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Si è svolta in data 8 settembre 2016 a Catanzaro – presso il Dipartimento Tutela della Salute – la riunione del “tavolo tecnico” alla quale hanno partecipato il Direttore Generale prof. Riccardo Fatarella, il Direttore Generale dell’ASP Cosenza dott. Raffaele Mauro, il Capo della Segreteria del Presidente della Regione Oliverio Franco Iacucci,

i rappresentanti della Rete comprensoriale “Difendiamo la Salute”, il sindaco Monica Sabatino e l’Assessore al ramo Emma Pati.

L’incontro si è svolto ad una settimana di distanza dalla pubblicazione della Delibera n. 1397/2016, relativa all’adozione dell’atto aziendale ASP di Cosenza, nella quale viene programmata l’evoluzione del Poliambulatorio cittadino in Casa della Salute.

Atto aziendale, come ha puntualizzato il prof. Fatarella, che è all’esame favorevole del Dipartimento che egli dirige.

A differenza delle altre programmate in provincia di Cosenza, la Casa della Salute di Amantea non nasce come riconversione di un Ospedale; un elemento che ne caratterizza l’originalità e dal quale derivano forti potenzialità e opportunità per l’intero sistema sanitario comprensoriale.

La costruzione di tale modello dovrà, inoltre, avvenire in modo partecipato e ci si aspetta che tutti gli attori, ai vari livelli, ne agevolino il percorso percorso.

<< Sappiamo bene che il raggiungimento di questo primo obiettivo – dichiara soddisfatto Enzo Giacco, portavoce del cartello di Associazioni, Sindacati e Partiti – è il frutto della positiva interazione tra il Dipartimento guidato dal prof. Fatarella, la Direzione Generale dell’ASP, il governo Regionale, la Rete e le Amministrazione locali.

In dieci mesi siamo riusciti ad ottenere un risultato di straordinaria portata, non certo scontato.

Ora non resta che seguire con attenzione il completamento dell’iter, continuando a lavorare in modo tale che le istanze provenienti da questo Comprensorio si traducano in diritti e non incontrino impedimenti>>.

Pubblicato in Primo Piano

Finalmente, dopo una forte attenzione sociale e politica per ottenere in Amantea, un tempo ASL, Azienda Sanitaria Locale, poi DS Distretto Sanitario, ed infine ,in un decrescendo continuo, solo poliambulatorio con sempre meno efficace attenzione e risposte ai problemi della Salute, la buona notizia della Casa della salute.

 

Una struttura da intendere , intesa come “snodo organizzativo principale dell’assistenza territoriale e luogo fisico dove trovano allocazione i servizi, compresa, ove possibile la sede del Distretto”.

Parliamo dell’Atto aziendale approvato dal dirigente dr Mauro con propria delibera n 1379 del 29.8.2016.

Una delibera che mostra finalmente per Amantea ed i paesi del suo Hinterland( Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, lago, San Pietro in Amantea, Cleto, Serra di Aiello ed Aiello Calabro), ma insieme anche i paesi a nord di Lamezia terme( Falerna, Nocera T, Martirano, Martirano Lombardo, eccetera) , una luce verso la quale muovere decisamente.

 

Una delibera che ha offerto un minimo di attenzione agli oltre 30 mila abitanti di Amantea e dintorni ed ai turisti ospiti negli oltre 20 alberghi e nelle oltre 10 mila seconde case per il turismo,ed una attesa e necessaria risposta sanitaria in termini di organizzazione territoriale.

Non solo ospedali ma anche sanità territoriale.

Una scelta tecnica e politica della quale il comprensorio è stato grato a chi ha dato risposta concreta alle richieste della popolazione di pazienti.

Ed è per queste ragioni che a tutta la città è apparsa incomprensibile la posizione dei sindacati dei medici che si sono schierati contro la proposta del management dell’ASP sostenendo che essa: «Contiene una premessa falsa, è antieconomica e che le nuove strutture istituite sono il risultato di un contorto meccanismo di potere».

Parliamo dell’ Anaao Assomed, dell’ Aaroi-Emac, della Fesmed, della Cimo, della Cgil Medici, della Cisl Medici, della Uil Medici, della Fvm e della Simet le quali sigle precisano, innanzitutto che «l'atto aziendale allegato alla delibera numero 1397 del 29 agosto non è quello inviato alle organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto, al collegio di direzione dell'Asp di Cosenza, nonché al sindaco del capoluogo».

E dunque contiene una premessa «falsa, poiché non è mai stato inoltrato per la dovuta informativa».

Un dato formale che spiegano i sindacati in una nota «Basterebbe questo per chiederne la non approvazione alla struttura commissariale, aggiungiamo che l'Atto aziendale non sottende neanche al presupposto principio di economicità poiché prefigura l'istituzione di nuove strutture aziendali ben oltre i limiti stabiliti dai decreti del commissario ad acta, né osservano le linee guida regionali per l'adozione dei nuovi atti».

 

Poi sui legge nella nota che «dalla lettura dell'Atto aziendale dell'Asp di Cosenza destano non poche perplessità l'istituzione di nuove strutture (per la cui creazione si è ricorsi alla duplicazione delle funzioni o ad originali quanto ambigue descrizioni) mentre, di contrappasso, ne sono state elise o declassate altre istituzionalmente previste da norme nazionali e storicamente presenti nell'organizzazione aziendale».

Teorie fino a che non esce la verità. Le sigle mediche hanno paura per i loro posti di lavoro e spiegano che “ Sostanzialmente spiegano le sigle sindacali il nuovo atto aziendale prodotto dal vertice dell'Asp di Cosenza tende a legittimare lo spoils system dei dirigenti, meccanismo precluso nel sistema sanitario nazionale, in modo tale da istituire nuove nomine per le quali non è difficile ipotizzare sotto quali forche caudine dovranno passare gli aspiranti. Un contorto meccanismo di potere che nulla a che vedere con l'offerta sanitaria e le esigenze dell'utenza».

Quello che ad Amantea appare vergognoso è che i medici che ben sanno quanta poca sanità ci sia nella nostra zona e che non hanno parlato mai a favore della casa della salute di Amantea adesso non la salvano anzi gettano l’acqua sporca con tutto il bambino.

Vergogna.

Pubblicato in Politica

Siamo stati presi per i fondelli!

Tutti, quanti. Partiti, associazioni, gente comune che si è prestata ad essere ogni volta presente per garantire il diritto alla salute agli amanteani ed agli altri abitanti dell’ex distretto di Amantea.

 

Ci avevamo creduto; avevamo creduto al diritto alla salute per tutti, un diritto egualitario, che non temesse eccezioni.

 

Ed invece non è così.

Abbiamo partecipato a riunioni megagalattiche, ad incontri con il dr Fatarella, con la dottoressa Bernaudo, con il dr Iacucci, e creduto a tutte le loro parole.

Abbiamo anche costituito una “Rete” per la tutela della Salute che è finita nel nulla e che si è messa a parlare di teatro, e perfino di difendere la brigata della Guardia di Finanza di Amantea ma non del diritto alla salute e della Casa della salute.

 

E senza che nessuno dei suoi componenti reagisse in qualche modo!

Ed intanto il dr Antonio Lopez direttore dell’UOC Radiodiagnostica Spoke Paola Cetraro ha ordinato alla responsabile del CUP dottoressa Aquila Cherubina di “voler diminuire le prenotazioni degli esami RX presso il Poliambulatorio di Amantea da 20 a 10 esami al giorno, da lunedì a venerdi”

Il drammatico risultato è che mentre prima il servizio RX del Poliambulatorio di Amantea brillava per la sua efficienza e riusciva a garantire risposte tempestive agli aventi bisogno( al massimo il giorno dopo la richiesta nei casi meno urgenti) , oggi si prenotano radiografie con 15 giorni di ritardo!

 

Insomma c’era una cosa che funzionava e la si sta demolendo.

Una vergogna!

In sostanza avevamo un reparto sanitario altamente qualificato ed efficiente e qualcuno per ragioni ed interessi esclusivamente suoi lo sta uccidendo

Non voglio dare la colpa a nessuno ma sicuramente la colpa è di qualcuno

So bene che come scriveva Terenzio ( in Andria, a. I, sc. I, verso 68) che Obsequium amicos, veritas odium parit, cioè "L'adulazione procaccia amici, la verità attira l'odio".

 

E so bene, quindi, che anche questa ultima verità che sto portando alla vostra attenzione mi porterà ulteriore odio e disistima da parte, soprattutto, di chi sa od avrebbe dovuto sapere e reagire, parlare , di chi non tutela, come dovrebbe, la salute degli amanteani.

Non li temo!

Ed invece tutti stanno zitti

Le nostre donne per fare una MOC devono aspettare il Camper del Rotary, le nostre donne per fare una mammografia devono andare a Cetraro!

Vergogna dopo vergogna!

Infinita.

Ed in queste condizioni vorremmo anche fare turismo?

Ma non fatemi ridere!

Giuseppe Marchese

 

....continua........

Pubblicato in Cronaca

Domani 18 novembre presso il Dipartimento della salute in Catanzaro si terrà l’incontro con il DG Riccardo Fatarella nel corso del quale sarà chiesto di mantenere il laboratorio di analisi cliniche, il potenziamento della rete specialistica e la istituzione della Casa della salute.

 

Questa è la mia proposta di nota esplicativa:

“La Calabria è l’ultima regione italiana per PIL e per reddito medio, la prima per “evasione” sanitaria.

La Calabria , secondo i dati diffusi in questi giorni, è l’ultima regione italiana nella classifica dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) avendo conquistato nel 2014 la maglia nera che apparteneva alla Campania .

Questa la graduatoria che mostra crudamente la verità della sanità calabrese.

1° - Toscana 217 (nel 2013  214, 1°)                         2° - Emilia Romagna 204 (204, 2°)
3° - Piemonte 194 (201, 3°)                                       4° - Liguria 194 (187, 6°)
5° - Lombardia 193 (187, 6°)                                    6° - Marche 192 (187, 4°)
7° - Veneto 189 (190, 5°)                                          8° - Basilicata 177 (179, 12°)
9° - Sicilia 170 (165, 9°)                                            10° - Umbria 165 (179, 8°)
11° - Abruzzo 163 (152, 10°)                                    12° - Puglia 161 (134, 15°)
13° - Lazio 154 (152, 11°)                                         14° - Molise 148 (140, 13°)
15° - Campania 139 (127, 16°)                                  16° - Calabria 131 (135, 14°)

Non c’è (ancora) o comunque non è pubblica la graduatoria dei LEA tra distretti ed all’’interno dei distretti tra le distinte aree territoriali.

Se ci fossero queste graduatorie potremmo avere la conferma che il comprensorio di Amantea è l’ultimo in Calabria per servizi sanitari.

Ovviamente, ove siano o saranno redatte e pubblicate le graduatorie alle quali facciamo riferimento, siamo pronti a leggere ed a valutarle.

Questa di ultimi tra gli ultimi è una condizione illegittima ed una situazione vergognosa.

Siamo, cioè, in presenza di disparità inaccettabili .

Disparità che hanno determinato , oggi consapevolmente, la forte reazione sociale scattata in questi ultimi giorni dopo anni di spoliazione e depauperamento del Poliambulatorio, cioè della unica struttura sanitaria rimasta dopo la scomparsa dell’Asl di Amantea e del Distretto di Amantea.

Una disparità che il commissario Scura, emissario inviato “dai potenti re d’Italia” per porre rimedio alle condizioni vergognose della sanità calabrese, voleva, e vuole, aumentare proponendo, con violenza ingiustificata ed inaccettabile abuso, la chiusura del laboratorio pubblico di analisi cliniche , che è una delle poche cose che funzionano , a dispetto di tutto.

E così centinaia di cittadini ed associazioni dei comuni dell’ex distretto di Amantea( Amantea, Aiello calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio) , in rappresentanza dei circa 30mila abitanti residenti e, nel caso, delle altre decine di migliaia dei comuni della provincia di Catanzaro, hanno promosso la rete della salute che oggi è a questo tavolo, per difendere gli utenti, in sostituzione di una politica per lo più disattenta, inane, parolaia e senza spina dorsale.

Siamo qui per dire basta al saccheggio dei servizi sanitari dal comprensorio di Amantea.

Per dire basta alla disattenzione degli amministratori e dei governatori passati.

Per dire basta alla supponenza dei tecnici.

Siamo qui per ricordare gli elementi della nostra rivendicazione sociale:

-conservazione e potenziamento del laboratorio di analisi cliniche, che, lo ricordamo, serve anche una parte della popolazione dei comuni della provincia di Catanzaro ;

-completamento quali-quantitativo della rete degli specialisti atta a dare risposta in tempo reale alle esigenze della popolazione del comprensorio che-va ricordato- durante l’estate raddoppia la richiesta di prestazioni.

-eliminazione della impossibili liste di attesa anche previa dotazione delle attrezzature necessarie e/o sostituzione di quelle carenti od obsolete ;

-attivazione della casa della Salute, in luogo del Poliambulatorio.

Non essendo dotato questo territorio né di ospedale, né di casa di Cura, si impone, infatti, una più che qualificata medicina preventiva atta a ridurre:

- la ospedalizzazione;

-la evasione ospedaliera extra regionale;

-il ricorso ai medici privati, peraltro mancanti;

-i costi di movimento sul territorio che devono sopportare le famiglie di questo ambito territoriale.

Incredibile che non si comprenda che una insufficiente medicina preventiva crea danni anche irreversibili alla salute dei nostri amministrati e che non si comprenda come questa condizione muova verso la ospedalizzazione, anche extra regionale .

Impossibile che non si comprenda che una insufficiente medicina specialistica sul territorio crei non solo danni anche irreversibili alla salute dei nostri amministrati e spinga da un lato al ricorso ai privati con depauperamento dei servizi pubblici che tutti noi dovremmo essere qui a rappresentare ed a difendere, a maggiori costi di movimento sul territorio, se non ad evasione territoriale anche per la specialistica.

Sappiamo che la attuale struttura nelle more del suo previsto completamento strutturale può essere flessibilizzata ad un appropriato uso per l’invocato completamento e potenziamento del poliambulatorio nell’attesa della esecuzione dei lavori onde la attuazione della invocata Casa della salute.

Registriamo una intensa consapevolezza sociale verso la Casa della salute , consapevolezza che ha determinato una prima straordinaria presenza nell’incontro del 21 ottobre scorso dal quale è nato questo di oggi.

Una consapevolezza che è stata percepita dal dr Riccardo Fatarella che in questa occasione ringraziamo pubblicamente.

Una consapevolezza che continua a crescere soprattutto quando è proprio il dr Fatarella a dichiarare che “ c'è una scarsa attenzione ai servizi territoriali anche se c'è stato un lieve miglioramento sottolineato anche dal rapporto del ministero”. 

Una consapevolezza che ha sollecitato i tecnici della Rete per la salute, che come noto annovera la adesione di oltre settanta associazioni del comprensorio di Amantea, i quali hanno pronto un modello evoluto di casa della salute che può diventare spendibile per la intera regione.

Osserviamo che la mobilità extraregionale ha un costo circa 240 milioni di euro all’anno, di cui 86 milioni di euro annui relativi alla ASP di Cosenza.

Parliamo di una mobilità extra regionale che interessa circa 23mila pazienti.

Quasi un quarto dei costi di mobilità riguardano il tirreno cosentino ( parliamo di 19.149.150,00 euro) e quasi un quarto del trasmigranti ( 5772) sono del distretto del Tirreno, segno palese della insufficienza della sanità del tirreno cosentino di dare risposta alle esigenze della popolazione di questo territorio, che, invece,   sotto il profilo residenziale è meno di un sesto della intera provincia!

Ed è da supporre che non sarebbero meno drammatici i dati della migrazione specialistica, soprattutto per quanto riguarda Amantea.

Purtroppo i dati non sono stati diffusi per cui sembra di essere qui a parlare di aria fritta.

Ambedue le migrazioni , come detto, determinano insostenibili costi di movimento per la popolazione tanto più in un territorio che non ha mezzi di linea che aiutino i pazienti nei loro viaggi per cui spesso la gente non si cura.

E’, tra l’altro, il caso delle persone anziane che vengono invitate ad eseguire mammografie di controllo nel lontano ospedale di Cetraro che non è nemmeno servito da mezzi pubblici di linea!

Una vergogna per il tecnico che lo ha ipotizzato, una vergogna per il politico che lo permette!.

A queste condizioni inaccettabili occorre porre fine definitivamente ed immediatamente.

Nel ricordare che Amantea, diversamente da Paola, Cetraro e Praia a mare, non colse la opportunità del finanziamento, concesso a fine anni sessanta dall’onorevole Giacomo Mancini, di un proprio ospedale, ed oggi ne paga amaramente le conseguenze in termini di qualità dei servizi sanitari, vogliamo augurarci che oggi la classe politica sia migliore di quella precedente ed operi l’ invocato riequilibrio territoriale dei servizi sanitari.

Tutto oggi nasce da questa parola riequilibrio dei servizi , riequilibrio dei diritti.

A Lei dr Fatarella ed al Presidente Oliverio formuliamo questa richiesta fermo restando che saremo sempre più pronti a muovere su questa intrapresa.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Primo Piano

Le foto sono chiaramen te dimostra tive di una fortissima sensibilità delle popola zioni del comprenso rio di Aman tea per i gravissimi problemi di una sanità se non assente comunque fortemente carente.

 

Rarissimo vedere una sala così stracolma di gente, peraltro in un giorno di maltempo.

Tante altre occasioni stimolate ed organizzate dalla politica sono state un flop.

Non solo ad Amantea ma anche altrove, segno di un sempre minore credibilità da parte dei cittadini verso i politici.

Pur in presenza di tale diffidenza il problema della sanità ad Amantea è tristemente avvertito e questo ha indotto la forte presenza delle comunità del comprensorio.

 

Centinaia e centinaia i cittadini presenti.

Tra questi alcuni amministratori locali tra cui per Amantea Monica Sabatino, GB Morelli, Antonio Rubino, Emma Pati, Gianluca Cannata, Ciccia Caterina, Sergio Tempo, e poi il sindaco di Belmonte Calabro Francesco Bruno, il sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino, il vice sindaco di Fiumefreddo Bruzio Teresina Cavaliere, il sindaco di Aiello calabro Franco Iacucci, il vicesindaco di Aiello Calabro Gaspare Perri, il consigliere provinciale Graziano Di Natale.

E poi anche vecchi amministratori come Franco La Rupa, Mario Pizzino, Giacinto Muto, ed altri.


Numerosi i dipendenti del Poliambulatorio di Amantea.
Numerosissimi i cittadini in rappresentanza delle varie associazioni aderenti alla rete.

Un popolo composito e variegato costituito da centinaia di persone della società civile venuti per sapere se il presidente Oliverio avrebbe preso le difese di Amantea come le ha prese per la “sua” San Giovanni in Fiore.

Ed invece pur avendo egli stesso stabilito la data dell’incontro non è stato presente, nel rispetto dell’adagio amanteano “ha promesso i certu ed ha mancato i sicuru”, ma offendendo così un popolo che in lui aveva posto fiducia.

Le ragioni? Palesi, evidenti.

 

Il dado è tratto. Amantea deve sanitariamente morire cominciando dal laboratorio di analisi cliniche e il governatore non voleva confermare la scelta già accettata di chiuderlo.

Se non fiosse così basterà un comunicato stampa inviato agli abitanti di questo comprensorio contenente l’impegno in tal senso

Basta una telefonata al suo addetto stampa e pochi minuti per redigerla

Ma vedrete che non arriverà.

Continua……..

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

Sanita Oliverio AmanteaAmantea 21 ottobre 2015. Un buon lavoro ed una buona salute sono le cose primarie della vita di ognuno.

Se un buon lavoro dipende da mille cose diverse, una buona salute dipende sempre da una buona sanità.

 

Purtroppo il comprensorio di Amantea non ha più né buon lavoro , né buona sanità, anzi chi governa la sanità continua a “rubare” servizi sanitari alla popolazione del nostro comprensorio.

 

Per questo è venuto, chiamato dalla rete civica da poco costituita, il governatore Mario Oliverio al quale oggi viene presentata la proposta di istituzione della Casa della Salute , un sistema avanzato di medicina preventiva del territorio, grazie al quale non occorreranno mesi per una visita cardiologica o per un ecocardiogramma.

 

Chiamato anche il direttore dell’ASP Filippelli perché provveda come è suo dovere ad equilibrare i servizi sanitari nella provincia di Cosenza evitando che Amantea ed il comprensorio siano la Cenerentola della sanità calabrese.

La rete ha sollecitato la presenza dei sindaci del comprensorio perché approvino nel rispettivi consigli la piattaforma sanitaria proposta

 

Oggi è l’occasione per capire quali forze politiche vogliono per Amantea ed il suo comprensorio i giusti e necessari servizi sanitari e chi userà al contrario la presente occasione per fare passerelle come sono state fatte finora.

Oggi è anche lì occasione per sapere quali forze politiche tutelano e tuteleranno il nostro comprensorio.

Vi faremo sapere……

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

 

Pubblicato in Primo Piano
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