Riceviamo e pubblichiamo.
L’ultima volta che si è sentita la sua voce per le strade di Amantea è stato circa 3 mesi fa in occasione di una immensa "chiazza", marrone, putrescente, che interessava larga parte della spiaggia.
Era il giorno di San Valentino 14 febbraio 2015, quando l'Omerico mare, che bagna il paese veniva “nutrito” da un fiumiciattolo fognario. Las risposta di Sparaballe non si fece attendere. Prima dicendo : “ Si tratta di stupide leggende metropolitane. Non si può parlare per sentito dire. Non possiamo più tollerare interventi di un folle che parla di cose che non sa. Abbiamo tanti di quei problemi reali in questo nostro amato paese che non dobbiamo inventarcene di falsi”. Poi dalle pagine della stampa arrivarono le sue balle:
“Amantea si posiziona tra le migliori zone turistiche della Calabria per la qualità del mare, tra le prime sul tratto di spiaggia del Basso Tirreno Cosentino. E' quanto affermerebbe l'Arpacal, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria, che in una nota, a seguito di controlli sul tratto marino interessato, comunica che il mare da noi è Eccellente in tutte le zone comprese nei 14 chilometri di costa amanteana”
Tenendo in non cale che la costa del medio tirreno calabrese negli ultimi 50 anni è arretrata mediamente di 60 metri – con punte che oltrepassano i 200 metri – abbattendo case (molte delle quali abusive poiché costruite su suolo demaniale) e strade, ma abbattendo molte opere pubbliche (lungomari ed altro) realizzati con tanto di progetti di dubbia affidabilità. Questo è certamente il risultato di una “miope”, per usare un eufemismo, politica di difesa delle coste circoscritta ai comuni costieri che non hanno fatto altro che fregarsene dall’essere coinvolti armonicamente in un piano organico di difesa della “erosione” della costa e dell’appropriazione indebita di essa da parte di imprenditori locali. Questo è anche il risultato dello stupro urbanistico dei corsi d’acqua che sfociano nel Tirreno che hanno ridotto drasticamente il “trasporto solido” che alimenta le spiagge. Senza provvedimenti urgenti, con interventi efficaci e lungimiranti, tra qualche anno la costa arretrerà ancora generando danni e cancellerà definitivamente ciò che resta delle nostre spiagge . La struttura sociale dell’illegalità diffusa ed ambientale, è proporzionale allo status di un territorio che non sente la “necessità” di progredire con mezzi leciti; il comportamento individuale è proteso alla ricerca del successo in maniera spregiudicata, dimentico del senso civico d’appartenenza. L’adagio “occhio per occhio e dente per dente” si è insinuato nella logica comune, sedimentando un carattere fortemente orientato alla noncuranza dei fenomeni anomali di corruzione e abuso e favorendo nei cittadini persino il distacco dalla realtà locale.
Una alquanto poco credibile e direi ridicola immagine di Amantea l’ho trovata sul Web e che in parte mi ha suggerito di scrivere questo breve articolo in risposta a Sparaballe . “Amantea sorge tra due suggestivi promontori”. E fin qui non vi è nulla di nuovo. Sempre secondo Sparaballe Amantea sarebbe un “importante centro balneare, naturale sbocco di molti piccoli paesi del suo vasto entroterra” Questo, come sanno gran parte degli amanteani più che la realtà rappresenta il desiderio non tanto nascosto dell’attuale Amministrazione che spera di svegliarsi una mattina e trovarsi immersa in una cittadina di sogno. Non tenendo conto che le idee e il fare non cascano dal Cielo Non contento, Sparaballe infervorato e senza freni : “Amantea, da qualche tempo vede crescere attorno a sé l'interesse l'attenzione di molta gente e non solo calabrese. Il suo territorio si presenta ben articolato, aperto e ospitale, verso cui da sempre, si sente particolarmente vocata” . Sparaballe, come un treno lanciato in una folle corsa insiste: “ Amantea gode di una buona posizione geografica e di magnifiche condizioni meteorologiche, che ci regalano senza esagerazione, almeno 300 giorni di sole all'anno. Piantata nella sua parte antica su un colle dove ancora signoreggiano i maestosi ruderi di un castello forse di epoca normanna, oggi è la sua ampia Marina che, negli ultimi cinquant'anni ha conosciuto uno sviluppo incredibile di case, vie, quartieri, strade di moderna concezione per impianto e struttura”. Come e cosa si può replicare ad un bugiardo compulsivo come il nostro Eroe? Ho pensato d’invitarlo, in questa prima metà di maggio, sulla spiaggia di Amantea e fargli bere un po’ di quell’acqua diventata all’improvviso da “bere” e vederlo diventare verde come un marziano.
Scritto da Gigino A Pellegrini & G el Tarik
"C'è pilu i tutti i vannu" questo il titolo della commedia in vernacolo calabrese scritta e diretta da Franca Garritano che andrà in scena nel mese di Maggio, presso la Casa della Cultura "Campus Temesa" ad Amantea.
Una nuova commedia teatrale dell'artista Garritano che come ogni anno ci propone attraverso la bravura della compagine di teatranti momenti di puro divertimento senza farci mancare infine delle profonde riflessioni sul nostro essere vulnerabili ed ancora attaccati a credenze parte della nostra cultura, mai veramente superate.
Appuntamento perciò al Campus Temesa "F. Tonnara" ore 20.00
con:
Anna Caruso, Maurizio Morelli, Giacomo Magnone, Mirko Delizia, Ilaria Bonavita, Maria Emanuela Sicoli, Teresa Pirillo, Paola Signorelli, Domenica Dolce, Giusi Osso, Ivan Osso, Franca Garritano, Luisa Sicoli, Biagio Miraglia e Nando Cicero.
La Commedia dal titolo“C'è pilu i tutti i vanni”, fa rivivere antiche superstizioni e pratiche per esorcizzare quello che in Calabria viene definito "maluocchiu". Il tutto è mirato anche a far riflettere sui plagi che fantomatici maghi e maghe effettuano ancora oggi ai più sprovveduti. Il perché i protagonisti principali Nostra Damas (la maga) e Liga Bue (il figlio aiutante) si chiamino così lo scoprirete solo visionando la commedia dove ci sarà "Pilu i tutti i vanni"
Erano le 17.00 di oggi 6 maggio 2015 circa quando Miguel, ciclista spagnolo che in solitaria è partito dalla Spagna per raggiungere a Sicilia, si immette nella galleria di Coreca.
Comprende subito che è un tratto difficile, ma dopo aver pedalato per oltre 1500 km non può certo fermarsi.
Tenta allora di accelerare anche perché sente dietro di sé uno dei tir che lo hanno accompagnato nel tratto da Scalea fino ad Amantea.
Ma a metà galleria scivola per terra rovinosamente.
Il tir si butta tutto a sinistra per evitare di investirlo e poi rientra velocemente sulla corsia di destra per evitare le auto che procedono sul lato opposto in direzione nord.
Le due auto si fermano e soccorrono il malcapitato ciclista accompagnandolo fuori dalla galleria dove gli prestano soccorso. Tra questo Luigi Rubino il presidente della Associazione L’Incontro ed una guardia giurata.
Trovano anche le borse che erano cadute e che sono miracolosamente intatte
Intanto arriva la Polizia stradale che provvede agli incombenti
Arriva anche il 118 che porta il ciclista al vicino nosocomio di Paola per i dovuti accertamenti.
Ecco le dichiarazioni di Rubino:” E’ un miracolo sia che il ciclista non sia stato travolto, sia che il tir non ci abbia investito. A noi sembrava che viaggiasse a velocità molto sostenuta. E peraltro non si è nemmeno fermato. Il traffico sulla SS18 dopo il crollo del ponte di Lauria è diventato impossibile e pericolosissimo. Non appare più accettabile. Non riesco ad immaginare cosa succederà questa estate quando il traffico auto veicolare aumenta in modo esponenziale se ancora i tir saranno fatti passare da Amantea.
Comprendiamo le ragioni di tutti ma ci sembra che una parte di questo traffico potrebbe almeno essere dirottato verso la A3 magari sulla Paola- Rende-Cosenza.
Non comprendiamo invece la approssimazione dell’Anas che non impone almeno ai ciclisti di utilizzare la strada che passa per La Tonnara evitando la brutta galleria di Coreca ed anche la illuminazione scarsa per un ciclista.
Mi chiedo se fosse andata diversamente di chi sarebbero state le responsabilità?”
Una domanda alla quale non sappiamo rispondere e che rivolgiamo sia all’amministrazione comunale, sia all’Anas , sia al Prefetto.