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Parliamo di una organizzazione criminale che avrebbe condizionato e pilotato numerosi appalti pubblici.

Gli appalti truccati per lavori erano della Sorical e di altri enti.

Secondo gli inquirenti ci sarebbe stata una organizzazione ai cui vertici ci sarebbe stato Francesco Bagalà, e  che mediante la corruzione di dipendenti e funzionari pubblici faceva aggiudicare gli appalti alle ditte amiche.

Emesse sedici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori, funzionari e pubblici dipendenti in Calabria, Veneto, Marche e Toscana. Ecco i nomi:

Francesco Bagala', di 29 anni, di Gioia Tauro;

Luca Vescio (34), di Lamezia Terme;

Massimo Siciliano (44), di Catanzaro;

Isidoro Gagliardi (45), di Crucoli;

Luigi Cosentino (46), di Cosenza;

Giuseppe Riccio (48), di Crotone;

Giulio Ricciuto (44), di Pizzo;

Pietro Salvatore Teti (50), di Soverato;

Michele De Siena Clericuzio (53), di Catanzaro;

Francesco Cianflone (60), di Serrastretta;

Andrea Romano (47), di Antonimina;

Nicola Pelle (32), di Locri;

Beniamino Murdaca (34), di Locri;

Marianna Montirosso (49), nata in Svizzera;

Mariarosaria Barranca (46), di Melito Porto Salvo;

Francesco Mingodaro (52), di Parghelia.

Queste, invece, le società sequestrate, insieme al loro patrimonio aziendale, pari a 40 miioni di euro, sono:

la Condotte srl, con sede a Serrastretta;

la Gsc (Dosolo, in provincia di Mantova);

la Icop (Antonimina);

la Picem di Luca Vescio (Serrastretta);

la Edra Ambiente (Senigallia, in provincia di Ancona);

la Capillupi Enzo srl (Curtatone, in provincia di Mantova);

la Adige Strade srl (Trevenzuolo, in provincia di Verona);

la Astarte srl (Locri);

l'impresa individuale di cui è titolare Isidoro Gagliardi, che è un ingegnere;

la Costruzioni srl (Amato);

la Stemag srl e la ditta individuale di cui è titolare Franco Santagada, di 49 anni, di Cosenza e nei confronti del quale è stata disposta l'interdizione dall'attività.

Ecco i dipendenti Sorical implicati.

Si tratta di Giuseppe Riccio (47 anni, nato a Crotone),

Giulio Ricciuto (43 anni, nato a Pizzo in provincia di Vibo Valentia

Michele Clericuzzo De Siena (52 anni, nato a Catanzaro) e

Pietro Salvatore Teti (49 anni, nato a Soverato in provincia di Catanzaro).

Dalla prima tranche dell’operazione risultano indagati altri due dipendenti,

Mario Torresani e

Domenico Lamonica.

Reggio, operazione ''Ceralacca 2'', Cgil sospende i delegati coinvolti

Le segreterie regionali della Cgil e della Filtcem, d'intesa con i centri regolatori nazionali, hanno disposto, con effetto immediato, la sospensione cautelativa di due delegati sindacali, Giuseppe Riccio e Giulio Ricciuto, iscritti alla Filtcem, coinvolti nell'inchiesta "Ceralacca 2"

condotta dalla Procura di Reggio Calabria sugli appalti alla Sorical. Le segreterie della Cgil e della Filtcem si riservano di "seguire - e' scritto in una nota - gli sviluppi giudiziari della vicenda e ulteriori provvedimenti. Esprimono il proprio plauso e sostegno all'azione della Procura che ha portato alla luce torbidi interessi che sono causa anche delle difficoltà gestionali della Sorical". (ANSA)

 

Pubblicato in Reggio Calabria

La situazione debitoria dei comuni calabresi è abnorme e nessuno riesce a trovare una soluzione corretta, forse nessuno la vuole.

Ed allora le imprese gridano perché la pubblica amministrazione non paga.

Ma grida anche la pubblica amministrazione ( la Sorical al 51% è pubblica!) perché ghli stessi comuni non pagano.

Ed allora non resta che "tagliare" l'acqua cominciando, ovviamente, da quelli che hanno la maggiore esposizione debitoria.

Si comincerà da Rende e Locri i cui cittadini sono avvertiti che la morosità dei loro comuni è gravissima si provvederà a ridurre la portata della fornitura di acqua:

-per Rende dalle ore 08.00 del 7 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 4 ottobre

-per Locri dalle 08.00 del 18 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 21 ottobre

- per San Lucido, Grisolia, Cropani dal 14 ottobre se non avranno effettuato i pagamenti minimi richiesti entro l’11 ottobre

-per Mangone, Dipignano, Chiaravalle, San Giovanni in Fiore, Pallagorio, Colosimi, Palmi, Motta San Giovanni dal 14 ottobre al 4 novembre

Non si esclude che i cittadini che avessero a mancare del prezioso liquido potranno denunciare i propri comuni quali responsabili di questi disservizi .

Pubblicato in Paola

Siamo al parossismo.

Scopelliti viene ad Amantea e nel suo lunghissimo e drammatico elenco di debiti della regione calabria e dei suoi sub enti denuncia circa 150 milioni di debiti della Sorical che, come noto, è partecipata al 51% dell’ente regionale.

La Sorical è creditrice dei comuni che non pagano e ha un solo modo ( incredibile e vergognoso) per sollecitare i pagamenti quale è quello di ridurre la quantità di acqua erogata.

Lo avrebbe fatto anche con il comune di Cosenza( noto debitore) il cui sindaco “ denuncia una diminuzione del 50% rispetto agli altri anni”. E Mario Occhiuto scrive : «Questa Amministrazione ha accertato, già da qualche giorno, una riduzione della fornitura idrica di oltre il cinquanta per cento rispetto agli anni precedenti. Tale riduzione, eseguita senza alcun preavviso, limita in misura non tollerabile l’approvvigionamento idrico di tutto il Centro città con gravi pregiudizi per l’utenza pubblica (scuole, ospedali, caserme ecc..) e privata (circa 30.000 utenti)».

Conseguentemente il Comune di Cosenza ha invitato formalmente la società «a ripristinare la fornitura preesistente di 120/90 litri al secondo» ed ha anche avvertito la Sorical chein caso di reiterazione del denunciato “ inammissibile e non giustificato comportamento» adotterà tutti i provvedimenti, mirati «ad impedire la grave elusione del giudicato (ordinanza Tar Calabria Catanzaro numero 685/2012 e ordinanza del Consiglio di Stato numero 1672/2013) ed a garantire all’utenza l’esercizio di diritti insopprimibili».

Ben al di là di questa vicenda viene da chiedersi se in queste condizioni di omesso pagamento delle forniture da parte dei comuni la gestione pubblica dell’acqua sia realmente possibile.

Pubblicato in Cosenza

La storia è apparentemente quella dell’acqua ( leggi “So.Ri.Cal spa”), mentre, in realtà, è sempre quella dei “soldi”

Insomma i comuni non pagano la “So.Ri.Cal spa”, questa minaccia la riduzione della fornitura,il comune emana ordinanza sindacale intimando, a sua volta, alla “So.Ri.Cal spa” di non ridurre la portata.

Da qui il ricorso della “So.Ri.Cal spa” al TAR , la prima pronuncia del TAR che dispone una verificazione tecnica del fabbisogno minimo.

Poi alla fine il comune che emana una ordinanza di revoca delle precedente e quindi chiede la

cessazione del contendere

Il Tar accoglie la richiesta ma condanna comunque il comune di Longobardi al pagamento sia dei tecnici sia delle spese legali

Insomma “mezzucci di dozzina” per prendere tempo e non pagare subito

Se siete proprio curiosi eccovi la sentenza:

N. 00910/2013 REG.PROV.COLL. N. 00795/2012 REG.RIC.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA

sul ricorso R.G. n. 795 del 2012, proposto da “So.Ri.Cal spa” , rappresentato e difeso dagli avv. Giovanni Cioffi, Francesca Prisco e Gian Paolo Furriolo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Gian Paolo Furriolo, in Catanzaro, corso Mazzini, n. 269;

contro Comune di Longobardi, Sindaco del Comune di Longobardi, non costituiti in giudizio;

per l'annullamento dell’Ordinanza n 13/12 ex art. 50 e 54 del D. Lgs. n. 267/2000, con la quale il Comune di Longobardi ha ordinato alla ricorrente “di desistere dalla riduzione della fornitura idrica dovuta”, nonché di ogni altro atto, connesso, presupposto e consequenziale all’adozione dell’ordinanza de quo ivi inclusa – per quanto occorrer possa – della relazione del settore tecnico del Comune (genericamente richiamata nell’ordinanza medesima, senza data e senza protocollo);

Visti il ricorso e i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa;

Relatore, alla pubblica udienza del giorno 5 luglio 2013, il cons. Concetta Anastasi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Vista l’ordinanza n. 868 del 24 agosto 2012 con la quale il TAR Calabria ha disposto una verificazione ai sensi dell’art. 66 c.p.a., al fine di accertare, sulla base dei consumi medi registrati nell’ultimo anno, se la riduzione della fornitura idrica alla quantità indicata nella nota della Sorical sia o meno sufficiente a soddisfare il fabbisogno minimo delle strutture che erogano servizi pubblici essenziali ed il fabbisogno minimo della popolazione, onerando di tale incombente il Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria, con facoltà di delega a docente munito di adeguata competenza in materia;

Considerato che, in data 5.2.2013, risulta essere stata depositata la relazione di CTU;

Considerato che, in data 21.5.2013, il Comune di Longobardi ha chiesto la declaratoria della cessazione della materia del contendere, dopo aver depositato l’Ordinanza Sindacale n. 14 del 15.2.2013, dispositiva della revoca dell’epigrafata Ordinanza n. 13/2012;

Rilevato che, nel caso di specie, è venuta meno la posizione di contrasto tra le parti e, con essa, sia il loro interesse a proseguire il giudizio, sia l'obbligo di questo Giudice di pronunciarsi nel merito della controversia, ai sensi dell’art. 100 c.p.c.;

Ritenuto, pertanto, che, nella specie, va dichiarata la cessazione della materia del contendere, in quanto la pretesa di parte ricorrente, con il sopravvenuto provvedimento di autotutela, risulta pienamente soddisfatta, ai sensi dell'art. 34, V comma, c.p.a.;

Ritenuto di dover liquidare la parcella dei CTU Prof. Ing. Paolo Veltri e dott. Ing. Attilio Fiorini Morosini, nella somma di €. 771,37 (euro settecentosettantuno/37), da porre interamente a carico del Comune di Longobardi;

Ritenuto di poter liquidare le spese del presente giudizio nella somma complessiva di €. 1000 (euro mille), da porre interamente a carico del Comune di Longobardi; P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara estinto per cessazione della materia del contendere, ai sensi dell'art. 34, V comma, c.p.a..

Condanna il Comune dei Longobardi al pagamento delle spese del presente giudizio, che liquida, complessivamente e forfettariamente, nella somma di €. 1000 (euro mille)

Liquida il compenso per i CTU Prof. Ing. Paolo Veltri e dot. Ing. Attilio Fiorini Morosini, nella somma di €. 771,37 (euro settecentosettantuno/37), da porre interamente a carico del Comune di Longobardi.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Catanzaro nella camera di consiglio del giorno 5 luglio 2013 con l'intervento dei magistrati: Concetta Anastasi, Presidente FF, Estensore ;Alessio Falferi, Primo Referendario; Emiliano Raganella, Referendario

Catanzaro 12/09/2013

 

Pubblicato in Longobardi

Che strana questa Calabria! Eh, sì! Proprio strana. Mentre votiamo per l’acqua pubblica, mentre si presentano iniziative di legge per il servizio pubblico, mentre addirittura si stanno consorziando tutti i comuni da Paola a Nocera Terinese per la gestione integrata del sistema delle acque ( fogna compresa) si scopre che tanti di questi comuni hanno debiti consistenti con la Sorical e che questa sta continuando ad intimarne il pagamento sotto comminatoria della riduzione della portata dell’acqua.

E’ anche il caso di Paola

Già per il 2010 e 2011 il comune di Paola aveva un debito di 1.400 mila euro. In conseguenza venne intimata ed eseguita la riduzione della portata . Il sindaco Ferrari riuscì temporaneamente ad evitarlo. Ma oggi la situazione si è aggravata ed il debito è diventato 1.700 mila euro. Ed allora ecco la nuova intimazione.

Per questo Basilio Ferrari ha chiesto un incontro con i vertici della Sorical

Cosa ne verrà fuori è difficile saperlo. Certo che il 51% della Sorical è di proprietà della regione Calabria che ben può trovare una soluzione ( magari aumentando il ticket dei servizi sanitari, l’aliquota dell’irpef , l’aggio sulle benzine, o quante altre tasse )

Ai sindaci una domanda come faranno a formare il consorzio ipotizzato a fronte di debiti ciclopici? Ed ancora pensano forse che quello che i cittadini non pagano ai comuni lo pagheranno al consorzio?

Ci facciano sapere. Grazie

Pubblicato in Paola

La storia è sempre la stessa. I comuni non pagano l’acqua alla Sorical. La Sorical diffida i comuni ed intima la riduzione delle fornitura. I comuni emettono ordinanze diffidando la Sorical a non ridurre la portata

Come abbiamo detto una storia da “ fumetto economico-finanziario”

Dicevamo che sembra di essere nel Medio le ragioni delle parti si risolvevano con l’assedio della città avversaria che alla fine doveva arrendersi per fame e per sete!

La causa era pendente presso il TAR Calabria che ha affidato alla Università di Cosenza facoltà di Ingegneria la perizia sul calcolo “.” fabbisogno minimo delle strutture che erogano servizi pubblici essenziali ed il fabbisogno minimo della popolazione, tenendo conto delle variazioni di presenze sul territorio nei periodi di afflusso di turisti”

E la perizia dice che “nei mesi non turistici il volume idrico fornito di 14.336 mc è più che sufficiente a garantire qualsiasi tipo di servizio ed anzi è in eccedenza” e che, al contrario, nei mesi turistici, “il fabbisogno attuale di m. 14336 potrebbe essere sufficiente ma è impensabile ridurlo a mc. 3284”;

Ed allora ecco la sentenza:

N. 00068/2013 REG.PROV.CAU. N. 00618/2012 REG.RIC.          

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso R.G. n. 618 del 2012, proposto da “So.Ri.Cal. spa - Societa' Risorse Idriche Calabresi”, in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Ulisse Antonio Pedace, Francesca Prisco e Giovanni Cioffi, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Antonio Pedace, in Catanzaro, via V. De Grazia, n. 17;

contro

Comune di Scalea, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Sangiovanni, con domicilio eletto presso la segreteria della II° Sezione del Tar Calabria -Catanzaro, via A. De Gasperi, 76/B;

Sindaco del Comune di Scalea, non costituito in giudizio;

per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia,

dell'ordinanza comunale n.22/2012 con la quale si ordina alla ricorrente società "di assicurare la fornitura idrica al comune di scalea...".

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Scalea;

Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;

Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;

Visti tutti gli atti della causa;

Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;

Relatore, alla camera di consiglio del giorno 7 febbraio 2013, il cons. Concetta Anastasi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Vista la relazione di CTU depositata in data 5.2.2013, da cui è emerso, in sostanza, che, “nei mesi non turistici il volume idrico fornito di 14.336 mc è più che sufficiente a garantire qualsiasi tipo di servizio ed anzi è in eccedenza” e che, al contrario, nei mesi turistici, “il fabbisogno attuale di m. 14336 potrebbe essere sufficiente ma è impensabile ridurlo a mc. 3284”;

Ritenuto di dover accogliere la domanda di sospensione dell’impugnato provvedimento, limitatamente alla parte in cui diffida la SORICAL spa a non ridurre il volume idrico fornito per il periodo invernale;

Ritenuto di dover liquidare in favore del CTU , prof. Ing. Paolo Veltri, la somma di €. 1534,13, a titolo di compenso, come da fattura dal medesimo depositata;

P.Q.M.

il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda), accoglie e per l'effetto:

a) sospende l’impugnato provvedimento limitatamente alla parte in cui diffida la SORICAL spa a non ridurre il volume idrico fornito anche nel periodo invernale;

b) fissa per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica che terrà la Sezione nell’anno 2014.

Compensa il pagamento delle spese della presente fase cautelare.

Liquida in favore del CTU, prof. ing. Paolo Veltri la somma di €. 1534,13 a titolo di compenso, come da fattura dal medesimo depositata.

Manda alla segreteria per il seguito di competenza.

La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Catanzaro nella camera di consiglio del giorno 7 febbraio 2013 con l'intervento dei magistrati: Massimo Luciano Calveri, Presidente, Concetta Anastasi, Consigliere, Estensore, Salvatore Gatto Costantino, Consigliere.

Pubblicato in Alto Tirreno

La storia è quella di tanti comuni calabresi

I comuni non pagano l’acqua alla Sorical.

La Sorical minaccia di ridurre la erogazione

Il comune emana una ordinanza con la quale diffidala società a ridurre la portata dell'erogazione idrica quale rivalsa sui ritardi nel pagamenti della fornitura da parte del municipio.

La Sorical propone ricorso al TAR

Il TAR da ragione al comune di Cosenza sostenendo che i cosentini sono già penalizzati da continue sospensioni nell'erogazione idrica a causa dei frequenti guasti alle condotte e ad una rete colabrodo che disperde il 70% dell'acqua.

Entusiasta il sindaco Occhiuto il quale afferma che «Questa importantissima sentenza è a mio parere una sentenza storica perché sui beni pubblici non si può pensare di speculare. La mia ordinanza era a esclusiva tutela dei cittadini e riceve adesso legittimità giuridica, il che significa che era quella la strada giusta per impedire che i nostri residenti, già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%, venissero ulteriormente penalizzati. Dovrebbe essere superfluo ripeterlo, ma, date le circostanze, è necessario ribadire che l'acqua è un bene di tutti e di conseguenza va gestito in maniera oculata. Un compito, questo, che la Sorical ha dimostrato di svolgere male».

Se questa è la Calabria, io intanto penserei di scendere , appena possibile. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la politica calabrese.

Primo perché la Sorical è a maggioranza pubblica ( della regione Calabria). Secondo perché la rete interna del comune di Cosenza è dello stesso ente. Ci pensino gli abitanti di Cosenza andando a votare tra pochi giorni. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la società calabrese. Possibile che i cosentini si accontentino di ciò e considerino una vittoria continuare a non avere l’acqua perché la rete di adduzione e di distribuzione sono inefficienti?

Pubblicato in Cosenza

Il consigliere di minoranza Antonio Rubino del PD continuare ad interrogare l’amministrazione su tematiche di forte interesse sociale. Questa volta tocca all’acqua. Quella presentata appare una di quelle interrogazioni di estrema portanza atta a giudicare il servizio idrico cittadino e solo di riflesso il sistema fiscale.

Ecco, integrale, la interrogazione indirizzata al Sindaco:

“Lo scrivente consigliere comunale Antonio Rubino Chiede di sapere :

  1. a)Anno per anno negli ultimi 5 quanta acqua è stata acquistata dalla Sorical e quanta acqua si sia attinta dall’acquedotto di Potame;
  2. b)Anno per anno negli ultimi 5 quanta acqua è stato chiesto di pagare alla utenza amanteana;
  3. c)Anno per anno negli ultimi 5 quanta acqua non è transitata nei contatori cittadini;
  4. d)Anno per anno negli ultimi 5 quanti allacci abusivi ( se esistenti) sono stati scoperti ed a cosa abbiano dato luogo;
  5. e)Anno per anno negli ultimi 5 a quanto ammonti il debito con la Sorical;
  6. f)Anno per anno negli ultimi 5 l’importo del ruolo e le somme riscosse
  7. g)Anno per anno negli ultimi 5 quante sono le utenze idriche
  8. h) Quant’altro utile e necessario a determinare le piena conoscenza del sistema idrico cittadino

Segnala l’urgenza e resta in attesa di evasione

Cordialmente                                                 Il Consigliere comunale Antonio Rubino

Pubblicato in Politica

La Calabria è una regione fondata sui debiti. I debiti sono equamente distribuiti tra gli enti pubblici e privati.
I debiti devono essere sempre disconosciuti e comunque non pagati

Oggi parliamo della Sorical:
La Sorical ha un credito dai comuni calabresi di almeno 200 milioni di euro. Per ottenerli ha provato a diffidare i comuni di ridurre la erogazione dell’acqua.
I comuni hanno proposto ricorso al Tar.
Il Tar ha chiesto agli esperti di valutare la quantità minima di acqua che la Sorical deve garantire.
Gli esperti prendono tempo ed intanto il TAR non decide.

Nel mentre l’Enel ha un credito verso la Sorical di circa 45 milioni di euro per forniture di energia mai pagate e blocca i conti della Sorical pretendendo il pagamento del debito.
La Sorical così rischia di non pagare i dipendenti
Strano, però. Perché mai la legge permette all’Enel di bloccare i conti della Sorical e non permette alla Sorical di bloccare i conti dei comuni inadempienti?

Pubblicato in Calabria
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