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Pochi giorni fa nella principale via Vittorio Emanuele il crollo di un vecchio fabbricato, un crollo che, per fortuna, è andato bene almeno nel senso che non ci sono state vittime, né feriti.

Ed ecco la prima ordinanza a tutela della pubblica incolumità.

È la numero 13 del 13 febbraio 2015 ed è stata assunta dal sindaco a carico di un fabbricato a tre piani fuori terra ubicato all’inizio di via Roberto Mirabelli , un’altra delle strade principali della città, ed identificato catastalmente al foglio di mappa 7, particella 413.

Il fabbricato costituisce un potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità per il rischio di caduta di porzioni di cornicioni e di intonaci, e per la possibile caduta di elementi della copertura ed infissi vetusti.

Per queste ragioni la intimazione al proprietario Nicola N. di mettere in sicurezza il fabbricato a propria cura e spese con avvio immediato delle operazioni e conclusione delle stesse entro e non oltre 20 giorni dalla notifica della ordinanza

Dovranno in sostanza essere rimosse tutte le parti prricolanti dell’immobile al fine di evitare il pericolo per la pubblica e privata incolumità.

La parte è stata intimata che in caso di inottemperanza si provvederà d’ufficio con addebito delle spese e contemporanea denuncia della parte inadempiente alla competente procura della repubblica presso il Tribunale di Paola

Sempre la parte è stata avvertita che eventuali danni a persone e cose conseguenti alla mancata esecuzione della ordinanza saranno posti a carico del proprietario che ne risponderà in via civile, penale ed amministrativa

L’unico problema è che il comune interviene solo dopo la specifica segnalazione da parte, nel caso , della signora Maria Francesca R. preoccupata di quanto successo proprio di fronte a lei in via Vittorio Emanuale

La gente in sostanza ora ha capito la lezione

Insomma il comune interviene a tutela della pubblica e privata incolumità solo quando la gente si allarma e scrive.

E nemmeno sempre.

Vedi ad esempio le “Case Sciollate” ( vedi foto)e le inutili denunce della signora Santa Gallo!

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Il mare colpisce indistintamente tutto e tutti. Non solo la SS18 in località Principessa, ma anche il villaggio turistico le Mandrelle nel quale da decenni insistono alcune casette turistiche di pregevole fattura, non invasive, tutte ad un piano, con giardino annesso.

E le ultime mareggiate ne hanno fatto crollare totalmente due ed altre sono a forte rischio.

Lì vicino era crollata la casa di Bossio dopo lo spiaggiamento della Jolly Rosso

Ed ancora prima aveva avuto grossi danni l’albergo Le Mandrelle

Il sig Cesàri è venuto apposta da fuori Amantea non per piangere su quel poco che resta della sua villetta ma per scrivere due cartelli con cui segnala a possibile accedenti di non entrare perché c’è il pericolo di crollo del poco che è rimasto in piedi .

In piedi è un modo di dire, ovviamente, perché la parte di stessa struttura in cemento armato che ancora resiste è fortemente instabile e parimenti i muri perimetrali.

A nulla hanno potuto i massi posti a dimora per difendere l’abitazione e che sono stati vittime del mare o sepolti o risucchiati verso il largo.

A lato altre abitazioni , una della quali inabitabile ,in pericolo ed altre a forte rischio di instabilità, prossime incolpevoli vittime del mare e degli errori dell’uomo

A nord una scogliera , a sud un’altra, di fronte alle villette colpite dal mare, niente.

Scogliere che hanno protetto quanto insisteva dietro ed a nord di esse, mentre, per un comportamento fisico ineludibile del mare , non agevolando, esse, il movimento delle sabbie,a sud delle medesime si forma una zona indifesa.

Succede sempre così.

È successo anche con il vicino porto la cui scogliera ha indotto il ripascimento a nord ma anche il depauperamento a sud con il rischio di portare via la stessa statale

Non sanno se del crollo della loro casa chiederanno i danni a qualcuno ma è molto probabile che si rivolgeranno a tecnici e a legali per verificare se la realizzazione della scogliera a nord ha in qualche modo indotto il crollo della loro abitazione.

“Il problema è – ci dicono-che quando realizzammo la villetta di fronte a noi c’erano centinaia di metri di spiaggia oggi letteralmente scomparsa”!

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E’ la domanda che si pongono in tanti ad Amantea.

In sostanza ci eravamo abituati alla figura di Domenico Pileggi che opera ad Amantea dal 2008 importato dai commissari straordinari, ma rimasto anche quando loro se ne sono andati perché rinominato , anno dopo anno, dai vari sindaci che si sono succeduti fino ad oggi, Monica Sabatino compresa.

 

Questa volta, però, per ragioni misteriose, invece, del solito rinnovo si è proceduto ad una selezione. Invero una strana selezione.

Pensate che i selezionatori sono stati la segretaria comunale, il dr Mario Aloe e l’ingegnere Franco Lorelli.

 

Infatti, quando leggiamo sul sito comunale che il servizio gestisce:

- il Servizio demanio e patrimonio, competente per la attuazione e gestione demanio e del patrimonio comunale:

-il servizio ambiente competente per la tutela del territorio tramite la gestione degli interventi di prevenzione, salvaguardia e recupero di situazioni di danno ecologico ed ambientale, la conservazione e la pulizia del territorio cittadino: verde pubblico, patrimonio immobiliare e viario, edifici ed uffici, la gestione del servizio idrico integrato, la gestione del ciclo integrato rifiuti;

-il Servizio Protezione Civile competente negli adempimenti relativi alla prevenzione, protezione e pronto intervento nei casi di pubblica calamità e disastri attraverso la tempestiva attivazione del servizio di protezione civile e il coordinamento delle attività di tutte le strutture intersettoriale ritenute necessarie all’intervento;

- il Servizio Manutenzione competente per tutti gli adempimenti per la effettuazione della piccola manutenzione e della manutenzione ordinaria; per la esecuzione dei lavori manutentivi di pronto intervento in economia, il  servizio di pubblica illuminazione, la gestione degli impianti e dei servizi comunali, la gestione dell’autoparco comunale, l’attuazione e coordinamento dell’ attività di sicurezza del lavoro per il servizio tecnico manutentivo, la gestione tecnica e l’ottimizzazione delle architetture informatiche e telefoniche e piani di sviluppo a valenza generale dell’Ente e dei relativi impianti.

Viene immediatamente da chiedersi come il responsabile del Servizio del personale,del Servizio Attività produttive e del Servizio Affari legali possa essere ritenuto competente a valutare la professionalità di persone con titoli di studio completamente diversi dai suoi ed inyerr0garli e valutarli su materie che lui non conosce.

Si tratta di un palese caso di soggetto incompetente nelle materie professionali tecniche .

Non solo ma l’assurdo è anche il fatto che si vadano a giudicare persone munite di specifico titolo di studio tecnico( ingegnere e/o architetto) , addirittura munite di abilitazione professionale e di iscrizione al relativo albo professionale , magari iscritti agli albi dei collaudatori, od abilitati ai piani di sicurezza, se no iscritti nell’elenco dei periti del Tribunale, abilitati ad emettere nulla osta provvisori antincendi od a realizzare piani di sicurezza.

Ed infatti la pseudo commissione parzialmente incompetente dichiara che i curriculum di ogni candidato descrive una professionalità adeguata allo svolgimento dell’incarico.

A tal punto si sarebbe dovuto cessare ogni ulteriore valutazione.

Ed invece non è andata così.

La parzialmente incompetente commissione ha provveduto ad una valutazione sulla base delle risposte tecniche alle seguenti domande eguali:

-Demanio: le competenze comunali nella gestione del demanio marittimo;

-Ambiente: procedura da adottare per la bonifica di un sito con presenza di materiale contenente amianto e segnalazione di coperture con lastre di eternit;

-Protezione civile: Il modello organizzativo per la gestione dell’emergenza a livello comunale;

Si rileva nelle domande una qualche coincidenza con le competenze dell’ufficio

Incomprensibile invece la mancanza di domande sul servizio manutenzione certamente non rappresentabile da quella sul procedimento amministrativo e l’accesso agli atti ed ancor meno da quella sugli interventi somma urgenza.

Dice il verbale che :

-L’architetto Garofalo risponde in maniera adeguata alle cinque domande dimostrando padronanza di massima delle materie. Il colloquio da conto della capacità di svolgere l’incarico.

-L’ingegnere Dignitoso risponde a quattro domande su cinque . Mancano molte volte i riferimenti normativi. Il colloquio, sebbene non perfetto, da conto della capacità di svolgere l’incarico.

-L’architetto Pileggi risponde in maniera adeguata alle cinque domande dimostrando padronanza di massima delle materie. Il colloquio da conto della capacità di svolgere l’incarico.

Come si può essere stati in grado di valutare la assoluta padronanza delle materia” da parte di soggetti che tali materia non conoscono e non hanno studiato?

Ed infatti ecco l’aberrante conclusione della commissione.

I concorrente sono tutti idonei:

-Dignitoso Luca                     idoneo

-Garofalo Santo                     idoneo

-Pileggi Domenico                  idoneo

E ci mancherebbe che laureati ed iscritti all’ordine professionale non siano in grado di utilizzare le conoscenze tecniche certificate dalle rispettive università e dalle commissioni abilitative perché sottoposti a valutazione da una pseudo commissione composta da persone che non hanno i titoli per esaminare i candidati.

E’ evidente che di nessun aiuto per il sindaco è stato il lavoro della commissione comunale.

Ma allora perché è stata nominata? E che senso ha la sua certificazione finale? Facile concludere che i non nominati potranno proporre ricorso e poi chiedere i danni.

 

Il VIDEO di Francesca Menichino (Consigliere Movimento 5 Stelle) in merito al Concorso al Comune di Amantea

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