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(Spazzatura ne pressi di Coreca-oliva) - Quando arrivano i turisti, in particolare quelli stranieri, restano molto spesso meravigliati.

 

Qualcuno si incanta per il mare che, per nostra ( e loro) fortuna, da noi è ancora azzurro.

Qualcuno si incanta per i paesaggi che in parte sono incontaminati ed in parte violentemente dissacrati dalla mano dell’uomo, che ne abusa talvolta con la stessa complicità dello Stato e delle sue parti.

 

Qualcuno si incanta per i centri storici arroccati sulle zone collinari, in bella vista a chi passa sulle strade statali nella breve pianura costiera e come ad Amantea chiedendosi quanta storia abbia avuto la nostra cittadina e quanto poco futuro abbia chi si dimentica della propria cultura storica e civica.

 

Qualcuno si meraviglia dello stato di abbandono del paesaggio urbano, delle strade malmesse, delle buche, dei segnali stradali arrugginiti, delle canne che invadono le carreggiate e che facciamo finta di non vedere (prima o dopo qualche ciclista costretto ad invadere la carreggiata finirà sotto le auto!), dei marciapiedi terremotati dalle radici degli alberi che ne rendono impossibile l’uso.

 

Qualcuno inoltre si meraviglia dei “conati di civiltà” costituiti dai photored e dagli autovelox che, è vero, sono un po’ dappertutto in Italia e nel mondo, ma mai con la intensità della nostra cittadina, dove sono veri e propri bancomat per la tenuta delle amministrazioni comunali che poi nemmeno li usano per mantenere la segnaletica.

Ma la maggiore meraviglia” i turisti tedeschi commentano: “schrecklich”, “unglaublich” (orribile, incredibile)”è l’immagine della spazzatura gettata in mezzo alla strada da calabresi( e nel nostro caso da amanteani ed accedenti) che non sono soltanto incivili, ma peggio.

Come spiegare ai tedeschi od agli inglesi che Amantea ha il primato del 65 % della raccolta differenziata raggiunto (invero, con molti sforzi da parte del personale) ormai da 2 anni e che pertanto appare ingiustificato l’abbandono dei rifiuti su ciglio della strada

A meno che, noi pensiamo, non si tratti di gente che evade i tributi, che non ha i secchi dove conferire la spazzatura al mattino per mattino, oltre alla consapevolezza che ad Amantea non saranno contravvenzionati e comunque che il loro nome non sarà mai reso pubblico non, come dicono, per rispetto della privacy, ma perché potrebbe essere un politico, un politicante, un nome importante, un nostro parente, eccetera.

 

Ma davvero la Calabria potrà avere un vero, forte turismo internazionale?

A che serve avere in ogni comune un assessorato al turismo, se, poi, il turismo è soprattutto efficienza di tutte le altre parti della amministrazione, è un mare pulito, fiumi che non sversino colibatteri a mare, la fognatura che non sversi a mare, le strade senza rifiuti, segnaletica visibile od almeno non arrugginita, centri storici non abbandonati, castelli non cadenti sulle case sottostanti, eccetera

Cioè se il turismo è soprattutto immagine, e non certamente spettacolo, ed un po’ anche il sogno di un mondo che sia migliore di quello attuale, di un mondo che sia tutelato dalle dimenticanze anche di chi lo vive?

 

Non piacerebbe anche agli amanteani una Amantea più bella?

Io credo di si. Ad Amantea ed in Calabria c'è tanta civilissima, educata, piena di valori, e pochi incivili che purtroppo non vengono sanzionati nè ammistrativamente, nè socialmente( meglio fare contravvenzioni ai passanti sulla SS18 che a coloro ai quali poi chiediamo il voto.....!)

Ma per averla occorre amarla .Tutti

Sarebbe, e lo è, ipocrita delegare alla sola politica l’immagine della città, il turismo, il futuro….

Ieri sera la fila al semaforo di Campora San Giovanni (forse è più giusto chiamarlo così che non il semaforo de La Principessa) mostrava una fila chilometrica che cominciava, verso sud, davanti al Pergolato per finire proprio al semaforo prossimo al Porto.

 

Una fila che imponeva tempi abnormi, eccessivi, incomprensibili, vergognosi.

Certo che d’inverno durante le forti mareggiate le cui onde riuscivano ad arrivare sulla carreggiata appariva giustificato l’uso della sola corsia lato monte della SS18

 

E lo era anche per l’uso inaccettabile della statale da parte dei traffico da parte dei TIR.

Ma oggi con il mare calmo, la barriera di massi di sostegno della carreggiata stradale è proprio necessario continuare ad utilizzare soltanto la carreggiata a monte?

 

Abbiamo sentito alcuni viaggiatori.

Quelli che transitavano soltanto avevano pensato ad un incidente tra autoveicoli

Quelli di prossimità, invece, nel rammaricarsi di questa situazione, si domandavano se fosse ancora logico arrivare ad Amantea od a nord di Amantea per un bagno o per una passeggiata

 

Possibile che nessuno si renda conto quanto danno questo semaforo sta portando al turismo ed alla economia amanteana?

Amantea sta assumendo sempre più la condizione di città impossibile ed irraggiungibile; una città da non frequentare.

Eppure di questa situazione nessuno ne parla.

E pensare che anche in queste condizioni se fosse esistito il vecchio ponte sul Savuto si sarebbero potute evitare queste vergognose situazioni.

La preoccupazione dei Giovani Democratici è data dal fatto che negli ultimi anni il territorio sembra aver perso il proprio appeal sui turisti, probabilmente a causa della crisi e di vacanze troppo brevi, ma forse anche per via della totale assenza di servizi strategici, di una mancanza di marketing territoriale adeguata e di una scarsa organizzazione degli spazi e della viabilità volta a privilegiare il turista. 

 

Il nostro rammarico nasce dalla convinzione che Amantea abbia risorse paesaggistiche e culturali indiscusse che purtroppo non sono mai state pienamente valorizzate.

Si cerca sempre di inseguire l’emergenza quotidiana e di procedere con interventi provvisori senza una programmazione che abbia una visione futura e moderna della città. Interventi non sempre puntuali ed efficaci.

Non possiamo non osservare di imbatterci spesso in un centro abitato non sempre pulito ed ordinato o vedere una periferia abbandonata.

Ma anche di constatare che abbiamo un lungomare ormai stantio e non più adatto alle esigenze di una località turistica.

 

Oppure di non vedere dei servizi minimi per i turisti che possano facilitarli nella visita della città o nel raggiungimento dei luoghi.

Piccole accortezze, spesso a costo veramente ridotto, che solitamente il visitatore nota piacevolmente.

In molti speravano di vedere una città maggiormente pronta e soprattutto già organizzata mesi fa all'arrivo della stagione estiva.

Una situazione che sicuramente non aiuta gli operatori turistici, gli albergatori, i commercianti ed i ristoratori, che restano ancora l'unica fonte di lavoro per i giovani del comprensorio.

 

Auspichiamo dunque in un colpo di reni per dare un volto ed un’immagine più dignitosa alla città offrendo la nostra disponibilità a contribuire in termini di idee e proposte.

Siamo fortemente convinti infatti, che agendo per tempo con piccoli interventi, si possa far apparire la città ancora più accogliente.

Allo stesso tempo siamo convinti che ci sia bisogno di programmare fin da subito scelte strategiche che segnino una forte discontinuità con il passato dando la dovuta sterzata di cui necessità Amantea per essere concretamente una meta turistica e culturale a 360 gradi e per quattro stagioni all’anno.

C’era un tempo in cui potevamo avere i dati degli arrivi e delle presenze turistiche comune per comune, Amantea compresa.

 

In tal modo si poteva valutare se arrivi e presenze erano in crescita od in decrescita ed ovviamente esprimere giudizi non qualunquistici su quanto fatto per aiutare lo sviluppo turistico e quindi economico della nostra città.

 

I dati venivano pubblicati dall’APT ( azienda provinciale per il turismo).

Poi subentrò l’ente provincia ed inspiegabilmente i dati non vennero più diffusi .

Anche la regione pubblicava annualmente il rapporto annuale sul Turismo; ma anche questo scomparve tra le brume di una burocrazia ed una politica che era autoreferenziale e non voleva essere giudicata per il loro fallimento.

Un comportamento che continua ad essere sempre presente.

Per esempio nel PSA ( piano strutturale associato di Amantea ed altri) leggiamo un dato di circa 31,652 arrivi e di 110,620 presenze turistiche( pagina 24 della relazione).

 

La relazione è dell’aprile 2011 così che si può desumere che si tratti di dati relativi all’anno precedente( 2010?).

Qualche dubbio viene dl fatto che per Amantea viene riportata una popolazione di 13,268 abitanti ( pagina 22 della relazione) che l’Istat assume per il 2001!.

Ora per fare una valutazione corretta basterebbe sapere e degli ultimi anni.

Se ne è parlato incidentalmente nella stanza del sindaco Monica Sabatino nei giorni scorsi quando si sono presentati gli albergatori locali molto preoccupati dell’andamento turistico.

 

Sembra che per il 2014 le presenze siano state circa 75 mila.

Se vero questo dato significa che Amantea ha perso quasi un terzo dei propri turisti e quasi un terzo dei redditi turistici.

Cioè, non solo non è cresciuto il turismo amanteano ma è drammaticamente diminuito.

 

Quali le cause?.

Nessuna analisi sembra sia stata condotta e quindi nessuna ipotesi può essere fatta.

 

Dipende dal mare ? Dai prezzi del nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal nostro sistema alberghiero? Dai servizi offerti dal comune? Dalla mancanza di attrattività della nostra città?.

Se vero il dato, è necessario che si cominci a fare qualche riflessione, qualche valutazione. Anche perché tutto sommato non sembra che la Calabria abbia avuto una flessione di arrivi/presenze di tale entità.

Il problema non sparisce stando silenziosi ed inani.

Amantea non può continuare a morire .

Ecco questa è l’occasione per cominciare a parlarne , anche con i nostri lettori se sono capaci di proporre attenzioni o progetti o programmi capaci di aiutare la nostra città a migliorare.

Su! Coraggio! Cominciate a parlarne scrivendo al nostro sito..

Pubblicato in Primo Piano

punto in

La nota di Andrea Ianni Palarchio in merito alla vicenda del progetto di rifacimento del lungomare di Amantea. 
Di seguito la nota stampa ed allegati:

 

Durante il consiglio tenutosi il 30 settembre 2014 l'amministrazione comunale per mezzo dell'assessore ai lavori pubblici illustrava alla cittadinanza il programma per le opere pubbliche per il triennio 2014/2016.

 

Proprio in quel consiglio comunale si è deciso di devolvere il mutuo di 2.5 milioni di euro contratto nel 2011 per il rifacimento del lungomare di Amantea in favore di altre opere.

Il motivo di tale decisione stava nel fatto che il lungomare ricade interamente su area demaniale e il Demanio Marittimo ha negato l'acquisizione del bene al patrimonio Comunale. (Allego copia del verbale della seduta del consiglio comunale).

Alla decisione del Consiglio Comunale è seguita una delibera di giunta (202/2014) e su proposta dell'assessore al bilancio viene sancita l'effettiva devoluzione del mutuo contratto in favore di altre opere. Questa volta però con una motivazione differente. (allego copia delibera).

Nella delibera si legge infatti che il motivo che ha fatto desistere l'amministrazione comunale dall'attuare il progetto iniziale, previsto e finanziato, non è stato quello che il lungomare è su proprietà del demanio marittimo e non può essere acquisito dal Comune ma è stata la mancanza di un'idonea protezione del lungomare esposto a continue mareggiate (insomma siccome il mare lo distruggerebbe si ritiene inutile spendere i soldi per migliorarlo).

Ma qual'e' la verità ? Il Demanio non permette l'acquisizione del lungomare al patrimonio comunale come detto nel consiglio comunale, oppure, il lungomare è così esposto alle mareggiate che non conviene rifarlo prima di attuare gli opportuni interventi di protezione?

Perché in un consiglio comunale aperto al pubblico l'amministrazione ci dice un motivo e poi nel chiuso delle stanze se ne scrive un'altro?

A IanniPalarchioPerché l'amministrazione comunale non ha voluto intraprendere nessuna azione per acquisire al patrimonio comunale il lungomare ed ottenere qualche finanziamento (come quello ottenuto per Coreca) per la protezione delle coste?

Vista la delibera di giunta mi chiedo :Un consigliere comunale che ha votato a favore della devoluzione del mutuo per il semplice motivo che non poteva essere acquisito al patrimonio dell'ente l'ha fatto con piene coscienza di tutte le motivazioni reali?

E' giusto che oggi un consigliere che abbia fornito l'indirizzo alla giunta di operare su quelle motivazioni oggi scopra leggendo la delibera che in realtà il mutuo viene devoluto perché il lungomare non è abbastanza protetto dalle mareggiate?

Insomma lo sviluppo di una città cancellato perché non si riesce ad ottenere un finanziamento di qualche frangiflutto?

Mi auguro che ci troviamo difronte solo all'ennesimo refuso e che al più presto si rendono conto che il futuro di Amantea passa per il turismo quindi per il lungomare.

Pubblicato in Primo Piano

chiusura alberghiMolti Alberghi di Amantea e del suo hinterland sarebbero pronti alla chiusura, nei mesi di bassa stagione così da evitare gli sprechi.
Se confermata, questa indiscrezione, sarebbe la prova dello stato di salute, non proprio ottimale, del Turismo in Calabria e ad Amantea


La voce corre lieve ma veloce e così arriva dappertutto.
Se vera, ci aspettiamo le valutazioni della associazione degli albergatori e soprattutto quelle dell’ente comune.
Alberghi per noi, e da tempo, significa turismo.
Non ci si pensa sempre (e tutti) ma alberghi significa anche lavoro.
Lavoro per le famiglie proprietarie , lavoro per centinaia di dipendenti che, in questa grave situazione disoccupazionale, nazionale e soprattutto regionale e locale ,ben difficilmente troveranno un’altra occupazione e si aggiungeranno ai tanti lavoratori disoccupati ed in cassa integrazione.
E’ vero che noi , e si sa, ad Amantea abbiamo un 41esimo degli alberghi calabresi .
E che forse sono troppi.
Eppure ci sono da decennio e mai hanno attraversato una crisi così profonda come adesso.
E non chiudono solo i piccoli alberghi.
NO! Sembra che a chiudere siano anche GRANDI alberghi.

Alberghi famosi, noti, dalla grande esperienza e professionalità.

Alberghi che anche in tempi difficili comunque facevano come le formiche .

Mettevano da parte in estate per sopravvivere, poi, in inverno.

Allora dobbiamo pensare che ormai le formiche d’estate non riescano a mettere provviste sufficienti a dar da mangiare all’intero formicaio per tutto il lungo inverno e forse nemmeno per pagare le spese di esercizio.

È vero che sono tempi difficili, ma è anche vero che Amantea non tira più come un tempo.

Si parla di almeno 6 degli alberghi di Isca Hotel. Sei, o forse più, alberghi che sospenderanno la propria attività per vari mesi, magari aprendo per i matrimoni o per le festività natalizie e di Capodanno.
Ne siamo dispiaciuti.
Amantea è stata famosa anche per la sua catena alberghiera, un vanto non da poco.
Probabilmente si impone qualche riflessione su come tentare di ridare alla città la capacità di attrarre utenza anche durante la bassa stagione.
Lo impone non solo il rispetto dovuto a chi ha investito la propria vita per realizzare e gestire una struttura alberghiera( di qualunque dimensione sia), ma anche per non lasciare in mezzo alla strada centinaia di persone che vivevano grazie alle attività alberghiere.

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