet.

Pubblicato in Belmonte Calabro

Il giorno uno e due luglio di ogni anno si celebra nel nostro paese la festa in onore della Madonna delle Grazie.

La devozione dei sampietresi e degli amanteani alla Vergine Maria ha origine antichissima e si perde nella notte dei tempi.

 

 

 

Si raccontano di Lei prodigi e fatti miracolosi che hanno dello straordinario e del sensazionale.

Le nostre nonne ce li raccontavano durante le serate invernali intorno ai focolari scoppiettanti. Li avevano appresi dalle loro mamme.

Si dice che la Vergine sia apparsa per primo ad un pastorello che si trovava nella stalla ad accudire gli animali.

La Vergine gli parlò e gli disse di dire alla gente del luogo che erigessero in suo onore una chiesa proprio sul posto dove si trovava la stalla.

La gente non gli credette e fu varie volte messo alla prova.

Un giorno riuscì ad aprire la porta della stalla con un fil di paglia.

Quando poi i sampietresi scettici ed increduli trovarono un dipinto della Madonna che ora si trova in una nicchia sopra l’Altare Maggiore e si resero conto della veridicità del racconto del pastorello, tolsero dalla stalla le bestie ed eressero una chiesa intitolandola alla Madonna delle Grazie.

Da allora questa chiesa è meta di continui pellegrinaggi, è diventata un luogo di culto e di preghiera.

Subì enormi danni durante i terremoti che sconvolsero la Calabria, ogni volta però fu restaurata ed abbellita.

Si raccontano ancora altri miracoli operati dalla Vergine Maria.

Ha fatto guarire un bambino che i medici avevano dato già per morto.

Non pioveva da molti mesi e il raccolto dei campi era completamente distrutto.

I fedeli si rivolsero alla Vergine e un 6 maggio di tantissimi anni fa portarono la Statua della Madonna in processione attraverso i campi.

Era una giornata di sole, nessuna nuvola in cielo che potesse annunziare una pioggia imminente. Molti ridevano e scherzavano, tra i quali un Regio Carabiniere della Stazione di Amantea venuto a San Pietro per mantenere l’ordine pubblico.

Dicevano:-Un pezzo di legno non poteva fare miracoli e da un cielo azzurro non poteva scendere la pioggia-. Improvvisamente un lampo squarciò il cielo azzurro.

Seguì un tuono fragoroso.

Il cielo si oscurò all’improvviso e dopo pochi minuti una pioggerellina benefica incominciò a cadere lentamente continuando per tutta la giornata.

La festa della Vergine inizia col suono delle campane a festa e con alcuni spari di mortaretti. Poi si da inizia alle Sante Messe mattutine e verso le 18,30 alla processione della Statua per le vie del paese.

La processione è accompagnata dalla banda musicale di Amantea. Una volta dalle bande più rinomate pugliesi. Al ritorno la Santa Messa solenne in Piazza. In serata si esibiscono in Piazza IV Novembre i complessi musicali.

Alla fine i soliti fuochi artificiali.

La devozione alla Madonna delle Grazie negli ultimi anni si è particolarmente estesa, grazie all’opera dei Padri Francescani Conventuali del Convento di San Bernardino in Amantea, grazie anche alla collaborazione dei fedeli sampietersi e alla fattiva partecipazione degli abitanti di Amantea e dei paesi vicini.

La Madonna delle Grazie è stata sempre la più venerata e ne danno testimonianza la massiccia partecipazione alla novena e alla Santa Messa serale.

I Comuni di San Pietro e di Amantea, per l’occasione, mettono ogni anno a disposizione dei fedeli che vogliono raggiungere la chiesa due scuolabus.

Fino agli anni settanta si svolgeva in piazza una grande fiera di merci e bestiame, ora scomparsa. La grande piazza, le vie adiacenti, le strade, invase dalle bancarelle e dagli animali erano una festa di colori, di voci, di suoni, di scenette piene di un loro sapore paesano.

Veniva da Amantea il signor Sicoli Alberto a vendere i suoi famosi gelati.

E Ricuzzo Morelli in una grande bagnarola di alluminio ricoperta di ghiaccio veniva a vendere le sue famose gassose.

Nella fiera le nostre contadine barattavano i prodotti agricoli con stoffe e suppellettili per la casa, oppure vendevano gli animali da cortile.

L’occasione della festa offriva ai giovani il pretesto di iniziare il dialogo amoroso che avveniva spesso negli incontri voluti o casuali tra una bancarella e l’altra.

Le voci dei rivenditori si confondevano col suono delle campane, della banda musicale, coi canti dei pellegrini, coi nitriti degli asini, con lo scoppio dei mortaretti. L’anima della festa della Madonna delle Grazie era tutta lì, nei colori delle bancarelle disseminale lungo le vie, nelle grida festose dei bambini attorno ai venditori di mandorle tostate, di palloncini colorati, di giocattoli, di ninnoli e anche nell’odore acre delle salsicce che venivano arrostite.

Era dunque una festa popolare anche se per molti versi doveva essere una festa religiosa con i suoi riti, i suoi tempi, le sue tradizioni e le sue caratteristiche immutabili: sparo dei mortaretti, arrivo e sfilata della Banda Musicale per le vie del paese, suono festoso delle campane, celebrazione del rito eucaristico, incanto, processione, giuochi popolari, volo delle mongolfiere, sparo dei fuochi d’artificio.

Programma religioso: dal 23 giugno inizio novenario, ore 18,30 recita del Santo Rosario e alle ore 19,00 celebrazione della Santa Messa. Domenica 1 luglio: Sante Messe: Ore 9,30 ; 11,30; 19,00. Lunedì 2 luglio: Sante Messe: ore 7,00; 9,00; 11,30; ore 20,00 al termine della processione in Piazza Santa Maria delle Grazie. Dal 28 giugno le Celebrazioni saranno presiedute dal Predicatore Fra Ugo Maria Brogno , Frate minore cappuccino e Missionario della Misericordia con nomina papale con sede in Belvedere.

Programma civile: 1 luglio ore 21,00: Spettacolo in Piazza con canti e musica Cristiana “Maria figlia di Sion” diretto da Fra Ugo Maria Brogno. 2 luglio Spettacolo musicale con Mimmo Cavallaro in concerto. La Banda musicale “Città di Amantea” accompagnerà la processione per le vie del paese. Al termine della Santa Messa solenne grande spettacolo di fuochi di artificio eseguiti dalla ditta Galluccio Pirotecnica di Rossano. Le vie del Paese saranno illuminate dalla ditta Tonino Spina di Lago, mentre l’addobbo della chiesa sarà eseguito dalla ditta Montagnese di Vibo Valentia.

Ieri aspettando l’arrivo del Giro d’Italia a Gualdo Tadino mi sono messo davanti al computer e ho incominciato a leggere quello che scrivono i giornali locali on line riguardante il territorio amanteano e dintorni.

La processione della Madonna delle Grazie del mio paese natale che si svolge il 2 luglio di ogni anno ha attirato la mia attenzione.

Ho fatto click sull’icona e ho incominciato a guardare con attenzione e commozione le varie foto di alcuni anni fa.

Quanti dolci ricordi sono affiorati nella mia mente.

Ho rivisto tantissimi personaggi che purtroppo ci hanno lasciato da diversi anni.

Poi mi son messo a leggere alcuni articoli allegati: I riti religiosi, la novena della Madonna delle Grazie, la processione, l’incanto.

Ed infine i vari commenti di alcuni personaggi che mi hanno lasciato davvero basito.

Sono rimasto malissimo nel leggere alcune cose scritte che non sono affatto vere.

Oggi si chiamano fake news, noi le abbiamo sempre chiamate “vere cazzate”, e chiedo scusa ai miei carissimi lettori di Tirreno News per aver usato questo termine davvero volgare, ma diceva un mio carissimo amico “Quando ce vo, ce vo”.

Non è affatto vero che durante la processione della Statua della Madonna delle Grazie per le vie del paese le contadine del luogo cantavano una cantilena e imploravano la Vergine di non fare venire giù la grandine altrimenti avrebbe distrutto il raccolto specialmente le zucchine che sono tenerissime.

Questa è la filastrocca:- Madonna delle Grazie, non fare chiovire grandine, ca la cucuzza è tenera e si vene a grupiar-.

Questa filastrocca veniva e viene ancora recitata dagli amici anziani di Amantea per prendere in giro in modo bonario gli amici di San Pietro in Amantea.

Niente di più.

Anche il nostro Direttore di Tirreno News, quando ha voglia di scherzare, mi rimprovera sempre che nei miei libri sulla storia di San Pietro non ho mai citato questa filastrocca.

Per quanto riguarda “le zagarelle” colorate e benedette non erano vendute nel locale della chiesa ma da una signora che aveva il negozio alla Calavecchia e preparava il 2 luglio la sua bancarella nel sagrato della chiesa.

Si vendono ancora, perché ancora oggi ci sono ragazzi e ragazze che se le legano al braccio sinistro come porta fortuna.

L’incanto, poi, non si fa più perché l’Arcivescovo di Cosenza lo ha proibito.

Se qualche lettore vuole saperne di più è pregato di andare a leggere “Lo Stendardo di San Rocco” di Nicola Misasi.

Ma cosa è davvero questo incanto?

La Statua della Vergine veniva fatta scendere dal suo trono e portata in processione per le vie del paese. Ma all’uscita dalla chiesa e fino a cento metri della piazza dove una volta c’era una grande croce si svolgeva un antico rito: l’incanto.

La popolazione era divisa in due categorie : i paesani e i campagnoli, che si contendevano con la maggior offerta di denaro il privilegio e l’onore di portare in spalla la Statua durante la processione. Il sacerdote dava il via e i due contendenti iniziavano l’incanto, partendo da poche lire per arrivare a un milione e oltre.

Cifra già raccolta tra i fedeli che era destinata per le spese dei festeggiamenti.

L’incanto proseguiva fino alla Croce e fino a quando una categoria si dichiarava vinta.

Augurava al vincitore buona fortuna.

“E ccu salute!” gridavano u zu Francesco Graziano e lu zu Giovanni Sconza Testa, due personaggi famosi che ancora ricordiamo con affetto e che mettevano all’incanto la Statua, uno per conto dei residenti in campagna e l’altro per i residenti nel centro abitato.

Ma voglio ricordare anche Cicco Cino, Gino Ianni e il carissimo amico Rocco Capanna che gareggiava per conto degli amanteani.

Fragorosi applausi salutavano la singolar tenzone e i fedeli del centro abitato o delle contrade o di Amantea, vincitori della contesa, si aggrappavano alla Statua per aver il privilegio di aiutarla a trasportare in processione.

di Francesco Gagliardi

Pubblicato in Basso Tirreno

Ieri 21 dicembre 2017 il Comune di San Pietro in Amantea ha intitolato la Sala Consiliare all’Ins. Ines Nervi in Carratelli, primo Sindaco eletto nel marzo 1946 dopo la caduta del fascismo e uno dei primi 11 Sindaci donna a ricoprire una carica istituzionale.

Il suo ritratto si trova ora insieme agli altri a Montecitorio e precisamente nella Sala delle donne.

La cerimonia si è svolta il 3 maggio u.s. alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini.

Nel 70° anniversario del diritto di voto alle donne la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva deciso di onorare il ricordo delle prime dieci sindache italiane elette nel 1946 con una targa celebrativa.

La cerimonia si è svolta l’11 novembre 2016 alle ore 11 nella Sala Polifunzionale, in Via Santa Maria, a Roma, per voler ricordare il lungo e faticoso cammino delle donne nella conquista dei loro diritti.

In quella occasione il nostro Sindaco venne completamente ignorato malgrado io ne avevo parlato nel mio primo libro”Storia di San Pietro in Amantea”, pubblicato nel lontano 1982.

Avevo finanche riportato la prima delibera consiliare del 31 marzo 1946.

Quel lontano giorno rappresenta negli annali della vita amministrativa del Comune di San Pietro in Amantea, una data storica, non solo perché a quella competizione elettorale parteciparono al voto per la prima volta nella storia anche le donne, ma anche perché venne eletta Sindaco una donna, sposata, con due figli, maestra elementare.

Da quel giorno fatale le donne non furono più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma come ricorda la targa commemorativa “fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”.

Mi fermo qui.

Ma poiché in Italia negli ultimi 50 anni sono sorti tantissimi movimenti femminili, per vendicare certi ruoli professionali con piena parità giuridica e economica, il Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini ha voluto imporre che il femminile di Sindaco sia Sindaca.

E così anche gli Amministratori del mio Comune nella targa in bronzo hanno scritto “ 1° Sindaca donna”.

Io preferisco dire “Sindaco” e continuerò a scrivere sempre “Sindaco”.

E Vittorio Sgarbi ricalcando il pensiero del Presidente emerito Giorgio Napolitano che ha definito “orribili” e “abominevoli” i termini Ministro e Sindaco al femminile, così ha scritto:- Ora cara Boldrina, sia precisa, ci dica chi è lei …. lei è la grammatica?

Lei stabilisce che non è giusto chiamare Sindaco una Sindaca e Ministro una Ministra?

Ai ruoli non si applicano i sessi, rimangono tali e quali. Come la persona rimane persona anche quando si riferisce ad un uomo, non diventa persona.

E tu sei una zucca vuota, una capra …. fortunatamente non un capro-“.

Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Gagliardi

“ Leggendo il Quotidiano del Sud di oggi venerdi' 29 settembre 2017 ho appreso che Padre Pio Marotti, parroco della parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea e' stato trasferito nella parrocchia di santa Maria La Pinta di Amantea.

Ribadisco che non e' una notizia di oggi.

E' una notizia vecchia di oltre 4 mesi orsono.

E poi il trasferimento non e' avvenuto su richiesta di diversi fedeli di S.Pietro in Amantea.

Questa e' una notizia falsa e merita di essere smentita.

E' un normale avvicendamento dei parroci della Diocesi di Cosenza-Bisignano voluto ardentemente dal nostro Arcivescovo Mons. Nole', il quale nel luglio scorso ha voluto ringraziare i sacerdoti e le comunita' parrocchiali per l'accoglienza degli avvicendamenti.

Nella lettera cosi' ha scritto l'Arcivescovo:- Il sacerdote non viene consacrato per una parrocchia o per un paese, ma per la chiesa, per la Diocesi ......e dopo aver trascorso tanto tempo in una parrocchia e' naturale, e' normale che ci affezioniamo alla nostra gente, ed e' normale che essi si affezionino a noi. Ma l'amore e il bene non si cancella anche se uno lascia un servizio, restano come pietre miliari nella storia personale di ciascuno che ci ha incontrati o che abbiamo incontrato-.

Quindi non e'assolutamente vero che Padre Pio sia stato allontanato da San Pietro in Amantea su richiesta di diversi fedeli.

A dire il vero alcuni sedicenti parrocchiani ci hanno provato per diversi anni.

Hanno sottoscritto una petizione inviandola alla Curia e al Santo Padre chiedendo il trasferimento del frate, perche' secondo loro "si preoccupava maggiormente di edificare cattedrali nel deserto piuttosto che rendersi conto che la sua chiesa si svuotava dei suoi fedeli; che amava poco il dialogo, l'umilta' e la trasparenza, mentre dava molta importanza al dio denaro".

Argomentazioni molto forti che non hanno sortito nessuno effetto.

Infatti il nostro Arcivescovo non ha mai preso in considerazione le assurde richieste e ha sempre rifiutato di ricevere in Curia i sedicenti parrocchiani.

I firmatari della petizione non erano la maggioranza dei cittadini sampietresi.

Circa 30 vivevano e lavoravano al Nord o all'estero.

Altri 20 erano persone sconosciute, mai viste in chiesa, neppure nelle feste comandate.

Allora perche' si erano intromesse negli affari interni della parrocchia?

Chi erano?

Cosa volevano ottenere?

Perché' chiedevano l'allontanamento del parroco?

Cosa aveva fatto di male?

Alcuni firmatari della petizione  e alcuni fedeli che oggi festeggiano il trasferimento del parroco sono gli stessi che con attacchi volgari, con insulti pesanti, con calunnie e insinuazioni, nella Sala Consiliare del Comune nel luglio 2013, si sono scagliati contro il Parroco Padre Pio, reo di aver fatto svolgere la festa della Madonna delle Grazie del 2 luglio al Consiglio Pastorale come il Vescovo aveva decretato e non ad un comitato festa gestito dai soliti spendaccioni delle offerte dei fedeli.

Sono gli stessi sedicenti fedeli che in occasione della festa di Sant’Elia nella omonima contrada il 23 e 24 luglio hanno affisso nella porta della chiesetta e nei pali della luce elettrica lettere anonime offensive.

Si accusava il parroco che con i soldi della festa pagava le parcelle dei suoi avvocati e i lauti pranzi con il resto della compagnia.

Sono gli stessi sedicenti parrocchiani che sono andati finanche a Roma in Vaticano per consegnare la petizione direttamente nelle mani di Papa Francesco.

Il viaggio del 21 ottobre 2015 potevano evitarlo.

Non ha sortito alcun effetto.

Si e' trasformato in una bella scampagnata a Roma e dintorni.

Ora pero' che Padre Pio non sara' piu' parroco della parrocchia di San Pietro in Amantea dal prossimo primo ottobre potranno festeggiare, sparare i fuochi d'artifizio e mangiare le torte alla mandorla e al cioccolato e i famosi cullurielli e le grispelle.

Attenti ai dolori di pancia e alle "cacarelle".

Ma loro ci sono abituati ormai.

Ma Padre Pio sara' sempre con noi e in mezzo a noi, perche' i frati francescani hanno realizzato nel Comune un Eremo e un museo della comunicazione.

Lo vedrete sempre, ogni giorno.

Francesco Gagliardi

Pubblicato in Basso Tirreno
Pagina 2 di 8
BANNER-ALTO2

Follow us on Facebook!

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy