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Nessuno si illuda.

Non avviene ad Amantea dove le foto trappole dell’assessore Antonio Rubino e della sindaca Sabatino sembrano scomparse nel nulla.

Ed i risultati si vedono tutti.

 

 

No parliamo di Bari, dove c’è stata una stretta della Polizia Locale su chi non butta in modo corretto la spazzatura.

Gli sporcaccioni sono stati sorpresi dalle foto trappole mentre gettavano i rifiuti dall’auto.

Ben 41 contravvenzionati.

Non solo ma sono stati anche rilevati cittadini di altri comuni che gettavano la loro spazzatura nel comune di Bari.

Ben 34 furbetti.

E non basta.

La Polizia municipale ha contravvenzionato 50 conferimenti fuori orario, 12 conferimenti senza la dovuta differenziazione, 12 abbandono d'ingombranti, 4 per mancata pulizia delle deiezioni canine.

E’ bastato piazzare diverse fotocamere in varie parti della città.

Postiamo questo articolo pubblicato oggi da baritoday per avere l’occasione di chiedere all’amministrazione comunale quando vorrà prendere atto che ci si avvia verso il basso e disporre che i sia pur pochi vigili presenti facciano anche questa doverosa battaglia

Magari aumentando l’orario di servizio settimanale dei vigili da 30 a 36 anche al fine di far piazzare le fototrappole e di contestare i comportamenti dei tanti incivili dei quali vediamo gli effetti

Quelli ottenuti da Rubino-Sabatino sono finiti!

Pubblicato in Politica

E’ il suono, dal vivo significato onomatopeico, che intonava la banda musicale quando, dopo la processione o, comunque, la festa, si fermava davanti alla chiesa o davanti alla casa di chi aveva chiesto i servizi della banda stess per sollecitare il pagamento della prestazione.

 

Era, ed è, corretto che i debiti si paghino.

Per questa stessa “propensione” abbiamo visto i vigili urbani di Amantea verificare l’avvenuto pagamento del posteggio del mercato da parte dei contadini che per abitudine da mezzo secolo( 1968-2018) danno luogo a quello che era ed è uno storico mercato a km zero.

C’è e c’è bisogno di soldi.

Senza soldi non suona la banda, non si cantano messe e non si rendono servizi.

Non si rendono perché è difficile renderli.

Il personale vuole essere pagato, i fornitori vogliono essere pagati e per pagare tutti ci vuole money, money, money

Ed allora via ai controlli.

Stiamo parlando del bilancio corrente non degli anni interessati dal dissesto.

Apprezzamento da parte degli stessi contadini che, al contrario di come potrebbe essere sospettato, sono felici se ci accertasse chi ha pagato e chi no.

Ne fanno, ed è, una questione di giustizia .

Bene, allora.

Pubblicato in Cronaca

Stamattina è uscita la notizia che un ragazzo armato di pistola avrebbe tentato uno stupro.

La notizia ha viaggiato con una velocità impressionante diffondendosi anche nelle scuole.

 

Alcune ragazze hanno opportunamente interessati i genitori che ovviamente si sono allarmati ampliando la circolazione della notizia.

Carabinieri e vigili urbani si sono messi in giro ed alla fine hanno fermato un ragazzo con una maglietta verde esattamente come quello segnalato dalla giovane fermata nel sottopassaggio delle ferrovie .

Ai carabinieri ed ai vigili urbani che in forze si sono dati da fare i nostri sinceri complimenti.

Ci permetteranno di non citare tutti i nomi per quanto sarebbe meritato.

Una vigilessa prontamente intervenuta ha sentito la ragazza importunata ed ha allarmato i carabinieri che sono prontamente intervenuti anche perché nel frattempo si era sparsa la notizia falsa che il ragazzo era armato.

Le verità.

Il ragazzo non era armato.

Aveva un zainetto come succede a quelli che frequentano le scuole.

È di Fiumefreddo Bruzio ed è un disabile.

Non sappiamo quale disabilità abbia anche se si parla di sordità.

Appena i carabinieri hanno tentato di fermarlo nei pressi della stazione ferroviaria il giovane è scappato inseguito dagli stessi carabinieri

Forse solamente impaurito.

Segue…

PS Postiamo questo primo articolo per ridurre la pressione disinformativa dei social e le preoccupazioni della città, genitori in primis.

Pubblicato in Primo Piano

altalenaQuesta volta mi rivolgo a voi, carissime mamme e nonne di Tirreno News, Se vi capita, approfittando di una bella giornata di sole di condurre i vostri figli o i vostri cari nipotini ad un parco giochi o ad un giardino pubblico dove ci sono le altalene tante desiderate da tutti i bambini del mondo, vi raccomando, tenete a freno il vostro bambino interiore che c’è in voi. Sull’altalena possono andarci solo e soltanto i bambini piccoli, voi no, perché pesate molto e le corde si potrebbero spezzare o qualche vigile urbano di passaggio potrebbe infliggervi una multa alquanto salata.. Limitatevi a cercare una bella e comoda panchina all’ombra di un grande albero. Oggi va bene anche sotto il sole. Perché ho scritto questo? Perché ho appreso, leggendo la rassegna stampa di ieri, che stare sull’altalena a due ragazzine è costato carissimo. Sono state multate da un vigile urbano intransigente che ha voluto applicare alla lettera il regolamento comunale. Avevano più di 12 anni e allora non si può stare in due sull’altalena. Tutto questo è successo a Cairo Montenotte. Hanno rischiato addirittura 500 euro a testa. Se la sono cavata invece con 170 euro. Avvicinate dal vigile urbano mentre felici si divertivano dondolandosi, pur non avendo alcun documento essendo ancora minorenni, gli hanno rilasciato le loro generalità. E dopo pochi giorni i genitori delle due ragazze, con amara sorpresa,si sono visti recapitare la contravvenzione. Hanno protestato facendo rilevare che in Italia ci sono reati ben peggiori da multare non certo la bravata di due ragazzine che non volevano fare del male a nessuno o danneggiare le strutture del parco gioco. Ma il Comandante dei Vigili Urbani così si è giustificato: - Il regolamento parla chiaro. Vietato utilizzare le attrezzature per bambini che hanno più di 12 anni-. Tutto giusto, tutto a norma di legge. Ma la legge è davvero è uguale per tutti?. Il caso ha destato un grande clamore vuoi per la sanzione vuoi anche per l’importo della sanzione, ritenuta da molti eccessiva non commisurata alla violazione. Per un semplice dondolio in una struttura comunale 170 euro mi sembrano un po’ troppo. Essendo la prima volta che le ragazzine avevano violato il regolamento comunale bastava una bella ramanzina ed un avviso ai genitori, anche perché il regolamento è vecchio ed anacronistico. Anche a me è capitato tantissimi anni fa di ricevere una bella sgridata per aver avuto atteggiamenti un po’ troppo infantili : disturbo della quiete pubblica, perché i cuscinetti del mio monopattino facevano molto rumore.- Smettila – mi diceva il Vigile urbano – sei troppo grande per queste cose -. Parafrasando un film di Troisi, quello che è accaduto a Cairo Montenotte : - A me pare na strunzata! -

Pubblicato in Italia

Ormai i nostri supermercati sono presidiati da profughi che prima ti dicono buongiorno e poi, o comunque, ti chiedono insistentemente l’elemosina, magari sostenendo che hanno fame, che “loro” non sono della Ninfa e che quindi non hanno un posto dove andare e mangiare.

Qualcuno dice, anche in un buon italiano, che è uscito dal programma di assistenza e che non ha un lavoro.

Ormai il posto per l’elemosina non è più davanti alle chiese.

Insieme a loro qualche zingara o rumena che vende calze e comunque chiede anche l’elemosina.

Una di loro una certa Rupa di 29 anni è stata fermata stamattina da una pattuglia di Vigili urbani di Amantea.

Ai vigili i complimenti della redazione.

Anonimi ( per quanto si conoscano i loro nomi) perché il comando della polizia municipale non ha emanato apposito comunicato.

La giovane Rupa sembra avesse rubato nientemeno che un rubinetto alla Brico ma era stata registrata dalle telecamere interne.

Portata in caserma è stata identificata.

Ora la competenza passa alla magistratura.

E chissà che successivamente la polizia non emani un foglio di divieto di raggiungere la nostra cittadina.

Maledetti piromani.

Saranno anche ammalati ma quanto danno riescono a fare queste persone!

Oggi per esempio uno strano incendio verso mezzogiorno ha attinto i canneti siti alle spalle dell’ex ufficio del Giudice di Pace risalendo, poi, verso la collina e mettendo a rischio alcuni fabbricati nei pressi.

Sono immediatamente intervenuti i carabinieri della locale caserma guidati dal maresciallo Tommaso Cerza insieme al vicecomandante Mandato Fabio e ad altri uomini tra cui l’appuntato Gualtieri Antonio ed il Carabinieri Malaspina Francesco

Hanno chiesto la urgente presenza dei Vigili del Fuoco ma questi erano impegnati in altri incendi.

Presenti anche i Vigili Urbani Mendicino Rosario e Vita carino Ersilia, Giacomino Bazzarelli e Rizzo ed anche il comandante Emilio Caruso.

Ed allora hanno chiesto l’intervento dell’autobotte comunale guidata da Giuliano Rizzo.

Ed è con questa modesta autobotte ed il loro coraggio che i carabinieri sono riusciti a domare le fiamme ed a mettere in sicurezza la zona ed il palazzo in pericolo.

Ci segnalano anche la presenza del vicesindaco Andrea Ianni Palarchio.

Ad ognuno di loro gli abitanti del posto, anche nostro tramite, rivolgono apprezzamenti e ringraziamenti.

Quando dopo 3 ore di impegnativa presenza si è riusciti a domare le fiamme ecco che improvviso si apre un'altra linea di fuoco, questa volta alle spalle dello stesso fabbricato.

Questa volta se possibile la cosa diventa è anche più grave vista la presenza del bombolone del gas.

Per fortuna che arrivano i Vigili del Fuoco liberatisi dell’altro impegno che riescono a spegnere anche questo secondo focolaio.

Ora a quanto sembra si sta dando la caccia al piromane.

Speriamo che sia la volta buona!

Pubblicato in Primo Piano

Li abbiamo visto ieri pomeriggio sulla SS18 alle prese con i parcheggi selvaggi delle auto sulla zona riservata ai cicloamatori.

 

Sappiamo bene che ad Amantea il problema dei parcheggi è gravissimo.

Ne mancano migliaia ma nessuno sembra preoccuparsene.

Anzi quei pochi esistenti sono spesso utilizzati per attività totalmente estranee alla circolazione stradale!

Non vogliamo dissertare sulle origini e cause della mancanza di parcheggi, né se esse sottendano il mancato rispetto della vigente normativa.

Ma il problema esiste . Eccome se esiste.

Non possiamo, però, a costo di essere chiamati ipercritici non evidenziare che il problema dei parcheggi folli, in particolare sulla SS18, crea vere e proprie condizioni di pericolo per tutti coloro che si muovono in bici.

Tra questi le centinaia di profughi che usano la SS18 per muoversi , magari per andare a lavorare nei vari campi e nei cantieri che li sfruttano senza che la questione venga rilevata e sollevata.

 

Tutti i ciclisti, comunque , anche quelli sportivi, quando trovano le auto parcheggiate come quelle nelle foto si vedono costretti ad invadere la carreggiata con grave rischio di essere travolti dal forte traffico estivo.

Bene, allora, che i Vigili Urbani contestino queste palesi ed inaccettabili irregolarità.

Tanto più che dall’altro lato della strada esistono parcheggi a sufficienza.

Al più il comune( o l’Anas ) può far apporre apposite strisce pedonali.

Bene, ancora, se queste infrazioni saranno rilevate anche dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri pur se oberati da tantissimo lavoro.

Bene, infine, se la questione dei parcheggi “privati”di tutta la città viene affrontata anche dall’amministrazione che è obbligata a garantire un ordinato vivere civile e la sicurezza dei residenti, in particolare per le auto dei proprietari di abitazioni poste sulla SS18 e che devono avere i loro parcheggi.

Intanto ci complimentiamo con i Vigili urbani ed il loro comandante.

Siamo certi che si tratti di un impulso di dovuta attenzione emanato dal Comandante di concerto con l’amministrazione comunale e conseguente al dibattuto sulla sicurezza sulla SS18.

Un dibattito, crediamo, dal quale , pur essendo stata mancante l’Anas,stanno derivando nuove ed importanti attenzioni.

Pubblicato in Cronaca

Qualsiasi Stato esiste nella misura in cui per organizzare la propria società si avvale di leggi alle quali deve obbedire anche lui.

 

Si può anche contestare la burocrazia che di queste leggi impone il rispetto, ma senza di esse sarebbe il caos, l’anarchia.

Un po’ quello che si verificava sul lungomare dove decine di ambulanti abusivi esponevano e vendevano i loro prodotti su bancarelle improvvisate.

 

Una situazione che è stata spesso tollerata senza che si intervenisse con decisione.

Ma oggi la carenza di turisti ed anche solo di frequentatori della città, in un contesto economico difficile, uniti ad una rete commerciale ridondante rispetto ai clienti, ha determinato le prime forti reazioni.

E se in passato gli ambulanti senza licenza ed autorizzazione sono stati mandati via qualche volta dalla Guardia di Finanza , qualche altra volta dalla Guardia Costiera ( ricordiamo che il lungomare insiste su area demaniale), nei giorni scorsi questa operazione è stata compiuta da due soli Vigili Urbani.

 

 

A loro per nostro tramite il bravo ed i ringraziamenti dei commercianti a posto fisso che avevano contestato la presenza degli abusivi.

La vicenda ha dato la stura a difficoltà di conciliazione tra gli stessi amministratori, alcuni dei quali non vogliono aprire o confermare mercatini ambulanti a tutto danno dei commercianti a posto fisso , mentre altri sono collocati dalla parte opposta.

 

Visto che si tratta di una decisione che appartiene al consiglio comunale e che comunque deve essere preceduta da una analisi economica locale, è utile le parti trovino conciliazione nella massima assise politica.

VigliurbanialtLa forza bruta dell’ignoranza. Tutti i giorni della mia esistenza, oltre a scrivere qualcosa e cercare di capire al meglio le persone, continuo a leggere ininterrottamente dal primo giorno di scuola: per fare la cosa giusta e generare risultati positivi, con i metodi più aggiornati e meno dannosi che possano essere disponibili. Mentre lo faccio, come tanti altri esseri umani, sono circondato da tante persone giuste e corrette, ma anche da tanti ignoranti e presuntuosi: un mix che uccide. L’esempio dei filmati nel pronto soccorso li descrive bene: incapaci di capire che un PS non è un parco giochi, né uno stadio nel quale essere d’impiccio con cellulari o tablet, sentendosi delle star. Persone che confondono il diritto di dire la prima idiozia che passa loro per la mente, pretendendo valore di verità e confondendola con la libertà di espressione e sentendosi autorizzati da una qualsiasi uniforme. Una volta ti sequestravano le biglie a scuola ed imparavi a gestire il tuo modo di debordare. Oggi mi pare che i più deficienti siano proprio gli adulti. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti noi, la tristezza come momento psichico di introversione viene visto come pericoloso e genera non poche paure, del resto alimentate e sostenute dalla cultura un po’ provinciale che pone un’esasperata e pericolosa attenzione verso gli aspetti esteriori della vita. Vestirsi bene, essere in forma, essere sempre sorridenti ed ottimisti, non ammalarsi, sono alcuni dei molti precetti di una nuova religione quella del benessere ad ogni costo, e solo rispettandoli siamo visti e percepiti come individui sani e “normali”. La persona triste ha invece la necessità di spostare la sua riflessione verso l’interno, ad ascoltare quelle sensazioni di disagio che emergono come ombre dalla nebbia, spesso sono sensazioni di uno struggente vuoto culturale. Già Aristotele, nell’antica Grecia, parlava della tristezza, del suo assumere numerose forme e della sua instabile fluttuazione, ma proprio per questa mutevolezza, per questa intrinseca capacità di trasformazione.
A tale proposito, voglio raccontarvi il “siparietto”, tra me e due vigilesse. Si è svolto domenica sera in Piazza Commercio ad Amantea. Ma la polizia municipale cosa aveva da obiettare dato che, tra l’altro, stavo riprendendomi da un piccolo malessere che mi aveva costretto a fermare l’auto in un luogo dove generalmente non si può parcheggiare? Prima di scendere e procurarmi un bicchiere d’acqua al bar, avevo esposto il tesserino speciale sul cruscotto che mi permetteva di sostare momentaneamente in quel luogo. Un’operazione fatta in nome della legalità. In realtà alle vigilesse in questione non interessava essere riprese o meno, ciò che importava loro era farmi capire che in quel momento loro erano il potere e ognuno doveva sottostare ai loro “ordini”. Con la massima educazione chiedo spiegazioni in merito al loro volermi multare cercando di spiegare, mostrando il tesserino sul cruscotto, che la loro conoscenza era limitata e che in momenti di emergenza, io potevo momentaneamente parcheggiare la mia macchina. Da qui in poi il finimondo. Ho subito un aggressione verbale immotivata e priva di conoscenza unica e mi sono trovato a interloquire, si fa per dire, con degli esseri ignoranti ed arroganti senza eguali. Conclusione: ho ripreso la mia auto e sono andato via. L'etica professionale non esiste come materia insegnata nelle scuole; prima di affrontare l'argomento relativo al comportamento che l'Agente di Polizia Municipale deve avere verso i cittadini, credo sia il caso di soffermarci sulla sua figura, sul suo modo di "apparire" e sul suo "status giuridico". E' palese che l'agente svolge il suo servizio in uniforme e in tal modo, è notato in ogni particolare. Tale abito lo dovrebbe rendere un punto di riferimento per chi di lui ha bisogno. L'agente, in sintesi, è l'Autorità Comunale sulla pubblica strada; egli è un'istituzione, poiché rappresenta verso tutti la città, per la quale svolge il suo servizio. E’ a lui che la gente si rivolge per i motivi più vari, per segnalare un fatto, per evidenziare un disservizio od un problema da rapportare all'Autorità Comunale. Il modo di apostrofare le persone, di gesticolare, di richiamare questo o quello, di camminare, di contestare le infrazioni, di tenere un comportamento sconveniente, viene focalizzato da chi è spettatore, dall'uomo della strada. Non si vuole fare un discorso retorico, ma credo che tutti noi cittadini, nell'andare in altri paesi o in altre città, vicine o lontane, abbiamo osservato e giudicato l'agente proprio dal modo in cui ci ha risposto, da come vestiva l'uniforme, da come ci ha salutato o ci ha sorriso. Attraverso questa figura si rispecchia la città di cui egli, come ho detto, è l'espressione esterna, la più esposta. L'Agente di Polizia Municipale ha una veste giuridica diversa da quella degli altri impiegati comunali anche se, come loro, appartiene e· dipende dalla Pubblica Amministrazione. I modelli comportamentali degli Operatori di Polizia devono perciò essere, necessariamente, orientati al rispetto dei vincoli imposti dalle leggi e dai principi etici. Gli atteggiamenti ed i comportamenti sono, quindi alla base dell’eticità della funzione e dell’efficienza stessa. Non esistono ragioni funzionali di servizio che possano giustificare comportamenti od atteggiamenti eticamente scorretti.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

E’ il pomeriggio di una delle più belle domeniche di questo freddo marzo.

 

Il cielo azzurro che comincia rosseggiare per il tramonto si riempie di un denso ed acre fumo nero.

Una colonna altissima ed ascendente che si alza verso l’alto.

La notizia si sparge immediatamente e riempie facebook

“Brucia un’auto?” Si chiedono visto il fumo nero.

La notizia arriva anche a noi e ci rechiamo sul posto.

 

Troviamo già i vigili.

Non quelli del fuoco che arriveranno quasi alle 18.30 dalla lontana Paola, ma quelli della polizia urbana , prontamente allertati ed intervenuti sul posto.

Ovviamente solo per controllare cosa stesse bruciando, se sul posto ci fosse qualcuno a controllare e chi avesse acceso il fuoco .

Più tardi arrivano anche i Carabinieri ( vedi foto)

Dobbiamo andare sul posto per scoprire che si tratta di un grosso incendio “di campagna”.

 

Un vandalo ha dato fuoco ad una montagna di canne ed altro che erano state lasciate dopo la pulizia dei terreni posto tra la statale 18 ed il rilevato ferroviario , nel tratta dal negozio dei fratelli Delizia( a nord) e la vecchia falegnameria della famiglia Del Giudice(a sud).

Non sappiamo se a prendere fuoco siano state solo le canne od altro.

Né sappiamo se il fumo denso ed acre abbia portato con se altri inquinanti.

Sarà compito delle forze dell’ordine scoprire chi ha dato fuoco e cosa sia bruciato.

Intanto il vento spinge il fumo lontano dal luogo dell’evento.

Poi scende la sera ed il fumo scompare.

Restano le braci ad ardere fino allo spegnimento

Ma i vigili del fuoco hanno trovato difficoltà ad accedere sui luoghi dell’evento.

…segue….

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