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Anche in questo caso è andata bene!

Uno degli alberi”penduli” di San Pantaleo è crollato sulla strada sottostante.

Forse non è stato nemmeno il vento, ma semplicemente la antica precarietà statica dell’albero stesso.

E come abbiamo detto non è l’unico.

Ce ne sono diversi altri pronti a cadere.

 

 

 

Dicevamo che è andata bene perché sembra che non abbia determinato danni né a persone , né a cose.

Fortunatamente è crollato lontano dalle auto in sosta.

Ben diversa potevano essere ( e potrebbero essere) le cose se le auto fossero state parcheggiate a sinistra.

Diciamo potrebbero essere perché ad una sommaria osservazione altri alberi potrebbero crollare.

Forse non sarebbe male se prima della prossima “venticata”gli alberi “penduli” venissero fatti cadere.

Né sarebbe male se gli spogli ed alti alberi venissero sostituiti da alberelli bassi e verdi!

Pubblicato in Primo Piano

Li aveva sollecitato in consiglio comunale Antonio Rubino di Noi Liberi e l’assessore Sante Mazzei aveva dichiarato di essere già intervenuto diffidando la ditta a riprendere ed ultimare i lavori.

Tra l’altro a giorni è Pasqua e San Pantaleo è la strada più frequentata dai fedeli che salgono o scendono dalla soprastante Chiesa Madre.

Una foto mostra l’armatura e lo scavo per la messa in opera di una coronatura armata che lega le teste dei tubi che sono stati spinti nel terreno della collina in due direzioni oblique tra loro.

La trave orizzontale dovrebbe mantenere il muro di sottoscarpa che era fortemente fratturato e che sembrava essere sul punto di esplodere ed il muro obliquo di soprascarpa che tiene la seconda rampa della salita di San Pantaleo.

Certo non bastano questi lavori ma comunque sono un primo passo verso una soluzione di maggiore stabilità della rampa realizzata grazia i fondi del piano Marshall dopo lo scoppio del 20 febbraio 1943.

La seconda fato fatto il giorno dopo mostra il muro armato di cemento che lega le teste di ferro infilate nella rampa.

Non sappiamo se saranno almeno risanate le diverse e notevoli ferite dei muri e se le stesse ferite saranno prima lavate con acqua in pressione o se come talvolta accade si metterà una leccata di cemento esterno nascondendo quello che c’è dentro.

Non ci resta che aspettare.

Ed è inutile nascondere la delusione del profano sul tipo di lavori fatti: inutile negare che ci aspettavamo altro!!

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