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islamDue associazioni culturali islamiche hanno organizzato un convegno in un teatro a Cairo Montenotte in provincia di Savona e nel locale c’erano in bella mostra una statua del guerriero Epaminonda completamente nuda, opera dell’artista Giuseppe Dini e un quadro di donna con la schiena nuda. Il quadro è stato rimosso, la statua, invece, per rispetto degli islamici l’hanno coperta con un grande lenzuolo. Anche in passato siamo venuti a conoscenza di simili frivolezze per non dire “cazzate”. Per queste imbecillità, noi italiani, siamo all’avanguardia. Non ci supera nessuno. Vi ricordate, amici, quando furono nascoste alcune statue per non turbare la sensibilità della delegazione iraniana in visita in Campidoglio? Nelle nostre scuole in occasione del Santo Natale alcune maestre un po’ saccenti hanno abolito le canzoncine di Natale e la costruzione del presepe. In alcuni uffici e in alcune stanze degli ospedali sono stati tolti i crocifissi dalle pareti. Continuando di questo passo e con l’arrivo in Italia di migliaia di immigrati islamici fra non molto non avremo più Natale, saranno tolte tutte le croci dalle nostre chiese e dai nostri monumenti, i sacerdoti non potranno più portare la piccola croce sul bavero del clergyman, i Vescovi la croce sul petto anche se di legno, tutte le statue nude nei nostri musei saranno coperte da lenzuoli bianchi, monumenti ed edifici cristiani completamente oscurati. E non potremmo più ammirare la bellezza dei Bronzi di Riace esposti nel Museo di Reggio Calabria perché anche loro sono completamente nudi. Ed anche le statue nude delle nostre fontane che si trovano nelle nostre città faranno una brutta fine. Quelle femminili saranno coperte da un lenzuolo, quelle maschili saranno private dai genitali. E le nostre Ministre non solo si copriranno il capo col velo ma obbligheranno a tutti i Musei italiani di mettere lo hijad anche alle opere d’arte nel nome dell’integrazione.

La croce di Cristo da fastidio? Le statue nude disturbano? Non guardatele. Sono in casa nostra. Appartengono alla nostra cultura e alla nostra tradizione cristiana. Non vi piacciono? Non le guardate. Ritornate a casa vostra. Il condirettore del giornale “Il Resto del carlino” di Bologna Beppe Boni così ha commentato l’episodio di Cairo Montenotte:- Se va avanti così è meglio che lo Stato Italiano si attrezzi per un acquisto massiccio di lenzuola per coprire monumenti, statue e facciate di edifici -.

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cane01L’altro giorno ci siamo occupati di un gallo canterino che con i suoi chicchirichì dava troppo fastidio ai vicini di casa. E’ dovuta intervenire la Polizia Municipale perché secondo quanto sostenevano il gallo disturbava la quiete pubblica. Ora vi voglio parlare di un cane che è diventato una “Star” sul Web grazie alla petizione lanciata dalla proprietaria e dalle apparizioni in televisione su RAI 1 e Canale 5. Siamo questa volta a Trento e qui c’è un bel cane, un pastore maremmano, che specialmente durante la notte abbaia troppo e disturba i vicini di casa e non li fa dormire. Dopo alcune querele presentate dai vicini i Carabinieri sono stati costretti a sequestrare il cane e portarlo nel canile della Pan Eppa di Rovereto. Però, ora, dopo 20 giorni il cane di nome Miro è tornato a casa dalla sua padrona che lo stava aspettando con ansia. Il Tribunale di Trento ha così deciso: Il cane Miro può tornare definitivamente a casa. Ha disposto il dissequestro, però la padrona di casa dovrà tenerlo chiuso in casa dalle 21 di sera fino alle 7 della mattina seguente. Ha festeggiato il Movimento Animalista:- Abbiamo vinto una battaglia di libertà contro una detenzione illegittima e illogica. Abbaiare è un diritto esistenziale dei cani. Miro tornerà a casa, tra i suoi affetti e nella sua famiglia -. La vicenda del cane allontanato dal suo padrone ha suscitato grande emozione e migliaia e migliaia di animalisti si sono mobilitati sul Web, poi, però, quando viene allontanato un bambino dalla sua casa e dai suoi affetti, da una mamma o da un papà che ha perso il lavoro e non ha una casa e non ha i soldi per comprargli il latte, tutti noi ci voltiamo dall’altra parte. Per un cane si sono mobilitati oltre 250 mila persone, per un bimbo silenzio assoluto. E questa non è una bella cosa. Gli animali meritano rispetto, ci mancherebbe, lo stesso rispetto, lo stesso interesse, lo stesso amore, però meriterebbero i bambini quando vengono sottratti con la forza dai genitori e richiusi in una casa famiglia. Se abbaiare è un diritto esistenziale dei cani, per un bimbo è un suo legittimo diritto vivere in casa con mamma e papà.

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cartellinoCi risiamo! Ancora una volta ci dobbiamo occupare dei furbetti del cartellino, di quei signori che fraudolentemente percepiscono ogni mese lo stipendio. Invece di lavorare ed essere in ufficio, tranquillamente abbandonavano il posto di lavoro perché così fan tutti e perché così si faceva da oltre trenta anni. Bella giustificazione! Siamo a Ficarra, un piccolo centro della Provincia di Messina, che sorge su un’altura dei monti Nebrodi di fronte alle isole Eolie a 450 metri sul livello del mare. Il Comune ha oltre 40 dipendenti. Avete letto bene, amici miei. Un Comune di appena 1432 abitanti ha oltre quaranta dipendenti. Un dipendente per 35 abitanti. Non sono troppi? Ma siamo questa volta in Sicilia e tutto è possibile. Ora 23 di essi sono indagati per assenteismo. Invece di essere al lavoro nei vari uffici comunali, durante l’orario di lavoro sono stati pizzicati altrove. Anche tre dirigenti del Comune sono sotto inchiesta. Alcuni hanno già ammesso le loro colpe e si sono giustificati così:- Si è sempre fatto così da trent’anni. Ognuno ha agito secondo coscienza personale-. Bella giustificazione, così fan tutti. Ma siamo in Sicilia e qui mi vengono alla mente alcune commedie del grande Pirandello. Se fosse ancora in vita chissà cosa avrebbe scritto. Ma andiamo con ordine. Ancora una volta ci dobbiamo occupare di truffa aggravata a danno della Pubblica Amministrazione ad opera di più della metà dei dipendenti infedeli di un piccolo Comune. I protagonisti, sono, come al solito gli scansa fatica, i vagabondi, messi in quei posti non per meriti o per regolare concorso, ma con raccomandazioni o a chiamata diretta dal Sindaco perché durante le elezioni ha procacciato centinaia di voti. Sono i famosi furbetti del cartellino i quali invece di essere sul posto di lavoro andavano a fare la spesa nei negozi, andavano dal fruttivendolo, portavano la macchina da riparare dal meccanico, accompagnavano i figli a scuola, le loro moglie dal parrucchiere, andavano al bar e qui si fermavano per ore, andavano ovunque e trascuravano per ore il proprio lavoro, ma percepivano regolarmente lo stipendio. Quando ad uno degli indagati, un dirigente del Comune, i Carabinieri gli hanno contestato il mancato controllo sulle presenze degli impiegati, si è quasi stupito. Anche lui era solito concedersi in orario d’ufficio lunghissime passeggiate, lunghissime pause di caffè, puntatine in casa o in altri uffici per sbrigare affari personali. E come facevano gli altri impiegati anche lui senza firmare il cartellino abbandonava il posto di lavoro. Si lamenta ora il Sindaco del Comune:- Stiamo mandando avanti il Comune con quel poco di personale che ci è rimasto-. Ma dov’era il Sindaco quando gli impiegati non erano in servizio? Così si giustifica, ma è una giustificazione alquanto puerile:- Non è tra le mie competenze controllare i cartellini, il Comune ha tanti problemi da risolvere. Il Sindaco non è sempre presente ogni giorno e 8 ore al giorno negli Uffici Comunali -. Una bella pacchia per i dipendenti che ogni giorno andavano a spasso e non stavano in Ufficio a lavorare. Ma 40 dipendenti in un piccolo Comune di appena 1500 abitanti cosa facevano tutto il santo giorno? Stavano sempre seduti? Leggevano il giornale? Giocavano a carte? Facevano evidentemente gli affari loro e tiravano a campare fino al giorno di San Paganino che puntualmente, senza mai sgarrare, arrivava, eccome arrivava. Facevano del resto quello che fanno i militari dell’Esercito Italiano quando non sono impiegati nel pattugliamento delle strade in città e le migliaia di forestali dello Stato quando non sono impiegati d’estate a spegnere il fuoco nei boschi, cioè: Niente. Così lo ha definito il Giudice per le indagini preliminari quello messo in atto dai dipendenti comunali di Ficarra:- Un sistema fraudolente e patologico -. L’indagine è incominciata molto tempo addietro, addirittura nel 2016 dai Carabinieri di Patti. Attraverso le riprese video i vari dipendenti sono stati pizzicati mentre abbandonavano il posto di lavoro senza aver timbrato il cartellino di uscita, così da non risultare assente dall’ufficio e non subire riduzioni allo stipendio. La Procura ha accertato 650 assenze arbitrarie. Secondo quanto hanno affermato i Carabinieri di Patti negli uffici comunali di Ficarra c’era : “un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte e di totale assenza di senso del dovere”. Sedici dipendenti ora sono stati sospesi dalle funzioni. Anche la Corte dei Conti è stata interessata. La Procura vuole capire a quanto ammonta il danno patrimoniale subito dal Comune di Ficarra.

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danneggiamentoLa cooperativa agricola di Gioia Tauro “Valle del Marro” ancora una volta ha subito un’altra intimidazione. E’ la quarta volta in un anno. Questa volta sono state estirpate e tagliate 200 piantine di kiwi in un terreno che era stato confiscato alla cosca mafiosa Molè. Anche nei mesi scorsi la cooperativa aveva subito una intimidazione, qualcuno aveva manomesso e in parte rubato l’impianto di irrigazione dal campo coltivato a kiwi. Il danno subito è grave. Per realizzare la produzione di kiwi ci vogliono almeno quattro anni. Ma uno degli operai della cooperativa Giuseppe Vorano così ha risposto alle domande dei giornalisti:- Loro fanno le vigliaccate e noi continueremo a mettere a dimora sempre le piantine -. Il Vice Presidente della cooperativa ha detto:- C’è tanta rabbia e amarezza. Stiamo dando le ali alla speranza, convincendo i giovani a rimanere in questa terra e a investire nel settore agricolo-. Sulla vicenda hanno avviato indagini i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro. La cooperativa antimafia “Valle del Marro” è stata fondata grazie ad un progetto di “Libera” con un ruolo attivo di Don Pino Demasi, referente dell’Associazione in Calabria, ed è composta da un gruppo di giovani che secondo l’Agenzia ANSA “ rifiutano la logica del compromesso, l’apatia del quieto vivere e la rassegnazione culturale all’onnipotenza mafiosa-. Così ha commentato l’episodio mafioso il Presidente della cooperativa:- Noi continueremo ad andare avanti, innesteremo nuovamente le piantine come segno di resistenza nei confronti di una mentalità mafiosa che anche se incute paura non riuscirà a vincere-. I ragazzi della cooperativa non si sono mai arresi. In oltre dieci anni di attività la mafia non è riuscita a fermare i loro sogni. Le intimidazioni, gli atti di vandalismo, il taglio delle piante, i sabotaggi di ogni genere hanno rallentato sicuramente le loro attività, però non sono mai riusciti fino ad oggi a fermarle e la cooperativa ha sempre risposto, grazie alla tenacia di Don Pino, con nuovi progetti.

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Ancora una volta ci dobbiamo occupare di squallidi tentativi di sbeffeggiare una ricorrenza cristiana e ancora una volta di un artista che sotto l’ashtag di “Love Lucifer” si diverte ad infangare la Pasqua, che per noi Cristiani è la festa più importante.

Dopo l’Immacolata e il Natale “Love Lucifer” colpisce ancora.

E colpisce proprio il 1 aprile quando Roma è stata invasa da oltre 80 mila turisti.

Ieri, in ricorrenza della Santa Pasqua, sono comparsi a Roma dei manifesti shock sotto le pensiline degli autobus nelle vicinanze del Vaticano.

Le opere dello Street Artist che si firma Love Lucifer sono state affisse all’interno delle bacheche poi chiuse a chiave.

Ancora una volta manifesti blasfemi hanno preso di mira Gesù nel giorno di una delle più importanti ricorrenze cristiane.

E sotto l’hashtag “Love Lucifer” si nasconde un artista che si diverte a infangare la Santa Pasqua che per noi cristiani è la principale festa e la più importante, perché ci ricorda la Resurrezione di Cristo dopo essere stato messo in croce e morto per espiare tutti i nostri peccati.

Il protagonista del primo manifesto è un giovane Rocco Siffredi nei panni di Gesù accompagnato dalla scritta in inglese “Oh Mio Dio!”.

Il secondo manifesto, invece, ha sempre come protagonista Gesù adulto che viene sculacciato dalla Madonna, sua Madre, accompagnato dalla scritta, sempre in inglese”La Passione di Cristo (50 sfumature di grigio).

I dipendenti dell’ATAC li hanno subito rimossi dopo averli fotografati, però sono stati notati e anche filmati da migliaia di turisti stranieri e italiani accorsi a Roma per le feste pasquali e che si stavano recando in Piazza San Pietro per assistere alla Santa Messa del Santo Padre Papa Francesco.

Non è la prima volta che compaiono a Roma simili manifesti e sempre affissi nelle bacheche delle pensiline degli autobus.

Ormai per i romani questi manifesti non sono una novità.

Infatti nel luglio dello scorso anno è stato preso di mira il dogma dell’Immacolata Concezione.

Ci meravigliamo?

Siamo ormai un paese allo sbando ed è passato un mese dalle votazioni ed ancora non sappiamo chi sarà il prossimo Presidente del Consiglio.

L’altro giorno la Polizia Francese entra senza essere invitata a casa nostra con arroganza e ancora non abbiamo ricevuto delle scuse.

Israele vuole inviarci immigrati del Nord Africa che non vuole più a casa sua.

Gli islamici costruiscono abusivamente nelle nostre città moschee, però vietano ai cristiani di costruire chiese in casa loro.

I Rom assaltano la Polizia che vuole arrestare dei ladri della loro etnia.

Giornali che mettono alla berlina con vignette blasfeme i cristiani.

Non è la prima volta, come abbiamo visto, che compaiono a Roma simili manifesti blasfemi, ma fa sempre un certo effetto vedere spazi pubblicitari e pensiline degli autobus sfregiati da simili oscenità, soprattutto nel giorno del Gesù Risorto.

Hanno creato scandalo i manifesti affissi il giorno di Pasqua, come l’hanno creato quegli affissi nel luglio 2017 dove era ritratto Gesù pedofilo col pene in erezione davanti ad un bambino e la Madonna definita “Immacolata Concezione in vitro”.

di Francesco Gagliardi

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portroneSe fosse ancora in vita Dante Alighieri avrebbe potuto intitolare questo articolo così:-Non c’è maggior dolore che ricordarsi dei tempi felici nella miseria-. Il 4 marzo scorso si sono svolte regolarmente e democraticamente le elezioni nazionali per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Nessuno dei partiti in lizza è riuscito ad avere la maggioranza per poter formare da solo un nuovo governo. Comunque dalla competizione sono usciti vincitori il Movimento 5 Stelle e la Lega. Amara sconfitta del Pd di Renzi, uscito con le ossa rotte al di sotto del 20% dei voti. E Matteo Renzi, Segretario del Pd che fino al 4 marzo si vantava con orgoglio e baldanza di essere il primo partito in Italia col 40% di voti è stato costretto a dimettersi. Ha subito riconosciuto la sconfitta e si è messo momentaneamente da parte dicendo che da oggi in poi farà il semplice Senatore della Repubblica, invitando il suo partito a fare l’opposizione in Parlamento. Chi ha vinto è tenuto a fare il Governo, sempre se ci riuscirà ed avrà i numeri necessari. Ma non tutti i Deputati e Senatori del Pd vogliono fare opposizione. Non ci sono abituati. E poi non vogliono lasciare le comode poltrone che occupano. Infatti segretamente starebbero lavorando per fare fuori Renzi definitivamente e il grillino Di Maio, candidato del Movimento 5 Stelle a Presidente del Consiglio. Andrea Orlando e Dario Franceschini abbarbicati alle poltrone come l’edera hanno un piano segreto che dovrà materializzarsi dopo i fallimenti di Salvini e Di Maio a formare un nuovo Governo. Infatti stanno già interloquendo con alcuni parlamentari del Movimento grillino. Stanno pensando anche in questo senso due personaggi che il popolo italiano ricorda certamente. E i ricordi non sono belli. Uno è quel Romano Prodi che fu costretto a dimettersi sfiduciato dalla sua stessa maggioranza che per ben due volte aveva vinto le elezioni. L’altro è quel personaggio, Presidente del Consiglio da pochi mesi, che di notte tra il 9 e 10 luglio del 1992 mise le mani nelle tasche degli italiani rubando agli onesti cittadini che avevano un conto corrente bancario il 6 per mille su tutti i depositi. Mi riferisco a Giuliano Amato, il quale avendo ricevuto onori e gloria dal PSI e dal suo Segretario Bettino Craxi, non solo non è andato al suo funerale, ma neppure una sola volta è stato a depositare un garofano rosso sulla sua tomba ad Hammamet.

Quale sarebbe la condizione per formare un Governo Pd e Movimento 5 Stelle? Far fuori contemporaneamente Renzi e la sua pattuglia rimastagli fedele e Di Maio. Dicono Franceschini e Orlando che il Pd non potrà mai votare un Governo Di Maio e lo hanno fatto capire ai 5 Stelle. E lo dovrebbe capire anche Di Maio il quale dovrebbe fare un bel passo indietro: Rinunciare alla Poltrona. Ma è giusto, avrebbe detto alla Stampa uno dei registi della operazione, che ci arrivino piano piano. E chi dovrebbe essere il Premier? Un premier votabile. E chi potrebbe essere? Romano Prodi o Giuliano Amato. Mamma mia! E questi due personaggi sono la novità della XVIII Legislatura Repubblicana? Immagino che Franceschini e Orlando abbiano fatto una bella seduta spiritica alla quale abbia partecipato anche Romano Prodi come costui ha fatto 40 anni fa quando seppe dov’era prigioniero il grande uomo politico democristiano l’On. Aldo Moro. Renzi ha capito quello che si sta muovendo alle sue spalle e ha fatto dire al suo fedelissimo capogruppo al Senato Andrea Marcucci:- Il Pd non sosterrà mai nessun Governo del Movimento 5 Stelle. Se qualche dirigente vuol cambiare posizione, lo dica chiaramente-. Chiaramente non lo diranno mai. Sono, da vecchi marpioni della politica, a tramare in segreto e poi pugnalare alle spalle.

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portafoglioJean Marc è un ragazzo livoriano di 20 anni che vive in Italia a Prato dal 2016 e gioca a calcio in una squadra di Promozione la Vaianese Impavida Vernio. L’altro giorno, dopo un incontro di calcio, ha compiuto un gesto bellissimo: ha trovato un portafoglio con documenti, carta di credito e 150 euro e di persona l’ha voluto consegnare al legittimo proprietario. Per questo gesto inusuale ai giorni nostri è stato premiato dal padre del ragazzo che aveva perso il portafoglio. Lo aiuterà a trovargli un posto di lavoro magari nell’azienda in cui lavora. Ma veniamo ai fatti. Ci sono due squadre di calcio il Folgor Marlia dove milita Andrea e la Vainese dove milita Jean Marc. Domenica pomeriggio le due squadre si sono affrontate a Vernio e qui, dopo la gara, Andrea ha perso il proprio portafoglio. L’ha trovato Jean Marc e questi, quando si è accorto che il portafoglio apparteneva ad un giocatore che poco prima aveva incontrato sul campo di calcio, senza pensarci due volte, ha preso il treno per Lucca pagando il biglietto con i soldi trovati nel portafoglio dell’avversario ed è partito alla ricerca del legittimo proprietario. Per rintracciare Andrea che aveva affrontato poche ore prima sul campo di calcio ha dovuto fare anche un bel tratto di strada a piedi. Alla fine lo ha trovato ed ha consegnato il portafoglio con i documenti e i soldi. Andrea felicissimo del ritrovamento e commosso dal nobile gesto ha ringraziato Jean, lo abbracciato e gli ha voluto donare 50 euro. Jean non voleva accettare, gli sarebbe bastata una stretta di mano, l’abbraccio e un selfie. Cari amici, è stato un gesto bellissimo quello compiuto da Jean Marc. E’ stato un gesto compiuto da gente onesta. E Jean Marc che ha compiuto quel gesto ha dimostrato che lui è persona onesta. Molti, però, non avrebbero fatto altrettanto. Avrebbero trattenuto i soldi e buttato nella spazzatura documenti e portafoglio. La tentazione di tenere il denaro, inutile nasconderlo, è forte, soprattutto in questo periodo e poi a quel livoriano gli sarebbero serviti. Amici che mi state leggendo, forse molti di voi potrebbero pensare dov’è la notizia? E’ sempre un bene rendere noti questi nobili gesti che capitano molto di rado.

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veneziaA Venezia, città che tutto il mondo conosce, ricca e famosa, città che ha dato i natali a tanti uomini illustri, una delle 4 Repubbliche marinare, hanno trovato un uomo, ex professore di Liceo, abbandonato da tutti, da amici e parenti, ma soprattutto dai vicini di casa, dopo essere svanito nel nulla, morto nel proprio letto disadorno dopo lunghi 7 anni. Nessuno lo aveva cercato, neppure gli esattori delle tasse. Eppure aveva un nome. Si chiamava Lello Boschetti, professore di Lettere, di origine romagnole, che ha insegnato nei Licei di Venezia e Treviso. L’ultimo incarico al Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso. La casa dove abitava si trova in Sestriere Dorsoduro. Viveva solo in una casa di due piani. E’ stata trovata dalle Forze dell’Ordine in stato di abbandono con bollette, ricevute e tanti documenti sparsi dappertutto che attesterebbero gli ultimi segnali di vita all’estate del 2011. Abitava in Calle del Cristo a Santa Maria non in una sperduta località di montagna del profondo Sud d’Italia. Non sappiamo ancora se avesse una moglie, dei figli, dei lontani parenti a Rimini dove era nato nel 1943. Nel Calle dove abitava evidentemente era nessuno, era un estraneo, per tutti non esisteva. E non esisteva nemmeno al Comune di Venezia. Infatti il suo nome era stato cancellato dall’anagrafe nel 2013 in quanto irreperibile. Povero uomo. Hai dedicato tutta una vita agli altri e alla fine tutti ti hanno abbandonato e dimenticato. Il Professore, dimenticato anche dai suoi allievi, forse un giorno del lontano 2011 decise di intraprendere un lungo viaggio, in silenzio, senza scomodare nessuno, per non dare fastidio a nessuno. Ora il Comune di Venezia, i vicini di casa, gli ex allievi lo seppelliranno al cimitero, porteranno dei fiori sulla sua tomba, verseranno pure qualche lacrima e forse il Professore dalla nuda terra riceverà finalmente amore e pace, quell’amore e quella pace che l’opulenta società del Nord le ha negato quando era ancora in vita. E’ morto solo, come un cane, senza nessuno accanto, senza uno sguardo, senza una carezza, senza una preghiera. In che mondo viviamo? Ci vantiamo di essere una delle più grandi e più ricche potenze del mondo, di essere un popolo di santi, di poeti, di navigatori, e poi, leggiamo sui giornali che a Venezia un uomo viene trovato mummificato dopo sette anni. Vergogna! Andiamo a messa ogni domenica, ci confessiamo almeno una volta all’anno, offriamo i 20 centesimi agli extracomunitari che agli incroci ci puliscono il parabrezza, portiamo i fiori sulle tombe dei nostri cari, facciamo visita ai defunti ogni due novembre, portiamo il cagnolino dal veterinario quando sta male e poi facciamo morire solo ed abbandonato un ex professore che aveva tanto bisogno di amore. La scoperta del cadavere è stata casuale. E’ avvenuta grazie ad un ladro di appartamento che si era intrufolato evidentemente per arraffare qualcosa. Il ladro, scoprendo il cadavere, è fuggito lasciando la porta aperta permettendo a un vicino di casa di accorgersi del cadavere. Immediata la chiamata ai Carabinieri. Sul cadavere non sono stati riscontrati dei segni di violenza. Ora si cerca di reperire qualche lontano parente. Che morale trarre? Io non sono nessuno e forse non ho le carte in regola per farla. Caro Professore Lello, ti accompagnino gli Angeli e i Santi nella Santa Gerusalemme e riposi in pace, quella pace che la gente di Venezia ti ha negato in terra per il troppo egoismo, lassismo, menefreghismo, per l’indifferenza e per il lungo silenzio durato sette lunghissimi anni.

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immaginiLuglio 2017. Siamo a Reggio Emilia e una bambina di 10 anni approfittando di una bellissima giornata andava in giro con la sua bicicletta pedalando spensieratamente. Un uomo di 45 anni, questa volta italiano e non un extra comunitario, con la sua auto incomincia a pedinare la bambina, poi la supera e infine la costringe a fermarsi. Scende dalla macchina e dice qualcosa alla bambina abbassandosi i pantaloni e le mutande mostrandole i genitali. La bambina tutta sconvolta ritorna a casa impaurita, tremante e piangente e racconta l’accaduto alla mamma, la quale sporge subito denunzia all’Arma dei Carabinieri. L’autore del vile e sporco episodio viene subito identificato e denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Si fa il processo con rito abbreviato e tutti si aspettano una severa condanna per l’imputato. Anche voi che mi state leggendo vi aspettavate una condanna, invece, l’imputato è stato assolto perché grazie al Partito Democratico e a Renzi, Presidente del Consiglio, quel reato non esiste più o meglio è stato modificato. La pena è stata aggravata se l’atto viene commesso in vicinanza di scuole, asili, oratori, luoghi frequentati da minori. L’avvocato difensore per un cavillo burocratico ha fatto assolvere il suo assistito invocando un decreto legge del 2016 e il Giudice ha applicato alla lettera il Decreto Lgs. 8 / 2016 approvato dal Consiglio dei Ministri, Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Amici, chi ha votato il 4 marzo Pd, ha votato anche questo schifo. Chi ne era a conoscenza ha votato Movimento 5 Stelle e Lega. Questo episodio ed altri esempi sono riusciti a svegliare gli italiani per voltare pagina politicamente. La bambina in un giorno di luglio del 2016 non si trovava nelle vicinanze di luoghi sensibili ma in una pubblica strada, pertanto l’imputato viene assolto. Il reato è stato depenalizzato e ridotto a sanzione amministrativa. Questa sentenza dovrebbe farci riflettere. E fare riflettere specialmente chi ha figli minori. Arrivati a questo punto io mi faccio da solo una domanda. Ma esiste la Giustizia in Italia con la lettera maiuscola? Funziona per davvero? Non dovrebbe vergognarsi quel Giudice che ha assolto l’imputato? Gesù avrebbe condannato quello sporcaccione alla pena eterna. Guai dare scandalo ad un bambino. Sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina di mulino girata da un asino e fosse gettato negli abissi del mare. Qualcuno dirà:- Ha applicato la legge -. Dovrebbe soltanto vergognarsi. E se lo sporco episodio fosse capitato ad una figlia del Giudice o dell’Avvocato difensore come si sarebbero comportati? L’avvocato avrebbe sostenuto che l’episodio si era svolto non in un luogo sensibile e il Giudice avrebbe applicato quella assurda legge voluta da Renzi e Co. e dai suoi Ministri? Da domani, amici, tutti sulla strada a mostrare l’uccello alle figlie dell’avvocato e del Giudice, tanto non è più reato. E se qualcuno che mi sta leggendo abita a Roma dico a loro: Andate a mostrare il vostro gioiello davanti Piazza Montecitorio e Piazza Madama ai Ministri e alle relative moglie e figlie autori di quella schifezza di penalizzazione della pena. E allora non ci lamentiamo e non condanniamo se qualche volta alcune persone si fanno giustizia da soli senza aspettare le sentenze dei Giudici.

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PENTOLA FUOCO INCENDIO-2Nonne, mamme, amiche carissime. Questa volta mi rivolgo a voi. Voi sapete benissimo come si cuoce un bel piatto di spaghetti al pomodoro. Gli ingredienti necessari: una pentola, acqua, sale, spaghetti e salsa al pomodoro. Ebbene c’è qualcuno, però, che con i fornelli fa a cazzotti. Per prima cosa bisogna scegliere gli spaghetti. Io preferisco quelli fatti a Gargnano. Però in Italia abbiamo altre marche che sono davvero ottime. Poi una pentola capiente, acqua abbondante e un pizzico di sale. Avete mai provato a cucinare un bel piatto di pasta senza l’acqua? I vostri cari vi hanno sempre insegnato che gli ingredienti necessari sono quelli che ho elencato prima. Prima bisogna riempire una pentola capiente con acqua, metterla sul fornello e appena raggiunto il bollore salarla con un cucchiaio di sale grosso e poi buttare dentro la pentola la pasta e farla cuocere secondo le indicazioni scritte sulla confezione. Eppure ci sono state alcune persone che ultimamente volevano cucinare un bel piatto di spaghetti senza il principale ingrediente:l’acqua. Poverine, sono tre giovanissime ed inesperte studentesse americane che studiano a Firenze alle quali gli spaghetti piacciano tanto, però ignorano come si preparano. E non avendo mai cucinato gli spaghetti per poco stavano incendiando l’appartamento dove abitavano. L’episodio è successo a Firenze e ce lo ha raccontato “la Nazione” e le protagoniste sono le tre studentesse inesperte e un po’ imbranate che hanno messo a bollire la pasta senza mettere l’acqua nella pentola. Hanno preso una pentola, inseriti gli spaghetti nella pentola, hanno acceso il fuoco e poi si sono messe ad aspettare. Dopo pochi minuti la pentola ha preso fuoco gettando le ragazze nel panico. Hanno avuto la prontezza di chiamare i Vigili del fuoco i quali, subito accorsi, hanno spento in un baleno l’incendio che si era propagato in cucina. Le fiamme hanno danneggiato, però, alcuni mobili della cucina. Ai Vigili esterrefatti le tre ragazze hanno candidamente confidato quello che avevano combinato: Volevano cucinare un bel piatto di spaghetti al pomodoro, però non avevano alcuna idea su come cucinare la pasta. Ignoravano che per avere un bel piatto di spaghetti era necessaria l’acqua per la buona riuscita del piatto. Alla fine le ragazze se la sono cavate con un grande spavento. L’episodio è avvenuto domenica pomeriggio in un appartamento di Via Pellicceria nel centro di Firenze a pochi passi da Ponte Vecchio.

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I Racconti

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