BANNER-ALTO2
A+ A A-

Il mondo del biliardo piange la scomparsa di Nestor Gomez.

La sua è stata una carriera da urlo, quella di un grande  che era stato due volte campione del Mondo e cinque volte campione intercontinentale, oltre che più volte tricolore.

 

 

Nato in Argentina 77 anni fa, si era poi naturalizzato italiano.

Ed era uno specialista  nell'internazionale 5 quilles (un tempo chiamata italiana a 5 birilli)) 

A 14 anni era già Prima Categoria Argentino.

Successivamente aveva  vinto due titoli mondiali nel 1980 e nel 1982 ed innumerevoli gare e titoli nazionali ed internazionali, dividendo la sua attività agonistica, nonché di vita, tra Argentina ed Italia dove era arrivato a metà anni '80 a Torino prima, poi a Pompei e successivamente in Abruzzo. Negli ultimi tempi era ritornato in Piemonte ad Asti dove aveva aperto un collaborazione con una club di biliardo locale.

E in Italia aveva avviato una importante attività di insegnamento del biliardo che aveva esteso anche su internet.
"Con lui il biliardo è diventato musica: è virtù di pochi, infatti, far "suonare" biglie e stecche nell’armonia che dà l’immagine di ciò che da gioco si è trasformato in vero spettacolo di sport, quello che produce le grandi emozioni  in chi vi assiste  ed ancor più in chi lo pratica" raccontano di lui gli appassionati del tavolo verde.

E sono entrate nel mito le sue sfide per il titolo mondiale con l'altro grande campione l'italiano Carlo Cifalà.  

Frequentava  da 20 anni il Circolo Sportivo "La Biglia" in Via Vulcano di Amantea durante il periodo Estivo.

Francesco Gagliardi

Pubblicato in Cronaca

Cari amici di Tirreno News stasera vi debbo comunicare una brutta notizia: il ragazzo francese scomparso nelle campagne tra Longobardi e Fiumefreddo Bruzio di cui vi avevamo dato notizia tre giorni orsono purtroppo è stato trovato morto in un dirupo.

Il recupero della salma ha richiesto alcune ore perché si è rivelato molto difficile e complesso per la difficile accessibilità del luogo.

E’ giunto sul posto un elicottero dei Vigili del Fuoco.

Mistero ancora sulla causa del decesso.

Ma essendo il ragazzo trovato in un dirupo si pensa che sia caduto accidentalmente.

Ora bisogna stabilire cosa ci faceva il ragazzo in quel posto e perché si è fermato in Calabria e non ha proseguito il viaggio che lo avrebbe dovuto portare in Francia dove i genitori lo stavano aspettando.

Cosa cercava?

Ha incontrato qualcuno?

Saranno gli inquirenti dopo aver effettuato l’autopsia a darci una risposta plausibile.

Il luogo impervio dove è stato rinvenuto il povero ragazzo dista circa 500 dove l’altro giorno era stato trovato il suo furgone

Pubblicato in Cosenza

verginitaEcco a voi, amici lettori di Tirreno News una notizia alquanto pruriginosa. Mi è capitato stamani tra le mani mentre ero in visita presso una libreria del centro città il giornale inglese “Sun” e sfogliandolo mi ha colpito una notizia che nello stesso tempo mi ha molto incuriosito e che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia in cui ero comodamente seduto. Una bella e attraente ragazza italiana, capelli biondi, occhi chiari, modella, di anni 18 appena compiuti, mette sul mercato la sua verginità al migliore offerente. Avete capito bene, amici miei, questa bella ragazza mette sul mercato la cosa più bella che ha. Non siamo al mercato delle vacche, ma parliamo di un nuovo mercato del secolo XXI: il mercato delle vergini. Non siamo al mercato di bestiame che una volta si svolgeva nel rione Santa Maria fino a pochi anni fa, ma siamo a Londra, in Inghilterra. Prezzo base d’asta: Un milione di euro. Il giornale britannico ci fa sapere che la bella ragazza italiana ha messo all’asta la sua verginità per poter pagare gli studi universitari, aiutare la sorella che ne ha bisogno, comprare ai propri genitori una bella casa. I propositi della ragazza sono a dire il vero degli ottimi propositi. Tutte le brave persone vogliono aiutare i fratelli e le sorelle in difficoltà. Si prodigano a sostenere i genitori che hanno fatto tanti sacrifici per loro. Ho tanti miei amici medici, insegnanti, avvocati che in gioventù hanno aiutato i loro genitori contadini nei campi durante i mesi estivi quando la scuola era chiusa. Che accudivano gli animali nella fattoria. Alcuni addirittura andavano a pascolare pecore e capre nei boschi circostanti portandosi dietro libri e quaderni.. Che nei week-end, specialmente d’estate, sono andati a lavare piatti nei ristoranti della riviera. Che molte ragazze durante il tempo libero hanno aiutato i vecchi nelle faccende domestiche. Insomma, si sono dati da fare, come si sul dire. Mettevano da parte qualche gruzzoletto per poi poter realizzare i loro desideri. Insomma c’erano tanti modi per poter raggiungere l’obiettivo. Ma mai, e ripeto mai, mi era capitato di leggere una notizia così sconvolgente e pruriginosa. Dare il proprio corpo ad un estraneo, a pagamento, anche se il prezzo è abbastanza esorbitante, per poter pagare gli studi universitari,mi pare strano Questa notizia non mi ha convinto affatto. Per me è una trovata pubblicitaria, è una bufala. Chiamatela come volete. La ragazza oltre ad essere bella, è anche una modella alle prime armi e allora un po’ di pubblicità fa sempre bene. Far vedere le forme, il lato B, le tette e quant’altro, aumenteranno certamente le richieste per qualche cosa da poter pubblicizzare. Il fine giustifica i mezzi diceva il grande Macchiavelli. La ragazza ha deciso di iscriversi ad una università straniera, ad una università prestigiosa e costosa come Cambridge, però non ha i soldi necessari per pagare la retta, e allora l’unica cosa da fare è quella di mettere all’asta la sua prima notte d’amore. La famiglia e i suoi amici non sanno nulla di ciò che la ragazza sta per fare, e meno male. Ma la notizia sta facendo molto scalpore e i media sono alla ricerca spasmodica della ragazza anche se lei ha dato un nome fittizio. Amici miei carissimi, questa storia raccontata dal “Sun” mi ha lasciato addosso, almeno a me che ho superato la soglia degli ottanta anni, una patina di tristezza.

Pubblicato in Italia

carabinieri-campagnaLa scorsa estate una famiglia francese composta da padre, madre e figlio di 23 anni, che abita in un piccolo paese di appena 150 abitanti nel centro della Valle della Loira, ha trascorso la villeggiatura nella nostra regione. Poi mamma e papà sono ritornati in Francia, lasciando il figlio ancora in Calabria. Sarebbe dovuto tornare per il nuovo anno, ma così non è stato. I genitori si sono preoccupati e hanno incominciato a fare delle telefonate, ma il suo cellulare è risultato sempre spento. Allora si sono rivolti alle autorità e hanno sporto formale denuncia e subito in Calabria sono iniziate le ricerche. Le ricerche, grazie ai Carabinieri e ai Vigili del fuoco del Basso Tirreno Cosentino, sono state fruttuose. Il camper su cui viaggiava il giovane francese è stato trovato in una zona periferica di Longobardi, ma del ragazzo nessuna traccia. La zona è stata perlustrata in lungo e in largo dalle forze dell’ordine, ma fino al momento che stiamo scrivendo questa nota, nessuna traccia, nessun indizio del perché il ragazzo abbia abbandonato il camper e sparire nel nulla. Nessuno ha visto niente di strano, nessuno sa dire esattamente da quanto tempo il camper è parcheggiato in quella zona. Le ricerche continuano senza sosta. Cosa faceva il ragazzo a Longobardi? Perché si è fermato in quella zona periferica? Doveva incontrare qualcuno? O era soltanto di passaggio dalla nostra provincia di Cosenza? Forse è stato costretto da qualcuno a fermarsi? Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi per trovare almeno un piccolo indizio utile per capire il perché il ragazzo abbia abbandonato il camper e poi sparire nel nulla.

Pubblicato in Longobardi

napoli 01“Napule è mille paure, Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa” così cantava alcuni anni fa il grande cantante napoletano Pino Daniele. Era il grido di dolore, era la sofferenza di chi amava la sua città e si rendeva conto che molti la stupravano giorno dopo giorno.

Momento difficile per la città di Napoli a noi tanto cara. C’è una escalation di baby gang che fa davvero paura, che ogni santo giorno semina il terrore per le vie della città E così Napoli è tornata ad essere al centro di interesse e del disonore delle pagine di cronaca nera. La Napoli che noi abbiamo conosciuto ed amato, la Napoli della sfogliatella, del babà, della pizza, della tazzulilla ‘e cafè, delle serenate, dei mandolini, di Marechiaro e Mergellina, è stata sostituita dalla Napoli violenta, del terrore, della paura, degli accoltellamenti, delle baby gang. Ecco il triste bollettino di guerra: In 2 mesi undici ragazzini sono stati vittime di violenza, alcuni sono finiti negli ospedali. E Napoli è piombata, come cantava Pino Daniele, nella paura. E’ da mesi che le cronache registrano a Napoli un numero crescente di violenze minorili, violenze cieche e inspiegabili. Baby gang senza freni, che senza alcun motivo insultano, picchiano, accoltellano e che conoscono soltanto la cultura della violenza. Ma chi sono davvero questi ragazzi che seminano terrore e mandano all’ospedale i loro coetanei? Spesso i protagonisti sono ragazzi di buona famiglia, malati di noia e di benessere che cercano nella gang lo strumento per conquistare un dato status sociale. Ragazzotti che nella scuola taccheggiano, insultano, picchiano e lanciano cestini e libri contro i professori, lanciano sassi dai cavalcavia, commettono abusi sessuali di gruppo.

Le aggressioni giornaliere che subiscono i nostri ragazzi ci impongono delle riflessioni operative sul loro futuro e sul futuro della città di Napoli martoriata da episodi sconcertanti e aberranti. Ciò che è successo ad Arturo in Via Foria, a Gaetano a Chiaiano e agli altri ragazzi, è un fatto che riguarda tutti: famiglia, scuola, parrocchia, istituzioni. Il Preside della scuola di Arturo, i compagni, le mamme degli altri ragazzi hanno promosso una manifestazione di solidarietà Sono scesi in strada per gridare basta alla violenza. Una manifestazione ben organizzata inimmaginabile solo alcuni anni fa. E’ un segnale molto positivo. Ma non basta. I cortei, i sit-in, le manifestazioni, le fiaccolate durano poco, anche se hanno un ruolo significativo per sensibilizzare le istituzioni, l’opinione pubblica sui problemi che affliggono Napoli e dintorni. Di chi è la colpa di tutto quello che sta succedendo a Napoli? Davvero è tutta colpa di Gomorra? I problemi da affrontare sono ben altri. Bisogna salvare i bambini di Napoli e questo bisogna farlo subito, senza esitazione. Tocca a noi genitori farlo per prima, poi alla scuola, alla parrocchia e alla società. Incominciamo a realizzare opere di bellezza nei quartieri, apriamo luoghi di aggregazioni, campi sportivi, palestre, cinema, teatri, biblioteche. Ci vorrà del tempo, lo so, ma bisogna incominciare a lavorare subito seriamente. Ci vogliono investimenti, progetti, persone intelligenti e capaci. La prevenzione e la repressione dei fenomeni criminali non ha dato ottimi risultati. Ci sono ancora tanti bambini per le vie di Napoli che non frequentano le scuole, che delinquono, che spacciano droga, che a notte fonda girano per le strade. E i genitori cosa dicono, cosa fanno? Non vedono, non sentono, ma parlano. Cercano di giustificare i loro figli, li spalleggiano e li proteggono. Sono dei ragazzi, volevano solo scherzare. Ma con i coltelli e le pistole non si scherza, si ferisce e si ammazza. Ma c’è un’altra amara riflessione da fare. Tutti i ragazzi arrestati e poi interrogati dai Magistrati inquirenti sono già ritornati nelle loro case perché minorenni. Domani li troveremo nei soliti posti con i soliti compagni a delinquere, a fare del male senza alcun valido motivo.

La mamma di Arturo, il giovane accoltellato, operato alla milza spappolata ed ora ritornato a frequentare la scuola, ha chiesto un confronto con i politici e con tutti i candidati alle prossime elezioni per affrontare il tema sicurezza. << Li sfido a confronto su questo tema. Dobbiamo evitare che ci siano nuovi Arturo – ha affermato – che vengano accoltellati, feriti, massacrati di botte>>. Colpisce l’età delle vittime e dei carnefici. Cosa facevano a tarda sera per le vie di Napoli? E i genitori non si sono mai chiesti che i loro figli alle dieci di sera erano ancora in strada? Che per impossessarsi di un smarthphone o di un telefonino aggrediscono e tirano fendenti mortali? Ma nessuno parla, ( la paura fa novanta),perché nessuno ha visto e nessuno si è fatto vivo.

Pubblicato in Italia

Il 30 Novembre 2012 così twittava Matteo Renzi, allora Sindaco di Firenze, che era in lizza per le primarie del suo partito:- Se vince Renzi, no a Casini-.

Da allora sono passati alcuni anni, tanta acqua è passata sotto i ponti e l’imbonitore di Rignano sull’Arno ha rinnegato tutto.

Non solo ha detto sì a Casini, ma nelle prossime elezioni politiche del 4 marzo lo candiderà nella lista del Pd nella rossa Bologna sfidando le ire della base comunista, quella che non ha mai votato Democrazia Cristiana.

Se fosse ancora vivo il grande giornalista Indro Montanelli che nelle elezioni politiche invitava gli elettori a votare Democrazia Cristiana turandosi il naso cosa direbbe oggi?

Turatevi non soltanto il naso, ma tappatevi le orecchie, chiudete la bocca e senza fiatare mettete la croce sul simbolo del Pd e date il vostro voto di preferenza al democristiano Pierferdinando Casini. Casini chi?

Ma quello che per anni, da democristiano, ha combattuto il comunismo e invitava gli elettori della sua Bologna a mettere una croce sulla Croce, perché quel partito difendeva la religione cristiana.

E oggi?

Le cose sono cambiate. Non c’è più il Comunismo. E’ stato sconfitto dalla storia.

E i Comunisti? Scomparsi. C’è rimasto soltanto l’On. Rizzo.

Ed ora, come un buon napoletano, cantiamo in coro:- Scordammoce ‘o passato, simo ‘e Napule paisà -.

Il guaio è che l’On. Casini non è di Napoli, è della rossa Bologna.

Quindi gli elettori del Pd, Pds, Ds, PCI non potranno dimenticare chi per 50 anni li ha combattuti. Casini candidato del Pd? Non mi stupisce affatto. Sapete perché? P

erché Casini come gli altri Deputati e Senatori confluiti negli anni nel Pd non sono stati veri democratici cristiani.

Erano catto comunisti e comunisti sono rimasti. Quindi non mi scandalizzo affatto anche perché il Pd di Renzi mi pare abbia fatto in questi ultimi anni scelte non esattamente di sinistra, tanto è vero che Bersani, D’Alema, Grasso hanno lasciato il Pd e fondato un altro partito.

Ma la corsa e la candidatura di Casini a Bologna sotto l’egida del Pd continua a tenere banco anche perché i suoi avversari saranno Bersani ed Errani, due nomi illustri dell’ex PCI.

I vecchi esponenti dell’ex PCI non si fidano di questo voltagabbana, di questo uomo politico di lungo corso che spesse volte ha sputato nel piatto dove mangiava.

Ma, sono convinto, che all’ultimo lo voteranno, eccome! Come votarono alcuni anni fa Di Pietro nelle elezioni politiche supplitive in un collegio senatoriale della Toscana 3 (Mugello).

Preferirono Di Pietro al posto di Giuliano Ferrara e al mitico Direttore del TG3 “Kojak” Curzi.

Gli elettori ex comunisti obbediscono ai loro segretari e mandano giù tutti i bocconi amari che il partito dice loro di ingoiare.

Ndr: Nella foto in basso Casini sembra dire “ Signore , fammi votare sennò non mi si fila più nessuno!”

Non sappiamo se si rivolge  Renzi od al Dio dei politici che vogliono sopravvvere ad ogni costo perchè si ritengono indispensabili per la fine della nostra Italia

Pubblicato in Italia

Amici lettori di Tirreno News oggi vi voglio parlare di una colossale truffa ai danni dell’INPS.

Non siamo in Calabria e non siamo nella nostra provincia di Cosenza.

Siamo ad Ardea antichissimo paese laziale della provincia di Roma, a circa 35 Km dalla capitale, ora frazione del Comune di Pomezia.

E qui viveva fino ad alcuni anni fa insieme ad una figlia una signora che percepiva una pensione abbastanza consistente. Nel febbraio 2010 morì per cause naturali.

Fin qui nulla di straordinario.

Il bello e lo straordinario verrà dopo la sua scomparsa.

In questi casi i figli superstiti o chi per loro hanno l’obbligo di depositare presso il Comune di residenza della defunta il libretto di pensione.

Sarà cura di qualche impiegato comunale informare l’INPS dell’avvenuto decesso della pensionata. Ma del fatto che vi sto raccontando tutti erano a conoscenza della morte della pensionata tranne l’INPS.

E così la figlia superstite per oltre sette anni ha continuato a percepire la pensione della mamma scomparsa senza averne alcun diritto e quindi illecitamente e fraudolentemente.

Ogni mese si recava presso l’Ufficio Postale del paesino laziale e riscoteva la pensione di circa 2000 euro perché aveva l’apposita delega firmata a suo tempo dalla madre. 2000 euro, oggi come oggi, con i tempi che corrono e con gente che percepisce pensione da fame, sono una bella sommetta.

Il caro ed indimenticabile Totò direbbe :- Alla faccia del bicarbonato di sodio! - Per tutti era morta la signora, per i parenti, per gli amici, per i vicini di casa, ma non per l’INPS e per gli impiegati postali del Comune di Ardea, i quali, essendo Ardea una piccola frazione di poco più di 1000 abitanti, dovevano conoscere tutti i pensionati ancora in vita che ogni mese si recano all’Ufficio Postale.

C’è voluta una segnalazione anonima per poter svelare la truffa all’INPS e così i Finanziari di Pomezia dopo aver condotto le indagini sotto il coordinamento della Procura di Velletri hanno denunziato la truffaldina figlia della signora morta da anni per avere indebitamente percepito la pensione della madre omettendo di avvisare l’INPS dell’avvenuto decesso a febbraio del 2010.

Secondo voi soltanto la signora dovrebbe essere denunziata e perseguita a norma di legge per la truffa ai danni dell’INPS?

Secondo me altre persone sono coinvolte nella truffa. Forse hanno taciuto per quieto vivere.

E anche loro dovrebbero essere denunziate per truffa aggravata e per aver nascosto il fatto.

Nei piccoli paesi tutti si conoscono e tutti sappiamo vita e miracoli delle persone che vi abitano.

Pubblicato in Italia

sindaci-spalle-290x290Amici lettori e lettrici di Tirreno News, come ben sapete nel Rinascimento ci aveva pensato Baldassare Castiglione a dettare le regole del perfetto cortigiano. Dopo di lui, Mons. Dellacasa pubblicò il suo Galateo. Oggi ci ha pensato la Serracchiani nel suo “Sindaco, come fare quando….” Ma qualcuno dirà. La Serracchiani chi? Ma la signora Deborah Serracchiani che ricopre un incarico importante insieme a Matteo Renzo e ad Orfini in seno al partito che fino all’altro ieri quando appariva in televisione ogni santo giorno si vantava che il suo partito non solo era il primo in Italia, ma era il partito del 40%. Ma è pure la signora che ricopre la carica di Governatore del Friuli Venezia Giulia fino alle elezioni del 4 marzo. Dico fino alle elezioni perché, come tanti personaggi fallimentari, ha deciso anche lei a non candidarsi più per la carica di Governatore. Anche lei sente puzza di bruciato e per non fare una brutta figura ha staccato la spina. Ma poiché siamo già in piena campagna elettorale e prima che lasciasse la comoda poltrona di Governatore l’esponente del Pd non ha trovato meglio da fare che pensare ad una Italia con Sindaci ben lavati, ben pettinati, ben vestiti e profumati, e che non ruttano o scorreggiano. Ha capito insieme a Renzi, Berlusconi, Salvini, Grasso, Di Maio quali sono i veri problemi del Paese e che assillano gli italiani. Complimenti. Via il canone RAI, paga minima di 10 euro all’ora, 1000 euro la pensione minima, via la tassa universitaria, basta vaccinazioni, abolizione di 400 leggi. Le altre cose? Tutto il resto funziona in Italia che è una meraviglia. I treni arrivano in orario, sono pulitissimi e anche nuovissimi. Viaggiare sulla Paola Cosenza è una perfetta delizia. L’autostrada del Sole è stata completata e da Cosenza ad Altilia si viaggia in terza e quarta corsia. Gli ospedali sembrano villaggi turistici e i pronto soccorso non sono più affollati. Ha finito Luca Abete di “Striscia la notizia” di soffermarsi ed indignarsi per gli ammalati lasciati abbandonati sulle barelle delle corsie degli ospedali. Finalmente le bollette del telefono, della luce e del gas sono sensibilmente diminuite. I direttori dei Supermercati non faranno pagare i sacchetti biodegradabili. I Sindaci della città hanno abolito la tassa sulla casa e hanno diminuito la tassa sui rifiuti perché i cittadini in ogni condominio hanno incominciato a costruire impianti di smaltimento rifiuti. In un Comune molto vicino a noi ci pensano già le galline. A parte qualche esagerazione queste sono le uniche cose buone fatte e dette dalla Serracchiani da quando è diventata amica di Renzi. Non credo che lo scandalo siano i 6 mila euro che la Serracchiani ha speso per il libro che ha mandato a tutti i Sindaci del Friuli, se ne spendono molto di più per alcune “Ciotie”, ma per le scemenze che il libro riporta. Se la Serracchiani ha ritenuto opportuno dedicare un po’ di tempo e denaro pubblico per dare consigli utili ai Sindaci della sua Regione avrà certamente avuto le sue buone ragioni. Probabilmente si sarà accorta che alcuni di loro non erano nelle condizioni di poter affrontare delle riunioni istituzionali senza provocare un certo imbarazzo; cattivo odore, mani sporche, unghie mangiate, vestiti sgualciti, scarpe , cravatte e giacche non adatte, rumori sgradevoli a tavola, uso improprio del telefonino, uso improprio della forchetta. Mi auguro che gli altri Governatori di Regione facciano altrettanto. Così l’Italia potrà vantarsi di avere Sindaci puliti, profumati e ben vestiti. E questo vale anche per il mio caro Sindaco di San Pietro in Amantea ed anche per i Sindaci di Amantea ed Aiello Calabro, Pizzino e Iacucci, che conosco e che saluto. Ma vale anche per gli altri Sindaci della costa Tirrenica cosentina che non ho avuto il piacere di conoscerli personalmente. Inevitabili e abbondanti le reazioni sui social network ma anche le critiche. La reazione dei Sindaci che hanno ricevuto il libretto di 75 pagine, costo al pubblico euro 25: Doveva proprio consigliarci la pettinatura, come vestirci, come profumarci e quale colore di cravatta indossare nelle cerimonie istituzionali? Quei soldi si potevano e si dovevano spendere in un altro modo. Ma dato che siamo ormai in campagna elettorale tutto fa brodo Madame la Marchese!

 

Pubblicato in Italia

totoE mò, e mò, moplen! E’ leggero, resistente, inconfondibile. E signora guarda bene che sia fatto di Moplen! Qualcuno si ricorderà del grande attore Gino Bramieri, del famoso ed inimitabile Carosello della RAI e della storica pubblicità che faceva in televisione? Erano i mitici anni 60 e la plastica aveva invaso le nostre case con una serie infinita di prodotti, grazie agli spot che ogni sera Gino faceva in televisione. Era il testimonial di eccezione per lanciare il prodotto sul mercato italiano durante gli anni del boom economico. Ora che la plastica ha fatto enormi danni e per distruggerla ci vorranno centinaia e centinaia di anni l’Europa si è decisa a prendere alcuni provvedimenti. Finanche la Cina ha incominciato a rifiutare la plastica vecchia che l’Europa esportava per farne giocattoli per i nostri figli. La Commissione Europea ora è pronta ad intervenire. Ridurrà la produzione di plastica? Manco per sogno. Sta, invece, per arrivare un altro iniquo e nuovo balzello. Dopo la tassa per i sacchetti di plastica biodegradabili al supermercato ecco che arriverà fra non molto la tassa sulla plastica. E mò, e mò, un’altra stangata. Per disincentivare la produzione? I politici non faranno mai torto agli industriali. Secondo le intenzioni dei burocrati europei, gli stessi che hanno discusso per mesi e mesi come deve essere la curvatura della banana e del cetriolo, per disincentivare l’uso. Ad annunciare questa nuova imposta è stato il Commissario responsabile del Bilancio Guenther Oettingher. E’ veramente una cosa buona, giusta, sacrosanta ridurre la plastica e l’uso che se ne fa, se davvero vogliamo con i fatti e non a parole salvaguardare i nostri mari, i nostri fiumi, le nostre vallate, i nostri incantevoli paesaggi, gli animali che popolano la nostra amata Italia. Per fare questo un’altra tassa non basta, non è sufficiente. Bisogna che i prodotti di plastica non vengano più fabbricati e commercializzati. E poi eliminare gradualmente quelli che sono già in commercio dalla nostra quotidianità e preferire alternative intelligenti e sostenibili. Al bar, al ristorante incominciamo a rifiutare i bicchieri e le bottiglie di plastica. Eliminiamo dalle nostre tavole e dalle nostre feste i piatti e le posate di plastica. Smettiamo di comprare bottiglie d’acqua minerale di plastica. Diciamo addio alle gomme da masticare. Senz’altro ci vorrà del tempo, ma dovremmo incominciare subito a farlo se non vogliamo lasciare ai nostri nipotini un mondo invivibile e plastificato.

Pubblicato in Italia

maialeI vigliacchi, i farabutti, i mafiosi anche durante le festività natalizie non si arrendono, sono sempre in agguato. Don Ennio Stamile ex parroco di Cetraro ed ora referente di “Libera” in Calabria ieri sera ha subito un grave atto intimidatorio. Stava cenando con alcuni amici scout quando ignoti hanno legato su di uno specchietto retrovisore esterno della sua autovettura un sacchetto della spazzatura con dentro la carcassa di un capretto morto. E’ chiaro il messaggio che questi delinquenti hanno voluto dare a don Ennio:- Tu farai la stessa fine del capretto. Sarai ammazzato -. Non è la prima volta che il sacerdote subisce un atto intimidatorio così grave. Nel 2002 qualcuno gli aveva fatto trovare una testa mozzata di maiale con uno straccio davanti la sua abitazione. Chiaro anche in questa occasione il messaggio mafioso:- Parli troppo, ti sarà tappata la bocca -. La testa di maiale mozzata è un messaggio mafioso di avvertimento, è la tipica epistola mafiosa, la prossima sarà la tua testa e viene recapitata a chi è inviso a un sistema di potere consolidato. E Don Ennio è inviso certamente a quel potere mafioso che opera nella nostra Regione Calabria e in special modo nel Basso Tirreno Cosentino.

Sul grave episodio stanno ora indagando le Forze dell’Ordine. Anche il Sindaco di Cetraro e il Consigliere Regionale Aieta hanno subito espresso la loro vicinanza a don Ennio, il quale anche questa volta certamente non si farà intimorire e procederà a testa alta per la sua strada. Solidarietà è arrivata pure dal Governatore della Calabria On. Oliverio. Così ha scritto don Ciotti, Presidente Nazionale di “Libera”:- Andiamo avanti. Ancora un grave atto intimidatorio che sollecita le nostre coscienze ad essere più vigili e che ci richiama a sentire sempre prepotente dentro di noi il morso del più, del dare e impegnarci di più. La strada da percorrere nella lotta alla criminalità organizzata ed alle illegalità è ancora lunga e ognuno, la politica,le istituzioni, i cittadini, è chiamato a fare la propria parte. Siamo vicini a don Ennio e andiamo avanti senza paura e senza alcuna esitazione, consapevoli che il nostro impegno non subirà alcun cedimento -.

Pubblicato in Calabria
BANNER-ALTO2

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy