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Ci siamo. Registriamo che Amantea alle prossime elezioni avrà una nuova giunta.

 

A concorrere non solo il PD ed il M5s, ma anche altri.

Non parliamo, come alle elezioni scorse, di conati elettivi, cioè di tentativi di formare liste per rivendicare il diritto a salire sul cavallo!

 

NO! Parliamo di gruppi compositi e forti che mostrano solo il desiderio di salvare la città.

Persone, cioè che non vogliono un cavallo per apparire più alti, ma avvertono la preoccupazione forte per la situazione della loro città ed in particolare per il gravissimo stato delle finanze ( ai loro tempi non era così!), per l’organico insufficiente e per molti versi impreparato( nessuno segue più corsi di formazione che sono costi per l’ente ed utilità per nessuno) , per la situazione giudiziaria non facile ( un tempo c’era solo un dipendente, o quasi, che raccoglieva a sé tutti i processi penali e che restò sempre assolto).

Persone quindi che hanno deciso di dare il proprio contributo per aiutare Amantea a salvarsi.

Lo sappiamo tutti.

 

La città, nella sua millenaria storia, ha avuto momenti difficili e questo è uno di quei momenti.

E sappiamo che la città, “grill’o’grall”, letto nella antichissima accezione di “Magro o grasso” si è sempre salvata grazie alle azioni poste in essere dagli uomini ( amante ani o non amanteani) al loro coraggio, alla loro saggezza, alla loro lungimiranza.

Ed il gruppo che si è incontrato ieri sera ( in via B…………..)è certamente, almeno potenzialmente ( eccome!) , capace di salvare la città da questa grave ambascia.

Ovviamente se vince le elezioni.

Uomini coraggiosi che sanno bene che il saluto “ ..Sindaco..!” che giocosamente si rivolge a loro non è un “augurio” , ma, - come diciamo in dialetto ad Amantea- “forse, una jistima”.

 

E questo per la gravissima difficoltà di trovare le soluzioni immediate ed efficaci ai problemi di Amantea; l’economia stagnante, l’attrattività spentasi della città sul suo intorno, i negozi che chiudono, uno dopo l’altro, la sanità allo sbando, il turismo ormai quasi finito, il lavoro che manca, l’edilizia stagnante, l’artigianato senza respiro.

E potremmo continuare a lungo ma non vogliamo che l’angoscia prenda il sopravvento sui nostri coraggiosi eroi.

Anche se non possiamo non ricordare che il più grave problema è che la città da “perla del Tirreno” è diventata “cozza del tirreno”, buona solo per uno spaghetto; che , cioè, la città si è isolata e come in passato cinta da muri isolanti che non stanno impedendo scambi ed incontri.

Agli amici che si sono incontrati (la segnalazione ci è pervenuta da un amico politico che conosce a memoria tutte le targhe) e che sono FLR, RG, MS, MP,AM, eccetera, i nostri sinceri auguri.

Ah, dimenticavamo di segnalare che la lista in via di formazione ci sembra una giusta miscela di nuovo e di usato, di esperienza, consapevolezza, saggezza, maturità, competenza pratica, capacità, abilità, accortezza, perizia, ma anche del loro contrario, cioè di giovani con tanta voglia di fare.

Pubblicato in Primo Piano

Sei persone in carcere, 11 ai domiciliari e 4 con l'obbligo di firma.

156 le persone denunciate.

In carcere gli avvocati Giampiero Mellea e Antonio Bressi, Raul Mellea (fratello di Giampiero), Vitaliano Mirarchi, Rosario Murica e Fabrizio Nicoletta.

Ai domiciliari il dottore Giulio Cosco, il carrozziere Francesco Giglio e come falsi testimoni Angelo Barone, Bruno Candeloro, Enzo e Serafino Guido, Antonio, Emanuele e Vittorio Nicoletta, Fabio Parrubello e Luigi Scalzo detto Billy.

Quattro, invece, gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria Maurizio Anastasi, Rosa Mazza, Alessandro e Filomena Nicoletta.

I dettagli nella conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, l'aggiunto, Giovanni Bombardieri, e comandante provinciale della Guardia di finanza, generale Antonio De Nisi.

La truffa è stata attuata ai danni, oltre che delle agenzie di assicurazione anche del Fondo di garanzia delle vittime della strada.

Gli arresti sono stati disposti dal Gip Gabriella Reillo su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il sostituto Paolo Petrolo.

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa il reato contestato.

L’importo della truffa è di cinque milioni di euro dal 2009 al 2012.

Al centro della scena lo studio legale Mellea ed intorno periti, medici compiacenti e una serie di falsi testimoni di sinistri inesistenti.

Sessantacinque i capi di imputazione formulati dal magistrato.

Pubblicato in Catanzaro
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