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Le dimissioni di Sergio Tempo hanno dato uno scossone alla giunta Rosa Arcobaleno e vi è stata necessità di cambiamenti nelle deleghe politiche.

 

 

Ecco come sono cambiate quelle degli assessori:

- MORELLI Giovanni Battista nato ad Amantea (CS) il 15.06.1961, Vice Sindaco:

-perde :Turismo e Spettacolo( vanno a Ciccia) e Sport( va a Pati),

-conserva Servizi Sociali ,

-riceve Lavori pubblici( già di Tempo)

 

- RUBINO Antonio nato ad Amantea (CS) il 10.08.1949

- conserva Ambiente e Verde Pubblico – Pesca e GAC (Gruppi Azione Costiera) – Riordino Raccolta Rifiuti – Agricoltura -- Fondi comunitari,

-perde Trasporto Urbano e Viabilità Amantea

–riceve Agricoltura e Politiche per l’efficientamento energetico( prima di Adelmo Mannarino),

 

- CANNATA Gianluca nato a Amantea (CS) il 09.08.1973:

- conserva Porto Turistico – PIP (Piano Insediamenti Produttivi).- Attività Produttive, Delega alla firma per la delegazione Campora San Giovanni;

- perde: Urbanistica e Viabilità Campora San Giovanni

- riceve Partecipate , Bilancio, Tributi ,

 

- PATI Emma nata a Cosenza (CS) il 03.12.1986,

- conserva Pubblica Istruzione – Igiene e Sanità – Programmazione;

- Riceve Sport ed infrastrutture sportive , Protezione civile,

 

- CICCIA Caterina nata a Cosenza il 09.09.1966(subentra e Sergio Tempo)

- riceve Commercio, Fiera e mercati, rapporti con le associazioni, Turismo e spettacolo, Campus Tonnara

 In precedenza aveva da consigliera delegata: Commercio – Fiere – Mercati – Rapporti con le Associazioni – Campus Tonnara;

 

Ed ecco come sono cambiate le deleghe speciali ai consiglieri:

1) al Consigliere Comunale Sig.na OSSO Giusi nata a Paola il 07.08.1989, DELEGA SPECIALE in materia di Pari Opportunità – Comunicazione Esterna – Educazione alla Legalità –Cooperazione sociale e del lavoro;

2) al Consigliere Comunale Sig.ra MORELLI Ermelinda nata a Cosenza il 30.04.1980, , DELEGA SPECIALE in materia di Mensa , Trasporto Scolastico; personale;

3) al Consigliere Comunale Sig. MANNARINO Adelmo nato a Cosenza il 13.12.1966, DELEGA SPECIALE in materia di Urbanistica– Gestione Servizi Cimiteriali – Trasporto Urbano e Viabilità, Vigili urbani.

4) al Consigliere Comunale Sig.na ARONE Elena nata a Cosenza il 24.05.1981, DELEGA SPECIALE in materia di Centro Storico – Attività culturali, Decentramento; politiche giovanili

 

Tutto il resto resta al sindaco la Formazione dei Comitati di Quartiere che erano precedentemente assegnati.

Pubblicato in Politica

Chi come me ha assistito a tantissimi consigli comunali svoltisi ad Amantea o nella “lontana” Campora San Giovanni o nella palestra della scuola elementare di Via Badacchini, non ricorda un consesso così esplosivo come quello di ieri 17 novembre.

 

Forse perché si è svolto in un giorno nefasto come è ritenuto il17, anche da persone notoriamente intelligenti che quando dovevano scriverlo lo riportavano con un 16+1.

O forse perché era il momento conclusivo di un periodo negativo per l’attuale maggioranza che alle comunicazioni giudiziarie ed ai problemi di bilanci ha visto aggiungersi divisioni politiche già maturate e possibili ulteriori divisioni politiche future.

Certo che sin dall’ingresso nella sala consiliare, stranamente ricca di astanti, si percepiva che si trattava di un consiglio frizzante e che poi si è palesato come un consiglio incandescente.

Sia pure in ritardo si è visto entrare il consigliere Sergio tempo, già assessore della giunta Sabatino, che va a sedere nei banchi della opposizione; lui che da anni è assessore della città!

E che dire dell’intervento della consigliera Elena Arone che ha dichiarato di essere molto scontenta della giunta Sabatino e che si è collocata in una posizione di attesa critica riservandosi di valutare il suo comportamento politico caso per caso.

O dell’attacco di Ciccia Caterina a Sante Mazzei al quale ha contestato di essere stato un sindaco dequalificato che imponeva di votare i punti all’ordine del giorno senza nemmeno portarne a conoscenza i consiglieri , così provocando la forte reazione di Mazzei “ Sei una bugiarda”.

 

Ma insieme anche battute che hanno sollevato il sorriso se non l’applauso del pubblico presente a cominciare dal “padre cannata” di Sante Mazzei a che faceva da contraltare a madre Teresa di Elena Arone.

Per non dimenticare l’epiteto Gian Burrasca con il quale Sergio Tempo ha apostrofato il vice sindaco GB Morelli ( stai zitto tu che sei un giamburrasca) contestato con un forte “ Sei uno scostumato” al quale Tempo ha risposto prima minacciando il rischio di leggere il messaggio inviatogli da Morelli e poi palesando alla intera sala che secondo il vicesindaco appena andato via Sabatino lui e Tempo sarebbero rimasti “padroni del comune”.

E poi la querelle tra l’ex Assessore ed il sindaco che praticamente lo ha sottoposto ad un fuoco di fila di domande del tipo “indagine Digos” per creargli imbarazzo contestandone le informazioni ed i comportamenti.

 

In difficoltà la presidente Linda Morelli che ha tentato in tutti i modi , quasi didatticamente, di portare a conclusione il consiglio senza morti e feriti, soccombendo alla ferma volontà dei consiglieri di essere dentro i punti all’ordine del giorno.

E non basta.

Da quanto emerso sembra si sia obbligatoriamente sulla strada di far emergere anche le responsabilità di qualche revisore dei conti che non ha revisionato come doveva o non ha revisionato affatto, così chiudendo pseudo carriere politiche nemmeno apertesi.

E poi qualcuno/a è andato/a via con la coda tra le gambe fortemente preoccupato/a di quanto potrebbe emergere a sua carico.

Insomma una incandescenza che potrebbe diventare fuoco!

Pubblicato in Primo Piano

Le inattese dimissioni di Sergio Tempo hanno creato un grosso problema, non solo per la necessità di sostituirlo ma anche di affidare le sue tante deleghe.

Fuori Sergio Tempo, il problema che si è presentato è stato triplice.

 

 

Il primo è quello che ovviamente Sergio Tempo per coerenza deve passare alla opposizione e dai nuovi banchi sarà attaccato ma potrà anche attaccare denunciando quanto fino ad ora non riferito per l’impegno di rispetto della “deontologia partitica”.

Impegno che ora è venuto meno allorchè i suoi ex colleghi lo hanno di fatto espulso dalla maggioranza solo per aver detto quanto finora taciuto!

Quasi a confermare che la verità non paga.

Il secondo è quello che le sue competenze dovranno essere affidate o meglio trasferite ad una persona con la quale lui ha un buon rapporto così che possa essere indotto per rispetto dello stesso ad evitare forti critiche al suo futuro comportamento.

E comunque ad un tecnico cioè a Cannata. Almeno per quanto riguarda il bilancio ed i tributi.

Il terzo è quello che sintanto che le bocce erano ferme nessuno entrava in campo, ma ora che, giunti a metà della consiliatura, si propone il rispetto dell’impegno al cambio radicale degli assessori resta anche il problema di conservare la stessa giunta.

Il problema in sostanza è chi scegliere al posto di Sergio Tempo?

Uno qualsiasi, certo, qualificato se possibile, ma anche migliore, più impegnato sulla strada, a contatto con la gente.

E questo nuovo assessore è ormai certo sia Caterina Ciccia che non ha mai nascosto l’impegno del sindaco nei suoi confronti.

Ma ci staranno gli altri?

Non è solo Ciccia ad attendersi il posto di assessore.

E basta un altro passaggio verso la minoranza ed avremmo una maggioranza di 8 consiglieri più il sindaco ed una minoranza di 8 consiglieri

Una fragilità inaccettabile.

Per questo è necessario che vengano rispettati altri consiglieri che non si ritengono certamente inferiori agli attuali assessori.

E poi c’è il problema di Campora San Giovanni che non può più accettare di avere un solo assessore peraltro scarsamente espressivo.

Non dimentichiamo infatti che Alessandro Salvatore è già passato con la minoranza

Ora restano in quel di Campora SG Elena Arone ed Adelmo Mannarino.

Ambedue scalpitano ed in particolare la prima.

In questo modo gli assessori camporesi sarebbero 2 sui sei componenti della giunta. Cioè un terzo e non un sesto come sono ora.

In caso contrario non sarebbe impossibile una forte reazione politica.

Già. Ma chi deve uscire ?

Antonio Rubino od Emma Pati?

Bella domanda.

Chiunque venisse tolto sarebbe intesa come una inaccettabile punizione.

Domani , però, sembra che il sindaco scioglierà le riserve.

E comunque restano altre fibrillazioni.

Pubblicato in Primo Piano

Contesto e respingo le illazioni dell’assessore Tempo che non corrispondono a verità quando mi addebita di aver tentato scenograficamente di interromperlo in consiglio comunale allorchè ebbe dire della vicenda del debito scomparso di 3,5 milioni di euro con la Cassa DDPP.

 

Sono affermazioni che potrebbero ingenerare nel lettore l’impressione che io sia tra coloro ai quali avrebbe fatto comodo il silenzio.

Semmai io sono intervenuto a tutela della mia onorabilità.

 

E’ la sintesi del pensiero di GB Morelli come tratto dal recente articolo sul Quotidiano di oggi 26 ottobre

Poi l’affondo: “invito costui( l’assessore Sergio Tempo) a indicare in modo esplicito –anziché allusivamente- le precise circostanze di fatto, nonché i nominativi ai quali avrebbe fatto comodo tacere la verità”.

Osserva e contesta, infatti, il vicesindaco le dichiarazioni dell’ex assessore Tempo quando ebbe ad affermare che “alcuni amministratori e impiegati comunali erano a conoscenza della situazione finanziaria dell’ente e che a qualcuno avrebbe fatto comodo che la verità non venisse a galla.

Una vicenda sempre più pasticciata e che potrebbe portare l’ex assessore Tempo a tenere , insieme al proprio legale di fiducia, una conferenza pubblica durante la quale avrebbe modo di tutelare al meglio la propria onorabilità e professionalità, rispondendo magari solo ad alcune delle tante domande che la stampa ed i cittadini potrebbero rivolgergli.

 

Sembra sempre più palese il tentativo di emarginare l’ex assessore Tempo spegnendo le sue velleità politiche future , mentre al più nella comunità amanteana e nel PD egli sembra quel Simone di Cirène di cui parla Luca nel suo Vangelo quando dice che “Mentre conducevano via Gesù, i soldati romani, lo presero che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù”.

Ora se quella storia è stata scritta ed è ben presente nella memoria e nel cuore dei cristiani quella del bilancio del comune di Amantea è ancora tutta da scrivere.

E non sarebbe male se Sergio Tempo la scrivesse tutta per farcela conoscere.

 

Ha ragione Morelli si tratta di una storia che deve essere conosciuta anche perché , diciamo noi, e sanno tutti, prima o dopo potrebbe finire davanti al giudizio non di Ponzio Pilato ma di altri giudizi dalle mani pulite!

La vicenda delle dimissioni dell’Assessore Tempo legate all’ormai noto “debito nascosto” sta assumendo sempre di più i contorni del “Mistero Buffo”, nella speranza che questa citazione non ci faccia arrivare una sequela di critiche dagli estimatori del compianto Dario Fo, recentemente scomparso.

 

Si tratta di un Mistero, certamente, perché non si capisce ancora come sia potuto accadere che questo debito sia rimasto “sepolto” sotto una cortina di fumo virtuale, invisibile anche a chi, come l’ormai ex Assessore, ha sempre avuto in mano la gestione del bilancio; si tratta di un Mistero che diventa buffo quando le parti in causa si accusano a vicenda di avere remato, in un modo o nell’altro, contro la buona riuscita dell’azione amministrava dell’esecutivo Sabatino.

 

E’ un teatrino tragicomico, quello che si svolge davanti agli occhi ormai nauseati dei cittadini di Amantea, che tira fuori ogni giorno la trovata geniale per rimanere in auge; dalle accuse circostanziate di Tempo, che pure ha svolto la sua funzione finora senza avere dato segnali di malessere o di presenza indigesta del “volontario civico” da lui stesso additato come il vero responsabile della gestione poco trasparente dei conti del Comune, fino a quelle del Sindaco, che attribuisce all’Ex Assessore un arrivismo di basso livello ed una scarsa propensione al riconoscimento delle proprie responsabilità tecniche e, non di meno, politiche.

 

Una farsa insomma, che davvero il più spregiudicato narratore avrebbe difficoltà ad immaginare e raccontare.

Tempo non può, per onore di verità, tirarsi fuori adesso con il gesto delle dimissioni, qualche vaga dichiarazione e lasciare che le cose facciano il loro corso; se davvero dice di avere quella dignità che sbandiera, è necessario che sconfessi quanto da lui denunciato e lo faccia con dovizia di particolari e dettagli, presso gli organi competenti.

 

D’altro canto, come si può dare credito alle parole del Sindaco e dell’amato genitore volontario, quando scaricano clamorosamente l’ex Assessore, riducendone il ruolo politico e l’importanza della sua presenza, che invece fu attiva e determinante per la composizione della lista Rosa Arcobaleno, nella scelta delle candidature e per la loro vittoria!!

Il Sindaco Sabatino si comporta come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, per negare l’evidenza di una realtà nota a tutti; come si può affermare, infatti, che la gestione fatta dal padre del Sindaco, negli ultimi decenni, della Ragioneria del Comune, non sia stata e non sia ancora oggi una manifestazione di una presenza ingombrante e decisiva per le sorti politiche di questo Comune?

Come può dire il Sindaco che il legame tra Tempo ed il padre non sia stato alla base della sua carriera politica?

Se volesse assolvere ai suoi doveri di trasparenza, ma non lo farà mai ovviamente, il Sindaco dovrebbe ammettere che qualche equilibrio nella compagine storica si è incrinato e che questo ora mette seriamente a rischio la tenuta della maggioranza, visti anche i numeri dei voti che l’ex Assessore si porta dietro nel suo viaggio verso i banchi dell’opposizione.

 

Grottesca ci pare anche la tesi della Sabatino che sostiene di essere una persona autonoma ed indipendente, che malvolentieri si piega a consigli esterni e qualunquisti; su questo tema la Sindaca raggiunge il top della farsa e non c’è bisogno alcuno di ricordarle che il suo burattinaio dichiarato e “volontario” porta il suo stesso cognome e che il suo evocato spirito combattivo si esaurisce davanti al focolare domestico che è diventato, per la sua famiglia, il Comune di Amantea !!

Fortunatamente , però, il pubblico che assiste, cari Tempo e Sabatino( padre e figlia), non è così stupido come voi pensate che sia; il pubblico di Amantea sa leggere gli eventi e sa scegliere la verità.

Questo pubblico è stanco di pagare il “biglietto” e vorrebbe staccare la spina a questa Amministrazione, per evitare di dover continuare a seguire la stessa Soap Opera, con gli stessi protagonisti, le stesse fandonie, le stesse storie misteriose e buffe che stanno caratterizzando la triste esperienza della Giunta Sabatino.

 

State affossando il futuro dei giovani di questa città; è Tempo che “ i” Sabatino del villaggio passino la mano ad una giornata di reale riscatto della cittadinanza; è giunto il momento per Amantea di poter festeggiare la sua Domenica di liberazione.

Il Tempo è scaduto….Che scada anche il resto!!"

Vincenzo Lazzaroli

Dobbiamo ringraziare Webiamo ( IL VECCHIO CANCRO DEL WEB) per aver subito subito pubblicato il comunicato sindacale diffuso nientemeno che dall’ufficio stampa del comune di Amantea.

 

Un ufficio stampa , se tale, pagato evidentemente con i soldi della comunità ma quantomeno parziale o comunque distratto e mono diretto, palese dimostrazione di un comportamento generalmente familistico e non certamente democratico!

 

Sicuramente non è stata la sindaca a non inviarci il comunicato ed a LEI affidiamo comunque il compito di capire chi lo ha partecipato e perché non è stato inviato a Tirrenonews.It!

Ecco, comunque, il duro comunicato stampa del sindaco Monica Sabatino sulle dimissioni dell’assessore al bilancio Sergio Tempo:

«Ho saputo nella tarda serata di sabato che Sergio Tempo mi riconsegnava le deleghe assessorili assegnategli dopo che aveva digerito con difficoltà il risultato elettorale che non lo vedeva il primo della classe.

 

Il mio rapporto con lui non è stato mai idilliaco.

Nel corso di questi mesi, complessi e difficili, mi ha sempre rimproverato di essere troppo autonoma e indipendente, di non coinvolgerlo nelle decisioni e nelle scelte.

Probabilmente quando Sergio Tempo ha deciso di candidarsi nella mia lista ha pensato che avrebbe avuto la possibilità di condizionare l'operato di un sindaco donna e inesperto, ma ancora una volta ha fatto male i suoi conti.

Le accuse lanciate da Tempo, soprattutto sulla gestione “familiare” dell’ente municipale, sembrano parte integrante di un copione smentito dai fatti.

Su questo particolare aspetto non accetto lezioni da nessuno, soprattutto da Sergio Tempo.

Invito l’ex assessore ad indicare un solo atto che possa aver dato vantaggio alla mia persona o a quella di mio padre.

 

Se così fosse, come dovrebbe fare un cittadino responsabile ed ancor di più un amministratore, Sergio Tempo dovrebbe indirizzare il suo dire alla magistratura e agli organi d’indagine competenti.

La gestione familiare, se con essa si vuole indicare il ricercare vantaggio a discapito della città, non è cosa che mi appartiene.

Lo ha confermato già in passato una sentenza del giudice e lo stesso, sono sicura, avverrà in futuro. Evidentemente l’assessore Tempo è avvezzo ad un sistema che conosce bene.

Intanto mostreremo in un incontro pubblico, e siamo convinti che i cittadini avvertiranno le stesse sensazioni che abbiamo provato sulla nostra pelle, ciò che è venuto fuori da semplici controlli nell’ultimo mese, in assenza della stessa persona che per 10 anni ha gestito l'ufficio tributi.

La polemica innescata dall’oramai ex assessore al bilancio, avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è sintomo di un grave atteggiamento non perché Tempo avrebbe detto una verità che non doveva dire, ma per il modo in cui l'ha fatto.

Come sua abitudine, per non assumersi la responsabilità delle sue azioni, Sergio Tempo ha preferito tradire la fiducia del sindaco e di tutta la maggioranza.

 

Del resto gli eletti della lista Rosa arcobaleno che sostengono l’azione di governo, nel corso di una riunione che ha avuto luogo la scorsa settimana, mi hanno consegnato un documento dove ne chiedevano la sfiducia.

Sia chiaro: nessuno vuole nascondere i problemi ma, come un buon padre di famiglia dovrebbe fare e come la responsabilità del potere impone, bisognerebbe ricercare la soluzione al problema prima di scaricarsi dalle colpe.

Questo è ciò che denota un atteggiamento maturo e responsabile.

Ma così non è stato. Sergio Tempo ha preferito individuare un capro espiatorio, cancellando il suo operato e allontanandosi da ogni responsabilità e soprattutto, ed è questa la cosa più grave per una persona che dovrebbe prendere decisioni, non si è per nulla attivato nella ricerca di una soluzione per la problematica che si è presentata.

Soluzione che, naturalmente, abbiamo trovato noi, confrontandoci ed informandoci, e che presto attueremo dandone conto alla collettività».

Ufficio Stampa comunale

Amantea 24-10-2016

Terribile la domanda che si pone Sergio Ruggiero fortemente consapevole che oramai la morte è vicina ed inevitabile.

 

E forse non è l’unico dubbio del consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera”.

A lui una sola domanda: Sergio e se invece di una intera città “morissero” solo i responsabili ? Tu che ne dici?

 

Ma ecco il suo comunicato:

“Di fronte alla dichiarazione dell’Assessore Tempo non si può far finta di nulla.

E non si può tacere il fatto che queste dimissioni l’avevamo sollecitato ufficialmente un paio d’anni addietro, ritenendo Sergio Tempo, assessore al Bilancio di lungo corso, responsabile di assecondare un sistema perpetuo che avevamo definito “patologico”.

Siamo consiglieri comunali e abbiamo il dovere di dire ciò che occorre dire, per il bene della città, per il bene di tutti, anche di chi potrebbe giudicare fastidioso od oltraggioso ciò che scriviamo.

 

A questi ultimi diciamo: nessun oltraggio, siamo amici e ci vogliamo bene, ma l’amministrazione della città per la quale siamo stati eletti è una cosa che richiede senso di responsabilità e una buona dose di chiarezza.

E questa chiarezza ci impone di ammettere che le dimissioni di Tempo, seppur tardive, rappresentano forse l’unica via di uscita da un contorto labirinto lastricato di “continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni”, ammettendo per un attimo che Tempo abbia ragione.

Lui parla chiaramente di “Impresa familiare”, adombrando una condizione “discutibile” per la quale avevamo noi di Minoranza avevamo chiesto pareri ai “livelli superiori”. Tutto legale a quanto pare, per quanto palesemente inopportuno.

Come gruppo di Minoranza abbiamo a più riprese contestato la politica dell’Amministrazione in carica, secondo noi inadeguata a mettere al riparo l’Ente dall’instabilità economica, rilevando scarso rigore nel rapporto tra entrate e uscite, la “leggerezza” di una politica solerte nel ricorso alle anticipazioni di cassa, nell’accensione di nuovi mutui e nella dilazione dei vecchi, negli annunci di un’illusoria “capacità di indebitamento”.

E tutto condito da una nebulosa mancanza di chiarezza nell’esercizio contabile, nonostante le votazioni compatte della Maggioranza, Tempo compreso, e i pareri accondiscendenti del Revisore dei conti che ancora non capiamo che cosa ci sta a fare.

E così, dopo che Cassa Depositi e Prestiti opponeva un rifiuto all’accensione di ulteriori mutui, nell’ultimo Consiglio Comunale Sergio Tempo dichiara un ammanco milionario dovuto a una “rivalsa” da parte dello Stato, tenuto nascosto dal “volontario civico genitore del sindaco” e scoperto solo attraverso una personale attività di intelligence, mentre in un pubblico dibattito veniva fuori un debito milionario per la depurazione e dalla carta stampata apprendevamo diversi capitoli aperti con Enti e fornitori.

In tutto questo, l’Ente non riesce a dotarsi di un Ragioniere comunale che dovrebbe mettere ordine tra le montagne di carte che invadono quei locali il cui carico d’incendio è ormai fuori controllo.

Una commedia esilarante che rasenta il paradosso.

E’ inutile aggiungere che le nostre richieste di definire i debiti dell’Ente sono state puntualmente disattese.

Crediamo che questa Amministrazione non lo possa fare e non lo voglia fare, altrimenti l’avrebbe già fatto, impegnata piuttosto a governare incarichi e prebende.

E allora diciamo che sono troppe le cose che non vanno, troppe le “incrostazioni” che impediscono una lineare attività di controllati e controllori, di pesi e contrappesi, di politici e funzionari.

Peccato, perché a dire il vero ogni tanto qualcosa di buono s’era pure visto.

Ben venga dunque la (tardiva ma coraggiosa) determinazione del dottore Tempo, che alla fine della fiera può aiutarci a capire di che morte dobbiamo morire.

Amantea, 24 ottobre 2016 Sergio Ruggiero Consigliere comunale Gruppo “La Nuova Primavera”

Pubblicato in Primo Piano

Ne ha per tutti Francesca Menichino del M5s. Per tutti o quasi. Ma forse le omissioni non sono dimenticanze ma provvisori accantonamenti.

 

Ne ha perfino per Sergio Tempo al quale contesta il peccato originale dal quale ha avuto inizio tutta la vicenda, ma al quale riconosce il coraggio di aver osato svelare la verità, quella verità da tanti supposta, da tutti temuta, quella verità a tutti nascosta , perfino all’assessore Tempo stesso, quella verità che ora sappiamo ma alla quale abbiamo paura di credere. (Wolfgang Goethe.

 

 

Ma ecco il suo duro comunicato:” Rimane in consiglio( Sergio Tempo), ma lascia le deleghe, le deleghe più importanti per qualsiasi amministrazione: bilancio, società partecipate, lavori pubblici e affari legali.

Tante volte abbiamo chiesto le sue dimissioni: il refuso TASI, l’orrore Tari 1 e l’orrore Tari 2, il concorso- farsa del Ragioniere mai trovato.

L’ultima situazione, è senz’altro gravissima: tre milioni e mezzo di debiti non dichiarati nel Bilancio, un buco e dunque un possibile falso in Bilancio.

Penserete che il motivo delle dimissioni è questo.

Ma non è affatto così, non sarebbe accaduto nulla se il buco ed il possibile falso non fossero stati dichiarati pubblicamente nell’ultimo consiglio comunale del 30 settembre scorso.

 

In sostanza per i Sabatino, padre e figlia, e per il vicesindaco, non è il bilancio il problema ma – più probabilmente - il tradimento di Tempo che forse doveva tacere, nascondere, camuffare.

E invece ha parlato.

Ma il problema vero è ancora un altro.

Il problema è quello che noi denunciamo da due anni e mezzo e, ancor prima, dalla campagna elettorale.

Ma finalmente lo denuncia apertamente chi ha vissuto tutto dall’interno: Tempo con il suo fortissimo “J’accuse” lo ripete più volte quando parla del contrasto tra l’Ufficio di Ragioneria e l’Assessorato al Bilancio, quando parla del “volontario civico genitore del sindaco”, di colui che- da quello che emerge- ha continuato ininterrottamente a gestire i soldi dei cittadini, non eletto ma facendo eleggere la figlia.

Con estrema chiarezza Tempo parla di “impresa familiare” e di “competenze che dovevano essere trasmesse ed invece sono state trattenute” ed evidenzia che quello con cui ha avuto a che fare è l’unico vero “funzionario responsabile e non volontario civico”.

Al di là, quindi, della dichiarata farsa, prima del “collaboratore gratuito” e poi del “volontario civico”, sono evidenti il tipo di potere e le attività svolte in Comune dal “ragioniere a vita” che sono addirittura consistite- usiamo le parole di Tempo- in “continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni” da parte di chi, dice Tempo, conosce bene le “beghe amministrative e comunali”.

D’altronde lo sanno tutti ad Amantea, ed anche oltre, ma nessuno ha fatto nulla.

Ovviamente non ha fatto nulla il sindaco che di fatto ammette di non potere fare il sindaco senza suo padre, non hanno fatto nulla la segretaria Mercuri o il suo vice Mario Aloe, non ha fatto nulla il PD, né locale, né nazionale, né le autorità preposte al controllo a cui ci siamo rivolti.

E sarebbe continuato tutto “normalmente” se Tempo avesse taciuto, se tutto fosse rimasto nascosto.

 

Questa è la verità: da tre settimane si discute “ Tempo si e Tempo no” ma nulla si dice del fatto che mancano tre milioni e mezzo di soldi dei cittadini, e che da due anni in Comune non abbiamo un ragioniere, forse l’unico caso in Italia.

Ma Tempo ha parlato e non si è fermato al Consiglio dove aveva detto una verità, anche se forse solo una mezza verità.

Mezza sì, perché noi non possiamo escludere affatto che l’ammanco vada oltre i 3 milioni e mezzo, perché siamo convinti e l’abbiamo sempre sostenuto che il bilancio sia un enorme problema di questa amministrazione e di questa ragioneria, e che il buco sia in realtà una voragine, con la quale chiunque venga dopo dovrà fare i conti: si pensi ai vari debiti di cui non si conosce nemmeno l’ammontare come quello nei confronti del Comune di Nocera per la depurazione, o quelli legati ai vari contenziosi legali che stanno per esplodere, o ai 37 milioni di euro di residui attivi che probabilmente non si riscuoteranno mai, o mai per intero.

Ma di questo non si preoccupa il vicesindaco, che ha già vissuto fallimenti finanziari quali quello dell’Appenino Paolano, di cui era presidente, né il sindaco Sabatino, Monica Sabatino, impegnata a difendere il padre.

E non se ne preoccupano i vari assessori o neoassessori troppi interessati a mantenere le poltrone e le indennità, e che non si rendono conto nemmeno di fronte ad una situazione diventata ormai gravissima, dei probabili rischi giudiziari cui vanno incontro.

Assuefatti, forse, all'idea di una impunità che pare ormai finita.

In questa situazione tragica l’amministrazione Sabatino si dimostra ancora una volta per quello che è, non un progetto politico, ma “un’impresa familiare” in cui i cittadini sono solo scomodo intralcio alla gestione delle risorse pubbliche.

Bene ha fatto l’assessore Tempo ad abbandonare questa “barca” che ha contribuito a costruire sin dal peccato originale, la famosa proroga del 2013 al ragioniere che doveva andare in pensione sin d’allora.

Ma adesso è il momento di andare fino in fondo.

Noi come sempre faremo la nostra parte, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Amantea.

La Consigliera Francesca Menichino.

Pubblicato in Politica

L’assessore Sergio Tempo ha partecipato, via pec, alla sindaca ed alla segretaria generale le sue dimissioni.

Lo ha fatto con una dura nota che siamo in grado di presentarvi in anteprima.

La lettura delle dimissioni offre il senso della difficile situazione nella quale l’assessore si è trovato- da lui definita “incresciosa”, avvolto nel silenzio “assordante” da parte dei” colleghi di Giunta e della quasi totalità della maggioranza”, “alcuni dei quali in grande imbarazzo per l’incresciosa situazione venutasi a creare”.

E non solo ma la denuncia più grave è quella contenuta nella dichiarazione di Sergio Tempo, quando dice che la sua attività svolta con “ professionalità, esperienza e correttezza avrebbe meritato un affiancamento amministrativo diverso, non minato da continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni”

Ed ecco le dichiarazioni formali :

“Alla SINDACA Comune di Amantea        Dott.ssa Monica Sabatino

Alla Segretaria Comunale      Dott.ssa Maria Luisa Mercuri

e.p.c.   Ai Sig.ri Consiglieri di Maggioranza                                               Comune di Amantea

Oggetto: Remissioni Deleghe da assessore.

Gent.ma Sindaca, con la presente manifesto la volontà di rinunciare alle Deleghe che mi erano state conferite in sede di composizione di Giunta Comunale.

E’ mia convinzione che nella vita esiste per tutti il momento di capire quando il vaso è colmo.

Le recenti controversie che hanno visto come protagonisti l’Ufficio di Ragioneria del Comune di Amantea, e l’Assessorato al Bilancio, non mi permettono di continuare a lavorare, con la necessaria serenità, alla guida di un settore centrale e nevralgico per la sopravvivenza dell’Ente.

L’assordante silenzio degli ultimi giorni dei colleghi di Giunta e della quasi totalità della maggioranza, alcuni dei quali con grande imbarazzo per l’incresciosa situazione venutasi a creare, ha accresciuto in me la convinzione di dover rinunciare alle Deleghe.

L’Assessorato che ho guidato con professionalità, esperienza e correttezza avrebbe meritato un affiancamento amministrativo diverso, non minato da continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni.

Soprattutto avrebbe meritato, un confronto alla pari, ovvero tra Assessore al Bilancio e “Funzionario Responsabile” e non “volontario civico genitore del Sindaco” se pur con consolidata conoscenza delle beghe amministrative e comunali.

Per il bene dell’Amministrazione, del Comune e dei cittadini, sarebbe stato auspicabile ed opportuno che le “COMPETENZE” fossero state trasmesse e non trattenute; ma ciò non è avvenuto e gli ultimi due anni di consiliatura portano a dedurre che NON AVVERRA’.

Per la mia professione, costantemente mi trovo a dover sorvegliare la gestione economica e finanziaria di diverse “IMPRESE FAMILIARI”; nel mio ruolo di Assessore non sono disposto a fare altrettanto.

In questi due anni di Amministrazione ho impegnato le mie capacità professionali, il mio tempo, il mio nome e la “mia faccia” in difesa di una gestione del settore economico-finanziario che spesso, obiettivamente, risultava lacunosa, approssimata, improvvisata ed avventurosa.

In molti Consigli Comunali, ho fatto da “unico scudo” ai numerosi attacchi provenienti dai banchi dell’opposizione e da “unico garante” della veridicità delle dichiarazioni verbalizzate, pur consapevole che spesso le “pezze giustificative” erano fornite al sottoscritto in ritardo e senza possibilità di approfondimento.

Nel corso dell’ultima Assise invece, ho dovuto difendermi dal “fuoco amico” o presunto tale.

Ho dovuto subire l’ agguato dai banchi della Maggioranza alla quale ritenevo di appartenere, e nel rispetto della quale, ho riferito dati inconfutabili, semplice verità.

Lo stesso rispetto sento di averlo dato ai cittadini di Amantea, che hanno diritto di conoscere la situazione finanziaria dell’Ente e, soprattutto, hanno il diritto di apprenderlo da coloro che sono stati delegati a rappresentarli in seno all’Amministrazione.

E gli Amministratori hanno IL DOVERE di comunicare l’esatta situazione; prospettando le soluzioni e prevedendone i rimedi.

Senza omissioni, senza coperture.

Alla luce di quanto esposto, è palese che non esistono le condizioni per continuare insieme,e dalla stessa parte, il cammino di questa Amministrazione che pur, è noto, ho contribuito in maniera massiva a creare ed a portare alla vittoria.

Soprattutto, ed è questo il grande rammarico, non esisterebbero i presupposti per un mio ripensamento; sono fermamente convinto che l’Assessore al Bilancio dovrebbe continuare a scontrarsi con il volontario civico, perpetuando un’immagine del Comune di Amantea “unica e paradossale” oltre che “pietosa e grottesca”.

Presento le mie dimissioni dalla Giunta non con leggerezza d’animo, ma con coraggio e coscienza.

Dico basta ad una imbarazzante ed insostenibile disputa che ha visto oppositori il sottoscritto ed il volontario civico, ha sovvertito ogni più elementare regole di democrazia e ha reso perdente l’intera Amministrazione Sabatino.

Esiste un valore che per nessun motivo può essere calpestato da altri, si chiama DIGNITA’.

Pertanto, in punta di piedi, ma a testa alta, rimetto le deleghe di assessore, e presento le mie irrevocabili dimissioni dalla Giunta Comunale.

Distinti saluti e buona fortuna.

Amantea 21-10-2016                                     Sergio TEMPO

Pubblicato in Cronaca

La situazione politica amanteana diventa sempre più ingarbugliata, così da diventare di difficile lettura.

E la vicenda amanteana , oggi scarsamente compresa e scarsamente comprensibile, può orientarsi nella direzione, da qualcuno voluta, invocata e sorretta, dello scioglimento virtuale o fattuale della amministrazione, o verso un momento di stasi che non aiuta certamente la città nel suo sviluppo.

E la riprova la si trova anche nei comportamenti individuali dei singoli amministratori.

C’è che si alza in punta di piedi per apparire nelle immagini fotografiche.

E c’è chi si stringe al Partito, in particolare ora che l’ amministrazione ha dichiarato di essere nata da una lista civica e non da una lista di partito.

Una scelta, questa, dal grande significato.

Ed è forse questa la chiave di lettura della posizione di fatto espressa da Sergio Tempo e tradotta nella affermazione sostanziale di essere da sempre un coerente amministratore del PD.

Non una posizione strumentale, ma una condizione fortemente vera.

Una condizione che, quando capita od almeno letta da un politico sereno, non può non essere intesa nella sua valenza politica.

Ed è forse per questa possibile lettura che ancora non è stato sciolto il dilemma delle dimissioni autonome da assessore di Sergio Tempo o della sua revoca da parte del sindaco Sabatino

Si , stando a voci molto attendibili la maggioranza avrebbe votato per il suo allontanamento dalla carica e quindi per la accettazione della proposta di GB Morelli che ne ha chiesto la testa.

Ma se anche questa notizia fosse vera appare difficile sapere le ragioni della revoca.

Il sindaco ha dimostrato di essere politico accorto e quindi sa che non può parlare della proposta avanzata dal Morelli perché farebbe intuire al popolo di essere succube del suo vice.

Né può riportare a giustificazione della revoca il pronunciamento della gran parte della maggioranza ; anche in questo caso lascerebbe capire che una siffatta strada potrebbe valere per tutti gli altri della sua giunta.

Come abbiamo detto, occorrono ragioni specifiche e di interesse reale della comunità amanteana.

Peraltro non è facile sostituire Tempo nelle sue gravose e delicate funzioni.

Qualcuno teme di ricevere parte delle sue competenze.

Da qui la logicità della veridicità del suo mantenimento in giunta.

Ancor più oggi che Tempo ha con la sua partecipazione agli incontri di partito ad ogni livello ha dato atto, se mai ve ne fosse stata la necessità, della sua posizione partitica.

Ed il PD , l’unico partito vitale ad Amantea, non può andare verso i suoi impegni futuri, referendum compreso, spaccato nelle sue componenti e nei suoi rapporti interpersonali.

Anche noi, come dice il sindaco Sabatino, possiamo sbagliare, ma sospettiamo che la fragilità della situazione amanteana imponga moderatezza e cautela nelle scelte politiche.

E se è così Sergio Tempo resterà in Giunta anche se sarà invitato a prendere atto del sostanziale rispetto che in tal modo gli verrebbe dimostrato.

Come dire anche in questa vicenda “Tiri la prima pietra solo chi è senza peccato”.

E poi Tempo fuori dalla Giunta sarebbe talmente mortificato da poter e dover allontanarsi dalla lista civica che ha portato al successo.

E Tempo potrà anche essere un amico dal carattere difficile ma certamente non è logico averlo come nemico , informato come è!

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