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Si svolgerà domani merco ledì 21  ottobre 2015, presso l’ auditorium del le scuole medi e, con inizio alle ore 17, l’in contro pubblico promosso dalla Rete Comprensorio Amantea (alla quale aderiscono 70 associazioni, comitati, sindacati e partiti) nata a difesa del diritto alla salute e del poliambulatorio di Amantea.          

Alla manifestazione, alla quale sono stati invitati i sindaci del comprensorio ( ai quali e’ stato chiesto di approvare, nei rispettivi consigli comunali, la piattaforma rivendicativa della Rete) interverranno il commissario straordinario dell’Asp Cosenza Gianfranco Filippelli, e il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio.

Dichiarazione della Rete:

“ Lanciamo un forte appello ai cittadini di Amantea e del Comprensorio ad essere presenti in massa all’incontro all'auditorium, affinchè si riapproprino di una capacità partecipativa, si  organizzino, afferrino con le unghie il loro diritto alle fondamentali libertà investendo sull’importanza del senso comunitario e dell’essere comunità.

Stiamo costruendo una catena sociale a difesa di un “bene comune”.

Noi vogliamo che il diritto alla salute di tutti i cittadini venga  adeguatamente garantito. Noi vogliamo che l’uguaglianza di diritto diventi uguaglianza di fatto, e che questa società sia davvero capace di offrire sicurezze nei bisogni sanitari” .Rete Comprensorio Amantea

Questo il testo della relazione nata dall’esigenze espresse dagli aderenti alla iniziativa sociale:

Care Cittadine e cari cittadini del Comprensorio,

Presidente Oliverio,

Commissario Filippelli,

noi riteniamo che oggi ci si trovi dinnanzi ad un fatto straordinario, ovvero – che in una società caratterizzata dall’indifferenza, dall’egoismo, dalla prepotenza, ove vige la legge del potente, della strumentalizzazione, dell’ipocrisia – i cittadini si riappropriano di una capacità partecipativa e propositiva, si organizzano per occuparsi di loro stessi, afferrano con le unghie il loro diritto alle fondamentali libertà, diventano protagonisti di un destino collettivo investendo sull’importanza del senso comunitario e dell’essere comunità.

Cittadini che prendono per mano altri cittadini, costruendo una catena sociale a difesa del sacrosanto diritto a vivere una vita serena e degna di essere vissuta.

Questo è quanto sta accadendo oggi, questo è il senso della nascita della Rete comprensoriale “Difendiamo la salute”. Oggi noi prendiamo spunto da un fatto specifico, ovvero “il depotenziamento del Laboratorio di analisi del Poliambulatorio”, per coniugare una prospettiva più ampia, non miope. Perché ciò chiediamo oggi non è soltanto che il Laboratorio di analisi non sia depotenziato, non è soltanto una maggiore attenzione verso i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali pubblici del Comprensorio, ma è molto di più: noi vogliamo che il diritto alla salute dei cittadini di questo Comprensorio venga adeguatamente garantito, noi vogliamo che l’uguaglianza di diritto diventi uguaglianza di fatto e che questa società sia capace di offrire sicurezze sociali, serenità, felicità.

Il Comprensorio di Amantea vanta oltre 30 mila abitanti, praticamente un venticinquesimo dell’intera Provincia ed un ottantesimo dell’intera Regione.

Ma noi crediamo che in questo Comprensorio lo Stato, la Regione, la Provincia non siano sufficientemente presenti.

La Pretura circondariale è stata chiusa.

L’Ufficio del Giudice di pace è stato chiuso.

L’Ospedale - pur assentito - non è mai nato e le cliniche un tempo presenti sono state dismesse.

L’Asl è stata soppressa dalla Regione ed appena chiusa è stata pezzo dopo pezzo, struttura dopo struttura, apparecchio dopo apparecchio depotenziata. Dov’è finito, ad esempio, l’apparecchio per la litotrissia extracorporea per il trattamento della calcolosi urinaria?

Oggi apparteniamo ad un Distretto, che è forse il più lungo del mondo, e che appare tanto una follia tecnica e giuridica, figlia di scelte che non fanno altro che generare insicurezza e distanza dal sistema di cure e di prevenzione.

Ciò che rimane di sanità pubblica in questo Comprensorio non è che un Poliambulatorio, che noi temiamo possa essere ulteriormente depotenziato – ed i segnali che vengono da quanto decretato per il Laboratorio di analisi sono una conferma rispetto a ciò – col palese ed inaccettabile rischio di mortificare quel poco che resta di sanità pubblica nel nostro territorio.

La nostra Provincia ha 34 tra Ospedali e Case di cura, cioè una ogni 22 mila abitanti.

Ma noi no! L’Ospedale più vicino è a quasi 30 km!

Siamo in una Regione che ha 75 tra Ospedali e Case di cura, cioè uno ogni 26 mila abitanti.

Ma noi no!

Non abbiamo nessuna delle 230 strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate dalla Regione.

Non abbiamo nessuno dei 52 Centri di riabilitazione estensiva extra ospedaliera.

Non abbiamo nessuno delle 51 Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani, medicalizzate e per disabili.

Non abbiamo strutture residenziali riabilitative psichiatriche e case protette per anziani.

Non abbiamo nulla di tutto ciò.

Noi abbiamo un Poliambulatorio dove peraltro non è presente un mammografo e le donne dei nostri paesi devono recarsi a Cetraro - ovvero a circa 60m km - per una mammografia!

Abbiamo un Poliambulatorio dove però non è possibile eseguire una MOC (Mineralometria ossea computerizzata).

Abbiamo un Poliambulatorio dove operano 3 Oculisti ma senza l’ausilio delle necessarie strumentazioni tecniche.

Abbiamo apparecchiature radiologiche datate e non ci risulta una ridotazione in tal senso.

Abbiamo un Poliambulatorio con l’Otorino in pensione non ancora sostituito.

Abbiamo un Cardiologo presente solo 2 volte a settimana e con una lunghissima lista d’attesa: com’è possibile parlare di prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari se per fare anche un elettrocardiogramma è necessario attendere settimane – o peggio ancora - mesi?

Siamo in pratica tra i territori sanitariamente meno serviti di tutta la Calabria e dell’Italia.

La garanzia ad eguali condizioni sanitarie a tutti i cittadini, da noi è paradossalmente e vergognosamente disattesa.

Riteniamo fuori da ogni logica il fatto che – con tali presupposti – le politiche sanitarie in questo territorio vengano fatte applicando la ratio del risparmio che taglia i servizi e rende i cittadini ancora più vulnerabili.

Noi sappiamo benissimo che in altre zone del Paese i Centri unici di analisi funzionano. Ma la Calabria di oggi – purtroppo – non è l’Emilia Romagna, non è la Toscana, non è la Lombardia. O vogliamo far finta che non sia così?

Davvero pensiamo – ad esempio - che le provette correranno spedite per le strade della Calabria e sarà garantita la celerità dei risultati?

Noi diciamo con forza che nessun piano di rientro e/o di razionalizzazione dei servizi sanitari può essere realizzato sulla pelle dei cittadini. Tantomeno creando forti sperequazioni tra utenti.

La garanzia di cure immediate ed efficienti rappresenta un diritto fondamentale dell’individuo nonché un interesse della collettività. Nel caso specifico, privare della contestualità del risultato rispetto al momento del prelievo (o, comunque, allungarne la tempistica) - soprattutto per alcuni tipi di patologie – può rappresentare un grave pregiudizio per la salute.

La contestualità dell’esito rispetto al prelievo è in molti casi fondamentale per la cura della persona: ad esempio, per gli esami concernenti i livelli di coagulazione, per la determinazione della glicemia oraria e della curva da carico glicemico o, ancora, per gli esami colturali dell’urina. Il riferimento è – soprattutto - a pazienti con patologie importanti, come - ad esempio - i dializzati o coloro i quali effettuano terapia anti-coagulante.

La preoccupazione, inoltre, è che trasportare le provette possa anche compromettere la complessiva qualità dei test di laboratorio.

E la ratio di tutto ciò quale sarebbe? Il risparmio!

Ma quale sarebbe il risparmio? Butteremo i macchinari che effettuano le analisi? Licenzieremo gli operatori?

Noi temiamo che anzi, quanto decretato rispetto al Laboratorio, non solo finisca per penalizzare l’utente, ma – in ultima analisi – produrrà maggiori costi, sociali ed economici.

Si vuole davvero risparmiare?

Allora perché non si attivano subito le procedure per il completamento della struttura del Poliambulatorio, invece di continuare a pagare fitti per uffici?

Senza considerare il fatto che non è concepibile che specialisti del Poliambulatorio debbano spostarsi di stanza in stanza per garantire le prestazioni.

Quale sarebbe l’urgenza di un intervento di questo tipo? Quando non vengono affrontate le urgenze vere, come – ad esempio – il fatto che ad oggi gli operatori del centro prenotazione dispongono di un programma – potremmo dire – obsoleto, passato, che costringe l’utenza ad attese bibliche.

Oggi è il giorno in cui noi diciamo basta.

Basta a chi crea file di attesa impossibili senza alcuna giustificazione e con il rischio di danni alle persone che poi si riversano sul sistema sanitario regionale.

Basta all’emarginazione sanitaria dei cittadini di questo Comprensorio.

Basta alla migrazione sanitaria.

Basta alla precarietà del sistema di cure.

Basta alla semina di questa insicurezza che avvilisce gli animi e la vita delle persone.

Basta al depotenziamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali.

E’ un fatto acquisito che tra le dimensioni del benessere su cui tutte le democrazie moderne e civili orientano le proprie politiche pubbliche, al primo posto vi è un adeguato sistema di cure. Perché dalla qualità e dalla quantità delle cure dipende il diritto alla felicità delle persone. Perché tutti abbiamo il diritto di sentirci sicuri e di essere felici.

Anche l’ONU oggi misura la qualità della vita dei Paesi membri non riducendo il tutto a criteri di tipo economico, ma guardando ad altri indicatori, quali appunto la capacità degli Stati di offrire efficienti ed efficaci sistemi di cura.

L’aspetto reddituale ha una sua importanza, ma solo nella dimensione in cui riesce a creare libertà. Non è sufficiente, infatti, avere un reddito se poi hai un infarto e non hai un pronto intervento in grado di salvarti la vita diagnosticandolo in tempo. Non è sufficiente avere un reddito se non vi è un sistema di prevenzione che ti consente di diagnosticare in tempo una malattia.

Perché la qualità e la quantità di cure adeguate che una società è in grado di offrire ai propri cittadini è un parametro per dire che quella società è giusta, moderna e civile.

E noi vogliamo che la nostra società sia giusta, moderna e civile. E che i nostri cittadini si sentano sicuri e felici.

Stiamo aspettando ormai da anni l’assegnazione di una Casa della salute, l’unico presidio capace di garantire almeno un minimo di servizi sanitari.

Sappiamo di essere di fronte ad una transizione demografica, ad un invecchiamento della popolazione che trascina con sé una transizione epidemiologica con forte aumento delle malattie croniche. La risposta a questa situazione siamo consapevoli che non può essere soltanto l'assistenza ospedaliera, perché si rischia una escalation di costi a fronte di scarsi benefici.

I sistemi sanitari che si orientano alle cure primarie hanno un ritorno in termine di salute, equità di accesso e continuità delle cure, superiori anche ai sistemi incentrati sulle cure specialistiche ed ospedalieri con minori spese e maggiori soddisfazione per la popolazione.

Per di più ad una aspettativa di vita che cresce di oltre un anno ogni cinque si associa il drastico calo del numero di posti letto per abitante negli ospedali.

In questo quadro una Casa della Salute assume la duplice caratteristica di essere una struttura fisica territoriale ben riconoscibile integrativa ed in parte alternativa all'ospedale.

Inoltre risponde perfettamente alla necessità di “deospedalizzare la sanità“ e quindi anche la salute. Alleggerendo quindi la pressione che si riversa sugli Ospedali rendendoli inefficienti ed inefficaci.

Non possiamo non rilevare che il nostro territorio possiede già una struttura che consentirebbe di non partire da zero.

E che le condizioni geografiche di non dispersione territoriale che ben si prestano all’aggregazione dei servizi, facilitandone l’accesso ai cittadini fanno di questo Comprensorio il luogo ideale per l’assegnazione di una Casa della Salute con l’obiettivo di potenziare il sistema di cure primarie e favorire, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, la unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociosanitarie, che rappresentano principi fondamentali, affermati dalla legge n. 229/1999 e dalla legge n. 328/2000.

Ma ad oggi non siamo ancora in elenco.

Un elenco nel quale vediamo gli ex presidi ospedalieri di Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano, Cariati, Siderno, Scilla, Chiaravalle, e la Piattaforma Sanitaria di Mesoraca. Ci domandiamo: qual è la logica di giustizia sociale e correttezza amministrativa di quest’elenco? Per quale ragione il Comprensorio di Amantea non è ancora assegnatario di una Casa della Salute?

Noi popolo dei Comuni di Aiello Calabro, Amantea, Belmonte, Cleto, Fiumefreddo Bruzio, Lago, Longobardi, San Pietro in Amantea e Serra d’Aiello chiediamo alle autorità competenti di invertire un comportamento che ha impoverito e penalizzato i servizi sanitari pubblici del nostro Comprensorio.

Noi invochiamo le vostre responsabilità amministrative e facciamo leva sulle vostre coscienze chiedendo di rispettare e di far rispettare ciò che la legge prescrive garantendo “in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità”

Il Commissario ad Acta Scura ha dichiarato di “amare la Calabria”, di “mettere gli utenti al primo posto”. Ma se le sue azioni vanno in un’altra direzione, allora le intenzioni diventano solo degli slogan.

La salute delle persone non può essere ricondotta a logiche di bilancio. La vita non è un numero da incasellare il un elenco di tioli e capitoli.

Per questo l’auspicio è che questa storia finisca quanto prima. Perché le scelte sul sistema sanitario regionale tornino ad avere al centro non i numeri di un bilancio ma le persone, le loro ansie, i loro problemi.

La sanità deve tornare ai calabresi.

Noi chiediamo che tutti i Consigli Comunali del Comprensorio si riuniscano il prima possibile per approvare la proposta rivendicativa della Rete a difesa della salute.

E ci affidiamo a Lei Presidente Oliverio.

Perché quando questa brutta, bruttissima pagina di Commissariamento sarà terminata, presti attenzione al diritto alle cure degli abitanti di questo Comprensorio. Perori la causa che vuole l’assegnazione di una Casa della Salute in questo Comprensorio.

E’ il popolo a chiederlo con rabbia.

Bloccare questa escalation che mortifica il sistema di cure comprensoriale ed investire sul diritto alla salute per i cittadini di questo territorio, è qualcosa di non più rinviabile. Qui nessuno ha più intenzione di farsi prendere in giro da nessuno.

Su questo oggi comincia una secessio plebis, una lotta della plebe contro ogni patriziato.

La lotta di un popolo che attende risposte non più rinviabili, perché ha già atteso troppo.

Tutti noi aspettiamo le vostre azioni a tutela della nostra salute.

E questo  già sin da domani!

campus temesa amantea cosenza logo 3fotoÈ una tre giorni di studio quanto mai intensa quella che si svolgerà ad Amantea dall’1 al 3 ottobre e che vedrà confrontarsi i medici dermatologi aderenti all’ADMG. Si tratta di un evento quanto mai atteso che avrà luogo presso il Campus Tonnara di Amantea e che ripropone, così come accadeva qualche anno addietro con le “Giornate Mediche Amanteane”, il comune tirrenico al centro del sistema formativo sanitario nazionale.

«Non possiamo che essere soddisfatti – ha spiegato il vice sindaco Giovanni Battista Morelli – della scelta compiuta dall’ADMG che ha preferito Amantea come sede di svolgimento del proprio congresso nazionale. La città e le strutture ricettive che operano al suo interno si propongono così come meta di prestigio di un turismo, quello legato alla convegnistica, che non solo rappresenta un’oggettiva fonte di reddito, ma soprattutto consente di destagionalizzare ulteriormente la nostra offerta. Il raggiungimento di tale risultato è frutto di un lavoro quanto mai intenso che ha interessato sia il fronte promozionale, sia l’organizzazione stessa della città. La presenza dei medici dermatologi richiama alla mente la storia recente della città. Forse non molti ricordano che fino a pochi decenni addietro Amantea era sede di cliniche specialistiche all’avanguardia. Purtroppo il decorrere del tempo ha cancellato questo primato. Urge dunque ripartire: la componente dedicata alla formazione può essere una prima risposta. Un merito, la presenza dell’ADMG, che va condiviso con il sindaco Monica Sabatino, l’assessore alla sanità Emma Pati ed il delegato alle attività del campus Caterina Ciccia».

«Abbiamo scelto Amantea – spiega il presidente dei dermatologi dott. Santino Mercuri – perché c’è un meraviglioso centro congressuale, che non ha niente da invidiare a quelli più conosciuti delle grandi città, e poi c’è la disponibilità di strutture alberghiere all’avanguardia, moderne e funzionali. I contenuti scientifici dell’assise si rivolgeranno al momento storico in atto, cercando di cogliere i cambiamenti più significativi in ambito dermatologico, mettendo in luce gli aspetti presenti più innovativi della ricerca, della terapia e della tecnologia strumentale, senza trascurare gli aspetti epidemiologici, quelli della prevenzione e della farmaco-economia».

Comunicato comune di Amantea

Leggete, leggete!

Estrazione e ricostruzione di denti.

 

Estrazione di dente deciduo (gratuita fino a 14 anni)

Estrazione di dente permanente (gratuita fino a 14 anni)

Altra estrazione chirurgica dente (gratuita fino a 14 anni)

Ricostruzione dente con otturazione (gratuita fino a 14 anni solo in caso di evento traumatico)

Ricostruzione dente mediante otturazione a tre o più superfici

Ricostruzione dente mediante intarsio

Applicazione di corona

Applicazione di corona in lega aurea

Altra applicazione corona

Applicazione corona e perno

Altra applicazione corona e perno

Inserzione di ponte fisso

Inserzione di protesi rimovibile

Altra inserzione di protesi

Inserzione di protesi provvisoria

Altra riparazione dentaria

Impianto di dente (gratuita fino a 14 anni)

Impianto di protesi dentaria

Terapia canalare in monoradicolato

Terapia canalare in pluriradicolato

Apicectomia

Interventi su denti, gengive e alveoli

Gengivoplastica

Asportazione di tessuto della gengiva (gratuita fino a 14 anni)

Levigatura delle radici

Intervento chirurgico preprotesico

Asportazione di lesione dentaria della mandibola (gratuita fino a 14 anni)

Trattamento ortodontico con apparecchi mobili

Trattamento con apparecchi fissi

Trattamento con apparecchi funzionali

Riparazione di apparecchio ortodontico

Radiologia diagnostica

Tomografia computerizzata del rachide

Tomografia computerizzata con contrasto

Tomografia computerizzata dell’arto superiore (solo con patologia traumatica acuta)

Tomografia computerizzata dell’arto superiore senza e con contrasto (patologia o sospetto oncologico)

Tomografia computerizzata dell’arto inferiore (patologia traumatica)

Tomografia computerizzata dell’arto inferiore senza e con contrasto (patologia o sospetto oncologico)

Risonanza magnetica nucleare (RM) della colonna cervicale

Risonanza magnetica nucleare (RM) della colonna senza e con contrasto

Risonanza magnetica nucleare (RM) muscoloscheletrica

Risonanza magnetica nucleare (RM) muscoloscheletrica senza e con contrasto

Densitometria ossera

Prestazioni di laboratorio

Deossicortisolo

Acido 5 idrossi 3 indolacetico

Acido delta

Ala deidrasi

Alanina

Albumina

Aldolasi

Alfa amilasi

Alfa amilasi isoenzimi

Androstenediolo

Aspartato aminotrasferiasi

Calcio totale

Colesterolo HDL

Colesterolo LDL

Colesterolo totale

Creatinchinasi

Creatinina

Cromo

Enolasi

Ferro

Fosfatasi acida

Fosfatasi alcalina

Fosfatasi alcalina isoenzima osseo

Fosfato inorganico

Lattato

lipasi

Magnesio

Mioglobina

Potassio

Proteine

Sodio

Sudore

Trigliceridi

Urato Urea

Alfa 2

Anticorpi anti microsomi

Antigene carboidratico 125

Antigene carboidratico15.3

Antigene carboidratico 19.9

Antigene carcino embrionario

Antigeni HLA

beta tromboglobulina

cyfra

Eparina

Fenotipo RH

Glicoproteina

Gruppo sanguigno ABO e RH (d)

Ige specifiche allergologiche

Ige specifiche allergologiche screening qualitativo

Ige specifiche allergologiche

inibitore attivatore del plasminogeno

Tempo di protrombina

Tempo di tromboplastina

Test aggregazione piastrinica

Test resistenza proteina C

Tipizzazione genomica

Tipizzazione genomica HLA – A sequenziamento diretto

Tipizzazione genomica HLA – B

Tipizzazione genomica HLA – B sequenziamento diretto

Tipizzazione genomica HLA – C

Tipizzazione genomica HLA – C seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DP seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DP alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQ seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DQ alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQB1 bassa risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DQB1 alta risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DR seq. diretto

Tipizzazione genomica HLA – DRB bassa risoluzione

Tipizzazione genomica HLA – DRB alta risoluzione

Tipizzazione sierologica HLA classe I

Tipizzazione sierologica HLA classe II

Trombossano B2

Viscosità ematica

Campylobacter antibiogramma

Campylobacter da coltura

Campylobacter esame colturale

Chlamydie ricerca diretta (EIA)

Chlamydie ricerca diretta (IF)

Chlamydie ricerca diretta (ibridazione)

Miceti anticorpi

Miceti lieviti

Salmonelle da coltura

Shigelle

Virus epatite B (HBV) Anticorpi Hbeag

Virus epatite B (HBV) Antigeni Hbeag

Analisi citogenetica per fragilità cromosomica

Analisi citogenetica per ricerca siti fragili

Analisi citogenetica per scambi di cromatidi

Analisi citogenetica per studio mosaicismo

Analisi citogenetica per studio riarrangiamenti

Analisi DNA e ibridazione con sonda

Analisi DNA per polimorfismo

Analisi mutazione del DNA con reazione polimerasica a catena

Analisi mutazione del DNA con ibridazione sonde non radiomarcate

Analisi mutazione del DNA con ibridazione sonde radiomarcate

Analisi mutazione del DNA con reverse dot blot

Analisi di polimorfismi

Analisi di segmenti di DNA

Cariotipo ad alta risoluzione

Cariotipo da metafasi di fibroblasti

Cariotipo da metafasi linfocitarie

Cariotipo da metafasi spontanee di villi corali

Cariotipo da metafasi di midollo osseo

Colorazione aggiuntiva in bande: Actinomicina D

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio C

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio G

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio G alta ris.

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio NOR

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio Q

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio R

Colorazione aggiuntiva in bande: bandeggio T

Colorazione aggiuntiva in bande: distamicina A

Coltura di amniociti

Coltura di cellule o tessuti

Coltura di fibroblasti

Coltura di linee cellulari stabilizzate con virus

Coltura di linee linfocitarie stabilizzate con virus o interleuchina

Coltura di linfociti fetali

Coltura di linfociti periferici

Coltura di materiale abortivo

Coltura semisolida di cellule emopoietiche

Coltura di villi coriali a breve termine

Coltura di cilli coriali

Coltura per studio del cromosoma X

Conservazione campioni DNA RNA

Crioconservazione in azoto liquido di colture cellulari

Crioconservazione in azoto liquido di cellule e tessuti

Digestione DNA con enzimi

Estrazione DNA o RNA

Ibridazione con sonda molecolare

Ibridazione in SITU (Fish)

Ricerca Mutazione (DGGE)

Ricerca mutazione (SSCP)

Analisi DNA studio citometrico

Dermatologia allergologica

Orticarie fisiche

Inalanti

Test epicutanei a lettura ritardata

Test a lettura immediata

Tomoscintigrafia miocardica (PET)

Tomoscintigrafia Cerebrale (PET)

Radioterapia stereotassica

Irradiazione cutanea

Terapie e riabilitazioni

Esercizi respiratori per seduta collettiva

Esercizi respiratori per seduta individuale

Tomoscintigrafia globale

Irradiazione cutanea

Terapia del dolore da metastasi ossee

Altre procedure ed esami specialistici

Ablazione tartaro

Sigillatura solchi e fossette

Rimozione protesi dentarie

Immunizzazione allergia

Immunizzazione malattia autoimmune

Terapia luce ultravioletta

Splintaggio per gruppi di 4 denti

Trattamento applicazioni protesi semovibili.

 

Pubblicato in Politica

sla“Un contributo versato con gusto”. E’ questo lo slogan coniato per la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi organizzata in occasione della VIII° edizione della Giornata Nazionale sulla Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e che si svolgerà in tutta Italia Domenica 20 settembre prossimo.

 

Nella città di Catanzaro il punto Aisla sarà predisposto nel Centro Clinico San Vitaliano in Via Tommaso Campanella che rappresenta l’unico centro calabrese che si occupa della presa in carico di pazienti con tale patologia. Nella giornata di domenica infatti, nei viali esterni della clinica sarà allestito lo stand Aisla dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 18,30 e, con un’offerta di 10€ sarà possibile ricevere una bottiglia di vino Barbera d’Asti DOCG oppure una confezione di taralli napoletani prodotti artigianalmente.

 

Graditi ospiti della giornata saranno i volontari del Gruppo Storico Città di Catanzaro, un'associazione storico culturale senza scopo di lucro, di cui è presidente Mario Mauro e che ha come obiettivo quello di divulgare, principalmente, la cultura sulla storia della città di Catanzaro, attraverso vari eventi.

 

Compagnia d’armi, sbandieratori e musici animeranno una giornata molto particolare che, oltre alla raccolta fondi realizzata per garantire l’assistenza dei malati che in Italia sono oltre 6.000, servirà anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Sclerosi Laterale amiotrofica (Sla) una malattia su cui la ricerca farmacologica non sta producendo alcuna soluzione e la cui cura è quindi affidata a centri specializzati come lo è il Centro Clinico San Vitaliano che diretto dal dott. Giuseppe Mancuso e collegato con il Centro Clinico Nemo dell'Ospedale Niguarda di Milano, dal 2011 rappresenta un'eccellenza per la cura di malattie neuromuscolari e neurodegenerative;  un centro che si è saputo distinguere nel panorama delle strutture sanitarie presenti sul territorio divenendo un privato accreditato di  supporto  alla sanità pubblica regionale.

 

“Per noi del Centro Clinico San Vitaliano – afferma il direttore sanitario Giuseppe Mancuso– la giornata nazionale della Sla è diventata un appuntamento fisso che organizziamo nel migliore dei modi per dare all’Aisla un segno visibile e tangibile della nostra presenza sul territorio e della vicinanza a chi soffre e vive di questa malattia. Attraverso queste iniziative vogliamo anche lanciare il forte messaggio che, anche dentro la malattia si può vivere con grande dignità e che ogni attenzione da parte di chi come noi sta ogni giorno a contatto con gli ammalati, è indispensabile per continuare a dare un senso alla loro vita e combattere con serenità”. “Il Centro clinico San Vitaliano ancora una volta apre le porte della città invitando tutti i cittadini e le istituzioni a condividere insieme a noi la VIII° giornata nazionale della Sla – afferma Alfredo Citrigno Presidente del Centro Clinico -. Vista l’importanza che una giornata come questa ha sia sotto il profilo umano che per quanto riguarda la ricerca, mi auguro che domenica i viali della nostra clinica siano pieni di persone che contribuiranno, attraverso una donazione, a dare una speranza concreta di cura alle persone che sono affette da questa malattia. Per cui vi aspettiamo numerosi”.

foto sla

Pubblicato in Calabria

Località Acquicella 1Sono stati portati a termine gli interventi di bonifica e di manutenzione in due diverse aree della città: lungo la strada che collega la Ss 18 al borgo antico e che passa sotto la chiesa rupestre di San Giuseppe ed in località Acquicella in prossimità del bivio che conduce a Belmonte Calabro.

 

Un’azione che ha visto il coinvolgimento dell’assessore alla sanità Emma Pati, di quello all’ambiente Antonio Rubino e del settore tecnico dell’ente comunale.

«In entrambi i casi – spiegano Emma Pati ed Antonio Rubino – abbiamo dovuto fronteggiare soprattutto l’inciviltà delle persone che, nonostante l’avvio della raccolta differenziata in buona parte della città e la presenza dei cassonetti nelle zone non ancora servite dal servizio, continuano incessantemente ad accatastare rifiuti ed ingombranti in aree non adibite a questo tipo di raccolta. Purtroppo, e lo dico con molto rammarico, ci dobbiamo rapportare con l’indecenza e l’inciviltà di coloro che vivono nei paesi limitrofi e che abbandonano i rifiuti ad Amantea invece di smaltirli per come sarebbe necessario».

Il problema sollevato dall’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino è noto anche ai vertici dell’azienda che cura il servizio di raccolta della spazzatura. Nelle zone di confine, infatti, si verificano conferimenti superiori alla media. Ciò vuol dire che Amantea è costretta a smaltire pattume proveniente anche da altri centri, con un aggravio di costi non indifferente.

«Il Comando di Polizia Municipale – aggiungono i due assessori – compie egregiamente il suo dovere, tanto che nelle scorse settimane sono stati elevati alcuni verbali a coloro che indebitamente abbandonavano rifiuti in zone non idonee a tale scopo. Ma è chiaro che dobbiamo essere noi cittadini a metterci del nostro, a migliorare ulteriormente la differenziazione di ciò che buttiamo e soprattutto a denunciare coloro che non mostrano rispetto per la città e per gli abitanti, stoccando i rifiuti alla meno peggio. Sulla base di questo presupposto, mi rivolgo all’intera comunità, ponendo l’accento sul fatto che ognuno di noi può contribuire alla costruzione di un ambiente urbano più pulito e più salubre evitando di girare lo sguardo dall’altra parte».

Nota comune di Amantea

Tutti a parlare del “Lungomare rubato” per realizzare il ponte “Calatraviano sul Colongi”, il ponte “camionale sul Catocastro”, la inutile “passerella di Campora SG”, la strada di urbanizzazione di Santa Maria, ed altre cosine per amici e sodali e nessuno a chiedere con forza la “bonifica” delle strade e dei marciapiedi nei centri abitati e delle strade e delle cunette nelle campagne ed altri bisogni indispensabili.

Ma il vero scandalo non è questo, quanto il fatto che nessuno si preoccupa della sanità amanteana, nessuno si preoccupa del fatto che Amantea un tempo aveva due cliniche private, che poi sono fallite, che aveva avuto finanziato l’ospedale, ma la politica non lo ha voluto(!) , che è stata sede di una ASL, poi di un “distretto sanitario”, infine di un qualificato Poliambulatorio che ora sta chiudendo.

Devo purtroppo supporre che nessuno dei pseudo politici amanteani abbia preso in mano la proposta di Piano territoriale sanitario per rilevare che Amantea ,la 23esima cittadina calabrese per numero di abitanti, la 11esima cittadina cosentina per abitanti, non avrà niente! Rien de rien.

Ed anzi le stanno rubando quel poco che ha!

Addirittura si prevede che la scelta e revoca del medico dovrà essere fatta a Paola!

Una vergogna, anzi una porcheria, se vero!

Ed i politici ( non si offendano quelli veri, quelli che lavorano per la propria comunità, quelli che si impegnano quotidianamente per la propria città ed il proprio territori, se li paragono ai nostri) dormono.

Nemmeno la speranza di “Una casa della salute”.

Eppure perfino il commissario Scura che conosce Amantea e la sua situazione ha dichiarato la sua disponibilità a venire nella nostra cittadina per parlare di sanità

Non solo ma prima delle elezioni regionali c’era qualcuno che si illudeva di avere amici potenti che avrebbero protetto la città e la sua gente!

Ad iniziare dalla sanità!

Ne riparleremo!

Pubblicato in Cronaca

aiutoMai come in questo caso i numeri sono testimoni di un successo.

Il progetto “Home care premium”, presentato nei giorni scorsi nella sala consiliare del comune di Amantea e finalizzato all’erogazione di contributi e finanziamenti per l’assistenza domiciliare di soggetti svantaggiati e non autosufficienti, ha ottenuto l’esito sperato.

 

Complessivamente saranno 120 i disabili assistititi per una spesa di oltre 850 mila euro, stanziati direttamente dall’Inps.

«In totale – spiega il sindaco Monica Sabatino – saranno 135 le persone che, con l’attuazione di questo programma, verranno avviate al lavoro nel settore dei servizi sociali. Il traguardo raggiunto, ed è bene sottolinearlo, è figlio dell’impegno e della competenza dei dipendenti dell’ente che hanno seguito l’iter procedurale delle diverse pratiche, fornendo informazioni e consigli utili nella redazione delle domande. La somma in questione, e anche questo è bene ricordarlo, verrà messa a disposizione dall’Inps, con l’ausilio della Cassa depositi e prestiti che il comune gestisce per conto dell’Ambito Territoriale ex ASL».

 

«L’obiettivo dell’intervento – sottolinea il vice sindaco con delega ai servizi sociali Giovanni Battista Morelli – è fornire assistenza domiciliare a soggetti in stato di bisogno psicofisico tramite una serie di interventi specifici che avranno luogo direttamente nelle case dei soggetti beneficiari. Presso il domicilio dell’utente, infatti, si recherà un assistente familiare e altre figure di supporto specialistico quali l’educatore professionale, gli operatori socio – assistenziali ed i tecnici addetti all’assistenza. Il progetto in questione interesserà non soltanto il centro nepetino, ma anche i comuni di Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Cleto, Fiumefreddo Bruzio, Lago, Longobardi, San Pietro in Amantea e Serra di Aiello. Il servizio è garantito per i prossimi centottanta giorni, fino al prossimo mese di novembre incluso, ma dalle notizie pervenute dai referenti degli enti convenuti è plausibile ritenere che l’intera esperienza possa essere replicata anche per il 2016».

«Il lavoro dell’ente comunale, del referente legale e dei funzionari di settore – rimarca il primo cittadino – è stato encomiabile e si è sviluppato a partire dallo scorso mese di gennaio, consentendo l’inserimento nella banca dati Inps di circa 165 domande: un record dal punto di vista numerico che ha collocato il nostro ambito ai primi posti in questa particolare graduatoria regionale. La soddisfazione per il risultato raggiunto è pari al sollievo che le famiglie coinvolte nell’iniziativa avvertiranno a partire dalle prossime settimane. In un periodo ancora avvolto dalla crisi economica un’iniezione di liquidità monetaria di quasi un milione di euro indurrà una capacità di spesa che avrà ricadute sulle attività economiche e commerciali dell’intero comprensorio. Circa 135 lavoratori si vedranno garantiti un compenso medio 600 euro mensili».

 

L’attenzione dell’esecutivo sul fronte dell’assistenza sociale ha generato altri percorsi virtuosi. «È stato avviato – prosegue Morelli – l’iter procedurale per l’avvio della prima annualità dei Piani di coesione, nonché l’approvazione della seconda annualità. Per la prima volta ad Amantea e nei comuni limitrofi, nel prossimo biennio, verrà potenziata l’assistenza domiciliare per anziani (prima annualità 302 mila euro, seconda annualità 446 mila euro) e avranno seguito, parallelamente all’attivazione dell’asilo nido comunale, altri interventi minori pari ad euro 238 mila euro per il 2015 e 300 mila per il 2016. Il Piano sociale di zona, inoltre, mette a disposizione complessivamente 700 mila euro fino alla fine del 2015».

«A questi progetti – conclude il sindaco – si vanno ad aggiungere quelli già realizzati per l’integrazione del reddito tramite l’avviamento al lavoro di oltre 100 persone con il sistema dei vaucher nel corso del 2014-2015 e di altrettanti tra il 2015-2016. L’intero sistema messo in atto andrà a rafforzare la rete di protezione sociale. Siamo consapevoli che questi interventi da soli non permetteranno di risolvere tutti i problemi del comprensorio, ma siamo altresì coscienti del fatto che facciamo al meglio la nostra parte».

Comunicato comune di Amantea.

E’ quello che dichiara il potente consigliere regionale Pino Gentile.

Come dargli torto?

In particolare quando chiede a Scura, Oliverio e Urbani «di mettere la parola fine al precariato: anche quello amministrativo, perché è vergognoso dovere invecchiare da precari».

Ma ancora peggio è invecchiare e morire da disoccupati.

Se i precari, infatti, sono avvolti nelle malefiche spire di chi può decidere del loro destino e può quindi condizionarne le libertà, che dire dei disoccupati eternamente alla ricerca di un lavoro anche se fosse precario o di una indennità anche se non sufficiente per se stesso e tantomeno per la famiglia?.

Ma una domanda si impone .

Perché in Italia, ed in Calabria ancora più, ci sono i precari? Chi li ha determinati? Chi è stato così incosciente da crearli pur sapendo che così li condannava ad una situazione di instabilità molto lunga con i rischio di “farli invecchiare d precari”.

Sicuramente gente ( politici e dirigenti) senza coscienza .

Ed ancora . Perché in Calabria per la copertura dei posti pubblici non si usano i concorsi? Quelli veri intendiamo

Gentile, infine, auspica che «si utilizzino le graduatorie del 2007 per gli incarichi a tempo determinato nella provincia di Cosenza”.

Graduatorie di otto anni fa? Incredibile, vero!

Forse è stato fatto un concorso nel 2007 e da otto anni non sono coperti i posti?

Ed infine.

Quale giustizia ci sarebbe a stabilizzare solo il personale della sanità? Gi altri precari ( e sono tanti) sono figli della gallina nera?

La verità è quella che ancora oggi si creano nuovi precari ( spesso scegliendoli ad Usum Delphini) e poi si chiede di stabilizzarli.

Fa eco anche il coordinamento regionale di Ncd che scrive "Chiediamo al commissario Scura, al presidente Oliverio e ai commissari delle Asp di porre fine alle sofferenze di tanti precari legittimamente riconosciuti tali da sentenze: non è pensabile che maturi un altro contenzioso con danni erariali. Ci sono sentenze che vanno rispettate ed attuate e non si può assistere a sperequazioni e discriminazioni. I commissari delle Asp devono applicarle le sentenze e non discuterle e la stessa cosa deve fare il dipartimento regionale tutela della salute. Nel passato le Asp sono state il luogo di arbitrii e chiediamo a Oliverio di farsi garante del cambiamento reale e di una nuova stagione".

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Linda Morelli 2Il malato di Celiachia è una persona del tutto normale con standard di vita elevatissimi che deve però affrontare questa patologia soprattutto dal punto di vista alimentare.

Partendo da questo presupposto si è svolto ad Amantea, presso il centro congressi del Mediterraneo Palace Hotel, un corso di formazione dedicato non solo agli operatori della ristorazione ed agli albergatori, ma anche a coloro che direttamente e indirettamente devono rapportarsi con questa malattia. L’appuntamento in questione è stato organizzato dalla Regione Calabria e dall’Asp di Cosenza ed ha visto tra i principali relatori Francesco Dignitoso, dirigente dell’Unità operativa “Igiene, alimenti e nutrizione” del distretto Tirreno, Dario Macchioni, responsabile ufficio “Igiene e bevande Regione Calabria” e Antonio Cantaffa, referente dell’”Associazione italiana celiachia”.

Nel corso della sua relazione, chiara ed esauriente, Dignitoso ha messo in rilievo le problematiche di questa patologia che cresce di anno in anno e che coinvolge un numero sempre maggiore di utenti, con gravi ripercussioni sul sistema sanitario nazionale. «Da questo punto di vista – ha aggiunto il dirigente medico – è necessario conoscere nel dettaglio le conseguenze di questa malattia, allo scopo di prevenirle, rispettando una dieta ad hoc e dando modo agli operatori della ristorazione di creare dei piatti che consentano al celiaco di svolgere la propria vita sociale in tutta tranquillità. La celiachia, infatti, è un’intolleranza alimentare permanente al glutine e colpisce in media una persona su cento. Il glutine è una sostanza contenuta nei chicchi di avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale che vengono utilizzati per produrre alimenti di uso quotidiano: pane, cereali da colazione, pasta, pizza, pasticcini, biscotti, ma anche prodotti a base di carne, salsicce e hamburger. La celiachia non deve rappresentare una condizione di inferiorità: il celiaco non è figlio di un dio minore ecco perché la collaborazione degli operatori della ristorazione è di primaria importanza. Tocca a loro e alla loro competenza strutturare menu alternativi che possano consentire al celiaco di mangiare fuori casa o di recarsi con tranquillità ad un ricevimento nuziale».

Anche il comune di Amantea ha colto questa sfida. Al corso di formazione, infatti, hanno partecipato il presidente del civico consesso con delega alle mense scolastiche Ermelinda Morelli ed i cuochi che preparano i pasti per gli alunni delle scuole. «Il nostro personale – ha spiegato la Morelli – è stato adeguatamente formato per rispondere a questo tipo di esigenza. Purtroppo un caso su due di celiachia non viene diagnosticato, appare dunque essenziale per un ente pubblico essere preparati sulle metodologie di preparazione dei piatti e sugli alimenti da utilizzare. Un motivo in più per garantire ai genitori dei bambini che frequentano la scuola la tranquillità che deriva dall’affidare i propri figli ad una struttura pubblica. Personalmente farò tesoro di quanto appreso, facendomi a mia volta portatrice delle indicazioni apprese durante il corso. Mai come in questo caso è corretto dire che è la conoscenza a fare la differenza».

Comunicato stampa comune di Amantea

Pubblicato in Calabria

Si tratta di Massimo Scura , lombardo-toscano, e di Andrea Urbani , romano. Ecco chi sono.

Scrive per primo il M5S : «La montagna ha partorito il topolino. La nomina a commissario alla sanità calabrese di Massimo Scura e a subcommissario di Andrea Urbani dimostra le logiche spartitorie del governo Renzi. Gli appetiti ed equilibri di potere hanno avuto la meglio sull'interesse pubblico, per cui la Calabria resta terra di conquista, affarismo politico e collocamento di amici e compari».

Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela, che aggiungono: «Eppure avevamo denunciato alla Procura di Catanzaro il presunto assenteismo di Urbani, tecnico fidato della Lorenzin. Chiedendone la rimozione, poi, avevamo anche evidenziato i suoi conflitti d'interesse, in quanto revisore Agenas».

Proseguono poi i parlamentari M5s «Queste nomine del governo confermano la distanza di Renzi dal governatore regionale, Mario Oliverio. Le mosse del Consiglio dei Ministri per il commissario alla sanità calabrese ci fanno pensare che il Pd nazionale resterà incollato a Ncd. I due partiti gestiranno in tandem la Calabria, scavalcando Oliverio, messo all'angolo».

Infine la conclusione «I fatti dicono che Renzi e i suoi dovevano soltanto tenere in pugno la sanità regionale. Ora il Movimento cinque stelle proseguirà con più decisione e coraggio la battaglia per il diritto alla salute dei calabresi».

E’ stata quindi vana la missione romana del governatore Mario Oliverio che aveva avuto in giornata un incontro con il ministro Beatrice Lorenzin, la quale gradiva la promozione di Andrea Urbani, il quale rimarrà alle spalle di Scura nella veste di subcommissario.

Oliverio avrebbe spinto per Piero Ciccarelli, toscano, come un po' tutti i manager sin qui indicati nella rosa dei papabili, che era stato al vertice dell'Azienda sanitaria unica delle Marche, regione che in tema di organizzazione sanitaria ha adottato un modello speculare a quello che è pronto a varare lo stesso Oliverio: via le Aziende provinciali, una sola Azienda regionale, un solo manager, via ai centri di spreco e di business.

Alla fine la scelta è caduta su Massimo Scura, 72 anni, e su Andrea Urbani , 51 anni. Ecco chi sono:

Massimo Scura è pensionato, originario di Gallarate e già direttore generale dell'Asl 7 di Siena prima ancora dell'Asl 6 di Livorno.

Ingegnere chimico laureatosi al politecnico di Torino, colletto bianco dell'Eni.

E' arrivato tardi alla sanità.

E, ancora più tardi, all'ufficio del commissario al Piano di rientro in Calabria.

Andrea Urbani, invece, e’ romano, dove è nato il 20.11.1964, commercialista , già consulente della regione Lazio per la quale ha svolto dal 2011 le funzioni di coordinatore del Nucleo regionale di Controllo sanitario, per il miglioramento del sistema dei controlli ssr ai fini dell’attuazione delle linee di intervento previste dal Piano di Rientro.

Eppure si era presentato bene Urbani ed appena arrivato in calabria nell’ottobre 2013 aveva dichiarato"ho studiato la situazione della sanità calabrese. Vedo che un lavoro è stato già fatto sul piano dei numeri e da domani mi occuperò della territorializzazione dell'assistenza, per una manutenzione della rete ospedaliera, affinché il cittadino possa trovare l'assistenza che cerca sul proprio territorio. Purtroppo, sono tanti i cittadini calabresi che si recano in altre regioni per curarsi, per questo dobbiamo provare a dare un'offerta più qualificata per farli stare a casa".

Che belle parole, rimaste tali!

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