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Amantea 1.09.2020

 

Negli anni abbiamo sentito tante favole sulla mancanza di acqua nella nostra concittadina, soprattutto d’estate.

Tra chi voleva canalizzare nuove falde acquifere e chi voleva raddoppiare, se non triplicare, l’afflusso idrico della condotta Potame, opere sicuramente importanti, ma insignificanti come mettere più acqua in uno scolapasta.

 

Amantea, nella sua interezza, frazioni comprese, dati alla mano, ha una dispersione idrica che va dal 50 al 65%. Se metti più acqua in uno scolapasta non ha alcun senso.

 

Il nostro reportage fotografico inviatoci dai nostri concittadini, assidui lettori, è stato consegnato nelle mani dell’ufficio tecnico, senza passare ainoi dal protocollo comunale, perché inesistente.

 

Sono stamattina i valenti ragazzi delle Cooperative, il responsabile Comunale Aurelio Staccuneddu, gli operai della Mobilità in deroga nel Comune di Amantea ed infine il coltivatore del terreno agricolo Aurelio Bruni, hanno riparato una grossa perdita di acqua potabile “sorical” nella zona del Giudice di Pace che era in quelle condizioni da più di cinque anni.

 

Per dovere di cronaca segnaliamo rotture in zona Camoli, in via Roberto Mirabelli, in via Dante, in via San Bernardino, in via Mirabelli Centuriore a Campora San Giovanni in via Sardegna ed alla zona PiP.

 

Chiunque avesse rotture da segnalare ci invii foto e quant’altro così da fare nuovamente un ulteriore reportage fotografico per il nostro Ufficio Tecnico. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Per più residenti ad Amantea nella zona di Santa Maria, oramai l'acqua è un bene di lusso ed è diventata una spiacevole abitudine non vederla scorrere regolarmente.

 

Una diminuzione della portata che sembrava essere stata risolta alcune settimane fa dopo un grosso mandato che il Comune di Amantea aveva fatto alla Sorical.

 

La pressione dell'acqua è molto bassa, con la conseguenza che dai rubinetti l'acqua fuoriesce a singhiozzo.

 

Abbiamo interpellato i tecnici del Comune che ci dicono che hanno alzato la pressione al massimo, ma la problematica non è stata risolta.

E' probabile che la Sorical non abbia aumentato la portata complessiva dell’acqua destinata al Comune di Amantea, come ogni estate, non ne sappiamo la motivazione probabilmente o non ne è stata richiesto l’aumento oppure non è stato adeguatamente corrisposto il pregresso con il fornitore Sorical, speriamo di saperne nuove al più presto.

 

Inoltre l'acqua che d'improvviso cessa di uscire dai rubinetti ha cambiato anche i comportamenti dei residenti :

“Io tengo in casa una tanica da venti litri perché oramai rimanere senz'acqua sembra essere diventata un'abitudine” .

“io dormo sul divano, mi metto la sveglia alle due, faccio la doccia di notte perché almeno la caldaia attacca, e dopo vado a letto”.

 

Che la rete di Amantea sia in colabrodo non è una novità, come senza nessun dubbio di essere smentiti lo è quella di quasi tutti i Comuni medio/grandi in Calabria.

I fondi sono sempre meno, inversamente proporzionale ai cittadini che evadono e sono pochi quelli che pagano le tasse, un cocktail esplosivo.

Un problema che la Commissione Straordinaria ha l’obbligo di risolvere, almeno morale, quello che nessuno politicante ha mai avuto il coraggio di fare, per non parlare della tasi.

Auguri Amantea

 

Pubblicato in Primo Piano

siicitaLa Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario

E’ allarme siccità in Calabria: a lanciarlo é la Sorical, la società di gestione delle risorse idriche calabresi, che ha inviato uno specifico dossier alle Prefetture della regione. “Inverno senza neve – afferma la Sorical in una nota – primavera tra le più secche degli ultimi anni. Per i prossimi mesi si prevede una riduzione di portata dei principali acquedotti della Calabria. Sorical, oltre al dossier alle Prefetture, sta inviando a tutti i 385 Comuni serviti una comunicazione finalizzata a limitare i disagi della popolazione, soprattutto in questa fase di contenimento della diffusione del coronavirus”.

“Già negli scorsi mesi, preso atto di una stagione invernale ed anche primaverile caratterizzate da diffusa siccità – prosegue la nota – Sorical ha eseguito una serie di articolate elaborazioni statistiche basate sulle precipitazioni che hanno interessato, sino ad aprile scorso, l’intero territorio regionale. I dati di pioggia sono stati forniti dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal, nell’ambito del protocollo di collaborazione Arpacal-Sorical recentemente stipulato. Tutto ciò allo scopo di prevedere, per quanto tecnicamente possibile, il deficit idrico del prossimo periodo estivo-autunnale. L’entità della carenza idrica a carico dei singoli acquedotti, pur non esattamente quantificabile a causa della complessità intrinseca del fenomeno, determinerà probabilmente la necessità di erogazione intermittente in diverse aree della Calabria, soprattutto quelle settentrionali. Sorical, come già in occasione della severa siccità del 2017, in applicazione del principio di uniforme distribuzione del deficit, procederà, per ciascuna utenza, alla riduzione della portata erogata in misura percentuale uguale a quella della riduzione della portata delle fonti di approvvigionamento di ciascun acquedotto” “Nell’informativa alle Prefetture – conclude la nota – la Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da parte delle minoranza di Longobardi:

“A Longobardi non si riescono a garantire facilmente i servizi essenziali e diventano emergenze.

Nei giorni scorsi, la Sorical s.p.a., con nota n. 521 del 21/11/2019, ha diffidato il comune di Longobardi al pagamento di n. quattro fatture per la fornitura idropotabile, rispettivamente "n. Vfs19/0103, n. Vfsp19/0643, n. Vfsp19/0864 e n. Vfsp19/1377" per un totale complessivo di "€ 141.903,18", in difetto provvederà "alla riduzione della portata idrica".

E' quanto dichiarano i consiglieri di minoranza Bruno, Cicerelli e Aloise.

Quindi "i cittadini di Longobardi -prosegue il capogruppo di opposizione Nicola Bruno- non solo non hanno l'acqua potabile, infatti, ancora, oggi, a distanza di più di due anni, vige l'ordinanza n. 10 del 13/06/2017, con cui il sindaco ha ordinato l'utilizzo dell'acqua proveniente dai serbatoi "Salice, Fiorino, Palaserra, Rupe, Palieri, Arenella e Suvarello", per "soli scopi igienici", non solo sono costretti a pagare bollette esose, nè si sono visti riconoscere il giusto rimborso del canone, per inefficienza del servizio idrico, non solo si vedono recapitare bollette errate, ora, oltre al danno anche la beffa: i cittadini rischiano di vedersi ridotta la portata idrica!" per "temporanea -chiarisce il sindaco- mancanza di liquidità".

Nè va meglio la situazione sul fronte dei rifiuti, dopo l'emanazione, da parte della regione Calabria, di una nuova ordinanza contingibile e urgente di blocco dei conferimenti, per fronteggiare la grave situazione igienico-sanitaria, insorta nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.

"E'vero -conclude il consigliere Nicola Bruno- che il provvedimento regionale ha compromesso il servizio locale, ma se il nostro comune si fosse dotato per tempo di un'isola ecologica, avrebbe, nelle more, attutito il disagio dei cittadini.

Ma, si sa, è questione di priorità amministrative!".

Pubblicato in Longobardi

“La Regione, in attesa che si completi la riforma del servizio idrico con l’affidamento della gestione dal parte dell’Autorità Idrica, utilizza Sorical come braccio operativo per poter accelerare i tempi del progetto di ingegnerizzazione delle reti.

Progetti finanziati in un primo momento con il Por 2007-2013 e, a seguito dei ritardi attuativi, inseriti dall’attuale giunta regionale nella nuova programmazione comunitaria 2014/2020.

 

 

Ad oggi sono aperti i cantieri solo nei Comuni capoluogo di Cosenza, Reggio, Catanzaro e Vibo per un investimento di altri 35 milioni.

Questa seconda fase, per i Comuni sopra i 5000 mila abitanti, sarà Sorical a portare avanti il progetto che interesserà anche quei Comuni più piccoli che presentano evidenti criticità di sistema”.

“La Calabria è ricca di acqua – ha detto il presidente dell’Aic Marcello Manna – va gestita meglio, va garantito l’accesso ai cittadini con un servizio adeguato. Oggi paghiamo anni di investimenti non fatti per la mancata attuazione della riforma di settore e siamo tutti responsabili”. Sulla stessa linea il sindaco di Castrolibero, Giovanni Greco, che auspica un’accelerazione degli investimenti per poter assicurare ai cittadini un servizio di qualità e il completamento della riforma di settore che veda la sola regione Calabria maglia nera nel panorama italiano”.

Luigi Incarnato, commissario della Sorical, ha illustrato i benefici del progetto perché va ad incidere sulle due criticità che hanno mandato il sistema in tilt, la gestione delle reti e la gestione amministrativa delle utenze, allo stato inefficiente e non in grado di garantire i flussi per la copertura dei costi di gestione del servizio idrico integrato.

Nel dettaglio l’ingegnere Giuseppe Viggiani della Sorical ha illustrato l’attuazione del decreto dirigenziale del 17 settembre scorso con la quale la Regione ha assunto tutte le determinazioni: l’attività di ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana, inclusi i più rilevanti lavori di manutenzione straordinaria ed gli interventi di riordino delle reti, funzionali al miglioramento della gestione del servizio di distribuzione idrica e concorrenti alla riduzione delle perdite; censimento e gestione amministrativa delle utenze per giungere, così come prescrive la legge alla bollettazione bimestrale attraverso misuratori elettronici.

La Regione, è stato sottolineato, utilizza Sorical come braccio operativo dell’intervento perché la normativa nazionale vieta il finanziamento pubblico di interventi nel settore idrico direttamente ai Comuni.

Nel corso della riunione è stata illustrata la normativa di settore, sempre più stringente, che obbliga Comuni e Regione ad una assunzione di responsabilità ed a adempiere ad obblighi di legge e a superare le gestioni in economia non conformi, già decadute il 31 dicembre 2014.

NDR Stiamo parlando della dichiarazione del fallimento delle gestioni comunali

Ma sarà in grado la Sorical di fare meglio? Noi riteniamo di no!

Pubblicato in Campora San Giovanni

La Sorical scrive sul suo sito web che” Dopo innumerevoli tentativi bonari atti a far pagare le proprie fatture dai singoli Comuni ha deciso di ridurre la portata di fornitura idrica agli Enti che hanno accumulato debiti di importo rilevante, sia in termini economici che finanziari, nei suoi confronti.

In particolare-continua la Sorical.- con la riduzione della portata idrica ai comuni morosi So.Ri.Cal. intende primariamente ridurre i costi di gestione del servizio stesso, evitando dunque che la morosità di pochi comuni influisca sulla qualità e sulla continuità del servizio offerto a tutti gli altri Utenti.

In particolare prima intima il pagamento e solo dopo effettua la riduzione della portata

Insieme ( tra gli altri)a Castrovillari, Scalea, Diamante, c’ è Amantea

Una per il capoluogo ed una per la frazione Campora SG

AMANTEA - 12/11/2019PROT. 402/LIQU DEL 17/09/2019

AMANTEA- 10/12/2019PROT. 402/LIQU DEL 17/09/2019

Vedremo.

Pubblicato in Politica

Il centrosinistra unito dica no ad accordo con M5S.

La riunione si terrà domani pomeriggio al Grand Hotel Lamezia alle ore 14,30.

Il Pd invitato da Incarnato: “confidiamo rinsaviscano sostenitori accordo con M5S”

Il contrario di rinsavire è “ammattire, (pop.) dare di (o perdere la) testa, impazzire, (lett.) insanire, uscire di senno”.

 

 

 

Dice incarnato “Abbiamo ancora invitato il Pd perché confidiamo che sia a Roma che in Calabria i sostenitori dell’accordo con il Movimento 5 Stelle possano rinsavire”.

Facile che dichiari che “Per il Pd quello con il Movimento 5 Stelle sarebbe un abbraccio mortale”

Domani incarnato spiegherà perché il PD & M5s va bene per l’’Italia e non va bene per la Calabria.

Che non abbia paura di perdere il posto alla Sorical e le laute prebende?

Domani forse dichiarerà che rinuncia alla Sorical?

Pubblicato in Calabria

“Signor Procuratore, ci restituisca la legalità nelle tariffe in Calabria e ci liberi dall’odiosa “tangente” contenuta nelle bollette dell’acqua”. Inizia così l’accorato appello formulato dal Codacons al Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri.

 

“I comuni Calabresi impongono ai cittadini somme determinate in maniera illegittima – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – si tratta di una vera e propria truffa, perpetrata nel silenzio generale e con complicità diffuse, che ha portato i Calabresi a pagare tariffe maggiorate per 190 milioni di euro. Un somma spaventosa ma che, se non si interviene, negli anni sarà destinata ad aumentare. In Calabria la gestione degli acquedotti è stata affidata, a far tempo dall’1 novembre 2004, ad una società per azioni, la SoRiCal, partecipata dalla Regione (53,50%) e dalla multinazionale francese Veolia (46,50%).

Il legislatore – scrive Di Lieto – prevedeva che, per quelle gestioni nelle quali il servizio idrico non era integrato ma avveniva in maniera disgiunta – come, appunto, in Calabria – la competenza per determinare gli adeguamenti tariffari era del C.I.P.E. ovvero dello Stato. In Calabria, invece, gli adeguamenti per gli anni 2004, 2005, 2006, 2007 e 2009 sono stati stabiliti con atti della Regione mentre nel 2009 e nel 2010 lo ha fatto direttamente SoRiCal. Un capolavoro”. “Ovviamente erano tutti consapevoli di aver disposto degli aumenti in maniera illegittima, – si legge nella nota del Codacons – tant’è che la Regione Calabria decise di proporre un ricorso alla Corte Costituzionale, proprio per rivendicare la propria competenza per la determinazione delle tariffe idriche”. “Nel luglio del 2009 la Corte Costituzionale (con la sentenza nr. 246/2009), bacchettando la Regione, ha ribadito la competenza esclusiva dello Stato negli adeguamenti delle tariffe idriche. Quindi la Regione non poteva e non può aumentare le tariffe. In altre parole – precisa Di Lieto – la Consulta ha dichiarato illegittimi gli adeguamenti determinati ed applicati ai Comuni calabresi da SoRiCal”.

“Eppure, signor Procuratore – continua Di Lieto – in Calabria non fu annullato nessun atto giudicato illegittimo e le tariffe non furono riportate nei binari della legalità sancita, come detto, da quella sentenza della Corte Costituzionale. Non vorremmo pensare che le sentenze della Corte Costituzionale, così come Cristo, si fermano ad Eboli”. E nella nota si precisa che “l’Assessore regionale ai lavori pubblici all’epoca del ricorso alla Consulta e della successiva sentenza era l’on. Luigi Incarnato, che oggi ricopre il ruolo di Commissario Liquidatore di SoRiCal”. “Ma non è solo la Corte Costituzionale a sancire l’illegalità calabrese. Infatti nel dicembre del 2011, la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti rilevò diverse criticità nella determinazione delle tariffe idriche applicate ai Comuni, – dice ancora il Codacons – ribadendo la competenza del Cipe e la mancata applicazione della delibera nr. 117/2008 della stessa Autorità. Assolutamente inascoltato, poi, è stato il Comitato di Consulenza Giuridica della Giunta Regionale, che nel ribadire l’assoluta incompetenza della Regione a modificare le tariffe idriche, addirittura ha sollecitato la Regione Calabria al ripristino della legalità tariffaria stabilendo che SoRiCal avrebbe dovuto operare i conguagli ai Comuni calabresi “tra le tariffe concretamente applicate e quelle scaturenti da una corretta applicazione delle linee guida contenute nella ripetutamente citata Delibera Cipe nr.117/2008″. Praticamente un appello a restituire i soldi!. Gli adeguamenti applicati ai comuni negli anni successivi sono stati determinati incrementando tariffe che, come visto, erano illegittime; questo ha determinato una differenza tra l’importo fatturato ai Comuni e quello corrispondente alle tariffe legittime che, – afferma Di Lieto – a tutto il 31 dicembre 2018, è valutabile complessivamente in 190 milioni di euro e che, negli anni, è destinato ad aumentare”. “Per questo motivo – conclude la nota del Codacons – confidiamo che il dott. Gratteri voglia immediatamente intervenire per ripristinare la legalità nella nostra regione e con essa la fiducia nelle pubbliche amministrazioni”.

rotturaDopo le sollecitazioni da parte degli uffici comunali , sono giunte rassicurazioni da parte dei responsabili della Sorical per un controllo certosino della tubatura vetusta, caratterizzata da continue perdite, del prezioso liquido, specialmente per l'imminente arrivo della bella stagione che sarà caratterizzata, secondo le previsioni degli esperti, da forte siccità.

La Sorical, inoltre, é stata messa a conoscenza che un grosso tubo di adduzione a ridosso del ponte Calcato è rotto e da diverso tempo presenta una copiosa perdita di acqua che mette a serio rischio anche la staticità del ponte stesso. Dopo aver programmato ed effettuato un sopralluogo di concerto con l'ufficio tecnico dell'Ente locale, il Responsabile Sorical zonale ha organizzato il particolare tipo di intervento per il prossimo lunedi 6 maggio , in quanto vi é la necessità di attrezzature specifiche.
La parola d'ordine deve essere "programmazione e condivisione degli interventi e mappatura di tutta la rete", per evitare rubinetti dal flusso esiguo, se non a secco, specialmente nelle periferie dove la rete presenta maggiore criticità. 
Non è più tempo di soluzioni tampone e rubinetti a secco.
Stamattina vi è stato il controllo del sistema di pompaggio per la zona Tuvolo e San Procopio e la riparazione di una condotta per la completa rottura del tubo in località Augurato con svuotamento dei serbatoi e quindi mancanza di acqua anche in altre località come Fravitte. Tempestivo, nonostante la giornata festiva, è stato l'intervento degli operai della ditta incaricata, ai quali va riconosciuta l'abnegazione e lo spirito di sacrificio per l'attaccamento ad una nobile causa per il lavoro svolto per la risoluzione della problematica.
Pubblicato in Primo Piano

Luigi Incarnato paventa il rischio di un blocco dell’intero servizio idrico calabrese se non si affrontano in tempi rapidi riforme strutturali di un sistema che lui conosce molto bene, come attuale commissario Liquidatore della Sorical e prima ancora come Assessore regionale ai Lavori Pubblici della Giunta Loiero.

 

 

 

Le problematiche sono sempre le stesse e ben note.

Ci sono problemi economici, dovuti ai Comuni che non riescono a pagare le forniture idriche, vuoi per le difficoltà finanziarie in cui versano vuoi perché non riescono a rientrare del dovuto attraverso le bollette ai cittadini.

Ci sono problemi dovuti alle reti fatiscenti, agli allacci abusivi, a ingenti quantità di prezioso liquido che rappresentano un ulteriore costo per le amministrazioni comunali e per i cittadini.

Ci sono problemi dovuti alla governance.

È inutile girarci attorno: sappiamo bene che la soluzione per l’intera classe politica, da destra a sinistra, sarebbe quella di affidare il servizio a un privato, ma sappiamo anche bene che la gestione dell’acqua in Calabria non è al momento appetibile.

Da quando è stata approvata la legge di riordino del servizio idrico l’intenzione è stata sempre quella di rendere la Sorical soggetto gestore a capitale interamente pubblico, sostituendo quella Veolia che tanti danni ha provocato nella nostra regione, tra il business dell’acqua e quello dei rifiuti.

Magari rimettendo a posto il settore, con investimenti pubblici, per renderlo nuovamente appetibile agli interessi dei grandi affaristi.

Una strada alternativa, realmente rispettosa dell’esito referendario del 2011, era stata tracciata nella proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Coordinamento Acqua Pubblica Bruno Arcuri, sottoscritta da 11mila calabresi e cancellata nel corso dell’attuale legislatura senza neanche essere discussa.

E questa strada consiste nel creare un soggetto gestore veramente pubblico, e non una società per azioni che per sua natura deve rispondere alle leggi del mercato e del profitto.

Un soggetto pubblico e partecipato, che coinvolga i territori e i suoi cittadini, ribaltando il modello degli ATO che rappresenta troppo spesso uno strumento che penalizza i Comuni più piccoli e periferici, cancellandone ogni ruolo.

La gestione dei servizi pubblici locali, di tutti i servizi, a partire proprio dal più importante come quello idrico, se tesa al benessere dei cittadini e dei territori e non a quello di banche e Borsa, può rappresentare il principale fattore di sviluppo per le nostre comunità e per le economie locali.

Ed è in questa direzione che va l’impegno di Potere al Popolo!

Pubblicato in Calabria
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